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Cosa stava succedendo? si chiede, ma è una domanda che si fa piu' per frustrazione che per altro.
La risposta la sa. Le presenze lo stanno mettendo all'angolo. Prima con le scale, adesso con la porta.
Hanno creato qualche sorta di protezione - una protezione a prova di proiettile - che non gli permette di andare avanti.
Quella nebbia nera, probabilmente. Una nebbia che prima non c'era, o che non aveva fatto il minimo sforzo di notare. Poco importa. E' il primo problema da risolvere per uscire da quella situazione del cazzo.
Il lato positivo, in tutta la faccenda, è aver intuito da cosa le presenze voglio tenerlo lontano. I piani superiori.
Tanto valeva iniziare da li. Vivienne avrebbe dovuto aspettare.
Lascia perdere la porta.
Va a controllare che la nebbia ci sia anche davanti alle scale e torna li dove si era fermato poco prima, aspettando di sentire la stessa sensazione di blocco mentale che lo aveva fermato sul posto qualche secondo fa.
Se si trattava di quello, forse poteva batterla con un po' di brutalità.
Non appena sente di nuovo la sensazione, si sforza di ignorarla e procedere oltre.
Dovesse stringere i denti fino a farsi male, per farlo.SPOILER (clicca per visualizzare)Provo a spendere un punto di Volontà per provare a superare mentalmente la 'barriera'.
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Sfidare le presenze in una gara di volontà non ebbe l'effetto sperato dal Sangue Blu, la barriera era ancora lì. Che le presenze volessero impedirgli di arrivare al piano di sopra era ormai evidente, ma cercare di avanzare tentando di ignorare la barriera non era la soluzione. Mentre tentava di attraversare inutilmente la barriera, gli tornarono in mente le parole della bambola: CITAZIONEUno, due, tre... Cerca il re!
Forse la soluzione per avanzare era quella di trovare un "re", re di cosa stava al vampiro scoprirlo.
Mentre ripensava alle parole della bambola, la porta di uno degli uffici dei medici si spalancò di colpo, e una figura femminile iniziò a uscirne lentamente.SPOILER (clicca per visualizzare)
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Continua da qui
Il luogo di incontro scelto da Merope era molto fuori città, gli ci vollero delle ore per raccapezzarsi sulla zona e raggiungerla appena in tempo per l'appuntamento.
I fari della moto misero a nudo un edificio fatiscente, resti contorti di un vecchissimo ospedale. L'intera tenuta era circondata da un muretto in mattonato eroso dal tempo, su cui crescevano imberbi dei famelici rampicanti. Oltre il cancello si estendeva un giardinetto malcurato, tagliato di netto dalla via di ingresso. L'abbandono era netto, ma stavolta privo di continui richiami e dettagli propri della maledizione di Jerome.
Lo sentiva, stava vedendo quel luogo nella sua forma più pura e vera. Non c'era peggiorativo che tenesse, nuova morte da aggiungere. Gli diede i brividi.SPOILER (clicca per visualizzare)In questo particolare caso l'edificio ti appare come in foto. Niente stranezze dovute a Sguardo di Morte. Come descritto ti rendi conto fin da subito di questa cosa, ma non sai il perché. In fondo non sai ancora molto di questa tua peculiare condizione.. -
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Quello che si parò davanti ai suoi occhi, fu desolazione pura. Non vi erano segni di morte in quell'architettura, ma le mura trasudavano un opprimente senso di abbandono. Dalle finestre e dalle arcate superiori, si scorgeva un buio impenetrabile, quasi tangibile. Non vi era traccia di insetti, volatili o alcun tipo di anima nei paraggi. Era il silenzio l'unico abitante di quel luogo. Un silenzio insostenibile, che riempiva l'aria e i pensieri, lasciando il visitatore inerme dinnanzi alla grandezza e alla vacuità di quell'edificio.
Forse fu per questo che Jerome avvertì la straniante sensazione di non essere desiderato, come se quella zona avesse una volontà propria. Ogni dettaglio, ogni mattone e filo d'erba, sembrava intimare il cainita di andarsene.
Face qualoche passo verso la facciata centrale, senza troppa convinzione, guardandosi attorno come in un film dell'orrore.SPOILER (click to view)Attivo Auspex sensi amplificati.. -
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Dopo aver amplificato i sensi il luogo sembrò un po' meno smorto, come se avesse deciso di restituire un minimo di normalità dopo la prima opulenta presentazione.
Il silenzio si macchiò della carezza del vento, che sospirava filtrando tra le alte erbacce e le finestre più alte, da cui si poteva notare ancora qualche rimasuglio di vetro integro. Lievi movimenti tutt'attorno, animali tra le fronte degli alberi che circondavano il rudere e anche tra l'erba alta, ma quasi nessuno di questi suoni proveniva da dentro la struttura. Un particolare che gli risultò subito strano, perché un simile luogo sarebbe stata la perfetta casa per degli animali selvatici.
Concentrandosi, andando più a fondo iniziò a sentire un movimento ben più pesante e marcato proveniente dal vecchio ospedale. Dei passi sostenuti, preambolo al viso smorto di Merope che fece improvviso capolino davanti al portone chiuso. Non un cigolio, ne un movimento. Era sicuro che i passi di prima provenissero dall'interno, ci avrebbe scommesso. Ma allora come...?
Buonasera.
Laconico, distante. Una parte di lui che Jerome aveva notato già durante l'asta della sera prima, e che ora -complice l'assenza di quella maledetta nebbia- si mostrava prima di filtri. Di certo ben si accoppiava alla sua presenza, così dicotomica ed eterea. Io...
Tirò fuori dalla mantella una fiala di un rosso puro, corposo nonostante il buio. Il Vermiglio, finalmente.
Ho con me quanto chiesto... Si avvicinò di tre, quattro passi. Tu lo hai portato?SPOILER (clicca per visualizzare)Jerome rolls 6 dice to Perc+cons (Diff 5) 7,1,3,2,8, 6 [2 successes]
Considero attivati tutti i sensi, visto che non hai specificato.
Edited by Shaitan - 11/11/2020, 16:08. -
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La comparsa improvvisa della scarna figura di Merope senza filtri, fece gelare il sangue al cainita. Nemmeno le infinite visione del suo sguardo di morte potevano competere con il nitido e viscerale orrore che quell'essere generava in lui. Che cos'era, un'anima errante giunta dagli inferi per tormentarlo? Oppure era semplicemente carne e sangue maledetti da un qulache maleficio? Tutte le opinioni che si era fatto su di lui, si scioglievano dinnanzi alla cruda e misteriosa natura di quell'abominio. Eppure in quanto vampiro, era dotato di una sospensione dell'incredulità ben più alta di un essere umano.
La boccetta del vermiglio sembrava vibrare di luce propria e infuse un pò di ottimismo in Jerome.
Fece ricorso a tutta la forza di volontà che aveva per non lasciar trapelare il suo nervosismo e sconcerto.
Buonasera signor Merope e riuscì a generare persino un sorriso dicendolo Naturalmente: un accordo è sacro. E si sfilò lo zaino tenendolo in mano.. -
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Si avvicinò al vampiro, giusto qualche metro. Molto bene, allora...sediamoci. Fece basculare la provetta tra le dita pallide, come se non fosse importante. Serve un tavolo, delle sedie. Dettò ciò impose una mano verso terra, poi l'alzò leggermente come se stesse tirando un filo da pesca. E del the, si.
Lo spazio tra i due vibrò, come in un effetto morgana. Gli elementi tutti si confusero in un pastrocchio indefinito prima di delineare delle forme sensate, quelle di un tavolino da the in mogano e due sedie con comodi cuscini. Le imbottiture erano piuttosto vecchie e naftaliniche, mentre la lacca del tavolino aveva visto giorni migliori. Sopra a tutto un servizio da the in dubbie condizioni e una torta di mele ammuffita, con tanto di blatte intente a pasteggiare sulla frolla.
Prego.SPOILER (clicca per visualizzare)Jerome rolls 4 dice to int+occ (Diff 8) 9,8,7,1 [1 success]
Capisci che ciò che ha creato lo ha fatto dal nulla. O ha evocato o ha usato qualcosa che non conosci/o percepisci. Ti viene in mente ora che è lo stesso modo in cui, la sera prima, sono appariti vari insetti dallo sciame che stava per attaccarti. Dal nulla.
Jerome rolls 4 dice to perc+ss 3,3,3,6 [1 success]
Inoltre ti rendi conto che quello che stai vedendo ora è si peggiorato dalla tua vista, ma pochissimo. Il tavolino è macilento, le imbottiture ammuffite e la torta è andata a male. Forse sono vere anche le blatte, ma dovresti provare a prenderle per averne la sicurezza.. -
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Jerome strabuzzò gli occhi e tastò lo schienale della sedia per verificarne la consistenza. Era tutto vero ed era comparso sotto ai suoi occhi. A cosa diavolo stava assistendo? Di quale assurdo maleficio o incantamento era spettatore involontario?
Si sedette cautamente, fissando Merope con uno sguardo sbigottito. Il tavolo, la torta e tutto l'insieme era marcescente, ma capì che lo erano per davvero. Era quella sensazione che sentiva vibrare alla base della nuca e gli inondava il cervello a suggerirglielo. A questo punto la sua curiosità circa la vera natura di Merope, superò quella di Rumple.
Appoggiò lo zaino tra le sue gambe e fissò nuovamente le pozze nere che erano gli occhi di quel bizzarro essere, mentre con una mano accarezzava il piano del tavolo, accertandosi nuovamente della sua reale consistenza.
Signor Merope, se non sono indiscreto, posso chiederle da dove nasce la natura dei suoi poteri? Le assicuro che la mia è una semplice curiosità, ma gradirei soddisfarla, perchè onestamente è la prima volta che assisto a tali prodigi. Dopodichè potremo effettuare lo scambio come pattuito.SPOILER (click to view)Uso ascendente.. -
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La creatura gli fece cenno di sedersi ed iniziò a servirgli un the dal tanfo orribile, di certo non era Earl Grey. Jerome fu subito costretto a chetare il suo olfatto soprannaturale di fronte a quell'odore di pannolini usati e interiora di pesce in macero, un incubo che si fece più vivido quando Merope gliene versò una generosa tazza. Va con il latte. Non con il limone, mai con il limone. E senza aspettare gli aggiustò la brodaglia con del latte così vecchio da sembrare liquame, tanto era denso.
Tutta questa decadenza aveva però il merito di far spiccare i modi raffinati di Merope, che gli servì the e dolciumi vari con una grazia e un portamento fuori dal comune. Rigido nell'etichetta ma dai movimenti melliflui e calcolati, perso in quello che per lui era un vero proprio rito. Con i suoi gesti, i suoi tempi. La sua sacralità.
Io... Bofonchiò inizialmente, prima che il Dono della Rosa iniziasse a dare i suoi frutti. Non sono come te, ovviamente. Guardandolo e avvicinando leggermente il capo in sua direzione, come attratto. Sono una creatura del Sogno, Orfeo. Molto lontana dalla tua razza, così banale e scontata... Mise tre, quattro cucchiai di paprika nel suo the e lo rimestò con un cucchiaio smaltato. Prima in senso orario, poi antiorario. Se vuoi saperne di più dovrai darmi qualcosa in cambio, informazioni di pari valore. Te l'ho detto ieri, commercio in sussurri. Sorseggiò l'orrida brodaglia e sembrò gradire, visto che fu la prima volta in cui Jerome lo vide sorridere. Bevi pure, non lasciare che la caglia si sciolga!SPOILER (clicca per visualizzare)Jerome rolls 6 dice to Int+acc 2,4,5,5,3, 9 [1 success]
La cosa del the rancido l'hai già sentita, una favola di cui però non ricordi lo svolgimento. C'era qualcuno di maleducato, cosa che lo portò ad una tragedia
Jerome rolls 6 dice to Carisma+esp.art. (Diff 7) 9,5,10,5,7, 2 [3 successes]
Jerome rolls 7 dice to Pers+sott 5,3,5,3,10, 7,6 [3 successes]
Edited by Shaitan - 12/11/2020, 20:57. -
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All'improvviso Jerome ebbe una visione: stava seduto ad un tavolo, nel mezzo di una foresta e una bizzarra creatura gli stava offrendo del the. Si lasciò sfuggire un fugace sorriso pensando a se stesso come Alice e a Merope come cappellaio matto. In realtà c'era poco da ridere e l'odore delle "leccornie" che gli stava offrendo quel demonio, lo fecero tornare alla cruda realtà. Allontanò il suo naso dal banchetto avariato, cercando di rimanere impassibile.
La ringrazio, ma sono a posto disse mettendo una mano tra sè e il torbido liquido dentro la tazzina.
Mi dica Merope: cosa vuole sapere esattamente? Non vorrei che lei pensasse che io sia a conoscenza di segreti o verità a lei oscure, perchè ne rimarrebbe deluso.. -
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Quando lo vide rifiutare il banchetto assunse un'espressione leggermente offesa, un po' in contropiedi. Nascose le labbra dietro un nuovo sorso di "the" e lo fece parlare un po' da solo, rispondendo con vari secondi di ritardo.
Non ci rendiamo mai conto del valore della nostra conoscenza, è sempre così. Scosse il capo con il solito fare laconico. Sei tu che devi decidere cosa dirmi, e io in cambio ti dirò un'informazione che ritengo di eguale valore. Questo perché non posso sapere effettivamente cosa tu sappia, mi par chiaro. Posò la tazza vuota e si mise davanti una bella fetta di torta, scacciando via uno scarafaggio. Altrimenti possiamo concludere il nostro affare, e andare ognuno per la sua strada.. -
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Jerome abbassò lo sguardo e si ritrovò ad osservare le blatte che si muovevano impazzite sul tavolo, senza nessuna apparente meta da raggiungere. Bisbigli, riflettè Jerome. Che cosa poteva dare in pasto a quella creatura? Era a conoscenza di qualcosa di valore, tale da poter acquisire in cambio la reale natura di Merope?
Si mise a cincischiare con i legacci del suo zaino, assorto in mille pensieri, nessuno dei quali gli fece trovare l'illuminazione.
Poi alzò lo sguardo, osservando l'imponente edificio che faceva da cornice al loro macabro banchetto. E all'improvviso ebbe un'idea.
Si rivolse finalmente al lugubre interlocutore: Mio caro Merope, devo ammettere che questa è la prima volta che mi ritrovo a contrattare a colpi di bisbigli, ma poichè mi pare di capire che non vi sia altra soluzione per soddisfare la mia curiosità, proverò a riferirle un bisbiglio che penso possa interessarle.
Scosse leggermente lo zaino, per testarne il peso: le uova erano ancora all'interno e grazie a dio, erano silenziose.
Ho bisogno del Vermiglio perchè devo realizzare un quadro per qualcuno che siede molto in alto nella nostra società. E' stata questa persona a darmi le dritte su come risalire a lei. Ignoro completamente il come, ma immagino che abbia una rete di contatti e bisbigliatori alquanto estesa. E' stato categorico: il quadro doveva essere realizzato con quel colore particolare, altrimenti non avrei avuto nulla in cambio. Fece un gesto con la mano per scacciare una blatta che stava dirigendosi verso la sua tazza. Posso dirle che nessun membro dell'asta era a conoscenza del mio obiettivo, ma posso anche dirle che ciò che accade in quella serra, non è poi così impenetrabile dopotutto. Ora non credo che questo possa bastare per parlarmi di lei, ma è davvero tutto ciò che so e che posso dirle. Non sono a conoscenza di intrighi o giochi di potere. Sono troppo giovane nella morte per poter custodire segreti di valore. Sempre che non sia interessato a sentire parlare della mia vita.. -
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Un bel boccone, masticato con lenta attenzione. Sembrava una di quelle persone nevrotiche che non ingoiano prima di aver masticato tot volte, perse nel loro fantasioso iter. Mh, mhh... Agitò leggermente la mano armata di forchettina, invitandolo a proseguire.
Senza dubbio, se è riuscito a metterti sulle mie... Giocò un po' con uno scarafaggio, facendolo salire sulla forchetta prima di scacciarlo con una schicchera. Tracce. Il povero insetto venne lanciato oltre la spalla destra del Toreador, sull'erba nera. D'accordo, sembra che dovrò proprio stare attento le prossime volte. Sia fuori che dentro l'Asta, la quale sono sicuro alzerà le sue difese al più presto. Alzò la testa dal piatto. Non conviene prendersi gioco di Atlas, è una creatura pericolosa. Leggero, poco convinto cenno del capo. Risponderò ad una sola domanda. Questa notte vuoi sapere di me, ieri del Vermiglio. Cosa scegli?. -
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Lei mi mette davanti ad una scelta molto dolorosa, signor Merope. Per la prima volta Jeromè toccò la tazza di the. La fece roteare su se stesse, come per osservarne l'integrità. In cuor suo, sapeva di essere debitore nei confronti di Rumple. Trasse un profondo sospiro di rassegnazione. La pittura è la mia vita o meglio, ciò che ne rimane... e darei tutto per saperne di più sulle qualità di quella boccetta. Tuttavia, non posso negare che la mia curiosità sulla sua reale natura, è un tarlo che mi ha tormentato non poco. Qundi, se non le dispiace, mi parli di lei. . -
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Peccato, il Vermiglio è ben più interessante della mia persona. Lieve pausa. Ma hai fatto la tua scelta, non accetto ritrattazioni. Dunque... Si mise dritto sulla seduta, sovrastandolo di forse venti centimetri e tarchiandolo con quegli occhi di un nero limpido. Sono quello che i tuoi pari definiscono Fatato, una creatura in parte umana e in parte sogno. Tra i tanti Reami, realtà esistenti ce n'è uno partorito da sentiment, volontà ed idee comuni. Un guazzabuglio senza fine dove tutto si unisce a formare...beh, semplicemente ogni cosa che è stata e dev'essere immaginata. Gli diede il tempo di digerire il tutto prima di continuare. Potrei direi di venire da quei luoghi, ma solo una parte di me. In realtà la questione è molto più lunga ed esacerbante, e non hai abbastanza moneta per sapere i dettagli. Palmo destro sulla teiera, per controllarne la temperatura. Ma come molti miei simili sono costretto nel piano Materiale, vittima di tutta la banalità moderna. Con la sinistra prese il manico e sollevò leggermente la teiera, versandosi un altro po' di the di palude. Più precisamente provengo dalla casata nata dalla paura, o meglio da ciò che causa la paura. Sono uno Sluagh.
Seguì un cheto nulla, poi il rumore del classico bevitore di minestra. Piuttosto fastidioso, ma cosa ci si poteva aspettare da una creatura simile?.
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