McDonald's di St.Roch

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  1. macro_psycho
     
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    Ok ho deciso. Spendo Wp per l'azione in parziale lucidità (ovviamente) e un altro ps per pompare ulteriormente la Destrezza, quindi faccio uno scatto verso l'uscita, cercando di mettere il maggior numero di metri possibile tra me e la mia preda.
     
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    -1WP per cercare di controllarti momentaneamente.

    -1PS, +1 Dex


    Thomas dopo aver assaltato Bytes si rese conto di cosa stava lasciando fare alla bestia. Durante la colluttazione con l'uomo aveva perso ogni freno ed aveva lasciato che il suo demone interiore uscisse fuori, fiero e diabolico come null'altro al mondo.

    Eppure era una cosa che gli succedeva di rado... Al punto che quando successe rimase sorpreso, quel tanto che basto a lasciarle portare un primo terribile attacco al poveraccio, il quale era ora letteralmente terrificato, pietificato dalla paura ed incapace persino di gridare per chiedere aiuto.

    Fu la disarmante fragilità di quella sua ormai scontata vittima a far recuperare a Thomas un minimo di controllo delle sue azioni, a fargli brillare una scintilla di umanità e volontà negli occhi. Cosa stava facendo? Avrebbe assistito al massacro da parte del suo demone per poi ripetersi vigliaccamente di non esserne stato l'artefice?!? Ne sarebbe stato capace?

    Nonostante la bestia fosse pronta per un balzo felino sul malcapitato, Thomas con un supremo sforzo di volontà sedò i suoi istinti per quel poco che serviva per rcuperare un minimo di lucidità. Lucidità che gli permise di ragionare e capire che l'unica cosa che valesse la pena fare era allontanarsi da li, alla svelta.

    Il suo aspetto non mascherava di certo la sua natura: canini in bella vista, volto trasfigurato dalla bestia, movenze animalesche e velocità quasi innaturale nei movimenti.

    Staccati gli occhi da quello che al momento veiva considerato poco più che un appetitoso bocconcino, il Malkavian si fiondò alla massima velocità verso l'esterno del fast food, cercando di porre più distanza possibile tra se e quella testa di cazzo di Bytes. L'altro dal canto suo non fece nulla. Se non rilassare involontariamente la vescica, andando a bagnare i pantaloni per lo spavento.

    La bestia imbizzarrita venne guidata con estrema fatica da Thomas fino al parcheggio del McDonald.
    Fu sufficiente quell'attimo di lucidità per allontanarsi di almeno una quindicina di metri, nonostante tutto.

    Nel locale di certo Thoma sentì qualcuno gridare... Qualcuno che non era di certo Bytes. Ma era troppo concentrato a domare la bestia per capire chi o cosa stesse gridando.


    In mezzo a quel parcheggio, circondato dalla calma... la Bestia tornava ad avere la meglio sulla lucidità che Thomas si era imposto.

    Fine del turno di controllo. Di conseguenza stai per tornare sotto gli effetti della frenesia. Nulla ti vieta di spendere alta WP.

    Ti ricordo che la tua moto è nel parcheggio dove ti trovi. Se ti allontani poi devi tornare a prenderla per tornare al rifugio (o abbandonarla e trovare altro modo).

    Se ti venisse in mente di chiedermi se puoi guidare in questo stato... Meh.. Diciamo che sarebbe talmente complicato che FORSE non usciresti neanche dal parcheggio. Ma se vuoi puoi provarci.. xD

    Ti faccio inoltre presente che (seppure la bestia se ne freghi) sono le 4 e 45.
    Tra un quarto d'ora parte la musica messicana e ci mettiamo a ballare l'Alvaro-Style.

    ;)
     
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  3. macro_psycho
     
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    -1wp

    Continuo a correre verso l'uscita del parcheggio, aumentando la distanza fra me e il tipo, contemporaneamente stringo la piastrina per cercare di riprendere il controllo (Non so se la cosa abbia qualche riscontro a livello di regolamento, ma mi sembra che ci stia a livello di narrazione :D)
     
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    -1WP, Mantieni il controllo sulla bestia per un altro turno


    Thomas, stringendo le piastrine per darsi forza, riuscì a far sopire ancora la bestia e mantenere il controllo sulla stessa. Ancora.. Ancora lo sforzo fu pesante e la volontà del malkavo fu provata.

    Cavalcando quello stato di parziale controllo di se, Thomas si fiondò verso l'uscita del parcheggio, mettendo altra distanza tra se e colui che aveva scatenato la bestia.

    Attorno a lui il mondo pareva cristallizzato, fermo e silenzioso.

    Eppure uscendo aveva quasi travolto i barboni che li fuori stavano mangiando gli avanzi che gli erano stati dati. Era stato insultato e minacciato da questi..

    Eppure Thomas non aveva udito ne visto nulla. Il suo stato non gli consentiva di focalizzare la sua attenzione su qualcosa che non fosse il controllare la bestia e dirigerla verso qualcosa che non fosse Bytes.

    Solo pochi istanti dopo, Thomas era riuscito a portare il proprio corpo, ormai nulla più che contenitore di primordiali istinti, ai limiti del parcheggio, una decina di metri più in là, allontanandosi dall'ingresso del fast-food.

    Sentiva la bestia, ne percepiva gli istinti. Voleva sangue. Voleva uccidere.
    Forse non avrebbe mollato la presa fino a che non fosse riuscita in qualche modo a soddisfare quella fame di vita.
    E fu in quel momnto, che giunto in prossimità dell'ingresso del parcheggio, Thomas vide poco distante un barbone, che spingeva nell'ombra un carrello della spesa...

    L'alba. La bestia. Il tempo...

    Avrebbe lasciato che la bestia saziasse il suo appetito o avrebbe continuato a resisterle?

    A te caro...
     
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  5. macro_psycho
     
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    -1 Wp

    Supero il poveraccio, e mi muovo in strada alla ricerca di un tombino o un altro punto di accesso per le fogne.

    Posso narrarla o devo continuare con gli spoiler??
     
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    -1WP per tenere ancora il controllo.

    Puoi procedere con un narrato da solo. Tieni presente che (regola una tantum che vale solo per questa volta) dovrai spendere un altri due WP (oltre i già spesi) per controllare la bestia e riuscire a dominarla del tutto. Fino ad allora sarà lei ad avere il controllo e te non potrai fare altro che cercare di frenarla ed indirizzarla.

    Sei in strada, è buio e apparte il barbone non c'è nulla e nessuno.

    Poco più avanti comunque puoi trovare un tombino in cui infilarti con poco sforzo.

    Sei un fottuto quarta fascia, dimostralo! :D

    Ovviamente considera queso narrato come una 'prova' cui ti sto sottoponendo per vedere che ne tiri fuori. Considerato che il prossimo passo è una valutazione preliminare con annessa assegnazione di eventuali px, vedi di fare un bel lavoro xD

    E si, sto velocizzando. :P
     
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  7. macro_psycho
     
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    CITAZIONE
    Ovviamente considera queso narrato come una 'prova' cui ti sto sottoponendo per vedere che ne tiri fuori. Considerato che il prossimo passo è una valutazione preliminare con annessa assegnazione di eventuali px, vedi di fare un bel lavoro

    Nessuna pressione eh.... <_<

    Grazie per farmi dare un'accellerata :D avevo paura mi facessi scorrere tutti i turni fino all'esaurimento del willpower

    ho un paio di domande però: i due willpower da spendere per uscire dalla frenesia, li posso spendere per effettuare azioni che dirigano e limitino la bestia? la valutazione va solo in termini di come la narro, o anche in termini di scelte che faccio?

    inoltre una volta conclusa la frenesia, ho ancora il tempo materiale per tornare al rifugio?
     
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  8. macro_psycho
     
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    Il bordo frastagliato della piastrina che portava al collo si conficcò nella sua mano perforando la carne, mentre il malkavian travolgeva il carrello del barbone, facendo cadere a terra il suo contenuto. Ma Thomas non sentì il dolore, e non sentì l'urto. Tutto ciò che riusciva a sentire era il logorante ringhio della bestia: feroce ed assordante copriva qualsiasi altro suono. E la sete. La cosa più devastante. Non la semplice sete di sangue a cui ormai era abituato. Sete di vita. Sete di crudeltà.

    Chino a terra, voltò di scatto la testa verso il barbone. Gli occhi erano ancora iniettati di sangue, le pupille dilatate che coprivano l'iride quasi per intero. La bocca era aperta, le zanne scoperte. Thomas riusciva a sentire la vita di quell'individuo. Il calore del suo corpo, il battito del suo cuore. Non dipendeva dai suoi sensi fisici, era qualcosa di sovrannaturale. E la bestia la desiderava. Voleva affondare le mani nel suo petto. Voleva sentire il suo cuore pulsare e poi spegnersi.
    Il malkavian sentì ogni muscolo del suo corpo, ogni fibra, ogni cellula muoversi verso il malcapitato con il solo intento di mietere una vittima. La tentazione di arrendersi a quell'istinto primordiale fu forte quasi quanto l'istinto stesso. Era sull'orlo di un baratro, ed era stanco di reggersi in equilibrio. Voleva solo gettarsi nel buio e chiudere la faccenda.

    No! La sua stessa voce rieccheggiò flebile nella sua mente, risuonando nella marea di furia che lo aveva sommerso. Un senso di vergogna lo invase insieme a quel suono. Un sentimento del tutto estraneo alla bestia, ma familiare alla sua parte umana. Si stava arrendendo, e ciò voleva dire che li stava lasciando vincere. E se Loro avessero vinto, la morte di Michael sarebbe stata inutile. Non sarebbe riuscito a vendicarlo, e non sarebbe riuscito a vendicarsi.

    Mentre il marine riprendeva coscienza di se, il corpo di Thomas si mosse meccanicamente, preparandosi a scattare e ad avventarsi sulla sua nuova preda. All'ultimo secondo finalmente Thomas riuscì a riprendere il controllo dei muscoli e a lanciarsi con tutta la forza che aveva di lato, ruzzolando per qualche secondo e mettendo circa 15 metri fra lui e il poveruomo.

    Si rialzò ancora in stato confusionale, avvertendo che la bestia stava nuovamente sfuggendo alla sua presa. Una nuova ondata di furia cieca lo travolse obbligandolo a chinarsi con uno spasmo per non perdere il controllo. Conficcò le unghie nell'asfalto, graffiandole e rompendole. Ma il dolore causato da esse fu completamente soppresso da quello che provò nello sforzo di resistere ai suoi impulsi.
    Guardò di fronte a se. Doveva allontanarsi da lì! Doveva trovare un luogo dove non avrebbe fatto del male a nessuno. Venne travolto da un'altro spasmo di rabbia. Il suo sguardo si riabbassò sull'asfalto. E il vago odore di marcio proveniente da esso lo illuminò all'improvviso. Le fogne!

    Con uno scatto si mosse verso il tombino più vicino. Sentì il sangue fluire aumentando la sua forza, mentre lo sollevava con una sola mano. La bestia stava di nuovo prendendo il sopravvento, opponendosi ai suoi movimenti. Lei voleva il sangue e la morte, non voleva scappare. O forse li voleva lui?
    In un ultimo sforzo scivolò dentro il tombino, mentre questi si richiudeva sopra di lui.
    Cozzò contro il suolo, mentre l'odore di feci e liquame inondava le sue narici. La bestia si rianimò dentro di lui furiosa, e lo investì nuovamente con la sua rabbia, decisa a tornare indietro e a reclamare ciò che era suo, noncurante della sua sopravvivenza.



    Si voltò, cercando di rialzarsi. Ormai ciò che rimaneva del suo lato più umano era esausto. Debilitato da quello scontro interiore. Ma non voleva cedere, non voleva permettere a quell'istinto di vincere. Con un breve lampo di coscienza, si rese conto che nel suo pugno era ancora stretta la piastrina. La catenina si era rotta, ma per fortuna lui non l'aveva ancora mollata.
    La strinse più saldamente, mentre con un ultimo sforzo si opponeva ancora all'animale che dimorava nella sua psiche. Focalizzò tutta la sua concentrazione su quella mano e, con uno sforzo che gli sembrò impossibile, diede un pugno alla parete accanto a lui. Poi un altro, e un altro ancora. Io.....non...sono...un....mostro! Scandì, mentre continuava a colpire la parete, ferendosi ulteriormente alla mano. Lo ripetè ancora e ancora. Un gesto ossessivo in cui riversare tutta la sua concentrazione.
    Quando finalmente si fermò, attorno a lui non c'era altro che buio e silenzio. La bestia se ne era andata.
     
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  9. macro_psycho
     
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    Passarono dei minuti: il lunatico stremato rimase lì al buio, ansante, terrorizzato dalla lotta interiore che aveva appena dovuto affrontare. Si rialzò tremante, nell'oscurità più totale. La mano gli faceva male, ma ignorò il dolore e cercò di recuperare un minimo di fredda logica per fare il punto della situazione.

    Era decisamente tardi. Ormai di tornare al rifugio non se ne parlava. Appena vesse messo il naso fuori da quel luogo, avrebbe iniziato ad arrostire come come una bistecca sulla griglia. Avrebbe dovuto dormire lì e riprendere il controllo della situazione la notte successiva.
    Dovette ripeterselo un paio di volte però, prima di convincere il suo braccio sinistro a muoversi alla ricerca del cellulare per illuminare la galleria. La destra rimaneva stretta sulla piastrina, incapace di lasciarla andare.

    Incerto, un passo alla volta, iniziò a muoversi alla ricerca di un luogo più sicuro dove riposare. Lì avrebbe abbracciato l'oblio, dimenticando tutti i suoi problemi almeno per qualche ora. Poi avrebbe pensato a tutti i casini che si erano venuti a creare quella notte, e a risolverli.
     
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    Ottimo, notte conclusa. A breve valutazione e poi proseguiamo quando avrò chiarito un paio di cose con tutti gli altri :P
     
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    Ripartiamo!

    -1PS per il risveglio
    +1WP per il riposo


    Thomas riaprì gli occhi, realizzando di essere nell'oscurità più totale. I ricordi della notte precedente si affollarono subito nella sua testa come un rapido e paralizzante flashback. Subito realizzò dove si trovava e come ci era arrivato.
    Come ogni volta il risveglio portò con se delle conseguenze abbastanza pesanti da sopportare, specie in un momento come quello in cui il Malkavo era mentalmente esausto e iniziava tra l'altro ad avvertire i primi morsi della fame...

    Nel buio praticamente totale quello che colpì maggiormente Thomas non fù la puzza di fogna, quanto il rumore. Un roboante scrosciar d'acqua riecheggiava per tutte le pareti, riempiendo l'ambiente di quel suono incessante. Il buio intorno a lui era quasi totale. In lontananza poteva scorgere un minimo di luce, che probabilmente veniva direttamente da una delle feritoie a bordo strada atte a far defluire l'acqua piovana.

    Prese istintivamente il cellulare, scoprendo di non aver ricevuto chiamate. La batteria lo stava abbandonando, in fondo erano ormai quasi una quarantina di ore che non lo ricaricava. Puntò istintivamente il display ad illuminare davanti a se..

    Montrose_tunnel24



    Scoprendo di trovarsi effettivamente nel posto di merda che pensava. Il cellulare non prendeva li sotto, e peggio ancora, non aveva la più pallida idea di dove si trovava di preciso ne di come tornare al punto da cui era entrato. Gli effetti della bestia e della stanchezza della notte precedente non gli avevano permesso di mantenere la giusta lucidità per memorizzare dove stava andando a cercare rifugio, ed ora ne pagava le conseguenze...
    Una cosa sapeva... Le fogne erano territorio nosferatu, e a New Orleans non è che ce ne fossero poi cosi tanti chilometri sotto le strade. La probabilità di trovarsi a pestare i piedi a qualcuno erano estremamente alte se si fosse messo a girovagare a caso...
     
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  12. macro_psycho
     
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    Il risveglio del Lunatico fu tuttaltro che piacevole. Le ferite, l'odore di marciume e merda, il rumore incessante, la stanchezza e i ricordi della notte precedente lo assalirono brutalmente: era stremato sia fisicamente che psicologicamente, e sentiva di non avere la forza di affrontare un'altra notte piena di cose da fare, come quella che li si prospettava davanti.

    Se solo non avessi perso il controllo. Pensò in preda allo sconforto, mentre forzava una stilla di vitae lungo le ossa rotte e le fratture, facendole rigenerare. Ora la situazione era brutta. Si trovava disperso, e irrintracciabile nelle profondità di New Orleans. E in quel momento era una facile preda per quei maledettissimi Topi di Fogna che si erano adattati sorprendentemente bene in quell'ambiente.

    Doveva uscire, liberarsi del marciume, e contattare Fresser per un rapporto della giornata. Poi avrebbe pensato a mettersi in contatto con il resto della squadra per vedere che cosa avevano ricavato loro durante la notte, e decidere come procedere.
    Ma già uscire da lì non sembrava esattamente una passeggiata. Vagare a caso era improponibile. Rischiava di perdersi ulteriormente e finire fra le braccia di qualche celato.

    Con una smorfia rimise al suo posto la spalla, e lasciò che la vitae rigenerasse anche quella, mentre la sua mente iniziava freneticamente a visualizzare i possibili scenari che li si presentavano di fronte. Cercare di seguire le proprie tracce in base all'odore per tornare indietro avrebbe sicuramente messo fuori gioco il suo olfatto, e il rumore scrosciante ed assordante rendeva impossibile individuare un qualsiasi suono vagamente familiare che lo conducesse ad un'uscita sicura. Il cunicolo appariva identico a tutti i cunicoli del mondo e il cellulare lo avrebbe abbandonato ben presto, quindi nemmeno utilizzare la vista per trovare un'uscita era un'opzione

    Gli rimaneva un solo senso a cui poteva affidarsi. Con un certo sforzo si sollevò dalla sua posizione e si rimise in piedi. Chiuse gli occhi, e si concentrò su ogni singolo lembo di pelle che costituiva il suo corpo, amplificandone la sensibilità, alla ricerca di un filo d'aria fresca che gli indicasse la giusta direzione da seguire. Una volta trovata la corrente più forte infatti, gli sarebbe bastato seguirla fino alla sua sorgente per trovare l'uscita più vicina.
    Amplificò anche la sensibilità dei suoi occhi, in modo che il buio non costituisse un'impedimento così totale da obbligarlo ad affidarsi completamente sul suo cellulare in fin di vita.

    -3 ps, curo 3 danni.
    attivo Auspex 1 sul tatto e la vista.
     
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    -3 ps, -3 danni.
    Auspex attivo sul tatto e la vista.

    2016-05-30 15:07:26 Thomas rolls 6 dice to Orientamento (Diff 7) 5,8,3,2,8, 7 [3 successes]
    2016-05-30 15:07:54 Thomas rolls 6 dice to Orientamento (Diff 7) 4,3,1,4,3, 1 (BOTCH x 2)


    Thomas avanzò per diversi metri risalendo all'origine di quella che era una palese corrente d'aria. Con i suoi sensi amplificati ed il corpo per buona parte bagnato non fu poi cosi difficile identificarne la direzione di provenienza. Mentre si sforzava di seguire quella corrente convinto che l'avrebbe riportato in superficie, si ritrovò ad attraversare uno snodo di raccolta di dimensioni più grandi.

    I sensi del malkavo - sia quelli amplificati che quelli normali - gli fecero intuire che in superficie stava evidentemente venendo giù un bel temporale. Di tante notti serene il malkavo era finito nelle fogne proprio in una notte temporalesca...
    Con gli occhi potenziati dal sangue non poteva certo vedere come fosse giorno, ma almeno riusciva a distinguere qualcosa in quel buio pesto. Una sporgenza, cui avrebbe potuto tenersi per attraversare quello snodo in cui la corrente d'acqua era più forte.

    L'appiglio si rivelò però essere meno solido del previsto. Quale che fosse la sua natura, nel momento in cui il vampiro vi fece forza questi si piegò, o meglio, affondò nella fanghiglia sottostante. Thomas perse l'equilibrio e cadde rovinosamente nell'acqua corrente.

    La furia dell'acqua lo trascinò per diversi metri, impossibile dire quanti in quel buio, con l'ambiente circostante del tutto alieno e sconosciuto. Solo dopo diversi tentativi di riprendere il controllo della situazione, Thomas si ritrovò finalmente di nuovo stabile sulle proprie gambe. In quel punto del tunnel l'acqua gli arrivava all'incirca alla vita, ma fortunatamente la corrente diminuiva permettendogli cosi di riuscire a rimanere in piedi. Non ci mise più di tre secondi a realizzare di essersi fatto un bel bagno. Il suo cellulare era bello che andato.
    A peggiorare le cose ora si trovava in balia della corrente. Tentare di risalire il tunnel dalla direzione in cui era stato spinto dall'acqua era praticamente impossibile in quelle condizioni. L'unica via era cercare di uscire all'esterno seguendo il corso dell'acqua nella direzione in cui si stava muovendo, che però gli dava la terribbile sensazione di andare inabissandosi nel terreno, allontanandosi cosi dalla tanto desiderata superficie..


    Tutt'intorno era totalmente buio, nonostante la vista amplificata. Con le mani riusciva di tanto in tanto a sentire le pareti intorno e sopra di se, che andavano a volte allargandosi e a volte restringendosi, riducendo il tunnel ad un cunicolo con la corrente difficile da tenere a bada.
     
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  14. macro_psycho
     
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    Si può avere un punto esperienza in più per la sfiga alla fine di questa storia? :D


    L'umore del malkavian peggiorò notevolmente dopo il giro fra gli scivoli delle fogne. La forza della corrente fu un ulteriore schiaffo morale alla sua autostima già notevolmente logorata dalla perdita di controllo precedente. Ora la situazione era ulteriormente peggiorata, e come se non bastasse si ritrovava ancora più lontano di prima dalla sua moto.
    E tutto per colpa di quello stronzetto ossessivo! La bestia si mosse nella sua gabbia di pensieri, fiutando la rabbia e la sete del vampiro. Il pensiero di se stesso che affondava le zanne nel collo di Byte riaffiorò preopotentemente, e Thomas dovette fare un serio sforzo mentale per reprimerlo. Io non sono un mostro. Si disse meccanicamente, nonostante trovasse sempre più difficile credere alle sue stesse parole.

    Per distrarsi osservò nuovamente la situazione, cercando di vagliare le sue opzioni. Tentare di risalire sarebbe stata la scelta più facile e sicura. Tuttavia la furia della corrente lo fece rapidamente desistere dal suo intento. Avrebbe dovuto sfruttare il sangue, e in quello stato non era nelle condizioni per farlo. Avrebbe finito per soccombere alla bestia al primo uomo che avesse incontrato.

    La seconda opzione, e apparentemente l'unica a sua disposizione, era seguire la corrente fino all'uscita. Il lunatico non era un genio, ma nemmeno per lui era difficile immaginare dove New Orleans scaricasse le sue fognature. La palude! Tra Nosferatu e Lupini, il Malkavian preferiva decisamente i primi. Inoltre nella palude sarebbe stato parecchio difficile rimediare un passaggio per tornare alla civiltà.

    Doveva assolutamente trovare una via d'uscita alternativa, ma le lisce pareti non sembravano contenere pertugi o altri luoghi dove potesse infilarsi. Con un sospiro iniziò ad avanzare seguendo il flusso della corrente, aplificado anche l'udito, nella speranza che uno di quei sensi potesse fornirgli un'indicazione su una via d'uscita migliore.

    Auspex 1 attivo: tatto, udito e vista

    Se non trovo nulla proseguo per questa strada fino all'uscita, o fino a che un alligatore non mi sbrana XD


    Edited by macro_psycho - 1/6/2016, 12:12
     
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    L'oscurità più totale avvolgeva il malkavo, soprattutto ora che la corrente lo aveva trascinato suo malgrado in un cunicolo molto più stretto e meno agile da percorrere.

    Avanzando in direzione della corrente Thomas realizzò che il soffitto andava via via abbassandosi, cosi come le pareti che si facevano sempre più strette. Il restringimento del cunicolo comportò un notevole aumento della forza della corrente, a cui opporre resistenza stava diventando sempre più complicato.

    I sensi amplificati non furono molto di aiuto, anzi, per certi versi risultarono quasi un intralcio. L'udito già molto sensibile del malkavo venne sensibilizzato ulteriormente, cosa che in un ambiente cosi rumoroso non fece altro che causare una maggior confusione nella testa di Thomas. Concentrarsi si fece cosi via via più difficile.

    Nonostante il passaggio sembrava destinato a restringersi sempre più, Thomas notò che anche l'aria aveva una corrente crescente che andava nella direzione del tunnel. Molto probabilmente quindi cosi come entrata, quell'aria sarebbe anche uscita da qualche parte.

    ...

    Passarono i minuti, e Thomas iniziò a perdere la percezione di quanta strada stesse facendo ed in quale direzione. Ormai anche solo cercare di ipotizzare in che punto si trovasse rispetto alla superficie era diventato impossibile. Specie perchè il tunnel non andava dritto, ma si snodava in una sorta di lunga curva a destra, o almeno cosi parve di percepire a Thomas.

    A quel punto, finalmente, Thomas vide la famosa 'luce in fondo al tunnel'. La sua vista sensibilizzata ormai nell'oscurità iniziò a percepire un bagliore, che dopo qualche ulteriore passo andò via via aumentando. era evidente che si stava avvicinando ad un'uscita, o quantomeno ad un punto da cui sarebbe stato più facile trovarla una via d'uscita.
    Contemporaneamente però, proprio mentre stava per tirare un sospiro di sollievo, Thomas percepì un qualcosa sommarsi al rombo dell'acqua. Qualcosa che con l'avanzare divenne via via più palese. C'erano delle persone che parlavano tra loro. Impossibile capirne i discorsi con quel caos, ma erano di certo delle voci...

    Il tunnel si riallargò pian piano tornando ad essere 'abitabile', con le pareti ed il soffitto che si allontanarono dando modo al malkavian di 'respirare', seppur non ne avesse più bisogno. Arrivò quindi ad una sorta di bivio. L'acqua si inabissava sulla destra in un cunicolo molto più stretto dei precedenti, completamente oscuro e da cui proveniva una sorta di profondo gorgoglio. Sulla sinistra invece, superato un alto gradino si apriva un tunnel quasi asciutto, da cui veniva la luce che aveva notato già da un pò.

    Lo percorse per diversi metri per poi arrivare ad un bivio. Un tunnel si allacciava a quello in cui si trovava da destra, e la luce prveniva da li. Anche le voci, purtroppo. Sporgendosi leggermente oltre l'angolo il malkavian ebbe modo di farsi un'idea della situazione.

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    La sua vista molto sensibile gli impediva di osservare bene i dettagli dei soggetti a causa della luce alle loro spalle, ma c'erano almeno 3 persone, che parlavano tra di loro. A vederli parevano tipici soggetti da evitare, teppisti.. drogati.. qualcosa del genere insomma.

    Proseguendo lungo il tunnel (ammesso che fosse riuscito a superare inosservato lo snodo) era difficile presumere cosa avrebbe potuto trovare. Di certo da qualche parte la strada andava, ma l'oscurità ed il silenzio facevano presumere che ci sarebbe voluto ancora un pò prima di rivedere altra luce.
     
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