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Appena dopo il ponte di collegamento tra il Lower e il mondo reale, Florida Ave perde progressivamente l'apparenza di una strada cittadina, prendendo sempre più l'aspetto terribile di una via verso l'ignoto.
Le case diventano sempre più basse e diradate, e ciò che è il centro di New Orleans non è che un ricordo sperduto nel nulla di una campagna desolata.SPOILER (clicca per visualizzare)
Con l'arrivo della pioggia le cose si sono fatte molto più complesse per i due brujah muniti di ciclomotore. Ma se da un lato ha reso più difficoltosa la navigazione, le cose si sono fatte assai più veloci per l'improvvisa assenza del traffico notturno.
Sparito nelle proprie tane come un animale al riparo dai temporali, la muraglia metallica del traffico sembra essere scomparsa, permettendo ai due figli della furia di arrivare zuppi ma in tempi relativamente brevi al palazzo.
Palazzo che effettivamente è pure semplice da trovare, in quanto di costruzioni di questo tipo non ce nè che una soltanto, prima di un immenso spiazzo di niente.
dopo un viale alberato tenuto in modo pessimo infatti, si staglia l'esile e poco credibile Cantiere del primo palazzo mai iniziato, ristrutturato da poco ma sempre stato famoso per la sua unicità nel quartiere.
Abbandonato, con una rete metallica già divelta e le porte sfondate. Facile entrarci...SPOILER (clicca per visualizzare)Arrivate: turni liberi.
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Dottor Jergal.
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Imprecò a bassa voce quando si rese conto che la pioggia stava cadendo sulla città in quella tranquilla notte a New Orleans, non gli era mai piaciuto guidare bagnato, soprattutto quando era uscito di casa con degli abiti relativamente semplici, non adatti ad affrontare un tempo simile. Anche se non avrebbe risentito particolarmente del freddo, la sensazione a tatto del bagnato era piuttosto sgradevole, cercò di ignorare la cosa, e di guidare il più in fretta possibile fino all'indirizzo concordato con gli altri membri del suo clan. Riconoscendo più o meno la zona, parcheggiò il proprio mezzo in un vicoletto a fianco del grosso edificio in costruzione, volle evitare di lasciar tracce della loro presenza temendo che qualcuno, notando delle motociclette parcheggiate davanti al portone, avrebbe potuto pensare di allertare autorità mortali o peggio. Sembrava essere il primo. Sceso dal suo mezzo recuperò dal portaoggetti tutto ciò che poteva rivelarsi utile, a cominciare dalla coppia di pugnali, finendo con il proprio cellulare, una penna ed un fogliaccio, che ormai erano divenuti uno standard nelle sue indagini, dopodichè si piazzo ad attendere gli altri due nelle ombre, indicandogli poi lo stesso luogo dove aveva nascosto la sua fedele compagna di viaggio. . -
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Arrivai all'indirizzo che ci avevano dato fradicio, ma in fondo ci ero abituato. Mi spostavo con la moto già ai tempi di Belfast, e li di certo il tempo faceva cagare anche più di quanto non lo facesse in quella fogna a cielo aperto di città.
Una volta sul posto feci un giro del palazzone per ispezionare la zona, andandomi poi a fermare accanto a Jeremy trovandolo da un lato dll'edificio ad attenderci. Spenta la moto, pregai il signore che quel figlio di puttana irlandese si fosse parlato addosso lungo tutto il tragitto, e che ora avesse finito di blaterare in modo cosi fastidioso.
Lo raggiunsi nell'ombra in cui si era nascosto, riparandomi al contempo dalla pioggia sotto un riparo di fortuna. Fortunatamente i miei pantaloni militari erano abbastanza resistenti all'acqua da tenere all'asciutto il contenuto delle mie tasche: qualche soldo, il cellulare... le sigarette.
Dovevamo aspettare il ciccione pelato, cosi mi accesi una bionda accostandomi al muro in cerca di riparo dalla pioggia.
Che cazzo c'è qui? Rinfrescami la memoria fratello...
Esclamai poi in gaelico all'indirizzo di Jeremy. Difatti non ne avevo idea di cosa ci facessimo li. Mi ero accodato al piano solo per metter fine a quelle inutili ciancie ed ora realizzavo di non avere diea di cosa stessimo cercando o facendo in quel posto di merda, sotto quel fastidiosissimo temporale del cazzo.. -
Dottor Jergal.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Scusa Kabruki che ho saputo solo ora che stava a me!
All'arrivo del fratello, dopo avergli, come da intenzione iniziale, indicato il parcheggio dove aveva messo il suo mezzo, attese il suo arrivo rimanendo in quella posizione dove si trovava, così da evitare che Alexander passasse da lì davanti e, non sapendo esattamente dov'era l'edificio, magari si perdesse in quel quartiere. Il rosso dopo poco gli si avvicinò, alto più di lui, muscoloso, armato sia dei suoi pugni che di un coltellaccio grosso quanto il suo: avere finalmente a che fare con qualcuno che non sarebbe indietreggiato di fronte ad eventuali pericoli, come spesso invece succedeva quando frequentava compagnie Ventrue o Nosferatu, gli dava quella sicurezza in più per affrontare i futuri problemi. Dopo aver dato un occhiata all'ingresso mezzo distrutto del palazzo, rispose in irlandese all'altro, rapidamente e con semplicità, sapendo di non essere stato particolarmente ascoltato non dimostrando minimo astio o stizzio, l'importante d'altronde era per lui, egoisticamente, che i suoi "conti tornassero" riguardo ai pensieri avuti poco prima.
In ordine cronologico, come detto da Alexander è il primo posto che avrebbero dovuto visitare ed anche il più vicino: rifugio di Alex, figlio della Miss. Se è vittima dei Tremere e se effettivamente come credo a loro serviva vivo beh..forse già qua potremmo trovare qualche indizio. Solo...occhio, l'inferriata è piegata, non so se sia stata opera proprio di Alex o successiva alla sua sparizione.. -
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Forse per la prima volta ascoltai davvero le parole di Jeremy, e non potei pensare che mi ero perso qualcosa..
Tremere?!? E adesso che cazzo c'entrano i Tremere? Che volesse dire Giovanni?
Pensai tra me e me mentre lo osservavo con aria decisamente perplessa.
Avevo forse capito cosa ci facevamo li? Mica tanto... Cercavamo indizi su che fine avesse fatto quell'imbecille di Alex, e quello era il suo rifugio a quanto pareva.. Ma era ovvio che non lo avremmo trovato li, e che altri avessero già provato a cercarvi tracce della sua fine.
Abbozzai uno sguardo disinteressato alla struttura, mandando poi l'occhio alle reti divelte ed alle porte sfondate.
Bel posto di merda... Se abitava qui non mi stupirebbe trovarlo impiccato! Eheh..
Dissi per sdrammatizzare. Poi senza stare tnto ad aspettare oltre, mi cacciai la sigaretta in bocca e mi avviai verso l'ingresso di quel palazzo fatiscente.
Io intanto vado, di aspettare il pelato non ne ho voglia. Già ho perso troppo tempo per trovare un coglione già morto da tempo...
Se vuoi puoi restare qui a fare il parcheggiatore..
Dentro di me, nel profondo, sperai quasi che dicesse "si, resto qui". Ero quasi certo che avrebbe ripreso a parlare come una radio rotta.... -
Dottor Jergal.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Mindfuck riguardo a Tremere e Giovanni perchè ne stavo parlando poco prima in off; eddai però potevi perdormela !
. In ogni caso vado io?
E' un tizio che fa palestra da morto, che abbia pensato di suicidarsi così non mi stupirebbe.
Commentò, con un piccolo sorriso che gli affiorò dal lato della bocca, ironico nella voce e nella mimica facciale. Passò più volte in rassegna l'ingresso dell'edificio, passandosi una mano sulla barbetta incolta cercando di riflettere sulle ultime parole del compagno, gli rispose in poco tempo, tirando su una spalle.
Avevamo detto di stare assieme...ma effettivamente potrebbe averci preceduti, al massimo suppongo che mezzi a sufficienza per recuperare i nostri numeri e chiamarci.
Detto ciò, annuì tra se e se, prendendo l'iniziativa, iniziando ad incamminarsi, con modesta circospezione, all'interno dell'ambiente sconosciuto, acceddendo la piccola torcia che si era portato appresso, nel caso in cui la luce non fosse stata sufficientemente alta per permettere loro la visione.. -
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I due brujah si infilarono nell'edificio fatiscente alla ricerca di indizi, sperando che nell'idiozia che sembrava comporre la totalità di Alex, questi avesse avuto la cortezza di lasciare delle tracce palesi.
Superarono con poca difficoltà la rete divelta e i nastri che sembravano indicare lavori in corso, i quali erano stati più volte strappati e legati alla brutto dio. i cocci e i calcinacci dati dai mattoni sfasciati e dal vandalismo erano superati soltanto dai graffiti che sembravano ricoprire ogni muro esterno del palazzo.
Varcata la soglia i due trovarono una porta antipanico sfasciata, ma stranamente nuova rispetto al resto del cantiere, che lasciava il passo a delle scale sorprendentemente pulite.SPOILER (clicca per visualizzare)2016-05-22 23:52:11 - Jax tira 5 dadi su percezione + criminalità (difficoltà 6) [7, 5, 9, 3, 3] 2 successi
2016-05-22 23:51:51 - Jeremy tira 2 dadi su percezione + criminalità (difficoltà 8) [4, 5] fallimento
Mentre i due si avvicinavano Jax notò una cosa che lo distrasse: La porta antipanico disponeva di una serratura. e questo la rendeva completamente inutile in un contesto di emergenza, ma al tempo stesso poteva dare l'idea che i due ricercatori potessero essere sulla strada giusta. La porta era infatti sfondata ma la sola presenza di una serratura poteva essere provatoria del fatto che nessuno dovesse salire.
I due si trovarono via via lungo le scale, ben attenti a evitare di fare eccessivo baccano. Facilitarono il loro lavoro grazie alla torcia di Coleman, che evitava a entrambi di toccare i pochi calcinacci che vi erano lungo le due rampe di scale.
Giunsero quindi al primo piano, stavolta senza porta. e sebbene la struttura fosse in riparazione, i due trovarono qualcosa di decisamente anomalo sul piano.
l'equivalente di una palestra da pugilato, anche se logorata dal tempo e dai vandali. Un sacco da boxe era stato strappato dalla sua locazione alla corda, un paio di armadietti ribaltati ma chiusi, una strana composizione di corde che ricordava malamente un ring e soprattutto attrezzi ginnici scadentissimi sparsi qua e la.
Ai due non restava che iniziare a esplorare alla ricerca di un qualche indizio circa la posizione di Alex. e probabilmente lo avrebbero fatto subito. Ma jax fu interrotto dalla vibrazione del suo cellulare, che ora richiamava la sua attenzione.. -
Dottor Jergal.
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Diede un ultima occhiata prima di avviarsi in maniera definitiva in quel groviglio di calcinacci, lerciume e segnali di divieto di accesso. Durante il percorso fece più volte attenzione affinchè non vi fosse alcuno nei dintorni che potesse averli visti, magari rannicchiato in mezzo alle ombre intento a farsi. Rallentò all'incontro con la porta d'emergenza sfondata, il suo essere praticamente nuova di zecca, doveva essere indizio della vicinanza con il rifugio del cainita che stavano cercando. Fece cenno di attendere al proprio compagno quand'erano in prossimità della stessa, fermandosi per tentare di capire cosa potesse averla aperta con tale violenza, se fosse stata opera di un piede di porco o di altri strumenti avrebbe teoricamente trovato dei segni di effrazione in prossimità dei bordi esterni, segni presenti direttamente sulla porta, invece, sarebbero stati indice dell'opera della forza bruta. Passato giusto il tempo necessario, neppure un minuto, per rendersi conto di questi dettagli, riprese a proseguire verso l'altro, non curandosi della presenza o meno di una serattura, dando probabilmente per scontato che in rogine veniva bloccata dall'interno tramite qualche sistema automatizzato di blocco. Entrati nel nuovo ambiente, non sembrava ancora esservi traccia del terzo dei loro, nella propria tasca il buon dottore aveva una chiave che sapeva, più o meno per certo, che di lì a breve avrebbe dovuto utilizzare, la estrasse perciò dalla tasca con la mano libera, rigirandosela più volte tra le mani, mentre i suoi occhi balzavano qua e là e con passo lento ma costante avanzava verso il centro della grande e mal ridotta stanza.
Un bel casino...
Affermò con un filo di voce, puntando la torcia verso i vari attrezzi da palestra, avvicinandosi agli stessi, diede un occhio agli armadietti apparentemente chiusi ed agli attrezzi ginnici, tirando su col naso.
Sono chiusi gli armadietti...
Piegandosi verso gli stessi, per esser ancora più certo della cosa, allungo giusto un dito della mano in cui era stretto il paio di chiavo, tentando di aprirli rapidamente.
Non credo si tratti di qualcosa che sia accaduto dopo la sua scomparsa. Se chi ha messo piede qua dentro ed ha combinato questo casino stava cercando diari o altri indizi allora almeno questi armadietti sarebbero aperti; questo casino è opera di una rissa o di un Brujha incazzato, in entrambi i casi Alex c'era.
Occhiata d'intesa al compagno, alzando lo sguardo sul rossiccio dacché era in ginocchio ad investigare.
Che ne pensi? Opera di più mani o sol...
Quando sentì la vibrazione del cellulare, si zittì, facendo cenno di capo all'altro invitandolo a rispondere, per poi rimettersi a guardare attorno, seguendo comunque attentamente, nei limiti dei suoi sensi, la conversazione che ci sarebbe di li a breve stata telefonicamente.
Magari c'è una porta segreta.... -
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Lasciai andare per primo Jeremy, in fondo la torcia ce l'aveva lui. Ispezionando sommariamente il posto pareva decisamente il luogo abbandonato che era. Calcinacci ovunque, graffiti.. insomma, il classico ritrovo di vandali e barboni. Quanto doveva esser ridotto male Alex per rifugiarsi in un posto del genere? Doveva per forza avere dei sistemi di protezione per il suo rifugio, o chiunque avrebbe potuto raggiungerlo in pieno giorno volendo...
Difatti il mio sospetto venne parzialmente confermato dopo qualche passo, addentrandoci verso l'interno dell'edificio. Una porta antincendio separava in modo marcato tutta l'area vandalizzata da un'altra che invece di primo acchitto dava l'idea di essere quantomeno più curata.
La porta stonava quasi col resto dell'ambiente, probabilmente a causa del fatto che mentre tutto appariva decadente ed abbandonato, questa risultava più recente... e ad un'occhiata più attenta divenne palese che era più di quel che voleva sembrare: una serratura... Su una porta antipanico?
Probabilmente quella era la prima linea difensiva del rifugio di Alex... E se era tonto la metà di quanto dicevano probabilmente era anche l'unica.
Osservai la porta in silenzio mentre la oltrepassavamo e iniziavamo a salire le scale stranamente pulite.
Giunti nella stanza Jeremy iniziò a valutare sommariamente la situazione, esaminando superficialmente ciò che ci si parò dinnanzi: una sorta di palestra per pezzenti in evidente stato di abbandono.
Non facciamoci idee affrettate. Mi pare presto per iniziare a sparare ipotesi. Potrebbero essere stati i vandali a sfondare la porta di sotto e incasinare questo posto... O magari gli uomini della donna-stendino.. Quando sono venuti a cercare Alex...
Esaminiamo meglio..
Nel dirlo mi avvicinai agli armadietti, con l'intenzione di provare a scoprirne il contenuto. Proprio in quel momento il mio cellulare iniziò a vibrare. D'istinto, senza neanche guardare il numero, lo estrassi dalla tasca e risposi.
Pronto... Chi è?!?
Risposi a voce bassa, cercado di evitare di far rimbombare le mie parole per quelle stanze spoglie. Era meglio evitare di attirare l'attenzione di qualche fattone imbecille in cerca di soldi per una dose.... -
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Il dottor Coleman si lanciò subito in un'accurata ricerca nella stanza, esaminando gli armadietti. questi, a dispetto delle apparenze, si dimostrarono aperti.
il primo era vuoto, e un pessimo odore di marcio e rifiuti organici fuoriuscì come un miasma terribile nel momento stesso in cui venne aperto. Niente di tossico, solo molto disgustoso.
Nel secondo tuttavia, Jeremy trovò un plico di riviste di fitness. Titoli quantomeno dozzinali, magazine per uomini della peggior specie, con una valanga di inserti uno più stupido dell'altro su come rimorchiare o come farsi venire "Gli addominali perfetti".
Niente di utile all'apparenza. Ma mentre Jax si allontanava per rispondere al telefono il medico Brujah rinvenne un cellulare argentato. o almeno quello sembrava, considerando che la sua forma ricordava vagamente una lattina schiacciata da una mano.
Tuttavia, anche se lo stesso era inutilizzabile, forse poteva non dirsi della sua memoria. Un indizio? un'altra pista fasulla? un twist?
Nel mentre che indagava, Jeremy trovò anche uno strano spessore nella prima rivista; tale spessore si rivelò essere una chiave anonima e un po' rugginea.
SPOILER (clicca per visualizzare)Senza scritta.
Jax nel mentre non prestava attenzione alla stanza. Non completamente almeno, poichè la sua persona era richiesta al telefono. Bassa voce, occhi sulla stanza onde evitare di dare troppe informazioni al rompiballe di turno.
Ma dall'altra parte del telefono rispose una voce ferma e decisa, che Jax conosceva fin troppo bene.
Ossequi a lei Signor Jackson O'Neil, spero di non averla disturbata nel pieno delle sue indagini! Ma anche fosse sono felice che abbia ritagliato un istante per rispondermi al telefono.
...mr. Wan?
Edited by Kabruki - 25/5/2016, 01:08. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)WUT xD
Oh oh.. senti un pò chi abbiamo qui.. E sa già delle indagini!
Chibs... Al solito..
Starà pensando ai cazzi suoi...
Pensai tra me e me nel realizzare chi fosse a chiamarmi.
Mentre lo sentivo parlare feci un cenno con la mano a Jeremy per fargli capire che non era nulla di inerente la ricerca di Alex ma solo fatti personali miei che avrei concluso alla svelta, poi mi incamminai tornando indietro lungo la strada che ci aveva portati li, a piccoli passi, allontanandomi da Jeremy e lasciandogli modo di esaminare quella specie di palestra indisturbato.
Ossequi a lei!
Esclamai quindi in risposta alle parole del mio creditore..
Ci mancherebbe che non le rispondo al telefono dopo l'aiuto che mi ha dato con quel problema..SPOILER (clicca per visualizzare)Ovviamente Jax si riferisce agli incubi E alla chiave
Mi dica pure... Cosa posso fare per lei?
Come prima, nel parlare al telefono tenni un tono basso.. -
Dottor Jergal.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Non hai fatto menzione delle mia analisi rapida alla porta d'emergenza nel post precedente, era una cosa voluta o no?
Giungere a conclusioni affrettate certamente non era mai una buona mossa ma, come al solito, pensare e riflettere riguardo tutte le eventuali possibilità apriva la strada a pseudo-verità che, se adeguatamente sostenute da prove, portavano ad importanti risultati nel campo delle indagini scientifiche e non. Perciò dopo aver appurato che Jackson non stesse al telefono con qualcuno che entrambi conoscevano (le parole con cui il compagno si rivolgeva al suo interlocutore poco avevano a che fare con quelle che probabilmente avrebbe rivolto ad Alexander), il dottore riprese ad indagare in maniera approfondita nell'ambiente che lo circondava. Tenne la torcia stretta in bocca, così da illuminare e contemporaneamente avere i palmi liberi. Non gli ci volle molto tempo e neppure troppa scienza per trovare due nuovi indizi forse utili, forse no: una chiave ed un telefono cellulare, o qualcosa di molto simile. La relativa facilità con cui aveva rivenuto questi oggetti non fece che avvalorare il suo pensiero per il quale nessuno era venuto in quell'appartamento per reclamare qualcosa.
Ora che aveva a portata di mano ben due chiavi, non poté fare a meno di raffrontarle, la seconda nello specifico sembrava essere piuttosto piccola, quindi sicuramente non di un portone, più facilmente di un contenitore o comunque di un ingresso di ridotte dimensioni. Purtroppo non aveva vaste conoscenze nell'arte dello scassinaggio, perciò questo fu l'unico collegamento che poté fare, piuttosto semplicistico se vogliamo. Diede un rapido sguardo nella stanza, muovendo il capo per rischiarire l'oscurità degli angoli vedendo se a vista vi fosse qualcosa in cui poter infilare una chiave (non lo fece in maniera accurata, essendo prima interessato ad approfondire quanto aveva tra le mani).
L'attenzione maggiore sicuramente fu rivolta al secondo oggetto, non avendo mai posseduto modelli particolarmente tecnologici, egli non aveva idea se ciò che stringeva tra le mani fosse qualche arnese di avanzata tecnologia o meno, sebbene a vedersi intorno, la sua impressione era stata che il Brujha che stavano cercano non fosse minimamente tipo particolarmente interessato a simili innovazioni ma una persona piuttosto classica e comune.
Con molta cura prima di qualunque altra cosa cercò pulsanti laterali, lo scosse un paio di volte avvicinandolo all'orecchio. Solo dopo un accurata analisi esterna e rilevata la presenza di qualche bottone avrebbe tentato di aprirlo.. -
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Ossequi nuovamente, signor Jackson O'Neil aggiunse la voce, trionfale ed entusiasta. Non voglio dilungarmi eccessivamente su come ho ottenuto il numero. Ma in fondo non credo interessi a nessuno no? no ovviamente. giusto? giustissimo.
No, la chiamavo perchè potrebbe essere ora di saldare, Buon vecchio signor Jackson O'Neil! aggiunse, prima di fare una pausa. L'entusiasmo proseguiva sulla stessa linea di prima, ma una leggerissima vena di aggressività sembrava aver accresciuto il tono vocale. era forse un'impressione, o una cosa non voluta. Ma Jackson non potè fare a meno di provare un brivido.
Sulla vostra strada, che già vedo come irta di pericoli e di disturbi, potreste trovare un individuo che... pausa, silenzio. Un momento che sembrò un'ora, prima che la voce tornasse, più carica di prima È abbastanza lontano dal suo paladinissimo amico dottore Jeremy Coleman? non vorrei che ci sentisse... chiese cortesemente, trasmettendo una qualcerta arroganza, malamente celata dietro tutta l'allegria emessa.
Jeremy nel mentre ebbe il momento adatto per fare il punto della situazione: La porta sembrava essere stata forzata da strumenti, come piedi di porco o similari, e questo poteva escludere la forza sovrumana cainita.
La prima delle due tracce era la chiave, che per dimensioni non sembrava che una chiave di sicurezza per un armadietto, o un contenitore comunque molto piccolo. sicuramente non aveva a che fare con una porta, non una normale.
La sottile traccia di colla seccata che ricopriva la testa della chiave lasciava intendere che vi fosse una guaina di gomma, magari indicante la locazione della serratura, che era stata rimossa brutalmente.
Infine il cellulare, indizio dannatamente interessante: i pochi tasti laterali (indicanti volume, tasto di accensione e probabile clic dello statto fotografico) non solo non funzionavano, ma sembravano talmente traballanti da comprovare che quel telefono sarebbe potuto disgregarsi nelle mani del medico anche al minimo urto.
Scuotendolo non fece che aggravare la situazione; uno dei tasti saltò letteralmente via, e parte della cover crepata gli rimase attaccata alla mano. però, oltre allo sfacelo, qualcosa di interessante sembrava esserci all'interno.
Il brujah notò, aprendolo, che batteria e sim card erano stati rimossi. Ma chiunque avesse fatto tale sfacelo aveva dimenticato una scheda microSD tra i resti del telefono.. -
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Ascoltai le parole di Wan continuando ad allontanarmi lentamente, passeggiando senza meta.
Ah-ah..
Esclamai nel sentirlo farfugliare circa come avesse avuto il mio numero.
A quel punto iniziai a giocherellare con dei calcinacci li in terra, calciandoli in giro.
Ah-ah..
Risposi nuovamente quando mi fece presente che chiamava per chiedermi di saldare il conto. Mostrai un tono deciso e scazzato, come se quello che mi stava dicendo fosse sia previsto che scontato, e non mi preoccupasse più di tanto, anche se in realtà un brivido mi corse lungo la schiena nel sentire il tono che aveva usato...
Quel tipo sapeva come far percepire certe cose. Stava dicendo cose normali usando un tono più o meno amichevole, eppure riusciva a dare al tutto un'intonazione molto intimidatoria, peraltro del tutto superflua in quella circostanza...
Sisi, non si preoccupi... Vada avanti, che mi interessa..
Al solito, quel tizio pareva saperla lunga, MOLTO lunga su quello che stavo facendo... Di più, sapeva addirittura cose che forse non avremmo mai scoperto. Non potei fare a meno di chiedermi quali assurdi poteri o contatti potesse vantare quel fratello per essere sempre cosi sul pezzo. Di certo lo invidiavo, ed invidiavo Chibs per la sua ottima frequentazione... -
Dottor Jergal.
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Non stette particolarmente dietro alla chiamata del suo compagno, troppo concentrato sulle indagini che stava portando avanti e, soprattutto, minimamente interessato a farsi gli affari altrui a differenza di molti altri fratelli.
Strumenti; chiunque fosse entrato all'interno di quell'edificio lo aveva fatto con il chiaro intento di voler danneggiare il proprietario dello stesso: adesso anche l'ipotesi del vampiro preso dalla furia era stata esclusa, probabilmente i danni alla porta d'emergenza erano opera o di vampiri particolarmente deboli oppure di Ghoul (a meno che non avessero utilizzato dei mortali manovrati tramite dominazione o semplice politica, ma era da escluderlo).
Quando il cellulare gli si sbriciolò praticamente tra le mani, gli sfuggi un'imprecazione a bassa voce in gaelico...ma non tutti i mali vengono per nuocere, il ritrovamento della piccola memoria sd riportò in lui la speranza che, al di là delle apparenze, forse davvero Alex aveva architettato tutto questo consciò che la madre l'avrebbe mandato a cercare, a quanto pare il moccioso della Miss non era poi così stupido come dava a credere, come da sospetti del dottore. Non avendo lui a disposizione, in quel momento, un dispositivo mobile o meno che potesse leggerla, si ficcò la mano in tasca, estrasse il cellulare e la inseri all'interno del porta monete, richiudendola con la zip per poi rimettere tutto a posto, ci avrebbe pensato poi.
Tornò poi a prestare attenzioni alla chiave, la mancanza della guaina di gomma era un bel problema, ma probabilmente era una cosa voluta, oppure era talmente scontato per colui alla quale apparteneva il suo utilizzo che non ve n'era più bisogno. All'interno di quella stanza in cui si trovava chiaramente sembrava mancare qualcosa, ad esempio un letto ed, in linea con le abitudini umane di Alex che forse ci fosse stato un passaggio segreto? O ancora...quella chiave magari invece era semplicemente di una qualche famigerata cassetta di sicurezza. Sull'onda di questa sua idea, ripose anche le chiavi momentaneamente in tasca per poi cominciare a settacciare con molta cura tutto l'ambienta circostante, bussando sulle parti e spostando tutto quello che poteva essere spostato per rivelare eventuali particolari nascosti, studiando anche i restanti oggetti (ad esempio guardando se nel sacco fossero presenti delle aperture o squarci in cui potessero essere state celate cose)..
Florida Ave |
