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mentre le teorie di Jax prendevano forma, il mastodontico pelatone si affrettava a ragginugere i due fratelli di clan. Nel corso del suo lentissimo arrivare al palazzo, aveva trovato sulla strada un foglio riportante alcuni dati.
Scusate il ritardo, le mie fonti avevano bisogno di un ripassino Ahr Ahr! tuonò divertito. Ho scoperto qualche cosuccia su sto palazzo, e magari su dove sarà il prossimo passo.
cercò di avvicinarsi a una superficie piatta, trovandola su di una panca, e stese due fogli. poi partì con lo spiegone di quel che aveva rastrellato, un po' per vantarsi e un po' per giustificare il suo incredibile ritardo Allora... per prima cosa diciamo che questo cantiere è di proprietà comunale, e sorge in un punto della città dove pare che nessuno, salvo la nostra Miss, ha degli interessi per costruire.
A parte questo tugurio che il nostro amichevole pirla di quartiere chiamava rifugio, tutto ciò che non è cantiere fa riferimento a un certo Igor Carlson, probabile prestanome della committente.
Fun fact: da qualche settimana Carlson ha perso la proprietà su questo posto, dovendolo cedere a tale Maela Putanesca.
Peccato che Maela Putanesca non esista. non secondo gli archivi comunali almeno.
Vampiro? e chi lo sa? ma di sicuro Maela ha comprato il palazzo la notte successiva all'attentato di Miss, e pur non esistendo a livello burocratico ho un indirizzo: Kate road 1. La buona notizia è che ho controllato già e questa casa esiste... la cattiva è che è sulle sponde del lago Catherine.
Non so se Alex sia li, ma andarci e non trovarlo vorrebbe dire sputtanare buona parte della nottata. Non è esattamente semplice da raggiungere, e non è un cazzo dietro l'angolo.
Dopo aver finito lo spiegone lasciò ai due la visione dei fogli, che riportava esattamente quanto da lui detto, attraverso una fitta ma semplificatissima rete di burocrazia.SPOILER (clicca per visualizzare)Non saprei che tiro fare, quindi mi affiderò ai punteggi di intelligenza.
@Jeremy: Tutto pare aver senso, salvo che, per raggiungere il Lago Catherine, ci mettereste al massimo tre quarti d'ora, sicuramente non andreste a perdere tutta la nottata come dice Alexander.
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Dottor Jergal.
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Non è detto che quello sia il suo cellulare, quell'io potrebbe essere qualcun'altro. Magari questa sim apparteneva a qualcuno su cui lui stava indagando e per questo ne è entrato in possesso fino ad acquisire informazioni su questo Gren, dopo averne letto il nome nel cellulare stesso.
Nel vedere il compagno arrivare, gli rivolse un saluto ed una salda stretta di mano di bentrovato. Come al solito controllò bene i suoi connotati, cercando di capire se effettivamente, in tutto e per tutto, avesse a che fare con lo stesso grosso uomo con cui erano venuti in contatto qualche ora prima (evitò di fare l'analisi però servendosi del proprio cellulare per chiamare quello altrui, in quanto se comunque si fosse trattato di qualcuno che aveva sostituito l'amico ritardario quasi sicuramente avrebbe fatto lo stesso per il suo apparecchio elettronico). Date le sue disavventure passate il dottore viveva in una sorta di paranoia per quel che riguardava le persone che lo circondavano ed avevano avuto dei problemi, cosa che però si era affievolità, limitandosi quindi a quell'occhiata attenta descritta poc'anzi. Dato che si era messo sull'ingresso per fargli cenno, lo lasciò poi accomodarsi nell'ampio spazio, seguendolo fino alla zona della piastrella, piegandosi appoggiando le mani sulle ginocchia per poi ascolta attentamente quel suo ragionamento.
Mh..Potrebbe essere interessante come pista. E no, non ci metteremo un intera nottata, prenderemo l'interstatale 610 in neanche trenta minuti siamo lì, se andiamo veloci anche meno.
Poi, fece un breve riassunto spiegando in maniera chiara e celere quello che avevano trovato e le prove che stavano effettuando con il cellulare di Jackson per cercare di capire qual'erano quelle informazioni, aggiungendo anche la sua teoria circa il fatto che effettivamente potrebbe non trattarsi del cellulare del figlioccio della Miss.
Ci sono due Gren a New Orleans e vengono dal quartiere francese abbiamo visto online...mi sembra troppo una coicidenza per aggiungere anche questo indizio per restringere il nostro mirino su quel luogo.. -
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Scrollai leggermente le spalle all'appunto di Jeremy sulla proprietà della scheda SD.
Di chiunque fosse, il fatto che ci sono dei file criptati unito al luogo del ritrovamento rendono questa schedina SD molto probabilmente legata alla faccenda. Che sia di Alex, di un assalitore o di qualcuno venuto dopo.
Uno che tiene particolarmente a dei file al punto da criptarli non si 'perde' banalmente il telefono in un posto del genere.
In ogni caso, mal che vada sarà un buco nell'acqua..
Non staccai gli occhi dallo schermo, continuando a studiare il contenuto ancora buono della scheda di memoria.
Solo due Gren a New Orleans... Cosa devono sentire le mie orecchie...
Sussurrai tra me e me mentre continuavo a spippolare sullo schermo con aria quasi distratta. In realtà stavo ascoltando i loro discorsi e mi stavo facendo un'idea precisa della cosa.
Ottimo lavoro Alexander, direi che hai trovato qualcosa che forse è un'ottima pista..
Se è come dici è ancora calda da battere, ma se si rivelasse un buco nell'acqua sarebbe solo una perdita di tempo.
Se per voi va bene io direi di dividerci. Voi due raggiungete la prossima tappa nei Quartieri Francesi, ed io mi faccio un giro al lago in moto. Con questo bel tempo di merda dovrebbe essere divertente.
Il primo che trova qualcosa di minimamente utile o sospetto contatta l'altro... che ne dite?
Detesto ripetermi, ma andando tutti insieme rischiamo di perder tempo prezioso che Alex potrebbe non avere. Dobbiamo solo stare attenti a non fare cazzate se troviamo una pista buona.
Sollevai per un attimo lo sguardo dal telefono per incontrare quello degli altri due, poi ripresi a spulviare le cartelle.SPOILER (clicca per visualizzare)Aspetto ancora che mi dici il contenuto delle cartelle
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Il dottore cercò di carpire se Alexander fosse lo stesso Alexander con cui avevano interagito precedentemente, ma senza ricorrere a un qualche tipo di trucchetto elettronico si vide costretto ad avere, come unica prova, la possente forza della stretta di mano del pelatone.
Di sicuro al tatto sembrava una mano sproporzionatamente enorme e forte, ma non faceva un dato indicativo.
Discutendo della prossima mossa da fare, Jax riuscì ad aprire le due cartelle sul telefono.
La cartella "Loro" era una serie di foto scattate con il telefono, raffiguranti una cinquantina di ragazze in giro per diversi punti di new orleans. In alcune il soggetto era in piano americano e in posa, in altre sembrava una foto fatta di nascosto.
Riportavano tutte date differenti,, ma non vi era niente di particolarmente indicativo in quella cartella.
Nella cartella "Me" invece, Jax trovò una serie di...Selfie, di quello che dalla foto mostrata da Miss era Alex. se nella precedente cartella vi erano solo 50 foto, in questa ce ne erano almeno trecento, anche qui con molte date differenti e apparentemente nulla di indicativo. L'ultimo era stato scattato una settimana prima del primo rapimento.. -
Dottor Jergal.
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La proposta di Jackson fece piegare le labbra al dottore in un espressione dubbiosa, rivolse uno sguardo verso Alexander, colui che più fra tutti si era fatto sostenitore dell'idea che sarebbero dovuti stare tutti uniti, cercando di capire come avrebbe reagito a seguito di quel dire: si dimostrò piuttosto neutrale e disinteressato. Se l'irlandese voleva agire da solo, gli avrebbe permesso di farlo, ciò avrebbe voluto dire non cambiare i piani iniziali, al massimo, se vi fosse stato un buco nelle informazioni e nulla di risolto, si sarebbero poi aggiunti in seguito.
Se proprio è quello che vuoi, ricordiamoci e facciamo come dici. Manda però una copia di queste foto ad Alexander per email se il tuo operatore te lo permette, potrebbero fare comodo, soprattutto quelle delle ragazze, una di loro potremmo giocarcela davanti. Controlla magari se alcune sono ripetute, potrebbero aver usato una donna per attivarlo... -
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Il pelato fece spallucce, anche se dopo un incerto momento di riflessione. Bah, come credete. Io dicevo di stare assieme, per avere più occhi sulla stessa scena, ma chissà mai che baffone abbia ragione, Ahr Ahr!
la sua risata rieccheggiò nel silenzio per qualche secondo, prima che riprendesse a parlare ma che cazzo di merda aveva nel cervello sto tizio? sembra il telefono di un degenerato, più che di uno zelota!
Bah! Ecco il mio numero, così se puoi le giri anche a me, non vorrei mai che ci dividessimo anche noi due!
Ti aspetto giù Dottore, poi andiamo.
e così dicendo, senza ne arte ne parte, Alexander allungò il proprio telefono a Jax, permettendogli di copiare il numero a schermo. poi si diresse verso l'uscita.SPOILER (clicca per visualizzare)Vi lascio un post conclusivo, poi vi sposto.. -
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Bene o male avevo ottenuto quel che volevo sin dall'inizio, ovvero dividerci per velocizzare le ricerche. L'unica cosa che ritenevo certa era che semmai Alex fosse stato ancora vivo, lo sarebbe rimasto ancora per poco, quindi bisognava cercare di velocizzare le operazioni, anche a rischio di perderci qualche cosa per strada.
A sommarsi agli altri pro del lavorare divisi c'era senza dubbio la richiesta di Wan, che ora come ora mi costringeva ad avere un ruolo attivo e decisivo nella faccenda. Ritenevo quasi impossibile riuscire a recuperare quel diario, ma se ci fosse stata anche solo una possibilità, avrei dovuto essere il primo a metterci mano sopra.
E cosi sia allora. Voi due vedete di non fare casini nel quartiere francese..
Appena avete qualcosa di utile non esitate ad avvisarmi, io farò altrettanto. Mi raccomando, niente colpi di testa da parte di nessuno..
Detto ciò mi reincamminai verso la moto, studiando ancora per qualche istante il contenuto della memoria ritrovata. Avrei dovuto trovare qualcuno in grado di decriptare quei file - se non ci fossi riuscito io - e già avevo qualche nome in mente che poteva fare al caso mio. Per ora però era il caso di raggiungere velocemente il posto indicato da Alex, se aveva ragione poteva essere promettente.... -
Dottor Jergal.
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Rimase per lo più in silenzio, perso nei propri pensieri, si avvicinò alla finestra dell'edificio, quella da cui poco prima Jackson aveva, senza averglielo detto, visto arrivare il pelatone. Si segnò il numero di Alexander passando a quest'ultimo a sua volta il suo. Dopo aver recuperato quelle informazioni che potevano sembrare molte, ora come ora purtroppo non avevano molto da ricollegarvi assieme, in cuor suo si augurava veramente che l'irlandese fosse abbastanza capace da trovare indizi in maniera autonoma, d'altronde in quella sede non aveva avuto alcuna maniera di dimostrare le sue doti investigative, in virtù del fatto che aveva passato la maggior parte del tempo al telefono piuttosto che occuparsi attivamente il caso. Tirò su le spalle, passandosi una mano sul volto. Torcia alla mano e tutto il resto in tasca, chiavi comprese, poggiò una mano sulla spalla del rosso, chinando il capo verso quest'ultimo in segno di saluto.
Beh. Allora ci vediamo Fratello, in bocca al lupo per le ricerche, se c'è qualche bastardo di troppo non esitare a chiamarci, dovremmo riuscire ad arrivare in una ventina di minuti, anche meno.
Detto ciò, gli rivolse un ultimo sguardo, iniziando poi a scendere le scale, torcia alla mano accesa per illuminarsi il cammino. Per evitare di perdersi di nuovo ed evitare ritardi, avrebbe prima recuperato la propria moto per poi affiancare il mezzo del nuovo compagno, guidando praticamente per tutto il tragitto verso l'edificio bruciato (vicino al quale si sospettava vi fossero stati degli avvistamenti sospetti) di fianco o in prossimità sua.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by Kabruki - 16/6/2016, 23:14. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Continua da #entry444888617
Dopo aver lasciato quadro e speranze nelle mani del Nosferatu Jerome decise di partire alla volta dell'indirizzo appena ottenuto. Ben presto si lasciò alle spalle le più mondane luci cittadine e gli skyline del centro in favore di caseggiati sparsi e magazzini carichi d'incuria, e più proseguiva per Florida Avenue più gli sembrava di venire inghiottito da una prossima tenebra. A rischiarargli la mente solo il faro della Guzzi e qualche lampione solitario, sopravvissuto alle intemperie. Non era mai capitato in quella zona della città, tutt'oggi spezzata dalla furia dell'uragano. Una ferita mai sanata e ormai vecchia di quindici anni. Si respirava un'aria di abbandono, di scarto. Anche i pochi locali presenti ad inizio del quartiere gli diedero quell'impressione, bettole da poco buone solo per intrattenere drogati, puttane e qualche incestuoso redneck. L'indirizzo datogli lo portò a proseguire per un altro chilometro abbondante lungo la stessa via prima di fermarsi ed accostare in una zona a prima vista industriale, anche se quasi totalmente buia. A parte per un macilento capannone ospitante una lavanderia -l'insegna parlava chiaro, così come il trambusto e il fievole odore chimico offerto- gli altri quattro siti sembravano inutilizzati da tempo, con alte sterpaglie a delimitarne i contorni. Delle edere talmente scure da confondersi con la rete metallica avevano da anni intrapreso una scalata della recinzione, guadagnando così quasi un metro in verticale.
Una volta spenta la moto e toltosi il casco si rese conto di quanto quel quartiere fosse buio e scalcinato, come se non fosse più nella Big Easy ma in luogo estraneo, fermo in uno stato d'abbandono che il suo Sguardo caricava di nuovi e dubbiosi intenti. I capannoni diroccati gli parvero scossi da un vento inesistente, sussultando come pneumi prossimi al collasso. Ad ogni folata il marrone della ruggine si staccava dalle lamiere per unirsi all'aria serale, donandole una strana profondità. Avrebbe potuto afferrare il pulviscolo, doveva solo allungare la mano. Forse sarebbe riuscito ad afferrare il vento, se abbastanza lesto. L'erba alta si dimostrò di stesso avviso e colore dei capannoni, secca ma ancora invitta.
In tutto questo percepì una forte aria salmastra in risalita da est, dal Bayou; talmente carica e pungente da portarlo a credere di essere a poche centinaia di metri dalle paludi, distanti in verità svariati chilometri.
Ricontrollando l'indirizzo si rese conto che il suo obiettivo poteva essere solo il secondo capannone sul lato sinistro della strada, il numero 56. All'apparenza uguale agli altri, era circondato da una grossa recinzione per i tre lati visibili dalla strada. Difficile capire altro con quel buio.SPOILER (clicca per visualizzare)Attualmente sei a 8ps e -1fdv. Sono le 22:50 (considerato sveglia alle 21 per via dell'orario di tramonto e il tuo valore di umanità)
Volevo mettere qualche foto ma ovviamente non riesco a trovarne di adatte...però ti lascio un ost di accompagnamento.. -
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L'incuria, il degrado e l'isolamento di quel luogo, lo rendevano un panorama perfetto per un'opera. Sembrava che il tempo e gli agenti atmosferici si fossero concentrati su quel lembo di terra decadente, eleggendolo a terra di nessuno. E i risultati erano palpabili. Tra tutte i paesaggi forgiati dai mortali, le zone industriali erano quelle più tristi in assoluto: i capannoni sembravano antichi mostri decaduti, le cui carcasse erano rimaste a marcire per anni, fungendo da banchetto per i corvi.
Non vi era alcuna insegna o indicazione e in generale nessun segno di una passata presenza umana o meno che fosse. Tutto era ineluttabilmente morto o sembrava sul punto di farlo. Anche quei pochi lampioni presenti nella zona erano perlopiù spenti oppure vomitavano una cupa e asettica luce giallastra. Sotto ad essi, sciami di insetti danzavano impazziti mischiandosi alla ruggine e alla polvere.
E le tenebre... ah, il buio di quel luogo era plumbeo, consistente, penetrante. Jerome ebbe la sensazione che quell'oscurità fosse viva e vibrante. Avrebbe voluto ghermirla con le proprie mani per estrarne l'essenza e metterla su una tela. Gli parve quasi di scorgere dei movimenti negli angoli più bui: sembrava quasi che grosse serbi di tenebra danzassero nei bui vicoli e s'insinuassero in ogni anfratto, inghiottendo ogni cosa.
Amplificò i propri sensi e si immerse in quel mare di pece, in direzione del capannone numero 56.SPOILER (click to view)Attivo Auspex 1 amplifico i sensi. -
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Non appena tentò di spandere i sensi la vista gli si annebbiò per qualche istante, evidentemente aveva agito troppo in fretta e non tenendo da conto l'immaginario pulviscolo. Si portò la mano in volto per massaggiarsi le palpebre, approfittando di quegli attimi per udire un po' in giro.
Il lamento leggero del vento sulle strutture, e il fruscio setoso dell'erba alta in inchino. Le lontane scariche statiche dei cavi d'alta tensione nelle vicinanze della lavanderia, e il recalcitrante sbattere delle grandi ed operose lavatrici. Tentò di concentrarsi, verso il magazzino. Ancora vento, qualche debole verso accompagnato da un leggero schicchiolio. Vetri?
Al naso odori chimici di sorta, poi quello di salsedine. Andò oltre, accalappiando un aroma dapprima pungente -forse sudore, ma non ne era sicuro- per poi distinguerlo e separarlo da una nuova traccia. Quest'ultima era carica, in qualche modo...calda.SPOILER (clicca per visualizzare)Auspex I attivo-tutti i sensi.
Jerome rolls 3 dice to Inv-vista (Diff 9) 4,4,1 (BOTCH x 1)
Jerome rolls 3 dice to inv-other sense (Diff 4) 4,3,6 [2 successes]
Ti spiego un attimo questi tiri, così ti impratichisci con i possibili malus e bonus del gioco. Il tiro di base è a 6. Ti trovi al buio ma hai attivato tutti i sensi di auspex, quindi il malus delle azioni al buio scende da +2 a +1 (primo tiro) ma si applica il +2 di Sguardo di Morte sulla percezione visiva. Solitamente è impossibile tirare le conoscenze se non si ha almeno un pallino, ma in alcuni casi di , non lo applico essendo più un modus operandi. Questo è il caso.
Il secondo tiro è a difficoltà 4 perché non è inficiato dal malus del buio(stai usando sensi diversi dalla vista, quindi non si conta ne l'oscurità e soprattutto Sguardo di Morte) ma anzi è facilitato dal bonus dato dal valore di auspex.Ti ho fatto tirare investigare perché si tratta di una ricerca ATTIVA di un luogo, in altri casi avrei potuto farti lanciare un consapevolezza.
Infine alcuni consigli. Per questa volta ho già fatto i tiri quindi fa nulla, ma preferirei che descrivessi bene le tue azioni di ricerca. Jerome ha attivato auspex, ma di preciso cosa sta cercando? Un ingresso principale, uno secondario? Ha intenzione di muoversi per il perimetro o sta controllando solo la facciata? La sua cerca come viene portata? Spavaldamente, restando davanti al magazzino o in modo più trafelato?
Non basta chiamare una disciplina, l'azione deve essere motivata e descritta. Non abbiamo alcuna fretta, stiamo già andando molto spediti quindi se hai bisogno di più tempo per azionare fai pure, non ci viene dietro nessuno!
Io premio molto lo scritto e il suo contenuto, tenendone conto al pari dei tuoi valori in scheda e forse più. Non bisogna certo tirare fuori delle opere magne ogni volta, ma più dettagli usi più Jerome avrà terreno su cui crescere. Fidati, è capitato anche a me
Per qualsiasi dubbio chiedi pure.
Edited by Shaitan - 26/5/2020, 13:09. -
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I suoi sensi avevano captato qualcosa, questo era sicuro. Ed era quasi certo che quel qualcosa fosse vivo. Una scossa di eccitazione salì dal ventre fino alla testa e lì implose. Chi poteva essere? Aguzzò la vista verso il capannone: che provenisse proprio da lì? Strinse le palpebre fino a farle divenire due piccole fessure, nella speranza di riuscire a penetrare l'oscurità. Gli sarebbe bastato trovare un qualunque varco verso l'interno per orientarsi, ma da dove stava non riusciva a scorgere nulla. Si avvicinò cautamente a quel contenitore eroso dal tempo, mantenendo i suoi sensi in allerta come un felino guardingo in un territorio sconosciuto. . -
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I rumori vennero velocemente meno, soppiantati dal resto dell'ambiente. Era sicuro di quanto sentito, ma per saperne di più avrebbe dovuto farsi strada oltre la recinzione. Una volta aver ripreso le redini del dono ed essersi avvicinato al perimetro riuscì a notare che v'era erba tutt'attorno, tranne davanti al cancello principale: in questo caso il fascio verde era spezzato da un leggero rialzo in cemento, probabilmente per agevolare il passaggio di possibili macchine. Il cancello era chiuso da un grosso lucchetto, che la vista restituì come un pezzo di ferro da poco, ma che il tatto rivelò essere liscio. Non c'era poi il classico odore di ruggine nell'aria.
Il cancello era uno di quelli a due ante, senza grossi supporti di metallo e nessun sistema di apertura automatica visibile. Quasi due metri e mezzo d'altezza, scalarlo era possibile ma sarebbe stato ben visibile dalla strada. Il resto della recinzione, notò solo ora, sfoggiava un bel filo spinato lungo tutto il visibile. Dei tratti sembravano abbastanza rovinati per permettere di scavalcarlo, ma non era sicuro fossero dei veri buchi nella serpentina spinata o falsità date dallo Sguardo. La trama del recinto sembrava piuttosto solida nonostante la ruggine impellente, ma difficilmente avrebbe resistito al tocco di un'amorevole tronchese.
In quegli attimi di studio finì per accorgersi di una strana rifrazione dalle parti del sito, un indefinito riflesso rossastro. Nello stesso attimo il cancello della lavanderia si aprì, e un rumore di marmitta riempì la notte.SPOILER (clicca per visualizzare)fatto due tiri, uno nuovo investigare. 2 successi. (piccolo aiuto, la prossima volta che cerchi qualcosa potrebbe, non sempre, focalizzarti su un singolo senso invece che ampliarli tutti e 5) Il secondo è un consapevolezza, 3 successi.. -
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L'ultima cosa che voleva era attirare l'attenzione e in quel luogo dimenticato da dio, sarebbe bastato molto poco. Il vampiro si guardò intorno per individuare un riparo dove non sarebbe stato possibile vederlo, ma non ne trovò, così decise semplicemente di mimetizzarsi nel buio: i suoi abiti scuri di certo lo avrebbero aiutato. Li, nello spazio tra i capannoni, l'oscurità pareva essere più densa. Fece qualche passo costeggiando la recinzione, Sondo' il terreno davanti a lui e si lascio' inghiottire dalle ombre. Sentì i fili d'erba marcita scossi dal vento, lambire il fondo dei pantaloni, come minuscole zampette di una creatura incuriosita.anche la luna pareva faticare a penetrare quel mare nero: la sua luce soffocava sotto il suo peso, trasformandosi in un tetro bagliore. Il rumore del mezzo pareva colmare l'austero silenzio di quel luogo. Attese pazientemente di vederlo sopraggiungere e nel mentre decise che avrebbe provato a scavalcare la recinzione nel punto in cui sembrava avesse ceduto. Sempre che il suo dono non gli avesse giocato brutti scherzi. .
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