Holy Cross - Giorno dopo il Processo

Seguì in silenzio i due lasciando eventuali comunicazioni ad entrambi. Osservò il proprio Ductus cercare prima nel cortile e poi sulla strada una macchina che facesse al caso loro. Assottigliò in silenzio lo sguardo cercando di studiare le possibili alternative alla loro situazione. Infine semplicemente fece due passi avanti, scegliendo tra quelle "disponibili" una macchina non troppo usurata ma neanche troppo appariscente. Qualcosa dal basso profilo ma che avrebbe potuto compiere qualche centinaio di chilometri senza creare problemi alla prima curva Permettete? borbottò quando fu chiaro che nessuno dei due aveva i rudimenti per avviare una macchina senza le chiavi. Lei era pur sempre una Obertus e, pur non avendo mai fatto cose del genere durante la sua vita mortale da "schiava", aveva almeno le basi teoriche necessarie in tal senso e, a quanto pareva, era un passo avanti agli altri due. Assottigliò lo sguardo appena, avvicinandosi all'automobile prescelta.

Lasciò l'incombenza di guidare al suo Ductus facendo solo un cenno sommario a Blake nell'indicargli il posto passeggero. Lei preferiva, evidentemente, stare dietro. Salì in macchina senza troppi problemi stravaccandosi al centro del sedile passeggero. L'ingombro che creava era ben più eccessivo di quello necessario. Dopotutto, in fondo, si portava dietro un carico di vestiti luridi e inzaccherati da fare invidia al peggior barbone di New Orleans. Alzò le braccia sulle spalliere del sedile quando la guida della Lasombra le impose uno sballottamento eccessivo. Divaricò appena le gambe e si piazzò più salda mentre attendeva l'inevitabile. Ascoltò quello che la Lasombra aveva da dire prima di digrignare le labbra dietro la sciarpa enorme di lana che le copriva metà volto. Gli occhi si spostarono appena quando accennò al metodo di caccia che aveva scelto Mhmmbr... un mugugno appena accennato, probabilmente inudibile dal momento che quell'auto sgangherata in accelerazione faceva un rumore del diavolo. Sbuffò scuotendo il capo come se non fosse propriamente d'accordo ma, invece, in accordo con il suo Status restò in silenzio senza obiettare a quanto deciso dalla Ductus.

All'improvviso tuttavia la situazione "degenerò". Credeva di essere pronta ma il suo spirito (se così lo si può chiamare) non lo era per niente. Non aveva remore ad uccidere. Doveva pur cibarsi e non sempre era possibile lasciare le proprie vittime in vita ma... quello che successe di lì a poco... beh... quello era brutale. La carneficina del piccolo corpo asiatico non aveva senso. Non per il loro scopo, almeno. Sgranò gli occhi all'ombra del proprio cappuccio quando la Lasombra afferrò il corpicino della donna. Li serrò appena con una smorfia di disgusto quando questa iniziò a trascinarla per la strada nel tentativo di tirarla dentro l'auto. Quel rumore viscido che sentiva nonostante il finestrino chiuso sussurrò smosse l'indignazione della sua Bestia. Un lieve borbottio contrariato (molto simile ad un basso ruggito) fuoriuscì dalle labbra della Piaga Bianca quando la macchina si fermò. Lei stessa non si avventò sul cadavere ma restò in disparte lasciando macerare i sensi di colpa che provava per quanto era appena successo.

Ma i vampiri sono creature egoistiche. Che scendono a patti con i loro scempi continuamente e, dopotutto, quello che era accaduto non dipendeva da lei a ben vedere. Era stata Exseven a scegliere la modalità. Era stata Exseven a compiere l'atto. Lei forse avrebbe potuto obiettare... ma, a ben vedere, quella donna asiatica sarebbe dovuta morire comunque. Quello per cui provava disagio, analizzando bene la questione, era solo un piccolo difetto di forma. Scuse... tutte scuse che necessitava di trovare con lei stessa per giustificare la bassezza delle azioni di quell'improbabile branco. Tutte scuse che doveva metabolizzare nel silenzio del retro dell'auto per permettere a se stessa di placare la Bestia. Tutte scuse che doveva imbastire per evitare di ammettere che, oramai, era poco più che un mostro.

SPOILER (clicca per visualizzare)

Per il momento non mi cibo... aspetto Exseven e Blake. Mi piaceva l'idea di giocarmi l'umanità a 4 però

Non fu semplice tenere la bestia a freno. Non fu affatto semplice soprattutto quando i canini dei suoi compagni affondarono nelle carni tenere delle due vittime. L'odore del sangue inondò il piccolo abitacolo della macchina risvegliando istinti difficili da tenere a freno. Socchiuse gli occhi mentre l'asiatica veniva spostata al suo fianco sul retro dell'auto e, con la vicinanza di quel corpo caldo appena dilaniato fu davvero difficile pensare di resistere. Blake, poi, con le sue azioni di sicuro non aiutò a distogliere il pensiero dal macello appena compiuto e così lei si ritrovò con due prede a disposizione e tanta vitae servita su un piatto d'argento.

Digrignò le labbra dietro la sciarpa in una smorfia di sofferenza. L'ultima prima che nella sua mente balenò rapido il pensiero delle due vittime e del fatto che, ora come ora, tutto era stato compiuto. Inutile piangere sul latte versato, insomma. Alla fine lei non aveva minimamente partecipato alla carneficina e ora, con l'odore della vitae nelle narici, quella gli sembrava una scusa più che accettabile. Scosse il capo mentre Exseven le poneva l'ultima domanda. Non era un diniego. Era un banale tentativo ultimo di tenere a freno la Bestia, il suo. Alla fine cedette, abbassò la sciarpa con la mano sinistra mentre la destra afferrava i capelli della povere asiatica ormai morta. In un impeto di sete affondò poi la bocca a metà tra la spalla e il collo della vittima. Non era il punto migliore, per cibarsi, ma adesso come adesso le andava più che bene.

Fu un pasto rapido e insoddisfacente. Non aveva una necessità così impellente di vitae e, in condizioni normali, avrebbe potuto tranquillamente fermarsi. Ma i bassi istinti che i due avevano scatenato dentro di lei avevano risvegliato dentro la Piaga Bianca qualcosa che andava tra il sessuale e il ferino. Con un gemito molto simile a quelli che precedono l'orgasmo si levò dall'esile corpo ormai completamente prosciugato prima di gettare di lato il cadavere a cui aveva appena attinto. Si issò poi sulle gambe storte nel tentativo di raggiungere con la bocca il posto del passeggero... dove risiedeva la seconda vittima. Fu un attimo di lucidità, poi si ritrovò a con i canini piantati nel collo dell'umano a suggere fino a sazietà la restante vitae di cui necessitava.

Si alzò dal suo fiero pasto solo una volta che fu sazia. Quasi traboccante di vitae compì un ulteriore gemito facendosi ricadere con le braccia larghe al suo posto. In quel momento l'asiatica scivolò sul proprio petto e lei, presa dall'estasi della caccia, neanche si premurò di scostarla da lì completando il macabro quadretto di lei che, stravaccata, accoglieva sul proprio petto il cadavere dell'asiatica ormai morta da più di qualche minuto Dovremmo bruciare tutto qui una volta arrivati al Porto... gli occhi neri si spostarono quasi pigramente verso Blake al di sopra dell'asiatica deceduta Ci pensi tu? Hai una certa dimestichezza con gli incendi... se non ricordo male! una piccola battuta, forse leggermente insinuante. Non c'era tuttavia cattiveria nella voce. Il vinculum, dopotutto, imponeva i suoi dettami.