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Il tempo era trascorso inesorabile da quando Julia aveva lasciato il suo appartamento per recarsi al luogo dell'appuntamento. Alla toreador era servita una buona mezz'ora con quel traffico per raggiungere l'indirizzo indicato. Ora si trovava in un sobborgo residenziale abbastanza squallido sul lato opposto del Mississippi, aveva parcheggiato la sua moto ed attendeva impaziente l'arrivo di Jet e del suo coach per poter avere un altro assaggio di quel mondo fin troppo lontano dal suo: la boxe.
I minuti passarono infruttuosi. Nonostante il ritardo era arrivata in anticipo al punto d'incontro eppure nessuno si era ancora visto. Quando si decise a controllare il telefono realizzò che erano trascorsi più di dieci minuti dall'ora stabilita e ancora nessuno si era fatto vivo. Che le avessero dato buca?
Edited by Alterægo - 1/4/2020, 10:39
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Mezz'ora, era il tempo che impiegai a raggiungere il luogo dell'appuntamento: il traffico aveva rallentato la corsa e la moto doveva procedere con cautela; arrivai comunque in anticipo e colsi l'occasione per guardarmi attorno.
Un sobborgo oltre il Mississipi, non di certo uno dei migliori, anzi: era un posto squallido e la mia curiosità aumentava con il passare dei minuti: il tempo passava e mi chiedevo se fossi arrivata in anticipo ma ero certa che qualcuno fosse già lì pronto ad aspettarmi.
Ma nessuno era presente, non anima viva mi aveva accolta all'arrivo in quel luogo dimenticato da dio, e le domande mi martellavano la testa: ero forse stata presa in giro? Dovevo accertarmene in qualche modo e decisi di dare un occhiata in giro, giusto per far passare altro tempo.
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Senza allontanarsi troppo dal luogo dell'incontro cosi da non rischiare di perdere l'eventuale arrivo di Jet, Julia si fece un giro spendendo diversi minuti a capire dove si trovasse e cosa succedesse nei paraggi.
Difatti il luogo dell'incontro era quello giusto. Come lei stessa sapeva l'incontro si sarebbe tenuto poco distante da li, nel sotterraneo di una sorta di squallida discoteca di pessimo gusto, di quelle al cui interno girano più pasticche, malviventi e prostitute che clienti in cerca di divertimento. Era il tipico posto in cui Julia non sarebbe mai entrata senza un motivo valido. Ora ne aveva uno, Jet. Ma pareva essersi volatilizzato nel nulla.
C'erano due possibili opzioni. O il pugile era arrivato prima del previsto ed era già dentro, oppure non era ancora arrivato. Ma per sapere se fosse dentro l'unico modo che aveva la toreador era entrare nello squallido locale.
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Osservai il luogo, cercai di percepire qualsiasi cosa avesse potuto darmi anche solo un minimo indizio per comprendere meglio cosa potesse essere successo: provai e tentai, ma nulla pareva anche aiutarmi un minimo per riuscire ad immaginare cosa potesse essere accaduto.
Nonostante tutti i miei pensieri dovevo prendere una decisione e mi incamminai verso l'ingresso del locale, dovevo scoprire se Jack si nascondesse lì dentro o se gli fosse capitato qualcosa..
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Nulla di nulla, all'esterno del locale non sembrava esserci assolutamente niente di strano, di anomalo rispetto a quella che era la consuetudine in quel sobborgo residenziale. Qualche auto passava di tanto in tanto per la via principale dietro l'angolo, ma nulla cambiava.
Alla fine la giovane Toreador si decise a fare qualcosa per uscire da quell'impasse. Conosceva l'indirizzo in cui si sarebbe svolto l'incontro cosi andò a vedere se Jet era già dentro. All'esterno incredibilmente non sembrava esserci nessuno in quel momento. La porta d'ingresso era squallida e desolante: in metallo, arrugginita nella parte in basso dall'umidità. Si vedevano tracce di vernice rossa ormai quasi del tutto scrostata via, ed aprendola diede vita ad un fastidioso cigolio.
Varcata la soglia la scrittrice si ritrovò in una sorta di anticamera al locale vero e proprio, una stanzetta umida e quasi completamente buia. Si aspettava una musica assordante da discoteca, invece sentì solo urla di incitamento simili a quelle di una folla che assiste ad un incontro sportivo di qualche tipo.
Non fece in tempo a capire altro che dall'oscurità della stanzetta emerse una figura per nulla amichevole.
Un uomo ispanico a torso nudo, con numerosi tatuaggi visibilissimi nonostante la quasi totale oscurità. Purtroppo quello non era proprio il suo ambiente e ai suoi occhi quei disegni non rappresentavano nulla più che degli sgraziati tatuaggi.
Hola preciosa... Qué ci fai aquí?
Este no es un posto para una chica como te...
Pareva fare molta fatica ad esprimersi in inglese, quasi fosse in America da poco. In qualche perverso modo il massiccio ispanico riusciva ad essere al contempo minaccioso e piacione nel suo modo di porsi verso Julia.
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La decisione fu drastica e necessaria: mi incamminati decisa verso il locale nel quale si sarebbe svolto l'incontro: avevo l'indirizzo e potevo recarmi nel luogo dell'appuntamento senza dovermi fare altre domande.
I passi risuonavano nella notte, le mie orecchie erano catturate dal rumore che producevano i passi sul marciapiede: giunsi davanti al locale e i miei occhi osservarono inorriditi la porta d'ingresso: rossa ma corrosa dall'umidità, e lo spettacolo all'interno non era certo migliore: cercando un modo per non farmi notare osservati quello che mi circondava, e la stanza umida e squallida non mi diceva nulla di che, potevo soltanto sentire le voci di incitamento provenire da oltre la stanza in cui mi trovavo.
Restai sorpresa nel non sentire musica assordante arrivare da oltre la porta, ma ciò che mi destabilizzò ancora un più fu l'uscita improvvisa di un ragazzo ispanico, torso nudo e numerosi tatuaggi che coprivano ciò che era visibile al mio sguardo.
La sua domanda fu accolta da un sorriso che comparve sulle mie labbra, e mostrando un viso rilassato e tranquillo, risposi:
Salve, cerco un pugile che dovrebbe esibirsi qui stasera: si chiama Jack ed è in compagnia di un certo Frances.
Osservai l'uomo, sperando di rientrare nelle sue simpatie, e attesi paziente una sua mossa.
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L'uomo rimase per un attimo sorpreso, quasi non si aspettasse quella frase da parte della giovane che aveva davanti.
Poi con un'espressione perplessa in viso si mosse rapidamente andando a chiudere la porta in metallo alle spalle di Julia con una certa calma.
2017-03-27 07:31:44 Julia rolls 5 dice to Notare (Diff 8) 2,4,2,10,3 [1 success]
A Julia non sfuggì l'occhiata sospettosa che l'ispanico rivolse all'esterno, come se volesse controllare l'eventuale presenza di altre persone, magari poliziotti. Nella sua mente subito tornarono immagini ben note della letteratura moderna e non, romanzi Noir in cui il poliziotto di turno si faceva strada in un sottobosco fatto di locali fumosi affollati di malviventi, tutti personaggi descritti romanticamente come banditi gentiluomini, dove alla fine il buono era anche un pò cattivo e viceversa...
Proprio mentre la sua mente focalizzava come avrebbe potuto inserire quel genere di sfumatura che stava vivendo nel suo prossimo racconto, il secco tonfo della porta metallica che si chiudeva e l'oscurità quasi totale che ne seguirono.. ma soprattutto le mani del rozzo ispanico la riportarono alla realtà dei fatti, dell'ora e del qui.
Muy preciosa..
Merce rara en estas piezas..
Sussurrò tra se e se il tatuato mentre si avvicinava alle sue spalle dopo aver chiuso la porta. A quel punto prese a "perquisire" la vampira in modo decisamente fin troppo invasivo. Per quanto Julia non vedesse granchè in quella stanza percepì fin troppo bene le mani dell'uomo cercare avidamente le sue forme usando la perquisizione come scusa.
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Guardai l'uomo chiudere la orta, e lanciare un occhiata sospettosa al di fuori del locale.
La mia mente andò a quelio di libri gialli in cui i poliziotti che entravano in luoghi affollati si guardavano intorno, in cerca di banditi dal cuore non troppo duro e lo sguardo tenero impressi in una faccia da schiaffi: proprio mentre questi pensieri affollavano la mia mente udì il suono metallico della porta alle mie spalle, e l'oscurità quasi totale prese possesso di quella stanza.
Il respiro dell'ispanico alle mie spalle era come un soffio di aria gelida sulla pelle.
Le mani vogliose presero a palpare il mio corpo, una perquisizione che non aveva niente a che fare con quello che avrebbe riservato ad un uomo: in un attimo mi divincolo da quelle mani lascive e lo guardo con aria di sfida.
Hey che cazzo? Io ti ho chiesto di un pugile e tu prendi a perquisirmi?
Non volevo grane, non in quel momento, ero solo preoccupata di trovare Jack.
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Ehy Ehy!!!
Esclamò l'ispanico con tono divertito arretrando di qualche centimetro ed alzando le mani per qualche istante come a palesare una qualche innocenza.
Esto es un posto peligroso.. La perquisicion es una necesidad..
Aggiunse poi, mentre nella penombra della stanza la sua figura si mosse per riavvicinarsi alla giovane palesemente intenzionata a riprendere dove aveva interrotto..
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Quell'uomo era pieno di sé da non accorgersi dal tono non proprio accondiscende della mia voce: oltretutto percepii la sua intenzione a non mollare la presa, e vidi la sua figura avvicinarsi ancora una volta, pronto a mettersi nuovamente all'opera sul mio corpo.
Il solo pensiero di ritrovarmi con le sue mani addosso mi metteva i brividi, e non ero certo intenzionata a sopportare ancora quella tortura.
Sarà come dici, ma non intendo farti rimettere le mani sul mio corpo.
Così dicendo scattai verso la mia sinistra, sperando di riuscire a sfuggire ai suoi tentacoli.
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Esta bien..
Sghignò l'ispanico mentre con un veloce guizzo Julia si toglieva dalla sua traiettoria sfuggendo alla sua presa.
Questi si raddrizzò sulla schiena per poi appoggiarsi piacione all'altra porta metallica, quella che conduceva all'interno del locale.
El hombre que cerchi.. El boxeador.. Lo conoces?
Aggiunse poi con aria interessata.
2017-03-28 09:46:13 Julia rolls 6 dice to Empatia (Diff 7) 5,7,5,3,1, 7 [1 success]
La domanda dell'uomo giunse quasi come normale da parte di quella specie di buttafuori, ma il cervello di Julia percepì una sorta di sottotesto non detto in quelle parole. Come se ci fosse da parte dell'ispanico un secondo fine per quella domanda.
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Quell'uomo non mi piaceva, per niente e avevo imparato a fidarmi del mio istinto da vampira: il modo in cui si poggiò alla porta, in cui aveva incrociato le braccia, il suo tono di voce erano un campanello d'allarme per il mio istinto.
Non avevo nessuna voglia di giocare, e volevo metterlo in chiaro da subito.
Si, lo conosco o non ti avrei chiesto di lui.
Ora dimmi se si trova nell'altra stanza, sono stanca do giocare.
Le mie parole furono accompagnate da uno sguardo che pareva dire tutto e niente.
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Ah!
Esclamò l'uomo in risposta alle parole di Julia.
Me lo podria decir prima!
Si affrettò poi ad aggiungere quasi divertito.
Con una leggere spinta data con la spalla si sollevò dalla porta cui si era appoggiato e la aprì.
Le voci e le grida di incitamento prima lontane di colpo si fecero più forti, segno palese che qualsiasi cosa fosse in atto in quel locale era più vicina di quanto inizialmente immaginato. A quel punto l'ispanico entrò all'interno, per poi fare un gesto con le mani invitando la ragazza a seguirlo.
Ven conmigo, sígueme..
E non mirar en la faccia nessuno.. Entiende?
Per quanto il rozzo buttafuori si esprimesse in una lingua tutta sua la giovane scrittrice riuscì a capire anche dalla gestualità corporea che voleva essere seguito, ma soprattutto che le stava intimando di non guardare nessuno in faccia all'interno del locale in cui stavano entrando...
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L'uomo sembrò ora prestarmi maggiore attenzione, e tra me e me sorrisi, avevo attirato la sua attenzione nel modo in cui desideravo.
Lo vidi scostarsi dalla porta per poi aprirla; le grida mi arrivarono come un fuoco di cannone alle orecchie, le urla esplosero nella mia testa e ciò ebbe un impatto forte sui miei sensi.
Ora sentivo avvicinarsi la soluzione a ciò che stavo cercando, e quelle urla mi fecero comprendere che ero molto più vicina a quello che volevo più di quanto pensassi.
L'ispanico, prima di entrare nella stanza, mi diede un paio di dritte: non dovevo guardare in faccia a nessuno?
Strano ma decisi di seguire il consiglio, abbassati la testa e i miei occhi guardarono il pavimento mentre entravamo nella stanza..
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Julia senza fare domande si accodò all'ispanico, il quale si avviò a passo svelto nella rumorosa stanza adiacente.
Varcata la soglia un forte odore di sudore arrivò alle narici della Toreador. L'aria era stantia e densa di fumo di sigarette ma soprattutto di sigari scadenti, se ne riconosceva distintamente l'odore molto forte e caratteristico. Ddopo qualche istante in quell'orgia di odori sgradevoli Julia colse anche una nota ferrosa che aveva da poco imparato a conoscere bene, quella del sangue.
Lo sguardo basso si sforzò di non andare ad incrociare quello di nessuno dei presenti, cosi da rispettare quella specie di ordine che le era stato impartito dal buttafuori. Lo seguì per una decina di metri per poi imboccare dietro di lui all'interno di un'altra stanza, più umida e di certo meno rumorosa.
Eh.. Ehm..
Capo..
Para el boxeador.. Jet...
..
Esta chica dice que sabe. Fece su nombre y el de su entrenador..
La voce dell'ispanico tatuato seppur ancora riconoscibilissima palesava in quel frangente tutto il rispetto che l'individuo provava verso il suo interlocutore.
Julia non alzò lo sguardo continuando a fissare il pavimento. A quel punto l'altro rispose. La sua voce era decisamnte più roca e profonda, sintomo di un'età di certo più avanzata.
Bien bien.. Cierra la puerta..
A quelle parole il suo accompagnatore arretrò leggermente andando a chiudere del tutto la porta da cui erano appena entrati per poi fermarsi vicino alla stessa come a sorvegliarla. Prima che Julia potesse dire o fare qualcosa l'uomo dalla voce roca riprese a parlare, stavolta in un inglese fluente e comprensibilissimo.
Piacere di fare la vostra conoscenza bella signorina, spero che il mio amigo vi abbia trattato con i dovuti riguardi..
Detto ciò fece una breve pausa, lasciando intuire che stesse anche lui fumando un sigaro.
Il vostro 'amico' Jack Edward Tuck... L'idolo della boxe dilettantistica..
Jet.. Jet.. JET!
Aggiunse poi dopo uno sbuffo di fumo, recitando in modo quasi provocatorio le ultime parole come farebbe una fan quindicenne.
Dov'è?!?
Nonostante si sforzasse di contenere una certa rabbia, il tono usato non nascose molto bene l'ira che l'individuo provava in quel momento. Evidentemente qualcosa non era andato secondo i suoi piani, e Jet non era ancora arrivato...
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