Barataria Blvd

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    Seguii l'ispanico e appena varcata la soglia l'odore del sudore mi investì come un treno in corsa: sigarette e sigari mischiavano i loro odori e le mie narici inalarono per un breve istante quel profumo che mi rammentava notti passate nei locali prima della mia vita da vampira. Poi qualcos'altro fece breccia nella mia testa, il sangue: il suo odore forte e pungente mi fece accelerare i battiti e la lingua passò sulle labbra, come se pregustassi il sapore acido e delizioso che avevo imparato a desiderare e reclamare più di quanto potessi mai credere.
    Non sollevai lo sguardo mentre attraversavamo la stanza, e rimase basso anche dopo aver varcato la soglia di un altro ambiente: la voce del mio accompagnatore cambiò tono, e potei intuire che nutriva rispetto verso colui che si trovava davanti. Quando l'altro uomo rispose, sentii una voce roca e profonda provenire alla sua gola, dovuta di certo al fatto che fumasse un sigaro: l'ispanico si congedò alle parole del suo capo, che rivolse tutta la sua attenzione verso di me; aspettai che finisse di parlare, prima di esporre a mia volta i fatti, e lo feci continuando a guardare verso il basso, aspettando che lui stesso mi desse il permesso di alzare il volto e poter posare i miei occhi sul suo volto.

    Jack, si cerco lui: io sono Julia, e avevamo un appuntamento qui. Dovevo seguire il suo incontro per comprreendere qualcosa del mondo della boxe: dal modo in cui vi rivolgete a me, intuisco che non sia ancora arrivato, e che voi non sapppiate dove si trovi.

    Terminai di parlare, facendo un profondo respiro, e sperando di non esere andata troppo oltre con la mia spiegazione.
     
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    Uhmm..

    Nonostante lo sguardo basso a rispettare l'ordine dello scagnozzo Julia avvertì distintamente l'uomo che pareva dirigere l'orchestra in quel posto prendersi una pausa di riflessione, indugiando due o tre volte sul suo sigaro. Solo dopo diversi secondi di tensione finalmente la sua voce tornò a rompere il silenzio.

    Dunque...
    Signorina Julia...

    Avete ragione, il vostro amico non si è presentato stasera. Abbiamo anche provato a contattarlo, inutilmente.


    Di nuovo una pausa, stavolta seguita da un rumore di passi. Lo sguardo della Toreador si sollevò leggermente d'istinto, quel tanto che bastò per scorgere la figura dell'uomo completamente vestito di bianco camminare lentamente davanti ad una solida scrivania in legno. Appariva nervso, probabilmente stava pensando a qualcosa. Purtroppo Julia non aveva modo di capire molto altro in quella situazione.
    Alla fine quel lento e nervoso rumore di passi si fermò e l'uomo riprese a parlare.

    Direi que no esta più motivo para voi de restar aqui. El mi amigo vi accompagnerà all'uscita.
    Buon proseguimento.. E portate i miei saluti a Jet..


    L'ispanico che l'aveva accompagnata sino a li fece un passo avanti mettendosi di fianco alla vampira. Sembrava pronto a scortare Julia indietro verso l'ingresso, ma stava prima lasciando alla toreador modo di rispondere qualora avesse voluto.
     
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    L'uomo si prese una pausa, e lo sentii distintamente nonostante lo sguardo ancora basso dei miei occhi che guardavano il pavimento: avvertii persino l'odore del sigaro farsi più nitido, come se le sue labbra avessero assaporato quel vizio umano che non riuscivo ancora a comprendere.
    Poi il silenzio fu rotto nuovamente dalla voce profonda di colui che avevo davanti: un altra pausa, e i suoi passi eccheggiarono sul suolo duro, mentre il mio viso si sollevava un poco quel tanto da scorgere un abito bianco, un camminare nervoso dietro una scrivania in legno.
    D'un tratto il suo passo si fermò e la sua voce tornò a farsi sentire alle mie orecchie: l'ispanico si fece avanti, probabilmente per potermi scortare verso l'uscita, o per meglio dire l'entrata dalla quale avevo fatto il mio ingresso; prima di voltarmi e uscire dal locale rivolsi la parola verso l'uomo, il tono lo avrei dosato, rendendolo calmo ma deciso.

    Mi spiace che Jack non sia qui, spero di riuscire a trovarlo: ma se dovesse farsi vivo con lei, la pregherei di farmelo sapere immediatamente.
    Sono convinta che lei abbia molte più frecce al suo arco di quanto voglia farmi credere: le lascerò un numero di telefono sul quale raggiungermi, qualora dovesse avere sue notizie.
    La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.


    Così dicendo estrassi un biglietto dalla tasca interna del giubbotto, mi avvicinai alla scrivania e ve lo posai sopra: poi ripresi il mio posto accanto all'ispanico, attendendo che il mio accompagnatore mi facesse strada.
     
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    Cosi come i due si erano fatti strada nel locale per raggiungere la stanza "del capo", allo steso modo il buttafuori ispanico scortò Julia indietro verso il punto d'ingresso del locale. La vampira senza dire altro o fare nulla che non le fosse concesso seguì il tatuato fino alla stanzetta buia in cui era stata perquisita prima.

    Una volta arrivata nel buio della stanza d'ingresso gli occhi della toreador scorsero la figura del rozzo uomo a torso nudo raggiungere nell'ombra la porta d'ingresso ed aprirla, invitandola poi ad uscire con un gesto quasi caricaturale del braccio.

    Madame..

    Aggiunse con un ghigno divertito che non ispirava alcuna simpatia, mentre si esibiva in una sorta di parodia di quello che sarebbe altrimenti stato un gesto di buona educazione.
     
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    Ancora una volta la musica e i rimori che mi stavano attorno, mi colpirono alle orecchie già fin troppo sensibili: lo sguardio percorse nuovamente l'interno del locale, affollato e e colmo di persone che vivevano la notte come se non cie ne fosse un'altra il giorno dopo e quello dopo ancora.
    Sorrisi dentro di me, pensando che un tempo ero appartenuta a quel mondo, ma che ora ne possedevo uno del tutto diverso: arrivammo alla stessa saleta dove il mio accompagnatore pochi attimi prima aveva palpato il mio corpo giovane e snello.
    Gli rivolsi un sorriso di circostanza, e girandomi a osservarlo pensai che non sarebbe mai potuto essere il mio tipo, se non per uno spuntino veloce.

    Grazie della compagnia, spero di non doverti rivedere, o che tu non debba ritrovare me.

    Mi diressi alla porta d'uscita e respirai l'aria frizzante della notte, cercando un modo per poter riuscire a trovare Lack.
     
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