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Nessuno disse nulla durante il percorso. Arrivarono di fronte all'entrata di un parcheggio che si ergeva per un paio di piani in superficie ma che dava l'idea di avere almeno altrettanto volume disposto sottoterra.
La donna condusse i tre con fermezza di fronte all'ascensore e premette il tasto con la freccia verso il basso.
Entrarono nell'ascensore, all'interno del quale si percepì subito una certa tensione, principalmente dovuta al fatto che Harahel e Ardeth si ritrovarono d'improvviso in una prossimità quasi intima.
adesso potete parlare se volete, se non avete nulla da dire vado avanti. |
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La donna uscì dall'ascensore per prima.
Si diresse verso una zona in fondo all'ultimo corridoio, c'erano numerose macchine lungo le mura, più di quelle che si sarebbero aspettati vista l'ora, evidentemente era un porto turistico abbastanza attivo.
Siamo arrivati.
Disse quando si ritrovò di fronte ad un furgone bianco.
Una donna scese dal sedile del guidatore: era una bellissima ragazza che indossava un vestito nero, col viso dolce sebbene un po` spigoloso, i quattro la guardarono scendere e, chi non la conosceva, si stupì di notare che fosse alta quasi quanto Ares.
Hey Spauracchio.
Disse ad Harahel la quale la salutò con un cenno del capo. Evidentemente si conoscevano.
Signora Artemisia.
Disse educatamente.
Benissimo, te li lascio, da qui in poi ci pensi tu. Porgi i miei omaggi all'Agaat.
Poi si rivolse verso le due troie.
Questi sono per voi.
Diede loro due buste, una a testa.
Buona fortuna.
Girò i tacchi e se ne andò.
Come vi chiamate?
Chiese.
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Assistetti inespressivamente a quella specie di passaggio di consegne tra la tipa in giacca e cravatta e la spilungona. Quali che fossero le intenzioni della Spada - o meglio dell'Inquisizione - non vedevo l'ora dis coprire cosa ci era stato riserbato. Ero quasi certo che avremmo avuto il nostro bel da fare, ma dentro di me la luce della "rinascita" si era ormai accesa e bramavo solo di poter essere messo alla prova per recuperare il mio status e dimostrare alla Setta nuovamente il mio valore.
Il mio nome è Ares Dragan...
Pronto a servire.
Aggiunsi poi chinando il capo in segno di rispetto e sottomissione. Non avevo idea di chi avessi davanti e di conseguenza non sapevo quale fosse il modo migliore di rivolgersi a lei. Ero solo certo di essere di fronte ad una mia superiore ed in quanto tale potevo solo mostrare rispetto, ubbidienza e sottomissione... Sperando che bastasse.
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Il cobra assistette in totale silenzio ai saluti tra la ragazzona e Artemisia, prestando comunque attenzione ai movimenti dello Spauracchio. Non era un silenzio di rispetto quando ci si trova di fronte a qualcuno di grado superiore al tuo, ma più un silenzio di rassegnazione. Non aveva dubbi sul fatto che per i due avessero in mente qualcosa che qualsiasi vampiro considererebbe un'inutile rottura di palle di cui si potrebbe volentieri fare a meno, ma che scelta aveva? L'inquisizione lo teneva per le palle grazie al rituale a cui era stato forzatamente sottoposto...
Ardeth Bay.
risposte alla vampira quando questa chiese i loro nomi, chinando il capo in segno di riverenza.
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La donna, il cui colorito era in realtà particolarmente roseo e sano, annuì e disse:
Io sono Axelle. Non avete bagagli?
Aveva dei modi abbastanza dimessi, fece girare le chiavi del furgone nelle mani e aprì il portellone di dietro.
Evidentemente no. Voi per favore entrate qui. Scusate ma non ho posti a sedere per tutti.
Fece segno ad Harahel di sedersi avanti e lui obbedì.
I due Falsi Sabbat vennero fatti accomodare nel vano posteriore del grosso furgone bianco, Axelle chiuse i portelloni, poi si mise alla guida e partì.
Era una situazione abbastanza singolare. Aveva tutta l'aria di essere un vero e proprio "recapito", con tanto di furgone e di corriere. La "merce" non respirava e non sapeva dove sarebbe stata consegnata, come i pacchi normali, ma non era imballata, anzi.
Non potevano vedere fuori, era tutto chiuso.
I due rimasero seduti sul pavimento del furgone fino a che, dopo circa mezzora, quest'ultimo non si fermò, il motore si spense e uno sportello si aprì per poi richiudersi quasi subito.
Percepirono solo la voce di Axelle che salutava.
Ripartì quasi subito e questa volta andò avanti per almeno due ore, avevano lasciato la città, lo poterono percepire dal fatto che il furgone aveva mantenuto un moto regolare per tutto il tempo, niente semafori, stop, rotonde ecc.
Quando il motore si spense di nuovo, sentirono il rumore dello sportello. C'erano dei rumori di veicoli che transitavano molto raramente in lontananza.
Passarono 5, 10 poi 20 minuti.
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Viaggio in un furgone, che rottura... E non avevano neanche la minima idea di dove stessero andando, visto che la cainita non si era sprecata a dire due parole sulla destinazione. L'unica cosa che il cobra percepì era che, a distanza di mezz'ora circa, Axelle si era data il cambio con qualcuno.
Il viaggio continuò ancora a lungo finché il furgone non si fermò nuovamente. Il tempo continuava a passare, ma nessuno sembrava intenzionato ad aprire ai due cainiti.
Per quanto ancora devono farci aspettare?
Pensò tra sé e sé prima di provare ad aprire il portellone.
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CRONACA ANNULLATA per assenza prolungata di un giocatore.
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L'attesa si era fatta insostenibile. Era palese che eravamo stati portati chissà dove dallo Spauracchio, il quale pareva aver ricevuto istruzioni di abbandonarci da qualche parte a giudicare dal fatto che a distanza di 20 minuti da quando era sceso dal veicolo ancora non ci aveva liberati.
Dopo quell'interminabile silenzio di riflessione durato tutto il viaggio in cui non scambiai parole con il Cobra lo vidi infine prendere l'iniziativa e muoversi per provare ad aprire il portello del furgone. Per un attimo pensai di fermarlo, non ci erano state date indicazioni su come muoverci e di certo non pareva essere quello il momento di prendere iniziative...
D'altra parte però la situazione pareva abbastanza chiara. Eravamo stati portati chissà dove e lasciati li. Con buona probabilità aprendo il portello non avremmo trovato nulla e nessuno ad attenderci, quindi dato che Ardeth stava fecendo tutto di sua iniziativa mi limitai a lasciarlo fare senza intervenire per vedere gli sviluppi della sua mossa.
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Il portellone era chiuso, poteva essere forzato ma in quel caso, forse, non si sarebbe potuto richiudere facilmente.
Accedere al vano guidatore davanti era un po` scomodo nel senso che non sarebbero potuti passare senza scavalcare e passare per il pertugio tra il soffitto e i poggiatesta dei sedili, ma forse Ares neanche ci passava.
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Vedere Ardeth provare ad aprire il portellone senza successo mi fece tornare alla mente le diverse volte del recente passato in cui avevo lasciato al Cobra la libertà di decidere cosa fare e come farlo.. E soprattutto riaffiorarono fulminee le conseguenze recenti di quel "lasciar fare".
Non era decisamente più il caso di lasciare che le redini del destino fossero nelle mani del mio compagno di ventura, che ormai avevo imparato essere fin troppo impulsivo ed imprevedibile.
Aspetta..
Le parole uscirono dalla mia bocca prima ancora di aver pensato a cosa fare, con il solo intento di evitare che Ardeth facesse di testa sua prima di aver ragionato sulla situazione.
Dieci dollari che il muto ci ha abbandonati in mezzo al nulla..
Pensai tra me e me non avendo però ancora idea del perchè.
Se il mio intuito non sbagliava prima uscivamo da li meglio era, ma era anche importante mantenere l'integrità del furgone.
Uno sguardo rapido rivelò che l'unico punto da cui forse avremmo potuto provare ad uscire senza far danni era dal lato dell'abitacolo.
Io ero di certo troppo grosso per passare di li, al contrario Linguetta aveva le carte in regola per provarci.
Se proprio hai fretta di uscire eviterei di sfasciare il furgone..
Aggiunsi poi chiudendo la frase con un cenno del capo ad indicare il pertugio che avevo individuato.
In fin dei conti c'era sempre la possibilità che il muto fosse ancora la fuori, magari in attesa di qualcun'altro che tardava. In quel caso mettersi a sgusciare fuori dal mezzo non era proprio una bella cosa, quindi tanto valeva premiare l'iniziativa di Ardeth lasciando a lui l'onere di scoprire per primo cosa ci attendeva fuori di li...
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Chiuso. Una scoperta che fece imprecare mentalmente il cobra. A quanto pare non sarebbe stato così facile uscire da lì, non senza forzare il portellone.
La sua attenzione venne richiamata dal ravnos, che indicò con un cenno del capo un pertugio sul soffitto. Pertugio dove, a occhio, il ravnos forse avrebbe avuto difficoltà a passare vista la stazza.
Fretta? Non è proprio fretta la mia, diciamo che, visto anche il tempo passato, ho la strana impressione che non verrà nessuno ad aprirci.
Controllo se riesco a passare nel pertugio. |
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il tuo pool di dadi di destrezza + atletica è molto più alto della difficoltà, successo automatico
Senza alcuna difficoltà il cobra si intrufolò nei 20 cm di spazio che sovrastavano i tre sedili frontali, passò testa e bacino tra due poggiatesta e in pochi secondi fu fuori.
Di fronte a lui c'era una tipica stazione di servizio, loro erano nella zona del parcheggio, poco più avanti un diner con piccolo market (aperto ma certamente non era aperta la cucina) distava da loro circa 50 metri, chissà perché la ragazza aveva scelto di parcheggiare così lontano.
Era tutto illuminato ma non c'era nessuno di visibile.
Erano lungo una strada interstatale, passava una media di un mezzo ogni 3 minuti.
Era l'una di notte o poco più.
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Osservai Ardeth intrufolarsi nel pertugio alzandomi solo una volta che fu dall'altro lato.
Nel buco dove era passato si e no riuscivo ad infilare la testa, e quello mi limitai a fare per comunicare con lui.
Senza farti notare, vedi se riesci a capire se ci hanno abbandonati qui o se stiamo aspettando qualcuno..
Nel caso fammi uscire da qui che ne ho le palle piene di stare con le ginocchia in gola!
Per uno della mia stazza stare rinchiuso nel retro di un furgone non rappresentava di certo il massimo della comodità.
Nel frattempo mille domande sul perche ci avessero separati dagli altri e su cosa volessero da noi si affollavano nella mia mente. Cercavo però di ignorarle, fiducioso che con il processo il peggio fosse passato e che di li a poco avremmo avuto istruzioni sul da farsi.
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Il cobra si guardò intorno, ciò che poteva vedere era che erano stati mollati nel parcheggio di una stazione di servizio. Fuori non c'era nessuno, e aveva come l'impressione che avrebbe continuato a non esserci nessuno ancora a lungo.
Molto sinteticamente: erano stati abbandonati per strada come fanno le vacche con i cani, la tizia non scherzava quando diceva che "Non volevano troie a bordo".
Hai presente quando hanno detto che non volevano troie a bordo? Non era una risposta seccata al mio commento.
Detto ciò, il cobra si diresse verso il vano guidatore per controllare se per caso erano state lasciate delle chiavi per aprire il portellone senza doverlo necessariamente forzare, verificando se gli sportelli erano aperti.
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Gli sportelli sono aperti. |
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46 replies since 30/3/2017, 19:55 679 views
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SPOILER (clicca per visualizzare)
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