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.SPOILER (clicca per visualizzare)Uso Empatia per capire lo stato d'animo della signora, tiro prolungato anche per i prossimi scambi di battute.
Sospira, butta fuori così una parte dell'ansia che le lievita in corpo, nel frattempo ascolta le parole e il tono di voce della madre, ponderando sulla modulazione della voce e sul senso emotivo del discorso quando un improvviso e fulminante ritormo al passato le fa' spalancare gli occhi. I ricordi lasciati da anni nei recessi della memoria riaffiorano con un gusto acre di tristezza e malinconia: il volto dei genitori, le strade della città natale, le uscite dai locali alle prime luci dell'alba... Di colpo capisce quanto ha perso il giovane vomitoso dell'ospedale e cosa la madre ha perso di lui. L'amore. Lo stesso amore che era stato tolto anche a Leffe, in una notte a Los Angeles, quando ancora esaltata dai primi successi musicali e dal senso di immortalità euforica della gioventù si era lasciata affascinare sin troppo facilmente dal Sire.
La gioventù è un purosangue da corsa cieco ... me l'aveva pure detto, il bastardo.
Le iridi le balenano di commozione, tanta da dover distogliere lo sguardo e indirizzarlo verso il muro, inanimato e marcescente, per non permettere alle emozioni di travolgerla. Forza la propria volontà a non ravvivare certe braci ormai spente, si contiene, turbata e inquieta, stringendo ancor di più i pugni per la rabbia del ricordo dell'alba che si affaccia al cielo dopo una nottata brava, infine ritrova la calma e con voce commossa ma serena risponde alla donna. Ora la voce non appare nè vellutata nè dolce, è solo vibrante di emozioni.
Si, quello dell'altra sera. Mi dispiace, ma di certo l'amava, ne sono certa. Eravamo ad un concerto, io suonavo sul palco ...
Eh no, calma e ragione! Niente depressioni post-mortem, o sedute di gruppo con la madre di questo tizio, resta sveglia e distaccata.
Tentenna (recitando tra sè e sè il mantra "resta distaccata resta dstaccata"), fatica dannatamente a mentire alla donna circa il figlio e i loro rapporti ma la fitta che di tanto in tanto le provoca il bubbone non manca certo di rammentare il pericolo che corre sia con lo Sceriffo che con la malattia contratta.
Attende, incerta ancora per un attimo, infine fa' appello alle 'arti oscure' imparate negli ultimi anni, affoga definitivamente le nostalgie nel fiele della non-vita e maledice le beghe della Setta che l'hanno messa in pericolo. Conclude con fare più sereno e distaccato all'apparenza.
... Forse sono inopportuna, ma voglio dedicare a lui il prossimo singolo che pubblicherò, per rendergli omaggio. Mi aveva parlato di alcuni album di musica che aveva da ragazzo e li vorrei mixare con un sound che sto' creando. So' che è un momento doloroso ma posso chiederle se le va' di lasciarci dare un'occhiata alla sua camera? Così cerchiamo il più adatto. Appena fatto le manderò la copia dell'album. Promesso.
Dimmi di sì, dimmi di sì ...
Sorride dolce ora, effettivamente convinta che dedicherà un singolo al ragazzo morto tanto per mettere a tacere i sensi di colpa provocati dalle menzogne.
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La donna appare turbata e triste, ma non sconvolta, come se in realtà le fosse stato comunicato qualcosa che si aspettasse. Qualcosa di duro, ma non sorprendente.
Immagino di sì. Tobias non lasciava mai entrare nessuno, ma immagino che ormai non faccia più differenza.
Rispose la donna, voltandosi appena verso i Fratelli.
La prima stanza a destra.
Io resterò ad aiutare la signora.
Annuncia Odette, trattenendosi con la donna in cucina.
Appena aperta la porta della stanza, Walter e Faith vennero travolti da un lezzo terribile. Accesa la luce (una semplice lampadina senza paralume, che penzolava nel mezzo del soffitto), si trovarono in una camera da letto in disordine, trascurata, sporca. Le finestre erano sbarrate alla bene e meglio; il parquet, benché sintetico, si era gonfiato a causa dell'umidità, che aveva lasciato i suoi segni anche sui muri e la carta da parati ammuffita. Il materasso del letto era macchiato indelebilmente da chissà quali fluidi. Il mobilio era composto da un solo mobiletto da quattro soldi e diversi scatoloni sparsi in giro, contenenti cartacce, spazzatura e oggettistica varia.
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Entra nella stanza con il naso arricciato per il disgusto e il passo si ferma di colpo, bloccato da un filo invisible che può vedere solo la mente della giovane.
Ci credo che aveva la peste! Che porcile.
Ogni buona intenzione nei riguardi del giovane deceduto svanisce in un balenio di riflessi mentali infantili quando è a contatto con l'ambiente in cui alloggiava il defunto. La commozione provata in cucina è già ben lontana, galoppa in direzione opposta verso il taxi di Sullivan, e il viso di Leffe si contorce in una smorfia di disgusto che ne palesa il pensiero. Passati pochi istanti le labbra lo esprimono più chiaramente, anche se a bassa voce la voce interpreta l'emozione tanto naturalmente da valere un Premio Oscar.
Questo posto è una discarica putrida ... Preferivo il teatro con le pozze di fanghiglia scivolosa.
Estrae dalla tasca un fazzolletto di stoffa ricamato ai bordi, talmente profumato al mentolo da stridere con l'olezzo della stanza, lo porta al naso premuto sulle narici decidendo solo allora di compiere un altro tremolante passo per poter allungare il collo e sbirciare in cerca di elementi degni dell'indagine.
Scuote abitudinariamente la testa per il disappunto, mantiene la voce ad un mormorio e domanda.
Dobbiamo cercare qualcosa in particolare? Che ne so' ... Album di musica ... computer .... non è un po' il tuo lavoro? Sbaglio?
Faremo in fretta. Ci sono quattro ... "cose" ... e nulla più.
Lancia di traverso un'altra rapida occhiata alla stanza, è una sfida allo sporco e alla decadenza che la impregnano più che un'occhiata indagatrice, e nonostante il fare poco audace per un'immortale, formula un commento potenzialmente arguto che deve essere scivolato dalle labbra per sbaglio ma lo porge a Sullivan quasi potesse sciogliere uno dei nodi di questa vicenda.
Che passione avrà avuto? Con cosa l'avranno irretito? Io ho la musica .... ma lui? La politica o l'idealismo? Doveva avere una passione bruciante per qualcosa.
Che cavolo potrà aver studiato in un buco del genere? Oh, Dio! Che schifo uno scarafaggio proprio lì!
Edited by LEFFE - 8/9/2017, 07:40. -
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E mentre Odette teneva occupata la donna, che si rivelò inaspettatamente meno sconvolta di quanto ci si potesse aspettare da una persona a cui annunciano la morte del figlio, Walter e Faith potevano finalmente dare un'occhiata alla stanza dell'appestato.
La stanza pareva arredata per sembrare il più possibile una fogna, e Dio solo poteva sapere a che diavolo stesse pensando quel ragazzino mentre la arredava.
Sicura che questa non sia la camera del maiale domestico?
Commentò sarcasticamente il gangrel mentre osservava con faccia lievemente disgustata le macchie nel letto causate da fluidi che ignorava, e probabilmente era molto meglio continuare a non saperlo.
Che dire, non mi sembra la tipica stanza di un ragazzo americano, scommetto che non ci sono nemmeno delle riviste pornografiche sotto il letto... Oh, beh, che il soggetto in questione non fosse del tutto normale lo sapevamo già da un po'.
Osservò bene la stanza quando Faith gli domandò cosa dovevano cercare di preciso.
Visto con chi abbiamo avuto a che fare, qualunque cosa anche solo vagamente insolita, direi. Non sarà troppo difficile trovarla, se presente, non è che in questa stanza sia presente chissà quanta roba. Diamine, spero solo che non sia stato nascosto nel letto, preferirei di gran lunga andare a prendere il sole al mare piuttosto che toccarlo.CITAZIONEChe passione avrà avuto? Con cosa l'avranno irretito? Io ho la musica .... ma lui? La politica o l'idealismo? Doveva avere una passione bruciante per qualcosa.
Questa sì che era una bella domanda. Con cosa era stato attirato per ridursi in quel modo?
Non lo so, questa stanza non suggerisce granché... Teatro, forse? Vista la sua prima e ultima esibizione. Però hai ragione, qualunque cosa fosse, ne aveva una passione bruciante.. -
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Cogitabonda, spezza gli indugi dettati dal disgusto ed entra con fazzoletto al naso nella stanza grazie ad alcuni passi un po' goffi.
Gli occhi scrutano di nuovo la stanza e i vari, pochi, scarni dettagli, socchiudendoli forse per focalizzare meglio o concentrarsi su punti precisi del ciarpame accatastato in modo più o meno ordinato. Allarga le braccia e le sbatte rumorosamente lungo i fianchi, infastidita ed evidentemente incapace di coordinare un'azione definita come fosse confusa. Riporta il fazzoletto al naso e con un la voce un po' camuffata spiega.
E' inutile, non capisco nulla di indagini e investigazioni. Devi fare tu. Io controllo il materasso, magari vedo del fluido strano o del sangue.
Dannazione, sono inutile qui.SPOILER (clicca per visualizzare)Utilizzo l'abilità Medicina per individuare i segni evidenti di sporco 'particolare ed analizzarlo.'
Avvicina il letto e, grazie alle capacità mediche, sapendo già cosa cercare (cioè tracce del pus giallo o di sangue), lo studia sopra e sotto, ne alza il materasso per assicurarsi che non sia stato girato per nascondere indizi utili, da' un'occhiata alle macchie sul muro per valutarle, etc etc ...
I movimenti sono ridotti al minimo indispensabile, portati a compimento con la punta delle dita e un modo generale di porsi che ancora non ha abbandonato il disgusto per ciò che la circonda. Per sicurezza fa' uno sforzo di volontà e prende il fazzoletto in mano, arrendendosi al puzzo, per proteggere la mano indagante da un eventuale inzaccheramento.
Meglio stare attenta a non prendermi un altro bubbone.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Ho dimenticato di scrivere che controllo le cartacce per vedere se ci è stato scritto qualcosa..
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.SPOILER (clicca per visualizzare)2017-09-11 11:31:18 Leffe rolls 5 dice to Int.+Meidcina 7,2,6,9,8 [4 successes]
2017-09-11 11:30:51 Walter rolls 6 dice to Perc.+investigare 10,5,5,8,1, 4 [1 success]
TBC
Faith cominciò ad esaminare con attenzione e cautela le tracce biologiche nella stanza, cercando di reprimere il disgusto. Quelle sulle lenzuola erano senza dubbio macchie di pus mescolato a sangue, suppurazioni di bubboni simili a quelli della peste nera. Frammenti di pelle erano poi rimasti attaccati al lino lercio, in diverse parti del letto. Leffe inoltre notò diverse piccole incisioni sul muro vicino al letto, fatte con uno strumento di fortuna. Le macchie scure, evidentemente biologiche, e alcuni frammenti di chitina rimasti incastrati nell'intonaco, lasciavano intendere che quelle piccole incisioni fossero state fatte usando direttamente le unghie.
Ripetuto all'infinito, un simbolo già conosciuto, risultato di un'ossessione febbrile.
Walter si mise a scartabellare tra le carte sulla risibile libreria del ragazzo. Era soprattutto spazzatura. Pubblicità ammuffite di scarpe da donna, qualche depliant accartocciato di stagioni teatrali di anni fa, un catalogo di moda dell'anno scorso, la pubblicità di uno spettacolo di balletto, diversi volantini che annunciavano l'apertura di corsi di pittura e altra robaccia del genere. Ciò che colse la sua attenzione fu però un sottile libricino ingiallito, rilegato alle bell'e meglio.
Era stato scritto a macchina da scrivere, e sulla copertina riportava una scritta:CITAZIONE"Il Re in Giallo
ovvero
La sorte di Carcosa"
Un'opera teatrale in due atti
di [firma illeggibile]
Anno di pubblicazione: 1912
e l'incisione di una falena gialla.
Edited by Deus Irae - 12/9/2017, 14:09. -
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Arriccia il naso quando raggiunge il letto, l’odore pare più acre e intenso che alla porta, istintivamente emette piccoli gemiti di disgusto ma si obbliga ad avanzare e tiene la mano coperta dal fazzoletto. Il volto è contratto in una smorfia di incertezza e timore nell’avvicinarsi, quasi aspettasse una trappola esplosiva, i passi stentano goffamente mentre avanza abbastanza da poter visionare le macchie di putrescenza giallognole. Impegnata a non entrare in contatto con la sostanza in nessun modo, riesce comunque ad esaminarla visivamente e la identifica prontamente. Ormai ne aveva vista troppa per sbagliare, è la stessa merda dell’altra volta! Lo stomaco brontola in una contrazione che la obbliga a scostare gli occhi sul muro per distogliere l’attenzione dalla visione deprimente, ecco così apparire bellamente gli intagli nel muro raffiguranti il medesimo simbolo visto sul bubbone ascellare e nel sogno della notte precedente. Controlla di nuovo con attenzione, la memoria ripete la conferma l’identità del disegno.
E’ sempre lo stesso simbolo!
Rimugina un paio di secondi , silente, seriosa, infine allunga la mano libera e prende il cellulare per fotografare la camera e i dettagli d’interesse. Il flash balena in qualche scatto illuminando l’angolo della parete di fronte a Leffe per poi abbandonarla alla luce fioca dell’illuminazione a soffitto. Tiene a portata di mano il telefono quindi torna verso Sullivan con pochi passi indicando con il pollice dietro di sé.
Il letto è inzaccherato di melma giallastra, sul muro invece il poveraccio ha intagliato il disegno della forma del bubbone, roba già vista ma … ma l’ha intagliato a mani nude, ne sono certa. Hai presente quanto doveva essere fuori di testa e quanto è doloroso?
Era almeno in stato depressivo-maniacale-disperato, la morte gli ha lasciato il biglietto da visita addosso e il poveretto ha voluto raccontarlo ai posteri. Che tristezza.
Nel parlare sembra improvvisamente pietrificata, è un pezzo di ghiaccio, proietta nella propria mente la scena del ragazzo impazzito che gratta i muri con le unghie come un cane. Scuote la testa in disappunto e fa’ un altro cenno a Walter, la voce bassa e quasi affannata, sbirciandolo incuriosita dal fianco.
E tu che hai trovato?
Speriamo in qualcosa di meglio. Magari qualcosa di utile?
La curiosità pare un buon rimedio per scansare pensieri negativi e gli occhi riprendono poco a poco vitalità mentre osserva intrigata la sagoma del vampiro, sperando di fotografare ora la chiave per l’enigma o almeno nuove indicazione per risolvere l'incubo scatenatosi sulla città.. -
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Spazzatura, nient'altro che spazzatura. Quel ragazzo doveva essere un accumulatore seriale di spazzatura. Tra le tante cose inutili l'unica che attirò l'attenzione del gangrel fu un libricino ingiallito scritto con la macchina da scrivere intitolato Il re in Giallo, il cui autore risultava illeggibile, con tanto di incisione di una falena gialla.
Il re in giallo? Mai sentito. Di che dovrebbe parlare, di un sovrano originale che girava vestito esclusivamente con abiti gialli? Mah...
Faith nel frattempo confermò il dubbio stato mentale del ragazzo, pareva infatti che avesse intagliato con le proprie unghie sul muro il simbolo presente sul bubbone della ragazza. Una cosa del genere poteva fare solo un male cane, e poteva soltanto immaginare a quali dolori il ragazzino era andato incontro con un gesto tanto scriteriato.
Ma non poteva semplicemente drogarsi come fanno tutti i ragazzi della sua età? borbottò appena Faith finì di parlare.
Un'opera teatrale in due atti. rispose quando Faith chiese cosa avesse trovato, citando quanto scritto nella copertina Il titolo è il Re in Giallo, ovvero La sorte di Carcosa, l'autore è illegibile. Anno di pubblicazione: 1912. Ha pure l'incisione di una falena gialla sulla copertina. Sarà mica la falena gialla di cui aveva parlato il campione mondiale di nascondino?
Mentre faceva la domanda, Walter aprì il libricino per vederne il contenuto.. -
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All'interno il libretto era scritto a macchina. Erano solo poche decine di pagine, e sebbene l'atto primo fosse annunciato da un'intestazione già nella seconda pagina, non c'era traccia del secondo atto.
Si trattava di un copione teatrale, con indicazioni sull'allestimento del palco e le battute degli attori. Di tanto in tanto c'erano parti sottolineate e annotazioni scritte a mano, ma Walter si sarebbe dovuto trovare un momento di tranquillità per poter leggere con calma.
Sfogliando il libretto, cadde a terra qualcosa. Raccolto dal Gangrel, si rivelò essere un biglietto da visita, dallo sfondo nero e le scritte dorate. Il nome riportato era quello di Joriah Jackson, il suo numero di telefono e l'indirizzo di un atelier.. -
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Curioso, manca il secondo atto...
E cosa sono tutte queste sottolineature e annotazioni? Dovrò leggerle in un posto più tranquillo se voglio sperare di capirci qualcosa.
Ciò che davvero sorprese il gangrel fu un biglietto da visita che spuntò fuori dal libricino, con tanto di scritte dorate su sfondo nero. Il nome riportato era quello di un volto a lui noto: Joriah Jackson.
Joriah Jackson? Ma pensa te... Quando si dice le coincidenze.. -
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Una falena gialla?!
Chiede di rimando e stupita, in un primo momento, per poi assumere un'aria acuta mentre lo sguardo si assottiglia in due pugnali scuri che allampano dalle pupille della giovane vampira. Rapidamente, per fervore proditorio, scatta un paio di foto alla copertina dello spartito e alla falena, sempre stupita dalla comunanza di elementi ed innervosita riguardo il nome riportato nel biglietto da visita già fotografato, si ricorda della compagna di Odette a Teatro e dallo sceriffo.
Non è quella transessuale che ha accompagnato Odette a Teatro e dalla Scer-pippa? Dici che avrà lei il secondo atto? O che sia coinvolta nella diffusione dell'epidemia?
Le faccio passare la voglia ...
L'ilarità delle parole è espressa dalle labbra come il monito di un operazione che finirà con il decesso, la ragazza solitamente fanfarona e sognante ora è tesa e palesemente arrabbiata, tanto da sibilire invece che parlare. Non che abbiamo molto da dire ma come finisce di fotografare e digrigna i denti per poi sputare un'altra frase rabbiosa ed impavida.
Andiamo direttamente da lei e facciamole sputare la verità.
Le faccio ... ingoiare lo spray al peperoncino!
Proditoriamente, il coraggio appena comparso ora scompare e lascia riemergere, tra i lineamenti del viso e la modulazione della voce, la personilità più incerta e quieta della musicista. Sente spegnere il fuoco di paglia che l'ha infiammata, quasi ad accorgersi di aver detto una frase che difficilmente potrebbe portare a compimento da sola sia per volontà che per mezzi necessari, e fissa Sullivan balbettando incerta e gesticolando colta da nervosismo ansiogeno.
Beh, magari pensiamoci. Tu che ne dici ? Vale la pena riferirlo allo sceriffo o facciamo un giro noi per ... che si fa in questi casi?
Mi pare sicuro di sè, magari capisce qualcosa di questi intrighi e del modo per risolverli. Che facciamo adesso?
Fissa il vampiro con l'aria di una bimba sperduta incapace di decifrare la situaizone in cui si è venuta a trovare, quasi non avesse i muscoli allenati su questo genere di scelte e si agggrappasse al consiglio dell'altro.. -
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Il caffè è pronto.
La voce della donna interruppe i due Fratelli. Era sulla soglia, con un vassoio con delle tazze grandi fumanti. Odette la seguiva da poca distanza.
L'espressione della donna si tramutò in disgusto, non appena una zaffata di aria le investì le narici, ed ebbe un mancamento, non appena il suo sguardo si posò sullo spettacolo della stanza.
Odette fu svelta a sorreggerla, ma il vassoio cadde a terra, le tazze si ruppero, rovesciando il caffè.
Santo cielo.
Sussurrò sbigottita la donna, cercando di ritrovare equilibrio e forza d'animo.. -
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La macchina fotografica è stretta nel pugno di Leffe quando, rivolta verso le ricerche del Gangrel, viene colta di sorpresa dall'avvento del vassoio per il caffè. Sbigottita, spalanca la bocca e gli occhi per la sorpresa e fissa immobile la pantomima che segue la scoperta delle condizioni della stanza da parte della donna. In principio, avendo "la coda di paglia", la paura di essere scoperta è altissima e la congela lì sul posto ma il rumore del vassoio a terra le sferza il cervello con un barlume di raziocinio che le permette di riprendere il controllo di sé in apparenza: la madre è troppo scossa per avere dei dubbi, immagina, ed è anche sotto shock per notare i loro veri intenti. Questo per lo meno lo spera, quindi fa' per parlare ma è talmente impreparata e incerta a causa dell'imprevisto che può solo biascicare qualche parola.
Signora ... non ... sapeva ... solo ora?!
Ma che sto' dicendo? Calma Leffe, calma e controllati.
Vorrebbe parlare ancora ma assiste passiva allo schock, maggiore del previsto, che obbliga Odette a sostenere la padrona di casa con tutta la paffuta silouette, e Leffe piomba nell'incertezza per il susseguirsi di inattesi peggioramenti. Allunga le braccia anche lei ma, per un meccanismo mancato di coordinazione, le gambe non si muovono e così le ritrae e riprende il balbettio.
Cosa ... E' la prima volta che ... ? O mamma mia ... mi disp...iace che veda ora ...
O cazzo! Cosa le dico?
Nervosa, agitata, alterna lo sguardo dalla zona della porta al viso di Sullivan in attesa di un aiuto in extremis per imbrigliare la situazione a vantaggio del gruppo. Sbatte gli occhi, la bocca è ancora spalancata, le gambe sono piantate a terra pesanti e immobili, le braccia hanno movimenti brevi e convulsi per l'agitazione come non potesse controllarle.
Un altro scambio di sguardi in cerca di Sullivan mentre tenta di imbastire una frase decente da dire ma la dannata insicurezza, piombata dal nulla, l'ha placcata alle gambe e per il momento non pare mollare la presa.. -
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Non... Non sapevo che si fosse ridotto così. Non... non avevo mai visto...
La voce si incrinò, mentre gli occhi della donna si riempirono di lacrime.
Oh, Tobias.
Su, signora, venga a sedersi.
Odette accompagnò la donna in salotto, a sedersi sul divano, sorreggendola per un braccio mentre singhiozzava..
Buchanan St. |
