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Infila i guanti assicurandosi di averli fatti aderire per bene alle dita, quindi comincia con molta delicatezza e accortezza a sfogliare le prime pagine del libro: le scruta in cerca di indizi, immagini, dediche, annotazioni ... L'odore delle pagine antiche le stuzzica le narici, ormai abituata al cellulare e alla tecnologia aveva quasi dimenticato la materialità completa e mortale di cui è fatto un libro.
Ferma il controllo all'ultima domanda dell'ospite, girando la testa quel poco che basta per guardarlo sottecchi, in quella posizione, leggermente curva in avanti sul tomo, usa un tono gradevole e frivolo per spiegarsi.
No ... sono una musicista. Collaboro con Rebecca per certe questioni e ho pensato che potremmo collegarci all'opera per una produzione artistica comune.
Sorride, quindi rivolge l'attenzione degli occhi al libro e prosegue a sfogliarlo pur continuando a parlare in tono ora affranto.
Peccato che da qualche giorno non sia reperibile. Dovrei proprio parlargliene! Per caso lei non avrebbe un'idea al riguardo? Sa', noi artisti abbiamo sempre i tempi stretti e dobbiamo muoverci rapidamente o rubano le nostre idee o peggio ancora i collaboratori migliori. Rebecca le ha chiesto solo del libro? L'ha visionato e basta? Nessun commento o ... altro?
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Possibile, magari sarà stata attirata anche lei dall'insegna.
Rispose a Faith, altri motivi per cui quella vampira potesse essere stata attirata dalla biblioteca non gliene venivano in mente, a meno che non disponesse di informazioni in più rispetto a loro che la testa le aveva suggerito di non condividere, o di cui Joriah non aveva fatto menzione.
Si limitò a un cenno di negazione con la testa quando l'uomo chiese se facessero parte anche loro del reparto di conservazione di reperti culturali dell'università, attendendo la risposta alla successiva domanda di Faith.
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Parbleau! Non ricordo. È scomparsa, dite? Povera ragazza.
Il libraio pareva in apprensione.
Ma è stata qui ieri sera, e vi posso assicurare che sembrava godere di buona salute. Forse era un po' pallida ed emaciata, ma nello spirito era vivace.
Jack si fermò un attimo a pensare, agrottando la fronte.
Insisteva molto sul fatto che fosse per lei necessario trovare una copia de "Il Re in Giallo". Non la raccolta di racconti, ma l'opera teatrale originale. Io ho cercato di piegarle più e più volte come non sia possibile, poiché essa è inesistente, uno pesudobiblia, un artefizio letterario. Ma lei insisteva che non fosse così, e che fosse per lei vitale trovare la... Falena Gialla - Ora che ci penso, aveva nominato questo peculiare insetto, come ha fatto lei, mademoiselle - E non so perché, era convinta che l'avrebbe trovata qua, o che io avrei potuto aiutarla nell'impresa.
Io sono stato paziente con lei, visto che non mi sembrava una di quegli snob degenerati che di questi tempi si trastullano nei loro circoli peccaminosi, rievocando eroticamente chi il Decamerone boccaccesco, chi il ballo di Prospero del maestro Poe, chi, appunto, i tormenti di Cassilda e la distruzione di Kadath. Di quegli svitati ne ho già abbastanza. Ma dopo aver cercato di farla ragionare quasi fino all'alba, ha quindi lasciato il negozio, salutando con un inchino e ringraziando.
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... dice?
Lo inquisisce dubbiosa quando lui accenna alla favola dello scritto mitologico, lo squadra per bene e rimugina sul da farsi ora che anche questa pista appare vuota e senza sbocchi per l'indagine in corso. Sbuffa e adocchia Sullivan tentando di leggerne i gesti e la postura, ha bisogno di uno spunto, un suggerimento che le faccia capire perché mai dopo essere passata da questo negozio Rebecca sia svanita nel nulla d'improvviso, tanto d'improvviso ed inaspettatamente da inquietare il suo compagno di clan. Pensare all'Atelier le mette un certo languore, di riflesso passa la punta della lingua sulle labbra poi si sforza di focalizzare l'attenzione verso l'ospite di fronte a lei.
Riprende a parlare con voce dolce e quieta.
Se esistesse questa copia che informazioni potrebbe trarne? Intendo ... stupidamente .... tipo una caccia al tesoro o altro? Indicazioni di un rito pagano, magari l'ubicazione della fonte dell'eterna giovinezza ...
Ridacchia e butta lì la domanda senza nemmeno esserne convinta ma non ha altre carte da giocare o perlomeno non gliene vengono in mente.
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Nulla di tutto questo, madmoiselle. Anzi, se prendiamo alla lettera i racconti del maestro, la lettura dell'opera porta alla follia.
Rivelò ridendo il libraio.
Il primo atto dell'opera teatrale è sì particolare, ma in ultima analisi, banale e innocente. Servirebbe soltanto a preparare la mente del lettore a ciò che l'attende nel secondo atto, e oltre. Leggere anche solo una minima parte del secondo atto - e di quelli successivi, se esistessero - ha portato tutti i protagonisti dei racconti di Chambers a perdere la sanità mentale, o meglio, ad abbandonare i dogmi della società e la morale comune per adottarne di propri,
blasfemi e inaccettabili per l'uomo qualunque.
Al contrario del suo discepolo Lovecraft, per cui la conoscenza completa portava alla follia perché la fragile mente dell'essere umano non è in grado di sopportare la verità, cioè di essere un nulla all'interno di un universo inconcepibile, freddo e indifferente nei suoi confronti, la conoscenza che porta Il Re in Giallo è libertà. Una libertà quasi Nietzschana. La libertà di colui che si libera dalle pastoie del senso comune e della società. Se vogliamo, la libertà di poter uccidere Dio e realizzare qualsiasi cosa. Una consapevolezza suprema per realizzare i propri desideri.
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Annuisce ed ascolta con attenzione le parole dell'uomo, rielabora ogni frase nella propria testa separandola dal contesto e cercando di trovare nuove implicazioni possibili che colleghino la degenerazione di Nola con quell'opera eppure, passati alcuni secondi di questi ragionamenti, si arrende e diventa più esplicita nell'esporre l'argomento. La farsa da ragazzina annoiata svanisce dal volto di Leffe ed ora appare più determinata e coinvolta nella conversazione, il tono della voce è ancora gentile ma ha assunto una sicurezza che prima mancava, forse perché le pare di essere entrata in maggiore confidenza con il mistero della falena gialla.
Mi sta dicendo che dovrei rivolgermi ad un esperto di occulto e paranormale prima di leggerlo, ammesso che di trovarne una copia? Intrigante ... Per caso lei ha conoscenze in materia o consce persone che potrebbero instradarmi su questa via?
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Il gangrel ascoltava il proprietario della libreria in silenzio tenendo le braccia conserte, innalzando il sopracciglio quando questi affermò che si era trattenuto a parlare con Rebecca quasi fino all'alba. Un orrendo timore si stava facendo strada nella mente del vampiro, forse potevano anche smettere di cercarla...
A quanto detto dal libraio sui possibili effetti della lettura dell'opera teatrale innalzò sempre più il sopracciglio, per poi fare un sorriso di circostanza.
Interessante, se l'opera teatrale potesse davvero avere uno degli effetti descritti confesso che sarei quasi tentato dallo scoprire chi dei due avesse ragione.
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Siete davvero amici di Miss Rebecca.
Disse sorridendo.
Mi sembra di stare rivivendo la stessa sera.
Come ho detto, l'opera teatrale non esiste. È l'invenzione di un ottimo autore, nulla di più. Non è possibile trovare un originale perché non c'è. Forse qualche ammiratore del maestro ha provato a scrivere una sua versione amatoriale, non lo metto in dubbio, ma nulla di notevole. Nessuno ha mai messo in piedi una rappresentazione teatrale dell'opera. eccetto per un singolo caso di un autore teatrale scapestrato e sperimentale negli anni '60, alquanto disastrosa.
Se intendete avere il parere di un qualche esperto di antropologia o religioni per esaminare l'opera di Chamebrs, mi spiace dirvi che credo rimarreste delusi. Per quanto un ottimo scrittore gotico, i suoi racconti non hanno qualche profonda lettura esoterica, oppure radici fondate sull'occultismo, se non un'evidente influenza della mitologia classica greco-romana.
Del resto anche autori come Lovecraft o Derleth, per quanto pregevoli, non erano certo adepti di culti mistici o esoterici. Sono stati semplicmente degli ottimi scrittori di racconti horror.
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Rimugina sulle parole del libraio, aggrottando la fronte ed intuendo che null'altro vuole dire al riguardo o che forse non conosce nulla di più. Sbuffa, scontenta di come quest'ultimo scansi la possibilità di una valutazione per così dire esoterica per ottenere informazioni sul copione e infine concede un'ultima occhiata al libro sottopostole ma ne abbandona subito la lettura per riprendere la concentrazione sulla questione Rebecca.
Non c'è molto da fare, o torniamo con lo sceriffo per torturarlo o dubito che con le nostre capacità riusciremo a farlo parlare, sarebbe meglio andarcene e fare un resoconto a chi di dovere.
Rimugina ancora, in un temporaneo momento di vuoto tra le parole dell'uomo e i suoi pensieri, il volto è vagamente incupito ed lo sguardo fissa il pavimento come a voler leggere in una tazzina di caffè i segnali indicatori di un destino da seguire eppure, ahimè, ogni direzione o scelta appare ammantata di nebbia e Leffe è già abbondantemente fiaccata dai propri malanni per insistere in un'altra lunga conversazione che si rivelerebbe quasi di certo un vicolo cieco.
Fa' un segno di assenso con la testa al libraio, quasi ad accettarne ufficialmente le parole, quindi si rivolge a Sullivan con una voce appesantita.
Per me può bastare, che dici? Facciamo un salto da ...
Non conclude, lasciando immaginare a Sullivan dove dovrebbero andare a riportare tutte le informazioni apprese sinora.
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Ogni tanto il gangrel annuiva con un movimento della testa alle parole dell'uomo, giusto per lasciar intendere che stava ascoltando. Volendo dare per buone le sue parole, nel copione trovato a casa del ragazzino, trattandosi di uno scritto amatoriale, i vampiri non avrebbero trovato nulla di rilevante, se non la testimonianza di quanto quell'umano fosse fissato con quel tale Lovecraft e compagnia bella. Ma forse non era il caso di dare per scontato che in quei racconti non ci fosse nulla di vero, del resto, casomai glielo si fosse chiesto, quell'uomo avrebbe negato l'esistenza dei vampiri, inconsapevole di star parlando con due di quegli esseri dei racconti.
Fece un cenno di approvazione con la testa a Rebecca, rivolgendo infine un'ultima domanda all'uomo.
Un'ultima curiosità, visto che ormai questi scrittori mi hanno proprio preso... Le risulta che nelle loro opere siano presenti delle figure avvolte da stracci gialli?
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Jack si prese un paio di secondi per riflettere, per poi rispondere con un sorriso.
Chambers non ci dà una descrizione completa dell'entità chiamata Re Giallo. L'elemento più riconoscibile che il maestro cita esplicitamente nei pochi frammenti del copione dell'opera che sono stati trascritti, è il fatto che si vesta di cenci svolazzanti. Probabilmente di colore giallo, visto il suo titolo, certo. Ma queste interpretazioni iconografiche sono successive, e, se vogliamo, più "pop", di altri autori che hanno voluto reinterpretare l'opera di Chambers collegandola alle entità lovecraftiane. Io credo che Chambers abbia voluto mantere una certa ambiguità nell'identificazione dei personaggi più sovrannaturali della fantomatica opera teatrale, vale a dire - appunto - il Re in Giallo, che credo che con la sua veste di cenci e il suo colore, sia un'allegoria della follia o della malattia, o anche della virulenza delle nuove idee che conducono alla rivoluzione; ci sono poi il Re dei Desideri, lo Straniero - evidente allegoria della Morte, con la sua maschera pallida - e il Fantasma della Verità. Il maestro si è ben guardato dal fornire una descrizione completa ed esaustiva dei personaggi. E a buona ragione, io credo. Dare forma a qualcosa di così ineffabile, significa banalizzarlo.
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Il Gangrel rimase sorpreso sentendo la descrizione dell'entità, che gli fece subito tornare in mente le parole della figura in rosso manifestatasi al teatro.
CITAZIONE Io sono il Fantasma della Verità. Posso aiutarvi a trovare la Maschera Pallida, ma ci sono vincoli indistruttibili di cui sono servo.
Non è facoltà del Fantasma della Verità imporre il Segno, Camilla. Esso è un dono del Re dei Desideri, e dei suoi tentacoli.
Cercate Sylvia, cercate chi faceva le veci del Fantasma della Verità, e troverete la Maschera Pallida. Cercate la falena gialla, e troverete il Re dei Desideri. Cercate l'opera d'arte, e troverete l'artista.
Doveva cominciare a sospettare, considerata l'esistenza pure dei vampiri, che avessero a che fare con una potente entità che concedeva per capriccio conoscenza e follia allo stesso tempo? Oppure che qualche Fratello si divertisse a farsi passare per tale entità? Sperava seriamente nella seconda.
Sorrise e ringraziò l'uomo, e voltò per un momento la testa verso Faith, nella speranza che la descrizione dell'entità ricordasse qualcosa anche a lei.
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Annuisce a Sullivan quando gli sguardi si incrociano e finisce di ascoltare la spiegazione del bibliotecario, quindi da' un colpetto di tosse ed alza la mano in segno di saluto verso l'umano.
Bene, in effetti mi ricorda qualcosa. Grazie per la spiegazione ed il tempo dedicatoci.
Un piccolo inchino, quindi volta i tacchi ed accenna una frase garbata a Sullivan.
Direi che possiamo andare dai nostri amici e raccontare le ultime news.
Spiega riferendosi alla Sceriffa e al suo staff di cercatori di soluzioni per la crisi in corso. Così dicendo comincia a camminare per uscire dalla libreria.
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Un momento, signori.
Il libraio fermò i Fratelli, quando erano a un passo dalla porta di uscita.
Credo di potervi aiutare a ritrovare la vostra amica, dopotutto. O per lo meno, mi è venuta in mente una possibile idea.
Come vi ho detto, mademoiselle Rebecca ha lasciato il negozio solo poco prima dell'alba, dopo un tempo incalcolabile a cercare di ottenere informazioni su una possibile versione esistente del Re in Giallo. Mi sovviene or ora, che la signorina se ne andò con aria soddisfatta, solo dopo che mi lasciai sfuggire l'eventualità di un prossimo probabile ritrovo di uno di quei circoli di sciocchi creduloni ed esaltati, cui vi accennai poc'anzi. Vorrei sbagliarmi, ma potrebbe essere che abbia colto la mia svista come un suggerimento, e si sia recata in uno di questi baccanali.
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Inarca un sopracciglio e per qualche strano motivo le torna in mente la serie TV de 'Il tenente Colombo', in cui lui ritornava sempre sui propri passi subito dopo aver salutato. Si volta e alza l'indice verso l'alto, il volto è soddisfatto e sorridente nonostante il tetro argomento del libraio, rimane ferma sulla sua posizione ora e osserva la figura dell'uomo con vivo interesse, infine domanda garbata.
Potrebbe essere un'idea, non vorrei si fosse messa in qualche guaio, che ne dice di darmi l'indirizzo e dirmi tutto quello che sa al riguardo?
Sorride, abbassa la fronte di poco, tanto da far apparire un millimetrico inchinino di cortesia, poi rimane in silenzio in attesa delle novità, gli occhi sgranati e brillanti bramano ogni dettaglio al riguardo.
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