appartamento Addison Dannel

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    Mi fermai davanti alla porta del mio nuovo appartamento, la porta era di legno di mogano scuro e lucido con il numero placcato in oro. Il corridoio era silenzioso, nessun vicino in vista. Tirai fuori il mazzo di chiavi con il portachiavi a forma di cintura nera e sospirai pensando: entriamo a vedere questo appartamento, quando l'ho comprato sembrava carino, anche se non ho potuto fare la visita di persona. .

    Girai le tre chiavi nelle toppe giuste e con una leggera spinta aprii la porta che non si mosse cigolando, ma andando tranquilla a sbattere piano sul muro verde retrostante. Entrai e sorrisi posando il borsone pieno delle mie poche cose per terra vicino all'entrata.
    Mi levai le scarpe chiudendo poi la porta con il chiavistello e con un giro di chiave lasciando la stessa nella toppa.

    Portai le mani sui fianchi e dissi a voce alta wow, in effetti l'inizio non è affatto male, mooolto accogliente. mi aggirai per la cucina-salotto con un muro di colore verde pastello e i mobili bianchi , provai a sedersi sul divano Anche questo è più comodo di quello che avevo a casa mia... insomma un bel salto di qualità..

    Camminai fino al piccolo bagno pavimentato di marmo bianco e piastrelle grige chiare.
    I servizi erano bianchi e moderni niente a confronto con quelli della mia vecchia casa stile anni sessanta.
    Entrai nella vasca con il vetro questa ha una forma strana, ma fare il bagno con le bolle è meglio che fare la doccia... feci spallucce ed uscii con un balzo.

    Passai poi dall'altra parte del corridoio piccolo con il parquet chiaro.
    Accesi la luce e feci un fischio alla vista della camera da letto con le pareti violette, il comodino e il letto era di legno scuro con lenzuola bianche e due cuscini marroncini.
    Essendo sera scostai la tenda bianca alzando le veneziane scure e scoprii un delizioso balconcino che dava sulla strada.
    Mi gettai sul letto e guardai il soffitto portando le braccia dietro al collo.
    questo è l'inizio della mia nuova e bellissima vita, ne sono sicura pensai ottimista.
     
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    Si alzò dal letto, richiamata dagli impegni casalinghi. C'era da pulire, e sistemare le sue cose, prima che quel nuovo rifugio si potesse considerare davvero la sua casa.
    Accese la tv prima di andare a recuperare scope e secchio. La televisione era sintonizzata su un nuovo canale, che sembrava trasmettere poco altro se non pubblicità autoreferenziali molto "originali". La Vampira, però, non ci fece molto caso, e tenne acceso l'apparecchio tanto per avere un sottofondo che le tenesse compagnia durante i lavori notturni.
    L'appartamento non era certo in cattive condizioni, ma era necessario dargli una rinfrescata.
    Addison stava per darsi davvero da fare, quando il campanello suonò. Strano, dovevano aver sbagliato. Non aveva avvisato nessuno del trasferimento. Non che avesse molte persone da avvisare, dopo l'Abbraccio. Ignorò il suono in un primo momento, ma il campanello insistette, così la ragazza andò a controllare dalla finestra.
    In strada c'era Gabriel, il suo vecchio amico. Si conoscevano da anni, e lui era a conoscenza del suo segreto. Si poteva perciò considerare un vero e proprio confidente, ma a volte la sua amicizia poteva apparire ossessiva. Per esempio: come aveva fatto a sapere l'indirizzo del nuovo appartamento, quando Addison ancora non glielo aveva detto?

    Il seguente video non serve che lo guardi tutto. Puoi tenertelo in sottofondo, come ce l'ha Addison mentre fa le pulizie.
     
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    Passati cinque minuti a fissare intensamente il soffitto decisi che era giunto il momento di mettersi davvero al lavoro per casa. Mi alzai dal letto e andai in salotto, cercai il telecomando e lo individuai vicino alla televisione.
    Premetti il tasto on e mi apparve davanti agli occhi un canale di pubblicità, di quelli noiosi e ripetitivi, non che mi importasse davvero di quello che stava promuovendo l'uomo, ma non avevo voglia di mettermi a pulire stando in silenzio.
    Sì questo può andare, almeno chiacchiera a raffica e non è un film così non mi posso distrarre e smettere di pulire per seguire la trama. dissi sorridendo e posando il telecomando sul divano grigio.
    Ho qualche problema a fare i lavoretti di casa nel silenzio più totale, non mi piace per niente e mi deprime così tanto che smetto quasi subito.


    Mi diressi in cucina ed aprii tutti i cassetti per trovare una spugnetta e uno sgrassatore. Al terzo tentativo trovai quello che stavo cercando, li tirai fuori e li appoggiai sul bancone della cucina.
    Mi levai il bomber color militare con un numero cucito dietro, gettandolo sulla sedia più vicina.
    Rimanendo in canottiera bianca e pantaloncini sportivi sospirai prendendo in mano la spugnetta bagnandola sotto l'acqua del lavello
    va bene mettiamoci al lavoro... dissi piano.


    Dopo aver pulito i fornelli, non che mi servissero, insomma ormai non mi servono più, ma perchè lasciare che la polvere ci si depositi sopra... sentii il campanello

    sicuramente sono dei ragazzini che si divertono male e fanno scherzi idioti...

    pensai ignorando il primo ed il secondo squillo, ma al terzo gettai infastidita la spugnetta nel lavello e corsi in camera aprendo la porta-finestra guardando di sotto.

    Spalancai gli occhi era Gabriel, l'unico che sa di quello che sono adesso ma pensai sospettosamente, mentre rientravo in casa e chiudevo la finestra

    come fa a sapere dove abito? Io non gli ho mai accennato al mio trasferimento.

    Mi rimisi il bomber, andai all'entrata rimettendomi gli anfibi neri lasciandolo slacciati. Frugai nella sacca e presi il coltello nascondendolo nel retro dei pantaloncini, coperta dalla giacca.

    è solo Gabriel, ma non si sa mai....

    Levai le mandate dalla porta e rimossi il chiavistello.
    Misi le chiavi in tasca e scesi le scale uscendo in strada.
    Sorrisi a Gabriel e lo guardai dicendo
    Ehi ciao, potevi anche solo farmi uno squillo dal cellulare sai? Non occorreva che mi citofonassi..

    che scema ho dimenticato il cellulare di sopra...maledizione

    pensai e continuai a guardare il mio amico in attesa che mi parlasse.
     
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    Ehi, Addy!

    Gabriel salutò l'amica cfoderando un sorriso smagliante.



    Sollevò il sacchetto che teneva in mano, per mostrarlo ad Addison.

    Ho preso del cinese da asporto e delle birre per festeggiare la nuova bicocca.

    Fece quindi una faccia imbarazzata comprendendo la gaffe.

    Oh, scusa. Non volevo. Mi devo ancora abituare a questa... Cosa.

    Tornò comunque subito allegro.

    Vorrà dire che avrò gli avanzi per domani a pranzo. Ti ho comunque portato un regalo di benvenuto.
    Mi fai vedere come ti sei sistemata? Ti do una mano con le pulizie.
     
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    Lo guardai negli occhi e al suo modo di salutarmi pensai

    sempre fastidioso eh?Mi sa che ormai non cambierà mai il modo in cui mi chiama... uffa!

    incrociai le braccia al petto e risposi cercando di sorridere anche se il mio tono era un po' da rimprovero.
    Ciao Gab! Quante volte ti ho detto di non chiamarmi in quella maniera?!
    Alla frase sul cibo e la birra lo fulminai con lo sguardo.

    Lui sa benissimo cosa sono diventata come mai ha deciso di portare del cibo? Lo sa che mi manca il cibo? Insomma la birra ed il cinese era il nostro piatto preferito se qualcosa andava storto o per festeggiare una mia vittoria...Ah si è accorto della gaffe, meno male.

    Sospirai sciogliendo le braccia e lasciandole cadere lungo i fianchi.

    vieni, andiamo di sopra.Lo so che è un grande cambiamento... ma ormai è così la mia vita tutto qui, niente di più niente di meno, adesso andiamo in casa prima che tu ti prenda qualche malanno... che regalo mi hai portato?
    gli chiesi prima di dargli le spalle ed avviandomi verso la porta del condominio, mi girai un'ultima volta guardandolo e sorridendo posi una domanda che mi sopraggiunse in quel momento
    ehi Gab? Come hai fatto a sapere dove mi sono trasferita?
    posai la mano sulla maniglia della porta del condominio guardandolo con la coda dell'occhio mentre il mio sorriso spariva dalle mie labbra.
     
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    Oh, ecco...

    Gabriel sembrava imbarazzato da quella domanda.

    Ma sì, me l'avevi detto che ti trasferivi. L'ultima volta che ci siamo visti. Non te lo ricordi?

    Ho fatto dei tiri di dado segreti


    Ad Addison il ragazzo sembrava sincero. Del resto era suo amico, perché avrebbe dovuto mentirle? probabilmente davvero si era dimenticata di avergliene già parlato. Aveva avuto così tanti impegni in quelle ultime notti. Non era certo semplice riuscire a organizzare un trasloco potendo parlare con le agenzie solo dalle 9 di sera alle 6 di mattina.

    Allora, saliamo? Così ti faccio vedere la figata che ti ho portato.

    Sorrise ancora, sollevando il sacchetto che aveva in mano.
     
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    Ascoltai quelle parole aprendo la porta del palazzo

    ci sta che me lo sia dimenticato insomma, quello che mi è successo, il mio trasferimento... lui che ha scoperto quello che sono e ...sì ci sta che me lo sia dimenticato e poi pensaci è solo Gabriel, mi sono sempre fidata di lui, perchè stavolta dovrebbe essere diverso?

    Feci spallucce avvindomi verso le scale cominciando a salire piano alla fine era notte fonda le persone normali, gli umani a quest'ora di notte dormono.
    Sussurrai girandomi sorridendo a trentadue denti

    Sì, mi sarà sfuggito di mente sai, tutto quello che è successo e sopratutto il comprare casa e trasferirmi così velocemente...sì mi sarò dimenticata di avertelo detto...ecco siamo arrivati

    Dissi inserendo di nuovo la chiave nella toppa aprendo la porta e guardandolo gli feci cenno di entrare con la mano dicendo in tono cordiale

    Mi casa es tu casa...benvenuto nella mia umile e nuova dimora fai come se fossi a casa tua.

    Aspettai guardandolo che entrasse tenendo sempre la mano sulla maniglia della porta.
     
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    Gabriel fischiò ammirato, vedendo la casa.

    Cavolo. Ti sei proprio sistemata bene! Non ti sentirai un po' sola in questa reggia?

    Aprì quindi il sacchetto che aveva con sé.

    Ah! Ti ho portato questo!

    Porse ad Addison una scatola che conteneva un affare quadrato, con un sensore.

    Ho pensato: visto che vivi di notte, avrai bisogno di qualcosa di utile per fare luce. È un led che illumina il gabinetto quando rileva un movimento. Così potrai andare in bagno senza accendere la luce.

     
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    Richiusi la porta con il lucchetto, ed entrando in salotto, presi il telecomando dal divano e spensi la televisione ora che non ne avevo più bisogno essendoci un ospite.
    Sorrisi a quel fischio e pensai

    Gabriel non cambiare mai, sei sempre stato così spontaneo è questa una cosa che mi è sempre piaciuta di te,ora che ci penso io non ho ancora mangiato, dovrei farlo andare via?

    Risposi posando il telecomando sul tavolinetto davanti al telvisore e incrociando le braccia al petto

    visto non è per niente male, sempre meglio di quel tugurio in cui ti invitavo quando eravamo ragazzini no? Niente giornali attaccati alla finestra per non fare entrare la pioggia. Niente pavimenti pieni di briciole lasciate dai miei fratellini... insomma una vera pacchia, ma sì fammi vedere questo meraviglioso regalo? Non hai sonno insomma ora è notte fonda, so che questo è un grosso cambiamento per uno come te, insomma uno non come me.. non so nemmeno come descrivermi. ..

    chiesi imbarazzata, pensai mentre il sorriso spariva dalle mie labbra

    Gabriel quando ero ancora viva era stato il mio migliore amico ed il mio più grande fan, era perennemente a casa mia, ma adesso, adesso non cambierà nulla?

    Quando tirò fuori la luce che doveva servire per individuare il gabinetto al buio mi sfuggì una piccola risata ma presi il regalo e cercai di abbracciare il ragazzo dicendo ancora tra risolini

    Oh Gabriel è bellissimo ma ti rivelerò un segreto, io non posso più andare in bagno. E' una cosa legata agli ultimi avvenimenti che mi hanno sconvolto l'esistenza. Bhe che aspetti apri una birra, siediti come se fossi a casa tua e gustati il cinese. Io ti farò compagnia, potrò pulire dopo

    A quel punto se mi avesse concesso di abbracciarlo avrei sciolto quella stretta non troppo potente e mi sarei avvicinata al lavello scostando una sedia dal piccolo tavoli della cucina/sala da pranzo, sedendomici dando così l'esempio per prima. Posando il regalo davanti a me ed osservandolo nella confezione.
     
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  10. Amarth
     
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    Ed era all'udire quelle ultime parole che il viso di Daniel si faceva dubbioso, in effetti il ragazzo non era mai stato un abile attore nel celare le emozioni che gli passavano per la mente; la mano destra del ragazzo grattava il proprio mento mentre un sopracciglio veniva inarcato rendendo la sua espressione dubbiosa ancora più divertente mentre si rivolgeva alla sua amica Cainita "Senti, mi hai già spiegata come mangi, anche se a volte me ne dimentico" Diceva ridacchiando indicando la cena cinese portata sbadatamente a casa di Addison "Ma proprio non mi entra in testa questa cosa, proprio non hai più bisogno di andare in bagno? Non è che mi stai dicendo una bugia e poi ti devo portare d'urgenza a farti ricoverare?" Concludeva la sua esternazione infilando le bacchette all'interno del contenitore e con un abile movimento di dita arrotolava alcuni spaghetti.

    Mentre era seduto il giovane dall'aspetto orientale si guardava intorno mentre alternava mugugni e cenni d'approvazione ogni volta che spostava lo sguardo su qualche parte della casa nuova della Dannel "Ti sei già fatta degli amici?" Chiedeva discreto mentre tamburellava sul tavolo e guardava in volto la propria Amica con fare speranzoso "Non è che poi ti dimentichi di me?" Concludeva così il suo mini interrogatorio e dava così tempo alla Brujah di poter parlare.
     
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    Ancora sorridendo annuii posando le mani incrociate sul tavolo del piccolo soggiorno barra cucina.

    vedo che la cosa ti turba ancora... ti ho già spiegato che non posso mangiare nulla di solido e purtroppo nemmeno bermi una birra di tanto in tanto, ah adesso che mi ci fai pensare ho una certa sete, bhè non posso chiamarla proprio fame, perchè non mangiando nulla non devo nemmeno evaquare niente dal mio organismo, mantre il sangue mi sazia... e poi ti ho mai mentito? Sii sincero, visto che ci conosciamo da così tanti anni che potremmo essere considerati fratelli di sangue.

    Ascoltai il discorso sul sentirmi male e ancora una volta mi sfuggì una risata che cercai di soffocare subito per non offenderlo.

    insomma alla fine forse queste domande da parte sua sono le stesse che gli avrei posto io se fosse stato il contrario, ma mi domando, se lui mangia il cinese, beve la birra e poi io lo assaggio, sentirò anche quello che ha mangiato? Sarebbe una bella esperienza, ma è il mio amico d'infanzia non posso mangiarmi proprio lui, avrebbe poi paura di me e io non voglio rimanere del tutto sola... no devo controllarmi andrò a cenare dopo che se ne sarà andato perchè davvero comincio a sentire deciamente fame.

    pensai scuotendo la testa e facendo poi un cenno di assenso verso me stessa e alla mia idea.

    Risposi alla domanda sulle conoscenze in maniera serissima mentre il sorriso spariva dalle mie labbra

    Sì qualcuno ho già incontrato, ma sai la mia vita non è molto cambiata da quando ero in vita ad adesso, tu lo sai che faccio amicizia con facilità no? Quindi sì ho già fatto nuove amicizie nella mia nuova vita, ma non temere, io non posso e non voglio perderti come amico, sei l'unica persona che sa cosa sono e di cui posso fidarmi... e ho bisogno di te e della tua amicizia. Io ho una richiesta per te... non cambiare nulla nei miei riguardi, comportati come se fossi ancora viva portami il cibo anche se non posso mangiarlo, portami la birra ed aprila anche per me anche se non posso berla, non posso perderti come amico, prometti che continuerai ad essere così per sempre?

    posi questa domanda attendendo una qualche risposta da parte del ragazzo asiatico che intanto mangiava alacremente con le bacchette dalla scatolina cinese da asporto gli spaghetti.
     
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  12. Amarth
     
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    Gabriel fissava Addison in modo ebete, forse era il cambiamento o forse no, ma spesso e volentieri si trovava a non terminare di masticare quello che aveva in bocca semplicemente perché era fermo a fissare l'amica che si spostava o gli parlava.
    Aveva ascoltato in modo interessato per l'ennesima volta la spiegazione su come Addison si nutrisse da quando era stata Abbracciata, mentre rimanwva un po' perplesso alle parole riguardo l'amicizia.

    "Non ti preoccupare, per tutto il tempo che potrò, ti stresserò come se fosse tutto normale, va bene?" Solo questo disse, seppur con il sorriso sulle labbra il ragazzo celava una nota di tristezza nelle sue parole, alla fine dei conti l'unica cosa che aveva compreso sin da subito è che lui aveva possibilità di morire, mentre lei no.

    Scosse la testa e tornò a fare le solite battute stupide "Ehi Addy, ma mica inizierai a sbeluccicare al sole adesso, vero?" Quindi non aggiunse nient'altro, scosse il contenitore del cibo cinese e lo guardò deluso, la sua pancia brontolava ancora.

    Seppur si fosse alzata da poco, la Bestia di Addison reclamava la sua colazione, una fitta alle budella le ricordava che anche lei doveva nutrirsi, aveva imparato a controllare l'istinto animalesco, ma per quanto tempo ancora avrebbe potuto sopportare la parlantina del suo amico? Gabriel dal canto suo pareva intenzionato a non ladciarla sola, o almeno non nell'immediato, ora toccava alla Cainita prendere una decisione.
     
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    Ricorda che hai appena giurato Gab...

    dissi guardandolo negli occhi serissimamente.

    Ascoltai la battuta sul vampiro che brilla alla luce del sole e risi di cuore rispondendo corpendomi la bocca, perchè la mossa della sete si fece così intensa che rischiai di fare uscire i canini.

    No, no, non posso e non potrò mai più vedere la luce del sole o finirei bruciata, insomma un mucchietto di cenere, prente "Dracula morto e contento"? Dovresti raccogliermi con il cucchiaino, mettermi nella mia bara e disegnare una faccina sorridente come fa il servo alla fine del film

    Spalancai gli occhi e portai la mano allo stomaco, la bestia aveva cominciato a ruggire e sapevo che non avrei potuto tenerla a bada ancora a lungo se non volevo nutrirmi del mio amico d'infanzia.

    Cercai di sorridere con i canini che avevano cominciato a spuntare

    Gab! Potresti andare adesso? Io non so per quanto potrò tenere a bada la sete, devi andare via adesso prima che ti assaggi come una bottiglia di birra ghiacciata!

    Riportai le mani sullo stomaco e mi alzai guardandolo speranzosa sperando che decidesse di uscire dalla casa senza conseguenze nefaste per lui e per la mia coscienza.
     
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  14. Amarth
     
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    Addison rolls 3 dice to Fame post Risveglio (1s subtract)
    8,8,2 (2 successes)
    Parti con 8 PS


    Ed in effetti la fame iniziava a tormentare per bene il corpo di Addison, la Bestia era priva di nutrimento da qualche giorno ed ora iniziava a tormentare con insistenza la sua ospitante; i canini della ragazza erano trattenuti a stento e sebbene erano usciti per qualche istante la Brujha riusciva a farli rientrare senza alcun problema, o almeno per ora.

    "Ehi ehi, non facciamo scherzetti però ok?" Diceva Gabriel rivolgendosi alla Sportiva mentre notava i denti canini fuoriuscire più del dovuto, per istinto si portava a coprire con entrambe le mani il proprio collo per poi replicarle con tono misto a serio e giocoso "Se vuoi che me ne vada basta dirlo, so che ti stresso ma così esageri eh?" E terminava facendo uscire la lingua dalle proprie labbra, emulava così una muta linguaccia mentre si voltava in direzione della porta del piccolo appartamento "Se hai bisogno fatti sentire amica mia" Salutava così in maniera quasi scanzonata ed accompagnava le sue parole con una melodia che veniva fischiata in maniera intonata.

    Nel silenzio della propria abitazione ora vi era solamente più la Dannel, ed era grazie a quel silenzio che in maniera quasi fortunosa riusciva a percepire la suoneria del proprio cellulare che cercava di attirare le proprie attenzioni, dove lo aveva lasciato? Il rumore della suoneria era quasi come ovattato, avrebbe fatto in tempo a porre risposta al chiamante?
     
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    Cercai di ritirare i canini che piano a piano tornarono dentro

    maledizione era proprio quello che non volevo che succedesse, ora lui avrà sempre paura di me, penserà che sia arrabbiata...devo dirgli qualcosa... ma cosa, adesso penso che sia meglio che se ne vada, gli scriverò un sms di scuse appena mi sarò nutrita...

    pensai, mentre ascoltavo le sue frasi.

    Va bene, mi dispiace non lo faccio apposta... insomma è ancora difficile per me capire quando ho sete e quando no, ma sto imparando piano piano a governare questo nuovo aspetto della mia vita, non volevo spaventarti, ma adesso davvero è meglio che tu vada... grazie per avermi pertato la luce per il bagno ed anche per avermi fatto compagnia in questa prima notte nel nuovo appartamento, adesso corri a dormire e fatti una bella notte di sonno

    Riuscii a dire con un tono quasi calmo ma ancora un po' scosso mentre i canini tornavano dentro, alzai una mano da dove ero seduta perchè temevo che alzandomi avrei potuto cambiare idea e mangiarmi il mio amico.

    Appena Gabriel fu uscito dalla porta e sospirai scuotendo la testa.
    Sentii il cellulare, la sua suoneria flebile proveniente da qualche parte, mi alzai e lo cercai in salotto ma non era lì, cambiai stanza, ma non era nemmeno in bagno. L'ultima stanza da controllare era la camera da letto, corsi in camera e presi il cellulare abbandonato sul letto, spostai con il dito indice il simbolo per rispondere, appoggiai il telefono all'orecchio e chiesi

    Pronto chi è?

    Aspettai una risposta o nessuna dall'altra parte dell'apparecchio.
     
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67 replies since 3/5/2018, 22:45   963 views
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