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Faith era seduta su una poltroncina da teatro. Quando era successo? Quando si era spostata? Oppure... quando aveva perso conoscenza? Non si era minimamente accorta del cambio di ambiente, come se si fosse sempre trovata in quella posizione. Il sedile sotto di lei era stretto e scomodo. La molla della seduta doveva essere rotta, perché tendeva a inclinarsi verso il basso. Attorno a lei il teatro era pieno. Centinaia di persone - uomini, donne, bambini - erano come lei seduti al loro posto, deformati dai bubboni e dalle piaghe che gli ricoprivano il corpo. Alcuni completamente inermi, altri invece si contorcevano e si lamentavano.
Faith poté scorgere alcuni volti conosciuti tra la folla: Jim il trombettista, i capelli biondi di Grace, la piccola Emily, anche Tobias, il sensibile untore. Pus e sangue gli colava dalle orbite oculari e dalle ferite sul corpo.
Tutti, per quanto il loro corpo potesse essere stato consumato dalla malattia, stavano fissi con lo sguardo verso il palco, dove lo stesso giovane di una delle precedenti visioni di Leffe. Recitava parole blasfeme, con estremo trasporto, rivolto verso il pubblico del teatro in rovina, avvolto da un’insana nebbia gialla.
Era il Civic Theater? Sì, Faith lo riconosceva. Ma era in rovina, marcescente come i suoi occupanti.
Sul palco, dietro al giovane attore, la figura completamente avvolta di stracci gialli. Il Re del Desiderio, come gli piaceva farsi chiamare. Restava fermo, mentre da sotto la sua tunica si estendevano innumerevoli tentacoli bitorzoluti, che strisciavano in tutta la sala, e probabilmente anche al di fuori del teatro stesso, lasciando poco più che una manciata di centimetri quadrati di pavimento libero. Erano tutto intorno, e lambivano pigri anche i piedi di Faith.
Il Re Giallo non sembrava essersi accorto del risveglio della Brujah. Pareva assorto dalla recita.
Edited by Deus Irae - 12/6/2018, 19:18
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Intontita per il cambio di scena, guarda attorno a sè nella sala e cerca di capire cosa rappresenti quel posto, quale sia il legame con il Signore del Segno Giallo, ascolta la recita per alcuni istanti sperando in una rivelazione e osserva attentamente la sagoma tentacolare dietro a tutto questo sperando di poter capire se vi sia o meno un punto debole da utilizzare contro lo stesso. Si sente immobile e impotente, i tentacoli sparsi ovunque danno l'impressione che la sala sia impraticabile camminando, per istinto fissa la sagoma del Signore in Giallo concentrandosi su di esso con l'intento di avere un'idea per attirarne l'attenzione.
Un meccanismo invisibile dentro di lei scatta e, spinta dall'ansia di un confronto, utilizza inconsciamente il primo livello di poter di Melpomenia indirizzando verso la figura avvolta di stracci una frase carica di astio fanciullesco.
Sono qui per combatterti, squallido compositore di bassa categoria. Preparati per essere sconfitto.
Digrigna i denti senza parlare eppure percepisce le parole travalicare le fila di spettatori per arrivare direttamente all'orecchio del Signore in Stracci e così attende la sua reazione.. -
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La voce di Faith non venne proiettata, come si aspettava, ma riuscì comunque ad attirare l'attenzione del monarca.
Tu.
Disse con la sua solita voce corale e androgina, come alzando lo sguardo verso la Brujah.
Perché continui a tornare? Non c'è nulla che tu possa trovare qui. Il mio dono già l'hai ricevuto. Ora sta a te farne buon uso e diventare padrone del mondo.. -
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Digrigna i denti per la rabbia nel sentire la frase del monarca e senza indugio, nonostante si senta debole e svilita, abbaia una risposta.
Un dono? Pustole e malanno mortale lo chiami un dono? Tu sai solo svilire il talento e deturpare la bellezza, sei un fungo parassita che si nutre del talento altrui e oggi avrà fine il tuo regno.
In un impeto di furia cerca di alzarsi e farsi strada tra le spire del mostro che infestano tutto il teatro per raggiungere a tentoni il palco e fronteggiare poi il Signore del Segno Gialllo ma mentre lo fa' prosegue a parlare.
Perchè non tenti per lo meno di spiegare a questi poveracci qual'è la tua patetica motivazione, quale impotenza ti ha colpito per voler distruggere ogni armonia nel mondo? Ti vergogni di te stesso e dei tuoi motivi? Fanfarone da poco! Pusillanime!. -
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Come scoiattoli che nuotano, navigate con l’aiuto del Cielo e una brezza inaffidabile, ma non approdate mai dove risiede la vostra
speranza, non è vero?
Disse, mentre il ragazzo continuava a recitare, e tutti gli altri spettatori restavano ad assistere.
I tentacoli continuavano a strisciare, indolenti, non reagendo al passaggio di Leffe, se non scansandosi quando lei li urtava con un piede.
Parli da ingrata. Proprio tu che sei Camilla, la Regina destinata a governare sulle macerie di Carcosa.
Il mio dono è potere per chi non lo ha. Appartenenza, per chi non lo ha. Riscatto per chi non può aspirarlo.
Tu che sei Cassilda, scelta per diffondere il tuo Canto ai popoli del mondo. L'araldo di un nuovo mondo.. -
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Prosegue nel suo incedere, ora divenuto più titubante, quasi imbarazzata ad essere la sola a camminare in quel salone, eppure prosegue fino al palco, vuole salire e guardare il Re faccia a faccia e ... vorrebbe poter pensare di colpirlo ma lei non è avvezza al combattimento e intanto cerca di farsi venire in mente un'idea per sopraffare il nemico. Prende tempo, ha bisogno di tempo per trovare il punto debole del Re in Giallo.
La voce meno sicura, così come i passi che la fanno procedere, tenta di sovrastare ancora una volta la recita in corso per raggiungere i Re, vuole una reazione da quel folle psicopatico, lo vuole morto e come pensa a questo la furia dei Brujah comincia a formicolare nel petto di una rinnovata energia.
Io non sono Cassilda nè Camilla, brutto coglione. Io sono Leffe dei Brujah e il tuo regno di marciume finirà stanotte. In nome del Principe di NoLa ti impongo di lasciare libere le menti e i corpi di questa gente. Arrenditi e avrai pietà. Mi sembra anche troppo per un Untore del tuo rango.
Vuole raggiungere il palco e avvicinarlo e prosegue nella camminata per attuare l'azione.. -
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Camilla sacrificò ogni cosa per poter realizzare il suo bruciante desiderio. Un regno corrotto e decadente in cambio dell'armonia della rinascita. Uno scambio più che equo.
Faith riuscì a raggiungere il palco, e a salire senza incontrare particolari difficoltà, se non quella di cercare di evitare i tentacoli schifosi.
Tu non sei sufficientemente coraggiosa per seguire il suo esempio? Compiere la sua scelta?
Edited by Deus Irae - 28/6/2018, 11:04. -
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No.
Spiega iraconda, sotterrando ogni possibilità di dialogo costruttivo con una lapide monosillabica. La voce è improvvisamente dura e greve, i lineamenti del viso sono contratti come del resto i muscoli del corpo ora che fronteggia l'untore che ha profanato il suo corpo e lo fronteggia con aperta ostilità, palese e ferma, richiama le poche energie rimaste chiedendo in silenzio aiuto al proprio stesso sangue vampirico per impedire ad un empio estraneo di profanare il retaggio del Clan. Non ha mai creduto particolarmente a queste assurdità, il clan e il sangue e la battaglia finale, ma ora che è a pochi passi dal nemico e la volontà le viene meno torna a farsi sentire quel sinistro formicolio al petto che fa' pulsare con battiti più forti la vitae nel proprio corpo, l'oscuro male di cui è particolarmente sensibile il clan Brujah ma che rende questi Fratelli temibili per l'imprevedibilità che alberga in loro a causa di ciò. Si concentra su di esso per tentare di richiamarlo in aiuto, fissa il nemico negli occhi e rinnova il doloroso ricordo delle piaghe che ora porta sul corpo, stringe i pugni e comincia ad odiare, di un odio senza pari che oscura agli occhi ogni persona attorno a lei a parte il Re in Giallo.
Attimi della vecchia vita vissuta le ronzano vorticosamente nella mente, la famiglia e gli amici e la musica ... è sempre stata proprio la musica a tenerla aggrappata alla vita, persino nella morte si è sempre aggrappata ai ritmi e alle melodie, agli strumenti, ai luoghi, e non per niente era arrivata fino a NoLa: lì era il cuore di ciò che la ancorava alla propria umanità, vampira o meno quel nodo musicale la vincolava visceralmente al mondo umano e sapere che la medesima pestilenza aveva intaccato altri proprio in un evento musicale, che la musica stessa ne sarebbe stata deviata a causa della gravità del fatto, proprio come è successo a Big Jim e altri, la rende improvvisamente folle e non tenta nemmeno di frenare questa follia ma lascia scorrere bramosa di avventarsi alla massima velocità sul Re in Giallo per colpirlo con tutta la propria forza.SPOILER (clicca per visualizzare)Leffe cerca di attaccare il Re in Giallo a mani nude ma la descrizione vorrebbe far pensare che richiama a sè la FRENESIA vampirica in preda a un moto di entropia violenta per il futuro di se stessa e della cosa a cui tiene di più: la musica ovviamente umana.. -
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Il colpo di Leffe andò a vuoto. Gli stracci gialli si afflosciarono, rivelando solo un mucchio di tentacoli.
Ti abbiamo offerto libertà e potere. Una rinascita dal tuo bozzolo, come regina della realtà. La tua volontà ti permetterebbe di rinascere come la più potente delle creature terrestri, dopo la necessaria incubazione. Ma se rifiuti il nostro Dono, per te resterà solo putrefazione, decadenza e schiavitù.
La voce continuava a farsi sentire, sebbene il Re non avesse più una forma antropomorfa.. -
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Il colpo la svuota delle ultime energie e barcolla, esausta, in ginocchio sul pavimento del palco. E' strano che si senta affannata, clinicamente è morta ma sembra che i muscoli si contraggano per la fatica eccessiva rispetto le proprie condizioni fisiche. Ansima un po' e prende tempo ascoltando ciò che la creatura ha da dire, per lei è un discorso senza senso, come tutta questa questione del resto, l'infernalismo è ben lungi dalla comprensione della giovane e questo incontro onirico la mette a disagio, si sente sempre più spaesata e sola. E' stupita quando si scopre a ragionare sull'offerta del Re in Giallo, pochi giorni fa' le sarebbe sembrata ridicola e retrò, invece ora, forse a causa della debolezza momentanea, quel pensiero arriva a lambire le difese più profonde della sua mente facendole assaporare il sogno del potere e della libertà totale. Tuttavia il ricordo del compagno trombettista in ospedale e la naturale repulsione del suo sangue a detenere potere assoluto senza aver nessuno a cui ribellarsi, per non contare degli obblighi che ciò comporta, arginano la sinuosa regalia così ben impacchettata.
Sempre in ginocchio, alza la testa per fissare un punto significativo della figura del Re con uno sforzo di volontà si costringe a parlare, dalla voce rauca e contratta si riesce a distinguere una tipica espressione di commiato dei giovani Brujah.
Vai a farti fottere. Ammazzami pure, patetico essere.. -
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I tentacoli strisciarono lentamente, avvolgendo la carne nuda di Leffe.
Tornerai a Carcosa, Camilla. E come Cassilda non potrai fare a meno di diffondere il verbo del Re Giallo. La tua sopravvivenza dipende da questo, ormai, figlia di Caino. Solo il sangue marcio delle pupe della rinascita potrà darti nutrimento.
Trovami a Carcosa, e accetta il tuo destino.
Furono le ultime parole della creatura, prima che i tentacoli avvolgessero completamente il corpo della Brujah. Nelle narici, solo putrefazione. Nelle orecchie, la litania incomprensibile del giovane attore.SPOILER (clicca per visualizzare).
Tra le Spire del Re dei Desideri |
