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Le fogne sembrano un dedalo di gallerie tutte uguali, per chi non le sa attraversare. Nel punto in cui le fogne iniziano ad indirizzarsi nelle paludi vi è un passaggio secondario composto da un "torrente" di acqua putrida, che diventa più profondo man mano che vi ci si inoltra, e una stretta passatoia laterale di cemento. Chi lo attraversasse si troverebbe dopo poco di fronte si troverebbe ad un grata che impedisce qualsiasi avanzamento nel tunnel al di fuori dell'acqua; l'unico altro punto d'accesso è una porta, fatta da sbarre di ferro, quasi sempre chiusa da una pesante catenaccio con lucchetto (di cui Damien è il possessore dell'unica chiave). Superato quest'ostacolo ci addentra in una zona molto più ampia: il tunnel si apre, sia in altezza che in larghezza, su un piccolo lago artificiale, circondato anch'esso da una passatoia in cemento. Dal lato opposto all'entrata una scalinata di ferro risale un'abbandonata infrastruttura, un tempo utilizzata per il controllo delle reti idriche circostanti. Un rudere degli anni 80' dalle finestre sporche, ma con una solida porta di ferro.
L'interno non è particolarmente esteso (10 x 10 m) ma presenta un arredamento minimale, seppur fuori luogo. Una delle pareti laterali è occupata da una scrivania con una comoda sedia girevole e un computer d'ultima generazione, di fianco vi è un piccolo scaffale porta cd (ognuno dei quali presenta una scritta con pennarello sopra). Apposta su un'altra parete invece sta una grossa bacheca di legno, sopra la quale sono infisse scartoffie e diverse foto.Nelle parete opposta alla porta poi stanno un comune congelatore e una branda piuttosto spartana.
Opportune modifiche alla rete elettrica sovrastante forniscono costantemente energia, luce (sebbene non particolarmente utilizzata) e una buona connessione Internet alla casupola.
Le acque sottostanti poi sono piuttosto pulite (perlomeno in confronto al resto delle fogne) ma è possibile notare alcuni turbinii in essa e, a volte, qualcosa di biancastro apparire in superficie.
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