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Un appartamento malmesso e poco curato, con frequenti macchie di dubbia origine un po' ovunque e con una puzza di fiori marci e muffa che regna prepotentemente, rifugio del samedi Victor Crowley e del suo servo del sangue Jason Smith.
Prima di entrarci fatevi ogni vaccino possibile, non si sa mai.
Edited by Un altro Zexion - 15/6/2019, 13:45
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Noia. Noia. Noia.
Era una fredda serata di marzo, il samedi si era svegliato da poco e, non avendo programmi per la serata (non che ne avesse mai avuto negli altri giorni), si stava annoiando come non mai. Incredibile come una sera come tante altre potesse rivelarsi tanto noiosa, era proprio vero che con l'avanzare degli anni i vampiri tendevano ad annoiarsi facilmente di tutto ciò che li circondava, e il fatto che in TV non ci fosse nulla di interessante e usare il pc era inutile perché tanto internet non funzionava (o più probabilmente il vampiro non capiva come ci si connetteva) non aiutava affatto.
Jason, il suo fedele ghoul, era uscito per andare a lavorare, sempre che quello che faceva si potesse definire un lavoro. Ogni volta che il samedi gli chiedeva che lavoro facesse di preciso, il ghoul diventava molto evasivo e iniziava a borbottare frasi incomprensibili, forse per il timore di deludere il suo domitor rivelandogli che andava in giro a spacciare droga. Piccola anima candida, forse un giorno Victor gli avrebbe rivelato che fosse già a conoscenza di che cosa il suo ghoul andasse a combinare di bello di notte, e che onestamente non gliene poteva importare di meno. Quel giorno ci sarebbe stato sicuramente molto da ridere, visto l'impegno che l'adorabile sacca di sangue ci metteva per tenerglielo nascosto. Forse il giorno sarebbe stato quella notte stessa, se la serata avrebbe continuato a rivelarsi così noiosa.
Di tanto in tanto a spezzare la monotonia di quella grigia sera ci pensavano gli umani che bussavano alla porta chiedendo se Jason fosse in casa, che mandava via, dopo aver illuso la loro mente di vedere un'attempata colf di colore al posto di un'orripilante cadavere putrefatto, con frasi altamente stereotipate come "Io colf di buana Jason. Buana Jason no essere in casa" o roba simile.
Forse potrei uscire a comprarmi l'occorrente per provare a lanciare una fattura a Julius. Immorale, forse, ma sicuramente divertente, se mi riesce. borbottò tra se e se, mentre dal divano continuava a cambiare i canali della TV nella vana speranza che un qualsiasi programma attirasse il suo interesse.
Lo zapping dei canali continuò per diversi minuti finché il samedi, spazientito, non si alzò dal divano di colpo al grido di Al diavolo! Vado da Adam. che era più o meno quello che faceva nel 90% dei casi ogni singola notte, come facesse Adam a sopportare la presenza di Crowley è un mistero a cui nessuno era in grado di dare una spiegazione.SPOILER (clicca per visualizzare)Mi recherei da Adam. Maschera per una faccia passabile e via.
Edited by Un altro Zexion - 12/5/2022, 19:55. -
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Superati i cancelli (figurati) della magione (molto figurata) di Jason, Crowley si diresse per le strade poco battute di New Orleans. Scostandosi dalla "Movida" di Bywater, la strada per la bisca era ben collaudata e sicura. Lontana da occhi, orecchie e nasi indiscreti, da condividere generosamente con una manciata di clochard talmente ripetetiva, che lo stesso stoccafisso avrebbe quasi potuto identificarli per nome.
Il peso della luna era terribilmente fastidioso. Rischiarava i bui cieli della big Easy, ma allo stesso tempo influenzava l'umidità dell'aria, e l'umore distorto dello stoccafisso.
Tuttavia, la tenue luce lunare non fu' che un aiuto per Crowley, che potè ignorare i lampioni traballanti e le luci tremule, basandosi esclusivamente sul bagliore riflesso del satellite.
Ma la notte non era calma. Affatto.
Nonostante le tecniche di oscurazione in suo possesso, potenzialmente adottate per sfuggire all'imbarazzo mai troppo marcato di essere letteralmente uno zombie, lo stesso non potè che sentirsi...osservato.
Un po' frustrante, specialmente considerando la sua padronanza di quel dono, ma non ancora al punto da risultare impensabile.
Guardandosi attorno, non potè che notare i senzatetto a cui era abituato; pochi, nell'ordine di una decina su tutta la distanza dei vicoletti, completamente diversi per età e gruppo etnico e soprattutto... tutti ciechi al suo passaggio.
Ma qualcosa nell'animo, nel fondo del suo cranio, grattava sulla ghiandola della paranoia. E crowley poteva giurare con il 90% di certezza che non si trattava di un coinquilino verme.
Ci volle meno di un minuto a confermare ciò che i suoi istinti gli dicevano. Scrutando distrattamente a destra e a manca per dare fondo ai suoi dubbi irrazionali, Victor infine scorse qualcosa.
Una piccola testa, a circa trenta metri da lui. Ancora troppo lontana per identificarla con sicumera, ma certamente era quella figura che lo stava guardando. I loro sguardi si erano palesemente incrociati in quell'istante, e poco prima che Crowley potesse mettere a fuoco la strana figura, questa si era già ritratta dietro l'angolo, verso l'ingresso di un altro vicolo.. -
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Il samedi passava indisturbato tra i clochard, poiché il dono del Cacciatore faceva sì che il vampiro venisse istintivamente ignorato, situazione che spesso e volentieri si verificava con altri Fratelli diversi dal clan Nosferatu o Samedi senza manco dover far uso di quella disciplina. Crowley provava una sincera simpatia per quelle persone, perché si rivedeva un po' in loro: pezzente, puzzolente come una fogna e malvisto ed evitato dal resto dei propri simili, però allo stesso tempo la dubbia sensibilità del vampiro gli faceva trovare esilarante la situazione di quei poveri disgraziati, e se non fosse stato che avrebbe rischiato di rompere l'illusione mentale dell'Oscurazione molto probabilmente gli sarebbe scoppiato a ridere in faccia. Quel samedi era fatto così, rideva per tutto, al punto che avrebbe trovato divertente persino un simposio di quattro ore sull'industria metallurgica neozelandese.
Tutto sommato, a parte la luce della luna che influenzava pesantemente dal suo umore tanto dal renderlo irritabile per ogni minima stonzata, la notte procedeva tranquilla. O forse no.
Infatti, nonostante l'"invisibilità" concessa dall'Oscurazione, lo stoccafisso non riusciva a scrollarsi di dosso quella fastidiosa sensazione di essere osservato, sensazione che lo portava a controllarsi intorno ripetutamente. E in effetti il samedi aveva ragione, qualcuno in un angolo lo stava osservando, ma nel momento in cui il misterioso stalker si accorse di essere stato beccato si allontanò in fretta per impedire a Crowley di identificarlo.
Pazzesco, qualcuno era riuscito a vedere oltre l'illusione proiettata nelle menti di chi stava intorno al Samedi, una delle Discipline a cui il samedi aveva concesso molte notti per perfezionarsi nell'utilizzarla, al punto che era totalmente certo che in tutta NOLA non esisteva un solo Fratello in grado di poterlo vedere se non era desiderio di Crowley rivelarsi.
Lo stoccafisso si prese qualche secondo di tempo per realizzare quanto appena successo, dedicandosi alla pulizia di un orecchio con un mignolo.
Questo non va bene...
Considerava quanto accaduto un affronto, e non perché qualcuno gli aveva appena dimostrato che non era poi così bravo a nascondersi alla vista altrui come credeva fino a quella notte, ma perché qualcuno si era permesso di spiarlo, quando in genere è lui che spia gli altri.
Inalberato (la luna stava contribuendo egregiamento ai suoi sbalzi d'umore), il samedi si recò dove si era diretta la figura dal volto ignoto, tentando un approccio per tentare di prenderlo di sorpresa.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)Veloce tiro di investigare. hai totalizzato un grasso successo.
Quanto all'egomania, temo sia terminale 😢
Crowley sgattaiolò in avanti incuriosito, perlopiù irritato, da quella presenza che lo stesso era assolutamente certo lo vedesse. le grandi falcate del suo movimento gli permisero di lanciarsi all'inseguimento coprendo in pochi secondi la distanza che lo separava dalla figura.
Si affacciò al vicolo: anche da quella distanza poteva scorgere l'avvicinarsi ai quartieri abitativi, o peggio, alle rive del mississipi. Ma a quel punto era di gran lunga meglio chiarire "la faccenda".
Con sommo stupore, il chiarire la faccenda era però quanto più lontano potesse immaginare. La luce lunare, in concomitanza con un paio di lampioni provvidenziali e non folgorati, gli permise di mettere a fuoco la figura a cui apparteneva la piccola testa.
Alta poco più di un metro e venti, capelli biondo pagliericcio e occhi troppo grandi e marcati perchè fosse normale, la ragazzina ora fissava Crowley con aria assorta, avvolta in una tela nera che poteva sembrare tanto una mantella quanto un sacco dell'immondizia.
Lo fissava, null'altro, con i suoi inquietanti occhi marcati.
La cosa più particolare di quella scoperta fu tuttavia la distanza. Nonostante l'evidente differenza di velocità, il Samedi si accorse subito che la ragazzina era circa alla stessa distanza di prima, di una trentina di metri. Una distanza che la sua bassa statura non poteva fargli percorrere in così poco tempo.. -
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A quanto pare la figura che spiava il samedi era una piccola bambina, se si poteva definire bambina quella presenza lugubre che lo stoccafisso si trovava di fronte.
Oibò, inquietante...
Chi affermava che tutti i bambini sono belli sparava stronzate dalla mattina alla sera, quella che il samedi si trovava davanti era la prova che esistono bambini brutti come le tasse.
Il samedi poggiò le mani sul pomo del bastone poggiandoci poi sopra il mento, inclinandosi leggermente in avanti col busto, osservando in silenzio la marmocchia per cercare di capirne le intenzioni, visto che al momento questa si limitava a fissarlo, cosa che, francamente, con quegli occhiacci marcati che si ritrovava, metteva Crowley a disagio.
Aveva seri dubbi di trovarsi di fronte a un mortale: presenza lugubre a parte, nessuna bambina riuscirebbe a distanziare così tanto un adulto in così poco tempo, con delle gambe così corte è UMANAMENTE impossibile.
Solo dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno nei paraggi Crowley decise finalmente di rompere il silenzio.
Ti occorre qualcosa, ragazzina?
Edited by Un altro Zexion - 13/5/2022, 19:08. -
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sentirsi quegli occhiacci addosso non poteva che essere qualcosa di fastidioso. Sia per l'inquietudine di fondo (comunque innegabile) che per il fatto che quei maledetti occhi perforavano lo stato del suo essere nascosto quasi andasse in giro senza il dono del manto.
le labbra plumbee dell'esserino si dischiusero dopo qualche secondo.
...com'è possibile... ancora qui... eppure...
Non replicava a Crowley, sembrava quasi monologare con se stessa. una serie di mormorii più cupi e bassi continuarono a emergere dalla sua bocca, ma lo stoccafisso non riuscì a cogliervi un senso. Forse un'altra lingua, ma quale?
Solo infine, dopo qualche secondo di attesa, riuscì a capire le ultime battute, basse ma almeno in inglese.fratellone... devo dirlo al mio fratellone.... Quindi, solo infine parve rendersi conto che Crowley le aveva fatto una domanda, alla quale rispose con la stessa simpatia che una bambina poteva oggettivamente avere.
...Vai via brutto puzzone! non voglio niente!
molta poca.. -
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Crowley tamburellava con le dita sul pomo del bastone mentre attendeva una risposta dalla bambina, che sembrava più interessata a mormorare frasi incomprensibili, forse in un'altra lingua, cosa non da escludere perché il vampiro alla fine conosceva solo l'americano.
Ciaoooooooo. Mi senti?
Forse era sorda?
Ah, ha pure un fratello? Posso solo immaginare la sua felicità nel ritrovarsi questo spaventapasseri tutti i giorni appena sveglio. e rise da solo, come un cretino.
Infine, la bambina sembrò finalmente accorgersi che il samedi le aveva fatto una domanda, rispondendole con una simpatia che, fosse stata figlia di Crowley, manate a due a due finché non diventavano dispari.
Sì, buonanotte, rispondi pure prendendotela comoda, mi raccomando. un commento col tono tra il sarcastico e lo scocciato.
Eccone un'altra che fa commenti sul mio odore, allegria!
Crowley continuò a tamburellare, poggiando poi la testa sulla spalla destra assumendo un'aria pensosa.
Ah, possibile, però è un dato di fatto che fino a poco fa mi stavi spiando. Non si fa. Crowley agitò ripetutamente l'indice della mano sinistra in segno di disapprovazione Come riesci a vedermi, comunque? E chi è tuo fratello? Sarebbe anche cortese da parte tua se mi dicessi perché mi stavi spiando.. -
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mantenendo comunque una palese distanza dalla figura di Crowley, la stessa non mostrava palesemente l'idea di scappare via, ma ne dava l'intento in tutto e per tutto; la distanza tra lo stoccafisso e l'esserino biondo, il suo osservarlo con la stessa verve di un gatto che osserva una minaccia, l'intensità dello sguardo. Piccoli tratti, che il cainita non poteva non vedere.
Presa in castagna sull'essere "quella che spiava", la bambina diede in tutto e per tutto fondo al suo essere tale. Pur avendo pelle diafana e tratti moderatamente alieni, la stessa strabuzzò appena gli occhi e gonfiò le guance, in un'espressione di tipica rabbia infantile.
beh... beh... Affari miei! Puzzone! la mocciosa ribattè E ti vedo perchè non ti nascondi! sei brutto! cosi brutto che mi vien voglia di non guardarti! quindi vai via! portò le mani alla faccia per nascondere il volto, anche se continuava a guardarlo attraverso le dita.. -
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Il samedi prese a grattarsi una guancia, com'è tipico di chi non è abituato a interagire con i bambini e quindi incerto su cosa fare.
Tecnicamente sono diventati anche affari miei nel preciso momento in cui hai deciso di spiarmi Crowley iniziò a dondolarsi sul bastone Brutto, che parola esagerata... Vecchio è più corretto. smise di dondolarsi E in quanto vecchio sono anche un adulto. I tuoi genitori o tuo fratello non ti hanno forse insegnato che bisogna sempre rispondere alle domande delle persone adulte? Avanti, se fai la brava ti farò vedere un gioco di prestigio.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)ho fatto un tiro rapido di espressività, per vedere il livello di convincimento: Fallimento miserrimo.
Tuttavia ho anche fatto un tiro su medicina, e hai colto qualche altra cosuccia.
la ragazzina, in tutta la sua sinistra appariscenza e palese immaturità, reagì a Crowley come solo una bambina poteva reagire a Crowley.
gli fece una linguaccia.
prrrrrr! tu non sei un adulto! Il mio fratellone ha detto che non ti devo ascoltare! bleee! Adesso gli dico che sei anche brutto e che non sei dove devi essere e vedrai! Bleee!
Nell'infantilismo e nella maleducazione mostrata, il Samedi potè notare con sommo sgomento ulteriori tratti alienanti della figura davanti a lui. ora che la metteva più a fuoco la stessa presentava massicci, innegabili segni di un soffocamento, forse annegamento marcato. Le dita e le mani tendevano al bluastro e le unghie erano piccoli tizzoni scuri. la pelle non era soltanto diafana, ma la dove non era annerita mostrava una colorazione malata e cianotica. Le ecchimosi attorno a bocca e naso erano accompagnate da alcune, meno marcate, all'altezza del naso, e la stessa linguaccia che gli stava facendo tradiva un colore decisamente troppo scuro.
Eppure respirava... forse? Crowley iniziava a dubitare anche di quello. Non che ci fosse freddo abbastanza da causare condensa, ma... si era mai effettivamente mossa come una normale bambina?
Nel frattempo che Victor deduceva tutti questi aspetti di lei, questa sembrava lanciatissima nel gioco di provocarlo nonostante a quel gioco non fosse particolarmente performante. La dove altri avrebbero rischiato di scatenargli una vivida frenesia, la stessa non riusciva a superare il muro del fastidio, limitandosi ad additarlo e a fargli le boccacce, accompagnando di tanto in tanto il tutto con un "puzzone" o un "brutto" o ripetendo quanto detto prima in chiave diversa, cambiando giusto qualche parola ma lasciandolo uguale nella sostanza.
In altre parole, una piccola spina nel cazzo.. -
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Il samedi ascoltava le provocazioni della marmocchia con una faccia che esprimeva lo stesso fastidio che un dinosauro poteva sentire per la puntura di una zanzara (fosse stato ancora vivo probabilmente avrebbe anche sbadigliato), mentre con lo sguardo cercava altri indizi che potessero rivelare la reale natura di quella strana ragazzina. Era evidente che quella ragazzina stesse provando a irritarlo, ma... era appunto una ragazzina (anche se nuovi elementi lo portavano a pensare fosse qualcosa di più), il samedi non riusciva a prendersela con lei. A parte il suo essere incapace di provocare dato il suo continuo ripetere parole dette in precedenza, queste provocazioni erano dovuto a un carattere infantile tipico dei bambini, probabilmente non le pensava neanche sul serio, niente a che vedere con i commenti di quei vampiri il cui clan era stato riconosciuto come tale, che oltre a essere decisamente più maligni erano anche frutto di sincero disprezzo.
Uuuh, il fratellone. Pauraaa. Ho le gambe che fanno Giacomo Giacomo. Crowley simulò un tremore alle gambe Tuo fratello neanche mi conosce, come può averti detto di non ascoltarmi? una grattata al mento (che a momenti si staccava) quando la bambina affermò che il samedi non era dove doveva essere Mh? E dove dovrei essere? A casa? In un cimitero? Con i miei simili? In una chiesa? l'ultima frase era palesemente un riferimento alla disavventura avuta con la veggente assieme ad altri tre disgraziati suoi pari Se indovino interrompimi, che ora sono sinceramente incuriosito. e rise con la sua tipica risata che faceva tanto sgherro (idiota ovviamente) del villain di turno di film comici.. -
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Invece si! ti conosce! replicò la marmocchia, visibilmente indispettita Il mio fratellone sa tutto di te! e adesso ,quando gli dirò quanto sei brutto e dove sei tu...
Avrebbe continuato all'infinito, era molto probabile. Eppure si bloccò. il suo sguardo si spostò verso un punto alto nel muro, come vi fosse una faccia.
ma... ma io... ribattè. le boccacce si erano decisamente fermate. un'espressione vagamente preoccupata si era dipinta sul suo volto di infante alieno.
il mormorio ricominciò a scivolare su una lingua che il Samedi non conosceva, ma l'alto volume gli fece cogliere forse qualche parola di più. Poteva essere italiano? francese? ...va bene, va bene, sto tornando! tornò all'inglese ,annuendo al muro. Quindi, più indispettita che mai, si voltò verso Crowley
ti è andata bene Victor Crowley! il mio fratellone ti darà la morte ultima! gnegnegnegne! e ciò detto, facendo un rapido piede-perno su se stessa, imboccò la direzione opposta del vicolo, e iniziò a sgambettare verso la folla a passo corto ma lesto.SPOILER (clicca per visualizzare)se vuoi intervenire hai comunque l'azione.. -
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Breve momento di silenzio dovuto allo stupore da parte del samedi quando la bambina affermò che il fratellone lo conosceva benissimo e che l'avrebbe portato alla Morte Ultima, chiamandolo pure per nome. La Morte Ultima, la morte definitiva per i vampiri, era un termine troppo specifico che non lasciava dubbi sul fatto che quella bambina fosse a conoscenza dell'esistenza dei vampiri.
Temo dovrà mettersi in fila, che la lista di quelli che mi vedrebbero volentieri morto è lunga...
No, in verità non era così, in città nessuno si metteva d'impegno per accopparlo, nemmeno quel maledetto necromante italoamericano, nonostante avesse avuto più di un'occasione per porre fine all'esistenza del samedi. In effetti Rossellini era il primo individuo che poteva venire in mente al samedi, visto che i rapporti tra i due non erano proprio tra i migliori, ma scartò questa ipotesi dato che quella marmocchia nonostante l'età mentale e fisica corrispondesse a quella di Sonia, lo spettro che il giovanni si portava dietro, poteva assomigliarle ma non era lei. Senza contare che Sonia era uno spettro, questa ragazzina non ne era troppo sicuro.
Un macabro sorriso prese forma sul volto del samedi quando la ragazzina fece per andarsene.
Quanto ottimismo, scricciolo. Cosa ti fa pensare che ti lascerò andare via dopo quello che hai detto?
Non aveva idea di chi fosse quella ragazzina, né il fratello, ma era abbastanza logico che molte risposte le avrebbe avute prendendola in custodia.SPOILER (clicca per visualizzare)Provo ad agguantarla prima che possa raggiungere la folla.. -
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Approfittando del suo evidente vantaggio fisico, abilmente celato nell'essere più alto di un bidone dell'immondizia, Crowley coprì rapidamente la distanza che lo separava dalla piccola gnoma infame.
La mano putrescente protesa in avanti, pronta ad afferrare la spalla o qualunque punto visibile del lesto corpicino.
Facilitato dalle capacità destate e dalla sua reattività migliorata, Crowley in un istante le fu' addosso, e calò la mano sul cappuccio nel tentativo di stopparla ma...le dita affondarono nel cappuccio stesso, afflosciandolo quasi fosse vuoto.
la pezza nera fu' l'unica cosa che il Samedi riuscì a ghermire, mentre dell'infame mocciosa non v'era più traccia.
Solo l'eco di un ultimo, laconico Puzzone! si perse nello stretto vicolo, abbandonando crowley alle proprie elucubrazioni..
Appartamento di Jason |
