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Music Shed Studios - Garden District (a ridosso del Mid-City)
All'apparenza una grossa casa coloniale nel classico stile di New Orleans, turchese e con un ridotto giardino attorno delimitato da una ringhiera in ferro con colonnine di cemento bianco, la casa è visibilmente a piani sfalsati dipanati, grazie ad un meticoloso lavoro di ottimizzazione degli spazi del restauratore, tra seminterrati insonorizzati, corridoi minimalistici, salette di composizione nel sottotetto e un paio di uffici per le stipule dei contratti ubicati all'ingresso della porta-finestra dove un paio di impiegate accolgono sorridenti i clienti in un ambiente accogliente dalle pareti decorate a legno e con mobili di un bianco candido. Sul retro, l’unica area un po’ spaziosa è il giardino dove sorgono due micro-casotti rialzati completi di divanetto e marchingegni per il mixering audio. Sono tuttavia confortevoli come la struttura principale in cui non vi è una vera e propria zona camminabile a parte per l’area dei divanetti in giardino poggiati su un piano a pietre bianche con una fontanella nel centro che costituisce il punto di relax, il resto è dedicato in ogni centimetro alla produzione e potrebbe dare un effetto leggermente claustrofobico ai visitatori.
Oltre a essere uno studio di produzione i manager dei gruppi si incontra con gli artisti per idee pubblicitarie, incontri creativi, decidere concerti, eventi o tour e firmare i contratti proprio in giardino o negli ufficetti anteriori. I proprietari affittano ai vari Direttori esecutivi che usano la Music Shed saltuariamente a turno anche se da alcuni anni Jeremy ‘Kinky’ Maison ha un contratto di usufrutto maggioritario e gestisce qui gli affari della sua etichetta, la Omega Productions, con cui ha lanciato numerosi talenti della strada nel panorama musicale dello Stato e rilanciato la musica di NOLA dopo il disastro di Katrina. E’ un nero sulla cinquantina che bazzica il luogo di frequente, noto come un ex-gangster e ad alcuni come ex-rapper, ha un gran sorriso e gli occhi guizzanti di astuzia.
Edited by LEFFE - 11/8/2019, 15:31
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Attivo le funzioni vitali.
Il taxi bianco rallenta fino a fermare di fronte il numero civico richiesto da lei, Leffe scende dopo aver fatto strisciare la tessera dell'abbonamento al taxista.
Ferma, di fronte al cancellino aperto, sistema la propria bombetta con una mano, quindi con un'espressione rilassata e un sospiro di incoraggiamento pone le mani dietro la schiena, con la borsetta su una spalla, e comincia a camminare verso la candida porta-finestra di ingresso.
E' un pezzo che non vengo qui. Certo che Kinky non ha vie di mezzo quando produce qualcuno. E' il più vecchio studio di registrazione di NoLa, il più famoso ed è appena stato rimodernato. Solo quelli 'pesi' passano da questa porta invitati.
I ragionamenti che le frullano in testa sembrano tirarla su di morale, un'iniezione di autostima mentre del tempo per dare un'occhiata da un lato all'altro della casa.
Sembra più piccola da fuori, invece dentro è enorme ... anche se mi toglie un po' il fiato. Troppo poco spazio in quelle salette in affitto. Preferisco il palco ...
Sghignazza maliziosa tra sè e sè.
... sono proprio un animale da palcoscenico.
Senza fare una piega esteriormente, riprende a camminare verso l'ingresso e allunga le orecchie e strizza gli occhi per capire di quali problemi stesse parlando al cellulare. Non conosce molti messicani e non riesce ad intuire perché mai sia necessaria la presenza di una ragazzina gracile e bassa come lei.
Avanza con cautela, intimidita dall'idea dei problemi eventuali che la inquietano e nel frattempo si gode profonde boccate di aria fresca.
Dai tempi della malattia apprezza molto di più i profumi e ultimamente ha rinnovato il legame viscerale con la musica e la propria umanità, è bastato superare un paio di mesi di depressione per gli eventi macabri a cui ha assistito.
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La porta d'ingresso, per qualche motivo, era aperta. E l'interno dello studio, vuoto. La cosa non era sorprendente, vista l'ora: gran parte degli impiegati a quest'ora era già a casa.
Leffe dovette girare un po' prima di trovare Kinky, la sua bodyguard (non faceva l'orario di ufficio) e il misterioso straniero seduti in giardino.
Kinky ancora non l'aveva notata. Aveva un'espressione tesa, era seduto in modo strano, si vedeva che non era a suo agio. La bodyguard, un omone di colore, non si capiva perché era seduto vicino allo straniero, con l'aria vagamente confusa. Lo straniero era seduto di spalle. Corpulento, portava capelli lunghi alla spalla e vestiti di colore nero.
Non appena Leffe entrò nell'area, Kinky si girò verso di lei con un sospiro di sollievo e un largo sorriso:
Eccoti qui. Accomodati...
Disse, indicando il divano accanto a sé (non c'erano altri posti a sedere).
...il signor...
Adesso Leffe poté vedere lo straniero in faccia.
Ramirez - puntualizzò con voce roca. Leffe notò che stava tenendo un volantino dell'esibizione al Grey Room tra le mani.
...Ramirez, voleva parlarti personalmente di...alcuni dettagli? relativi alla tua prossima esibizione?
Ramirez si limitò ad annuire, sorridendo poi proprio a Leffe.
RAMIREZ
Carisma OO Aspetto O
Intimidire OOO |
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A passo felpato fa' ingresso nel giardino sul retro dove nota le tre ingombranti presenze. In effetti potrebbe essere una riunione tra lottatori di Sumo vista la stazza dei presenti che è ingombrante e impossibile da non notare per come sono posti: appollaiati sui divanetti neri del giardino a contemplare la fontanella con l'acqua che sgorga e scivola via, fa' molto zen, quasi come un raduno pre-incontro.
Ridacchia senza farsi notare, tra sè e sè, all'idea dei tre lottatori e gli si fa incontro con un sorriso appena abbozzato e una camminata quasi timida, alza la mano in cenno di saluto a Kinky, un'occhiata rapita al buttafuori che poteva aver già incrociato con il produttore e infine uno sguardo rapido al nuovo venuto.
Ciao bei ragazzi. Come butta? Spero nessun problema ...
Col cazzo! Come ami Maison si sta' cagando sotto dalla paura?
Si interrompe e accetta l'invito del manager a sedersi accanto a lui e mentre si china per accomodarsi controlla meglio il viso del messicano e le sue fattezza. Già la faccia è un pezzo di cuoio ma quando parla un brivido di gelida inquietudine scuote la schiena e la mente della giovane che prontamente annuisce come una bambina a Kinky per poi tornare a fissare Ramirez attenta a non farlo incazzare. Prende coraggio e domanda.
Ma certo. Dica pure, per caso deve confermare una prenotazione di gruppo?
Se mi squadra un'altra volta me la do' a gambe!
La domanda è maliziosa, sa' bene che il clan è stato invitato all'evento ma, per così dire, porta avanti le mani per evitare scivoloni con il Produttore nel caso il tizio sia un rappresentante dei Fratelli.
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Ramirez, buttatosi a peso morto sul divano, fissò Leffe assottigliando gli occhi per poi dire a Kinky:
Ho la gola secca, Jeremy. Mi prendi qualcosa da bere?
Poi, rivolto alla bodyguard:
E qualcosa da mangiare.
I due si alzarono contenti di allontanarsi dall'uomo, o forse al contrario contenti di compiacerlo (difficile dirlo), in ogni caso senza degnare Leffe di uno sguardo.
Il messicano aggiunse:
Prendetevela comoda.
Quindi richiuse la porta-finestra del giardino alle loro spalle e si voltò verso Leffe, rispondendole:
Per la prenotazione, sì, non solo.
Lavoro per Miller. Lo Sceriffo. Visto che appartengo alla tua stessa famiglia, ha incaricato me di venirti a parlare.
Non sapevo dove trovarti - e non sono il solo -, quindi ho dovuto disturbare i tuoi amici.
C'era un vago tono di rimprovero in quelle parole?
Allora, la discoteca sarà ufficialmente Eliseo per la durata dell'evento.
Visto che l'evento è organizzato da una Brujah, ho suggerito che il Custode dell'Elysium fosse uno dei nostri. Ho già un paio di nomi in mente.
Il Fratello si fermò per un attimo, insicuro se andare avanti.
Parlo arabo? Sceriffo...Elysium...Custode dell'Elysium...hai presente, sì?
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Ammutolisce nel notare che i due umani, noti per non essere così teneri nelle relazioni sociali, se la svignano senza aggiungere nulla e questo aumenta la concentrazione sul Fratello messicano. Lo osserva di sfuggita, ritrosa a fissarlo troppo a lungo negli occhi, quindi annuisce un paio di volte e ha come il dubbio di aver trasgredito a qualche postilla sul codice di comportamento dei Vampiri che ancora però non coglie.
Le parole Miller e Elyseo la inquietano, anche perchè non ricorda di che cazzo clan sia la Miller quindi non riesce a capire se le parole di Ramirez debbano essere intese come una rassicurazione o come una celata minaccia. Che ne sa in fondo di quel mondo? Ne è sempre stata ai bordi e deve impararne ancora molto ma da pessima studentessa, ha solo una vaga consapevolezza su nomi cariche e parole citate in questa conversazione.
In silenzio con una faccia da pesce lesso o da ebete si riprende dalla passività solo all'ultima domanda e annuisce con forza, poi impone alla lingua di sciogliere il noto di timidezza dovuto al confronto diretto e solitario con l'altro Fratello.
Si ... Eliseo ... tipo il Palazzo ... Miller ... è la tr... la Sceriffa Ventrue, giusto? Una dei ... damerini. Corretto?
Quella troia che voleva incendiarmi per sicurezza.
Fa' per deglutire e solo successivamente si rende conto di non averne bisogno: non è la gola secca, è la paura ben lubrificata dalla sagoma massiccia e tenebrosa dell'uomo di fronte a lei.
Problemi particolari? Voglio dire ... basta la sicurezza umana o mettete qualcosa voi?
Gira la testa di lato e da' un colpo di tosse con veemenza per darsi un tono, ritrovata la voce prosegue con un fare mite e fanciullesco.
Ho la gola secca, scusa. Dicevamo: c'è qualcosa di particolare da decidere o da sapere?
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Ramirez imprecò in spagnolo, quindi rispose seccato: Chi è il tuo Sire?
Poi, quasi senza dare tempo a Leffe di rispondere:
...Lascia stare.
L'Elysium è quel posto dove la violenza è vietata e dove il rispetto delle Tradizioni dev'essere massimo.
Regole semplici, che spetta al Custode dell'Elysium far rispettare.
Il messicano si alzò a sedere e poggiò le mani sulle ginocchia, lì lì per alzarsi:
Quindi sì, il Custode e la sua squadra faranno da security aggiuntiva, dedicata esclusivamente ai Fratelli.
Altre domande?
Edited by Ater Pater - 13/8/2019, 19:39
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Annuisce sfiorandosi le labbra con le mani mentre ascolta intrigata la spiegazione dell'omone ma crucciata per alcuni dubbi circa la risposta non pervenuta sul clan di appartenenza degli altri. Riflette un paio di secondi e aggiunge alcuni quesiti che rimangono in sospeso.
Ok ... quindi va bene se vi dedico il piano sopraelevato del locale. Tutto per voi, dovremmo avere anche qualche escort come spuntino ...
Ferma la frase, rapita dalla curiosità di altri dettagli che la distraggono dall'intimidazione che per lei rappresenta la figura dell'interlocutore e con accurata dolcezza cambia discorso.
Quali sono le regole degli Elysium? Devo vestirmi in modo particolare? Dovrò fare delle reverenze? Cosa voleva dire quella frase in spagnolo?
Chiede con gli occhi scuri piccoli e pungenti d'attenzione come una bambina che studia ogni dettaglio nella risposta del giocattolo nuovo appena trovato.
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Il Flagello si alzò, evidentemente intenzionato ad accomiatarsi.
Come ho detto...
....Niente violenza tra Fratelli. Niente infrazioni delle Tradizioni. Queste sono le regole dell'Elysium, semplice.
Quindi, già diretto verso lo studio, aggiunse:
Per qualsiasi altra domanda, vieni a Palazzo o alla Sugar Factory, che è il ritrovo dei Brujah. Sta qui al Garden District, basta che chiedi in giro....
...Non sia mai che ti faccia una cultura.
Il messicano aprì la porta-finestra (dietro c'erano Kinky e la guardia del corpo con bevande e cibarie varie in mano, immobili in religiosa attesa) e si diresse verso l'uscita.
Hasta luego
L'incontro era finito.
Ramirez non aveva detto nulla sull'imprecazione in spagnolo, ma non era difficile capirne il senso (riflettendoci, suonava come: "De puta madre").
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Annuisce in silenzio, recepisce passivamente le frasi a spezzettoni di Ramirez finchè questi non la saluta, ecco allora l'intrepida intrattenitrice che è in lei prende la scena e rispondere a tono per far valere il proprio peso sociale.
Hasta siempre.
Lo saluta alzando anche la mano e facendo 'ciao ciao' con la mano, visto la sua altezza e gracilità ricorda proprio una bambina all'asilo con una buffa bombetta viola in testa. In fondo il suo abbigliamento fa' colpo nell'ambiente musicale ma non è indicato per confrontarsi con un duro come quello che sta lasciando lo studio musicale.
Per dirmi due cazzate mi ha tirato giù dal letto. Poteva mandarmi un messaggio e sarebbe stato lo stesso. Bella prova Leffe-coraggiosa.
Pensa tra sé ridacchiando della scarna performance dibattimentale appena avuta. Torna poi alla realtà e controlla verso Kiknky e la guardia del corpo, si alza per comodità e fa' un cenno per richiamarne l'attenzione.
Ok, è tutto a posto. Calma Yoga fratelli.
Fa' il cenno della pace con la mano e le due dita esposte poi attende lì, in piedi, a ridosso del divanetto da esterno, che tornino da lei per organizza con il Produttore Esecutivo la serata di ritorno alle scene in programma.
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Fine Prologo, se non ci sono altre domande.
Continueremo a breve con la Quest vera e propria. |
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