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.SPOILER (clicca per visualizzare)
Un'altra notte per le strade di New Orleans, questa volta per incontrare un guardone professionista.
Shawn era in ritardo di quasi un'ora rispetto all'appuntamento. Il Fratello si era svegliato più tardi del previsto, e non avrebbe comunque potuto evitare di "perdere" il tempo necessario a prepararsi per uscire.
Aveva parcheggiato davanti all'edificio che corrispondeva alla casa editrice. Una semplice palazzina a due piani, con un cartello sopra una porta automatica di vetro antiproiettile, che lo identificava come Magma's Editions.
Le luci dell'ingresso erano ancora accese, probabilmente si stava preparando il lavoro per gli ultimi articoli.
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Shawn aprì gli occhi, volse lo sguardo verso l’orologio che aveva sul comodino e si alzò di scatto, imprecando ad alta voce. Era tardi, si cambiò al volo prendendo una camicia pulita e dei pantaloni, prese la giacca, la sua pistola che nascose nella fondina dietro la schiena, le chiavi del furgone e uscì scuotendo la testa era arrabbiato con se stesso. Salì in macchina e partì.
Guidò con prudenza anche se era in ritardo non voleva che qualche stupido poliziotto lo fermasse e alla fine, giunse nel luogo indicato. Parcheggiò accanto ad altre macchine e scese. Guardò il palazzo, era una palazzina di due piani, osservò l’insegna, era nel luogo giusto. Le luci erano ancora accese e sperò che il suo contatto fosse ancora presente. Shawn si aggiustò la camicia e i pantaloni, togliendo alcune pieghe ed entrò con prudenza. Non conosceva il luogo e lui diffidava sempre dei luoghi che non conosceva . Si guardò intorno e attese..
Maledetto quel report… poteva dirmi almeno il nome…
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Entrando, Shawn si trovò in un ambiente di disimpegno, un corridoio allargato che poteva definirsi atrio.
Dietro a un bancone, sulla sinistra, stava seduta una donna di colore dalle unghie lunghissime, coperte di smalto rosa.
Che vuoi a quest'ora, tesoro? È un po' tardi, stiamo per chiudere al pubblico.
Disse all'Assamita, senza alzare lo sguardo dalla lima per le unghie.
Immediatamente, un'altra voce maschile, famigliare, intervenne.
Lascia stare, Janice. È con la causa.
Dall'angolo in fondo al corridoio, fece capolino Shawn il fotografo, tirandosi su la zip dei pantaloni.
Sei in ritardo, Alex.
Disse il paparazzo.
Me ne stavo per andare a caccia di stronzi da sputtanare.
Dai, andiamo di sopra in redazione, così possiamo parlare.
Fece cenno verso l'interno dell'edificio, e di voltò, aspettandosi che Shawn lo seguisse.. -
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Shawn entrò nell’edificio e si guardò intorno un po’ disorientato, serrò per un attimo i pugni per la rabbia, odiava trovarsi impreparato, poi lentamente si rilassò. Si guardò intorno la stanza era anonima, con un bancone e una donna dietro. Shawn fece alcuni passi e poi si fermò sentendo le parole della donna.
Ecco appunto… io lo strozzo..
Shawn stava per rispondere, quando sentì una voce familiare e irreverente, che puntualizzò quello che Shawn già sapeva.. era in ritardo e la cosa non gli piaceva affatto.
Shawn alzò le spalle con non curanza
Che vuoi farci amico.. la mia donna non mi voleva lasciare andare..
Al suo gesto lo seguì verso l’interno dell’edificio.
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Shawn condusse Shawn al piano superiore dell'edificio, in un ambiente open office, con molte scrivanie divise da bassi separatori. Non era un luogo deserto, almeno mezza dozzina di persone era impegnata nel suo lavoro, o soltanto a chiacchierare.
Il paparazzo portò l'Assamita a una scrivania, vicina alla grande finestra che si estendeva per tutta la lunghezza del muro, e vi si sedette, appoggiando i piedi sul tavolo.
Bene, Alex.
Disse, rivolgendosi a Shawn.
Eccoci qui. Mi vuoi fare i complimenti? Sono pronto alle tue lodi.. -
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Shawn lo guardò per un secondo e poi accennò un sorriso mentre cominciò a battere le mani Dovevo immaginarlo che c’era lui dietro a tutto questo.. Cosa dire amico… davvero complimenti…
Shawn si sedette difronte a lui e lo guardò Di certo non sono sorpreso.. in fondo ti ho visto all’opera e so quanto sei bravo e determinato nel tuo lavoro
Shawn accavallò la gamba destra sulla sinistra mentre si guardò intorno
Devo dire che ti sei sistemato bene davvero, in quanti siete a lavorare qui ?. -
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Oh, un po'.
Rispose Shawn, facendo spallucce.
Ma che vuoi? un posto di lavoro qui? No, tu volevi parlare delle foto. Cosa ti ha colpito di più? La composizione? La luce?. -
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Shawn lo guardò per un secondo, odiava quella pecora inutile e insignificante, ma gli serviva, doveva scoprire se aveva fatto solo il suo lavoro, o qualcuno gli aveva ordinato quelle foto. Shawn accennò un sorriso.
Sai questa è davvero una bella domanda. Ognuno di noi in una foto vede qualcosa di diverso, un dettaglio che a un altro può sfuggire , o semplicemente ognuno di noi elabora un pensiero tutto suo su cosa rappresenti davvero quella foto Shawn si guardò per attimo intorno cercando un minimo indizio sul possibile mandante .
Dal mio punto di vista quella foto rappresenta l’essenza dell’Artista che la immortala, la dedizione nel fare il proprio lavoro, ma soprattutto immortala la sua missione . La gente aveva bisogno di gente come voi
Pagliacci..
Immagino che per fare una singola foto , per cogliere l’attimo giusto, ci sono volute ore e ore di studio e immagino che non c’è solo la “fortuna” nel trovarsi nel posto giusto al momento giusto , ma dietro ci siano informazioni accurate per farti svolgere la tua missione.
come vorrei appenderti e scuoiarti ma non posso..
Shawn sorrise. E’ questo che mi interessa… Ma per il semplice fatto amico che l’altra sera mi hai aperto gli occhi… E pensavo di dedicarmi anche io alla causa….. ma sinceramente non saprei da dove partire….
Shawn lo guardò un secondo. Già in passato ho provato a cimentarmi senza successo… Forse perché non avevo qualcuno che mi insegnasse il vero “lavoro”. -
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Sì, l'ho capito che sei un fratello. Ti sei svegliato, e ora non puoi più chiudere gli occhi.
Commentò il fotografo, praticamente stendendosi sullo schienale della sedia e appoggiando i piedi sulla scrivania.
Senti, hai del potenziale. Puoi aiutare davvero la causa, ma hai bisogno di un Maestro. Ti accetto come mio padawan. È un grande onore, non accolgo certo tutti sotto la mia ala protettrice.
Vuoi essere mio apprendista? Il mio stagista tutto-fare? il mio schiavetto?
------------------------------------------------------------------------SPOILER (clicca per visualizzare)Continua da qua
Contrariamente a quanto si fosse aspettato, Holsen trovò la redazione ancora con segni di vita.
Una semplice palazzina a due piani, con un cartello sopra una porta automatica di vetro antiproiettile, che lo identificava come Magma's Editions.
Le luci dell'ingresso erano ancora accese, probabilmente si stava preparando il lavoro per gli ultimi articoli.. -
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Che sfigati, ancora stanno a lavorare e si perdono il meglio della nottata... La maschera parlò nella sua mente, mentre più sotto mille possibili congetture prendevano forma, nella stanza degli specchi, ad opera del mostro a mille occhi.
Tengono lì prigioniera Linda...le fanno del male...
C'è il reverendo lì, e la donna col cono gelato...
Sono loro, burattini e burattinai...uccidili tutti, e poi avrai tutto il tempo di indagare quando avrà rimosso le loro ragnatele...
Ascoltò quei pensieri, le mille rifrazioni negli specchi, deformate e contorte, senza però farsi prendere da quel gomitolo di sussurri e possibilità. Quindi provò a capire se poteva fare un sopralluogo attorno allo stabile senza essere visto, cercando nel frattempo di sbirciarvi dentro. Avrebbe cercato di valutare innazitutto videosorveglianza, poi cavi elettrici e telefonici, sistemi di allarme, tubature e generatori, accessi secondari, sistemi fognari nelle vicinanze. Sarebbe inoltre stato attento ad odori o rumori, valutando anche eventuali oggetti presenti a ridotto della palazzina o di un eventuale cortile interno. Avrebbe ridotto la propria aurea al minimo, per evitare di attirare l'attenzione: al minimo rumore sospetto o altro segno di allarme, o dopo aver buttato l'occhio dentro un'eventuale finestra si sarebbe immobilizzato, annullando del tutto la sua stessa aurea, scomparendo al resto del mondo.SPOILER (clicca per visualizzare)Ok, ho scritto tutto al condizionale perchè non so se è fattibile. Se c'è una videsorveglianza esterna cerco di capire se e come posso evitarla, magari limitando la ricognizione. Mi muovo con circospezione cercando di non attirare l'attezione, e attivo auspex su vista, udito olfatto e tatto. Se succede qualcosa di sospetto mi blocco e attivo oscurazione. Idem appena sbircio da una finestra (a me che non ci sia qualcuno che proprio nell'istante in qui sbircio sta guardando verso ala finestra, nel caso mi ritraggo, accio qualche passo verso un luogo poco distante ed in disparte e mi offusco.
Edited by Nym Moondown - 30/3/2020, 14:22. -
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Shawn cominciò a tamburellare con le dita sulle gambe, cercando di calmarsi. Aveva una voglia mattarla di prenderlo ,appenderlo e di farlo confessare, dopo atroci sofferenze, ma non poteva farlo per tanti motivi. Scosse per un secondo la testa cacciando quel pensiero.
Ti sono grato…. Per questa opportunità che mi stai offrendo…. Cercherò di imparare dal migliore parole lusinghiere uscirono dalla bocca di Shawn, ma parole false che non rispecchiavano quello che Shawn provava per lui.
Poi Shawn scosse un dito come un segno di diniego.
Ma non sarò il tuo schiavetto accennò un sorriso Sai anche la mia donna lo vorrebbe , ma non ha avuto mai successo e se mi dovessi piegare a questa volontà scegliere lei … Non per cattiveria … ma penso che comprendi
Shawn sorrise.
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.SPOILER (clicca per visualizzare)2020-03-30 14:19:52 Holsen rolls 6 dice to Perc + Crimminlaità 6,6,1,8,7, 8 [4 successes]
Holsen girò per controllare il perimetro dell'edificio. Non c'erano particolari sistemi di sicurezza, nemmeno telecamere a circuito chiuso puntate sugli accessi principali. Se ce ne fossero state, sarebbero state all'interno della reception, forse. Le luci del piano terra erano quasi del tutto spente, se non quelle dell'ingresso. era al secondo piano che c'erano ancora le principali attività. Non c'era nulla di sospetto, eccetto la sensazione di irrequietezza che il nome della casa editrice scatenava nell'anticamera del cervello del Fratello.
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Va bene, vecchio mio. Allora sarai il mio assistente personale. Mi servirà una mano per portare l'attrezzatura. Fra un paio di notti, un concerto dove le mie fonti sono sicure succederà qualcosa di interessante. E vedrai come faccio a essere così bravo con le mie foto.. -
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Concluso il suo giro il vampiro si appostò in un punto appartato, il più lontano possibili dalle luci, da cui potesse tenere d'occhio l'ingresso, e, possibilmente, una delle finestre del secondo piano. Qui collassò nuovamente su di sè la propria aurea, ritirando la propria energia dentro al corpo fisico, e lasciando che emozioni e pensieri sprofondassero dentro di sè, nella sala dagli specchi.
Allo stesso tempo i suoi occhi fisici tenevano d'occhio finestre ed ingresso, mentre le sue orecchie erano tese, volte a cogliere qualsiasi suono attorno a lui. Senza il respiro come elemento di disturbo Holsen era assolutamente immobile e silenzioso...la sua mente solo sfiorata da una profonda inquietudine per quel posto.
Dio quanto vorrei andarmene!
C'è qualcosa che non va qui.
Potrei dimenticarmi di Linda, ce ne sono tante come lei.
Scemo, lo sai che non è vero!
Ma potrei essere a divertirmi ora, senza aver distrutto una moto e causato ferite...
E lei?
Non posso lasciare andare la mia coccinella!
Ma sì, chemmefrega!
Abbandonarla così...codardo! Ridicolo!
Mi sto cacciando in un bel guaio!
I ragni tessitori...sto andando nella loro tela!
Non ho scelta!
E' il mio compito scovarli e distruggerli!
I fili...i fili...recidere i fili...
Linda!!!!!!!
Avrebbe atteso segni di vita all'interno, o che eventuali presenti uscissero e lo lasciassero libero di esplorare quel luogo. Non sapeva se vi fossero sistemi di un qualche tipo all'interno, ma ancora una volta comprese di non avere scelta. Deglutì amaramente, come a ricacciare i pensieri nella sala degli specchi, e attese.SPOILER (clicca per visualizzare)Cerco un buon punto per nascondermi e tenere d'occhio la porta d'accesso e magari la finestra. Oltre a nascondermi mi offusco.. -
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Shawn alzò le spalle come se non gli importasse.
Purché non siano troppo pesanti… accennò un sorriso E dimmi chi è il fortunato che verrà immortalato ?
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Shawn fece spallucce.
Non lo so. Non ne sono sicuro. L'unica cosa di cui sono sicuro è che ci sarà qualche pezzo grosso, e che commetterà qualche cazzata che varrà la pena di immortalare.
Dammi il tuo numero di cellulare. Ti chiamo io quando sarà il momento. E poi magari ti passo un paio di link sulla fotografia decenti..
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