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Dopo quasi una mezz'ora il campanello suonò, era Cassandra. Scusa il ritardo, ho fatto il prima possibile. Era stata perfettamente puntuale, probabilmente aveva premuto sull'acceleratore. Posso...? Chiese all'interfono, aspettando che l'altro la facesse salire. SPOILER (clicca per visualizzare)Lascio nelle tue mani la caccia, descrivila pure in un unico post. Prego.
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Certo sali. rispose Jerome, che subito si voltò e allestì ll'ambiente prima che Cassandra arrivasse. Fece sparire qualche indumento dal divano, mise il cavalletto nel mezzo della stanza e si adoperò persino a spruzzare del deodorante in tutta la casa.
Cassandra bussò alla porta e il cainita rispose è aperto.
Quello che stupì Jerome della figura che si stagliò davanti al suo ingresso, non era tanto la bellezza e la sinuosità delle forme di Cassandra, cosa che aveva già potuto ammirare qualche volta, ma la cura e la meticolosità con la quale si era vestita. Indossava un lungo abito da sera bianco di tessuto leggero, con sottili spalline e uno spacco vertiginoso. La generosa scollatura lasciava intravedere le sue morbide e sinuose forme e il trucco deciso ma non eccessivo, le conferiva un'aria elegante ma allo stesso tempo provocante. I suoi rossi capelli erano raccolti in una crocchia, fermata con un pettine di stile orientale. Dove aveva trovato il tempo di agghingherarsi così? L'innata capacità delle donne di valorizzare il proprio corpo, lo stupiva sempre.
Ho fatto prima che potevo disse lei. Jerome le rispose con un sorriso e l'invito a sedersi sul divano, poi le offrì da bere (fortuna volle che aveva ancora una bottiglia di prosecco in frigo) e conversarono per qualche minuto. Jerome non trovò alcuna utilità in quelle parole, ma finse con successo un sincero interesse. Sull'arte dell'inganno, lo sapeva, aveva pochi eguali. Il vampiro smise di fingere di sorseggiare il vino e si rivolse alla sua ospite chiedendole se potesse farle un ritratto per come la vedeva lui e lei acconsentì. Non sarà breve, ti chiedo di avere pazienza.
Ci vollero circa quattro ore per terminare l'opera e Jerome fu lieto di mostrale il risultato finale, mettendosi furtivamente alle sue spalle, osservando con il solito misto di rabbia mista a soddsfazione l'opera finale. Spero che ti piaccia le chiese, mettendole le mani sulle spalle, mentre lei osservava la sua figura sulla tela con la bocca semiaperta e gli occhi sgranati.
E'... è... meraviglioso, grazie! e non fece in tempo a finire la frase, che i canini di Jerome le penetrarono la giugulare, in un dolce abbraccio che sfamò lui e fece andare in una sorte di trance la bella Cassandra. Ebbe cura di rimarginare le sue ferite e le sussurrò all'orecchio Allora ti piace? Sembri da un'altra parte, sicura di stare bene?
Lei si riprese improvvisamente dal torpore con un'aria stupita e confusa. Sembrò ricordarsi di colpo che stava guardando il suo ritratto. E' stupendo, davvero. Rimase lì un paio di minuti abbondanti ad osservare la tela, prima da lontano, poi da vicino per osservare i particolari e lanciò più di un'occhiata all'opera anche dal divano, mentre sorseggiava un bicchiere d'acqua. Sembrava ammirata e compiaciuta del risultato, ma aveva anche lo sguardo di un pugile suonato.
La serata sarebbe potuta finire in un'altra maniera, ma la spossatezza di Cassandra la fece desistere dal proporre delle avances e la costrinse a scusarsi con Jerome e a tornare a casa, implorandolo di potersi vedere di nuovo.
Il cainita ringraziò la ragazza e le raccomandò di farsi una bella dormita. Attese a malapena che lei chiudesse la porta alle sue spalle e compose il numero di Rumple.SPOILER (click to view)Ti chiedo scusa per essermi lasciato sprofondare in uno dei miei sogni erotici. Succhio 2 punti sangue.. -
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Satollo di sangue e desideri, Jerome accompagnò la bella mortale alla porta e la salutò. Fosse stato vivo la serata avrebbe probabilmente un altro epilogo, ma era un piccolo prezzo da pagare per l'eternità.
Dopo lo svago era tempo di tornare al lavoro, e chiamare il Nosferatu. Stavolta si dimostrò più presente, rispondendo dopo tre squilli. Buonasera Jerome, come stai?SPOILER (clicca per visualizzare)+2 ps. E sei a fdv piena per il risveglio, mi ero dimenticato di segnarlo nel topic quest. Ora è tutto aggiornato.. -
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Jerome si compiacque nel sentire la voce di Rumple. Prima di pronunciare le sue parole, fece un sospiro chiudendo gli occhi.
Caro Rumple, è stata una serata intensa fino a questo punto. Poi prese una piccola pausa, come se stesse per rivelare un segreto. Ho il Vermiglio. E ho delle informazioni sul nostro amico Merope. Ti trovo al negozio, o preferisci parlarne al telefono?. -
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Il gallerista ascoltò le parole dell'altro accompagnandole con dei mugugni d'assenso. Mh. Grevi. Mh-mh. Da lì ci pensò su per qualche attimo. Dimmi pure qui, di mio ti anticipo che sono piuttosto soddisfatto del nostro operato. . -
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Molto bene. rispose il cainita, che si sdraiò sul divano in simil pelle, socchiudendo gli occhi, sforzandosi di far ricomparire l'immagine di Merope nella sua testa. La cosa fu incfredibilmente semplice e l'immagine così nitida da sembrare reale. E se una parte di lui fosse davvero nella sua testa? In fondo non era così impossibile... aveva varcato le porte dell'impossibile già da tempo e lo scetticismo era un sentimento ormai privo di senso.
Il nostro caro amico Merope è un Fatato, una creatura in parte umana e in parte sogno. Sto usando le sue stesse parole. Non so esattamente che cosa significhi tutto ciò, ma da quanto ho capito, lui opera in una dimensione diversa dalla nostra. Poi ripensò al bizzarro picnic che aveva fatto comparire dal nulla. Anche quell'immagine era più che nitida nei suoi pensieri. Ti dico solo che ho visto più cose bizzarre in 10 minuti passati con lui, che in uno spettacolo di magia al Republic Nola. Credimi, quell'essere ha davvero dei poteri incredibili.. -
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Rumpel non rispose subito, preferendo ritagliarsi per sé una buona fetta di silenzio.
Da questo silenzio proruppe una bassa risata, delle sue. Divertita, sorpresa. Jerome ebbe l'impressione che stesse ridendo ad un suo stesso pensiero, scherzo. Oh beh, questa è bella! Asserì giulivo. Avevo sentito voci su queste...cose, ma mai avrei pensato di averne avuta una accanto, e averci chiacchierato! Rise ancora, stavolta in interludio. Mio caro Jerome, purtroppo anche io ne so veramente poco...per cui raccontami pure tutto quello che hai visto. Dopodiché ti lascerò al tuo quadro, sono certo che non vedi l'ora di mettertici al lavoro.
A proposito, ha preso le uova con tutta la teca?. -
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Si ha preso uova e teca, spero tu non ne fossi troppo legato... Poi andò a rovistare tra le immagini impresse nella sua mente e cercò le parole adatte per descrivere quanto accaduto. Non so come spiegarti, ma quell'essere era chiaramente di un altro mondo. Sembrava faticasse a comprendere emozioni basilari come il dolore o l'abbandono, come se tutte queste cose fossero prerogativa di umani e cainiti. A quanto ho potuto vedere, quello che all'inizio credevo fosse solo un trucco di illusionismo, si è invero rivelato un sorprendete potere di controllo della materia. Si fermò un istante, attanagliato dai dubbi. Per capirci meglio, ha fatto comparire dal nulla un tavolo e delle sedie, con tanto di servizio da the.Poi si ricordò delle parole di Merope. Si è definito uno Sluagh proveniente dalla casata della paura, intrappolato nel nostro banale mondo materiale. Anzi, prima di dedicarmi al quadro, ti chiederei di dirmi qualcosa di più, perchè queste parole hanno sortito l'unico effetto di confondere ulteriormente le mie idee. . -
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Molto bene. Sulla teca. No no, roba da poco...comunque. Il tono ebbe un crescendo improvviso, da tabula rasa. Dici che ha creato oggetti, non è una cosa che si vede tutte le notti... Sembrò soprassedere sul comportamento descritto da Jerome, come se non lo ritenesse importante. Farò qualche ricerca, ma a quanto ne so gli sluagh sono nella mitologia degli spiriti irlandesi, o scozzesi. Spiriti dei morti, simili a Caronte o ancora agli Psicopompi... Si schiarì la gola. Ma non ti ha portato via, quindi penso che siano solo storie. Ghigno dall'altro capo, cristallino come se avesse l'altro sulla poltrona di fianco.
Mondo materiale...o ti stava prendendo in giro o siamo semplicemente degli ignoranti, mio caro collega. Di mio non ho mai sentito di cose simili, ma è anche vero che se esistiamo noi... Schiocco di lingua. Beh, se proprio ti interessa questo genere dovresti trovare un occultista esperto, o affidarti ai Necromanti. Buona fortuna con entrambi! E rise, ancora una volta.
Quando l'ilarità venne meno elargì un ultimo consiglio. Per non farsi confondere dalle idee basta accantonarle. Meglio che averle sparse, no? Retorico. Magari più in là avrai queste risposte, in fondo la nostra vita è lunga. E' fatta per esserlo.
Adesso devo lasciarti, Jerome. Stanno per arrivarmi dei clienti in negozio, e devo farmi bello. Ennesimo glogottio. Ma mi ha fatto piacere lavorare assieme, e farò in modo di parlare bene di te e dei tuoi quadri.SPOILER (clicca per visualizzare)dlin dlon, grazie a Rumpel e anche ad una certa sconosciuta alquanto famelica hai guadagnato influenza 1: arte.
Entrerà in vigore a fine quest, complimenti.. -
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Jerome ascoltò con molta attenzione le parole di Rumple e quando fu il momento dei saluti allentò la stretta sul telefono e si lasciò andare. Grazie socio, inutile dirti che se avrai bisogno di me, ti basterà chiamarmi.
Erano state nottate lunghe e ricche di scoperte. Sentiva di aver imparato molto da quella spasmodica ricerca e aveva anche guadagnato quello che forse poteva azzardarsi a chiamare amico.
Si guardò intorno: la stanza era buia e silenziosa e se non fosse stato per alcuni oggetti sparsi qua e là, si sarebbe potuto credere che quel luogo fosse disabitato. Vide il cavalletto e gli strumenti da pittura fare capolino da un angolo e Jerome si ricordò che aveva ancora un'ultima cosa da fare, probabilmente la più importante. Doveva dipingere e creare come non aveva mai fatto. Doveva ideare e plasmare un'opera che fosse degna del Vermiglio.
Il signor Forrester però gli aveva chiesto di poter essere presente durante il lavoro... richiesta bizzarra o meglio, degna di un malkavian.
Riprese in mano lo smartphone e chiamò la reception dell'hotel.
Edited by kidfabio - 12/28/2020, 03:29 PM. -
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Rispose una voce conosciuta, quella della donna dall'occhio penzolante. Qui è lo Sheraton Hotel, buonasera. Come posso aiutarla? Chiese in modo impostato, l'automatismo proprio di chi lavora con il pubblico. . -
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Non appena Jerome riconobbe la voce, le labbra gli si incresparono in un gesto di disgusto. Tentò velocemente di scacciare l'immagine di lei dalla sua testa e rispose in tono cortese. Buonasera signora, sono Jerome Lacroix. Avrei bisogno di parlare con il signor Forrester. E' una questione molto importante. . -
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Forrester, controllo subito. Venti secondi di attesa. Mi scusi, ma non ho nessun ospite a nome Forrester nel sistema. E' sicuro che risieda da noi? Cambiò improvvisamente tono di voce, e una cadenza più meccanica. Signor Lacroix, mi scusi l'incomprensione. Le passo il direttore, abbia una buona serata.
Non gli lasciò tempo di rispondere, trasferendo la chiamata. Si, pronto?. -
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Trovò alquanto divertente il goffo tentativo di insabbiamento della signora occhiolino, ma quando udì la voce del signor Forrester, Jerome assunse subito un atteggiamento più serio.
Lunganotte signor Forrester. L'ho chiamata per darle una buona notizia: ho tutto l'occorente per soddisfare la sua richiesta. Ricordo che lei mi parlò di un luogo ove svolgere il lavoro... e lasciò la frase in sospeso, asppettando di essere incalzato.. -
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Oh...di già? E' già riuscito a recuperarlo? Lieve sorpresa nel tono, non riuscì a nasconderla. Allora venga subito qui, ho fatto preparare tutto ciò di cui può aver bisogno.
La aspetto, non perda tempo..
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