Cassone del camion

Direzione...?

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    Otto von Braun dal canto suo potrà percepire solo in piccola parte il corso di questi ultimissimi eventi: ha deciso di restarsene là, mansueto, con il capo chino, in modo da non correre il rischio di poter apparire ad un qualche livello come una potenziale minaccia.
    Per questa ragione non vede bene in faccia la giovane donna, pur facendosene un’immagine mentale non troppo diversa dalla realtà: una tossica su di giri.
    “Improbabile che sia davvero lei a comandare. Sembra una che controlla sé stessa già a fatica… figuriamoci coordinare un’operazione simile.”
    Dalle ombre proiettate dai fari, il cainita percepisce poi la presenza di almeno altri due individui, presumibilmente di sesso maschile.
    Non vede lo zaino della donna, ma per capirne le intenzioni e l'effettiva portata della sua minaccia, basta quell’odore penetrante che ora aleggia nell’aria: petrolio.
    Lo avverte chiaramente quando Jeremy provoca quella tipa già piuttosto isterica di suo, persuaso così come lo era Otto fino a pochi istanti fa, che la minaccia del fuoco fosse soltanto un bluff.
    Von Braun ha un passato da sceneggiatore professionista e sebbene i suoi programmi avessero target ben diversi da quelli dei film d’azione, ha già etichettato Jeremy come: “Lo Spaccone-che-fa-una-brutta-fine”.
    Come già detto Otto se ne resta fermo lì, buono buono, come un cane spaventato e obbediente, ma Zoobo no…
    Lui alza il suo “sguardo” per vede come andrà a finire fra l’aguzzina e il compagno di cella.
    E i suoi occhi saranno semplici bottoni azzurri ma… è forse la luce riflessa su di essa dai fari a farli brillare di un barbiglio selvaggio, freddo… spietato.
    E se Jerome prega Jeremy di tacere, Zoobo se ne resta lì, in attesa, quasi fosse intenzionato ad essere uno spettatore di prima fila al più terrificante degli spettacoli.
    Quando poi il toreador chiede una spiegazione alla donna, Otto ci spera poco.
    Per lui si tratta di un’illusione generata dall’immaginario cinematografico: il cattivo che con un lungo monologo decide di rivelare il suo machiavellico e folle piano.
    E questa suggestione ne genera un’altra: solitamente subito dopo la confessione dell’antagonista giunge la cavalleria a salvare il protagonista.
    “No. Nessun deus ex machina in questa brutta storia.” Pensano Otto e Zoobo all’unisono.
     
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    Il portellone si aprì. Come detto Musashi era voltato di schiena, concentrato sui suoni e sulle ombre generate dai fari spianati.

    Per quel che gli era parso di capire, la tipa sclerata era la stessa che guidava il camion e con lei, in teoria, dovevano esserci altri due soggetti. Stando alle parole della sequestratrice, avrebbero dovuto caricare un altro individuo nel camion

    Una bella fortuna. Dovranno richiudere e ripartire quindi. Inoltre nessun riferimento allo scambio fatto tra noi sventurati. Avevo il dubbio che la tipa avesse risposto all interfono perché accortasi di qualcosa..Quindi abbastanza certo che non siamo monitorati qui dentro. Inoltre la voce di quella donna è decisamente sclerata. Meglio da un lato...

    Musashi ascoltò anche le parole di Jeremy e la reazione della sequestratrice. Non era un bluff per lui. Inoue prese le dovute accortezze nel caso il chiacchierone divenisse il primo barbeque della serata. Gli dava la schiena e chiuse gli occhi per prepararsi al peggio piuttosto che dissuaderlo come aveva invece fatto Jerome. Di quest' ultimo ascoltò prettamente l esca tirata a quella donna al fine di farsi dare qualche informazione che male non avrebbe di certo fatto. Inoue aveva esperienza per formazione di salute mentale e dal probabile profilo, poteva anche fare il classico monologo da cattivo. Probabilmente avrebbe però sbraitato di tacere nella migliore delle ipotesi.

    Speriamo chiudano in fretta e si levino. Ogni parola potrebbe essere pretesto per fargli dare qualche attenzione in più nei nostri confronti. Quel tipo con il pupazzo non sarà sano nemmeno lui ma mi piace che taccia. Soprattutto essendo vicino a me. Spero che quel Jeremy rimanga vivo. Uno in più male non fa...anche solo per eventuale diversivo

    Inoue pensava più al seguito. Mentre continuava ed essere remissivo facendo quanto chiesto lui, ripeteva a mente i passi successivi.

    Appena riparte , massima attenzione a 2 cose. Forcina salda in caso di fossi e delicatezza e pazienza. Non voglio romperla aldilà del piano B.. terrò il pezzo di stoffa bianca sotto per precauzione in caso mi possa cadere lo stesso

    - soprattutto ora che Jeremy rischia, prendo le accortezze dette in caso divenga un focolare.
    - presumo di avere su l orologio ma in equipaggiamento non ho indicato se digitale o analogico. Se Iorio X l analogico, spero abbia almeno le lancette luminose come di solito per avere una fonte di luce per quando andrò a scassinare. Non che serva vedere ma se mi cadrà qualcosa di meno. Dico già ora così so già per il prossimo post, grazie ;)
    - se un incendio divampasse e c è il rischio io scleri, uso la volontà. Non vorrei mi cadesse il bastone celato o altro. Solo se ho tempo e modo di accorgermi che non resisto. Se si può fare, ovvio

     
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    dai a un pirla i poteri da master e otterrai un master pirla.

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    Il disprezzo che ho per voi

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    Dopo un momento di silenzio bello lungo, quantomeno da parte di Jeremy, i due scimmioni si iniziarono a muoversi verso l'unica gabbia vuota. il corpo che portavano era di un giovane; capello biondo, abiti casual e un'espressione tipica di un impalettamento: Sgomento a seguito del dolore, tradito dalla bocca torta.
    Non fermati, si affrettarono a raggiungere la gabbia tra Jerome e Jeremy, infilandoci il corpo irrigidito. Si sincerarono della chiusura della gabbia, confermata da alcune robuste e rumorose mandate scricchiolanti nel metallo, e di lasciare il paletto fuori, in modo che fosse raggiungibile dall'esterno della gabbia chiusa.
    uh... capo ma... fece uno dei due alla donna isterica dobbiamo... dobbiamo spalettare anche questo?

    Conosci gli ordini Jimbo! sibilò incattivita la donna. Esegui. e uscite dal camion. Svelti!
    L'energumeno, almeno 90 kg di muscoli su un corpo ben piazzato, trasalì. La donna, o forse "gli ordini" lo spaventavano.
    E mentre i due si misero a controllare velocemente qualcosa all'altezza del pavimento, Jerome ricevette un'insperata quanto inutile risposta. Mettiamola così, belloccio: questa è la parte migliore di quello che vi aspetta. Ma almeno i.... il cliente non ha intenzione di darvi alle fiamme. quindi vi conviene fare i bravi, specie se volete perorare a muovervi a prescindere da quanto vi batta il cuore. Se invece vi appaga l'idea di un bagno di fuoco continua a farmi domande del cazzo!
    il ghigno disturbato si increspò maggiormente, e nel contempo i due tizi si erano decisi a spalettare il nuovo arrivato. Un gesto secco, di forza bruta. al quale seguitò una veloce caracollata giù dal cassone.
    L'uomo che era invece rimasto fermo, quello armato di diffusore, fece un cenno con la testa in direzione della pazza.
    Parti a cannone Eliza. siamo in ritardo. un timbro fermo, molto più controllato. roco e composto.
    MI AVETE FATTO FERMARE VOI, BASTARDI

    Nessuna risposta. Mentre il nuovo arrivato si riprendeva rapidamente dal trauma dello spalettamento, le porte del cassone si chiusero.
    VAFFANCULO! tuonò ancora più istericamente la donna, lanciando un'altra litrata di benzina verso Jeremy e sparendo da dove era comparsa.

    il camion inizierà a partire a breve:
    Julius Deschain entri in partita dallo spalettamento in avanti.

    AlexMu: l'orologio ha una minima componente luminosa, che ti fornirà un aiuto se usata in combinazione con mezzi sovrannaturali come l'auspex. In termini pratici scassinare segue le regole del forzare, ma usando Destrezza anzichè forza: il tiro è a Difficoltà 8 (le forcine non sono esattamente grimaldelli, checchè ne dicano i giochi di fallout e Sei in movimento, cosa che porta a un costante traballio) ed è un prolungato che richiede 5 successi cumulativi. Ogni tiro dopo il primo comporta 10 minuti di lavoro extra. A ogni tiro potrai decidere se spendere o meno Willpower)

    Ancora turni liberi.
     
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    - Visto i turni liberi e in vista delle mie intenzioni, posto per primo. se problemi eliminerò il messaggio
    - spero si sia capito l'iter. Sto attento a non rompere ambiti e.o bastone. Inutile forzare oltre la loro resistenza che se si rompessero comunque non sarei fuori
    - se mi accorgo che è fattibile (anticipo prima di dimenticarmi) ma c'è il minimo rischio che si pieghi il bastone, sguaino la lama dal bastone per evitare che piegandosi venga bloccata all'interno.


    Quella donna, il cui nome era Eliza, forse non aveva rivelato il piano ma qualcosa d'interessante l'aveva detto. Aldilà che per loro ci sarebbe stato un futuro non dei migliori, almeno non era ucciderli l'intenzione. Poi sembrava ci fossero più persone invischiate anche se la donna di era poi corretta. Poteva averli raggirati ma vedendo il personaggio non era così probabile. Anche se Inoue si sentiva un più sollevato, per lui valeva la pena tentare a uscire da quella situazione; non era stupido ma neanche troppo pavido.

    Nel mentre al nuovo arrivato era stata assegnata la sua suite. Dalla voce dei complici, sembrava che lo temessero in modo particolare. Inoue lo notò ma intanto che si sarebbe svegliato, preferì limitare le perdite di tempo. Non sapeva quanto ne avrebbero avuto prima di arrivare a destinazione. Dato che temeva ancora dassero fuoco al compagno, aveva perso diversi particolari; ad esempio la stazza di Jimbo o che i due avessero guardato al suolo. Ciò lo avrebbe insospettito, specie considerando il suo carattere. Sentì una voce più pacata prima che partissero. Sembrava uno con maggiore senno; i peggiori.

    Ad ogni modo, appena il cassone si chiuse, Inoue si mosse come aveva preventivato. Presa la forcina si accorse però immediatamente che non sarebbe stato facile. Guardò i compagni di sventura. Non li conosceva e non sapeva se potersi fidare ma razionalmente era meglio esporsi e rischiare la sua arma. Si rivolse rapidamente a tutti i presenti con voce adeguata a farsi sentire ma senza urlare.

    Vorrei la vostra attenzione. Mi dispiace essere poco attento alle buone maniere ma penso che noi tutti vorremmo più uscire che avere simpatia per me. La luce non è delle migliori ma magari chi è più vino a me, spieghi rapidamente come fare ciò che sto per mostrarvi a chi è più lontano

    Il classico approccio di chi cercava di essere lucido e rapido. Non sapeva però se la soluzione proposta avesse senso o se lo avrebbero ascoltato.

    Magari si sono accorti del bastone, ma non che nascondo una spada. Ora gli mostro come fare a forzare le sbarre senza togliere la lama. Così se nessuno mi asseconderà non vedranno che ho una lama celata. Solo se saranno favorevoli, sguainerò la spada per passare il bastone a chi vorrà provare. Ma prima proverò a mia volta così se vedo che il mio bastone metallico non regge, eviterò di romperlo. Ma come spessore dovrebbe funzionare; è fatto apposta per dare colpi e le cavità danno resistenza...un po' come le trabecole nelle ossa...

    Musashi, prima di provare ad usare le forcine, si tolse rapidamente la giacca ed i pantaloni Che tristezza. Almeno si vede poco, per poi avvolgerli come una treccia fra di loro. Li girò intorno alle due sbarre e fece un nodo. Prese il bastone per poi fare un ulteriore nodo. Non erano forse umidi ma più vestiti e di quel tipo potevano dare una grande resistenza alla trazione. Quell'accorgimento, a parte averlo visto in un banale filmato di una fuga proprio da una cella, si basava sullo stesso principio usato per creare fasciature fortemente compressive in caso di emorragie arteriose in urgenza. Inoue cominciò a ruotare con forza il bastone fino a quando tale rotazione iniziò a stringere le due sbarre scelte (quelle che ad occhio sembravano più adatte). Ora iniziò a verificare quale degli elementi avrebbe iniziato a cedere per decidere il da farsi. Se sarebbe stato il vestito o il bastone si sarebbe fermato prima di fare danni non voluti e inutili. Se sarebbe stata la sua forza a essere deficitaria, avrebbe sguainato la spada e dato il bastone a chi avrebbe voluto provare e lui avrebbe nel mentre provato a scassinare la serratura. Per guadagnare più tempo possibile e aumentare le possibilità di successo, la collaborazione era fondamentale.

    Faccio giusto un tentativo per cercare di vedere se è una via fattibile. Intanto, chi vuole provare faccia quanto mostrato. Se mi rendo conto di non riuscire, al primo volontario passerò il mio bastone e io proverò nel mentre con le forcine. Semmai qualcuno dovesse riuscire a liberarsi con il bastone, aiutativi anche in due per aprire la successiva gabbia. Il bastone lo impresterei pure a chi di voi ha più familiarità nel suo uso..

    Mentre iniziava a provare, prese un'ultima volta parola

    Ovviamente se avete idee migliori, ben vengano. Si possono anche seguire più assieme magari
     
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    Il ritorno al moto fu lento, incerto. Tra lo sfilare del paletto e il primo scatto non passarono che pochi attimi, colmati da un riottoso processo interno: pensieri sparsi nell'attesa si radunarono in feroci frotte dirette verso il logos interno del Cainita mentre la Furia, odiata compagna, scalpitò in risalita verso il primo sfogo concesso.

    Mani ad artiglio scattarono verso le sbarre per afferrare la mano dell'aguzzino mentre il volto tenue, di norma neutro del Sapiente versò giù per i tratti più basilari dello spettro umano, scadendo nel territorio della Bestia. Ne seguì un ruggito profondo, orribile. Un'amalgama di vergogna e dolore. Capito di aver mancato l'arto calciò con forza le sbarre: un gesto inutile e di puro sfogo, che lo portò solo ad allungarsi e sbattere così il capo.

    Rimase in terra, in chiara lotta con la Bestia. Denti stretti e sguardo fisso su un imprecisato punto nel buio, mani cinte sul metallo ai lati. Trattenendosi, cercando un punto di equilibrio mentale. Jimbo. Eliza. Il primo scatto logico, due nomi in sequenza a cui seguirono i volti in parallelo. Nel farlo distese la postura, non più riverso ma seduto. Sono stato uno stupido. Pensò, tenendo lo sguardo basso. Adesso dovrò sistemare questo casino... Una lunga occhiata verso la penombra, ai compagni di stanza.

    Si schiarì la gola. Di norma vi direi buonasera, ma non ho proprio voglia di farmi mandare a fare in culo. Non è serata. Il tono si dimostrò fermo, come se l'eccesso di Bestia di poco prima fosse stato definitivamente accantonato. Sono Julius. Si alzò in piedi facendo forza sulle sbarre e, una volta ritto, iniziò a controllare cosa gli fosse rimasto nelle tasche e a tastare la serratura del monolocale. Tra di voi mi è sembrato di scorgere qualcuno che conosco... Cercò di ricordarsi del Neonato conosciuto pochi giorni prima in Eliseo. Musashi?


    nel mentre mi curerei un danno 👀


    Edited by Julius Deschain - 13/3/2021, 10:28
     
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    << Sul Love Boat si è imbarcato un nuovo passeggero… >> commenta Otto von Braun quando il portello del cassone viene richiuso.
    << Non è proprio serata, infatti. >> Converrà poi cupo Zoobo dopo il risveglio di Julius e quelle sue prime parole.
    << Polli da batteria destinati al consumo di un qualche diablerista esigente. >> La sua voce gracchiante ma anche terribilmente ammaliante è ora ridotta quasi ad un sussurro.

    @Julius
    Se Julius dedicherà la sua attenzione ad osservare l’altro cainita, riuscendo a scrutarlo nell’oscurità che di nuovo domina l’interno del cassone, si potrà rendere conto di ciò che Jerome e Musashi hanno già potuto evincere: Otto e Zoobo sono la stessa persona. Otto è un tizio paffuto e con un vistoso paio di baffi, più vicino ai 60 che ai 50 (almeno a giudicare dalle apparenze) e di probabili origini tedesche. Zoobo altro non è che una semplice marionetta ricavata da banali modifiche sartoriali fatte su un vecchio calzino e che Otto “anima” con le sue lodevoli abilità di ventriloquo.


    << Diablerista? Di che stai parlando Zoobo? >>
    << Un’eventualità, Otto. Ma ora non importa. >>
    Già, ciò che conta nell’immediato non è prodursi in congetture circa le intenzioni dei propri persecutori, quanto capire come e se sia possibile sottrarsi a quella situazione di svantaggio.
    Ed è d’altro canto ciò nel quale si sta cimentando Musashi.
    Da quanto Otto capisce del suo piano, l’idea del cainita non è più quella scassinare la serratura della gabbia, quanto di forzarla. Von Braun fu un artista di strada prima e televisivo poi… mai un artista della fuga e non ha idea di quanto il progetto di Musashi – che ad ogni modo non ha intenzione di ostacolare – possa rivelarsi valido.
    Otto si limita dunque alla mera osservazione del compagno, senza tuttavia imitarlo in alcun modo.
    Sarà invece Zoobo a domandare: << Posto che il tuo trucco funzioni, una volta che Titti sarà uscito dalla sua gabbietta, volerà via felice o finirà nelle grinfie di Silvestro? Poi pensi di poter aprire i portelloni del cassone in qualche modo? >>
    La domanda in effetti è lecita ed in un primo momento Otto si volta nella direzione delle porte per cercare di vedere se esiste una maniglia interna che possa essere in qualche modo scassinata o forzata.

    Se necessario posso provare a ricorrere a Sensi Amplificati per vedere sul fondo del camion.


    Poi – come sempre pare capitare al “pupazzo di carne” - questo si concentra sull’aspetto più marginale di quanto detto dal ben più deciso Zoobo: << Ehi aspetta Zoobo… hai detto “Titti sarà uscito” e non "Titti sarà uscita”.>>
    << Sì, Otto. Il personaggio di Titti in realtà è un maschio. >> risponderà secca la marionetta.
    << Certe volte questo mondo mi fa paura. >> confessa il cainita sospirando.

    Se posso nel mentre mi curo anche un livello di ferita.
     
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    Perfetto, un nuovo invitato alla festa. Dopo l'artista, il ninja, il cabarettista e lo scoppiato, mancava proprio l'uomo del mistero. Ciao Julius e benvenuto tra noi allora!

    Naturalmente quel pensiero rimase nella sua testa, ma Jerome riuscì a trovare la voglia di salutare il nuovo arrivato con un laconico Benvenuto., per poi perdersi nuovamente nei suoi pensieri.

    SentìMusashi confabulare con Otto. Non era certo che tentare una improbabile fugfa dal camion, sarebbe stata la scelta più saggia, ma non voleva fare il bastian contrario. Anche se qualcuno fosse riuscito a liberarsi dalla gabbia, che cosa avrebbe potuto fare? Liberare gli altri per poi gettarsi tutti dal camion in corsa? Se qualcuno dei sequestratori si fosse accorto del tentativo di fuga poi, avrebbero fatto tutti una brutta fine. Aveva visto chiaramente la follia e un malato desiderio negli occhi di quella donna.

    No, non aveva voglia di morire, pur non temendo la morte. Ma quel tentativo di fuga, aveva il classico sapore di una scena dei film d'azione. Si era fatto ormai l'idea che non avrebbero potuto fare nulla e anzi, un pò l'idea di vedere dove li stavano conducendo e perchè, solleticava la sua curiosità. Una sola cosa non tollerava in alcuna maniera: il lasciare una sua opera incompiuta. Tra l'altro, quella che aveva iniziato non era un'opera qualunque: era la sua personale visione di Elettra, la cainita che aveva conosciuto a quell'asta, l'unica donna che negli ultimi anni di non esistenza era stata in grado di solleticare le sue fantasie erotiche.

    E si mise a pensare a quella tela, posta su un cavalletto nella penombra del suo rifugio. Riuscì quasi a vederla lì, a pochi centimetri dalla sua gabbia: Elettra era come un angelo e volava in alto, completamente nuda, verso chissà quale meta. Sul suo viso, un'espressione di beatitudine contrastava con il cielo color pece che faceva da sfondo e da quelle che sembravano essere fiamme, sullo sfondo.

    Gli stava venendo bene, a parte le solite mancanze qui e là e l'idea di non poterlo completare lo rendeva agitato.

    Voltò lo sguardo verso la gabbia non più vuoto a fianco a lui: la realtà era che in quella situazione, non vi era alcuna certezza a cui aggrapparsi. Si riappoggiò sul fianco della gabbia con la schiena e chiuse gli occhi, perdendosi nei suoi pensieri.

    SPOILER (click to view)
    Se possibile provo a curare la ferita.
     
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    dai a un pirla i poteri da master e otterrai un master pirla.

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    Il disprezzo che ho per voi

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    Ferite aggiornate. kidfabio per il momento te ne ho curata una sola per sicurezza. quando volete curarvi/ spendere sangue o wp, indicate anche quanto ne volete spendere. almeno finchè non siamo in una situazione ove i turni contano (come in combattimento) potete spendere più ps a singola azione nei limiti del raziocinio.


    Julia Kendall, clan toreador sibilò la donna vista di sfuggita da Julius in risposta, tradendo un filo di aspettativa sociale totalmente fuori luogo, come se si aspettasse di essere riconosciuta dal nuovo arrivato.
    Jeremy. si presentò invece l'altro uomo, quello che già da impalettato Julius poteva aver sentito sclerare fino al suo bagno di benzina. Ora, inzaccherato e pericolosamente fradicio, cercava di sgocciolare in direzione del fondo del cassone, dove la pazza che lo aveva "attaccato" era sparita.

    2021-03-15 04:14:34 Julius rolls 6 dice to Intelligenza + politica 1,2,5,5,3, 4 (BOTCH x 1)

    Julia. Jeremy. non una cazzo di idea su chi fossero. Figurarsi gli altri, all'infuori di musashi incontrato per caso poche notti prima.

    Dall'altra parte del cassone invece, senza minimamente scoraggiarsi e dando fondo a tutte le sue opzioni, Musashi stava facendo dei tentativi per forzare la gabbia.
    2021-03-15 04:00:25 Musashi rolls 4 dice to Percezione + Investigar (Diff 7) 9,1,9,1 [failure]

    Ovunque la scarsa illumiunazione gli permettesse di guardare, non vedeva altro che barre di solido acciaio create per il contenimento di creature feroci. Anche se il dubbio che fossero create apposta per vampiri poteva essere più che legittimo, era invece più probabile che si trattasse di strumenti per la cattura e il trasporto dei gorilla.
    E come tale non puntava su chiusure tecnologiche o impossibili da forzare, ma su una struttura solida onde evitare che la creatura al suo interno ne uscisse con la forza bruta soltanto.
    Mentalmente scartò la possibilità di usare i vestiti e il bastone a mo di chiave; avrebbe potuto anche funzionare, ma considerando la solidità della gabbia vi era il considerevole rischio di sforzare irrimediabilmente il bastone, piegandolo... o peggio.
    D'altro canto, probabilmente a nessun veterinario o guardiano di Zoo era mai venuto in mente di dare al gorilla una forcina. E quella era la possibilità più papabile.

    Il camion era già ripartito. Dapprima lento, poi con un paio di colpi di tromba belli decisi aveva dato un'accellerata più intensa. Nessun rallentamento, nessuna esitazione. La strada era probabilmente deserta, nella migliore delle ipotesi.
    Otto cercò di amplificare la propria visuale verso il fondo del camion, ma trovò delusione. l'illuminazione non era comunque abbastanza da permettergli una visuale completa e, in modo ancor più frustrante, non riusciva a vedere da dove fosse sbucata la stronza con la benzina. Certo, i grossi camion hanno tutti una cuccetta sul retro, uno spazio ove l'autista può dormire per i lunghi tragitti. Ma qualcuno si era ben dato da fare per creare un canale comunicante tra la motrice e il cassone, e che questo canale fosse il più invisibile possibile dalla parte del cassone. Un tale livello di accortezza poteva solo significare che chiunque fossero quei tizi e per quanto fuori controllo, non erano totalmente degli sprovveduti.
     
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    Mentre era intento nel suo operato, una voce conosciuta provenne dalla gabbia del nuovo arrivato. Quando fu chiamato perfino per nome, Musashi non ebbe più dubbi. Era Julius, il colto Brujah con cui aveva avuto occasione di conversare notti addietro. Si fermò un attimo dal suo lavoro per rispondere in modo cortese al Sapiente.

    E' una frase sconveniente da dire, ma lieto di vederti

    Si, non era migliore delle frasi da dire in quella situazione ma sapere che quell'uomo fosse la nuova aggiunta, in qualche modo rincuorava Inoue. Aveva sempre avuto una certa stima delle persone che mostrassero acume e, come se non bastasse, sembrava temuto dai loro aguzzini. Conoscerlo, anche se sommariamente, era infine un ulteriore motivo di conforto. La pausa che si era dato, prese giusto il tempo di quella frase; tempo necessario a fargli rendere conto che continuare su quella via non sarebbe stato conveniente. Come preventivato, in caso fossero stati i vestiti o il bastone a cedere, il piano doveva essere accantonato. Inoue provò comunque frustrazione per il tempo perso. Pochi minuti invero. Però ogni secondo era per lui importante e, mentre si rivestiva e riponeva l'arma, si rivolse al marionettista con il suo solito fare pacato.

    Preferirei vederci come Leoni che come canarini. Non mi sono ancora sincerato del passo successivo ma una cosa la so. Anche non potessimo uscire dal furgone, potremmo sempre coglierli di sorpresa se riuscissimo a liberarci. Stare con le mani in mano non so se ci salverebbe da ciò che potrebbe capitarci in seguito. E' con l'inerzia che in situazioni simili molte persone sono venute a mancare. Ovviamente non è azione priva di rischi.

    Inoue non voleva fare moralismi ma semplicemente fare capire che a suo modo di vedere, il suo agire fosse semplicemente frutto della logica, magari anche errata. Lo stesso "sprecare fiato" a rispondere nasceva dall'intento di motivare le proprie azioni, magari per spronare i compagni a provare strade a loro volta. Nel mentre continuava a muoversi instancabile ma attento. Aveva posto l'orologio in posizione agevole al fine di illuminare un minimo la serratura ed al suolo aveva aperto il pezzo di stoffa bianca per sicurezza nel caso una buca gli avrebbe fatto cadere di mano le forcine.

    Devo essere veloce ma due accortezze. Non mi devono cadere e ancora peggio non devo forzarle e romperle. Queste sono la priorità

    Musashi inizio il suo lavoro, cercando di intensificare i sensi che più gli sarebbero stati utili in quella prova a seconda del momento. Vista quando doveva infilare le forcine, udito per sentire il movimento dei meccanismi interni e tatto per lo stesso motivo e per avere la sensibilità necessaria. Prima di iniziare con la parte più delicata del lavoro, prese un'ultima volta parola. Il tono di voce era sempre il minimo necessario a farsi udire

    Vi sarei grato se potreste avvisarmi di eventuali problemi all'orizzonte. Cercherò di concentrarmi interamente su questa magra possibilità e non vorrei essere beccato. Semmai riuscissi a liberare qualcuno e non riuscissimo a uscire di qui, potremmo cogliere l'eventuale occasione propizia per colpire di sorpresa; anche rimanendo in gabbia fingendo sia chiusa...dato che presumo ci prelevino uno alla volta e magari si potrebbe anche colpirli alle spalle

    Guardò infine Julius che era riuscito a vederlo nella penombra e scostando la giacca gli mostrò meglio la sua arma. Con un cenno del capo volle fargli intendere che all'occorrenza avrebbe potuto cederla se avesse voluto

    Se lo temono ci sarà un motivo e non credo sia per la sua eloquenza. Senza contare che se gli dessi la lama, potrei sempre usare il bastone, suo fodero, per difendermi a mia volta. Speriamo di riuscire

    - Continuo con l'auspex come detto
    - Sto attento a non perdere di mano il "grimaldello" e non romperlo
    - Orologio ancorato con cinturino alla sbarra più utile a illuminare la zona necessaria
    - Stoffa bianca al suolo per vedere forcina se cadesse comuqnue
     
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    Mugugnò un veloce assenso verso i due sul fondo, senza però attaccar bottone. Non li aveva mai sentiti nominare, per cui li etichettò come fratelli di poco conto. Ti conviene spogliarti e buttare via i vestiti zuppi di nafta, Jeremy.

    Mano destra alle sbarre, osservò il grosso cabinato per carpirne le dimensioni. Purtroppo gli venne difficile visto il buio, seppur riuscì a notare la strana coppia davanti a lui. Mah. Si ritrovò a pensare, senza però dar molta corda alla faccenda. Ne aveva visti di Fratelli strani, alcuni dei quali li aveva persino in coterie. Perlomeno il pupazzo si dimostrava un tipo sagace. E' una possibilità. Ammise, riguardo alla Diablerie. Su Titti rimase in silenzio, preferendo il riserbo.

    Dunque... Mormorò tra sé, prima di fiondarsi in un excursus del tutto privato. Uniamo i puntini, ce ne hanno offerti tanti. Non sprechiamoli. Veloce scorgere tra i ricordi, le voci. Sono ben organizzati, il camion è stato sistemato appositamente per ospitarci. Ma non conoscono appieno ne i Doni ne le possibilità di un vampiro, visto che con un po' di sforzo e spesa potrei riuscire a piegarle o usare le chiavi di casa per rompere il cilindro. Toccò le sbarre. Da come ha parlato la pazza sembra avere un minimo di esperienza, seppur bocconcellata. Sanno cosa ci fa male e soprattutto sanno che da impalettati possiamo percepire il mondo esterno. Altrimenti non mi avrebbero incappucciato. Passò la destra guantata sulle fredde sbarre. Sembrano malati...in astinenza.

    Ah. Gli sfuggì. Forse... Alzò il capo, rivolgendosi al buio. C'è la possibilità che quei tre siano dei Ghoul, visto quanto ne sanno e i segni di astinenza da Vitae. Lanciato il metaforico sasso nel vuoto, attese il riverbero. Senza contare l'odio...la donna sembra un cucciolo abbandonato, cresciuto a pane e odio. Che mi sbagli o meno è strano che ci abbiano levato i paletti. Da quanto ho capito era loro ordine, forse per farci parlare tra di noi. Lo disse con tono fermo, proprio di chi sa farsi ascoltare. Non vedo altri motivi. E voi? Sperando nei buoni intenditori.

    Hanno parlato di un cliente. Continuò a ragionare. Cliente...come un qualcuno di estraneo, il che porterebbe ad escludere il Domitor. Si passò la lingua sulla dentatura, pizzicandosi con i canini. Ghoul indipendenti, Cacciatori o ancora la possibilità che finora abbia ragionato su un cumulo di stronzate e ci sia qualcos'altro dietro. Ghignò nel buio, preso dagli eventi.

    All'invito dello Stregone scosse il capo, concedendogli un'espressione cheta. Non preoccuparti. Gli mostrò le mani, come a dire "mi farò bastare queste". Non era tipo da levare le armi agli altri. Infine guardò l'orologio al polso, per capire che ora fosse.


    Kab, alcune domande. Secondo te con manualità (spec meccanica) ho abbastanza conoscenze per poter pensare di rompere il solo cilindro della serratura usando le chiavi di casa (insomma, quelle spesse)? Chiedo perché effettivamente non è criminalità e potrei pensare una boiata <3

    Le gabbie sono ancorate alla pavimentazione? Andrei di tatto per capire se ci sono bulloni o meno.

    Infine sull'equip. Mi sono giocato di avere ancora chiavi di casa e orologio, leggendo i primi messaggi. Va bene o edito?
     
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    Come non molto tempo prima, Otto von Braun pare lasciare completamente le redini nelle mani di Zoobo, indugiando con aria distratta su ciò che riesce a scrutare dei presenti e dell’interno del camion, con l’atteggiamento del bambino annoiato. C’è da chiedersi piuttosto se Otto queste metaforiche redini le abbia mai avute e se non sia piuttosto lui ad essere l’ingombrante pupazzo di carne morta di quel ventriloquo di pezza…
    << Neanche noi vogliamo restarcene mansueti come vacche portate al macello, Musashi. E al momento opportuno per questi leoni in gabbia verrà il momento di andare a caccia… >>
    Otto che nel mentre si sta lisciando i baffi si intromette solo per una delle sue superflue precisazione: << Leonesse. Sono le femmine quelle che vanno a caccia. >>
    << Quello che è. >> riprende Zoobo spazientito. La sua bocca/mano sinistra di Otto si apre, conferendo alla marionetta una quasi-espressione esasperata.
    << Il punto è che se agiamo dobbiamo farlo con un piano già in mente. Anche perché se quei balordi si rendono conto che ci siamo liberati, la loro prima reazione sarà quella di darci fuoco insieme a tutto il dannato camion. >>
    Qualche istante di silenzio, poi quella voce così strana e magnetica torna a parlare:
    << Ad ogni modo se riesci a farci uscire dalla nostra gabbia, io e Otto potremmo provare a ricorrere ad un nostro vecchio numero… >>
    Dunque il polso di Otto compie una rotazione e la figura di Zoobo è ora rivolta a Julius, che conviene sul fatto che quella delle diablerie sia quantomeno una possibilità.
    << E’ ciò che credo anch’io. >> concorda a sua volta sull’ipotesi che quegli aguzzini siano ghoul in astinenza da Vitae. << Di certo non si comportano come cacciatori. In quanto alla questione della rimozione dei paletti, è un indizio, seppur piuttosto fumoso, circa le possibili intenzioni del loro mandante… questo cliente. E’ ciò che mi spinge a considerare l’ipotesi che il nostro valore per questa gente non sia meramente quello di sacche di Vitae… >>
    Solo allora Otto sembra destarsi dal suo torpore: << Speri che ci libereranno prima o poi, Zoobo? >>
    << Sai come si dice, Otto: la speranza in una mano, la merda nell’altra… e vediamo quale si riempie per prima… >>

    Mentre Zoobo parla, nel suo indugiare con lo sguardo basso, Otto cerca di scrutare se come in alcuni camion, su quel veicolo sia magari presente una botola nel cassone o un qualche pannello che possa essere rimosso. L'idea è quella di trovare una via di fuga alternativa alle porte o una sorta di nascondiglio.
     
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    dai a un pirla i poteri da master e otterrai un master pirla.

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    Il disprezzo che ho per voi

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    2021-03-17 06:29:38 Musashi rolls 5 dice to Destrezza + criminalità (Diff 8) 10,7,1,8,2 [1 success]
    Primo successo ottenuto per iniziare a scassinare la porta. ne mancano quattro per avere successo. i tiri successivi ti porteranno via 10 minuti ciascuno.

    2021-03-17 06:31:30 Julius rolls 7 dice to Intelligenza + manualità (Diff 7) 1,6,5,2,10, 2,5,2 [failure]
    2021-03-17 06:30:43 Julius rolls 5 dice to Percezione + consapevolez (Diff 7) 7,4,7,10,6 [3 successes]
    2021-03-17 06:33:15 Otto/Zoobo rolls 4 dice to Percezione + consapevolez 6,6,9,7 [4 successes]

    @Tutti: vi hanno tolto le armi palesi e tutti i mezzi di comunicazione, ma per il resto avete tutto quello che era trasportabile sulla vostra persona <3


    Musashi, armato di pazienza e di determinazione a uscire dalla gabbia di titti, si organizzò rapidamente per allestire una presa sicura sulla gabbia, e un eventuale piano di recupero nel malaugurato caso gli cadessero i pochi strumenti che aveva di mano.
    Attento, cercando di compensare con i muscoli delle braccia per controbilanciare gli urti del camion, iniziò a infilare la forcina nella serratura, e complice l'illuminazione e l'auspex riuscì in un primo momento a sentire i meccanismi titillati. Si trattava solo di beccare tutte le combinazioni del cilindro. Difficile, ma non impossibile, con la giusta perseveranza.

    Sgrunt Jeremy fece un cenno contrariato in direzione di Julius, che ormai lui non poteva che percepire come la silhouette di un uomo che iniziava a togliersi la giacca di dosso e a sbottonarsi una camicia. Questo diede tempo al filosofo di valutare la sua situazione.
    Spezzare il cilindro con l'uso di una sua chiave poteva essere un'idea, ma la scarsità di luce gli rendeva difficile capire il tipo di serratura: l'idea poteva essere brutale e risolutiva, rompendo il meccanismo e obbligandolo a girare a vuoto al costo di una singola chiave. Ma era anche vero che poteva incastrarlo per sempre nella gabbia, non migliorando di un cazzo la sua situazione.
    Mentre ci rifletteva, le sue mani scivolarono lungo la base della gabbia, riuscendo a cogliere qualche dettaglio in più con le sole mani:
    La gabbia, la sua e probabilmente le altre, non era ancorata a niente, e si reggeva esclusivamente sul peso della base. un blocco unico di acciaio ben saldato ma con una base probabilmente foderata in piombo, per compensare i contraccolpi dati dagli ospiti.
    Niente di inamovibile insomma, quasi non si aspettassero resistenza di sorta.
    La sua attenzione però venne catturata da un'altra cosa.
    Davanti alla sua gabbia riusciva a percepire qualcosa di diverso. quasi un cavo nastrato che correva lungo il bordo della base, e qualche sorta di componente plasticoso e semimobile celato dietro di esso. Difficile identificarlo nel buio, forse un sensore di qualche tipo?

    Mentre Zoobo si era erto a parlamentare con i suoi compagni di sventura, i rapidi occhietti di Otto si erano sincerati sul pavimento, trovando effettivamente quanto cercavano: Nel "corridoio" posto tra le due file di gabbie vi era effettivamente una botola da cassone. probabilmente ad uso meccanico, avrebbe dato direttamente sul piantone delle ruote posteriori, o sul cemento. un contraccolpo con l'asfalto ruvido davvero da considerare, specie considerando la velocità della motrice, ma poteva valerne la pena in caso di estrema fretta.

    Il mezzo intanto rombava prepotentemente. A giudicare dal baccano del motore la persona al volante, probabilmente l'instabile donna di prima, stava andando veramente veloce.
     
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    - Continuo a scassinare usando Auspex
    - Spendo 1 PS per aumentare la destrezza
    - Cerco, se ha senso, di memorizzare la procedura usata e ciò che sto apprendendo dalla serratura...almeno se ciò potrebbe tornarmi utile per le eventuali altre serrature se mi andasse di lusso. Anche fosse solo un risparmio di tempo in futuro o una minore difficoltà con la prossima serratura.
    - E' segnato 1 solo successo. E' un caso o mi sfugge qualcosa nel regolamento?
    - Passo all'arancione con il parlato per non "cecarvi". Mi hanno fatto notare che non era il max il blu, scusate XD


    Musashi aveva perso diversi dettagli che i compagni di sventura stavano sollevando. Ad esempio non aveva avuto modo di vedere l'aspetto dei loro aguzzini, la botola o altro. Altre osservazioni, ad esempio quella delle gabbie, non le aveva notate invece data l'attenzione riposta quasi interamente sul suo compito. Era tuttavia felice di rendersi conto che non fosse il solo a non essere inerme e faceva tesoro di quanto venisse detto dagli altri; informazioni utili anche se non sempre comprese appieno. Per il suo modo di vedere, il fatto di essersi divisi i compiti o anche lavorare in sinergia su alcuni di questi, lo rasserenava. Sperava solo che qualcuno di loro fosse concentrato sul fare da palo, come aveva chiesto. La sua attenzione venne catturata dalla serratura; stava iniziando a capirci qualcosa forse.

    Bene, qualcosa si è smosso. Forse posso farcela. A questo punto, se affinassi i miei movimenti...Potrei usare "quella capacità", sebbene richieda un dispendio elevato di energie. A parlarne in questi termini sembra ancora così irreale e frutto della mente di qualche sceneggiatore dedito a letteratura fantasy. Basta pensieri fuorvianti ora.

    Era una delle prime capacità, per lui straordinarie, apprese i primi tempi dopo l'abbraccio. Nella sua mente non era molto diverso che uno sforzo d'attenzione ma, a differenza di questi ultimi, qualcosa cambiava. Era come forzasse la sua vitae a concentrarsi in determinate aeree cerebrali. Non doveva pensare a quali, il meccanismo fisiologico doveva essere quasi istintivo; almeno dopo averlo forzato un po'. Era più "pesante" rispetto ad ampliare i sensi e poteva percepire un onda di calore corrergli dal cranio fino ai nervi del corpo e viceversa. I suoi movimenti, perfino quelli finomotori, divennero più agili e controllati al contempo.

    Era in un momento di maggiore tranquillità ora, dove la concentrazione necessaria era minore. Annuì a quanto detto da Zoobo e rispose in modo per lui sintetico

    Concordo appieno. Ma in sincerità, a parte quanto già detto, ora sto cercando di porre le maggiori attenzioni qui. Confido negli altri per il resto; sia per necessità, sia perché quel che sto sentendo dirvi mi da fiducia sul vostro raziocinio

    Prima di arrivare ad un altro momento delicato del suo lavoro si sentì di dovere rispondere a Julius. Sia perla buona impressione avuta da lui all'eliseo, sia per il suo ascendente che per il ragionamento fatto che per lui poteva essere meno probabile di quanto invece da lui pensato. Ma il motivo principale era che aveva richiesto espressamente un parere a chi era con lui.

    Penso al Rasoio di Occam. Se ci volevano morti, lo eravamo. Se volevano dissanguarci credo potessero farlo con il paletto al petto. Io credo vogliano parlare "con noi" più che farci parlare "tra noi" e magari questo frangente serve per intimorirci in vista di quel momento. Certo, "l'esperimento sociale perverso" non è affatto da escludere, anche perché in effetti quel paletto tolto già ora...Comunque, forse è più di un cliente...almeno stando a quel lapsus avuto da quella psicopatica

    qualche idea l'avrei se così fosse...

    Non era sicuro di ciò che diceva ma davvero pensieroso in merito. A suo modo cercava solo di dare rapidamente qualche spunto rapido, giusto o sbagliato che fosse, sicuro nelle capacità dell'interlocutore nell'accoglierlo o scartarlo qualora fallace. Inoue riportò quindi tutta l'attenzione al suo lavoro. A breve sembrava essere giunto in un altro momento delicato e, come detto a Zoobo, era meglio usare strategicamente i loro sforzi.
     
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    Signore dell'Arpiato

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    No... Lasciando perdere la serratura. Non così, è troppo rischioso.

    Oh si, quello è ovvio. Disse al Ventriloquista mentre ispezionava la gabbia, notando che fosse semplicemente poggiata e non fissata al mezzo. Vi passò la mano. Con un po' di sforzo potrei sfondarla...spingendo prima la gabbia di lato per farla inclinare, e ricavare spazio. Ma attirerebbe la comparsa uscita da Fahrenheit 451, sicuro come la morte ultima che ne seguirebbe. Mugugnò nel buio, ascoltando assorto l'accelerazione del mezzo. Il fatto che possano intervenire velocemente grazie a quel passaggio in fondo è un fastidio da evitare.

    Appoggiò il viso alle sbarre per allungarsi il più possibile e, tentoni, trovò qualcosa di nuovo. Lo tastò. Mettete la mano fuori dalla gabbia, tastatene il bordo frontale. Ditemi per favore se sentite del cavo... Un microfono? Se si seguitelo e vedete se vi sembra di toccare una parte di simil-plastica. Attese qualche attimo. Vi chiedo un favore, evitiamo di parlare di capacità, nomi e luoghi particolari e tutto ciò che potrebbe essere pericoloso. Fece presente, nonostante la Kendall avesse già sciorinato il suo Sangue ai quattro venti. Spero davvero di sbagliarmi, ma c'è la possibilità che ci stiano registrando. Questo spiegherebbe alcune cose. Dettò ciò provò a tirare via dalla base esterna della gabbia il cavo, per poi portarlo dentro ed esaminare più scrupolosamente al tatto la parte sospetta, pronto a distruggerla nel caso in cui gli ricordasse effettivamente un microfono.
     
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    Le parole di quel giovane cainita, Julius, destarono interesse in Jerome. Che li stessero davvero registrando? Che ci fosse davvero un disegno, uno scopo, dietro a quel bizzarro seuqestro multiplo?

    Sembrò assurdo anche a lui, ma quel pensiero lo rincuorò. Il fatto di non trovarsi nel mezzo di una volgare operazione da macello partorita da un novello Van Helsing, rendeva il tutto ancora più interessante e in un certo qual modo affascinante.

    Jerome non conosceva nessuno in quello spazio angusto e ognuno era differente dall'altro per etnia, appartenenza a clan, età e sesso. Era chiaro che la chiave non erano loro in quanti singoli individui e che a loro interessava l'unico tratto che avevano in comune: il dono oscuro.
    Ma il fatto che fossero registrati o comunque controllati in qualche modo, donava alla prospettiva un'altra dimensione: forse avevano davvero scelto con cura le loro prede e probabilmente avevano osservato bene ognuno di loro prima di agire.

    Quindi è stata davvero una selezione? Jerome riflettè su quella domanda, senza però darsi una risposta. Quel tarlo lo avrebbe accompagnato per tutto il viaggio, ne era certo. Allungò le mani fuori dalla gabbia come suggerito dal fratello, in cerca di qualcosa di sospetto.

    SPOILER (click to view)
    Tengo attivo Auspex amplificazione senso vista
     
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