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La serata al locale era ormai iniziata da un paio di ore, mi ero rilassato, nutrito e messo comodo nel mio ufficio. Aspettavo Julius, lo avevo avvisato che i tempi fossero maturi per iniziare ad agire, oltre che parlare, e quella poteva essere la notte in cui avremmo dato il via a qualcosa, qualcosa che mi ronzava ormai da troppo tempo nella testa.
Avevamo appuntamento di li a poco. Immaginavo avesse già un'idea di massima di cosa volessi parlargli, ed ero pronto a condividere con lui i dettagli della cosa, ascoltare le sue opinioni e perche no, decidere insieme se e come muovere eventuali prossimi passi.
Decisi di non rimanere li nel mio ufficio ad aspettarlo, cosi scesi di sotto al bar del locale e mi feci servire il mio whiskey irlandese preferito, come ero ormai abituato a fare. Mi sedetti su uno dei divanetti seguendo distrattamente i movimenti nel locale e gettando di tanto in tanto l'occhio sulla ballerina di turno sul palco. Portavo il bicchiere alla bocca di tanto in tanto inebriandomi di quell'odore intenso che ogni volta mi riportava alla mente la mia gioventù a Belfast, ormai sempre più lontana.
Uno sguardo al telefono per vedere l'ora e controllare eventuali messaggi. Non ce n'erano. Attesi quindi l'arrivo di Julius.
Edited by Lopensky - 20/3/2021, 15:56
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Dopo una decina di minuti d'attesa un ragazzotto biondo entrò al Larry Flint, passo sicuro e non il benché minimo sguardo alla mercanzia su trampoli che girovagava per il locale. Si fermo per pochi secondi all'ingresso per avere una buona prospettiva del locale e iniziò poi a percorrere la saletta, in cerca. Una delle ragazze gli si avvicinò con un sorriso d'ordinanza -impostato sul lascivo- sperando nel solito cliente dal portafoglio gonfio e con poca autostima, ma venne bloccata con un secco cenno della mano. Ci fu un breve scambio, che terminò con la spogliarellista ad indicare la zona dei divanetti.
Si diresse così verso il baffuto padrone di casa, accennando un lieve adito non appena incrociato lo sguardo con O'neill. Una serata come le altre da queste parti, eh? Labbra curve, dirette verso un sicuro ghigno. Aspetti da tanto? Aprendo a metà la zip della giacca di pelle, simulando la calura.. -
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Serata fiacca, per ora... Ma ancora la notte è giovane!
Constatai in risposta alla sua prima affermazione, alzando il bicchiere in segno di saluto. Il locale in effetti era ancora piuttosto vuoto, l'ora della notte solitamente più redditizia per le casse del Larry Flynt non era ancora arrivata.
Non preoccuparti, mi stavo rilassando... Non so neanche di preciso che ora sia...
Aggiunsi accompagnando la frase con un sorriso genuino, sciogliendo eventuali timori dell'altro nell'avermi fatto attendere.
Prima che facesse per sedersi mi alzai io dal divanetto.
Grazie per essere venuto piuttosto. Spero tu non abbia rimandato nulla di importante per causa mia.
Pacato e cordiale, proseguii nel discorso prima che potesse rispondere a quella mia affermazione.
Seguimi, preferisco parlare a quattr'occhi.. in privato.
Con un cenno della mano libera lo invitai a seguirmi. L'altra portava il bicchiere.. -
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Nah. Ero alla biblioteca della Tulane a prendere qualcosa da leggere...l'Entelechia di Faust di Goldini, roba sull'escatologia di Leibniz e altre cose che solitamente non sono mai disponibili, o spariscono nel vuoto. Portò una mano al collo a scendere, massaggiandosi la sommità dello Scaleno. Fai strada. Povero cenno, neutro come al solito.
Si accodò all'altro Brujah, facendosi guidare nei meandri dello strip club.. -
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Ascoltai quello che mi disse ma non lo seguii più di tanto, parlava di libri che parevano i classici mattoni buoni solo per prender polvere, per cui mi limitai ad un cenno d'intesa senza domandare oltre.
Condussi Julius nei meandri del locale, nell'area chiusa al pubblico. Raggiungemmo una porta chiusa a chiave. L'aprii, borbottando qualcosa a bassa voce tra me e me, poi invitai Julius ad entrare in fretta, seguendolo all'interno e richiudendo subito la porta alle nostre spalle.
La stanza era arredata in modo spartano, decisamente minilmale e poco curato. Un sottile strato di polvere sulle superfici lasciava intuire che a differenza degli altri ambienti del locale, non venisse pulita da un pò. Un tavolo di grandi dimensioni contornato da alcune sedie ed un paio di divanetti simili a quelli del piano sottostante vicino alle pareti erano sostanzialmente gli unici elementi d'arredo presenti. Le finestre erano chiuse, pareva in modo anche piuttosto pesante, cosi che non filtrasse l'eventuale luce del sole durante il giorno.
La cosa che più però dava nell'occhio erano le pareti, che erano piene di strani simboli e ghirigori, dipinti con quello che pareva proprio essere sangue.
Non badare al casino sui muri, mio nipote non ha il senso della misura. Prego, accomodati.
Indicai una sedia vicina a quella cui poco dopo mi andai a sedere. Julius sapeva che mio nipote era Finn, quindi poteva immaginare di certo che quei segni sulle pareti non fossero casuali, ma avessero uno scopo.
Beh, eccoci qui...
Esordii quindi una volta al tavolo, tamburellandovi sopra come in cerca del capo da cui partire per srotolare il filo del discorso.
Immagino valga la pena andare subito al punto per cui ti ho invitato stasera.
Abbiamo lavorato bene insieme, ti conosco da un pò ed ho visto che tipo sei. Ti reputo un elemento affidabile e di valore, soprattutto quando si tratta di usare la testa, prima di usare le mani. Per questo voglio parlarti della mia attività nell'ultimo periodo.
Nel mentre che parlavo con le mani mi avvantaggiai cercando nelle tasche il pacchetto di sigarette, per poi prenderne una. La breve pausa valse il tempo di accenderla.
Sono uscito un pò dalla mia zona abituale, ho girato per Elysium ed altri luoghi bazzicati dai fratelli... E ne ho incontrati parecchi, alcuni anche promettenti, con del potenziale insomma. Parlando con questo e con quello mi sono deciso a fare una cosa che avevo in mente da tempo. Un'idea che mi ha iniziato a girare per la testa dai tempi del Circus.
Presi una boccata dalla sigaretta, creando un'altra pausa nel discorso. Julius mi aveva già sentito parlare del Circus, non aveva certo tutti i dettagli della vicenda ma sapeva che si trattava di un gruppo di Ravnos mercenari. Il fumo che saliva dalla sigaretta tra le dita creò un filo continuo, infine rotto dalla densa nuvola che espirai prima di riprendere a parlare. Mi inclinai leggermente in avanti verso Julius, aumentando quel clima confidenziale che tutto sommato già c'era.
Voglio creare un Club.
Gli rivelai quindi, arrivando al motivo della sua convocazione.
E ti vorrei al mio fianco in questa cosa.
Come braccio destro, consigliere, vice eccetera eccetera insomma...
Proseguii quindi, spiegandogli in che misura avrei voluto coinvolgerlo nella faccenda.. -
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Una volta entrato si guardò attorno tutto incuriosito, perdendo qualche istante per studiare alcuni dei segni lasciati sul muro. Su tutta la stanza... Guardò il soffitto, poi la pavimentazione. Cosa fanno alla stanza? Chiese di rimando, proprio mentre afferrava la sedia offerta.
Lo lasciò parlare, prendere slancio nel discorso. Rispose con una mimica aperta, forse anche un minimo sparsa. L'espressività non era un'arte propria del solo parlato, ma di tutto il corpo. E al contrario di molti Julius ne conosceva il valore e la utilizzava a suo pro. Mh. I palmi accarezzarono il tavolo, seguiti dal puntar di gomito.
Capisco. Riprese a parlare, allungando lievemente le vocali in un fine scandire del parlato. Intanto devo dire che mi piace l'onestà, e soprattutto chi è diretto nel far capire ciò che vuole. Continuò con quel tono fermo, sicuro.Ma vorrei anche sapere cosa intendi nello specifico con Club, e a cosa punti. Mi hai fatto scorgere il mezzo, ora vorrei vedere l'arrivo.
Edited by Julius Deschain - 21/3/2021, 13:55. -
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Annuii alle richieste dell'altro. Giustamente non poteva farsi bastare quel preambolo per poter capire cosa volessi organizzare e nel caso, se la cosa potesse interessargli. Approfittai del fatto che fosse lui a parlare per avvicinarmi un posacenere poco distante ed usarlo, per poi prendere un'altra boccata dalla sigaretta.
Presto detto...
Espirai il fumo prima di proseguire.
Creare un gruppo di potere.
Un insieme di Fratelli fidati, capaci e leali alla causa del Club.
Tornai a rilassarmi sulla sedia, poggiandomi allo schienale.
Il Club pretende lealtà e dedizione totali.
Il Club in cambio da aiuto. Di qualsiasi tipo... Che sia protezione, forza, sostegno, insegnamento...
Ci sono tanti modi in cui puoi chiamarlo.
Società segreta, mafia, lobby, loggia massonica, gang, rotary club e via dicendo...
Convenzioni. Di poca importanza, peraltro.
Vedo ogni notte la fuori Fratelli che vengono calpestati da anziani senza scrupoli che ne fanno burattini al proprio volere. Ce lo siamo sempre fatti andare bene perche "è cosi che vanno le cose". Cosi ci hanno insegnato che è sempre stato e che continuerà ad essere.
Beh, questo è il MIO modo di provare a cambiarle, le cose.
Voglio creare uno scudo dietro il quale questi Fratelli possano rifugiarsi, trovare riparo. E perche no, crescere, prosperare, e magari prima o poi rendere indietro al Club quello che hanno ricevuto, magari aiutando altri come loro. Ed ingrossando cosi le fila, rendendo il Club stesso sempre più forte e versatile.
Feci una breve pausa, lo sguardo fisso negli occhi del giocane Deschain.
Ovvio che all'inizio sarà un palo in culo, questo è chiaro. Tanto lavoro e sbattimento... Zero profitto.
Ma se le cose andranno nel verso giusto, prima o poi ingraneremo, ed a quel punto saremo alla guida di qualcosa di importante.
Qualcosa che indipendentemente da quanto ne tornerà a noi, darà una possibilità diversa ai Fratelli che vorranno provare la nostra strada.
Portai qundi la sigaretta alla bocca, scrutando le reazioni di Julius al piano d'azione che gli avevo esposto.. -
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Devo fare un preambolo. Avvertì. Un piccolo sguardo indietro, utile a capire alcuni punti di vista su...beh, quanto stai proponendo.
Thule, Carboneria, Delfica. Ci sono sempre stati gruppi di persone che hanno fatto gruppetto impostandolo secondo loro regole. E' normale, è giusto. La fiducia si esaurisce una volta che una cerchia è troppo ampia e potente e bisogna quindi regolamentarsi, unico modo per crescere e non scadere nell'anarchia e nelle lotte intestine. E' come quando un bambino mette un busto per sistemare la schiena, prima che la pubertà lo torca irrimediabilmente. Forte nella sua solita, neutra impostazione continuò a spiegare. La storia questo ci insegna. Ma ci insegna anche altro, che le piccole istituzioni vengono schiacciate dalle grandi non appena raggiungono una vera identità. Sopravvive chi non spicca, i senzanome. Il resto finisce in vacca, qual che sia la sua estensione.
Ti dico questo perché noi facciamo parte di una Setta, e creare un gruppetto a parte potrebbe essere visto come un atto sovversivo. Qualcuno potrebbe attaccarsi a questi discorsi in mille modi diversi, distorcendo le tue parole in così tanti modi e tempi che alla fine non sapresti più in che direzione alzare la guardia. L'elitarismo...il gruppo spaventa gli estranei ma spaventa ancor di più chi è in alto.
Questo è il consiglio che mi sento di darti...sono più giovane di te ma l'istruzione che mio padre mi ha dato entra in gioco proprio in questi frangenti, quando temi che altri ignorano ma che in Eliseo o alla persona sbagliata si rifrangono sulla costa sbagliata, pronte a scatenare una burrasca. Lascia perdere i nomi altisonanti. Stiamo parlando di una Coterie. Particolare, certo...ma una Coterie. Sottolineò il termine, dandogli enfasi.
Fai attenzione, Jackson. E' pieno di bastardi la fuori pronti ad usare contro di te le tue stesse parole e azioni. Le ritorcono come i rami di un salice, per poi lasciarle e colpirti dove fa più male. Detto ciò continuò sul punto focale della questione. Quindi una Coterie con dei membri fissi, e altri che potrebbero avvicinarsi per un dare e avere. Non cambia nulla dal solito sistema, a parte la sua centralità. Sorrise. Sono d'accordo che manchi l'unità, non ce n'è traccia. Nella Torre, nel Clan. O forse ne siamo semplicemente rimasti fuori...troppe prenotazioni al tavolo.
Se devo essere sincero è da qualche tempo che mi sono messo in moto, soprattutto in Eliseo. Ho iniziato ad avvicinare gente valente e utile e al tempo stesso mi sono fatto vedere di più in certi salotti e ho preso a reclamare favori. Due modus un po' diversi, che potrebbero però completarsi a vicenda. Ammise, rimanendo però nebuloso sui dettagli.
Tu sei bravo nel tuo campo. Io lo sono nel mio...mi hanno tirato su proprio per quello. Si mise più dritto. Mi hai offerto la tua destra, io ti offro una collaborazione.
Da pari.. -
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Ascoltai con interesse le argomentazioni del giovane Deschain, già consapevole che avrebbe avuto delle osservazioni, dei consigli. Purtroppo non venni stupito dal suo punto di vista, cosi come non venni stupito dalla sua proposta finale, proposta che rientrava molto di più nei "canoni della setta", ma che proprio per questo a me non stava bene per un cazzo.
Storsi visibilmente il naso. Era comprensibile il suo modo di pensare, era comprensibile per mille motivi diversi. Innanzitutto per la sua formazione, radicata nel profondo ed istillata dal suo sire. Poi per via della sua giovane età, ma soprattutto del suo modo di essere.
Un "sapiente".
Il termine "feccia" era nato per tipi come me, non certo per damerini raffinati da Eliseo buoni a fare rivoluzioni a parole ma meno a farle nei fatti.
Mi dispiace, Julius.
Non ho alcuna intenzione di entrare a partita in corso in un gioco inventato da altri, sul loro tavolo, con le loro carte. Tu sei abbastamza furbo e saggio ed ovviamente miri a massimizzare il guadagno minimizzando i rischi.
Presi una boccata. Il tono pur rimanendo colloquiale prese note più accese.
A me, onestamente, non frega un cazzo.
Io non ho intenzione di impomatarmi il ciuffo e leccare culi per farmi accettare da chi non ha alcuna intenzione di smettere di guardarmi dall'alto verso il basso. Chiamarla "coterie", come suggerisci... non mi interessa. Come detto, sono convenzioni.
Mimai le virgolette con le dita, facendo intendere che non solo la "struttura" della coterie non rispecchiava ciò che volevo attuare, ma che nella scelta di non usare quel nome c'era anche un intento di rottura.
Usare qualcosa che gli anziani conoscono bene, qualcosa che pensano di poter controllare non è quello che voglio.
Sia chiaro, in questa cosa non c'è alcun fine "sovversivo" che possa anche solo lontanamente andare contro la setta di cui ovviamente facciamo parte e continueremo a far parte.
Un'associazione del genere non è vietata. Ce ne sono quante ne vuoi - più o meno segrete - ognuna con i suoi scopi.
Mi fermai per qualche istante, raccogliendo i pensieri e spegnendo un pò il tono, che nel parlare si era fatto via via più acceso. Ripresi dopo un profondo respiro, con fare più sereno e rilassato.
Mi dispiace ma non posso accogliere la tua proposta.
Aggiunsi quindi rammaricato ma deciso.
Sarò un illuso, un pazzo, l'ultimo degli stronzi.
Ho visto troppa merda in questi anni per farmi andare ancora bene tutto.
Se questa cosa dovesse costarmi la faccia o il culo amen, sono disposto a prendermi il rischio.
Come ho detto, è il mio modo. Non per lucrare sulla pelle degli altri, ma per dare loro un qualcosa che possano considerare una sorta di casa. Un gruppo di cui sanno di potersi fidare e che li faccia sentire con le spalle coperte.
Capisco però che tu possa avere fiducia in cose che hanno perso la mia da prima che tu nascessi...
Che tu possa avere un punto di vista differente...
Ci mancherebbe altro. Anzi, è proprio per questo che ti vorrei come consigliere.
Detto ciò tornai ad avvicinarmi sporgendomi in avanti sul tavolo.
Non cambierò idea sul Club.
La mia proposta te l'ho fatta.
Se vuoi ragionarci su prenditi del tempo, mi fido di te. Se hai domande, falle pure.
Secco, perentorio. Non c'era dubbio che avessi ben pensato alle carte da giocare prima di disporle sul tavolo, e non avevo più alcuna intenzione di cambiarle ne di rivedere il mio gioco. Ora il punto era solo stabilire se a Julius stava bene oppure no, ma questo lo poteva decidere solo lui.
Avevo esperienza da vendere in quel genere di cose e sapevo bene che non esiste alcun modo per due galli di coesistere in uno stesso pollaio senza finire con l'azzuffarsi. Sarei stato felicissimo di averlo a bordo, era una risorsa preziosa, ma proprio per questo era indispensabile che fosse chiaro da subito che se fosse salito sulla barca, avrei ascoltato tutti i suoi consigli sulla direzione da seguire ma sarei stato io a prendere le decisioni finali e tenere il timone. Erano questioni troppo delicate per non mettere da subito in chiaro una cosa del genere. Per quanto mi dispiacesse metterlo di fronte ad un aut aut, non c'era alternativa.
O saliva a bordo in una posizione privilegiata ma comunque accettando la mia guida, oppure rimaneva a terra.. -
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Il fatto è che alcune convenzioni possono essere taglienti e che qualsiasi cosa -lo indicò, a simboleggiare la sua idea- per crescere ha bisogno di un minimo d'ombra. Ricorda inoltre che i miei sono consigli, non certo imposizioni. E anzi...ammetto che delle volte mi piace contrariare, perché penso che sia uno dei modi migliori per scavare su alcune questioni spinose. Sorrise sibillino, riattaccando bottone.
Tu non vuoi usare qualcosa di conosciuto, qualcosa in seno agli anziani. Annuì. Vuoi creare qualcosa di tuo e che rispecchi il tuo modo di pensare e le tue aspettative. Lo comprendo, ma devi pur sempre essere conscio -se sei veramente convinto di volerti sobbarcare un'opera del genere- del valore e del pericolo dato dalla forma, dall'etichetta. Ciò che mostri all'esterno. Non esistono solo il bianco e il nero ma tante scale di grigio...usale. Fatti furbo. Dopo una piccola pausa riprese il discorso. Si, si...ho ben capito cosa volessi intendere e so anche che non sei così pazzo da partir in carica contro i mulini a vento. Un lieve cenno della mano, assorto. Ma proprio perché vuoi creare qualcosa che possa servire ad altri devi essere oculato, perché coloro che si fideranno di te finiranno per sobbarcarsi parte del rischio.
Poi, sulle associazioni. Non è vietata ma bisogna avere la forza di mantenerle integre e la prontezza di non disturbare i mostri, o diverrai velocemente un nemico. Usando parole tue...all'inizio sarà dura. Non avrai, avrete, avremo la forza per opporci se ci dimostrassimo un pericolo. Qua non entra in gioco la disillusione che provi, ma la sopravvivenza pura e semplice.
Questi sono consigli da chi conosce la merda in questione e te la vuole evitare. Che finisca per farne parte o meno, dato che aiuterò sempre chi ritengo degno. Se mi vuoi come consigliere, socio, alleato o quel che sarà prendi quanto ti sto dicendo e ragionaci su, magari non sarà nelle tue corde ma un punto di vista diverso fa sempre bene. Che consolidi o rinnovi. Io farò lo stesso.
In ultima concluse. Sai perché ti ho chiesto di agire da pari? Perché ciò che nasce dal confronto non ha rivali, mai ne avrà. Il discorso lo prese sempre più. Così si discute, a tavola. Vis a vis, ognuno con le proprie forze e le proprie debolezze. Non mi aspetto che sia perfetto ed infallibile ma non temo gli inciampi. Scosse il capo. Tu tieni alla tua idea e per questo ti rispetto. Sono quanto di più prezioso abbiamo...ma è proprio dallo scontro di idee che esce qualcosa di nuovo.
Siamo Brujah, lo scontro...la Furia sono in noi. Ma proprio per questo abbiamo una spinta a perseguire e a migliorare che altri Fratelli non hanno. Sorrise tra sé. C'è un qualcosa di stupendo nel migliorare, nell'affinarsi...una mutevolezza che noi abbiamo perso, e che quindi ricerco.
Per cui penso che se vuoi creare qualcosa si debba essere tutti pari, uniti. Ognuno darà ciò che gli è possibile, insegnerà e imparerà. Si avvicinò, curioso di sentire il suo parere, comprendere. Dimmi, cosa ne pensi? E' così lontano dalla tua idea?
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Annuii con interesse seguendo il suo discorso, piuttosto articolato ma sensato.
Mi trovo pienamente d'accordo. Difatti non è nulla di lontano da ciò che ho in mente.
Non ho alcuna intenzione di ergermi a comandante di una forza di rottura che porti scompiglio e crei ancora più intrecci e casini di quanti non ce ne siano già. Ne ho già abbastanza di cazzi su per il culo, credimi.
Tutt'altro. Mettiamo subito in chiaro che non è per questo che sto mettendo su questo Club.
Io voglio creare un posto, un gruppo, all'interno del quale sentirci a casa. Che ci renda migliori di quello che siamo oggi. Ma è ovvio che questo richiede una selezione, una formazione. Per questo ti vorrei in squadra. So che hai una certa cultura e per questo la tua opinione ed i tuoi consigli sarebbero fondamentali, proprio per evitare pericolosi deragliamenti. Si sul nascere, ma soprattutto in futuro.
Diedi un piccolo colpetto con la sigaretta sul posacenere, per poi riportarla alla bocca e prendere una profonda boccata.
Ho previsto una sempice gerarchia interna, e tutti i membri che si distingueranno per valore e lealtà al Club potranno sedere al tavolo da pari, proprio come dici te, ed avere diritto a dire la loro sulle questioni del Club. Noi - raccolto il parere del tavolo - valuteremo decideremo il da farsi. Saremo i guardiani dei principi del Club, evitando che questo possa finire su un binario sbagliato. Sappiamo bene entrambi che il rischio c'è sempre quando si parla di Fratelli.
Alzai un sopracciglio, a sottolineare la scontatezza di quell'osservazione prima di proseguire.
Ho amicizie a tanti livelli e tengo il piede in parecchie scarpe, non ho certo bisogno di chiamare a raccolta una mandria di neonati inesperti per diventare qualcuno. Voglio creare una piccola oasi che consenta a chi vorrà farne parte di trovare una casa.
Che poi, a dirla tutta... L'ho già fatto.
Allargai leggermente le braccia, poi portai di nuovo la sigaretta alla bocca.
Ma voglio rendere la cosa "ufficiale", capisci...
Senza regole, tutto andrà in malora... Più in fretta di quanto si possa immaginare. Già l'ho visto succedere più volte purtroppo.. -
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Un passo in avanti. Fece all'altro, concorde. Allora parlami un po' di questa gerarchia che hai in mente, così iniziamo a dare una forma al tutto e capire se è effettivamente fattibile. A quanto inteso ci sarà una tavolata principale che discuterà per quorum, a cui daremo accesso a chi si dimostra meritevole. Esatto?
Ma dimmi anche dei valori che hai in mente e le regole più basilari di cui pensi potremmo aver bisogno. Lo invitò a procedere, per soppesarne le idee. I valori sono di solito quello a cui molti non prestano attenzione, soprattutto se sono troppo vicini alla Bestia o se sono delle teste di cazzo. Per cui penso che debbano essere chiari e saldi, di facile comprensione.
Quando l'irlandese iniziò a spiegare dei suoi vari contatti Julius ascoltò assorto. Oh, ma se uno vuole diventare qualcuno deve come prima cosa mettersi in prima linea. Agire. Quelli di cui parli tu non hanno capito proprio nulla, e anzi potrebbero essere controproducenti per questa cosa. Poggiò la guancia sul palmo, pensoso. Un frutto cattivo manda in malora tutto il cesto.
Edited by Julius Deschain - 5/8/2021, 19:49. -
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Esatto, la penso come te... Le mele marce vanno tenute lontano. E'per questo che non intendo lasciare il timone.
So bene dove voglio andare e come arrivarci, e non ho intenzione di lasciare che la nave perda la rotta strada facendo a causa di un lento degrado dei valori e degli obiettivi della ciurma.
Di nuovo la mano si spostò lentamente verso il posacenere.
Dunque, giustamente è il momento di scendere più nel concreto. Partiamo dall'organizzazione. Ho preso parte a tante iniziative e sono stato in tanti gruppi nel corso degli anni, e sono giunti alla conclusione che nulla del genere tra noi fratelli possa esistere e funzionare senza delle gerarchie.
Puoi pensare ad un'organizzazione in stile militare, o se ti è più comodo il parallelismo, ad una in stile banda di motociclisti.
Ogni membro, a qualsiasi livello si trovi, avrà l'obbligo morale di aiutare qualsiasi altro membro di livello pari o superiore che dovesse trovarsi a d aver bisogno di aiuto, nei modi che riterrà più opportuni. Come potrà insomma..
Al primo livello avremo i nuovi arrivati. Gente in prova, che dovrà dimostrare di voler davvero far parte di tutto questo, di averne compreso i valori e di essere fedele alla causa del club. Lo dimostreranno col lavoro, con i fatti, a contatto con gli altri effettivi. Possiamo anche pensare a delle prove a cui sottoporli di volta in volta per valutarli e decidere, in questo penso che tu potrai essere molto utile. Non avranno potere decisionale all'interno del club, ma ne faranno comunque parte.
Quando lo riterremo giusto, passeranno di livello, divenendo membri effettivi.
I membri effettivi saranno organizzati in gruppi di piccole dimensioni, possiamo tranquillamente definirli coterie...
Ognuna manderà un portavoce alle riunioni al tavolo, quando le faremo.
Siederemo quindi in pochi, ma tutti saranno rappresentati.
Valuteremo cosi le volontà della truppa, spiegheremo le motivazioni di certe scelte, sonderemo che aria tira, scoveremo ed isoleremo le mele marcie e cosi via...
Le decisioni importanti verranno discusse. Sentito il parere di tutti, rimarremo noi due, se vorrai farmi da braccio destro, a valutare quanto detto in modo più schietto e diretto, mi darai le tue impressioni e valutazioni, ascolterò le tue opinioni e ne terrò conto prima di prendere qualsiasi decisione definitiva.
Una breve pausa, durante la quale approfittai per portare nuovamente alla bocca la sigaretta ormai esaurita prima di spegnerla distrattamente nel posacenere li a fianco.
Mi chiedevi dei principi del gruppo poi...
Beh, siamo quello che siamo, e non mi aspetto che andremo tutti insieme a piantare margherite al parco ecco.
L'idea è instaurare una sana e reale fratellanza tra i membri. Un senso di unione, di appartenenza. Di fiducia soprattutto. Mi aspetto che tutti coloro che verranno coinvolti saranno disponibili ad aiutare gli altri, e consapevoli che in caso di bisogno troveranno aiuto nel club.
Mettiamola cosi... La fuori a tanti serve un diavolo a cui vendere l'anima per rimanere a galla e non affondare come stronzi.
Un anziano, un fratello più dentro le dinamiche della città, o.. Perche no... il nostro club. A differenza di un anziano per il quale ti troveresti ad essere solo un grosso favore da riscattare quando serve, nel club puoi trovare una comunità di fratelli pronti a darsi da fare gli uni per gli altri.
Ovvio che è una strada diversa, e capisco che non fa per tutti. Ma è un'alternativa all'unica cosa che c'è stata la fuori per secoli.
Nulla ci vieta poi di usare le abilità di tutti per costruire qualcosa, ed aumentare la nostra forza, le nostre risorse. La ricchezza - non solo economica - del club renderebbe più semplice sostenere i nostri membri che ne dovessero avere bisogno.
Lo sguardo rimase su Julius, mentre il silenzio si faceva abbastanza lungo da lasciargli intendere che la palla era di nuovo passata a lui, ora che avevo dato qualche informazione in più.... -
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Il Sapiente ascoltò con interesse quanto detto dal padrone di casa, senza interromperlo ma tenendo gli occhi sull'Irlandese e annuendogli di tanto in tanto, dimostrando di star tenendo il punto.
Beh, di certo non è una cosa fatta alla carlona, si vede che ci stai pensando da molto. Ti scoccia se chiedo da dov'è nato questo sentimento? Il pugno semi-dischiuso andò a coprire parte del viso, poggiandosi sulle labbra incurvate. Gli fece cenno di continuare, lasciando che il discorso prendesse piede e, infine, la completezza voluta da Jackson.
Dunque, ti dirò la verità. Devo pensarci, e non poco. Credo che ci siano alcune cose che hanno bisogno di tempo per essere comprese, e per capire se fanno effettivamente per noi. Così da essere sicuro che non sia il momento a parlare. Breve pausa, dalla cadenza studiata. Spero che tu non la prenda come un'offesa, perché ti assicuro che è l'esatto contrario. Sono quel tipo di persona che si sentirebbe di aver offeso se rispondesse ad una cosa simile senza averci ragionato fino in fondo. Sarebbe come se non la prendessi sul serio.
Edited by Shaitan - 10/8/2021, 13:53. -
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Ah!
Sbuffai divertito.
Ma certo, ci mancherebbe altro!
Non mi aspettavo certo una risposta oggi stesso, abbiamo tutto il tempo, prenditi quello che ti serve per rifletterci. Se deciderai di far parte del mio progetto voglio che sia perche condividi la mia visione, e sapendo già che non sarà una passeggiata preferisco che ti prendi tutto il tempo per pensarci su...
Aggiunsi quindi, tranquillizzando il mio ospite.
Sul perche voglio fare questa cosa... Beh sarebbe lunga da spiegare, magari ne riparleremo un'altra notte, quando avremo entrambi tempo per qualche chiacchera. Purtroppo la notte è breve e gli impegni molti, quindi se non hai altre domande direi che possiamo aggiornarci a quando avrai preso una decisione..
Continuai mantenendo un tono amichevole, aspettando poi di sapere se Julius avesse altre domande o suggerimenti per poi congedarlo in caso contrario..
Role autonoma tra Jax O'Neill e Julius DeschainLarry Flynt's Hustler Club |
