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Il duo -o trio, per i lettori dalle più rosee vedute- sgusciò via dal Bluelight, inforcando la boscaglia in direzione sud. Proseguirono grazie ai sensi del Tremere e alla tenue ma favorevole luce lunare, tenendosi bassi e sfruttando quel poco concesso da Madre Natura.
Arrivati in vista del posto di blocco lo studiò per qualche attimo, facendo collimare alcune congetture interne con quanto detto dal buon Carlos. Mh... Un lievissimo mugugno, poi un assenso alle parole di Musashi. Proseguiamo, anche andando un po' più larghi. A malapena un sussurro.SPOILER (clicca per visualizzare)Anche io solite accortezze usate precedentemente, e se noto che allargare di un pochino il cammino favorisce il tutto lo faccio. Ovviamente non esagerando, non voglio finire sulla costa del pacifico. Spendo fdv per eventuali tiri, non sapendo cosa sia di casa la furtività (Studio il percorso, movimenti brevi, attenzione ai punti più illuminati e sfrutto le ombre create dalla vegetazione).
P.s. il mio cellulare è ovviamente su muto, e prima di partire ho chiesto a Musashi di far lo stesso
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SPOILER (clicca per visualizzare)2021-04-21 12:10:26 Julius rolls 6 dice to Destrezza+ furtività (Diff 9) 3,1,4,3,6, 8 (BOTCH x 1)
2021-04-21 12:10:05 Musashi rolls 5 dice to Destrezza+ furtività (Diff 5) 4,1,1,2,10 [failure]
Errata corrige per entrambi: avendo usato un WP avete fatto entrambi almeno un successo.
i due optarono per lasciare perdere. Così vicini alla libertà, giunsero alla conclusione che non aveva alcun senso andare a sbattere in faccia a dei poliziotti a detta di Carlos "scazzati".
celati negli arbusti e a passo quanto più lesto possibile, accompagnati da quella tremenda sensazione di essere costantemente osservati da qualcosa nell'erba alta.
Qualcosa di peggiore dei poliziotti....
Dopo altri due km, la strada semideserta mutò leggermente. Julius e Musashi videro una monovolume grigia ferma in una piazzola di sosta. Su di esa, seduto al volante ma con la portiera aperta e le gambe di fuori, un pelato sudamericano sui trentanni. pelle ramata, pizzetto, faccia paciocca e occhiali spessi su montatura nera. Tamburellava le dita sul volante. Tranquillo, ma non completamente distratto.. -
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Qualche passo, alzò il capo per indagare lungo la linea di vegetazione resa monocromatica dal buio: distingueva i contorni dei pressi ma non i dettagli, il che gli metteva addosso una sensazione di incertezza che odiava. C'è qualcosa. Cainita e Bestia si unirono in un'improvviso sintomo nervoso, lasciandosi sfuggire un basso verso d'avvertimento prima di riprendere la chetichella nel buio.
Non smise mai di guardarsi attorno, per tutto il viaggio. Solo la vista della piazzola di sosta riuscì a sciogliere il nodo nervoso che aveva in volto, sentendosi come un assetato davanti ad un'oasi.
Prese il telefono e mandò un messaggio a Carlos, in spagnolo.CODICEVieni in retromarcia vicino al guardrail. Apri il portabagagli.
Fatto ciò si guardò attorno, cercando di capire se ci fossero auto in arrivo o altri indiscreti. Se non ci sono altre macchine di passaggio mettiamo lui al sicuro nel portabagagli -pacca sulla testa di Jeremy- e saliamo a bordo.SPOILER (clicca per visualizzare)Non appena avvicina la macchina (se ci sono luci nella piazzola cambierei il messaggio, chiedendoli di mettersi in una zona d'ombra) e siamo sicuri che non ci sia nessun automezzo di passaggio metterei jeremy in macchina ed entrerei nel sedile del passeggero. Nel caso in cui notassi qualcosa di strano o luci in arrivo si attende.. -
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Il "duo" riuscì nel suo intento ma durante l'avanzata qualcosa turbava Inoue. Una sensazione mai avuta in precedenza, quasi onirica; forse soggezione? Qualche occhiata verso Julius, come per capire inconsciamente se anche lui avesse la stessa sensazione.
Non ne parlò. In fondo lo conosceva poco e non era certo l'occasione di mostrare debolezze, specie dopo gli ultimi risvolti che gli avevano ricordato come "quel mondo", ancora più di quello "mortale" poteva essere duro. Musashi era felice di essere "asceso" a qualcosa che andasse oltre la mortalità; oltre al normale tram tram. Affacciarsi ad una vita oltre la "mediocrità" di un'esistenza mortale, gli aveva dato indirettamente uno "scopo superiore". Aldilà di quest'ultimo però, la nuova vita non gli aveva alimentato un senso di superomismo. Sebbene rispetto ai mortali fosse su tutt'altro piano ora, era comunque un'inezia verso ciò che gli si era rivelato e chissà quanto ancora non sapesse di ciò che lo aspettava. Era quel senso di fragilità a percepire; si sentiva vulnerabile forse più di quanto lo fosse stato in vita. In quest'ultima almeno la paura maggiore era avere di che mangiare ed almeno sul ring, per quanto non fosse un fenomeno, compensava quel senso di fallimento che la sua vita aveva percorso.
Inoue scacciò con tutto se stesso quelle sensazioni, cercando di rimanere nel presente. Temeva quel timore fosse solo la paranoia data dalla situazione e dal suo carattere. Il cainita non fermò il suo avanzare e mai abbassò la guardia. L'adrenalina era del resto un ottimo stimolo a rimanere vigile.
Ad un tratto un auto in lontananza. Doveva essere il loro obiettivo. Avvicinandosi sempre più, lo Stregone poté notare l'uomo al suo interno. Nel mentre Julius aveva preso il cellulare e Musashi fece lo stesso d'istinto per controllarne batteria, ora e che fosse effettivamente disinserita la soneria.
Il cainita ascoltò le parole del Sapiente e guardò a sua volta la carreggiata per verificare fosse tutto tranquillo. La mente di Inoue aspettava quel momento non da poco. I suoi nervi erano stati scossi più volte quella sera; abbastanza da sentirsi rassicurato a salire in auto in piena notte con uno sconosciuto, un fratello ancora da "pesare" e la salma di un altro immortale e la sua gamba.
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All'orizzonte tutto tranquillo. Qualche macchina effettivamente passava, sicuramente più di quante ne avessero viste nelle ultime ore, ma si trattava comunque di sporadici spettatori a intervalli larghissimi. Niente di particolarmente preoccupante, specialmente rispetto a quella penetrante sensazione di essere osservati che mordeva entrambi.
Era proprio il momento di andare.
L'uomo al volante, al ricevere il messaggio inviato da Julius, confermò di essere Carlos e sobbalzò al suono della fastidiosa suoneria a cannone che aveva.
Lesse lo schermo, ingranò la retro e chiuse la portiera mettendo in moto l'auto.
La piazzola, uno slargo del guard rail di un paio di metri potenzialmente pensato per un rapido cambio gomme o per una solerte pisciata, non presentava particolare illuminazione se non un lampione che faceva molto poco il suo lavoro.
Un paio di manovre avanti e indietro per assicurarsi di arrivare nella zona prestabilita, e Carlos sgusciò fuori dall'auto rapido, andando ad aprire il portabagagli manuale.
Si volse quindi verso l'esterno, bisbigliando appena: Psst... Senor Julius...Todo bien?
Quando i due cainiti si avvicinaro alla macchina, Carlos ebbe un mezzo sussulto di paura. Por favor non matarme! disse, senza rivolgersi veramente a nessuno, smarrito dalla velocità con cui i due che già dovevano recuperare avevano caricato Jeremy e i loro culi sulla macchina.
Senor Julius! comprese infine Carlos, riassestandosi gli occhiali sul volto Perdoname por la distancia, ma sa... la policia... allargò le braccia.SPOILER (clicca per visualizzare)potete fare un'azione libera. Siete in macchina, tra un frizzo un lazzo e una DIVORANTE PARANOIA sono passate da pochi minuti le due.. -
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L uomo si era apprestato ad agevolare i cainiti nel loro intento. Bastó una laica occhiata per capire quanto stress avesse in corpo; non occorreva certo essere dei sanitari per accorgersene
Inoue non era certo abituato ad avere "galoppini" al suo seguito, aldilà che in realtà era Julius o chi l aveva mandato li a creare nella persona il maggiore stress teoricamente.
Inoue ad ogni modo non prestò troppa attenzione a quella situazione che in altri momenti avrebbe sortito altro effetto in lui. Aveva necessità di muoversi e lasciare quanto prima quei posto. Carlos non era l unico teso non poco.
Quando il gruppo parti, Musashi aveva ancora i nervi a fior di pelle. I suoi sensi erano in allerta, sebbene a quel punto si sarebbe dovuto rilassare, almeno in parte. Tra l altro era abituato alla tensione per quanto avesse cambiato lavoro anche per non farsi rovinare la vita da quest' ultima.
Approfittando del momento più tranquillo, si rivolse a Julius, affinché solo lui lo sentisse
Sono io ad essere ancora sotto stress o hai anche tu una brutta sensazione?. -
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Ma quale matarte... Mise dentro Jeremy e coprì il corpo con qualsiasi cosa utile all'interno del bagagliaio, per poi chiuderlo. Tranquillo, hai fatto bene a non insistere con quelle pattuglie. Adesso torniamo in città. Guardò alla sua destra, al nulla. Muoviamoci.
Blando annuire verso Musashi, dandogli ragione. Ci stanno tenendo d'occhio. Gli disse prima di montare in macchina e chiedere a Carlos di partire. Partiamo ma vai con calma, non voglio essere fermato. Lo esortò, mettendosi la cintura di sicurezza e tirando fuori il cellulare per mandare un breve messaggio a Ramirez.CODICESiamo in macchina. Ci vediamo ai vostri uffici? Ho novità.SPOILER (clicca per visualizzare)Vostri uffici intendo quelli delle lance al monteleone, ovviamente.. -
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Inoue fece segno di assenso alle parole di Julius e, sempre allerta, si guardava con nonchalance. Vedendo il Sapiente, mise anche lui la cintura. . -
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vamos!
Carlos diede sull'accelleratore debolmente, per iniziare la manovra di rientro, e ritornare verso New Orleans.
Difficile dire di preciso quante macchine sembrassero sospette o meno, quanti guidatori passati velocemente paressero effettivamente gli inseguitori e i carcerieri dei due.
Potevano essere tutti, come in realtà nessuno. E sicuramente non era quello il momento per pensarci.
Raggiunte le luci della civiltà, Musashi e Julius smisero di sentirsi osservati. I primi palazzi, quasi come colonne d'ercole, li divisero da quei loro inseguitori personali, e li abbandonarono alle fredde ma per una volta accoglienti, braccia di New Orlenas.SPOILER (clicca per visualizzare)Quest finita - per voi - . Seguirà epilogo e valutazione quando anche i vostri amiconi concluderanno.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Intanto Grazie mille, anche perché hai dato anche spunti per il proseguo e colgo già occasione...
Musashi Inoue sentì finalmente quella sensazione abbandonarlo. Le luci di quella città, che ancora poco conosceva, diedero lui pace. Almeno in quell' occasione. Era uscito dall' incubo? Almeno per ora. Non sapeva se erano vittime casuali ma pensando anche alle ultime considerazioni, probabilmente no. Inoue si rivolse a Julius con ritrovata serenità ma facendosi sentire solo da lui
Finalmente..Per l amico dietro vuoi una mano? Aspettò una tua chiamata..come detto vorrei contribuire o comunque essere informato, se possibile, sugli sviluppi di questa faccenda. Sarebbe meglio prevenire una prossima volta..prima che mi dimentichi, dato che la vedrai presto immagino, salutami Rebecca. -
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Non ti preoccupare, me ne occupo io. Lo rassicurò. Per il momento non fare parola a nessuno di questa faccenda, non senza un benestare. Finirebbe in un vero caos. Schioccò la lingua, reprimendo la stizza al solo immaginare cosa avrebbero fatto molti Fratelli a quella notizia. Formiche in fuga dalla lente d'ingrandimento... Soprattutto il coinvolgimento della polizia. Continuando a guardare avanti, alla strada. Non mi piace per niente.
La civiltà iniziò a far capolino dai finestrini, e quel peso sullo stomaco se ne andò. Non poté fare a meno di guardare dallo specchietto, tanto incuriosito quanto impaurito dalla possibilità di scorgere il loro personale cacciatore. Dopo poco rialzò leggermente il capo, mostrando attenzione. Mh-mh. Mugugnò alla sua ultima richiesta. Roger, non appena si degnerà di rispondere. Cambio di tono, come se si fosse ricordato qualcosa di importante. Ah, prima che mi scordi ti devo chiedermi di scrivermi una cosa... Gli passò la sua agendina e una matita. Puoi scrivermi nel dettaglio come ti hanno preso, e dove? Tutto quello che ricordi, anche le sensazioni. Vediamo se riesco a ricavare qualcosa di utile.SPOILER (clicca per visualizzare)Grazie della quest e della compagnia
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Inoue ascoltò, facendo segno di assenso a quanto dicesse. Poi prese il prepagato e gli scrisse un messaggio su quello del Sapiente
Ti ho inviato già ora quanto chiedi
Sul messaggio era indicato il posto, il jazz club, in cui era stato preso e l ora sommaria (sebbene fosse accaduto il giorno precedente, cosa che sottolineò). Erano indicate poi le fattezze della donna che l aveva sedotto e catturato a tradimento; donna diversa dalla rapitrice ovviamente e mai vista prima di quella sera. Non si scordo di dire che fu un caso per lui trovarsi li. Non era abitudinario. Un importante informazione..
STAZIONE DI SERVIZIO BLUELIGHT |
