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Era accaduto qualche volta a Jerome, di trovarsi faccia a faccia con qualcuno che sembrava non portare segni della morte. Ma tutti alla fine, avevano l'unico merito di esserne stati attecchiti in zone del corpo poco visibili e nessuno era mai riuscito a celare completamente alla sua vista il loro stato di decomposizione. Ma quell'individuo... gli parve impossibile, ma non portava alcun segno. Persino la sua pelle sembrava normale e non consumata o eccessivamente pallida. E i suoi occhi erano vivi e lucidi, privi di quella vacuità che contraddistinguevano la morte.
Com'era dunque possibile? Lo squadrò più e più volte, ma nulla: era immacolato e tronfio nella sua bellezza.
Comunque, aveva ragione Otto: quella era il suo momento. L'uomo, che era apparso all'improvviso e non sembrava particolarmente interessato alla loro presenza, stava per dirigersi al bancone. Fu in quel momento che, imbeccato dal fratello, decise di dare fondo alle sue indubbie capacità oratorie e di raggiro, anche se in realtà quello di cui aveva bisogno, non necessitava di particolari magheggi. Ma meglio non rischiare. L'uomo possedeva un certo fascino, anche nei movimenti e aveva uno sguardo magnetico. Ma anche lui, pensò, non scherzava.
Perdoni la nostra quasi intromissione, non era nostra intenzione ficcare il naso dove non dovremmo. e nel dire ciò, giunse le mani come recitasse una preghiera. Ma avevamo assoluta necessità di parlare con qualcuno che non fosse intento a ballare. Vede, io sono uno di quei pochi individui al mondo che rigetta la tecnologia e quindi non possiedo uno smartphone. E il mio amico qui presente, lo ha appena smarrito. Avremmo assoluta urgenza di contattare una persona... e le sue mani si aprirono e si allargarono, rivolgendo i palmi verso l'alto. Sarebbe così gentile da farci fare una chiamata?SPOILER (click to view)Non uso ascendente, poichè non ho la certezza che non sia un fratello. Utilizzo solo le mie capacità oratorie e persuasive.
Utilizzo invece Auspex per lettura dell'aura.
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SPOILER (clicca per visualizzare)2021-04-15 02:00:26 Jerome rolls 6 dice to Persuasione+espressività (Diff 8) 3,4,5,4,8, 4 [1 success]
il figuro, avvenente per quanto poco elegante nei gesti, lanciò una lunga occhiata ai due vampiri. Non si curò nemmeno di mascherare sinceramente le sue emozioni, che passarono dall'essere annoiato al perplesso, passando rapidamente per un filo di disgusto.
Solo alla fine, in questa manciata di secondi allo stesso venne anche da degnarsi di parlare.
i signori hanno ordinato?
DING-DING!
di nuovo il sonorissimo campanellino. l'uomo guardò in direzione dei clienti e poi tornò su Jerome Potrei suggerirvi di comodarvi e di seguire le regole del locale. E non appena la serata sarà finita provvederò a fornirvi tale supporto. un tono gentile, ma fermo. Poi si curò di emergere dalla porta, per andare a parlare con i propri clienti.
Tutto bene mia cara? Domandò alla cliente.
Shiiiiiiiiiiieee! replicò la stessa, con voce impastata bello tuttho! Noi Dhovremho... paghare
iniziando a rabattare confusamente la propria borsetta.. -
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Otto von Braun ha appena il tempo di compiacersi per l’approccio di Jerome, quando Zoobo subito gli “sussurra all’orecchio” un’altra volta. Il ventriloquo non si perde in commenti a quel non-dire e neppure annuisce, scattando all’istante come un felino. Beh… non proprio come una pantera scatterebbe sinuosa sulla preda… diciamo che l’immagine mentale più adeguata sarebbe quella del pasciuto gatto persiano seduto sul divano che lesto salta giù per gustarsi il pasto appena servito.
E la metaforica scatoletta di Kitekat in questo caso sarebbe la ciondolante ubriaca che ha raggiunto il bancone e suonato il campanello.
Le si avvicina un poco e con voce allegra e quasi un tono di ammirazione le domanda: << Ma lo sai che assomigli tanto a Barbara Bouchet? Non è che sei una sua parente? >>
L’intento di Otto non è tanto quello di dare l’idea di provarci con la donna (che forse non saprà neppure chi sia l’attrice degli anni ‘70 per la quale Von Braun aveva un debole in gioventù) ma di apparire comunque lusinghiero.
Il lunatico, che non avrà il fascino del barista o del toreador, è comunque un tipo carismatico e che sa piacere e d’altro canto ora vuole solo distrarre la donna dalla sua richiesta per l’uomo dietro il bancone per impedire che quest’ultimo distolga l’attenzione da Jerome.
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Ma se da un lato quei molesti ding non cessano di risuonare, dall’altro l’uomo dietro al bancone non pare minimamente intenzionato ad ignorarli. La nota positiva in tutto questo trambusto è che la chiassosa comitiva sta per togliere il disturbo e questo – almeno nel pensiero di Otto – è uno scenario ideale: non ha ragione di credere che il barman/forse proprietario sia un fratello o rappresenti una minaccia per loro ed è logico supporre che oltre a disporre di un telefono, sia anche in possesso di un veicolo che Otto e Jerome potrebbero “prendere in prestito”.
<< Beh… direi che non ci resta che sederci e goderci l’atmosfera. >> dirà quindi all’artista, indicando con un cenno del capo un tavolino non troppo lontano. Il lunatico quindi si metterà comodo e con discrezione tornerà a rivolgersi a Jerome: << Che impressione ti ha dato quel tipo? I tuoi sensi di ragno pizzicano o possiamo stare tranquilli? Zoobo dice di aspettare di restare soli con lui e prendere ciò che ci serve, ivi compresa la sua auto… >>
Una breve pausa e quindi: << Io stavo pensando… insomma… beh… tu hai qualcuno da chiamare? Perché io potrei avvertire il mio autista e dirgli di venirci a prendere qui o di arrivare alla vicina stazione di servizio. E’ logico presumere che Julius e Musashi si siano fermati lì, anche se non so se quando il mio uomo sarà arrivato, loro se ne saranno già andati… >>SPOILER (clicca per visualizzare)Stavo per postare la prima parte dell’azione ma sono stato preceduto dal narratore. Ho pensato di conservarla, anche perché non dovrebbe influenzare l’evolversi degli eventi descritti.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)mi son dimenticato, intervengo in spoiler per il risultato di Auspex 2
2021-04-15 05:36:00 jerome rolls 6 dice to Auspex 2 (Diff 8) 10,1,8,10,10, 3 [3 successes]
l'aura del soggetto vive di vividi colori, e presenta sfumature arcobaleno che ne irradiano ulteriore luminescenza, quasi si fondesse con le luci del locale. Dovendo farci più cauta attenzione, Jerome potrebbe individuare un colore prevalente azzurro chiaro (calma) e lontani bagliori di viola (eccitazione) che vanno però viavia assottigliandosi.. -
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Non lo so Otto, il tizio non mi convince del tutto. esordì il cainita, che cominciò a sentire un pò di disagio, dovuto alle luci del locale e al due di picche appena ricevuto dal presunto titolare. E non posso nemmeno escludere che sia uno di noi.
Riflettè sulla domanda riguardo alla telefonata. Certamente non avrebbe potuto rompere le scatole a Rumple, avrebbe casomai potuto contattare una modella. Ma la priorità per lui rimaneva quella di reperire un mezzo.
Si interruppe quando udì la voce biascicata della ragazza. Si avvicinò al bancone con andatura inferma, chiaramente era tutto fuorchè sobria. Dalla spalla partiva una grosso squarcio nel vestito, che lasciava intravere nudi seni avvizziti. Lunghi capelli grigi e crespi, facevano da contorno ad un viso orribilmente deturpato, del quale era difficile riconoscere i tratti. Un'orbita era vuota e del liquido scuro fuoriusciva da essa. Dalla bocca schizzavano impazziti piccoli insetti volanti. La visione fu talmente oscena, che Jerome faticò a fare del sarcasmo sul suo aspetto.
La indicò cercando di farsi vedere solo da Otto. E se invece puntassimo a lei? Senza dubbio sembra meno coriacea del nostro amico. Bisogna solo stabilire se possiede un mezzo.. -
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Evidentemente Jerome deve avere in qualche modo intuito qualcosa che Otto e Zoobo non avevano sospettato fino ad ora e che… << Potrebbe complicare le cose. >>
Otto appare ora pensieroso e anche preoccupato, come se per la prima volta da quando i due cainiti sono entrati in quel locale anche Zoobo fosse indeciso su come procedere.
Il ventriloquo bofonchia qualcosa di assolutamente incomprensibile nella direzione della tasca dei suoi pantaloni (cosa che ad un attento osservatore diverso da Jerome potrebbe farlo apparire come un maniaco di ben altra natura) e quindi, al termine di quel discorso per lui tutt’altro che introspettivo, Otto giunge ad una conclusione: << Abbiamo poco tempo e non possiamo permetterci errori. Se quel tizio si rivelasse come un fratello… poco fraterno nei nostri confronti e dotato di un certo potere, l’uscita di scena di questi pagliacci non comporterebbe solo lo sfumare della nostra unica possibilità di andarcene su quattro ruote, ma persino sui nostri piedi. In questa ipotesi, che pur essendo la peggiore immaginabile, siamo costretti a contemplare, questa brigata di idioti è tutto ciò che sta frenando il nostro amico qui dai suoi propositi poco pacifici. >>
Una breve pausa e dunque: << O magari è un tizio eccentrico. Se ne vede in giro di gente strana… >>
Nella voce nulla che possa fare sospettare un briciolo di autoironia.
<< Prova con la ragazza. Incantala. Isolala dal suo gruppo. >> Questa è l’inconfondibile voce di Zoobo. Otto ha mosso la bocca per parlare, ma al tempo stesso, nei brevi intervalli è ricorso alla sue abilità di ventriloquio. Ciò ha generato un effetto molto strano e suggestivo: quello che l’uomo stia parlando “in differita”, come un personaggio di un film doppiato male. Quasi che fosse Zoobo a controllare Otto come una marionetta…
<< Se ci riesci, portala fuori, con me. Poi me ne occupo io. >>
Il breve spettacolo esorcistico è concluso e molto difficilmente altri oltre ad Jerome seduto lì con il lunatico avranno potuto avere l’occasione di notare la cosa.
Ora Otto parla con la sua voce normale: << Ma ecco… l’importante è che abbia un’auto e le chiavi con sé. >>
Edited by EnricoPallazzo - 15/4/2021, 16:42. -
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Avevano poco tempo, su questo Otto aveva ragione e di conseguenza non potevano procedere troppo a tentativi. Doveva individuare il proprietario di un mezzo al primo tentativo. Guardò prima il proprietario e poi la giovane mortale con tasso alcolico elevato.
Otto, ordina qualcosa da bere, tieni occupato il belloccio. Se necessario, fai pure intervenire il buon Zoobo, basta che mi levi i suoi occhi di dosso. gli bisbigliò l'artista.
Si avvicinò alla "ragazza" sfoderando il miglior sorriso possibile. E non fu cosa semplice, viste le numerose mostruosità che il suo corpo decadente metteva in vetrina.
Ciao, sono proprio curioso: chi è il proprietario del suv con il fiocco bianco? Sono finito in un addio al nubilato? le disse guardandola nell'unico occhio disponibile. In tal caso, dev'essere la mia serata fortunata.. -
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Il lunatico annuisce piano alle parole dell’artista e gli fa l’occhiolino.
Si alza dalla seduta un istante dopo Jerome, puntando nella direzione opposta, ossia verso il barman dal fascino oscuro.
Lo osserva un po’ meglio e quindi fa per ordinare qualcosa, ma poi ricorda…
DING!
Suona il campanello del balcone, che a quanto pare è una regola del locale alla quale quel tizio tiene particolarmente. Quindi, consapevole di dover far guadagnare al compagno di disavventura quanto più tempo possibile (e guadagnarne per sé, dato che la sua attuale situazione non gli permette di certo di godersi un cocktail) esordisce così:
<< Nell’attesa stavo pensando di ordinare un cocktail… è stata proprio una lunga serata! Lo fate il white russian? >>
Non si intende particolarmente di superalcolici, ma oltre ad aver visto Il Grande Lebowski (che per inciso non perde la sua vena umoristica neppure se lo si vede per la prima volta da non-morti), Otto legge molto e ricorda al volo un’osservazione su quello specifico cocktail fatta da un logorroico personaggio secondario di un romanzo: << Però stavo pensando ecco… il white russian altro non è che una variante del canonico black russian… E a questo punto si crea un problema di coerenza politica: i due colori sono riferiti agli schieramenti opposti nella guerra civile russa, ossia i bianchi zaristi, contro i neri bolscevichi... ma poi quelli non erano rossi? Beh... comunque è un capitolo della storia contemporanea alquanto controverso, tu non credi? Magari fai anche dei drink più politicamente corretti che vorresti suggerirmi? Ce n’è uno che sai fare meglio? >>
Nel mentre, di tanto in tanto, controlla l’operato di Jerome ora ai margini della sua vista perimetrale.SPOILER (clicca per visualizzare)Per ora cerco di cavarmela con discorsi frivoli. Se vedo che le buone non funzionano e che il barman interromperà il lavoro di Jerome, passerei le redini a Zoobo.... -
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SPOILER (clicca per visualizzare)2021-04-16 02:55:29 Jerome rolls 6 dice to Attrarre (Diff 5) 10,2,9,3,3, 4,6 [3 successes]
2021-04-16 02:54:48 Otto/Zoobo rolls 7 dice to Distrarre (Diff 7) 10,3,10,5,2, 10,9 [4 successes]
2021-04-16 02:55:55 ??? rolls 7 dice to Percezione (Diff 7) 5,4,6,6,6, 3,5 [failure]
L'uomo dalle fattezze belle stava cercando di accompagnare gli "intrusi" oltre il bancone, senza troppo loro badare e preferendo invece elargire attenzioni ai propri clienti.
nella confusione generale che emergeva, tra la musica, i gorgheggi ubriachi del gruppo poco lontano e le poche persone sobrie nella zona (vale a dire Otto, Jerome e il barista forse) il piano si articolava in maniera molto semplice: Trovare un mezzo e portare via i coglioni.
oh non si curi, sono soltanto cento dollari per tutti commentava il barista alla donna ubriaca, che nel frattempo cercava in maniera casuale di appioppargliene almeno il triplo, infilandoglieli nella maglia manco si trattasse di uno spogliarellista.
Non aveva minimamente calcolato Otto o la sua prima battuta, forse troppo rapita dalla bellezza dell'uomo che nessuno pareva riuscire a negare.
La dove però Otto non ebbe particolare successo nell'attrarre una donna ubriaca, il semplice tocco del campanello al bancone gli fece guadagnare l'attenzione del barista. Eccessiva attenzione.
Anzì, se i suoi occhi non l'avevano ingannato, il barista si era come smaterializzato dagli occhi della tipa, per poi riapparire cinquanta centimetri più a destra in fronte a otto.
Buonasera, e benvenuto al Labyrinth dice, con un che di piacevole a sentirsi. Otto si sentì particolarmente a suo agio in quel momento, più che nel resto dell'ultima serata (per quanto ci volesse davvero poco). Ora l'avvenenza su gambe che squadrava otto, aveva annuito al White russian, e continuava a dare corda alle balle di Otto con una attenzione a dir poco genuina.
mmmmh. commentò alla fine, alzando gli occhi al cielo con fare riflessivo beh per dieci dollari potrei portarti un Lincoln. in effetti deriva da un film, ma più politico di quelli non me ne vengono.
Purtroppo mi hai rubato la penna e non hai messo poesie nel vassoio quindi mi toccherà proprio chiederti i soldi, ma a parte quello... cede a un po' di tristezza innocente sulla parte in cui Otto non avrebbe aggiunto rime nel vassoio all'ingresso, ma non sembra tradire stizza o collera annessa per il piccolo furto.
ma ora che la guardo meglio, con quelle bretelle così sgargianti e quell'aspetto aggiunge in fine credo che la politica non sia per lei. potrei invece portarle qualcosa di più invitante, che potrebbe anche farle piacere assaggiare, anzichè ondeggiare davanti al volto a tempo perso...SPOILER (clicca per visualizzare)2021-04-16 03:11:49 Otto/Zoobo rolls 6 dice to resistere 5,7,6,8,3, 10 [4 successes]
2021-04-16 03:11:33 ??? rolls 8 dice to Tentare 7,3,4,6,5, 6,10,2,3 [4 successes]
Pareggio. tiro un dado per vedere chi la spunta
2021-04-16 03:12:37 Otto/Zoobo rolls 1 die to spareggio 4 [failure]
2021-04-16 03:12:26 ??? rolls 1 die to spareggio 3 [failure]
Otto mantiene il proprio libero arbitrio. puoi scegliere se accettare o rifiutare l'offerta (che a prescindere però ti sembra genuina)
Coadiuvato dalla fortuita distrazione causata da Otto, anche Jerome ha questa strana sensazione visiva: il barista che scompare di colpo, per poi riapparire tra un flash di luce verde e un altro davanti a Otto nell'istante in cui ha premuto il campanello.
Strano, innegabilmente. ma questo non gli impedì di calarsi nella parte, cercando di attrarre le attenzioni dell'ubriaca. il fiato marcio di un'eccessiva quantità di Vodka gli arriva in faccia, mentre questa a gran voce sorride e parla è il Noghstro! perhchè la Myria shmette di fare la throiaa! ipip-uhraaa! Urla come se non ci fosse un domani, per sovrastare la musica probabilmente.
Gihselle! gorgheggia a voce un pelo più alta una delle due persone più indietro Shi dicheeee proshtitutaaa! auhauhauhauhauh!.
Jerome osservò lo specchio di decadenza umana per diversi secondi, mentre le persone del gruppo iniziarono ad avvicinarsi. Poi, alla donna davanti a lui, passò un lampo negli occhi, chiaro segno che sembra stata colta da illuminazione.
Guardò Jerome. Bocca semiaperta, aria non lucida. Poi, in un istante soltanto, Jerome ebbe la sensazione che la situazione fosse stata totalmente travisata. Raghazshe! è arhrivato lo scpogliarellishtaaaa! UUUUUUUUUUUUUUUH
UUUUUUUUUUUUUUUUH!
SIIIIIIIIIH! LHA FESHTA NON FINISHCE!SPOILER (clicca per visualizzare)turni liberi
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Immersione rapida.
Quello era il nome il nome in codice del comando che Zoobo aveva dato ad Otto prima che la strana (e inesistente) coppia facesse il suo ingresso nel locale insieme a Jerome.
Era quello il segnale che indicava al ventriloquo che era il momento di cacciare il pupazzo nella profondità della tasca onde evitare di violare non l'imperativa Masquerade, ma una finzione che seppur di categoria decisamente più infima, permetteva al lunatico di sopravvivere: quella che Otto von Braun fosse solo un eccentrico cabarettista e non uno psicopatico con un disturbo della personalità legato ad un grave caso di feticismo patologico.
Ma il termine “immersione rapida” non a caso era mutuato dal gergo militare noto da tutti quei film sulle battaglie fra sottomarini come Caccia a Ottobre Rosso.
È infatti lì, nel ventre di un sommergibile, che il folle cainita ora si immagina Zoobo.
Lì, in quell’immaginaria sala di comando risuona un allarme roboante, una sirena da allarme nucleare, mentre una sinistra luce rossa si accende con intermittenza mostrando uno Zoobo sgomento che armeggia disperatamente con i comandi.
È una fantasia che rappresenta una subconscia sensazione di immediato pericolo: colui che ormai solo per mera convenzione chiameremo “uomo” si è dislocato nello spazio.
Jerome ha detto che potrebbe non essere umano.
E poi la questione della penna: li ha tenuti d’occhio fin dall’inizio… quella…
“È una trappola!” Cerca invano di urlare Zoobo in quella mente divisa, in una fedele seppur non voluta imitazione dell’Ammiraglio Ackbar.
“È davvero una persona deliziosa e affascinante…” questo invece il pensiero più superficiale ma dominante di Otto.
<< Io… lasciami controllare se… >> Il lunatico si mette la mano destra nella tasca (quella opposta a dove si cela Zoobo) per verificare una cosa della quale dal rapimento non ha ancora fatto caso: se quei balordi gli hanno portato via i pochi dollari sdruciti che quella notte si era portato con sé.
Se ne ha li tirerà fuori, altrimenti sfodererà solo un bel sorriso da piazzista.
<< E’ davvero un gentile invito… >>
Al di là della sua natura sovrannaturale, non ha ragione di credere che le intenzioni di quell’individuo misterioso gli siano ostili.
Zoobo ne ha eccome… ma lui ora è rinchiuso in quel sottomarino immaginario e impotente si prepara all’impatto.
<< Accetto volentieri! >>SPOILER (clicca per visualizzare)Ho cercato di giocarmi la consapevolezza che qualcosa non torni e al tempo stesso il magnetismo personale del tizio. Da quanto mi è parso di capire NON sospetto che l’uomo abbia tentato e fallito una sorta di manipolazione mentale o emotiva. Se invece questa percezione ce l’ho eviterei di seguirlo, temporeggiando ancora dietro il bancone. In questa eventualità potrei fare un edit o una piccola aggiunta.. -
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Jerome detestava l'effetto delle luci stroboscopiche. Alterava le percezioni visivi, creava confusione e chissà perchè, gli procuravano un fastidioso senso di vertigine. Forse non ne era semplicemente abituato. Però non aveva mai sentito nulla riguardo la capacità di queste luci di teleportare le persone. Perchè questo parve al cainita. Forse era stata la confusione generale a dargli quell'effetto, ma di sicuro il belloccio cominciava ad essere più che sospetto. Fortuna che Otto stava facendo un ottimo lavoro distraendolo.
Da parte sua però, il cainita si era cacciato in un imbarazzante malinteso con le ospiti del locale. Sorvolando sulla patetica figura che stavano facendo, che era una delle attività preferite ai mortali, lo scambiarlo per spogliarellista complicava un pò le cose. La compagnia di ragazze volse l'attenzione verso l'artista in una maniera che Jerome avrebbe ricordato a lungo: un'orda di zombie che resisteva a fatica al ritmo sincopato della musica e di tanto in tanto si prodigava in qualche movimento convulso per poi raccapigliarsi. Aveva già visto una scena del genere, ma sul momento, nessun cassetto della memoria riuscì a dargli una risposta. Poi l'illuminazione: quel macabro ballo, era una versione più perversa di quella di Michael Jackson in Thriller.
Il surreale stava prendendo il sopravvento in quel locale, ormai la situazione era talmente paradossale, da sembrare quasi comica.
Nella confusione, si sforzò di trovare un modo per trasformare quel guaio, in un qualcosa a suo favore.
Veramente esordì il cainita verso la donna, resistendo a fatica al puzzo di alcool non credo di essere il professionista che stavate aspettando si difese, totalmente spiazzato. Poi però, in un istante dettato più dalla disperazione per il precipitare degli eventi che da una lucida analisi della situazione, continuò ma mi pare che voi siate il pubblico adatto per un principiante.
Jerome chiuse gli occhi, maledicendosi e si prodigò in un imbarazzante movimento di bacino. Ma prima, fatevi un pò conoscere.. -
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Otto vide il barista sorridergli amabilmente, compiaciuto del suo accettare. con un gesto fermò lo stesso dal cercare soldi con una mano tesa in avanti. "suvvia, non siamo venali. sono ancora disposto ad accettare il pagamento in poesia, anche verbalmente.
Elegante e affabile, si voltò un solo istante alla ricerca di una bottiglia, che prese in mano. La rigirò su se stessa, ne versò un bicchiere unendovi del ghiaccio, si mise rapidamente a shakerare il tutto, per poi servirlo con una puntina di panna che aveva caricato con la mano libera. un bicchiere blu notte con panna e dall'odore fruttato, che sotto le luci stroboscopiche sebmrava essere pieno di pagliuzze luminose e cristalline.
Quindi se lo bevve di un fiato.
aaaah, ci voleva proprio. commentò, umettandosi le labbra con la lingua, e tornando su Otto come fosse la cosa normale.
Da sotto la linea del bancone quindi, estrasse un bicchierino da shot, colmo a metà di un liquido rosso scuro. Il naso di Otto, anche nei fumi di tutto quello che lo circondava, non poteva che indirizzarlo verso una singola idea.
Sangue. L'uomo sorridente, che ora si stava avvolgendo il pollice in un pannetto bianco posizionato tra i bicchieri, si era tagliato un dito e aveva fatto scorrere del sangue.
Non poteva essere un fratello; il predatore che era in Otto aveva istintivamente guardato il pollice notando che stesse sanguinando a tutti gli effetti. Abilità peculiare che ai vampiri mancava a tutti gli effetti.
Eppure era andato a segno al primo colpo.
Spero che sia di suo gradimento domandò con cortesia, infilando nello shottino un piccolo ombrellino bianco montato su di uno stuzzicadenti. Io lo chiamo "refus de banal". credo sia il drink perfetto per un signore di tale portamento...
Poco distante, Jerome si trovava in una situazione a lui decisamente molto più aliena e strana rispetto al solito, specialmente considerando che nemmeno un'ora prima viaggiava su un camion ingabbiato come un animale. Le donne e gli uomini non vedevano l'ora entusiasti di questo momento di gogliardico spogliarello e presi dalla calca sembravano essere mossi dal solo desiderio animale.
Da un certo punto di vista questo voleva dire giocare in modalità facile: le persone attorno a lui avrebbero detto e fatto tutto quello che chiedeva, a prescindere da come l'avrebbe chiesto.
Inoltre, umiliazione a parte, sembrava che le sue movenze non fossero nemmeno troppo lontane da quelle che si aspettava il suo pubblico.
Di contro tuttavia c'era che il fattore furtività, assecondando anche solo blandamente le prime persone che si era trovato davanti, era completamente andato a puttane. Nemmeno un rifiuto secco l'avrebbe salvato, forse. Ma quello che si trovava ora a gestire era tutta la comitiva che lo incitava a spogliarsi, con scarsissima possibilità di defilarsi.
SHEEEEEE COSHA VUOOOOI SHCAPEREEH? domandò nella ressa quella che l'aveva tirato dentro il troiaioSPOILER (clicca per visualizzare)@jerome: il dialogo con questa folla è difficile, ma di fatto hai +1 dado a tutte le prove sociali con questi.. -
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Otto von Braun sorride affabile al suo ospite, poi dopo quel suo nuovo gesto singolare e inspiegabile, il cainita prende in mano il bicchierino, lo agita un po’ e lo annusa: la sua non è un’espressione schifata, ma all’opposto quella dell’intenditore, anche se il fatto che si tratti di un bicchierino da shot e non di un calice da brandy rovina un po’ questa immagine mentale.
“Non è umano. Non completamente, almeno. Ma quasi certamente non è neppure un fratello.”
Quest’ultimo aspetto dovrebbe rassicurarlo un po’ circa il berne il sangue, poiché si andrebbero così a escludere quelle spiacevoli conseguenze derivanti dal sorseggiare la vitae di un altro vampiro.
Tuttavia Otto si guarda bene dal bere e il suo tenere in mano quel bicchierino costituisce più una mera affermazione di stile, mentre si rivolge a quel misterioso quanto affascinante individuo:
<< Ti è bastato uno sguardo per indovinare il mio genere… Scommetto che prendi un sacco di mance! >>
Solo ora il lunatico si permette una rapida occhiata nella direzione di Jerome… che nel mentre pare essere stato ingaggiato come spogliarellista. Di certo ha catturato l’attenzione dei presenti, ma non nel modo che avrebbe sperato.
Quindi tornando ad osservare il suo in apparenza squisito interlocutore: << Voglio in prima istanza scusarmi per la faccenda della penna… sono cose che non si fanno. Ormai temo sarà inservibile, ma permettimi comunque di riparare a questo torto. >>
Pescherà quindi dal taschino interno della giacca la sua penna stilografica, rimasta infilata in mezzo al blocco degli appunti con la copertina di Saylor Moon.
Si tratta decisamente di una bella penna di qualità, eleganza e sicuramente di un certo prezzo…
Una volta che l’avrà recuperata, il cainita la poserà sul bancone.
<< E ti prometto che prima di andarmene avrai la tua poesia. Ti stai dimostrando uno squisito padrone di casa e ciò che è giusto è giusto. In secondo luogo permettimi di presentarmi come si conviene: mi chiamo Otto von Braun e come certamente avrai intuito sono nuovo di queste parti. Spero che la mia presenza, così come quella del mio amico… >>
Una nuova occhiata a Jerome che proprio in quel momento ha causato altri fastidiosi urletti da parte di quelle sgraziate galline sbronze.
<< …non sia stata fraintesa come un’ingerenza nei tuoi affari. Siamo qui per una strana combinazione di fato e necessità. >>
Nuovamente Otto avvicina il suo refus de banal alle labbra, ma sempre senza assaggiarlo.
<< E ora che spero che eventuali equivoci siano stati chiariti, di cortesia, saresti così gentile da permettermi di fare una breve telefonata? E’ stata una notte un po’ concitata… e vorrei mettermi in contatto con un mio caro amico per uno strappo. >>
In tutto questo parlare del ventriloquo, Zoobo non ha ancora palesato la sua presenza, né ha “bisbigliato” ulteriori direttive al compagno. Come già detto, il dispotico pupazzo sa quando è più opportuno delegare ed è consapevole di quanto il suo doppione di carne e ossa sia ben più diplomatico, cortese e paziente di lui: tutte qualità che è meglio dimostrare nei confronti di quelle creature che palesano un potere di portata non bene definita.... -
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Jerome cominciò a nutrire un forte senso di disgusto. Non capì cosa fosse esattamente a procurarglielo. Forse era quell'intollerabile puzzo di alcolici che proveniva da ogni singolo poro di quelle ragazze zombie, oppure il loro imbarazzante comportamento o forse ancora il luogo in sè, che rappresentava un pò tutto ciò che non capiva. Ma ormai si era cacciato in quel ginepraio e non c'era modo di tirarsi indietro. Non avrebbe certo potuto dire grazie e arrivederci per poi darsela a gambe. Ragiona Jerome, ragiona si disse.
Si sforzò di sfoderare un luminoso sorriso e si rivolse a quella che doveva essere una giovane e provocante ragazza, anche se lui ne vedeva solo i resti.Come prima cosa voglio conoscere la festeggiata: chissà che non riesca a farle cambiare idea! Se poi è la stessa proprietaria della macchina meglio ancora: le spetta uno spettacolo speciale in macchina. Si fermò per riflettere su quello che avrebbe potuto dire. Guardare e non toccare, sia inteso: è un servizio speciale che faccio per la prima volta solo per voi. E le fece l'occhiolino, stupendosi di essere ancora in grado di farlo.SPOILER (click to view)Se riesco ad avvicinarmi al gruppo, cerco di trovare una borsa in cerca delle chiavi della macchina. Attivo Auspex sensi amplificati vista.. -
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O-t-t-o v-o-n B-r-a-u-n replicò scandendo parola per parola quello che aveva appena percepito. la creatura guardò Otto compiacersi del sangue senza nemmeno troppo scomporsi quando Otto evitò di berla. La cosa non sembrava nemmeno tangergli. Tutte le elucubrazioni di Otto potevano essere giuste quanto sbagliate, ma nulla tolse da lui quella sensazione di essere ininfluente ai fini del barista.
Sembrava quasi che si annoiasse, ma che lo nascondesse molto bene.
Ditemi, signor Otto aggiunse, con un sospiro quando ho detto "Potrei suggerirvi di comodarvi e di seguire le regole del locale. E non appena la serata sarà finita provvederò a fornirvi tale supporto."...a chi pensavate che parlassi? Fece scivolare il bicchiere dal quale lui aveva bevuto in un lavabo sotto il bancone Potrei inoltre suggerire di avere un occhio di riguardo per le mie ospiti di stasera ammiccò in favore di Otto è evidente che non ne abbiate colto l'importanza.... ne lei... si fermò un istante, osservando la pista in cui Jerome stava "esibendosi"
Tra una sequela di gridolini e versi eccitati, tutti quanti indicarono a Jerome una ragazza dai capelli scuri vestita in un elegante abito nero. Almeno quello sembrava essere rimasto elegante nelle deformità che lo stesso vedeva. almeno.
Jerome aguzzò la vista. Attivare Auspex si rivelò drammatico: quasi dimentico delle luci stroboscopiche stava già lanciando sguardi attenti verso le borse in cerca di provvidenziali chiavi di automobile. Riuscì in rapidità a disattivare l'amplificazione dei propri sensi prima che una luce rosso acceso lo colpisse in piena faccia.
Ne sarebbe rimasto accecato, quel posto era una maledetta trappola che vanificava i sensi amplificati più basilari.
Tuttavia, la proposta ebbe un seguito molto più vasto di quanto lo stesso si aspettasse.
Le creature stirarono i propri volti in quelli che forse potevano essere dei sorrisi un po' persi, e incitarono la ragazza a fare qualcosa.
Myria! Djai non fhare la timidhaaah!
WOOOO, siii! Myria!
Dhai che domanhi ti SHpohsi, Myria quandho ti reeecapithaaa!
La ragazza si alzò velocemente, sebbene barcollando. uno dei due uomini gli lanciò alla megli oun mazzo di chiavi che quasi gli arrivò in faccia.
Sheeeh andhiamo! galvanizzata dall'idea e da una serata non troppo sobria, Myria sembrava aver messo il turbo e ora cercava di tirare Jerome per un braccio verso l'esterno.
Sempre al bancone, emettendo un secondo sospiro, il barista aveva assistito alla scena, e ora tornava su Otto. ...no, è evidente che nemmeno il suo amico ne ha colto l'importanza..
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