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La casa di questa donna dal doppio volto si trovava in St Louis Street, nel cuore del Quartiere Francese.
Come molte case del quartiere si sviluppa sopratutto in lunghezza, e questo si nota appena varcata la soglia, dove il corridoio e la rampa di scale procedono di fronte.
Alla destra si accede a quello che è il salotto, con parte della muratura in mattoni scoperti, dotato di camino e dall'aria un po' rustica. Ogni finestra ha delle tende spesse e scure in modo che la luce del sole non passi dove non deva, e l'arredamento è stato scelto e disposto in modo che la cosa non cozzi, destando punti interrogativi. Quando legge, e non si tratta di questioni lavorative, siede proprio vicino al camino.
Proseguendo lungo il corridoio vi è la modesta sala da pranzo e la cucina di seguito; non sono il gran splendore, ma se la cavano più che bene.
Salendo invece si possono trovare i due bagni e le due camere: Ksenia, provenendo da una cultura slava, ha istintamente tenuto in conto l'eventualità di possibili ospiti, anche se la cosa sia decisamente irrealistica. La vecchia se non è ancora diventata polvere nella testa.
La camera da letto ha la muratura più "fortunata", ovvero spessa quel poco di più necessario ad attutire, in parte, i rumori esterni: infatti oltre al letto vi è la scrivania dove lavora e spende il suo tempo libero quando non è fuori casa; potrebbe aver sfruttato la seconda stanza, ma preferisce tenere tutto a portata di mano, nella stanza dove la gente sa che non dovrebbe ficcanasare...
Riguardo l'arredamento, i colori rimangono abbastanza scuri, dal marrone al rosso mattone, pochissimo o nulla di nero; la casa non da un senso di oppressione, ma rimane uno spazio comodo e contenuto, mai troppo spazioso e luminoso.
Tutto imperniato all'idea di rappresentarsi, davanti a coloro che ancora vagano vivi, come una persona tranquilla e poco propensa a vivere in posti "flashy".
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Quando un normalissimo lavoratore notturno si svegliava per adempiere ai suoi turni massacranti, probabilmente la prima cosa che percepiva era il suo cervello riprendere lentamente coscienza dopo le poche ore di sonno.
Nel caso di Ksenia, invece, quello che percepiva al risveglio, come prima cosa, era pressione; il flusso di sangue che lentamente si fluidificava e iniziava a scorrere nelle vene, pronto a dissimulare la morte per le prossime...quante, sei sette ore?
In ogni caso alzarsi di prima lena non era un problema; non poteva sentire la fatica di chi era privato di ore di riposo.
E potendo quindi dedicarsi un po' di tempo in più per prepararsi alla notte, aveva deciso di prepararsi un tè.
Non ne aveva bisogno fisicamente: la teina non avrebbe acceso i suoi sensi, e il calore del liquido non l'avrebbe acceso il colorito.
Ma siccome poteva ancora permettersi di sentire il sapore di quella mistura di arancia, cannella, liquirizia e bacche, perchè privarsene?
Lo avrebbe rigettato a fine serata, si...ma sarebbe successo anche da vivi, seppur in maniera differente.
Il tè però non era un attività solitaria: se si era seduta sulla poltrona del salotto era con l'intezione di ridare un ultima occhiata alle sue annotazioni mensili. Ogni avvenimento inusuale era segnato, in modo da tenerlo sempre presente, in ogni caso. Il suo zelo professionale non poteva permettersi di restare all'oscuro degli eventi circostanti.
Tra tutte le brutte vicende che si nascondevano nei colori del French Quarter, spiccava, nelle note di Ksenia, un ritaglio di giornale. Il titolo bastò a ricordarne i dettagli: la quarta scomparsa avvenuta in questa settimana, dove ogni vittima era completamente slegata l'una dall'altra. Addirittura l'etnicità di ciascuna era differente.
Il buonsenso però non poteva liquidare la faccenda come semplice opera di un malato mentale. Quattro persone scomparse in una sola settimana, nello stesso quartiere, facevano ruotare la bussola delle ipotesi più verso gli aspetti sovrannaturali di questo mondo. Del resto, lei era inclusa in essi.
E badare bene, l'interesse nel seguire la vicenda non era legata ad alcun valore morale.
No, il mero evitare attenzioni indesiderate bastava.
Quattro scomparsi in poco tempo avrebbero probabilmente allarmato la torre d'avorio, prima o poi. Dai loro scranni decadenti avrebbero puntato l'occhio sugli altri Fratelli locali, e lei sarebbe stata inclusa.
La ficcanaseria dello Sceriffo Miller, donna che per qualche strano miracolo era riuscita a scambiare le dimensioni tra materia grigia e seni, era un ulteriore deterrente; se avesse iniziato a fare domande sul suo conto, l'invadenza avrebbe superato ogni soglia di sopportazione. Oltre che a mettere a rischio le sue notti future.
Forse era meglio evitare che la falla si aprisse nella barca; un'occhiata di persona avrebbe potuto, eventualmente ,sistemare la faccenda e calmare i cari vecchietti zannuti.
A proposito, cosa diceva il giornale sul luogo delle sparizioni?SPOILER (clicca per visualizzare)Kabruki eccomi con il post introduttivo!. -
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Riprendendo in mano la tremebonda testata complottara e qualunquista, Ksenia rielencò con attenzione le poche informazioni degne di nota lungo tutta la pagina e l'articolo.
Tutte e quattro le vittime sembravano essere sparite in un'area circoscritta del quartiere francese, ma ancora troppo vasta e genericamente indicata per triangolare una specifica zona di "caccia" del mostro.
L'unica di cui si sapeva l'esatto punto di sparizione, in accordo con la "testimonianza incredibile" riportata tramite intervista, era la vittima numero due, la prostituta.
La testimonianza (probabilmente di una collega) riferiva che la stessa era stata prenotata per una notte intera tramite una telefonata. Con un pagamento anticipato di quasi mille dollari e la promessa di riceverne altrettanti dopo, la ragazza era stata indotta a raggiungere un locale, il Blue Nile. In quel locale, la testimonianza riporta, la ragazza è stata vista chiaramente entrarvi sulle sue gambe e da sola, ma mai uscire.
Tuttavia, sempre nello stile caotico di una notizia forse più ingigantita e paranoica di quanto volessero intenderla le forze dell'ordine costituito, il giornale menzionava il fatto che nonostante la ressa al BLue Nile fosse impossibile per la stessa che se ne fosse andata senza farsi notare da nessuno.
Poi tristemente, l'articolo delirava verso complotti del governo per eliminare la casta sociale povera in favore dell'1%, e null'altro di rilevante oltre le sconclusionate teorie populiste.. -
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Ugh, se non fosse stata per questa notizia, o meglio, per le sue implicazioni, avrebbe gettato quel giornale nella carta straccia. Tutto quel qualunquismo in salsa di complottismo di serie Z volto a solleticare l'interesse dei quattro gatti rumorosi, perennemente in collera con il mondo..gli avrebbe dato il voltastomaco in vita; ora era solo un pensiero e non un riflesso fisico.
L'unico motivo per cui avrebbe potuto giustificare questo spreco di parole era uno: dover tirare avanti senza altri mezzi a propria disposizione.
Tornando al poco di buono che c'era stampato su quella carta, le informazioni avevano dato qualche spunticino in più: l'area di sparizioni rimaneva ancora troppo larga per restringere il campo di ricerche. Ma guardando nel dettaglio la testimonianza sulla seconda vittima, la prostituta cecena, si poteva venire a sapere del preciso luogo di sparizione, il locale Blue Nile.
E si trattava del classico caso di sparizione in cui la vittima viene vista entrare, per poi non uscire mai più.
Nonostante l'ingigantimento dell'articolo, aveva ragione su una cosa: in un locale così gremito qualcuno doveva aver notato qualcosa.
Bene, era tempo di prepararsi. Le ore della notte sono così preziose da non poterle sprecare.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)Bene dunque. cos'è che vuoi fare allora? andare al Blue Nile o virare verso altri lidi?. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Destinazione Blue Nile!.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Continua qui.
Rifugio di Ksenia Wicinska/Vivianne Dawson |
