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Il duo avanzò rapido e furtivo per le scale, con il Vardaman che si sentì sempre più vicino al traguardo. Sedici metri. Quattordici. Rabbia, dolore. Ancora dolore.
Le voci al piano superiore si alzarono, l'uomo - che non conosceva - insisteva per chiamare l'ambulanza, poi qualcosa si ruppe con fragore. Dal pianerottolo del piano sottostante, dove l'improvvisata squadriglia stava passando, si sentirono le lamentele dei vicini.
"CHE CAZZO HAI FATTO, PORCATROIA??? MI HAI ROTTO LA MANO, CAZZO! CAZZO!"
Jonathan ed Elias si trovarono davanti ad un portone aperto, e un corridoio sconosciuto. Un uomo indietreggiava da una stanza in fondo, tenendosi la mano sinistra e urlando sconvolto all'interno. Sembrava sui cinquanta, leggermente sovrappeso. Probabilmente il vicino, perché anche il portone dell'abitazione di fronte a quella di Christine era aperto.
Elias si appoggiò alla porta, nascondendo la pistola e facendogli cenno di entrare. Lo avrebbe coperto.
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Vardaman esitò su quell'uscio come se ne andasse della sua non esistenza. E nonostante tutto non poteva certo dire che non se la stava rischiando. Ma ormai doveva giocarsi il tutto per tutto, e mentre condividevaquelle estenuanti emozioni della ghoul, cercò di entrare nell'appartamento.
Ancora niente armi. non ne sentiva ancora il bisogno.
annichilì i suoi sensi e cercò la concentrazione per dare uno sguardo a come fosse la situazione all'interno.SPOILER (clicca per visualizzare)dov'è christine e dov'è il tipo. oltre che la situazione in generale. Se il tipo mi viene contro lo domino, se è christine mi tengo pronto a fare un'azione prettamente difensiva, tipo tirargli una granata.. -
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Elias non perse tempo, e puntò le dita a pistola contro il pover uomo. Questi non riusci nemmeno a girarsi, che venne colto da fortissime convulsioni e finì faccia a terra. Poi si spense, privo di sensi.
Questo li lasciò senza un testimone scomodo che avesse in mente i loro volti, ma soprattutto via libera per la camera dove si trovava Christine. Era più o meno distrutta, con mobili rotti e strani segni sul muro. La televisione appesa al muro di destra era stata sfondata da un probabile pugno, che nessuno avrebbe collegato a quella donna di cinquanta chili.
La ghoul era in mezzo alla stanza, rannicchiata. Si teneva la testa con la mano destra, artigliandosi la cute, mentre con l'altra raspava dentro un trolley alla ricerca di qualcosa. Jonathan notò diverse pergamene, libri e flaconi.
Ma non poté andare oltre, perché appena varcata la soglia l'orba si girò. Lo fissò, sclera iniettata di sangue. Non spiccicò parola, ma aprì la bocca come un animale e si lasciò andare alla Frenesia.
Negli occhi un solo obiettivo, Vardaman e la sua preziosa Vitae.SPOILER (clicca per visualizzare)Vinci l'iniziativa. Christine tenta di placcarti.
Riconosci immediatametne che è in frenesia da sete, e la sua...diciamo forza è sintomo di quanto stia sotto al sangue cainita. Una cosa che capita solo ai ghoul più vecchi.
Per almeno un turno, forse due, sarai solo. Poi entrerà in combat Elias.. -
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Vardaman percepì distintamente la situazione, vivendo dilatato quel secondo di mille reazioni come se fossero interi minuti.
l'uomo a terra con la mano rotta, il corpo di christine, la sete primordiale. l'occhio colmo di sofferenza. il suo scatto in avanti.
Cazzo!
poteva reagire fisicamente? certamente no, sarebbe stato schiacciato. Spararle forse poteva essere un'idea, ma doveva essere veloce e preciso. cose che non era portato a essere mai.
Rivalersi su di lei con il dono della taumaturgia, o magari drenarla? nemmeno. Fanculo di nuovo Raphael, Fanculo Elite! guizzare via e scappare all'indietro poteva essare un'opzione, forse la più papabile ma avrebbe esteso il raggio delle possibilità che la cosa andasse male, o peggio: che lasciasse tracce.
e a giudicare dalla frenesia che le attraversava il volto dominarla sarebbe stato difficile. convincerla al raziocinio impossibile. Vardaman fece un mezzo passo indietro che gli durò un istante infinito. Non pensava neanche che i ghoul potessero andare in frenesia.
La granata forse? no, un suicidio assicurato. Una stanza troppo piccola, e un bersaglio in avvicinamento.
Avrebbe fatto più male a lui che a lei.
ma doveva decidere, doveva farlo in fretta. O avrebbe perso ogni cazzo di cosa.
Maledicendo l'istante congelato in cui si trovava, i dubbi subissanti, il problema massiccio che si dipanava davanti a lui e la totale mancanza di mezzi per riuscire a fare ciò che gli serviva.
non con certezza di riuscire. non con sicurezza di non farsi più male che altro.
con niente.
Fermati idiota.SPOILER (clicca per visualizzare)dominazione 1 su fermati, will.. -
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Un comando, quasi gridato. L'improbabile, fortuito incrocio di sguardi con cui la Parola riuscì, incredibilmente, a crepare le pulsioni della Bestia e metterla a cuccia.
Christine si fermò, finendogli addosso per via dello slancio. Sbatterono contro un muro ed entrambi finirono a terra, scomposti, in quel caos che era la camera.
Il singolo occhio della donna gridava in furia, in Sete, ma non poté nemmeno gridargli contro. Era floscia, costretta dalla Dominazione.SPOILER (clicca per visualizzare)è bloccata. puoi fare quello che vuoi.. -
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ha funzionato! il lungo secondo era finito, e Jonathan era fermamente convinto di aver perso la contesa, fallita contro un militare addestrato E seguace di Maundrell stesso.
E invece, sebbene gli fosse piombata addosso per l'inerzia del movimento, Christine si era completamente fermata.
Non lo stava attaccando, o cercando metodi più o meno funzionali per suggere il sangue dal vampiro.
Era solo... ferma.
Adesso calmati. mormorò, mentre la scostava. Se riesci a sentirmi.
Sono qui per aiutarti. le mentì, cercando di riprendere posizione, ben attento a non farsi vedere nè a girarla in modo da permetterle una visuale.
Adesso, appena ti calmi, mi taglierò continuò a mentirle. e ti darò un po' di vitae. Concentrati su questo e starai meglio. come se ne avesse avuta da spartire.
Prese la pistola silenziata dalla tasca interna della giacca. Una parte di lui avrebbe voluto esitare, ricordarsi come poteva essere avere quella compassione mortale, quella sacralità della vita.
Ma ora non poteva permetterselo.
Era "o lei o loro" e lei era sacrificabile. All'infuori di tutti i problemi, all'infuori di tutti i casini e della situazione tutta.
Vardaman avrebbe potuto chiamare Elias, perdere secondi preziosi, forse rischiare che si riprendesse veramente al costo della salvezza della sua anima.
...già, l'anima.
No.
Non sarebbe cambiato nulla. L'ordine degli addendi non avrebbe cambiato il risultato, avrebbe solo rischiato di fare casino.
Con le vite di tutti sul bordo.
Portò la pistola alla nuca di christine. senza toccarla, senza nemmeno sfiorarla.
procedo.SPOILER (clicca per visualizzare)bang bang.. -
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Un pacato tossire dell'arma mise fine alla storia di Christine, soppressa come un capo di bestiame.
Il corpo sussultò leggermente, poi qualche spasmo. Un rivolo di sangue uscì dalla ferita alla nuca, in un modo ben diverso da quello creduto da molti. Era un modo quasi pulito di morire...anche se l'odore di vescica rilasciata ricacciò subito via quest'idea dalla mente dell'uomo.
Jonathan la fissò per lunghi istanti, e si sentì nel giusto. Quella creatura non andava considerata come sua pari, anche se come tale si comportava. Non era altro che un animale da guardia di un suo simile, al quale era stata lasciata troppa catena. Ineducabile. Rumorosa. Pericolosa. La vita di una vacca non valeva il rischio, non valeva il pensiero. A malapena il costo del nove millimetri che le aveva sfondato il cervello.
Guardò il rosso sangue macchiarle i capelli, e sentì i canini spuntare e pungere il labbro. Non si accorse del suo stesso ringhio, per lui giusto e normale. In quel momento un giusto pensiero lo colse."Vacca presuntuosa."
SPOILER (clicca per visualizzare)Perdi un punto in umanità, ti ho lasciato qualche hint per interpretare la cosa ma vai pure a briglia sciolta.
Poi sentì la mano di Elias sulla spalla, richiamandolo sul pianeta terra. "...ehy?" Il disgraziato guardò il cadavere di Christine, con un solo commento. "Hai fatto bene. Adesso vai di là, chiudi la porta di casa e apri il gas." Lo rimise in piedi a forza. "Faremo saltare questo posto, deve sembrare un suicidio. E l'esplosione coprirà i segni dello sparo alla nuca."
Non aspettò risposta, ma iniziò a tastare il corpo della ghoul alla ricerca dell'amuleto.. -
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era nervoso.
Lo era e si sentiva da come si era ripetuto negli argomenti e nella ridondanza dei suoi bisogni.
E mentre perdeva per strada quella dialettica che lo aveva caratterizzato, riconosceva l'aspetto più basso e gretto di se. più basso del republican party, del sistema di foraggiamento di trump e di tutti quelli strani mezzucci che odiava e amava al tempo stesso.
più in basso del suo abbraccio. Nel profondo della sua anima buia, dove vi era annidata la creatura che tutto muoveva.
La bestia.
Non aveva comandato ancora nulla. La sua libbra di carne era appesa a un metro dalle sbarre di quella indissolubile gabbia, e Vardaman sapeva che non avrebbe ceduto...
Non voleva cedere...
Ma non era certo l'unica influenza del bieco essere. Perchè del resto scalciare contro una gabbia inamovibile, quando strappare parte di entrambi era più efficace?
Quando il grilletto scattò indietro, il sordo clic dell'arma mise fine alla vita di Christine. E con essa, un pezzo di Vardaman morì.
Divorato da un essere informe e impalpabile ma presente, con la volontà di ghermire e di strappare. di possedere, di violare, di esistere nella soddisfazione dei suoi piaceri.
Tra cui l'annichilimento del fastidioso repubblicano del piano di sopra, a cui il timone sarebbe sfuggito inevitabilmente, centimetro dopo centimetro, secolo dopo secolo.
Ma questo?
Sacrificare direttamente un pezzo di sè stessi a questo? l'ennesima vittoria del clan tremere ai danni di Vardaman, l'ennesimo strappo a cui la sua anima si prestava, a cui si abbandonava.
Christine giaceva ai suoi piedi, morta, e tutto pareva ovattato. I suoni, le situazioni, anche il tempo. Quasi tutto si muovesse nella melassa, e rimanesse appiccicata alle superfici trattenendolo.
Trattenendolo a pensare che... che non gli importava più nulla di Christine. Aveva esaurito la sua misera utilità.
Anzi. Avrebbe dovuto spararle immediatamente dopo aver risolto con la garguglia.
La sua pietà lo aveva reso nuovamente debole, stupido. E costretto a fare quello che non voleva con la fame e la stanchezza.
Sarebbe stato ben più semplice spararle quella notte, e dare fuoco al cadavere, e chiudere tutto con il fallimento di Agnieszka e...
Elias lo riportò alla realtà strappandolo da quella circonvolluzione negativa. il danno era fatto, ma non valeva certo la pena rimuginarci su.
Si... più o meno. mormorò. credo che manchi solo quello...
Lasciò Elias a rovistare e procedette a fare quanto chiesto, ben attento comunque a rumori e presenze extra con cui dover..."parlare"SPOILER (clicca per visualizzare)Se non ci sono altri problemi io, dopo aver lavorato ai fornelli, prenderei un paio di Ps dal ciccione sulle scale. Poi ce ne andremo assieme.. -
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Tornò con passo incerto nel corridoio, dove vide l'uomo a faccia in giù. Una vista troppo ghiotta per non approfittarne, lo morse sul braccio ed iniziò a suggere. Non voleva fermarsi, non gli importava.
Doveva rimettere le cose a posto, iniziando da sé. E una pancia piena era il primo passo, poco importava del pezzo di carne sul tavolo. In fondo aveva già ucciso. Quello faceva.
Staccatosi dal mortale non notò che era ormai cinereo, e gli passò oltre in favore della cucina. Sotto consiglio di Elias, chiuse porte e finestre per non far fuggire il gas dai fornelli aperti. In cuor suo era convinto che sarebbe stato semplice, come una notizia sentita di sfuggita al telegiornale. Una piccola esplosione, un altrettanto piccolo sacrificio.
Elias recuperò l'ultimo pezzo del puzzle e lo mise, sorridendo, in tasca a Jonathan. Poi aprì la finestra che dava al lato sinistro dell'edificio e lo aiutò a saltare sul tetto adiacente. Un volo di qualche metro, spaventoso per uno non abituato ai vantaggi della Potenza Cainita.
"Di là c'è una scala antincendio, vai. Ti raggiungo tra poco...mi occupo io del barbecue."
Capì che l'altro, in un inaspettato atto di gentilezza, voleva risparmiargli almeno quel peso. Vicino alle scale, Jonathan notò una macchina arrivare in tutta fretta davanti alla palazzina incriminata.
Nel frattempo Elias gli diede le spalle, nascondendo la fiammella che gli illuminava il palmo.. -
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Non c'era spazio più per battute, per scherzare, o per dipanare infinite lungaggini sul come fare tutto nel modo più umano possibile.
Jonathan aveva vinto. e perso.
Se ne rese conto quando decise di saziarsi di più ai danni del mortale. Sarebbe del resto morto di lì a poco, che divenisse utile a qualcosa. a qualcuno.
A lui
Non perse tempo nel piangere la sua umanità distrutta. Vardaman non era mai stato il tipo da farlo comunque. Quell'occasione ne era solo una prova.
Di certo non era neanche tipo da balzare da un palazzo all'altro, ma dovette presumere che Elias non sarebbe andato per il gentile. Così si fece "trasportare", temendo solo di dover dare una facciata rovinosa al muro.
che però fortuitamente non vi fù.
ehm... mormorò in risposta, cercando la scala ma vedendo invece la macchina. Cazzo.
Fai in fretta Elias.
Sono qui.
Paranoia? o magari era solo l'ottimo tempismo? Vardaman doveva sperare che la tempesta di fuoco prendesse tutti e li ammazzasse?
...la garguglia era con loro?
vado.SPOILER (clicca per visualizzare)Scendo le scale ben attento a non farmi notare o tanare di sorta. l'idea è che potrebbe comunque esserci un osservatore.
Aspetto Elias, poi andiamo. Stesso uber, che tanto ci aspetta. gli dico di andare con calma. non lo domino subito, me la riservo per quando gli prenderà il panico da esplosione.. -
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Jonathan già caracollava giù per le scale antincendio quando l'esplosione fece tremare il quartiere. Un bagliore rosso, un tuono senza nuvole, e il calore delle fiamme nonostante avesse un intero palazzo tra lui e il ground zero.
Attese che la scala smettesse di tremare per continuare a scendere, sentendo Elias alle sue spalle. Udì un ruggito in lontananza, e una grossa figura in fiamme cadere dal cielo.
Corsero a perdifiato, fino all'uber in attesa. L'autista tremava, guardando le fiamme con la testa fuori dal finestrino. Non appena furono dentro l'auto iniziò a sbiascicare, ingranando la marcia per levarsi di torno. "Cosa è successo? Cosa? Chiamate polizia! Dobbiamo aiutare!"
Jonathan dovette Dominarlo ancora una volta, costringendolo a guidare via da quel posto con la bocca chiusa.SPOILER (clicca per visualizzare)A te, vi porta dove vi pare ma sotto il comando è ovviamente nel panico.. -
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New Orleans ha un sacco di esplosioni nel suo pacchetto. commentò tra sè e sè. forse è il caso di investire nel mattone.
E nelle assicurazioni. e senza nessun preavviso rise del suo pensiero, per nulla umano.
no, direi di no. Già sarà un disastro mediatico questo.
Anche se... Gentilly... Kappa l'ha già mezza rasa al suolo una volta...
Portaci al 3138 di Dauphine Street. disse al tassista. Poi si voltò verso Elias. ... voleva dire qualcosa, fosse anche solo per ridurre la tensione. Ma non ne era proprio capace, e per la prima volta non sapeva neanche lui cosa.
...torniamo allo specchio, commentò. direi che abbiamo finito.
Cristo, spero.SPOILER (clicca per visualizzare)Quando ci fermiamo dominate 3 sul tassista per una storia convincente, in cui lui è andato al posto dell'incidente per portare una coppia di anziani (segue descrizione generica Anziano.JPG. e mentre li aspettava per un viaggio di ritorno KABUM. sfortunatamente non ricorda i loro volti, erano clienti come altri.
Se ne è tornato indietro dall'esplosione perchè non voleva casini con la legge e odia farsi interrogare dalla polizia, e tanto non ha visto nulla se non il fuoco. (questa parte gliela lascio nell'eventualità che qualche telecamera avesse ripreso il tassista allontanarsi).
Lui non ci ha mai visti e non siamo mai saliti sul suo taxi, e come ci ha fatto scendere riparte nella notte per il suo cazzo di lavoro.
Ciò detto seguirei Elias, e prenderei di volata lo specchio. Vorrei dirti di più ma i cloni li controlla lui quindi gli lascio le redini.. -
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