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.SPOILER (clicca per visualizzare)Hagos continua da qui
Bartolomeo e Berenice continuano da qui. Barty, la scena precedente è conclusa per cui perdi i bonus fisici dati dal sangue.
A voi. Due di notte circa, vi notate gli uni con gli altri. Sono stato piuttosto vago riguardo al vicolo, se volete aggiungere elementi di poco conto fate pure.
Grazie alla bolla dei precedenti anni il porto di New Orleans aveva goduto di una crescita rigogliosa quanto inaspettata, aumentando tanto gli scali quanto le infrastrutture attorno, che erano sorte come funghi dopo un piovasco autunnale. Le alte mura tutt'attorno la zona portuale non potevano però nascondere le luci provenienti dai capannoni, ne far tacere il rumore dei mezzi in movimento. Per quanto fosse tardi il porto era una realtà a sé, che non conosceva riposo.
L'entrata principale al porto, l'unica di servizio a quell'ora, consisteva in un cancello a doppia anta scorrevole, con una più piccola cancellata alla destra per il passaggio dei lavoratori e una guardiola apposita, da cui filtravano movimenti e luci.
A circa duecento metri di distanza da tutto questo si trovava uno delle tante ed anonime stradine della città, budello stretto tra una palazzina e un lotto privato abbandonato, in vendita. Il luogo di incontro prefissato.
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Abbandonato il miserrimo pub di zona nei pressi dell'ingresso del porto, la figura di Hagos si palesa in prossimità della zona. Ben distante da portuali troppo affaccendati a recuperare le loro insulse paghe o a svolgere i loro lavori, il Ghiberti aveva quasi un accenno di sorriso che gli accennava il volto.
Per una volta, normale.
Mani in tasca, schiena dritta, borsa a tracolla impeccabile. Espressione tranquilla e il giusto odoraccio di alcool scadente, fumo e piscio che lo abbandonava rapido, in favore del puzzo salmastro del porto e dei liquami scaricati nelle acque, in barba a ogni controllo.
è già il cinque. realizzò mentalmente, occhieggiando il proprio orologio da polso un'istante, prima di riporre la mano in tasca. Avvicinatosi quindi in un punto in vista, ma il più distaccato possibile dalla guardiola, si limitò ad aspettare i suoi due cugini per il rendez vous.
La quiete che lo accompagnava sin da quando era uscito dalla villa poche ore prima, non lo stava abbandonando.. -
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Dopo qualche istante, dal buio di un vicolo nei pressi del porto uscirono due operai.
Entrambi di origine visibilmente orientale (cinesi? Forse giapponesi?) ed entrambi vestiti con una salopette da lavoro in jeans, per il resto erano piuttosto diversi.
Il primo, tarchiato e dall’aspetto rozzo e quasi minaccioso, sembrava preferire starsene in disparte, senza proferir parola.
Il secondo, mingherlino e dai tratti del volto più delicati e in qualche modo familiari, si avvicinò lentamente ad Hagos, salutandolo:
Salve cugino. Sono Berenice.
Ho portato con me il mio servitore - aggiunse, indicando l'altro orientale.
L’abbigliamento era maschile e i capelli tagliati corti, a caschetto, ma i tratti del volto e la voce erano indubbiamente quelli della cugina d’oltremare.
Un travestimento semplice ma efficace, che avrebbe potuto ingannare facilmente chiunque non fosse esperto di visi orientali, a patto però di non parlare.. -
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Ramajaker. Il Dunsirn preferisce riflettere sul comodo sedile della Duesenberg, piuttosto che esposto aa fitta umidità del molo. Fissa un punto indistinto, mentre Armando, l'autista, poggia sulla portiera anteriore del guidatore, fumando ed occhieggiando i dintorni. Un indizio importante, ma non è certo l'unica impellenza. Queste pietre non servono a molto. Ah, è da tempo che non pratico questo rituale... Una sciocca dimenticanza nel momento sbagliato. Nella mano, fa rotolare a tempo regolare i ciottoli raccolti sul vialetto di Villa Vinci.
Presto il suono, che sembra sollecitare positivamente le sue riflessioni, viene coperto dal saluto di Berenice presso Hagos, sopraggiunto in questi ultimi istanti. Il parlato, soffocato dalla barriera di vetro, metallo, e ricche rifiniture impone al banchiere di interrompersi. Apre, discende lemme, e rindossati soprabito e cilindro afferra il bastone da passeggio. Cugino... Un lieve tocco dell'impugnatura d'argento alla tesa del cappello. Ed egli è il mio. Indica brevemente Armando, che a propria volta saluta il Ghiberti con un lieve chinare il capo.
Non c'era poi molto tempo per stilare i documenti falsi, tuttavia possediamo il dono del dominio. Dichiararci altro per entrare nella zona dei moli sarà semplice, od almeno spero. Il tono si fa più intimo, udibile solo ai negromanti. Se dovessimo incontrare Fratelli o Sorelle, non perdiamo la testa. Ricordate, non è nostro interesse destabilizzare la situazione.
Crucciato, emette ...Spero comunque che Michael abbia approntato una via d'uscita per quella gente. Non sarà facile portarli via di qui, altrimenti, e senza destare sospetti. Un incoraggiante sorriso, ampio sulla faccia ancor più vasta. Ma non perdiamoci d'animo. Nessuno di noi è un povero sprovveduto... Andiamo. Un ispirato invito, seguito dai primi passi in direzione del molo, e da una confidenza verso Armando. ...Ci separiamo qui. Conosci i tuoi doveri, conto su di te. Rivolgiti, appena giunto a Villa Vinci, al maggiordomo. Indicagli la borsa nella bauliera, va tenuta in ghiacciaia, e domanda il permesso dei padroni di casa per utilizzare una di quelle vecchie lapidi della precedente famiglia. Non insistere troppo se rifiutano, dì solo loro che è importante ai fini di un indizio rilevante da noi trovato. Annuire d'intesa. ...Vai.
Terminato il breve dire, ed attesi i Cugini se avranno necessità di attardarsi, si incamminerebbe verso il molo.SPOILER (clicca per visualizzare)Nota: l'autista di Bart deve fare necessariamente dei giri; possiamo contare sull'auto di Hagos per il rientro a Villa Vinci? Se sì, good, se no edito. -
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con movenze artefatte e legato da un portamento meccanico ma composto, Hagos fa un cenno del capo a entrambi i cugini e servitori annessi, anche se per i "consanguinei" trapela maggiore inclinazione e rispetto.
Lieto di ritrovarvi. Commenta dunque, atono. Mi devo ricredere cugina. Pensavo che la nostra carta migliore fosse sfruttare la tua femminilità come leva sulle vacche, ma anche così sono certo che potremmo cavarcela.
Non ci sono allusioni, non c'è un tono che indichi un'emozione, sia positiva che negativa. Hagos ha espresso un parere.
Volge quindi le attenzioni a Bartholomew, del quale ascolta il punto tratto sino a quel momento con marcato interesse.
Certamente cugino, la Mentis Imperium ci eviterà spiacevoli fastidi. Ma tanto non avremo di che preoccuparci stasera del recupero delle vacche.
Rigido nel fare e nel dire, così si avvicina ai due cugini. Perdonate, fornirò una spiegazione; in questo momento il fuoco che infiamma l'idiozia umana impazza nel porto, e nemmeno il mio benestare potrebbe garantirci di entrare e uscire con una nave di persone. Non dalla porta principale. Domani d'altro canto, ho organizzato un salvacondotto che ci fornirebbe una via libera.
Inoltre potrei avere anche l'asso nella manica per allestire una via per trasportare via tutte quelle persone... sempre domani, ovviamente. Non è certo, ma per la prossima sera potrei avere diversi piani b.
Si voltò poi verso l'ingresso del porto, squadrando l'eventuale movimento delle persone.
Per quello che ci riguarda oggi, suggerisco un'incursione semplice. Osservare, Valutare come è difesa la strada e fare il punto della situazione.
Così potremo anche pareggiare le scoperte che ho fatto io con quelle che avete fatto voi questa notte. che ne dite?. -
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Armando chinò il capo al volere del Domitor, preparandosi a partire. D'accordo, Signore. Le auguro una buona serata. Dettò ciò si allontanò in direzione della macchina, così da fare quanto richiesto. SPOILER (clicca per visualizzare)Bartolomeo, giusto una cosa. L'anziano vi fornirà documenti e quant'altro, ma come vi ha detto (e vi ricorda ora Hagos) dovete essere voi a trovare il modo materiale di far uscire la "merce"
Poi un appunto generale, che avevo accennato ad alcuni di voi in privato ma ci tengo a fare anche qui. Cerchiamo di rispettare i tempi scritti nel topic quest, altrimenti per fare una turnazione ci mettiamo due settimane. Da quando posto io avete 4 giorni per rispondere tutti, ovviamente non c'è bisogno di spaccare il capello ma basta tenere a mente l'impegno. Sono costretto perché purtroppo i tempi di alcuni di voi si sono fatti via via più dilatati, e ciò oltre ad allungare verso le ere bibliche la durata di una narrazione di suo lunga e articolata vi sta facendo perdere molto del mood proprio della quest.
Insomma ragazzi, facciamo attenzione e teniamo un buon passo!
A voi.. -
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Berenice ascoltò quello che avevano da dire Hagos, il quale aveva già fatto un giro al porto e quindi parlava con cognizione di causa, e Bartholomew.
Valutò le loro parole attentamente prima di rispondere:
Hagos, mi fido di te.
Se tu ritieni troppo rischioso intervenire già stasera, e che sia meglio tornare al porto domani notte per portar fuori le persone in modo sicuro, vorrà dire che faremo così.
...A meno che naturalmente non ci rendiamo conto che attendere una notte in più sia da escludere per altri motivi.
Guardò entrambi i cugini e puntualizzò:
A maggior ragione, però, è d’obbligo essere il più discreti possibile.
Usiamo le arti della Dominazione, ma ricordiamoci di cancellare la memoria dei mortali, ogni qual volta ciò sia necessario.
Ed evitiamo di dare nell’occhio.
Commettere leggerezze ci potrebbe costare caro la notte successiva, e compromettere la nostra missione qui al porto.
Infine, ripeté sinteticamente in cantonese la seconda parte del suo discorso, a beneficio di Liang Hu.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Hagos Ghiberti visto che Bartholomew non risponde se vuoi puoi postare tu. Considerate il Dunsirn come ascoltatore, almeno per il momento..
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Con un singolo cenno, il Ghiberti mostrò compiacimento per l'essere ascoltato e comprensione del fatto che stava venendo capito. Molto bene cugini. Muoviamoci.
i suoi occhi spenti saettarono verso l'ingresso del porto, che tentò di guadagnare avanzando di qualche passo.
le acque sono agitate, ma non dovrebbe essere ancora così gravosa la situazione. si disse, pensieroso. con un po' di fortuna passeremo tutti come semplici elementi del porto. gli abiti non dovrebbero sollevare dubbi, le facce nemmeno.
Due boxer, un culo scozzese e...beh io. Comunque ceti ultimi della società, quindi nella giusta location.
...
...Confido veramente che la cugina sappia dominare le menti.
cerchiamo di tenere un basso profilo. aggiunse, mentre iniziava a sbirciare dall'ingresso. Non voleva sembrare uno che lanciava occhiate di straforo da dietro un muro, ma una persona che stava lì effettivamente perchè DOVEVA starci.
l'occhiata era solo precauzionale, ma salvo vedere uno spiegamento di forze esagerato al punto da sfiorare il ridicolo, avrebbe fatto cenno ai cugini di muoversi, e avrebbe guidato la spedizione fra moli, container e banchine.SPOILER (clicca per visualizzare)se non ci sono mille e mille talebani armati appena svolto l'angolo io proverei ad entrare come se fossi effettivamente parte dell'enviroment, vivendo dell'idea che la miglior maschera è la convinzione.
Posto di superare eventuali controlli superficiali (e ipotizzando che quei talebani di qui sopra non vi siano) l'idea sarebbe quella di muoversi per quelle che mi sembrano le vie meno trafficate del porto, in modo tale da favorire l'eventuale mancanza di furtività dei miei cugini.. -
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Berenice annuì in direzione del cugino Hagos, per poi far cenno a Liang Hu di seguirla evitando di far rumore.
Quindi lei stessa iniziò a seguire il cugino evitando di far troppo rumore ma anche di risultar sospetta.
Tutto ciò fu fatto sempre con attenzione all’ambiente che li circondava, pronta a reagire nel caso in cui il quadro fosse cambiato repentinamente.. -
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Ancora voci sui disordini. La situazione deve essere più grave di quel ce i quotidiani lasciano trapelare. Il Cugino lo spinge alla riflessione, nuovamente, e fattosi da parte si limita ad ascoltare per poi trarre una conclusione più che logica, in vista di quanto sostenuto dal Ghiberti stesso. Quantomeno potremo studiare un modo per volgere a nostro vantaggio questa... Sgradevole insurrezione popolare, non potendo agire subito. Biascica, senza celare un certo distaccato disprezzo per questi continui contrattempi, causati dai bisticci dei potenti tra i vivi. Sembra già lontano nel pensiero e nel cuore, l'avido banchiere, quando cede ad Hagos una prima posizione strategica, nella loro incursione, così che possa dare lunghe occhiate ai dintorni.
Mi chiedo come Michele si aspetti un risultato efficiente con questa situazione e senza l'apporto dei suoi uomini per farli uscire dalla stiva... Cosa avranno in mente, gli Anziani? Fatto è che, il sovrabbontante Sir non si cura di usare passi leggeri e gentili, semplicemente avanza, inesorabile, come il crack economico e la miseria dei lavoratori. Lascia i cugini muoversi a loro piacimento, ovviamente, ma procede con altrettanta libertà per sé stesso. Sul non dare nell'occhio... Beh, è comunque un grasso uomo in marsina e cilindro di castoro. Una vista rara, tra i gorgoglii delle sentine ed il cigolio del sartiame umido. Ma quasi, proprio per questo, sembra contare sulle proprie apparenze così distanti dalla coppia furtiva.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Ho fatto dei tiri di investigare per Hagos e Berenice, 3 e 2 successi. Nulla per Bartholomew che non ha la skill investigare.
In compenso Barty ti ho fatto un tiro in politica, 2 successi.
Guidato dal felpato Cugino il gruppo iniziò ad avvicinarsi all'entrata del porto, sforzandosi di mantenere un comportamento normale, come quello di un semplice -seppur variegato- gruppo di amici in passeggiata. A differenza del Dunsirn, perso in ragionamenti tutti suoi e privo di quella scintilla che fa di un uomo buon osservatore, Hagos e Berenice si guardarono bene attorno, cadenzando intelligenti scrutate all'ingresso con un passo tranquillo, che ben mascherava i loro intenti. Entrambi notarono che alla povera guardiola stava un uomo chino a leggere, che si strofinava ogni due per tre gli occhi stanchi. Teneva il cancelletto per il passaggio dei turnisti aperto, permettendo così ai due Negromanti curiosi uno sguardo un po' più diretto e preciso dell'interno: immediatamente oltre il cancello c'era una grossa strada a due corsia per permettere il passaggio dei camion merci, e sulla destra un edificio ad un piano che non avrebbero altrimenti mai notato, complice le alte mura del complesso. Dava l'impressione di essere una zona di servizio, forse per i lavoratori in entrata. Ma Hagos notò un particolare minimale, nascosto nel buio: da un angolo del piccolo edificio salivano dei cavi scuri diretti ad uno dei pali dell'elettricità.
Dopo poco l'uomo di guardia uscì per una boccata d'aria e una sigaretta, che tenne sghemba tra le labbra.
Portando l'attenzione ai due estremi della via Berenice ed Hagos notarono come a destra non vi fosse altro che il muro per circa quattrocento metri, mentre a sinistra in direzione foce il muro fosse costruito per incontrare i lati di un edificio a due piani piuttosto vecchio, che secondo l'insegna blu slavato ospitava un'azienda di import-export. Nonostante l'ora delle luci filtravano dalle veneziane al primo piano, oltre le quali l'Africano intravide una silhoutte in laborioso movimento.
In tutto questi il banchiere rimuginava e rimuginava, alla ricerca di un perché che potesse saziarlo. Non conosceva così bene gli Anziani e le chissà quali implicazioni dietro le loro azioni, ma aveva esperienza con le persone e gli schemi che le muovevano. C'erano diverse possibili risposte per le loro scelte: mancanza di risorse adeguata, occasione di mettere alla prova i nuovi e necessità celate. O un misto delle tre.
Non aveva piena idea dei contatti di Michael ma per quanto aveva fatto intendere svariate volte si trattava di manovalanza mortale, quindi limitata nelle possibilità quanto nella fedeltà indiscussa. La possibilità che Michael li giudicasse più degni di fiducia degli appartenenti alla sua Malavita lo rinfrancò, e non poco. Sempre aveva fatto intendere il valore che dava ai Cugini e al loro operato, che altri Unico vedevano in spiccato malo modo. Inoltre erano a malapena sei Giovanni in una città in continua espansione, un Dominio altrui ancor tutto da svelare. Si ritrovò così a soppesare il valore suo e dei suoi Cugini, al rialzo come uno stock di azioni oculatamente selezionato.
Era però vero che tutti e tre erano arrivati in città da meno di un anno, e per quanto ne sapeva nessuno di loro aveva mai agito sotto il comando di uno dei tre fratelli. E un giro attorno al sole era un tempo assai irrisorio per la fiducia di un immortale. Quello poteva dunque essere il perfetto banco di prova, imbastito in una città ancor tutta da conquistare. In questo caso il rovescio della medaglia era ben più presente, e dal gusto amaro. Chi mai avrebbe usato una situazione così urgente per testare dei Fratelli? L'ira di Alfredo aveva messo ben in chiaro l'importanza di quanto accaduto e dei loro compiti...
Infine c'era la non tanto recondita possibilità che gli stesse sfuggendo qualcosa. Un pensiero preoccupante e pericoloso, se mal gestito.
Edited by Shaitan - 20/9/2021, 00:03. -
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silenzioso come era consueto che fosse, Hagos cercò di sgattaiolare all'interno del porto con fare esperto portandosi dietro i cugini e il servitore di Berenice. Del resto, benchè consapevole che gli umani li avrebbero potuti gestire, era meglio non sollevare alcun polverone. Farsi un'idea di cosa stava succedendo poteva richiedere più sottigliezza ancora rispetto a quella di un qualunque furto al quale era più abituato.
La zona di servizio entrò nel suo campo ricettivo praticamente all'istante, così come i cavi scollegati e ricollegati che tanto gli facevano venire in mente un furto di energia elettrica ai danni del comune.
Tuttavia, se era come stava immaginando una zona di transito per i portuali, avrebbe comunque rischiato di trovarne ben più di uno in attesa. Opzione deprecabile, al pensiero di doverne fronteggiare più di quanti se ne potessero gestire.
d'altro canto, la ditta di import export, poteva essere un buon punto di partenza.
Cercò quindi un angolo dove dirigere il gruppo per tenerli in ombra, per poi fare un veloce scambio.
Ritengo sibilò a bassa voce ai compagni di "avventura" che se ci sono documentazioni sul carico-scarico della nave potremmo trovarli lì indicando il palazzo a due piani. la silhouette che aveva notato faceva pensare che vi fosse ancora del personale al lavoro. potenziali elementi da interrogare. e neutralizzare. si tenne per se il pensiero.
dall'altra parte invece potrebbe esserci troppa gente per un'operazione furtiva, quindi accantonerei.
Opterei quindi per l'import export...
Ma se invece volete "toccare con mano" azzardò infine potremmo ignorare gli edifici amministrativi e appropinquarci al molo.
Però vi avviso, non so ancora che livello di sorveglianza ci possa essere oltre a questo punto.
rimase in attesa di un parere da parte dei cugini. -
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Berenice attese un momento in cui i cugini fossero stati impegnati nell’osservare l’ambiente intorno per approfittarne e sussurrare un comando a Gregorio:
Stammi attaccato, non ti allontanare se non te lo dico io.
E avvertimi se noti qualcosa di strano.
Quindi osservò entrambi gli edifici, quello di servizio sulla destra e l’import-export sulla sinistra.
Solo quando Hagos ebbe parlato, Berenice rispose:
Gli uffici possono dirci ben più dei moli, credo.
Ma perché scartare quel locale?
Disse, indicando l’edificio di servizio sulla destra, e completando la domanda:
Hai forse notato persone entrare e uscire? Cosa ti fa pensare che sia affollato?
In attesa di una risposta da parte del cugino d’Africa, rispose:
Io sono per controllare entrambi i palazzi, se è possibile senza dar troppo nell’occhio.
Solo dopo passerei dai moli.
A meno che non vogliamo dividerci, ma per il momento non ne vedo la ragione.. -
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La passeggiata è favorevole alle meningi del pasciuto scozzese, nemmeno quanto sarebbe ad un altrettanto rigonfio mortale dopo una grande banchetto. Qui tuttavia, da digerire vi sono intenti e motivazioni ben più grandi, a suo intuito, con le quali misurarsi, rispetto alla gioviale convivialità conseguente ad un pasto luculliano foderato di Joie de vivre. L'associazione, tutta mentale e di apparente poco conto, con la nota composizione di Chopin lo pone di fronte, nuovamente, ad un fatto non ignorabile; mancano dei componenti per giudicare appieno la situazione, a giudizio di Berenice e non di lei sola, fondamentali, come potrebbe esserlo la teoria musicale o l'armonia per un compositore.
I Cugini nei suoi pressi, con i semplici movimenti che caratterizzano le loro personalità di fronte a questa prova, lo riportano alla realtà del molo, permeato dalla notte. Ma noi possiamo, in qualche modo, dividerci Cugina. Osserva cautamente, a voce bassa ma udibile alla coppia. Controllare la sorveglianza dei moli prima di avventurarvisi potrebbe essere una prova adatta, nonché di semplice risoluzione, al tuo silenzioso accompagnatore. Allude, senza scoprire troppo le carte di Berenice, rispettandone il riserbo. In questo modo, nel frattempo, potremmo controllare i documenti e farci un'idea più chiara senza esporci inutilmente prima del tempo. Un suadente consiglio, portato certamente per favorire sia un poco le doti che possiede, sia per evitare di precipitarsi in rischi da ignorare per direttiva superiore. Potrei, ritengo senza troppa difficoltà, controllare gli archivi di entrambe le strutture, e sono certo che voi non sarete da meno nel notare ben più di quanto le scartoffie potrebbero dirci. Una pausa. Vi sono certo forze in moto parallelamente a noi ed altre contro, sono certo che il loro passaggio in quelle stanze, se vi è stato, non vi sfuggirà.
L'intenzione di Bartholomew è dunque chiara; nei documenti possono celarsi informazioni preziosissime agli scopi della Famiglia, ed allo stesso tempo sfruttare le potenzialità immense di uno scout renderà molto più semplice una vera e propria intrusione ai moli sorvegliati..
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