Ingresso porto

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    non è sciacallaggio, è antiquariato d'assalto

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    il tentativo di entrare di Hagos non è poi dei migliori, o forse il Ghiberti sente all'ultimo qualche opposizione dai propri cugini che lo ferma e lo fa riflettere.
    Ritengo che l'edificio in questione sia superfluo da controllare per lo stesso motivo per cui non mi soffermerei a parlare con i manovali; plausibilmente poche informazioni confuse.
    così conclude, lapidario, quasi avesse la verità in tasca. Solo infine tuttavia aggiunge ...ma ammetto che è strano che, a quell'edificio, qualcuno abbia preso la briga di attaccare la corrente... per quanto raffazzonato nel lavoro, forse hai ragione cugina, meglio evitare la pigrizia.

    Volge poi lo sguardo verso il grosso Dunsirn. Mentre questi parla Hagos annuisce, sebbene non sia del tutto sicuro dell'argomento ma ne possa intuire solo gli estremi. E tuttavia non ha motivo di pensarci a lungo, poichè la sua mente è adombrata da un altro problema; la dove Beatrice travestita e il suo seguace di carne potrebbero accompagnare Hagos in un'operazione furtiva, lo stesso becchino si rende conto che la vedetta del porto potrebbe aver da ridire sull'ingresso dell'elegante cugino scozzese.

    Prima di tutto occorrerà occuparsi della guardiola. Ci posso pensare io. Poi suggerirei di cominciare a muovervi verso l'edificio di export. Per quanto veda del movimento dalle finestre dubito che si possa trattare di un serio ostacolo.
    Dubito inoltre di capire di burocrazia quanto ne possa capire Bart. Ho bisogno di farlo accedere a quei documenti.

    se vogliamo essere più sicuri cercherei di ottimizzare i tempi aggiunse con fare serio. E su consenso dei propri cugini si iniziò a muovere verso la guardiola, ponendo la mano in tasca.

    Strano a dirsi ma non voglio uccidere il tipo in guardiola. Voglio allungargli 20 dollari dicendogli di andare a prendersi una meritata pausa.
     
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    Berenice ascoltò i due cugini, prima Bartholomew e poi Hagos, con espressione indecifrabile.

    Dopo un breve ragionamento mentale e un cenno di assenso ai cugini, rispose a Bartholomew:

    Il tuo ragionamento ha senso.

    Ma ci divideremo dopo aver passato la guardiola, visto che dobbiamo tutti passare di lì.


    Quindi ordinò a Liang Hu (in cantonese):

    Seguimi e stai al gioco. Non fare movimenti bruschi.

    Infine si rivolse nuovamente ai cugini e in particolare ad Hagos:

    Bene, muoviamoci. Ti seguiamo.



    Allego schema fattomi dal master, visto che non avevo capito bene la disposizione degli spazi.

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    Edited by Berenice della Passaglia - 28/9/2021, 17:38
     
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    Intuendo che non deve essere la prima volta nell'ambito delle intrusioni, per il Ghiberti, Bartholomew sorride placidamente, in quel suo modo rassicurante e fiducioso. Annuisce lievemente, ed intuitivamente lascia spazio al cugino per l'avanzata: sa bene di essere un ostacolo alla esecuzione di movimenti delicati come violazioni di proprietà e simili, pertanto trova assolutamente inutile e controproducente stargli incollato, con il rischio di metterlo in pericolo.
    Berenice è affiancata dal proprio ghoul, quindi non ha estreme necessità neppure lei; la coda, dunque.
    Sembra che per ora farò da chiudi fila. Non che mi dispiaccia, lascio volentieri queste... Attività ad altri.

    Annuisce a Berenice, con la medesima, cortese lemma. Nondimeno, sembra che comunque appoggino la ricerca di informazioni, sia per la questione che per il Clan. Tutto sembra procedere verso quelle aspettative, più simili ad una tappa verso il reale obiettivo per l'interezza della Coterie Giovanni, la nave rimpinzata di migranti.Una graziosa bomboniera d'acciaio e legno, ricca di forza lavoro... Mi chiedo se Michele intuisca la reale portata di questa possibilità.


    Il confronto con la guardiola ed il suo occupante è attualmente sostenuto da Hagos, se ho ben inteso Berenice ed il suo fido umanoide poi approfitteranno per avanzare, a questo punto, vista la mole del Dunsirn, trovo inutile e controproducente mandarlo avanti. Resta quindi in coda, in attesa di sviluppi, con l'intento di dirigersi poi verso l'import export e poi verso gli uffici.
     
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    Hagos fu il primo ad entrare nel porto, dirigendosi verso l'uomo fuori dalla guardiola. Che a guardarlo da vicino era più ragazzo che uomo; qualche pelo solitario sul mento, le goti gonfie d'acne e lo sguardo sciocco di chi si crede più di quello che effettivamente è. Questo giovanotto se ne stava spalle al muro, quasi dovesse tenere in piedi la guardiola con le sue sole forze, almeno fino alla fine del turno. Una sigaretta appena accesa tra le labbra, le mani infilate nelle tasche dei blue jeans usurati e gli occhi socchiusi a godersi il fresco vento proveniente dai moli. Quando vide Hagos avvicinarsi si mise dritto, quasi spaventato. Ehy, il pass... Poi si vide sbandierare davanti una banconota da ben venti dollari, e le attenzioni del ragazzetto schizzarono alle stelle. Venti maledettissimi dollari! Un'enormità in quei tempi d'inflazione, praticamente un mensile di un operaio. Porca merda! Toccò il verdone ma non lo prese subito dalle mani del Ghiberti, notando con la coda dell'occhio gli altri due Giovanni in coda e Liang Hu. Non avrò problemi, vero? Cioè, dico...non siete venuti a rubare. Quello ha un cazzo di cilindro, non sembra un ladro.

    Di nuovo a guardare la banconota. Di nuovo a ripetersi. Niente problemi, ok? E se qualcuno chiede qualcosa io non ne so niente, capito? Quell'uomo sembrava riuscire ad esprimersi solo per interrogativi. Che creatura penosa.

    Fu così che la guardia si allontanò verso il basso edificio cablato, anche se ad onor del vero non sembrava molto convinta di quello strano gruppetto. Gettò un'ultima occhiata ad Hagos prima di svicolare oltre una porta con sopra un chiaro cartello: "riservato al personale".

    Nel mentre Bartholomew e Berenice avevano potuto guardarsi bene attorno: quello alla destra in cui era entrata la guardia corrotta era a tutti gli effetti un fabbricato ad uso dei portuali, lungo venticinque metri e collegato ad un buio parcheggio aperto, in cui scorsero giusto tre auto. Ora più vicini notarono tutti un vistoso sistema elettrico collegato ai tralicci, i quali proseguivano verso ed oltre i magazzini. Alla sinistra l'import-export visto poco prima, ma non solo: su entrambi i lati della careggiata sorgevano diversi magazzini, scali merce talmente grandi da avere tre cancelli sul lato frontale e permettere l'ingresso dei camion in retromarcia per facilitare le operazioni di carico e scarico. Distavano circa trecento metri dalla guardiola, ed erano ben illuminati da cadenzati lampioni di servizio. Due camion davanti al secondo magazzino di sinistra, diversi lavoratori impegnati in un lento carico notturno. Altri due in quello successivo. Al contrario gli scali dall'altro lato della strada sembravano chiusi, con giusto qualche luce interna che filtrava dalle alte finestre a lucernario.

    Quelle strutture erano dei veri e propri giganti di ferro e lamina, che solo Bartholomew aveva avuto modo di vedere in altre città. Uno dei primi e più forti vagiti dell'industria, pensati per sopperire alla continua richiesta di merci, scambi e servizi che aveva permesso l'esponenziale crescita del porto e della città negli ultimi dieci anni. E adesso metà di quei colossi erano vuoti, a riposo forzato.

    Tutti notarono qualcosa oltre le linee scure degli edifici: le silhouette di tre grosse navi mercantili, ancorate in altrettanti moli. Non così vicine, ma nemmeno così lontane.


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    Vi ho fatto una mappetta, è brutta in culo lo so. Ma voi non ditelo. Le frecce seguono la strada asfaltata, i rettangoli viola sono camion mentre quelli blu macchine parcheggiate. Il coso rosso sopra l'edificio del personale sono i cavi che, come descritto, vanno ad unirsi a quelli dei tralicci che si snodano verso l'interno dell'area portuale.

    BArtholomew e Berenice: per ora non vi ho mosso perché magari con una descrizione più completa dei dintorni potreste voler cambiare qualcosa.


    Edited by Shaitan - 4/10/2021, 22:06
     
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    non siamo ladri, tranquillo. tagliò corto il doppio sangue, tralasciando l'ovvia realtà che in quel momento avrebbe pure potuto decantare di essere la regina di inghilterra e non sarebbe stato cagato.
    abbandonati i venti dollari in mano all'avida creatura, Hagos lo vide trotterellare con aria ingolosita ed ebbra verso la zona del personale, trasmettendo al ghiberti un'ulteriore conferma.
    mentre l'import-export non aveva perso di interesse nella sua mente calcolatrice, il luogo addetto al personale sembrava sempre più fumo negli occhi. Un vicolo cieco, dove probabilmente i marinai e i portuali non in servizio perdevano tempo con il liquore di contrabbando o dietro a qualche altra generica illegalità.
    Entrarvi avrebbe forse significato dover corrompere tutti e non cavar nulla dal buco. Ragione per cui, una volta guadagnato l'ingresso al porto, il vampiro si spinse leggermente dentro. si concentrò in avanscoperta per sincerarsi dell'assenza di ulteriori testimoni, e poi fece cenno silente ai cugini di seguirlo, mentre lo stesso si muoveva verso l'import-export.
    Nel mentre che si avvicinava, il Khonvoum che era in lui gli suggeriva comunque ulteriore prudenza.
    un predatore può essere preda, se non attento. riflettè un istante. E volgendosi verso l'edificio, aguzzò la vista e l'orecchio, per cercare di capire di quante persone si potesse rendere conto all'interno.

    in primis faccio da apripista ai miei cuggini, cercando di studiare la strada. Che mi seguano o che vogliano fare altro, cerco di concentrarmi sull'import export. abbiamo detto che si percepiva movimento all'interno. Riesco a contare le ombre/distinguere più fonti di rumore (magari su più piani) etc...?
     
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    Un improvviso tremore bloccò i tre Cugini, raggelandoli. Come degli animale di fronte ai fari di un auto si fermarono di fronte all'inspiegabile, abbagliati e confusi. Tremavano senza apparente motivo, spaventati e sconcertati dal riverbero di un evento lontano e inspiegabile, eppure così forte da bloccare tre Necromanti. Sentirono la Bestia agitarsi nel petto, scossa anch'ella dalla paura e dall'agitazione. Tentava di uscire, di reagire nell'unico modo sensato per un animale.

    Dopo la paura venne la rivoltante certezza: era appena successo qualcosa dall'altra parte del Velo. Due forze si erano scontrate tra loro, oltrepassando i confini tra le realtà. Ma cosa diavolo...?


    fatto dei tiri di sesto senso, 1 successo a testa. Niente check per la bestia, vi basta ruolarla. E' solo un indice di quanto questa veloce sensazione fosse potente e viscerale.
     
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    Bartholomew sorride vacuo, intimamente pervaso dall'ironia. Buon signore, non ha letto i libri di Maurice Leblanc. Dondola la testa appena in avanti, sopraggiungendo dietro ai cugini. Sfiora la tesa del cilindro con pollice ed indice, omaggio al sorvegliante, già invaghitosi della finestra dante oltre la miseria offerta da Hagos. Non potranno non crederle, signore. Il suo anonimato è al sicuro... Passi una buona serata. Sfarfalla vago la mano sinistra, caricando sulla gestualità esagerata da triste commiato. Manca lui giusto il fazzoletto bianco.
    Accodato ai Cugini ed al ghoul estremorientale, avanza piano oltre la guardiola; nel vederlo camminare, ci si rende conto che una marcetta suonata da una tuba sarebbe un accompagnamento più che adatto, per le sue movenze.

    Un gran numero di industriosi operai... Nonostante la situazione, per giunta. Varrebbe la pena farci un paio di chiacchiere, indubbiamente. Questo scalo merci è impressionante. Vederlo così, è persino triste. Entrato senza timori nella copertura proiettata dall Import Export sul selciato, imitando alla meglio il Ghiberti, si impossessa visivamente dei dintorni e della situazione, lasciando di nuovo campo libero ai propri familiari sugli approcci da sostenere a favore delle intrusioni.


    Dubito che l'uomo che ha appena preso il denaro sia così devoto ad una organizzazione sindacale, ma nel caso, era provvisto di una spilletta sul bavero, o magari di un contrassegno di solidarietà verso il sindacato stesso e/od i lavoratori portuali? Stessa domanda, ma sulle pareti degli stabilimenti: oltre a nomi, identità societarie, etc sono presenti magari dei cartelli affissi alla meglio di sindacati, organizzazioni dei lavoratori minori, o simili?
    In ultimo, il magazzino attivo: sulla fiancata dei camion c'è riportato il nome di una società?


    Ribolle nel petto, fa fremere i muscoli e la carne eterna; La Bestia si agita in lui la seconda volta, questa notte, e non si tratta certo di indigestione. Sul piano istintivo, il Dunsirn si rende conto tra le insensate pulsioni simili al arresto cardiaco ed al conato da panico, che qualcosa accade Oltre proprio in quegli istanti. Sciocchi, diremmo ingenui, gli occhi del grosso banchiere incastonati sul viso stupidamente stupito, pellegrinano per lo scalo merci in cerca di un identificativo materiale e percepibile che fornisca un indirizzo, un abbozzo di ragione che giustifichi quanto provato.
    Si trova schiena al muro, contro la piccola società ed al limitare della copertura che questa offre sullo svilupparsi in lunghezza delle strutture industriali, ancora insuperata. Di fronte a lui, oltre le corsie per i mezzi, l'edificio adibito all'uso da parte del personale. Nulla, se non lo scompenso sul viso di Hagos e Berenice e l'indecifrabile shock del suo custode cinese, alla vista della Padrona provata.
    Forse proprio a causa di questo cambio di prospettiva conseguente all'avvenimento, nota davvero per la prima volta il gruppetto di auto poco distante da loro.


    Dubito anche qui di poter trarre qualche conclusione, ma se fosse possibile farlo per alcuni istanti prima di procedere oltre, cercherebbe riferimenti nelle sue conoscenze/esperienze, in merito a questo episodio.

    Infine, sulla sua posizione effettiva: ho usato modi articolati per dire che non supera l'import export, restandovi alle spalle rispetto i lavoratori lungo lo stradone, dando così mano libera al aprifila [Hagos] ed alla sezione centrale del party [Berenice & ghoul].

    Comincerei inoltre a spendere 1 PS per aumentare la Dex.


    Edited by Bartholomew Dunsirn - 6/10/2021, 12:42
     
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    Berenice degnò il ragazzotto solo di uno sguardo distratto, lasciando che fossero Hagos e Bartholomew a condurre il discorso e limitandosi a cenni di assenso. Non voleva dare troppo nell’occhio o suscitare domande inopportune.

    Passata la guardiola, la donna poté vedere oltre l’import export, scorgendo così il parcheggio, i magazzini e, in fondo, le tre navi ormeggiate: in una delle tre, forse, c’erano proprio le persone che dovevano liberare.

    Avendo così meglio valutato lo scenario, Berenice penso tra sé e sé che tutto sommato l’edificio del personale era il luogo meno interessante.

    Forse avrebbero fatto meglio a concentrarsi sull’import export e sui magazzini, prima di arrivare ai moli veri e propri.

    La Doppiosangue stava così ragionando quando fu colta da un tremito inspiegabile, prima, e da un’istintiva sensazione di nervosismo e perfino terrore subito dopo.

    Qui il Velo dev’essere più sottile. Non si spiega altrimenti che l’eco di ciò che è oltre giunga con questa veemenza fin qui.

    Due forze si stanno scontrando: uno scontro invisibile ma feroce.

    Che sia stato il nostro ingresso a scatenarlo?


    Subito la donna fece cenno a Liang Hu di stare in guardia e non aver timore, per poi appartarsi un momento di lato con il fido Gregorio, domandandogli:

    Cosa sta succedendo?

    Stammi attaccato e non ti allontanare per nessuna ragione.


    Da un lato cresceva in Berenice l’impulso a vedere con i propri occhi ciò che si stava svolgendo aldilà del Velo, dall’altro c’era sempre la consapevolezza – al momento più salda – che sarebbe stato necessario rimandare il più possibile quel momento, giacché per vedere gli spiriti avrebbe dovuto rischiare di rendersi visibile a sua volta.
     
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    Hagos fu il primo ad avanzare, sfruttando agevolmente le ombre gettate dal muro di cinta che delimitava la zona. Le luci artificali dei magazzini e della strada interna non arrivavano certo da quelle parti, il che lo rese un vero e proprio fantasma. Anche Berenice e Bartholomew riuscirono a proseguire indisturbati, almeno fino ai pressi dell'Import-Export.

    Osservando tanto i pressi quanto il palazzo designato l'Africano notò diverse cose interessanti, vicine e lontane. Partendo dalla strada e rivolgendosi verso i magazzini spiccavano alcune figure vicine ai lavoratori ma vestite in modo chiaramente diverso: guardie di vigilanza. Una parlava con i portuali intenti nello scarico, l'altra era più vicina alla loro posizione ma non guardava dalla loro parte, senza contare che il palazzo stesso conferiva una copertura perfetta. Avrebbe rappresentato un problema solo se i Doppio avessero tentato di entrare dall'ingresso principale del palazzo, illuminato da una smorta lampadina ad altezza uomo e rivolto proprio sulla strada. In quel caso avrebbero dovuto essere celeri, e calcolare bene le tempistiche. L'ultima guardia in vista era dall'altro lato della strada, e girovagava con cipiglio smorto nei pressi dei tre magazzini al momento chiusi. Vi girava intorno, controllando così tutto il perimetro. Il Ghiberti notò anche che alle spalle dei tre siti chiusi vi era un muretto ben più basso di quello esterno, che con un po' di fatica avrebbe potuto scavalcare per arrivare alla zona dei moli.

    Mentre per quanto riguardava l'import-export si trattava, come già visto dell'esterno, di una struttura a due piani di vecchia foggia, accorpata al muro di cinta. Il piano terra era buio, e le finestre presentavano tutte delle grate per evitare facili intrusioni. Affacciato alla strada un portone d'ingresso, lo stesso notato studiando il fare della guardia di sicurezza più vicina al gruppo. Il primo piano era invece quello dalle finestre tutte illuminate, con all'interno una persona in movimento oltre le veneziane e il blando vociare di una persona non in vista. Una mente meno allenata avrebbe potuto pensare alla presenza di un secondo bipede, ma Hagos riconobbe in quella voce sporca il gracchiare proprio di una radio. Si trattava probabilmente della diretta di un programma radiofonico, pratica ormai in voga. Per terminare l'ultimo piano, con una sola finestra illuminata e aperta al cui interno era impossibile non notare le spalle di un uomo corpulento, chino sul lavoro.

    In tutto questo Bartholomew tentò di buttare l'occhio su dettagli un po' particolari e calcolati dai suoi consanguinei. Il ragazzetto visto poco prima non aveva addosso spillette o simili, ma in girò c'erano alcuni nuovi cartelli di un sindacato che non sapeva operare nel porto. Probabilmente aveva preso le redini da poco tempo, scalzando il precedente. Mentre per quanto riguardava i camion riusciva solo a vedere il più vicino, che copriva gli altri. Nessun nome particolare, solo un telo a proteggere la merce*. Mentre gli stabilimenti avevano i nomi di molte società, tutte quelle che si appoggiavano alla struttura. Alcune conosciute, altre più piccole e probabilmente operanti nel settore della movimentazione merce.

    Pensando a quell'orribile e discordante ondata percepita capì immediatamente che sarebbe stato difficile capirci qualcosa di sensato, almeno con così pochi indizi. La cosa certa era che si trattasse di due forze in rotta tra loro, un qualcosa che non aveva mai sperimentato. Simile alla botta d'aria causata dalla detonazione della dinamite. Se però era accaduto dall'altra parte del Velo poteva ipotizzare e sperare che fosse avvenuto nei primi strati, magari nella Necropoli specchio di Nola. Se una cosa simile fosse accaduta nelle città presenti nella Tempesta avrebbe significato un evento cataclismico. Più lontana arrivava il fallout di un evento, più forte era l'evento stesso.

    Nel frattempo l'unica signora del gruppo si rivolse al suo compianto fratello, cercando aiuto e consiglio. Nonostante non potesse vederlo in viso ebbe la netta sensazione che Gregorio fosse preoccupato. Il tono lo tradiva. Dio...non lo so. Non è successo qui nel porto ma in qualche punto più verso il centro. Non so dirti di preciso dove, se non che è chiaramente avvenuto dall'altra parte del confine.


    Hagos ventordici successi su investigare. Barty due su occulto, ma purtroppo limitati dalle poche info in tuo possesso.Sempre barty: -1ps +1 dex. Aggiorno il topic quest

    * Bartholomew, i camion degli anni 30 difficilmente erano come quelli d'oggigiorno con loghi di famose aziende sul fianco. Spesso avevano una copertura in tela cerata per proteggere la merce.


    Edited by Shaitan - 7/10/2021, 19:54
     
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    lo squasso oltre il velo aveva sconcertato Hagos, al punto tale da fargli quasi mettere un piede in fallo.
    Come se i suoi sensi fossero allertati da un potere superiore, fu lo stesso a fermare le sue movenze in cerca di meditazione.
    un luogo come il porto non ha mai visto tanta morte da assottigliare il velo. è più una cosa che può essere avvenuta indietro. Forse davvero a storyville.
    Forse quell'essere ha trovato pane per i suoi denti...


    Ragionando su questo si fece un'idea più chiara di come era la situazione davanti ai suoi occhi. E la sorveglianza era eccessiva, specialmente considerando che non era da solo.
    potrei superarli tutti senza problemi, io. ma come me la cavo con loro? soppesò mentre pensava ai cugini alle sue spalle.
    l'import export non aveva altri ingressi facili. l'ingresso era a vista, le finestre al pian terreno erano protette. anche sfruttando la forza sovraumana per aprirsi un passaggio, il rumore avrebbe sicuramente attratto una o più guardie.

    doveva distrarli. e per farlo era decisamente necessario qualcosa di più che venti dollari. non avrebbero certo potuto corromperli, non tutti.
    si volge quindi verso i cugini. L'aria imperturbabile, assolutamente lontana dal nervosismo che una persona normale avrebbe dovuto provare.Per come la vedo io possiamo provare a coordinare il nostro passaggio per non farci vedere dagli umani.
    in alternativa vi proporrei di restare qui
    dichiarò con aria smorta cercherò di aprirvi la strada reindirizzando l'attenzione delle guardie verso un punto molto fastidioso.

    Aspettò una conferma, per poi preparare ad agire.
    Se Bart e Berenice se la vogliono rischiare venendo con me, cerco di calcolare il timing al meglio per garantirci un'entrata pulita.
    Diversamente farei un'altra azione.
     
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    Un altro punto della città. Più al centro.

    Che sia un diversivo creato ad arte da Roberto o Michele per agevolare la nostra missione al porto?

    Potrei mandare Gregorio ad indagare, ma non è prudente.


    Furono i pensieri più immediati di Berenice, che rispose al fratello, non senza una punta di acredine:

    Grazie tante, questo lo avevo capito da me.

    Restami attaccato. E avvertimi subito se percepisci qualcosa di strano.


    Quindi ritornò da Hagos e Bartholomew e rivolse la sua attenzione al cugino d'Africa.

    Il quale poneva loro due possibili strategie alternative per entrare...

    ...Già, per entrare dove?

    La risposta di Berenice ad Hagos fu necessariamente interlocutoria:

    Non sono certa di aver capito dove vuoi dirigerti: all'import export? ai magazzini? o direttamente ai moli?


    La donna aggiunse anche:

    In ogni caso, personalmente preferirei venire già adesso.

    Magari, caro Hagos, puoi creare un diversivo per distrarre le guardie?
     
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    Sui teli: sì era cosa ben più rara, una copertura con marchio, tuttavia valeva la pena provare u.u


    Le scarne esperienze sulla parte più metafisica dell'Arte lo pongono dinanzi alla più vasta speculazione, con quel poco che è riuscito a racimolare dalla memoria, dai testi studiati e dai luminari Necromanti frequentati sinora; probabilmente, e sempre che l'origine di quel marasma non li raggiunga prima in cerca di vendetta per tanti spiriti schiavizzati, Roberto saprà dir lui di più a riguardo. Il solo pensiero dell Anziano comunque, non lo tranquillizza di certo.
    Facile il tornare alla mente di quella curiosa specialità riguardante le teste e le sue antiche origini; Sarà faticoso suscitare l'interesse di Roberto per me, certo sono il meno talentuoso da questo punto di vista... Ci occorrerà indubbiamente però qualche conoscenza in più. Pensare ad una coincidenza è assurdo. Le correlazioni appunto, come l'esito del rituale della Cugina, gli sfuggono.

    Le molte domande vengono messe da parte per la pratica, a lui ben più affine; prenderebbe nota delle società scorte dal riparo del palazzo, un successivo controllo potrebbe rivelare qualche cosa di più sulle influenze presenti in quella zona ricca di possibilità*.
    Alza gli occhi verso Hagos, squadrandolo distrattamente; il lapis scribacchia. Temo di non essere il più indicato per le azioni rapide ed atletiche, Cugino, anche se confesso di aver già cominciato a provvedere. Intona lieve, con quel fare molle e placido divenuto nel corso della serata appena più perturbante. Mi fido, certo, della tua valutazione... E fa per continuare ed arrivare al punto, quando Berenice lo pone nel suo personalissimo e diretto modo. Una donna pragmatica. Schiarisce la voce. Ecco, sì. Dipende dalla destinazione. Se riguarda questo palazzo Accenna all import Export alle cuifalde sostano penso di poter fare anche da solo, se desideri subito passare ai moli. Preferisco altri metodi e sinceramente, le guardie quasi mi tornerebbero utili anche per l'accesso all'altro edificio. In altre parole Quel diversivo potrei essere io stesso. Passerei in avanzata attirando l'attenzione della guardia più vicina, se ce ne fosse una, e da lì proseguirei lasciandovi il campo sguarnito da vedette.**


    *Se concesso, avrebbe un taccuino ed una piccola matita dove appuntare i nomi delle società.

    **Se ho intuito bene l'obiettivo di Hagos, lui tenderebbe ai moli, e sebbene non adori l'idea di splittare il party ciò può certamente fare gioco alle tempistiche. 9 su 10 in ogni caso, l'elefantiaco banchiere farà sgamare qualunque azione furtiva, quindi tantovale avanzare come esca sfruttando la situazione a mio vantaggio e darne anche a voi di conseguenza.


    Edited by Bartholomew Dunsirn - 15/10/2021, 02:39
     
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    Hagos guardò la cugina, appena perplesso. che nella miriade di espressioni indistinguibili si poteva soltanto denotare da un sopracciglio leggerissimamente alzato.
    ...all'import-export, cugina. ne abbiamo parlato appena prima di entrare.
    E sì, ho appena detto che cercherò di reindirizzare le guardie verso un altro punto...

    Volse quindi lo sguardo verso Bart. non ti fermerò se vuoi fare da esca, ma io volevo farti entrare proprio in quell'edificio. Sono sicuro che le tue conoscenze potrebbero rivelare qualche risvolto interessante, che magari sfuggirebbe ai miei occhi.
    Detto ciò si limitò a sgattaiolare via, senza aspettare conferme o smentite.

    master Vorrei fare un giro largo, circunnavigare l'import export, portarmi a una discreta distanza (sufficiente per doverle far avvicinare, ma non troppo perchè mi sentano). a quel punto tirerei un coccio, o un qualunque rottame contundente che posso trovare a mano contro una superficie metallica, con l'idea appunto di creare un diversivo.
     
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    Perdona i miei dubbi. Afferma placido. Ho temuto per la riuscita dell'impresa. Sul perché è evidente dal suo girovita. Muove semplicemente assenso al Cugino. Procediamo come hai stabilito, dunque. Fai attenzione.
    Confermata la linea d'azione, Bartholomew si prepara a scivolare oltre l'angolo non appena Hagos darà il segnale del via libera, così da raggiungere l'ingresso della società ed introdurvisi.
     
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    Leggi bene, semplifica la vita.

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    Sicuro d'agire, il gruppo si separò momentaneamente. Hagos ritornò sui suoi passi e sfruttò le ombre vicino all'entrata per passare dall'altra parte della strada senza essere notato, e ritrovandosi parallelo ai compagni, ancora nascosti dietro il muro degli uffici. Di ciottoli da lanciare era pieno, nonché di pali o anche grossi container da usare come percussioni. Hagos sentì subito l'Africa, ancor così vivida nei suoi ricordi. Gli tornarono subito in mente i suoni della sua terra natia, i tamburi che venivano suonati dalla sponda del fiume Ngube mentre sospingeva la sua canoa verso la voce, verso il villaggio.

    Il forte battere dall'altro lato dell'area fece brontolare non poco la guardia nei pressi dell'import-export, che mani in tasca prese ad attraversare la strada. Ehy John, che cazzo fai? Chiese a voce alta, rivolto al compagno dall'altra parte che fino a poco prima era impegnato nella ronda attorno ai magazzini chiusi, sul lato destro. Niente Al, mica sono stato io. Fu così che i due si avvicinarono verso il punto di provenienza di quel battere, anche se non molto allerta. La svogliatezza propria di ogni lavoro notturno.

    Una piccola finestra d'opportunità, che gli altri Cugini utilizzarono per sgusciare dentro all'import-export. Per loro fortuna il portone era aperto, permettendogli di accedere ad un androne in penombra. Sulla destra delle scale verso i piani alti, da cui proveniva qualche luce e rumore. Davanti l'accesso agli uffici al piano terra, totalmente bui e vuoti.


     
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