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Allontanatosi dai cugini il Ghiberti si sincerò di circunnavigare l'area interessata con molta attenzione, ben attento a evitare eventuali portuali al lavoro, senzatetto nascosti all'ombra di container o magazzini poco visitati e anche i più semplici abitanti animali - che tanto l'avrebbero ignorato, ma meglio andare sul sicuro-.
confido che se faccio il lavoro sporco, almeno i cugini riescano a venire a capo della parte burocratica... rifletteva, ancora perplesso del fatto di essersi dovuto ripetere. Tuttavia incedere nello stupore non avrebbe giovato a nessuno. Recuperata la sua austera lucidità, il vampiro raccolse una cinquina di ciottoli e sassi di media dimensione da terra, soppesandoli con attenzione per sincerarsi di colpire a dovere. La parete metallica alla sua destra sembrava l'ideale per attirare l'attenzione, ma doveva evitare di esagerare comunque col casino. TROPPO baccano avrebbe solo coinvogliato rinforzi, cosa che non poteva permettersi.
Quindi, impugnato il primo, lo iniziò a usare come corpo contundente, riproducendo un sordo rumore metallico, sgraziato quanto vibrato.
Quando Hagos sentì quindi le voci preoccupate delle guardie, optò per iniziare a prendere le distanze dal punto in cui li aveva attratti.
Non si sarebbe ricongiunto con i cugini, non subito almeno. Immerso nella sua scena di "caccia", per quanto non volta al nutrimento come al solito, il Khonvoum gli stava suggerendo di trarli in trappola, anzichè essere brutale come con la prostituta.
se riesco ad allontanarmi ma a lasciare una scia di briciole di pane, sono abbastanza certo di potermeli portare per mezzo porto.
Magari, già che ci sono, darò un occhio ai moli... riflettè, iniziando a muovere i suoi sicuri passi all'indietro.SPOILER (clicca per visualizzare)Allora, il piano di Hagos è quello di allontanarsi gradualmente ma di mantenere l'attenzione degli inseguitori viva. questo effetto lo otterrebbe tirando dei sassi contro i muri/i container lasciati tra lui e loro. Nel frattempo, sempre cautamente, si avvicinerebbe ai moli con un giro arzigogolato.
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Berenice approfittò del momento di distrazione delle guardie per sgattaiolare dentro l'import-export senza far troppo rumore, subito seguita dal fido Liang Hu.
Una volta dentro e dopo aver abituato la vista al buio dell'ambiente, Berenice guardò prima il servitore, intimandogli il silenzio assoluto, quindi guardò indietro verso il cugino Bartholomew e si mise l'indice sulla bocca per fargli capire di non far rumore.
Soltanto quando questi fu più vicino, gli sussurrò:
Qui sotto non c'è nulla, se c'è qualcosa di utile è sopra.
Prima di andare, però, vorrei capire quante persone sono.
Hai qualche idea su come agire?
Detto questo, Berenice iniziò a guardare verso gli uffici di sopra e ad ascoltare i rumori o eventuali voci, per cercare di capire quante persone ci fossero, se fossero guardie o impiegati e cosa stessero facendo.. -
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Con sua stessa sorpresa, il Sangue sortisce un effetto anche al di sopra delle aspettative. Nessuno sembra essersi accorto che un'ombra particolarmente vasta e ben vestita sia sgattaiolata nell'edificio. A prima vista il piano terra appare del tutto sguarnito, e percepito ciò arriva a fare da controcanto il sussurro di Berenice. Sono d'accordo. Anche se ci fosse qualcosa negli uffici del piano terra, ci converrebbe comunque farci guidare dagli archivi ai piani superiori, o ci metteremmo non solo il resto della notte. Misura sia lei che Liang Hu, giusto un momento. Ho avuto un colpo di fortuna, oltre che l'aiuto di Hagos, ma certo resto il più... Visibile. Morbido nel tono, illustra. Posso raccontare una balla, ho già in mente qualcosa. Puoi darmi manforte od approfittarne per perlustrare, mentre tengo occupato il personale. Non del tutto conscio delle dinamiche che definiscono sia lei che Liang Hu, nonché il misterioso silent partner all'altro capo delle sue percezioni, ma certo dell'importanza che queste ricoprono nel modus della Cugina, la lascerebbe scegliere il suo ruolo. Tieni presente che nel secondo caso, se doveste venire scoperti, sarebbe difficile far mantenere loro la calma, specie nel caso ci sia più di una persona. All'apparenza sareste una coppia di intrusi stranieri che frugano nella loro azienda... Well, che sarebbe anche vero, ma confido tu abbia chiaro il contesto. Il tono è sempre basso, così che non diventi rivelatorio della loro presenza. . -
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Dopo aver soppesato le parole del Cugino, Berenice rispose decisa:
Vengo con te. Qui è buio e non so cosa cercare.
Possiamo convincere facilmente uno o due mortali. O se necessario, Dominarli.
Quindi, in cantonese, ordinò a Liang Hu:
Tu resta qui. Appostati nell'ombra, vicino l'ingresso.
Se qualcuno cerca di fuggire fuori o di introdursi qui, fermalo. Nel modo più discreto possibile.
Quindi ripeté, tornando all'inglese, a beneficio del Cugino:
Liang Hu resterà qui di guardia.
Prima di salire, cerchiamo di capire quanti sono.
Detto ciò, la Necromante si voltò verso il soppalco, attenta a ogni dettaglio visivo e uditivo, per cercare di capire quante persone vi fossero, se erano impiegati o guardie, e cosa stessero facendo o dicendo.. -
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Il banchiere si trova innanzi una breve quanto autoritaria disquisizione tenuta per mezzo di un linguaggio a lui segreto; gli occhi, sebbene vivaci, passano lenti da un capo all'altro della conversazione.
Quando socchiude le palpebre per annuire a Berenice, la gorgia di carne eterna si smuove al di sopra del colletto della camicia, finendo per sovrastarlo quando il calare del capo viene favorito dalla gravità. Mani una sull'altra ed entrambe sul pomo del bastone, pare temporeggiare, non saper bene cosa fare con la vaga interdizione insorta, inedita nella nuova condizione morale insorta da poche ore.
Segue distrattamente i movimenti di Liang Hu, probo nelle sue movenze silenti, e si appropria di quelli della Cugina, mentre lui se ne resta fermo, quercia ideale nel giardino delle incognite, senza fare il minimo rumore.SPOILER (clicca per visualizzare)Ma a questo punto direi che l'approccio scelto è quello più furtivo, dunque propenderei per dare manforte con una prova di percezione.. -
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Berenice e Bartholomew tesero orecchio verso il primo piano, notando subito il gracchiare di una voce alla radio, un programma di cronaca a volume sostenuto. Poi dei rumori di passi attutiti, qualcuno che si muoveva negli uffici. Probabilmente la porta era aperta, visto che i suoni non erano poi così attutiti. E dalla tromba delle scale non proveniva alcun rumore, quindi un via libera. Per capirne di più e soddisfare la loro curiosità dovevano per forza salire le scale e sbirciare all'interno dell'unica porta del piano. 
Hagos, riuscita ad attirare l'attenzione delle due guardie di sicurezza, non dovette far altro che continuare la pantomima e attirarli ancora un po' più vicino. Rumori di passi, batter di nocche sul metallo e ogni altra accortezza che gli venisse in mente. Non gli ci volle molto per memorizzare le zone d'ombra e i movimenti delle guardie, riuscendo a sgattaiolare via verso il retro di uno dei grandi magazzini chiusi. Al sicuro nel buio gettato dalla struttura non dovette far altro che avanzare qualche metro e poi scavalcare agevolmente il muro.
Una volta dall'altra parte si ritrovò a cinquanta metri di distanza dai moli. Riusciva a vedere le acque nere, sentire il loro sciabordio. Guardando alla sua sinistra vide tre navi, distanti circa duecento metri e illuminate da alcuni lampioni. Erano gli unici moli con delle luci funzionanti, il che metteva Hagos in una momentanea posizione di sicurezza.
La Caio Duilio era la nave di destra, quella più vicina. La passerella di servizio per il personale era abbassata, e sembrava ci fosse qualcuno a presiederla. Lo scafo era fiocamente illuminato dai lampioni nel molo e dalle luci di servizio installate sul ponte principale. Era un gigantesco e placido animale, costretto in un riposo forzato.SPOILER (clicca per visualizzare)Fatto investigazione per berenice. Bart invece consapevolezza a cd più alta non avendo investigare e non potendolo quindi tirare. Purtroppo dalla vostra posizione è difficile capirci qualcosa, dovete salire
Mix di tiri di furtività per hagos, dex ma anche prontezza. Per questo turno puoi diventare il cosplayer di sam fisher e rotolare via, ti lascio i dettagli così ti diverti a descrivere il tutto. Io ho descritto solo quello che vedi una volta scavalcato il muro. Mi sono tenuto povero di dettagli in questa fase, ma avvicinandoti un po' e concentrandoti su dettagli particolari potresti sicuramente farti un'idea più precisa della situazione e dell'ambiente.. -
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Ilario Ghiberti aveva insegnato bene ad Hagos ad essere un'ombra nel buio quando ancora il suo cuore batteva.
Non si trattava di un addestramento qualunque a rimanere fermi dietro un muro, ma più un gancio alla spiritualità africana mescolato con un rigido allenamento di categoria militare.
E per quanto Hagos a difficoltà fosse un combattente, il suo retaggio lo rendeva particolarmente incline a divenire un predatore capace di muoversi nel buio.
Addestrato com'era a introdursi nei cimiteri Laibon , senza farsi trovare e lasciar tracce, senza potersi permettere errori pena le scudisciate e la fame, non sarebbero state certo quattro guardie grasse e americane a impedirgli di ottenere il successo che gli era dovuto.
Ma ora si trattava di agire con cautela. Non sarebbero stati certo i portuali il suo vero problema, quanto quelle sagome che ora vedeva vicino alla mastodontica Caio Duilio.
Non vedo poi chissà che esercito a guardia. in realtà potrei liberarmene in tempi relativamente brevi. mormorava tra se e se ma questo non risolverebbe nulla. forse aumenterebbe soltanto i sospetti. E anche volendo non ho tutti questi agganci al porto da permettere di far uscire un'intera nave di passeggeri...
Poi alla guardiola mi dicono che rubo.
La mente pianificatrice costrinsero Hagos a pensare a una mossa più accorta prima di lanciarsi in ulteriori diramazioni: avrebbe preso una strada defilata e al buio per avvicinarsi quanto più possibile alla nave, e li avrebbe osservato più attentamente la situazione.
Con un po' di fortuna avrebbe potuto anche trovare un eventuale capo di cui liberarsi, magari anche qualche missiva scritta recante informazioni. Oppure ancora avrebbe spianato la strada per il recupero con un sopralluogo accurato.SPOILER (clicca per visualizzare)Previo non lanciarmi in faccia alla gente, mi avvicinerei molto cauto. Se fosse plausibile (dubito) una strada per arrivare fin sopra alla nave la coglierei ma diversamente cercherei di avvicinarmi il più possibile. l'obbiettivo è capire lo spiegamento di forze previsto a difesa della nave, se sono "picciotti" random o è gente più competente, se hanno tratti indiani (a sto punto vale tutto).inoltre valuterei lo stato della nave, se vedo qualcosa fuoriposto, se sento lamenti di gente che sta crepando o se ormai c'è solo un vago odore di Morte e basta. per queste indagini spenderei wp.. -
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Lasciato Liang Hu di guardia, Berenice restò dabbasso per qualche istante, a cercare di capire di più su quello che stava succedendo sopra.
Dopo pochi secondi, la donna si voltò verso il Cugino scozzese e mormorò:
Una radio. E dei rumori: probabilmente una sola persona.
Per capire di più dobbiamo salire. Di qui.
Disse, indicando le scale e avviandosi a salirle, sempre con molta attenzione a non far rumore.
Una volta raggiunto il pianerottolo, Berenice avrebbe sbirciato dalla porta per carpire ulteriori informazioni prima di decidere l'approccio da scegliere.. -
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Berenice avanzò attenta, affiancandosi alla porta e scegliendo il momento giusto per sbirciare dalla porta aperta: la stanza suo obiettivo era un ovvio ufficio, con quattro postazioni corredate di macchine da scrivere, cartabellame vario e uno spesso muro di schedari ad occupare una delle pareti. La radio gracchiava da sopra un mobile ad angolo a due scomparti, ora aperto a mostrare una nutrita collezione di liquori di malto.
C'era un uomo in piedi, che dava le spalle alla porta. Stava leggendo alcuni documenti senza riuscire a starsene fermo, e nel mentre sorseggiava qualcosa da un bicchiere. Era un giovane caucasico, ben vestito ma dai capelli scarmigliati e l'aria stanca.
Oltretutto sentì nuovi rumori, provenienti dall'ultimo piano. Passi pesanti, cadenzati.
La situazione costrinse Hagos a controllare meglio il territorio, in cerca di anfratti nascosti da sfruttare e nuove vie e possibilità sfuggite ad una prima occhiata. La prima cosa che capì era che, a meno di non scoprirsi tutto d'un tratto maestro del Manto d'Ombre, non aveva possibilità di avvicinarsi più di venti, trenta metri alla passerella. Anche strisciando doveva tener conto dei lampioni lungo il molo e delle luci di servizio della nave, ma soprattutto agli sguardi dei due presenti. Erano uomo e donna, ma non certo una coppia. Lui era vestito da solito portuale stanco e infreddolito, mentre lei indossava un abito tutt'altro che adatto alle sozzure del molo. Entrambi erano di carnagione chiara, impossibile scambiarli per indiani. Questo inconveniente lo portò a studiare la scena in modo più tridimensionale, ricordando così che gli ostacoli dei molti potevano all'occorrenza diventare il sentiero del cacciatore.
L'acqua era sua amica. Lo avrebbe tenuto al sicuro, anche grazie alle fitte ombre proiettati dalle navi. Doveva solo calarsi pian piano in acqua ed esser paziente, questo lo avrebbe sicuramente portato sotto la nave. O ancora poteva appendersi ai pneumatici e alle boe che gli addetti agli attracchi avevano negli appeso lungo i moli, così da evitare urti accidentali. Questa trafila non era certo continua e precisa ma ad una prima occhiata poteva usarla per arrivare fino a sotto la Caio Duilio e alla passerella pedonale.
Osservando meglio la nave capì che era tenuta ferma da tre cime, due molto vicine alla coppia e pienamente in luce e l'ultima a prua della nave, solitaria e accessibile per qualsiasi pazzo volesse usarla per salire sul mercantile. Inoltre l'ancora di babordo -il lato sinistro della nave, rivolto al mare- era calata, come ulteriore precauzione.
Qualcosa lo distolse improvvisamente dalla sua ispezione, facendogli alzare lo sguardo verso la prua. C'era un uomo lì, impossibile capirne i connotati. Stava osservando una balaustra visibilmente danneggiata verso l'esterno, di certo nulla di spiegabile con una semplice collisione tra due navi. E oltretutto c'era quella sensazione a lui così familiare...il velo era sottile in quel punto, e recava tracce simili a smagliature. Uno scontro, le fievoli tracce di una forza solo all'apparenza sconosciuta.SPOILER (clicca per visualizzare)fatto tiri di investigazioni per entrambi, andati molto bene. Per berenice anche uno in furtività, per ora liscio come l'olio.
Visto che Bartholomew non risponde per ora lo saltiamo e lo muovo come png. Resta nascosto e a distanza per non attirare l'attenzione.. -
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Libero dagli orpelli dei propri inseguitori, ma mai del tutto libero dalle catene dei fastidiosi potenziali testimoni, Hagos si concesse qualche istante di dovuta contemplazione. Tutto quello che vedeva era immagazzinato nella sua percezione di insieme dell'ambiente, e come il pianificatore che in realtà era, cercava sì ispirazione dal suo lato più ferale, ma solo perchè lo inducesse la dove sperava di arrivare.
E quell'obbiettivo inizialmente era solo una controllata alla nave. Capire cosa rivelare a quel tale Ettore e cosa proporre come atto di scambio.
Certo, il portuale non sarebbe stato chissà che problema. Ma la sospettissima donna -per quanto non una Curry muncher- urlava a tutto spiano che fosse quantomeno diecimila passi oltre il suo vero territorio.
E non solo fuoriluogo, ma non ne pagava nemmeno lo scotto. Era lì per un motivo. Un motivo che l'africano avrebbe dovuto verificare con perizia.
Istintivamente seguì con lo sguardo il perimetro della nave e si trovò a guardare in alto, verso la prua. fu' allora che lo notò.
Il Cenotafio rivelava cose che il Doppiosangue non avrebbe altrimenti visto, e lo faceva anche senza una particolare concentrazione.cosa... cos'è questa alterazione?
Che sia la... no, avrebbe un effetto ben diverso.
Il suo sguardo venne catturato da quella zona, e dall'uomo che pareva starla ispezionando. Il suo sangue non conteneva il potere dei celati o dei saraceni, e non poteva ammantarsi di ombre per proseguire.
No... anche se il rischio vampiri tuonava nelle orecchie del Ghiberti forte come non mai, specie considerando la donna e quell'altro strano osservatore, gli avrebbe fatto molto comodo.
Ma inutile piangere sul latte versato. il Khonvoum non poteva indulgere in queste inezie. La creatura doveva pianificare la sua caccia. e quindi agire.
Scartò immediatamente la cima. Lo avrebbero visto praticamente subito, e non avrebbe potuto farci niente. Rimaneva la possibilità di muoversi come un saltatore da una gomma all'altra -confidando oltremodo nella solidità delle sue dita- oppure accettando il richiamo dell'acqua scura e lasciandosi scivolare in essa per un più morbido approccio. Non respirare era sicuramente a suo vantaggio.
Ma il dopo? Una volta rimasto fradicio non avrebbe minimamente potuto passare inosservato.
seguire le tracce di una creatura che è appena uscita dall'acquitrino del porto è molto più semplice rispetto al seguirne una asciutta...
Gli sovvenne qualcosa poi sul costume sociale, e sul fatto che avrebbe dovuto trovarsi con quello che a tutti gli effetti era un camarillico. Creaturaccia troppo legata alla forma a suo pensare, ma non un elemento da non considerare.
Cosi ragionando, il Ghiberti optò per cavarsi via gli orpelli irrilevanti del suo "costume", preferendo il rilassamento della nuda pelle quando possibile, per poi riporre ciò di cui si era privato in un punto buio e sicuro della zona. Quindi, conscio del rischio ma desideroso di capire se i due sul molo si stessero mai scambiando qualche parola che avrebbe potuto trovare utile, il Ghiberti studiò a vista la via "delle gomme". Una volta sinceratosi un'ulteriore volta che la tratta non avesse buchi insormontabili, cedette del sangue alla propria carne non morta. Quindi agì.SPOILER (clicca per visualizzare)Dunque:
-spendo 2ps per aumentar destrezza.
-Mi cavo: Scarpe, calze, orologio, cintura, soprabito, doppiopetto, portafogli, borsa con le armi e il momento de morte.
-L'idea è di infilare tutto nella borsa, quindi infilare la borsa in un punto che mi pare nascosto (tipo in una cassa, un barile vuoto, o magari un punto semplicemente molto adombrato.
-Mi tengo solo Pantaloni, camicia e coltello.
-Via a fare Parkour per gomme e boe, sperando di non far troppo casotto.. -
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Definiti meglio gli elementi fondamentali della scena, Berenice annuì a se stessa e subitò raggiunse* il cugino scozzese per riferirgli quanto visto:
A questo piano c'è solo un impiegato, non armato. Possiamo gestirlo facilmente.
Tu hai qualche scusa in mente per giustificare la nostra presenza e per farci dare i dati di cui abbiamo bisogno? Se sì, accomodati.
Altrimenti farò uso delle arti della Dominazione.
Prima che Bartholomew potesse risponderle, aggiunse:
In ogni caso dobbiamo evitare di fargli dare l'allarme o di fare tanto rumore.
Ho sentito dei passi al piano superiore, e ho idea che possa essere una guardia.SPOILER (clicca per visualizzare)*Ho usato un generico "raggiunse" perché non so se Bart sia salito con me o sia restato giù.. -
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Brevemente, Bart annuisce. Ho in mente qualcosa. In ogni caso, qualunque iniziativa rappresenta un rischio da correre. Con un colpo di polso, leva in aria il bastone da passeggio e lo afferra per il collo, iniziando così a salire normalmente per le scale. Tanto vale scegliere un approccio che ci dia il vantaggio massimo. Seguimi in tutta calma.
Già a metà della rampa, annuncia un Salve? C'è nessuno? timido ma sonoro, proseguendo con l'intento di garantire a sé e Berenice un alibi valido per trovarsi in quell'edificio.SPOILER (clicca per visualizzare)Aguzzerebbe l'orecchio sul programma radiofonico: se conosciuto, in caso di necessità potrà essere un argomento utile a buttarla in chiacchiere successivamente. Per il momento fa il suo ingresso annunciandosi, quindi senza forzare troppo la mano od apparire invasivo, così da non rendere i successivi tiri sociali più complessi: in breve, si attiene ad un ideale ruolo di visitatore, per atteggiamenti e movenze.. -
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Al vociare proveniente dalle scale l'uomo abbassò la radio di qualche tacca zittendo lo sconosciuto programma radiofonico e si avvicinò alla porta, con fare allarmato. Ma chi diavolo... Un brontolio e un'alzata di voce, per farsi sentire. Scusate ma siamo chiusi. Si fermò sulla soglia, accigliato nel veder salire il corpulento uomo armato di cilindro di castoro. Signore, sono le due passate. Chi è e chi l'ha fatta entrare? SPOILER (clicca per visualizzare)Non riconosci il programma, e con così poco lasso di tempo non riesci bene ad afferrare il topic.
Una volta liberatosi degli ingombri vari Hagos si calò senza molti problemi tra le boe, avanzando come un granchio in fuga dall'alta marea. Presa salda, giusta dose di pazienza e riuscì a trovare una via tra i gommati appesi. Ci mise diversi minuti, ma alla fine si ritrovò proprio sotto alle scale della passerella, in una zona scura e fuori dal mondo. La coppia era circa due metri sopra di lui, impossibile per loro notare il Ghiberti a meno di non guardare direttamente nel buio, in sua direzione.
Per il momento sentì solo l'odore di una sigaretta nell'aria, abbastanza forte da vincere la salsedine. Lo sciabordio delle onde sotto di lui, mentre sopra il piagnucolare del metallo in tensione.SPOILER (clicca per visualizzare)Ovviamente non riesci a vederli vista la tua posizione. Nel caso tu voglia rischiare e dare una sbirciata hai modo di salire, con tutti i rischi del caso.
Per fare il granchio ti ho fatto alcuni tiri di atletica, più che altro perché è buio lì e gomme e boe sono bagnate.. -
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Considerandosi già a metà di un'opera rischiosa, e che poteva comunque metterlo in pericolo più di quanto non avesse considerato, l'unico rimpianto di Hagos fu' l'impossibilità di captare qualche linea di dialogo dai due tipi sul molo.
Idealmente si sarebbe trovato nella posizione giusta, ma i due potevano forse avere poco da dirsi... o peggio ancora, aveva sbagliato i tempi della conversazione, e ora erano solo in attesa del tipo.
Quale che fosse il problema, non stava a lui approfondire la situazione. Il ghiberti era un uomo d'azione, un faccendiere dedito a cose ben più terrene.
e in questo momento è proprio cosa di sapere cosa cazzo c'è sulla barca. e cosa sta cercando il tipo.
Ma peggio ancora... quell'alterazione. devo andarci a fondo a questa storia.
Analizzando la situazione in cui si trovava, poteva decidere di immergersi totalmente nelle acque oppure di tentare una via più "acrobatica". la passerella reggerà il mio peso. analizzò il metallo sopra di esso e da questa dovrei riuscire a salire lontano da sguardi indiscreti... e vedere che succede.SPOILER (clicca per visualizzare)approfitto aspettando qualche minuto (sperando che i png abbiano qualcosa da dire), ma intanto spendo1 ps per aumentare forza e come detto, cerco di arrampicarmi sulla passerella al contrario. se riesco a fare la traversata senza problemi poi si sale sulla nave.. -
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Berenice era a corto di idee. Visto che il cugino sembrava avere uno spunto, la Della Passaglia decise di lasciar fare a lui.
La vampira lasciò quindi che fosse Bartholomew a precederla nella stanza, per poi fare la sua comparsa solo dopo che l'impiegato aveva risposto.
Dalle parole di quest'ultimo traspariva sorpresa (e come poteva essere altrimenti) e senso di allarme: occorreva inventarsi subito qualcosa, o ricorrere alle arti di sopraffazione soprannaturali.
Berenice guardò quindi il cugino, sperando che tirasse fuori dal cilindro una scusa convincente per la loro presenza fuori orario.
In caso contrario, o se l'impiegato avesse fatto gesti bruschi o avesse alzato il tono di voce, lei sarebbe stata lì pronta a renderlo mansueto con la Dominazione..
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