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Blake sorrise enigmatico, senza indugiare oltre sulle mancanze storiche dei due giovani vampiri. Una specie signor Braun, una specie. Anche se parlare di scissione implicherebbe una scelta, e da che ricordo non c'è stata affatto.
Abbiamo sfinato gli angoli per entrare nella figura sagomata, e coloro che non l'hanno fatto beh... hanno abbracciato una via di dolore.
Lo sguardo si perse nel vuoto, lasciando il solo tamburellare delle dita come suono della stanza.
In effetti è una storia di paura signorina Clark, ma reciproca. Loro temevano i nostri doni più puri. Noi di rimanere completamente soli.
Abbiamo dovuto trovare un terreno di mezzo immagino...
...almeno fino a che la cosa non ha smesso di essere divertente. E una volta consolidati nella torre il fato ha ridato ad alcuni di noi il dono di cui ci eravamo privati tutti.
Mi chiedi se Artemisia l'altissimo principe condivide il mio sangue, ma la faccenda è molto diversa, miei nuovi amici: c'è un solo sangue.
E questa divisione non è altro che un riverbero di quelle parole che i nostri antichi dissero alla riunione. Qualcuno che ha optato per proseguire lo scherzo, più o meno volontariamente. Alzò quindi le mani, ponendole tese e a palmi in alto davanti a se come a bilanciare qualcosa, prima di unirle in un unico "piano".
ehm... Maestro... Kappa interruppe educatamente, seppur molto titubante. un approccio molto strano per il paroliere ambulante che si era sempre dimostrato.
Ragazzo, hai ragione. Altre circonvolluzioni mentali e inizierò a confonderli. tornò serio a guardare il tavolo. Vedete, in passato avevamo ragione di credere che il fuoco della Demenza spinse particolarmente sulla parola avesse necessità di venire soppresso.
E all'epoca ero estremamente d'accordo, come tutti. Ma oggi vedo voi, figli di Malkav, che ancora siete vittima del vostro sangue giovane e ancora convinti che questo cavalierato non avrà mai fine.
Ma io, nel mio piccolo, vorrei correggere in parte questo torto. E se mi sarà concesso rendervi nuovamente i re dello specchio infranto.
come lo sono io, come lo è il mio ragazzo indicando Kappa a mano tesa e come tutti noi dovremmo essere. Fece una pausa. Qualunque cosa stesse proponendo lasciò che le parole fluissero nelle menti dei due ospiti.
E mentre l'offerta veniva espressa, lo smilzo Kappa sembrava quasi... annoiato. Teso. Quasi indispettito dalle lungaggini di Blake, ma abbastanza rispettoso da non contraddirle mai.
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Il 29 ottobre del 2012 Sandy si abbatteva su New York, costringendo i suoi cittadini a lasciare le loro case in un’evacuazione di massa (la famiglia cinese che occupava l’appartamento a suo tempo abitato da Von Braun contravvenne alla disposizione, ma quella è un'altra storia).
E mentre quell’uragano si abbatteva sulla East Coast, un altro colpiva la California: un uragano di approssimativamente 1 metro e 50 per 40 kg. Epicentro a Los Angeles, Pasadena, Orange Heights.
Una forza imprevedibile e distruttiva che non un meteorologo, ma un prete cattolico polacco aveva battezzato Isabella Piotrowski.
Dopo aver giocato per qualche mese al gatto e al topo, questa donna sofisticata, bellissima e schizofrenica aveva deciso di portare a compimento il suo piano e abbracciare Ludwig von Braun, un creatore di programmi televisivi per bambini in preda alla depressione.
A seguito della genesi di Otto e Zoobo, Isabella aveva sempre trattato il primo come un infante… un infante umano, accudendolo e coccolandolo.
Fu solo in funzione della coesistenza di Zoobo, che la malkavian fornì alla sua progenie delle occasionali quanto oltremodo enigmatiche risposte alla loro natura di cainiti e al loro clan.
Altro Von Braun lo scoprì faticosamente attraverso altre fonti ma…
Ora per il Cavaliere della Luna si apre la concreta possibilità di ricevere una più completa istruzione e forse molto di più: capire come sopravvivere (per così dire) alla propria natura. Magari fare sì che quella maledizione possa anche essere un dono… “E trovare il modo di far sprofondare per sempre Ludwig nell’oblio.”
Sull’onda di questi disordinati pensieri, Von Braun resta in trepidante attesa delle prossime parole di Blake.
Una parte del cainita tuttavia – quella più cinica e sospettosa rappresentata da Zoobo – cerca di opporsi al fascino esercitato dal discorso dell’Oracolo.
“Nessuno fa qualcosa per niente, né tra i vivi, né tra i morti. Qual’è il suo vero scopo?”. -
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La bionda ascolta interessata, alternando lo sguardo tra Blake e Kappa quando quest'ultimo cerca di prendere la parola.
Le mani sul tavolo, palmi abbassati sulla superficie piana. Un leggero movimento delle dita, quasi di impazienza, di tanto in tanto.
Ovviamente il sangue è la cosa che lega tutti, la sostanza più importante all'interno del Mondo di Tenebra. Rebecca ricorda quando lei ha subito gli effetti dell'abbraccio, quando il sangue del suo sire ha toccato il suo cuore, la sua essenza, il suo spirito. Incrinandone la mente leggermente, non un estremo come per altri componenti del Clan, sicuramente, ma comunque la sua mente è stata intaccata.
Che ci fosse qualcosa che Blake sta... Omettendo... è chiaro. I modi di fare di Kappa lasciano traspirare quella sensazione e anche se Otto non sta parlando, Rebecca sta pensando la stessa cosa dell'anziano uomo. "Niente è realmente gratis." è il suo primo pensiero, scettico.
"Capisco." annuisce, la bionda. "Spero questo non significhi rompere ancora di più uno specchio che è gia infranto." la paura di cadere piu a fondo nella follia... è qualcosa che la giovane ed inesperta Malkava teme. Non ha intenzione di perdere il lume della ragione come Kappa... O come Otto.. -
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siete invero saggia, nonostante la vostra giovine età signorina Clark commentò con fare estatico l'anziano vampiro. ma non dovete temere ciò che la natura del nostro sangue ha più in serbo per noi.
Lo specchio del resto si infrange solo per generare mille riflessi, nella quale solo noi possiamo notoriamente cogliere le trame.
il fare pacato e la voce convinta di Blake lo facevano sembrare più un santone in cerca di vendere la propria verità personale anzichè un anziano con qualcosa da guadagnare dalle proprie parole.
Certo, una cosa che tutti i vampiri erano più o meno coscienti esistere era proprio l'eterna Jihad, il consapevole esistere di una guerra segreta nella quale i più antichi manipolavano i più giovani.
un'ombra sul destino di ogni vampiro, nella quale probabilmente anche l'anziano sorridente era invischiato.
Eppure, dalle sue parole traspariva sincero apprezzamento e convinzione delle proprie parole. Quasi fosse un contagio naturale del trovarsi di fronte a una persona magnetica, senza l'orpello dell'essere assoggettati dai più biechi mezzi di ascendente ma più da qualcosa di insito in loro.
Come un'eco lontana che percorreva le sinapsi non morte di entrambi, e che suggeriva che nonostante la storia fosse strana e oscura, Blake dicesse il vero. Alludeva non solo a un potere del sangue, ma a uno stato dell'essere che entrambi i fratelli potevano ricondurre a una grande rivelazione.
Tuttavia aggiunse leggo nei vostri sguardi e movenze il legittimo dubbio che io sia male intenzionato, o che comunque pretenderò qualcosa da voi.
Non temete, è in effetti così.
Ma più che uno scambio di favori, sterile e per la quale saremmo tutti obbligati a convocare un'arpia, avrei in cuor mio voluto vederla come un'ala amica -la mia- nel quale trarre conforto e conoscenza.
Credo che il termine a cui allude sia "mentorato"? domandò lo smilzo, con l'aria di aver detto chissà che cosa intelligente.
Esatto caro ragazzo, esatto. Lo stesso che del resto faccio a te.
Ora, non dico che non mi serva subito qualcosa da voi, e a breve vi esporrò la questione ma fece un vago cenno in direzione di tutti con le dita, per poi riportare la mano al petto La mia gioia più grande sarebbe rendervi completi. Malkavian completi.SPOILER (clicca per visualizzare)vi ho fatto dei tiri di empatia.
Per Rebecca non c'è dubbio alcuno su quanto Blake sia stato sincero e su quanto sia sincero nel suo dire.
Otto e Zoobo d'altro canto hanno qualche incertezza a riguardo e non riescono a leggere l'anziano.. -
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Mentre Otto ascolta ancora in assorto silenzio, Zoobo decide di esternare la sua opinione, annuendo subito dopo le parole che Blake rivolge in risposta alla preoccupazione di Rebecca.
<< Ad uno specchio non importa di essere in frantumi. Quello è semmai un problema di chi poi per vanità o insicurezza ci si specchia dentro e non apprezza cosa di sé stesso vede in esso. >>
Solo allora l’attempato ventriloquo prende la parola, anche se più che un contributo alla conversazione si direbbe piuttosto un cupo pensiero personale espresso ad alta voce: << Certe volte poi i frantumi di specchio rendono un’immagine più decente e accettabile di una realtà assai meschina… >>
In molto meno di un secondo alcune immagini – la mano di un giovane uomo che fredda spunta da un lenzuolo, un uomo di mezza età che il lacrime gli urla contro, la figura stilizzata di una donna, vagamente simile ad un manichino, afflosciata sullo sporco pavimento di un bagno – attraversano la mente del Cavaliere della Luna come stelle cadenti, per poi precipitare da qualche parte oltre l’orizzonte del suo io cosciente.
Si liscia nervosamente i baffi Otto. Scuote appena il capo come per destarsi da una qualche elucubrazione e subito riprende il filo della conversazione per commentare: << Oh no, no, signor Blake... non ci ha sfiorato la mente il pensiero che lei sia male intenzionato, ci mancherebbe! Piuttosto che lei sia… uhm… ben motivato. Per avere organizzato questo incontro, per rivolgerci queste sue parole. >>
E subito dopo d’altro canto arriva la conferma dei sospetti condivisi da Otto, Zoobo e Rebecca, anche se, almeno per il momento, l’Oracolo pospone la richiesta che ha per il trio.
È invece Kappa il primo a parlare apertamente di mentorato: elemento che subito trova l’entusiasta conferma del suo sire.
Von Braun dal canto suo non sa ancora cosa pensare: è possibile che Blake veda la sua iniziativa come un’autentica nobile causa e che sia davvero disposto a fornire una guida ai suoi ospiti…
Ma d’altro canto il ventriloquo ha anche la netta sensazione che quella non sia una specie di cena inaugurativa di un Rotary Club Malkavian e di non essere stato invitato per una discussione sui massimi sistemi… o non solo, almeno.... -
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Rebecca ascolta interessata le parole dell'Oracolo. Un rispettoso silenzio misto ad anticipazione per lo sconosciuto, Rebecca vuole andare a fondo in questa faccenda.
Non solo perché il Malkavo ha detto in anticipo cosa vorrebbe offrire in rimpensa ai due, ma anche perché il modo più veloce per farsi conoscere all'interno della Corte è esattamente facendo questo tipo di lavori, per gli individui più disparati.
Ammicca un sorriso "Che non me ne voglia, signor Blake, ma deve capire che insomma.. Non è scetticismo nei suoi confronti, ma uno scetticismo più generale, per tutti." fa una piccola pausa.
"Ho avuto alcune esperienze... Diciamo... Interessanti... Con altri esponenti del nostro Clan non qui presenti, quindi direi che è abbastanza normale cercare di stare più sulla difensiva, in un certo senso." ammette, candida e pacata.
"Sono curiosa di sentire quale sia questa cosa che vi serve. Sono d'accordo, non credo sia necessario scomodare un'Arpia, ma prima di accettare a scatola chiusa, vorrei sapere di cosa si tratta."
Pragmatica come sempre, la bionda cerca di arrivare al punto.. -
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Con fare compiaciuto, l'anziano cedette il passo alle parole oculate dei suo interlocutori, mentre scrutava tanto loro quanto la propria progenie chiusa in un quasi totale mutismo.
Via, signor Von Braun si frappose l'uomo, alzando una mano a sua direzione e con aria tranquilla Conosco il garbo dei salotti, e del rispetto intrinseco che va dato a un anziano. Ho detto ciò che ho detto perchè non voglio avere segreti. E se ritenete legittimi i vostri sospetti, bene! è sintomo che la vostra mente quantomeno è sull'attenti.
E a me spetta il compito di sbrogliare quei nodi.
Il volto dell'anziano risultava estremamente compiaciuto dalla discussione, specialmente quando è la stessa rebecca a calcare la mano sulla consegna.
Non ho idea di quali siano i vostri trascorsi con altri esponenti del clan, me ne dispiaccio se vi hanno causato del danno. Ma ciò detto avete ragione, sia nel cogliere le mie motivazioni, sia nel chiedere cos'ho in mente.
Fece una pausa, durante la quale tintinnò un coltello sul bicchiere davanti a lui. Con fare rapido e scattante, lo stesso cameriere che aveva scortato gli ospiti nella sala corse da Blake. Jabeon, portami il solito. I signori a quanto pare non hanno appetito, ma io invece morirò senza il mio piatto.
Certamente, signore. l'afroamericano si chinò verso i fratelli presenti per sincerarsi che non avessero richieste a loro volta, quindi si dileguò.
RImasti soli nuovamente, Blake si fece più serio.
Parliamo quindi di affari. E infatti, per prima cosa voglio chiarirvi un punto: Io e il ragazzo, Kappa qui presente, siamo gli unici Malkavian non cavalieri della città. L'altissimo principe, Banks e tutti ad eccezione nostra sono purtroppo rimasti allo scherzo.
Un dramma. concluse , tra il serioso ed il triste Ed è per questo che vorrei che invece vi fossero delle nuove leve, sangue fresco in grado di irrorare il clan con la saggezza che ci è stata donata. Di per se questa è la maggiore ricompensa per me, e credo che sia importante metterlo in chiaro.
Fece una pausa, durante la quale si percepì distintamente come lo stesso cercasse di suonare non solo sincero, ma anche autoritario. Forse per la prima volta in assoluto da che avevano iniziato la conversazione. Quindi continuò con fare greve, per dare peso alla conversazioneDetto questo, c'è una cosa che voglio fare prima di "ritirarmi" e divenire solo un insegnante. E questa cosa è onorare la rete stessa mondandola da una orribile macchia.
Con la calma riflessiva di un giocatore di scacchi, Blake raggiunse uno dei fogli arrotolati, quello identificato come ritratto disegnato, e lo srotolò davanti ai due fratelli.
All'interno del foglio ingiallito, il disegno di un uomo.
Lasciò qualche secondo per permettere ai due di vedere quello che era un normale ritratto. poi calò la bomba.
Si chiama Norman Obadiah Wan.
é un traditore del clan.
E vorrei che mi aiutaste a ucciderlo.. -
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Otto inclina leggermente il capo in ascolto alle successive parole di Rebecca, per poi lanciare una rapida occhiata a Kappa. Zoobo invece resta fisso su Blake: il dispotico pupazzo è d’altro canto un costrutto mentale alimentato principalmente dalla sete di potere e quindi al pari di un ago che in una bussola si orienta naturalmente verso nord, i bottoni della marionetta sono attratti da quel polo di oscuro magnetismo che è l’Oracolo.
“Da gentiluomo che è cerca di ricrearsi qui le sue gentes. Ma che altro?”
Ed ecco che qualche istante dopo l’arcano viene svelato, quando Blake cade in impicchiata dalle alte e nobili sfere al gretto materialismo di quel mondo di tenebra: “Il cielo stellato sopra di me, il cadavere del mio nemico nel mio bagagliaio”.
Un senso di sconforto attraversa, sull’onda di quel pensiero, la mente del Cavaliere della Luna in ogni suo frammento.
Tanto Otto quanto Zoobo fissando per un lungo momento il ritratto srotolato dal loro ospite e disposto sul tavolo: probabilmente il ritrattista non aveva proprio in mente che la sua opera sarebbe servita da identikit per una taglia o forse avrebbe ritratto il soggetto in una posa più austera…
Un rapido sguardo ai presenti e in special modo a Kappa.
“O forse no.”
È Otto il primo a parlare con quel suo fare tentennante: << Uhm e… quali colpe ha questo tizio? Oltre ad avere quello che pare il nome di un Cavaliere Jedi, intendo… >>
Più sicura nell’impostazione ma di fatto simile nel contenuto la domanda di Zoobo: << In che modo ha tradito il Clan? >>
Von Braun per ora si sguarda bene dallo sbilanciarsi, mostrando riluttanza o interesse: sono ancora troppi gli interrogativi che se non chiariti a dovere potrebbero portare ad una sua prossima mutilazione.
Si sta parlando dell’uccisione di un fratello e Otto e Zoobo non vorrebbero mai rimetterci il collo… e il polso.. -
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La bionda scuote il capo, come a dire che non c'è bisogno che Blake sia li a scusarsi per atti compiuti da altri appartenenti al clan della Luna. Si rilassa sulla sua seduta, ascoltando quella storia per intero, poggiando la schiena completamente sullo schienale della sedia e i palmi delle mani sulla superficie del tavolo.
Beh, non tutta la storia, ma solo l'incipit in quanto L'Oracolo sembra intenzionato a far sapere le cose ai due neonati col contagocce.
Ovviamente.
Rebecca sposta lo sguardo su Otto per qualche secondo quando questo fa quelle domande, ma poi la sua attenzione torna sull'Oracolo. I suoi occhi azzurri che studiano l'uomo.
Otto non sembra aver capito le sfaccettature della faccenda, o se l'ha fatto... Non lo espone, ovviamente. E Rebecca è quindi li che si concentra a pensare alle ramificazioni della faccenda.
Interessante l'assenza di altri veri Lunatici e la sovrabbondanza di Cavalieri e Dame in questo Principato. Anche il Principe? Mhm. E come fa Blake ad essere cosi certo di questa faccenda?
È vero che Artemisia non sembra aver interagito con la rete di recente, ne sembra aver captato i messaggi di Kappa il mese precedente. Che forse ci sia qualcosa di più che l'alta carica vuole tenere nascosto?. -
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Un silenzio quasi religioso è caduto sulla tavola, e il gioco di sguardi sul silenzio che impera pare raccontare tutto e niente.
In un silenzio di secondi, che pare durare delle ore intere, le reazioni sono diverse. Kappa sembra incredibilmente consapevole e serio di quanto detto. Probabilmente è stato informato ben prima in quanto progenie rispetto ai due presenti, eppure manca di quella spinta aggressiva che ci si aspetterebbe da un soggetto del genere.
Anzi, mostra una certa vena di preoccupazione mentre fissa la pagina, quasi ne fosse... spaventato?
Blake invece dedica solo uno sguardo al ritratto, per poi concentrarsi su Otto e Rebecca. Non vi è altro che determinazione malata in lui. Non vi è odio, non vi è disprezzo, e nemmeno collera. Solo un'inumana forza di volontà che spinge verso una direzione.
Norman ha infranto la legge della camarilla inizia a spiegare verso Otto e Zoobo ha abbracciato senza consenso e distrutto senza consenso. Ha eluso la legge della torre ed ha aiutato alcuni cittadini di New Orleans ad eluderla pur non essendo un cittadino locale.
Anzi, si può dire che più di tutti Norman sia un clandestino. IL clandestino. Un anziano che predica la sua legge autarchica in faccia all'ordine e al cipiglio della camarilla. Una gravosa leggerezza di cui siamo protetti grazie al buon nome di Artemisia, ma per quanto? specificò con fare greve. Eppure il discorso non sembrava finito, anzi. il lampo d'ira che attraversò il suo sguardo lasciava intendere che si fosse tenuto il peggio per il climax finale.
Ma se quanto detto riguarda la camarilla e le sue leggi, che comunque ci lede a livello di forza del clan, Norman ha sputato in faccia a malkav e alle sue leggi.
Norman ha rivelato ad alcuni esponenti il segreto.
il tono pesante e segnato con la quale calava l'ultima informazione pareva essere animato da una brutale forma di serietà, tipica di un religioso che sente bestemmiare.
Un sentimento che in parte tradì anche Kappa, sgranando gli occhi e accantonando il timore in favore di uno sguardo più spento e serioso, quasi da squalo.SPOILER (clicca per visualizzare)ho fatto dei tiri per entrambi. Not a Clue. ma ad entrambi pare qualcosa di vago eppur molto grave.
A voi trarre le conclusioni su quale sia il Segreto. -
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Il ventriloquo e il pupazzo osservano i presenti durante quell'interminabile istante di silenzio: Blake, Rebecca, Kappa… e poi il non-presente: il ritratto di quel tizio intento a fumare un grosso sigaro.
A Von Braun quello sembra il volto di un vero psicopatico: il genere di tizio che un attimo prima gioca a poker con te e fa battute sconce e l’attimo dopo ti insegue brandendo un’ascia…
“Ma a che gli serviamo poi noi, se non a fare la parte delle esche?”
Otto ascolta poi le parole di Blake sui crimini di questo famigerato lunatico lisciandosi i baffi prima e giocherellando poi nervosamente con il sale e il pepe che erano posati al bordo del tavolo vicino.
<< Uhm. Una serie di atti oltremodo deprecabili, che ledono noi tutti… sotto molteplici punti di vista… ma… ecco... mi conceda, data la delicatezza della questione e le possibili gravi implicazioni, la possibilità di essere oltremodo zelante… >>
Come spesso accade nel “duo”, ad un certo punto Zoobo interrompe Otto per venire al punto, diretto come sempre: << Il Principe ha dichiarato apertamente una caccia di sangue nei confronti di questo Wan? Agiremmo in conformità al suo espresso volere? >>
Una parte più distante della mente del Cavaliere della Luna si sta producendo in congetture più o meno ovvie circa questo segreto, ma per ora della proposta dell’Oracolo, più ancora del perché e del come, è interessato al “se”. Giusto un mese fa è sfuggito da una morte ultima che pareva certa e ora Von Braun non ha alcuna intenzione di infilare la testa in una ghigliottina, agendo senza il consenso del suo nuovo Principe.. -
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La bionda ascolta, piu che interessata.
Otto finalmente fa la domanda clue che avrebbe voluto fare lei ma che si è tenuta per se.
"Un anziano che ha infranto diverse tradizioni?" chiede, inarcando leggermente un sopracciglio, quasi scettica.
"Capisco gli interessi del clan, ma personalmente non credo di avere le abilità necessarie ad una caccia del genere. Inoltre, non sarebbe meglio chiamare le Lance od il Flagello?" chiede, piegando leggermente il capo. "Dopotutto, è il loro lavoro..." si stringe leggermente nelle spalle. Non le piace l'idea di dover cacciare un esponente del clan che vanta il titolo di Anziano.
"Non avrà mica parlato della rete...?" chiede, credendo che sia quello il segreto.. -
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le osservazioni vengono racconte con una qualcerta naturalezza. Forse troppa, considerata la natura del dialogo. Eppure Blake incassava con pazienza, annuendo ad ogni frase. Dubbi legittimi signor Otto, signor Zoobo.
ma permettete di rispondere almeno a questi con un documento.
in quel momento il secondo foglio arrotolato venne slegato. Non si trattava di una stampa, ma di qualcosa di più. Il sigillo della camarilla era impresso al di sopra e al di sotto di esso, mentre il corpo del testo recitava poche ma lapidarie parole.Per volontà del rispettato, stimato e plenipotente Principe Artemisia di New Orleans
si rinnegano i diritti di sopravvivenza all'esponente del clan Malkavian noto come
Norman Obadiah Wan.
Egli non è un cittadino del mio regno. Egli non esiste.
Sia il suo destino legato al fato, e alla volontà di Blake L'oracolo, spettabile anziano.
Poichè non troverà difesa alcuna in questa città ora e in questa torre poi.
La firma ufficiale del principe sottostava alle parole iscritte nella carta. Una firma vista di rado, ma caratteristica. Il quasi invisibile principe Artemisia l'aveva posta sulla sua fedeltà alla camarilla, visibile sia nell'ufficio dello sceriffo che nella sala privata del Monteleone.
Non voglio affaticarvi con il politichese burocratico, e taglierò la testa al toro. Norman non è soggetto alle leggi della camarilla. Come detto, egli è un autarchico in queste lande.
Ciò detto questo comporta dei vantaggi a lui. Il primo è che la caccia di sangue non può essere dettata dalla nostra beneamata.si affrettò a dire l'anziano malkavo, lasciando la lettura ai due giovani Comprendetela. Se la stessa sfruttasse questa legge contro un non cittadino rischierebbe di sollevare un polverone, una situazione politica imbarazzante che coinvolgerebbe probabilmetne altri stati con il più terribile dei marchi: il pettegolezzo. Il tono di Blake non tradiva alcuna menzogna o omissione. E per quanto nessuno dei due capisse appieno il comma 22 nella quale si trovavano, il discorso sembrava sinistramente filare.
Almeno per Blake, quando aggiunse Tuttavia questo attestato, rilasciato dall'autorità in persona, lo rende slegato dalla cittadinanza. e mette la sua vita nelle mie mani.
Egli non è un cittadino. Egli è una minaccia. E io, in quanto anziano, oggi dichiaro che la sua distruzione s'ha da confermare.
Quando Rebecca portò invece a pensiero l'eventuale coinvolgimento dello sceriffato, Kappa per la prima volta rise sguaiatamente. Certo Rebè, come no!
L'unico a cui potremmo chiedere una cosa così delicata è quel coglione di Banks, che almeno ha l'unico vanto del sangue. Ma ti assicuro che piuttosto che coinvolgere quel coglione incapace faremo prima a infilarci una mano nel culo e farcela uscire dalla bocca! concluse, per poi voltarsi verso il calzino Senza offesa eh?! è solo che quello è un cagasotto. la prima cosa che farebbe è piagnucolare dalla Miller che cosa vogliamo fare, e poi figurati se quella stronza a pedali e silicone poi...
Ragazzo, te ne prego. intervenne pacato Blake. vedo che la mia cena sta tardando. Puoi andare a recuperare Jabeon?
Kappa e Blake si scambiarono uno sguardo; il primo di venerazione al secondo, il secondo di pacato affetto al primo. la progenie quindi si alzò senza dire una parola, dirigendosi in cucina e lascinado il trio (quartetto) soli.
Perdonate la lingua affilata di Kappa. La schiettezza porta sincerità, ma quando è troppa... diciamo che non è mai stato tagliato per le sottigliezze, temo. ridacchiò cordialmente, riguadagnando "il palcoscenico" Comunque:
sono perfettamente conscio che nessuno di voi due sia avvezzo all'arte della guerra. Nonostante l'ottimo lavoro svolto a Shreveport non ho intenzione di forzare nessuno dei due a divenire un'arma.
Anche perchè di fatto, l'arma l'avrete comunque. disse, ammiccando in favore della sedia vuota lasciata da Kappa. il mio ragazzo non brilla fra i salotti e non è una stella del ragionamento deduttivo. Ma è un firmamento intero quando si tratta della danza della violenza. Abbastanza da garantire la vostra incolumità anche in un confronto diretto con Norman.
Quello che manca a questo martello è... soppesò il momento, ondeggiando la mano quasi a bilanciare l'aria ... una mano esperta nel destreggiarlo, e un occhio attento nel guidarlo.
Di nuovo, orribilmente sincero. Forse privo di coscienza morale a giudicare dal peso di quella determinazione che lo animava ma... sincero.
se poi mano e occhio volessero contribuire alla distruzione, questo sarebbe perfettamente ed equamente retribuito. ammise, concludendo e osservando i due.SPOILER (clicca per visualizzare)in due non avete un punto di legge, di politica o di galateo. Il discorso in realtà sembra anche filare.. -
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Isabella – più il tempo passa e più Von Braun ha modo di rendersene conto – ha un modo tutto suo di spiegare le cose, dove forse la precisione del concetto viene sacrificata in nome dell’eleganza dell’esposizione.
Il ventriloquo ricorda bene della notte nella quale il suo sire apparse dal nulla nel suo rifugio a Los Angeles, completamente imbrattata di sangue altrui, ma comunque macabramente di stile, nel suo tailleur non più grigio ma ora di un rosso cupo.
Anziché raccontare al suo infante cosa fosse successo (e a chi) quella notte, la Piotrowski aveva serenamente cominciato un lungo ed elaborato parallelismo fra la Camarilla e l’Impero Romano, centrato sulla comune ostinazione a negare l’esistenza di sovranità esterne alla propria.
Da quel discorso (anche se in parte confermato dal documento che Otto ha sotto gli occhi e Zoobo sotto i bottoni) il Cavaliere della Luna si era fatto l’idea che tutti fossero – seppure con le dovute distinzioni – sudditi (più o meno riluttanti) del Principe.
“Beh… ad ogni modo sembra tutto in regola, se così si può dire. Interessante come Artemisia abbia espressamente delegato a Blake la decisione di cosa fare di questo Norman… mi domando se anche questa sia considerata una prassi normale.”
Questo il pensiero predominante nella mente divisa del malkavo, affiancato da altri più sfuggenti o frivoli come “Da quanto tempo questo Wan agisce impunemente? Perché Blake vorrebbe chiudere la faccenda proprio ora?”o ancora “Chi chiamerebbe il proprio figlio Norman senza mettere già in conto dall’inizio di allevare uno psicopatico?”
A differenza di Rebecca, ad ogni modo, Von Braun non trova strano tanto il fatto che l’Oracolo voglia lavare i panni sporchi all’interno del clan: ciò che lo preoccupa maggiormente sono le implicazioni che lo hanno portato a selezionare proprio loro come mastini…
“E Kappa come esecutore materiale.”
Quando quest’ultimo viene fatto allontanare e Blake si scusa per il temperamento dell’infante, Otto rivolgerà un’espressione piuttosto facile da decifrare anche senza essere un oracolo: “ah... i figli!”
Poi domanda: << Non mi è ancora chiaro se questo Norman è solo una sorta di mina vagante… una scheggia impazzita… insomma, come si usa dire… un lupo solitario oppure… ecco... >>
Zoobo si sovrappone spazientito: << Ha creato un certo seguito? E’ ben protetto? O diamo la caccia ad un fuggiasco? >>. -
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La giovane donna ascolta, offrendo un'occhiata perplessa al compagno di clan piu violento.
C'è qualcosa che non torna in tutta questa faccenda, lei che è cosi giovane da non sapere bene le macchinazioni delle tradizioni e della Corte, lei che non è stata abbastanza tempo a New Orleans da avere nemmeno una pallida idea di cosa si sta parlando a quel tavolo.
Eppure.. Eppure.. Lei è convinta che il braccio armato della Camarilla sia lo Sceriffo e le sue Lance. Forse il Flagello, in alcuni casi.
'Non dei neonati a caso.' è il suo pensiero piu semplice e ricorrente.
Una volta che Kappa si allontana e Blake espone meglio la sua richiesta, un altro inarcare di sopracciglia precede le sue parole.
"Quindi fondamentalmente ci stai chiedendo di fare da baby sitter a Kappa ed aiutarlo se ne avesse necessità?".
Le Chat Noir |
