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SPOILER (clicca per visualizzare)@Professor Kantorovich continua da qui per il momento si è curato un aggravato, pagando ben 5 ps. se vuole guarire anche l'altro toccherà spenderne altrettanti +1 wp.
allontanandosi nuovamente dal centro del parco, questa volta abbandonato ai suoi pensieri analitici e alle sue ballerine di can-can che scalciavano a ritmo della sua marcia il professor Kantorovich si trovò d'un tratto in un paesaggio nettamente diverso da quello in cui si trovava all'inizio. I drappeggi plastici di Memeland erano nuovamente cambiati, rivelando quello che poteva a tutti gli effetti definirsi come uno di tanti binari di una stazione ferroviaria, mentre lui era fianco del binario, come ad attendere un treno con tanto di valigia in mano -a giudicare dal peso, probabilmente vuota-.
Linda e perfetta come il primo giorno di inaugurazione, Kantorovich non potè fare a meno di notare che la struttura era pressochè sgombra di treni; solo un paio di macchine sembravano in loco. treni molto corti, probabilmente tratte brevi. E anche la fauna locale, a dispetto dell'ambiente perfettamente illuminato e slargato abbastanza da ospitare centinaia di persone, ora era ridotto a una manciata di individui che poteva scorgere a vista sulla banchina.
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nome Professor Heinrich Kantorowicz
Profilo Sedicente "viaggiatore del tempo", spastico nel tempo e nel multiverso.
Descrizione Un serissimo e solenne "Herr Professor" d'altri tempi e luoghi. Sulla 40ina, di esile corporatura e dell'estrema magrezza di chi è forse consumato da un oscuro male... o dall'ossessione.
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Tocco di Gelo
Legenda: << Parlato >> - "Pensiero" - Linee temporali parallele
È un Kantorowicz piuttosto infastidito e acciaccato quello che ora raggiunge la Stazione delle Scelte Tirate ™.
Alcune delle ferite inflitte dall’impietoso bastone del vecchio piangente/urlante/manesco sono ancora piuttosto evidenti sul suo minuto corpo non-morto e le ballerine di can-can sono appena scomparse dietro un etereo sipario.
<< Ci mancavano pure loro anche qui… >> Mormora lasciando intendere ai gentili lettori delle sue disavventure che l’incontro con evanescenti ballerine francesi appartenenti ad una linea temporale parallela, sia per lui un tedio quotidiano o quasi.
Ora però, per la prima volta dal suo arrivo a Memeland, il Professore trarrebbe quasi un sospiro di sollievo, se non avesse abbandonato quell’orpello del respirare. La stazione è illuminata – ma di una luce ben più fredda e austera rispetto agli sfavillii del tendone – e sorprendentemente pulita e ordinata.
In tutto cìò dunque, Heinrich trae una qualche modesta e macabra soddisfazione.
Certo, ora ha per una qualche ragione probabilmente coreografica una valigia in mano, che gli ricorda un po’ quella di certi immigrati polacchi nella Vienna dei suoi tempi da mortale… ma poiché sottoposto ai capricci di una mente certamente depravata, suppone che gli sarebbe potuto capitare assai di peggio fra le mani.
Per zelo il truejah si sincera innanzitutto che il suo bagaglio a mano sia effettivamente vuoto.
Poi, passeggiando con calma lungo il binario (stando bene attento a non oltrepassare eventuali linee gialle), Kantorowicz cerca di farsi un’idea migliore sui pochi pendolari effettivamente presenti lì, ignorando dunque la coppia di turisti tedeschi in pantaloni corti, calzettoni di spugna e ciabatte, così come l’uomo che dietro un chioschetto vende al tempo stesso caldarroste e derivati bancari.
Cercherà quindi cartelli o display che possano indicargli le possibili mete di quei treni piuttosto modesti.
“E speriamo che non si tratti delle ferrovie italiane.” Si auspica l’autentico austriaco austero.SPOILER (clicca per visualizzare)Come descritto in azione:
1) verifico il contenuto della valigia per assicurarmi che sia davvero vuota.
2) per ora cerco di identificare i pochi presenti astenendomi dall’interagire con loro, ma ricorrendo alla lettura delle loro auree.
3) vedo se sono indicati Partenze e Arrivi della stazione.
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Kantorovich dedicò un istante all'aprire la valigia, scoprendo che non si trattava effettivamente di una valigia completamente vuota.
Al suo interno infatti, oltre che un peluche di unicorno e una pistola automatica senza caricatore dal peso ridicolmente basso, vi era un ben più affine biglietto del treno.
Stampato di fresco, con la data della sera stessa e un orario di partenza che segnava le 88:88 (segno di una stampante usurata, o dell'ennesimo scherzo di memeland).
Il grigio foglietto di carta incarnava appieno in poche parole quanto poteva trovarsi di generico in un viaggio del treno.
Per il punto B dal punto A. Nessuna fermata. Nessuna idea. Nessuno spunto.
Ma presentava tutti i segni di essere un biglietto ufficiale.
Nel frattempo la fauna locale continuava a manifestarsi davanti a Heinrich senza troppa convinzione, perlopiù ignorandolo. Le poche persone presenti, dove a blande ed insignificanti apparizioni di individui dimenticabili si alternavano le comparse improvvise di supermodelle che con naturalezza sembravano entrare e uscire dal suo campo visivo, parevano tutte dei banalissimi umani. Sia nei segni vitali che nell'aura.
Indaffarati nelle loro piccole vite, ignoravano o schivavano kantorovich come kantorovich schivava loro: con indifferenza.
Infine il cartellone degli orari era... spento.
Solo una riga pareva cambiare freneticamente le proprie indicazioni, ma senza mai fissarsi su un punto o un orario. Soltanto indicando il binario 8 come quello fisso. Ma tutto il resto dell'azione era assente ed inerte.. -
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Legenda: << Parlato >> - "Pensiero" - Linee temporali parallele
Il Professor Kantorowicz osserva il contenuto del suo bagaglio: arrivati a questo punto se dentro vi avesse trovato della biancheria pulita, un necessaire e un libro di Goethe, si sarebbe sorpreso di più.
L’oggetto che maggiormente l’uomo prende in esame è il biglietto del treno, che ovviamente non contiene alcuna informazione pratica ma che tuttavia pare confermare il “concept” suggerito dal nome stesso della stazione: “È un viaggio della mente questa. Una mente forse sterile o forse stanca, il cui treno non arriverà mai a destinazione e forse sarà soppresso.”
Meditabondo il truejah richiude la valigia e riprende a camminare lungo il binario.
“Forse dopotutto si tratta davvero delle ferrovie italiane.” Ritorna a pensare, mentre riemerge per un attimo il ricordo di un suo viaggio a Roma. Un ricordo spiacevole ma comunque perfettamente conservato come il contenuto di ogni cassetto della sua memoria: Heinrich ricorda ancora l’ora esatta nella quale fu dichiarata la soppressione del treno e il numero di quest’ultimo.
Tornando poi al presente – posto che Memeland faccia davvero parte del tempo presente - il Kantorowicz decide la propria prossima mossa.
È ancora determinato ad andare in fondo a tutta questa faccenda sì e il truejah è un uomo alquanto fermo nei propri propositi… ma è anche un vampiro ferito e assetato di sangue.
I presenti d’altro canto gli appaiono tutti come umani e perciò il Professore proverà ad identificarne uno sufficientemente isolato per potersi nutrire con un minimo di discrezione.
Non si tratta di una caccia disperata: se può evitarlo il viennese si nutre in modo parco e dimesso come in vita. Kantorowicz non è di certo i tipo che si lancia con entusiasmo su un buffet!
Ma oltre allo stile e alla prudenza, c’è anche un’altra ragione che lo spinge ad agire solo dopo un’attenta esamina dei presenti: ora il truejah sta passeggiando fra le vacche passandone in rassegna i pensieri più superficiali. Fa ciò per ottenere ulteriori indizi su quello che pare essere in ogni senso un non-luogo e per verificare se come alla Piazza del Vecchio Piangente, si trova davanti ad una mente alveare.SPOILER (clicca per visualizzare)Riassumendo qui per comodità: il mio pg cerca un’occasione per nutrirsi e usa telepatia sui presenti, senza focalizzarsi troppo su qualcuno, ma passando in rassegna gli avventori e leggendone per ora solo i pensieri più superficiali.
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SPOILER (clicca per visualizzare)Nutrirsi non è un problema, date le poche persone. dato che non vuoi essere particolarmente aggressivo recuperi solo +2 ps
Se vorrai fare un'altra caccia vedrai poi.
Cercare una vittima in un luogo così desueto non è così impossibile, per un personaggio e un predatore esperto come potrebbe essere Kantorovich. Certo, non ha notificato in equipaggiamento il fatto di avere i canini, ma per comodità di narrazione questa volta il fato pare chiudere un occhio, e permettergli quindi di suggere il sangue da una singola vittima.
Lasciandola intontita a terra, prossima a svenire, il Kantorovich potè notare immediatamente la presenza di un biglietto del treno presente nelle mani della sua vittima. A differenza di quello del Kantorovich tuttavia, questo recitava un messaggio ben diverso.
Compari nella scena 2. Vai verso la scena 3. Non possono rifiutare il tuo aiuto. Dai la quest 1.2.
Nelle sue mani tuttavia era già stato obliterato.
La telepatia invece non portò grandi risultati al sapiente, tuttavia non per sua colpa.
La mente che stava studiando non era alveare come la precedente, poichè ognuno dei singoli individui pareva formulare concetti più o meno diversi gli uni dagli altri, e tutti molto poco corali.
Ma tutti i pensierie catturati dal professor Heinrich erano espressi non tramite le consuete immagini mnemoniche, ma come un copione, di cui lo stesso poteva scorgere solo le battute di cui si parlava in corso d'opera.
Funzioni confuse, come a trovarsi di fronte a una pletora di soggetti con ciascuno un copione diverso, ma che seguivano al punto tale da aver nullificato l'esperienza emotiva dalla loro esistenza, rendendo molto vacua la distinzione tra esseri umani e macchiette.
Kantorowicz non leggeva pensieri. Leggeva ruoli.. -
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Legenda: << Parlato >> - "Pensiero" - Linee temporali parallele
Alcune teorie del Professore trovano conferma, altre vengono smentite.
Tuttavia al momento il Kantorowicz potrà comunque godere dell’appagamento intellettuale di quel suo esercizio – che almeno per ora sta rilevando una realtà distorta e allucinante ma non priva di un’intrinseca coerenza – e di quello più materiale e bestiale offerto dalla caccia: anche se non del tutto, la Fame è stata arginata, almeno per ora.
E’ solo ora che il truejah tenta una prima interazione con i soggetti del suo studio (se si esclude la povera donna semi-cosciente ora sdraiata su di una delle panche più periferiche lungo il binario) e si avvicina ad uno dei viaggiatori: << Mi voglia scusare, ma saprebbe dirmi se hanno già annunciato l’arrivo del treno? E’ forse previsto un ritardo? >>
Nel mentre continuerebbe a guardarsi attorno con attenzione, cercando ora con lo sguardo qualcuno che possa offrire l’aspetto di un addetto ai lavori: capotreno, controllore o altro genere di personale viaggiante.
In quel caso lo avvicinerebbe, ponendogli le medesime domande.
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è una donna dall'avvenente bellezza quella che accoglie le domande del Truejah.
oh non si preoccupi. il treno arriva. il treno arriva sempre. Credo che manchino pochissimi minuti.
Potremmo spenderli in contemplazione di quanto i binari siano dritti. Per quanto indifferente lo possa lasciare l'estetica della carne, Kantorovicz non può non notare come la stessa sia tanto alienata quanto un esemplare magnifico.
Almeno come tutte le altre presenti sulla banchina.
Nel tentativo invece di localizzare l'equivalente di una figura di comando, la cerca del professore lo conduce verso una figura oltre una biglietteria, che per quanto chiusa mostra ancora la presenza dello stesso oltre il vetro blindato.
Nella sua vestizione da doloroso stereotipo per gli occhi, lo stesso pare un'accozzaglia brutale di tutte le divise da capotreno più caratteristiche, noncurante del completo mischione antistorico che si trova davanti, e che ora lo guarda con aria inebetita.
Alcuni lo chiamerebbero genio.
il treno? non vi preoccupate signore. Nel vostro inventario c'è un biglietto quindi arriva. Arriva tra... cinque minuti.
E per quanto vi possiate ingegnare, non sposterà la sua tratta di un centimetro.. -
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Legenda: << Parlato >> - "Pensiero" - Linee temporali parallele
Sebbene gli appetiti sessuali del Professor Kantorowicz non fossero particolarmente intensi durante la sua vita (e la morte di certo non ha migliorato le cose), l’uomo non può che riconoscere l’avvenenza della donna alla quale ha chiesto informazioni… anzi, a ben vedere sembrano tutti bellissimi…
“...come degli attori?” Si domanda.
Deciso a non limitarsi ad aspettare un treno che in effetti potrebbe non arrivare mai, il Professore procede oltre fino a raggiungere la biglietteria (chiusa) e quello strano individuo che più che altro ricorda il cosplay non troppo azzeccato di un ferroviere ad opera di un ebete… che ora fissa il Kantorowicz con sguardo vacuo.
Inizialmente Heinrich reagisce con perplessità alla particolare espressione usata da quella macchietta per rispondergli: << Nel mio… inventario? Sono un viaggiatore, non un magazziniere. >>
Poi qualcosa qualcosa emerge nella mente del trujah. Si tratta del ricordo di una conversazione, ovviamente perfettamente conservato, nonostante in quella circostanza il Professore di certo non vi aveva fatto attenzione. “Sì d’accordo ragazzi… però un minimo di coerenza! Io ho fatto un mago… cosa volete, che mi metta forza 18? Già di inventario posso portare pochissimo… ma vi pare poi che un’armatura possa pesare 65 kg? SESSANTACINQUE CHILI. Che cazzo è, uno scooter? Va bene seguire i manuali, ma appunto… un po’ di buon senso, ragazzi!”
A lamentarsi in quel modo fu a suo tempo un membro di quelli che Kantorowicz avrebbe soprannominato “I Fetenti della Cornell”.
“Che questo abbia a che vedere con il puerile svago di qualche perdigiorno?” Si ritrova a pensare il trujah, non per la prima volta.
<< Cinque minuti, molto bene. >> Si limita comunque a rispondere.
Non ha bisogno di cronometri meccanici o digitali, il cainita: nella sua mente addestrata alla disciplina di Temporis, è appena partito un conto alla rovescia più preciso di quello di un orologio atomico.SPOILER (clicca per visualizzare)Per ora il mio personaggio verificherebbe nella pratica se ciò che dice il bigliettaio è vero. Per i prossimi 5 minuti poi leggerebbe i pensieri di quest’ultimo, cercando di spingersi questa volta più in profondità.
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Al truejah non mancarono quei minuti da attendere. Mentre la banchina ospitava lui e la casuale manciata di caratteristiche bellezze, E mentre l'universo attraversava una nuova fase di entropia partendo dal rancore che solo alcuni master di vampiri possono serbare verso il prossimo loro Il professore non perse tempo e cercò di leggere la mente del controllore o del bigliettaio che fosse.
Nella sua mente tuttavia trovò ben poco di piacevole. A rullo si riproponevano tre immagini specifiche, talmente meccaniche e poco evocative da far dubitare al Kantorovicz di str guardando la mente di una persona, ma un filmato in FMC.
Nella prima immagine si poteva vedere il treno che arrivava
Nella seconda immagine tutti gli astanti sulla banchina
Nella terza tutti i passeggeri che scendevano ad un'altra stazione.
Mai cambi, mai deviazioni, mai diramazioni. E nonostante questo, Heinrich venne attraversato dal dubbio d'essere comunque spettatore non di tre momenti a rullo, ma di decine di centinaia di momenti tutti uguali.
Piccoli, minuscoli dettagli sembrtavano cambiare di volta in volta. il numero di passeggeri, il colore di capelli di una tipa, la posizione di quell'aitante ragazzetto che sarebbe morto subito, il posto a sedere del palese cattivo di cui non puoi rifiutare l'aiuto...
Pensieri che purtroppo il Kantorovicz non potè che interrompere, quando con rumore e vapore comparve sulla distanza una locomotiva fischiante. Le persone sul binario iniziarono ad animarsi festanti.
è il treno! finalmente!
Cinque minuti spaccati al minuto secondo, ed il treno era effettivamente arrivato sul binario.
Era un vecchio treno nero, classe 1970 o giù di lì. Di quel tipo che si trova sempre, anche se dovrebbero essere fuori produzione da quasi sessant'anni. E ora, sulle sue carrozze scure e senza nessun'altro all'interno, i vari passeggeri salivano prendendo posto, ostentando il biglietto come fosse un lasciapassare per il paradiso.
Neanche il tempo di muovere un passo, e il controllore di poc'anzi si era già mosso appena alle spalle del professore. ah, finalmente è arrivato. Visto? ora può salire. si ricordi di tenere il biglietto, così può finalmente salire. salga e si goda il viaggio!. -
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Henrich Kantorowicz attende in composto silenzio i predetti 5 minuti d’attesa.
Resta composto e impassibile, Herr Professor anche quando all’arrivo del treno una donna impellicciata comincia a fare freneticamente avanti e indietro lungo il binario, in sella ad un monociclo d’altri tempi ed evidentemente in preda alla sindrome del treno che scappa.
In quanto al mezzo, ora fermo al binario, si tratta di un treno della seconda metà del secolo scorso di un colore nero opaco che, nella sua arretratezza, appare al truejah del tutto normale…
<< Certamente. >> Si limita a rispondere al ferroviere, tenendo fra le dita guantate di pelle scura il biglietto, in modo che risulti in bella vista. << Per che ora è previsto l’arrivo? >>
Quindi, con quel senso di ineluttabilità che appunto accompagna una scelta tirata come quella, il Kantorowicz salirebbe sul treno, andando ad occupare il proprio posto riservato.SPOILER (clicca per visualizzare)Ovviamente qualora la risposta del ferroviere a quest’ultima dovesse risultare particolarmente inquietante, Henrich eviterebbe di salire
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l'arrivo del treno sembra segnare qualcosa nella mente e nei comportamenti dei circostanti, che con composta eccitazione si accalcano per salire, sotto il comprensivo e paternalistico sguardo del capotreno che ora "troneggia" nel suo assurdo outfit davanti al Truejah. signore mio lo apostrofa il treno arriva quando deve arrivare, dove deve arrivare e al momento esatto in cui deve arrivare.
Credo che lei più di tutti dovrebbe sapere che il tempo non risponde a nessuno se non al tempo. E così il treno. così esorta il professore muovendo una mano delicatamente verso la sua spalla, come a spingerlo verso il treno. suvvia, non si faccia pregare! lei deve soltanto sedersi, godersi il viaggio, farsi affascinare dai personaggi e fare l'unica strada che le viene consentita senza deviazioni alcune.
E poi si arriva. concluse traboccando un'espressione sentita e un po'... frettolosa? quasi infastidita dalla domanda che riteneva ovvia.SPOILER (clicca per visualizzare)Vedi tu se ti è sembrata inquietante abbastanza :'D. -
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“La stazione delle scelte tirate.” Pensa Heinrich mentre si avvicina alla porta aperta del vagone più vicino. “Un sistema che tende ad un’unica arbitraria decisione.”
Salire su quel treno significa stare al gioco del Direttore o di chiunque si celi dietro il suo ghigno scheletrico.
“Proviamo ad alterare lo schema.”
Il Kantorowicz è uno studioso abituato all’esercizio della destrutturazione e l’approccio dogmatico del ferroviere che gli ha appena fatto quel discorso così tautologico proprio non gli va giù…
Ed ecco il Professore fare un improvviso dietrofront e guardarsi rapidamente attorno.
“Cosa succede se una di queste macchiette è costretta ad uscire dal copione?”
Verosimilmente dovrebbe esserci lì vicino ancora una donna incapacitata dal bacio del trujah.
In tal caso l’uomo si assicurerebbe che questa perda il treno.
In caso contrario cercherebbe di individuare rapidamente il soggetto più vulnerabile e ad intrattenerlo prima parlandogli e poi eventualmente ricorrendo alla forza e ai suoi poteri...
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signore? ...signore?!? ma dove... dove va???? verte la domanda con crescente disperazione del capotreno, mentre il Kantorovicz si avventa con balzo non eccessivamente felino verso il loco dell'abbandono della preda.
Questa, una soubrette in un tubino glitterato che tanto si addice alla scena assurda di essere in una stazione del treno simile, pare essersi ripresa sorprendentemente bene, e per quanto barcollante e chiaramente più lenta a reagire, punta al treno come chiunque altro.
No la prego! signore! il treno! Deve soltanto sedersi! tuona ancora allarmato il capotreno, mentre muove rapide falcate verso il Kantorovicz, altrettanto diretto a sua volta verso la precedente vittima.
guardi che abbiamo un parco di belle figliole invidiabile! non servono a niente se non a farla sentire inadatto ma le abbiamo!
La donna d'altro canto, bella come il sole, inarrivabile come qualunque png e dalle capacità di interazione non dissimili da quelle della colla stick, non sembra riuscire a far altro che cercare di scartare il Truejah per salire sul treno.SPOILER (clicca per visualizzare)Il capotreno ti tallona, ma hai ancora un azione prima che ti raggiunga. d'altro canto la donna sembra debilitata ma determinata a salire sul maledetto treno.. -
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Il Professor Heinrich Kantorowicz ora può percepirlo chiaramente. La stazione, il capotreno, i passeggeri: un unico organismo che sta iniziando ad avvertire il trujah come il corpo estraneo quale in effetti è (o dovrebbe essere). Ciò non dissuade lo studioso dal portare a termine il suo esperimento e anzi, l’uomo diviene ancora più determinato a generare una singolarità in quello che suppone essere un sistema di prevedibilità perfetta.
Avvertendo tuttavia di avere un breve spazio di manovra prima che il capotreno gli sia addosso e memore della disumana forza del vecchio in piazza, che pur sembrava un comune mortale anch’esso, il Kantorowicz si concentra sulla donna, che con ottuso stoicismo sta comunque contrastando gli effetti del bacio (e dell’ingente perdita di sangue che esso comporta) per salire sul treno come da copione.
Affianco a lei una sua copia identica, eterea ed evanescente. A percepire quest’ultima solo il trujah e un tizio con una t-shirt dei “Pantera” appartenente alla sua stessa linea temporale. Si tratta di un tizio sulla quarantina (o sui trenta portati molto male)con una barbetta da adolescente e i pochi capelli in testa raccolti in un unto ciuffo.
Osserva la donna con mal celato desiderio, mentre scuote il capo e con l’aria di chi la sa lunga commenta: << Come se la sta giocando male… >>
Ignorando quella non-presenza, il trujah riflette velocemente e giunge ad una possibile soluzione.
Ricorrendo ai doni di Temporis, cercherà dunque di sospendere l’azione di salir sul treno della viaggiatrice senza sfiorarla con un dito.
Quindi scarterà di lato muovendo nella direzione opposta: in questo modo se il capotreno continuerà a stargli addosso non potrà al tempo stesso assicurarsi che anche la donna non perda il treno.SPOILER (clicca per visualizzare)Temporis 3 sulla donna e ci spenderei un punto volontà.
Edited by EnricoPallazzo - 28/2/2022, 23:52. -
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l'improbabile manovra del Kantorowicz ebbe immediatamente successo, riuscendo a rallentare i già lenti movimenti della donna riducendoli a microspasmi di un film al rallentatore.
Un'azione non da poco, che scuote il cuore del capostazione sempre più sudato e perplesso, mentre con crescente preoccpazione si lancia all'inseguimento del Vampiro sapiente, non prima di aver lanciato uno sguardo preoccupato e pieno d'ansia verso la modella rallentata nel tempo
NO! la mia trama! pare stridere di irritazione e paura per questa volta passi, ma guarda che non hai notificato il potere in equipaggiamento! urlò quindi a Heinrich mentre disperato abbandonava l'inseguimento per piazzarsi dietro la donna, sforzandosi nervosamente di spingere l'immobile verso il treno.
Il truejah per la prima volta aveva del distacco. doveva decidere come sfruttarlo. E i binari della stazione sembravano essere ancora troppo vicini..
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