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Edificato nel 18° Secolo, lo storico edificio è stato uno dei due ospedali universitari facenti parte del Medical Center of Louisiana at New Orleans (MCLNO). Ciò fino all'evacuazione causata dall'abbattersi dell'uragano Katrina.
Da allora l'ospedale non venne più ripristinato e riaperto, ed è ora lasciato in uno stato di abbandono.
Elijah ne ha occupato una frazione nei piani superiori, che ha riadattato a una sorta di semplice appartamento.
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Il Goblin si trovava nel suo rifugio, impegnato in una delle sue tipiche attività che si guardava bene dal condividere con altri Fratelli dato che come ogni buon Celato era del parere che meno cose si sapevano di lui e meglio era.
Sembrava una notte tranquilla destinata a proseguire senza nulla che potesse interrompere in qualche modo le sue attività, quando all'improvviso il Goblin udì chiaramente il rumore di un veicolo. Sbirciando dalla finestra, Elijah vide un fuoristrada parcheggiato alla bell'e meglio nei pressi del portone d'ingresso dell'edificio, da uscì un uomo di cui non riusciva a vedere la faccia a causa della distanza ma chiaramente corpulento.
Sceso dal veicolo, l'uomo iniziò a girare nei dintorni dell'edificio, come se stesse cercando qualcosa, o qualcuno.
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Elijah stava trascorrendo pigramente la nottata sul divano di pelle che aveva comprato di seconda mano a un mercatino delle pulci. Si trastullava con uno sei "souvenir" dell'ultimo colpo: una tetradracma del V secolo avanti Cristo rappresentante una creatura fantastica dal corpo taurino e dal volto umano e barbuto. Si rigirava l'antica moneta tra le dita, facendola roteare fluidamente. Nell'altra mano, il cellulare trasmetteva da Youtube un video di cucina messicana a 360 p. Non il massimo, ma con la connessione wifi fregata all'università, non ci si poteva lamentare troppo.
Un sospiro rassegnato all'ennesima interruzione pubblicitaria.
La frustrazione venne mitigata dal suono esterno. La curiosità ne prese il posto. L'ospedale abbandonato non era certo il luogo ideale per una gita fuori porta da parte di qualche comune impiegato sovrappeso.
Elijah salì sulla scala che gli dava accesso diretto al tetto, si legò alle spalle il poncho, a mò di mantello, per liberare le membrane che collegavano braccia e gambe come le pseudo ali degli scoiattoli volanti. Sotto al poncho, come al solito, era completamente nudo (difficile trovare mutande o pantaloni, quando gambe e braccia sono un tutt'uno).
Balzò dal tetto, verso un piano inferiore, più vicino a quello strano visitatore. Silenzioso, ancora non voleva rivelarsi.
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Il Goblin scese furtivamente sul un piano che potesse permettergli di avere una visione migliore dello strano visitatore. Da quello che il vampiro riusciva a vedere, si trattava di un uomo sulla quarantina con un braccio tatuato, un capello verde e una maglietta blu che decisamente non era la sua taglia, non dava l'impressione di essere un tipo particolarmente sveglio.
L'uomo continuava ad girare intorno all'edificio con espressione confusa, ogni tanto si fermava e controllava qualcosa scritto sulla busta di una lettera. Dopo qualche minuto, l'uomo, apparentemente spazientito, iniziò a dirigersi verso l'ingresso dell'edificio.
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Se non altro l'intruso non sembrava pericoloso. Ma che ci faceva un... postino? In un ospedale abbandonato da anni? Chissà, forse era arrivato un nuovo lavoro.
Il Goblin dispegò nuovamente le sue ali abbozzate, per scendere silenziosamente al suolo, a diversi metri dallo sconosciuto Si risistemò il pncho, per rendersi presentabile, e si calò il cappuccio, per rendersi ancor più presentabile. Quindi si avvicinò alle spalle dell'uomo.
C'è posta, ciccio?
Una voce stridula e gracchiante uscì dal fagotto incappucciato. L'altezza di circa un metro e mezzo favoriva il fatto di non farsi scorgere in volto, coperto dal cappuccio.
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L'omone voltò la testa cercando di nascondere malamente il suo spavento per essersi trovato qualcuno alle spalle all'improvviso.
Sto cercando David Bowie, mi hanno detto che abita qui. detto ciò l'omone mostrò la lettera, tenendola tra l'indice e il medio della mano Se sei tu, questa è per te.
Nella busta contenente la lettera si potevano leggere le scritte From: Mr. C To: The Goblin King Location: Charity Hospital.
Goblin King... David Bowie... Che battuta di merda.
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Il ciccio-postino era abbastanza fortunato da non sembrare così sveglio da averla pensata da solo; altrimenti se la sarebbe scordata la mancia.
Elijah agguantò la busta, infilò la mano nodosa in una delle tasche del poncho, e ne raccattò qualche banconota sgualcita.
Tieni, ciccio. Te lo sei guadagnato.
Spinse le banconote (in totale una ventina di dollari) nel palmo dell'uomo.
Quindi lo congedò, e si sarebbe allontanato verso l'edificio per poi appoggiarsi a un muro dove una luce dalla strada gli avrebbe permesso di leggere la lettera.
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L'omone rimase abbastanza perplesso per la mancia lasciata dal Celato.
Uh... grazie? commentò, prima di lasciare la lettera al vampiro e allontanarsi dopo un saluto con un movimento della testa.
Il vampiro si allontanò in un punto sicuro dove poter leggere con tutta calma il contenuto della busta, a tatto sembrava ci fossero diversi fogli.
Aperta la busta, la prima cosa che vide fu una lettera, il resto erano foto fatte da diverse angolazioni sul cadavere di un bambino di cui porca puttana se avrebbe fatto volentieri a meno di vederle. Quale mente disturbata poteva anche solo pensare di fargli recapitare quelle foto?
Non troppo contento, il Goblin iniziò a leggere il contenuto della lettera.
CITAZIONE Saluti Goblin King, sono Mr. C.
Forse ci siamo visti a qualche recente riunione di clan, o forse no, ma francamente chi se ne frega, non è questa la cosa importante.
Ti mando questa lettera per informarti che nel Tulane si aggira qualcuno che sembra avere una predilezione nel nutrirsi di bambini, ti lascio delle foto nel caso volessi indagare sul tipo di creatura partendo dalle ferite lasciate sul corpo, potrebbe essere un Fratello come potrebbe non esserlo, mai dare per scontato che siamo le uniche creature della notte. Ho pensato di avvisarti dato che il Tulane è zona tua, sia mai che qualcuno ai piani alti nella fretta di chiudere le indagini inizi col fare accuse a caso.
P.S. : ho fornito il tuo indirizzo per far consegnare un pugnale cerimoniale in ferro battuto, ho valutato la possibilità di aver a che fare con una creatura delle fiabe. |
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Porca puttana!
L'esclamazione fu più di quanto naturale potesse uscire dalla bocca del Fratello. Un secolo di non-vita e di violenza forzata non rendevano comunque piacevole simmili visioni gore. Eppure, nonostante l'esclamazione, lo sguardo non si era discostato, ma era rimasto fisso, a palpebre spalancate. Lo sguardo di un cadavere che stava dimenticando come fingere di essere umano.
Al Goblin parve estremamente strano, perfino inquietante, che quel compagno di Clan potesse avere un qualsiavoglia senso dell'umorismo. Sicuramente lo nascondeva bene sotto l'assurda maschera da cattivo del cinematografo. Ancora più inquietante, che gliene fregasse qualcosa della reputazione del Goblin.
Il Nosferatu decise che doveva fare una ricerca per conto suo. Tornò al suo appartamentino abusivo, un po' scalando le grondaie dell'ospedale abbandonato, un po' sfruttando le scale dei piani semi vuoti, soffermandosi per un dovuto segno di saluto ai pochi disgraziati che avevano deciso di rendere quella desolazione un rifugio. Una volta al sicuro nella sua casa dolce casa, Elijah si impegnò in una ricerca su quante notizie ci fossero nel web riguardo quei cruenti omicidi.
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Il Celato si mise rapidamente al lavoro digitando le parole chiave nella barra di ricerca, non trovando tuttavia nulla riguardante omicidi nel Tulane. Ciò che trovò era una notizia di due giorni prima riguardante la scomparsa di Joshua Stepherd, 6 anni, in cura presso l'ospedale e prelevato nel corso della notte senza che nessuno si accorgesse di nulla. Il rapitore aveva rimosso i filmati di sorveglianza e ancora non aveva fatto sapere sue notizie per l'eventuale rilascio. Erano anche presenti foto del bambino, fornite alla stampa dai genitori disperati per la sua scomparsa, ma il bambino della foto non era lo stesso presente nelle foto macabre che Mr. C aveva fatto recapitare al Goblin.
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Davvero peculiare che fosse stato riportato un caso di sparizione, ma non un efferato omicidio. Il precedente caso o era stato insabbiato, oppure non era mai avvenuto.
In entrambi i casi, Elijha pensò he sarebbe stato meglio andare dalle autorità competenti prima di risultare sospetto.
Sarebbe andato dallo Sceriffo e avrebbe messo a disposizione la sua collaborazione nel risolvere il caso.
Prima di prepararsi e uscire muovendosi sui tetti in direzione del Palazzo, si soffermò sulle fotografie, per seguire il consiglio del compagno di Clan e valutare da quella documentazione la tipologia di ferite che erano state inferte alla sfortunata vittima.
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Deciso a recarsi dallo Sceriffo, il Celato osservò meglio le foto che gli erano state mandate. In una Mr. C si era focalizzato sul braccialetto identificativo presente sul polso del bambino, James Davis, ed era inoltre presente l'indirizzo della struttura sanitaria dove era ricoverato, il Tulan Medical Center, come già anticipato dal consanguineo. Dalle foto focalizzate sul corpo, non sembrava ci fossero segni di resistenza, questo portò Elijha a ipotizzare che l'aggressore non avesse avuto troppe difficoltà ad avere la meglio sul bambino in quanto fisicamente più forte. In una foto focalizzata sulla faccia vide che alla vittima erano stati cavati via gli occhi, il volto del bambino inoltre esprimeva terrore, era possibile che fosse cosciente mentre veniva ucciso. Altre foto erano focalizzate sui segni dei morsi presenti sul collo, il Goblin, come Mr. C prima di lui, notò che tutti i denti della bocca che aveva dato i morsi erano appuntiti e irregolari, inoltre sembravano morsi inferti col preciso intento di strappare la pelle dal corpo, era difficile pensare a un attacco di un Fratello, a meno che non si trattasse forse di un Fratello in crisi per mancanza di vitae in corpo.
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