Weyland Private Holding - Ingresso

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    molto bene. Come un cane affamato, Jonathan si dovette appellare alla sua natura non morta per non avere un leggero aumento di salivazione al pensiero di mettere le mani sui fascicoli della Tanner. A prescindere da quello che Agneszka gli stava facendo, sapeva fin dall'inizio che nella piramide c'era una sola potenziale rivale al suo gioco, ed era l'informatica. Il pensiero di assorbire le ricchezze della stessa nel corso della caccia stessa lo stava in qualche modo ingolosendo... e nell'angolo più remoto della sua testa non riusciva a decidere se questo pensiero fosse suo o meno.

    comprendo. il comando di proseguire lo invitava a fare un rapporto completo, e non si voleva certo esimere dal lustrare il proprio lavoro con un briciolo di umiltà (che con ogni probabilità era solo la ciliegina finale su quella torta di egomania che Vardaman celava sotto il proprio sorriso.
    Anche se a dire il vero non c'è molto da dire: Il carico è stato portato a casa senza parrticolari intoppi, all'infuori di un po' di traballo e traffico. la consegna è avvenuta puntuale, siamo partiti in orario e ci siamo mossi con solerzia. Per andare sul sicuro abbiamo fatto una tappa extra in un luogo sotto il presidio di un mio contatto, dove il carico è stato sorvegliato da uomini efficacemente ignari, per poi concludere e proseguire questa sera.
    Una consegna pulita, senza sbavature.

    Rimase quindi sull'attesa di domande.
    ci sono sempre domande. specie quando non c'è un cazzo da chiedere.
     
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    "Mi servirà il tragitto completo e il punto in cui vi siete fermati, corredato del nome del tuo contatto. Non immediatamente, ma sicuramente prima dell'alba." Rispose velocemente. "Reputi che ci siano stati momenti in cui il convoglio può essere stato seguito o manipolato? E durante il giorno hai provveduto ad approntare una registrazione del mezzo per essere sicuro che qualcuno non si sia avvicinato, anche solo alla motrice?"

    "Hai qualcosa da dire in merito al lavoro svolto da Elias?"
     
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    Vardaman flesse appena il capo, annoiato dalla banalità delle domande. Routine. capisco la paranoia ma così è ridicolo.
    Inspirò appena, cercando il modo diplomatico per metterla giù senza esacerbare il proprio ego, localizzando le giuste parole all'interno della sua mente per rendere chiaro il punto: LUI era un professionista nel suo campo.
    LUI non aveva dubbi.
    LUI...
    ...Lui non ricordava minimamente a chi si era rivolto.
    ... merda. L'ombra della paranoia e di quello che stava lui succedendo veniva sempre più a montare sulla sua lucidità, in modo assolutamente caotico. Quando mai non si ricordava a chi si poteva rivolgere? Smithers, Poitier, Jennison, Il garage di Manfred, Koastal. Solo per citare alcuni punti sicuri per camion sulla strada tra Baton e Nola.
    Perchè non si ricordava dove cazzo si era fermato?
    In una frazione di secondo, la mente di Vardaman si era espansa oltre ogni possibile paranoia. Ma più di quella doveva assolutamente contenere il proprio sgomento. Doveva essere superiore, foss'anche solo il test di quella maledetta.
    ...Provvederò a procurarle un rapporto scritto con i dati. Reputo che il carico non sia stato toccato. Il mio trasportatore di fiducia al momento è in silenzio stampa, ma posso ancora raggiungerlo entro nottata per maggiori dettagli dell'attività diurna.

    Per quanto concerne Elias...

    Forse normalmente nella sua testa avrebbe commentato qualcosa di acido, di divertente sull'idiozia del compagno.
    Ma ora non sentiva nulla se non un problema sempre più crescente nella testa.
    ...niente da dichiarare, un'ottima compagnia.
     
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    Agniezska si fece leggermente in avanti con il capo, guardando Jonathan in faccia mentre quest ultimo iniziava ad incontrare le prime difficoltà. Un'insicurezza di cui lei si era accorta, almeno secondo la crescente paranoia dell'uomo.

    Ci fu un silenzio pesante, ma di breve durata, dopo il quale l'Anziana tornò a dettare legge. "Recupera ogni cosa, scritta e video, poi portamela."

    Non aggiunse altro nei riguardi di Elias, e si alzò per sancire la fine dell'incontro.

    "Ti farò recapitare il fascicolo sulla Tanner prima dell'alba. Adesso puoi andare, Vardaman."
     
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    Di tutto poteva definirsi sicuro Vardaman, prima di entrare in quella stanza.
    Il beneficio di un'ignoranza così plenaria da dare fastidio è anche una sicumera disarmante anche per la più indagatrice delle menti.
    Tuttavia, sebbene inconsapevole dei motivi che lo portavano ad esserlo, Vardaman stava per uscire da quella stanza con la totale mancanza di quella materia che lo aveva reso popolare nel suo ramo: la certezza di essere in vantaggio.

    Fosse stata la taumaturgia, o il sospetto di essere stato dominato che per quanto improbabile non poteva reprimere del tutto nel suo cervello, Vardaman non aveva modo di poterlo confermare: in quel momento voleva solamente uscire.
    Un Vardaman in vantaggio avrebbe protestato -con garbo- riguardo la mancata consegna del fascicolo; come poteva lavorare senza quei dati?
    Ma una parte di lui in quel momento iniziava a sentirsi più che altro castrata. E quella parte volle assecondare la donna al comando.
    Lunga notte.
    Si disse, prima di uscire. Aveva bisogno di un rapido cambio d'aria. di Riorganizzarsi. e di fare almeno duecento telefonate.
    Vardaman esce all'esterno, cerca di snebbiare un po'. poi inizia a sciorinare i vari nomi tra i suoi contatti minori per capire dove potrebbe essere logico che si sia fermato su quella tratta e pianifica una rastrellata di telefonate. Nel frattempo comincia a scrivere quello che sa con certezza, per cominciare a impostare un rapporto iniziale.
     
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    Fuggito all'esterno - passo duro e sostenuto, d'apparenza - inizió a camminare nel parcheggio, divorato dal tarlo del dubbio.
    Aveva fatto tutto bene, ne era sicuro...non era solito sbagliare , e quando lo faceva sapeva coprire le tracce.
    Andando a ritroso trovò solo la convinzione di aver fatto tutto per il meglio, ma mancava qualcosa...dettagli. Nessun spostamento di tale entità è semplice, comporta scali e controlli, che semplicemente non ricordava.
    Era veramente stato così pigro?
    Digitó numeri, parló con una mezza dozzina di addetti assonnati e ad ogni buco nell'acqua sentì l'ansia crescere in lui.
    Negli attimi tra due chiamate ricevette un messaggio criptato dalla Coterie, dove lo informavano che un suo consanguineo, Inoue, era stato appena condannato a morte ultima.
    Un morto nei loro ranghi poco dopo l'arrivo di quella donna? Non poteva essere una coincidenza, no... Che stesse sfoltendo i ranghi? Prima le due giovani, i cui nomi aveva scorto nella scrivania di Agniezska, poi Musashi, la caccia a Eloise...
    Chi sarebbe stato il prossimo?
    Dubbi e paure riempirono la testa dell'Ancilla, che concluse l'ultima chiamata con un tremolio delle mani.
    Nessuno sapeva nulla del cargo, solo gli addetti ai punti di partenza e arrivo.
    Tra questi solo il nulla.

    inizi a sentirti piuttosto agitato, caro mio.

    Ok per scriverti il report, ma sei in un parcheggio. Vedi tu se te ne freghi e ti metti a scribacchiare su un muretto o preferisci uscire del tutto dall'area della struttura in favore di altri lidi.
     
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    Mi penso osservato, quindi cerco di rimanere in controllo dei miei comportamenti e di cominciare una serie di appunti al telefono nella zona limitrofa. Nel frattempo mi chiamo un Taxi, e mi farò portare eventualmente in zona rifugio. Se non vengo fermato prima, a quel punto magari sclero.
     
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    Infine ritornarono al Weyland, sconfitti.

    Il Lord non era ancora tornato, così seguirono le direttive di Elias e sistemarono l'equipaggiamento e scesero al piano inferiore, dove ognuno aveva una stanza per sé. Rimasero lì fino all'alba, e non gli fu permesso di andarsene nei propri rifugi personali.

    Jonathan ne poté approfittare per conoscere un po' meglio la struttura, veramente di un altro livello se messa a confronto con la cattedrale. E riuscì anche a parlare con Malachia, che accolse il buco nell'acqua di Jonathan con una delle sue occhiate cineree.

    Per il resto il tempo passò in solitaria, fin quando il giorno dopo non furono chiamati al cospetto del Lord, uno alla volta.

    Jonathan non aveva mai subito un vero interrogatorio, quantomeno non fatto da una persona esperta. Fu la notte più lunga della sua vita, nelle mani di un Anziano sull'orlo della nevrosi e con la Dominazione facile. I suoi ricordi vennero catalogati, estratti e rimestati. Fu costretto a rivivere più e più volte quelle poche notti, fino alla nausea. Usarono anche un bastone delle Menzogne, che non reagì a nessuna delle risposte date da Jonathan.

    Alla fine Agnieszka si arrese, e lo mandò via etichettandolo come "l'ennesimo inutile".

    Passarono altri tre giorni prima che fossero liberi di uscire dalla Cappella. Agnieszka li aspettava in quello che doveva essere il suo ufficio, e in serbo un semplice commiato.

    "Sono lieta di annunciarvi che ho passato delle nottate veramente inutili qui, in questo Dominio. Ciononostante ho adempiuto al mio dovere di Lord, e avete una nuova casa, dalla quale sono sicura riuscirete a ricostruire la nomea del Clan."

    "Ora, prima che vada. Tra qualche mese avrete un nuovo Reggente, che sceglierò io stessa in quanto Lord di zona. Nel frattempo Elin sarà la vostra responsabile, oltre che Bibliotecaria. Pertanto la promuovo a Magister."


    La bionda abbassò il capo, in silenzioso ringraziamento.

    "Jonathan Vardaman prenderà il ruolo di quartiermastro, e anche lui sarà promosso a Magister." Attese la reazione dell'uomo, poi si spostò su Malachia Johnson. Il prete non aveva vissuto bene le ultime nottate, vista l'incredibile svista che li aveva portati a controllare una pista ormai fredda. La notte prima lo aveva sentito urlare, e il marchio dell'infamia spuntava ancora dal dorso della sua mano. Come se non volesse guarire.

    "Malachia Johnson tornerà tra le schiere degli apprendisti, così che possa di nuovo imparare a camminare." Agnieszka si alzò, con Elias al suo fianco. "Questo è un addio, signori."

    "Arbitrium Vincit Omnia."

    E così sfilare via dalle loro vite, verso una nuova caccia.


    A te totale libertà nel descrivere le serate, tenendo fede a quanto riportato sopra. Poi commentare il frettoloso commiato della Lord, e reazioni varie. Fatto ciò spostati autonomamente nel tuo rifugio, descrivendo una serata a caso a tre mesi da oggi.
     
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    il ritorno non ebbe alcun peso o presa su Vardaman, che non potè che classificare il tutto come "esperienza di merda".
    Elin sembrava piuttosto ansiosa di parlargli o comunque pareva attendere qualche informazione e Jonathan non aveva veramente nulla da dirgli. Quasi come se la sconosciuta bibliotecaria potesse chiedergli in effetti qualcosa, dopo una conversazione così irrisoria.
    Vardaman la ignorò. non aveva bisogno di altrigrilli per la testa, e sapeva benissimo che l'incubo non poteva che essere cominciato.
    il rientro nelle fredde mura della capella non aveva dato alcuna emozione a Jonathan, anche se lo stesso non poteva che gioire di come finalmente il clan avesse messo una pezza.
    fu l'unica cosa buona, prima di scoprire che la segregazione sarebbe ricominciata per... approfondimenti.

    ***



    Furono tre notti di merda.
    Il suo unico alleato in quella situazione, Malachia, anche fosse solo per lo status quo, stava venendo torturato per i fatti suoi, lasciando a Jonathan il privilegio di un interrogatorio in perfetto stile guantanamo.
    Stanco, tenuto a secco di sangue e incapace di riposare, poteva solo essere grato di non dover respirare o di soffrire in particolar modo delle deprivazioni quali del silenzio o similia. Waterboarding e tortura sonora non erano opzioni percorribili.
    ma questo non impediva certo al proprio carceriere (o forse carcerierI, chi teneva il conto dopo tutte le sessioni) di essere creativo. Di fare domande a trabocchetto, di usare dominazione più e più volte. di leggergli la mente, mentre lo stesso si sentiva costretto per mera sopravvivenza a sopprimere i propri gusti personali. La piramide certo, gli imponeva l'obbedienza, ma mai gli era stato negato di "pensare". Non se era ancora in grado di tenersi la sua merda per sè.
    ma cosa cazzo volete da me?! si domandava, ancora e ancora Jonathan Vardaman, progenie di Raphael, dieci passi, padrone della via del sangue, di questi rituali, dei doni della dominatio e dell'aruspix. No, non ho dominato nessuno, no non ho inseguito christine, no, non ho trovato la Tanner. Tutto quello che ho fatto l'ho detto! vibrava in lui la frustrazione della sua condizione, costretto a scodinzolare per un padrone che disprezzava. una condizione da cui non si sarebbe mai liberato.

    ***



    Ma infine era finita. Il sangue di Agnieszka aveva conosciuto tregua, e la frustrata Lord si era messa a danneggiare Malachia Johnson per le sue inadempienze.
    te l'avevo detto! pensava, cercando di nascondere la propria stanchezza nell'impassibilità e i propri pensieri negli occhiali polarizzati. Perchè sei scemo, non ascolti mai! e adesso guarda il cazzo di marchio che ti trovi! lo vedeva sbucare come un verme dalla mela, e non riusciva del tutto a staccargli gli occhi di dosso.
    Ma in quella non poteva distrarsi. La lord era pronta a vomitare il proprio disprezzo su tutti loro, e a passare il testimone. La sua attenzione si era rivolta dunque su Vardaman, e la promozione lo fece quasi emozionare.
    Salvo poi frustrarlo ancora di più per la facilità con cui un titolo aveva surclassato anni di soprusi.

    In silenzio Vardaman chinò il capo in segno di rispetto, stringendo i pugni nelle tasche e irrigidendosi come un palo. Era troppo stanco per essere più galante, e con fortuna sapeva che quel tipo di ritrovi formali voleva la voce del più alto in carica.
    Non lui.
    "Arbitrium Vincit Omnia." sottovoce nei confronti della lord che usciva. Forse un saluto, forse un verso. Difficile a dirsi.
    Guardò il castello che il clan aveva comprato, la nuova roccaforte del clan. In altre occasioni ne avrebbe visto il potenziale, il lustro, e lo status guadagnato gli avrebbe permesso di approfittarne grandemente.
    Ma non era la notte giusta, e appena possibile si dileguò per tornare al proprio rifugio.

     
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