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Piccolo polmone di verde situato sull'ovest di Lakeshore, si tratta di un'area relax per i cittadini locali che necessitano un prato ove rilassarsi. Non vi sono neanche giostre o intrattenimenti per bambini, soltanto una manciata di panchine e un paio di stradine pedonali che si incrociano al centro, intervallando il calmo orizzonte con querce bianchicce e eleganti lampioni curvi.
La notte non è mai gentile con Crowley, specie negli ultimi mesi. Ormai anche un vampiro lontano come lui dalla scena politica ha capito che è sulla bocca di tutti per i suoi crimini.
Per il "tradimento" ai danni della camarilla, sia in base alle sue scelte che alla scelleratezza del suo ormai ex doppio.
Ma più di questo c'è ancora la diablerie, forse la cosa peggiore che poteva fare.
Involontaria certo, probabilmente non voluta ma... innegabile.
Ancora può vedere, se chiude gli occhi, un'immagine di Raimondo che lo prende per il culo, e Cooper che si intromette per strapparlo dalla morte ultima o dall'esilio, vai a capire cosa quella bastarda della primogena ventrue Susan Miller volesse veramente far lui.
ha imparato suo malgrado a nascondersi ancora di più, a evitare i luoghi in cui Fenrir poteva decidere di "visitarlo" in solitaria.
Ma al contempo ha dovuto piegarsi alla sua routine modificata dai voleri della torre d'avorio.
Ogni settimana, puntuale come una maledizione, doveva riferire all'attuale sceriffo Cooper ogni dettaglio della sua insulsa vita.
Ogni piano. Ogni pensiero. Ogni curva presa e ogni bivio ignorato.
Uno scandaglio delle sue azioni e della sua mente tale che avrebbe alienato più o meno chiunque, specie in una società paranoica come quella dei fratelli.
Ma niente di quanto vissuto fino a ora può stupirlo tanto quanto l'aprire gli occhi questa sera... e scoprire di essere in un parco.
è in piedi. disoscurato.
sotto la luce di un lampione, ritto come una pertica e senza manco provare a nascondersi.
Il buio è certamente calato, ma può vedere immediatamente attorno a se che la vita non si è ancora fermata; lontani sprazzi di persone intente a fare jogging, o chissà che altro, circunnavigano il parco con una leggera corsetta, e poco più in la può notare una donna di mezz'età alle prese con un cane che tira come un forsennato.
E lui, Victor crowley, clan samedi, il più abituato di tutti a nascondersi... è li.
E non sa come ci è arrivato.SPOILER (clicca per visualizzare)non hai idea di che ore sono, nè di che giorno sia (ti sei addormentato martedì mattina che tu sappia ma... chissà...
non hai telefono, non hai orologio, non hai soldi, non hai il tuo bastone, nè nessuno dei tuoi ninnoli.
se ti cerchi nelle tasche hai lanuggine, un dollaro d'argento bucato e nient'altro, salvo gli abiti che porti addosso.
Al momento non sembra esserci nessuno attorno a te, o almeno nessuno urla allo zombie come dovrebbero fare quindi pensi di essere ancora al sicuro.
Leggi le condizioni del tuo pg in quest e Buon game
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Il samedi riaprì gli occhi, rimanendo perplesso dal fatto che non si trovava dove avrebbe dovuto essere. Peggio ancora, oltre a trovarsi chissà dove, non era oscurato, era in evidente modalità violazione masquerade! Vero che nessuno stava gridando di aver visto un morto vivente, ma non ricordava cosa aveva fatto in precedenza, se non aveva ricordi come poteva essere sicuro di non aver girato per la città senza una Maschera? Il samedi ebbe quanto di più simile ad un brivido lungo la schiena al pensiero di possibili nuovi filmati su youtube aventi come titolo "Creepy asshole zombie return" o simili, quel genere di filmati che la Miller e altri stronzi aspettavano impazienti per far pressione a Cooper per liberarsi di Crowley.
Crowley si frugò rapidamente le tasche, notando come non avesse con sé uno stramaledetto nulla a parte una moneta d'argento bucata e lana, ora che ci faceva caso in effetti non aveva neanche il suo bastone e il fedora fancy.
Ma che diavolo sta succedendo?
Non era tutto, poteva sentire che il suo corpo aveva ricevuto delle percosse, e oltre quello aveva consumato una discreta quantità di vitae. Più si accorgeva di nuovi dettagli e più ne rimaneva confuso. L'idea che i quattro individui spagnoli potessero averlo trovato non contribuiva certo a farlo rilassare, ma doveva calmarsi e cercare di capire come potesse essere finito lì, oltre a capire dove si trovava di preciso.
Approfittando del fatto che in quel momento apparentemente nessuno stava facendo caso a lui, Crowley cercò un punto poco illuminato dove potersi nascondere e fare ricorso alla Maschera per assumere le sembianze di un amichevole vecchietto a caso, uno dei tanti disgraziati di cui si era nutrito nel corso degli anni, gli sarebbe servito in seguito per avvicinare eventualmente un mortale e farsi dire l'ora, doveva capire per quanto tempo era rimasto fuori.SPOILER (clicca per visualizzare)Ricapitolando: Maschera con aspetto 1 per assumere le sembianze di un vecchio dopo essermi nascosto da possibili osservatori, dopo osservo meglio gli oggetti che mi sono trovato in tasca: mi fanno venire in mente nulla o hanno qualcosa di particolare (oltre al fatto che la moneta è bucata)?
Fatto ciò mi osservo intorno per trovare eventuali tracce del mio passaggio (oltre a dei cartelli che possano in qualche modo suggerire in quale parco mi trovo).. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)oscurazione entra in automatico, non ti sto a far tirare se va bene una faccia brutta qualunque.
Crowley approfittò del secondo di lucidità appena sopravvenutogli per nascondere il suo evidente corpo deforme, per celare la masquerade ancora una volta e per sperare di non averla infranta prima.
Anche se la quiete circostante lasciava intendere che nessuno lo avesse visto, effettivamente si trovava in mezzo a un parco di notte, illuminato da lampioni.
Inoltre si rese anche conto di non avere idea di dove cazzo fosse. Sapeva che vicino a casa di Jason non c'erano parchi, e che il più vicino era un parco giochi per bambini ma non vedeva scivoli o altalene. Solo un'area verde, una spiana d'erba e alberi.
Dopo essersi sincerato di non essere più una violazione su gambe, e dopo aver realizzato il completo smarrimento spaziotemporale, Victor diede un'occhiata al dollaro bucato.
Per renersi conto che...era un dollaro bucato.
Leggermente odorante di alcool, anche se il puzzo generale di crowley aveva soppresso in buona parte un'eventuale profumazione.SPOILER (clicca per visualizzare)2023-11-07 03:06:53 Crowley rolls 6 dice to attenione (Diff 8) 10,8,6,2,9, 6 [3 successes]
realizzato che la moneta non gli diceva un cazzo di niente, l'innocuo vecchietto controllò la zona circostante.
E a ben ragione, poichè si accorse solo in quel momento di una figura secondaria a circa venti metri da lui.
si trattava di uno strano tipo vestito di malva e nero, elegante come se fosse uscito dall'ufficio poco prima, ad eccezione di un paio di orribili stivali di gomma e di un cappello a falda larga così rosso e adornato di piume e perline da sembrare quello di un pappone.
Stava immobile, fermo.
e Victor non potè fare a meno di sentirsi i suoi occhi addosso, a dispetto del fatto che la falda del cappello ne copriva interamente il volto in un gioco d'ombre.. -
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Il samedi osservò la moneta, più e più volte, ma non gli diceva assolutamente nulla, non si spiegava perché mai un morto di fame come lui sarebbe dovuto andare con una moneta - ma in verità avrebbe sorpreso vederlo in generale con dei soldi in tasca - , l'unica cosa inusuale che notò era il leggero odore di alcol che emanava.
Strano... Avrò mica accompagnato Jason a bere in qualche bettola e questa moneta è semplicemente il resto?
No, la risposta doveva essere sicuramente un'altra, il suo ghoul era totalmente autosufficiente e non necessitava che il suo Domitor gli facesse da balia mentre andava in giro a fare serata...
Poiché al momento non aveva elementi sufficienti per capire il motivo di quella moneta nelle sue tasche, Crowley si osservò intorno, notando a pochi metri da lui un individuo che quasi con certezza doveva essere un pappone, o un tipo particolarmente eccentrico, o molto più semplicemente uno incapace di abbinare l'abbigliamento. Vestiario stravagante a parte, il samedi era quasi certo che l'individuo lo stesse osservando, anche se non riusciva a vederne il volto a causa della falda del cappello che indossava.
È una mia impressione o mi sta osservando? mentre ci pensava, il samedi iniziò ad avvicinarsi a passo lento, stava pur sempre impersonando una vecchia cariatide, sorridendo sdentatamente al bizzarro e presunto osservatore.
Buonasera figliolo, scusa il disturbo, sapresti mica dirmi dove mi trovo? Sai, temo proprio di essermi perso e, imbarazzante da dire, non ho nemmeno idea dell'orario poiché non mi sono portato dietro l'orologio. e rise bonariamente, una risata bonaria abbastanza forzata in verità.. -
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l'uomo vestito malva e nero, il calzatore di orribili stivali di gomma gialli e portatore di gran cappello, non diede impressione di essere spaventato o di volersi muovere.
Sebbene avvicinandosi Crowley avesse comunque immense difficoltà a capirne ancora i lineamenti, opportunamente coperti dal vestiario stravagante e dalle ombre castate dallo stesso, lo stesso rispose alle domande di crowley mentre questi era ancora a distanza.
Siamo ad Harlequin Park, nel Lakeshore la voce aveva più o meno la stessa nota armonica di un bidone di latta pieno di vetro tirato giù da una rupe; cavernosa ma graffiata, stridula e al tempo stesso con una nota ovattata di sottofondo, quasi duale.
e sono le... porse quindi il polso alla sua attenzione, facendolo sparire dentro quella stessa ombra che impediva a Victor di vedere in faccia il suo interlocutore. ...22:30, più o meno. gracchiò in risposta rimettendo la mano in tasca.
pur non riuscendo a scorgerlo in faccia, nuovi elementi saltavano agli occhi del samedi manmano che si avvicinava.
Pur vedendo di sfuggita appena la sua mano, victor intravide diversi anelli, pacchiani e dorati, incastonati sulle dita secche e sfibrate. La pelle lasciava intendere che si trattasse di un afroamericano.
Victor notò che era inoltre molto magro, non doveva pesare più di sessanta kg, a dispetto del fatto di essere alto almeno un metro e ottanta.
Gli eleganti abiti che portava addosso erano puliti di fresco, fatta eccezione per gli stivali, inzaccherati di un fango marrone scuro e nero per una buona superficie.
Sulla sommità del cappello si potevano scorgere cuciture esterne che sul primo impatto parevano disegnare una sottile griglia nera laterale.
E soprattutto, Pendente sulla sua bella camicia nera, vi era una collana di perle bianche e rosse, terminante con un ciondolo molto particolare; una croce composta da due vecchie chiavi di ferro, legata assieme da un filo rosso.SPOILER (clicca per visualizzare)Quest'ultimo, non ti faccio neanche tirare, è un simbolo spesso associato a Papa Legba. i compiti a casa a riguardo li fai tu, partendo dal presupposto che con occulto al tuo livello sai di che si tratta.
l'azione si chiude con te che sei a circa 5 metri da lui. Ancora non lo vedi in faccia.. -
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Il samedi trattenne a fatica una faccia stupita nel preciso momento in cui udì la voce da usignolo del misterioso estraneo, tutto si sarebbe aspettato tranne che una voce simile.
Oh, grazie, molto gentile. commentò, falso come il demonio, mentre tentava vanamente di vedere quale volto si celasse in quel cappello. L'unica cosa che poteva dire di lui, avendogli visto di sfuggita la mano, era che si trattava di un individuo afroamericano piuttosto magro nonostante la sua altezza. La cosa che più attirò la sua attenzione fu il ciondolo che indossava: una croce composta da due vecchie chiavi di ferro, legata assieme da un filo rosso, nella religione haitiana è un simbolo associato a Papa Legba, uno dei loa più importanti per il suo ruolo di mediatore o intermediario tra i vivi e gli spiriti. Il ciondolo, unito al suo peculiare modo di vestire, portò il samedi a ipotizzare di avere a che fare con qualche fedele della religione Voodoo, forse un oungan?
Bel ciondolo, simbolo della religione voodoo, giusto? Se non ricordo male quel simbolo è associato nello specifico al loa Papa Legba, ma non vorrei sbagliarmi.SPOILER (clicca per visualizzare)Domanda di rito: mi accorgo per caso se respira?
Edited by No Life King - 7/11/2023, 23:07. -
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nello scambio immediatamente successivo, l'uomo si concesse una mezza risata a denti stretti, che continuava a suonare come un concerto di piatti rotti su bottiglie infrante Conosce? rispose, con falsa, falsissima sorpresa.
l'ossuto elegante portò quindi la mano inanellata alla croce, sollevandola appena dal petto e rigirandola fra le dita secche. Crowley non era chissà che orafo, ma se ogni anello su quella mano era di oro vero, c'erano almeno tremila dollari solo tra mignolo e pollice.
sì, mi dicono che sia usanza portare un simbolo. specificò, allungandola appena, tendendo la collana di perle ed esponendo la croce di chiavi alla luce artificiale del lampione appena dietro di lui, aumentando l'impossibilità di Crowley di vedere lo strano tizio in faccia.
ma lei è forse un praticante? Houngan? Bokor?
...Mambo? aggiunse ridacchiando.. -
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Se fosse stato ancora umano, probabilmente avrebbe sbavato alla vista di quegli anelloni d'oro, era quasi tentato dal chiedergli se poteva stringergli la mano per cercare di sfilarglieli. Curioso che girasse tanto tranquillamente con roba così preziosa addosso, incurante che di notte gira un sacco di brutta gente, alcuni arriverebbero a uccidere per impossessarsi anche di uno solo di anelli del genere.
Oh no, niente del genere. Mambo in particolare poi la vedo un po' difficile. ridacchiò, Mambo dopotutto era semplicemente la versione femminile dell'Oungan Vengo da una famiglia legata per tradizione al voodoo, con origini haitiane, quindi mi sono state insegnate diverse cose a riguardo. la voce del samedi assunse un tono orgoglioso nel momento in cui fece riferimento alla sua famiglia vampirica, seppur senza nominarla esplicitamente.
Perdoni la domanda, ma non ha paura a girare con quegli anelli preziosi in bella vista? NOLA non è proprio famosa per avere un tasso di criminalità basso.... -
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capisco capisco tagliò corto la figura, rimettendosi quindi composto, retto, con le mani in tasca a fissare Crowley con occhi che a quest'ultimo non sembrava per nulla dato vedere.
beh, non si direbbe da qui, mi conceda questo. aggiunge, chinando il capo sulla sinista ma l'aspetto può ingannare... così come tutto il resto.
lasciò cadere con poca eleganza questa risposta nel silenzio, per poi continuare nella sua contemplazione.
perchè? domandò con tono stupito, tirando fuori gli anelli ha intenzione di rubare il mio oro? rimise rapidamente la mano in tasca, e anche se tutto quello che diceva pareva intriso di una vena di sarcasmo, quella domanda pareva posta con sincera curiosità.
non vorrà certo approfittare della mia cortese attenzione per sfilarmi uno di questi ninnoli no?. -
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Eh, sì, posso immaginare la sua perplessità a riguardo, ma posso assicurarle che è così. affermò Crowley, mentre accorciava le distanze per vedere la faccia dell'uomo, fermandosi solo quando questi domandò se per caso avesse intenzione di fottergli gli anelli. Il samedi si concesse una risata bonaria, perché in effetti ci aveva pensato per un momento, ma, si sa, non necessariamente uno che pensa certe cose per un momento poi le mette effettivamente in pratica.
Ma le pare? Tra l'altro, anche ammettendo che avessi davvero simili intenzioni, la vedrei un po' difficile sfilarle un anello senza che lei se ne accorga. e giù un'altra risata.. -
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Capisco. l'uomo non rise manco una volta, ma ripose nuovamente un'apparente calma nel suo fare, aggiustando il cappello in modo tale da porre un saluto e nel contempo rendere crowley ancora più impossibilitato a capire chi cazzo esso fosse.
ossequi a lei allora! concluse con un saluto.
Fece dietro front sui suoi stivali marci e si iniziò ad allontanare a passo lento, accompagnando ogni movimento con il rumore scricchiolante della gomma e dell'acqua di cui probabilmente i suoi piedi erano intrisi.. -
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Il samedi osservò l'uomo, che sembrava far di tutto per non fargli vedere la faccia, o forse era solo la sua impressione, dopotutto Crowley non era mai stato famoso per intuire i motivi dietro alcuni comportamenti. Cento anni di vita sprecati.
Ossequi anche a lei, signor... si interruppe, rendendosi conto che in effetti non si era minimamente preoccupato di chiedergli il nome Sorbole! Mi rendo conto solo ora che non ci siamo presentati. Posso chiederle il suo nome? Non vorrei doverla chiamare Papa Legba. ridacchiò.. -
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l'uomo stava già andandosene via, ignorando il fatto di non essersi presentato e tutto quello che potesse infine derivare da quel fugace, bizzarro incontro. Ma al parlare di Crowley si fermò e fece nuovamente mezzo giro sui tacchi.
...dovrei? domandò, incredulo e un pelo sarcastico. Ha abitudine di chiedere nome e vari di coloro che la riprendono da strasa quando è smarrito e perduto... simpatico vecchietto?
accennò un sommesso ridacchiare, prima di lanciarsi e poi, anche se le rivelassi il mio nome, la lunga scia di vocalizzi che servono per richiamare la mia attenzione, a che le servirebbe? quale vantaggio può trarne in notti così confuse e caotiche?
Papa Legba invece... sarebbe anche un onore commentò ancora ma temo che sarebbe un'eresia per voi, per la vostra famiglia, dico bene?
ammiccò con la testa in favore di crowley, che nuovamente si sentì lo sguardo glaciale addosso, gli occhi di una persona che riuscivano a scavarlo dentro, che in qualche modo vedevano il suo vero io. Lo conoscevano.
Ma era tutto nella sua testa. era paranoia, quella che sentiva? o la notte aveva portato al valicare di Victor qualcosa di diverso?
Comunque, se la fà stare meglio... mi chiamo Baptiste fece una breve pausa, avvicinando la secca mano ingioiellata alla giacca, andando a cercare una tasca interna... o una fondina.
lei invece?. -
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Beh, non sempre, lo ammetto. ridacchiò bonariamente Lo faccio solo con chi si è guadagnato la mia simpatia.
Assolutamente. confermò quanto affermato dall'uomo Non a caso ho detto che non avrei voluto iniziare a chiamarla così. detto ciò esibì un amichevole sorriso che, col suo reale volto, avrebbe fatto venire voglia di dargli una pacca sulla spalla con una spranga.
Io? Sono il signor Crowley. breve pausa teatrale, come se si aspettasse una domanda a cui avrebbe dato già la risposta Sì, come il famoso esoterista, ma non c'è alcuna parentela, non che a me risulti almeno.. -
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il signor Crowley. mastica quel nome con la sua voce spaccata e orribile, emettendo un fischio a ogni I che quasi fa rabbrividire victor.
No, non quasi.
Per la prima volta in decenni, al di sotto della maschera dei mille volti, victor può sentire la sua pelle accapponarsi leggermente.
Una sensazione che mancava dall'ultima notte in cui il cuore aveva battuto.
è un nome interessante. gracchia ancora, graffiando le parole ed estraendo quindi dalla tasca della giacca... una lunga pipa ondulata, dal bocchino molto sottile.
Crowley osserva di sfuggita la scena, forse preso dalla strana reazione del suo corpo, mentre Baptiste affonda il bocchino nel buio, e a giudicare dai suoni ovattati vi preme contro le labbra.
Sa cosa? mi ricorda una notte, di tanti anni fa continua a parlare, diventando improvvisamente amichevole. La mano ora torna alla giacca, e ne estrae con molta più rapidità quello che sembra un sacchetto di tabacco e una scatoletta di fiammiferi.
Credo fosse qui, o comunque da qualche parte limitrofa al mississippi. Ero sul Gold Hope, un casinò galleggiante. Lo conosce? se lo ricorda?
Come un lampo brutale e improvviso, crowley si ricordò del Gold Hope. Un posto d'oro per il suo essere un giocatore E un truffatore. Portafogli gonfi sempre e una manica di ricconi che a malapena sapevano tenere le carte.
avevo una mano incredibile, due assi e tre re. un full alto abbastanza da farmelo ricordare. racconta mentre inizia a riempire la cavità della pipa di tabacco color ambra. Una variante così forte da sentirsi anche da quella distanza.
sisi, rammento perfettamente quella mano. ero così attento alle cose che mi ero convinto che avrei vinto. Chi non l'avrebbe fatto, non pensa?
Ma non ero lì per vincere.
...
...no, un'amica mi aveva chiesto un favore, dovevo constatare che il suo "bambino" stesse bene. Baptiste sospirò, sfiatando per tutti e cinque i metri nua ventata di tabacco e zucchero che investì in pieno le narici del vampiro, inebriandolo.
Col senno di poi è... ironico tutto questo. Ma all'epoca era tutto diverso.
Dovetti perdere quella mano.
E anche non avessi fatto storie, la persi contro uno che aveva scala reale. Peccato che uno dei re che aveva giocato ce l'avessi io in mano...
l'odore di tabacco mielato si dissolse,così come era venuto, lasciando Crowley libero di nuovo di respirare gli odori più classici. L'erba. lo smog. il suo orribile afrore.
...
...che per qualche motivo ora sentiva decisamente meno..
Harlequin Park |
