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Abbandonando il molo e giungendo all'entroterra, Liv potè entrare nel vivo del Rave, che senza troppa calma iniziava a montarsi. La dove Ramirez sembrava il vero cicero della situazione, e iniziava a disporre una delle più classiche agende dei rave e dei clan tutti raccimolando alcuni per settare le basi di un ring, oltre l'impianto audio semovente di Faith Lee e delle sue giovani leve sorpassavano l'arpia Houlbourne e andavano a piazzarsi sul palco, ove con una semplicità disarmante collegarono il loro rozzo strumento al sistema locale, sparando a tutta l'isola un primo checksound prima di iniziare subito con la musica.
La villa era già aperta al pubblico, l'agorà creata e i tavoli si riempivano senza troppa premura. come mossi da ondate, il numero dei fratelli (locali e non) era già arrivato alla trentina di individui, e almeno una buona decina si stava dedicando con Ramirez alla costruzione di un anello di pietre un po' defilato, comunque in vista per coloro desiderosi di sfogare la sana vena di brutalità.
La musica aprì le porte a un lungo divenire di persone, che iniziarono a entrare e uscire dalla villa con sicumera e tranquillità, occupando sempre di più lo spazio personale e incitando la prima musicante della serata a dare il massimo e a lasciare il posto al prossimo. Messaggi totalmente discordanti, ma animati della stessa energia.
Più defilata, una figura ispanica e dall'aria un po' lontana, capello corto e pizzetto nero in contrasto con una camicia blu larga e due occhi di medesimo colore, conduceva i primi dialoghi con i neonati locali. Forse l'unico intento ad arringare una modesta carica di persone.
Nel mentre si susseguirono diversi ingressi al molo, e in molti si abbandonarono alle festività dopo brevi scambi con il padrone di casa, tra pacche sulle spalle cordiali, strette di mano e cenni più sentiti rispetto ad altri.
Anche le "mele marce", vennero accolte senza colpo ferire, sotto l'egida di un clan che puntava a riunirsi e non a classificare. Un brivido freddo attraversò la schiena del sapiente, ma Deschain aveva oculatamente scelto chi evitare, e non era tipo da scartare gli ultimi solo perchè tali.
Serata splendida, Julius Coleman fra tutti avanzò per tendergli la mano, irretendolo maggiormente. devo ancora ringraziarti per avermi salvato la pellaccia. Una cosa non da poco, di cui io ti sono grato. opinione decisamente non condivisa, a giudicare dallo sguardo di molti. Certo, il debito di vita era legittimo, ma scambiarlo per uno schiavo mi pare un po' sbagliato. Poi alla fine ognuno fa i conti con la sua morale, ma li fa per davvero.
Julius venne raggiunto dallo sguardo lontano ma sempre presente delle arpie, mentre riviveva il flashback in cui gli veniva suggerito dalle stesse di non fare affari di sorta con uno come Coleman.
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"Oh si. Ti prego, continua a gettare fango a voce alta sul sistema dei Favori e sugli Asserviti. E' proprio quello di cui hai bisogno."
Accolse la mano tesa, che strinse con calore. Anche se, a dirla tutta, la sua era una stretta gelata anche per gli standard degli immortali.
"E dov'è la tua moralità quando ti nutri? Quando incontri la Bestia? Quando uccidi?" Lo guardò negli occhi, limpido. Quell'uomo rappresentava una delle creature che gli Entelechiani ritenevano più rivoltanti, colui che parla senza cognizione. "Riposta nel cassetto?" Si chiese tra sé, provando un celato moto di disgusto per quell'essere. "Denigrare se stessi ad ogni frase, da record."
"Jeremy, che piacere vederti qui." Lo spinse leggermente a sé, poi virò di quarantacinque gradi per presentargli la via da seguire. "Ben detto. La mia morale, con cui farò personalmente i conti e grazie alla quale imparerò. Ti ringrazio per la premura, come sempre." Coleman amava cercare il pelo nell'uovo, che solitamente metteva lui stesso. Ma davanti aveva qualcuno di ben altro livello, e che sapeva come maneggiarlo.
"Adesso prosegui, non star fermo qui. Abbiamo un'intera isola per noi, e la notte è solo all'inizio."SPOILER (clicca per visualizzare)visto il tipo Julius non gli va contro, sarebbe fiato sprecato. Invece fa scivolare le accuse e lo spinge con prossemica e tono a cullarsi nella sua convinzione, e proseguire. Soprattutto perché lì è pieno di gente che non lo conosce e lo farà sicuramente a pezzi.
Se e quando si allontana scrivo un messaggio a Carlos, di stargli lontano. Non credo sia così suicida da avvicinarsi e infastidire il ghoul di un altro fratello, ma l'idiozia non ha limiti.
Poi torno agli invitati.. -
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All’interno di una piccola imbarcazione Alice rifletteva sulla nottata che stava per affrontare. Non sapeva bene cosa aspettarsi e, come al solito, ciò che non sapeva la innervosiva, ma come poteva imparare senza provare?
Fu grata al Sapiente per l’opportunità che le aveva concesso invitandola a questo evento, non conosceva molti fratelli e questa serata si presentava come un occasione d’oro per colmare le sue lacune.
“ Speriamo solo di non fare cazzate” pensò guardandosi intorno, alcuni volti più o meno familiari ma nessuno che potesse dire di conoscere realmente. Cercò di ascoltare qualche discorso qua e la senza però fare nulla attivamente, semplicemente si limitava ad ascoltare chi non aveva la discrezione di parlare in un tono ragionevole; Un metodo blando ma efficace per distrarsi e farsi un idea sulla serata. Man mano che la barca si avvicinava cercava di scrutare l’isola davanti a lei, vedeva delle luci e percepiva un certo fermento. Ormai l’attesa stava per finire e, pronta o no, non avrebbe potuto più voltarsi indietro. Una volta scesa dall’imbarcazione si ricompose, i lunghi capelli rossi si erano scompigliati al vento e li sistemò passandoci in mezzo le dita usandole come fossero un pettine.
Jeans scuri, canottiera nera, giacchetto di pelle e anfibi si diresse a passo lento ma deciso verso la villa seguendo il percorso tracciato sulla sabbia da altri prima di lei... -
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Coleman cianciò qualche altra frase di retorica coscienza nelle orecchie stanche di julius, il quale ad un certo punto non potè che sorprendersi di non stare sanguinando. Coleman era veramente così illuminato o così ipocrita da credere a tutte quelle fesserie sulla libertà, sulla necessità di sollevarsi dal dominio sugli uomini, su tutto il resto?
Ad ogni modo era sinceramente insopportabile, e quando un paio di altri si accodarono per spingerlo verso il rave senza farlo ulteriormente sclerare, il cicerone dell'isola non trattenne un sospiro di sollievo.
All'ultimo secondo, per un istante soltanto, gli parve che allontanandosi il dottore brujah avesse alle spalle qualcuno che non aveva visto. riconobbe un massiccio e ingombrante cappotto bluastro sbiadito di spalle.
ma fu un solo istante percettivo, prima di perdere di vista sia il dettaglio sia Coleman.
La comparsa dell'isola agli occhi di Alice rivelò il dipanarsi di una vera e propria festa Brujah in divenire. Axel le aveva parlato dei Rave, e aveva menzionato l'impegno del clan ad essere unito nonostante le costanti e continue lotte intestine, capaci di bruciare come benzina per un motore... o come un fuoco su un pagliericcio.
Approdata al molo, dalla sua barca scesero a piede lesto alcuni bellimbusti lanciati in ululati di festa, abbarbicati al proprio bottino di borse di trasporto mediche come fossero dei tesori, lasciando la William indietro e dopo aver rivolto un cenno molto vago di saluto al cicerone di casa.
Le luci iniziavano a diventare violente e ipnotiche tanto quanto i ritmi distorti della musica di Faith Lee, già famosa sulla scena, e già un'altra imbarcazione sembrava muoversi verso il molo.
Più corpulenta e placida nei suoi movimenti, e anche più sguarnita di elementi. nel gioco di luci dei fari della stessa si coglievano a malapena le silhouette di quattro persone, pilota escluso.
Senza Fermare i motori, a differenza degli altri moli, la barca si affiancò alla scesa. Julius era abbastanza certo che non fosse una delle sue, ma riconobbe immediatamente la figura di Hektor, la prima a scendere, suo sire.
SPOILER (clicca per visualizzare)@Alice: vai prima tu. se vuoi esplorarti la zona puoi anche muoverti liberamente, alla ricerca di vari ed eventuali spunti anche tra i sopradescritti. se invece hai il cocente desiderio di molestare Julius, sta lì.
Edited by Kabruki - 6/2/2024, 19:54. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Ahahahahhahaah Mi dispiace per lui ma lo molesterò quel tanto che basta da non farmi additare come la-cafona-che-arriva-e-non-saluta! Sarò breve comunque… C’è da dire però che è proprio nel posto migliore per essere molestato da tutti ahahahahaha
Mentre Alice si stava ancora sistemando i capelli i suoi “compagni di viaggio” si erano catapultati fuori già pronti e carichi per una festa all’insegna della sregolatezza. La musica pompava nelle casse, risuonava forte e ritmata come un cuore pulsante. Alice si sentiva sopraffatta dall’atmosfera che emanava da quel luogo. Axel gliene aveva parlato è vero, ma solo ora cominciava realmente a capire cosa volesse dirle. Mentre continuava la sua camminata sulla spiaggia percepì alle sue spalle un’altra imbarcazione che si avvicinava e, voltandosi, noto che era più grande e anche meno popolata della sua, riusciva a scorgere giusto le sagome di quattro fratelli. Davanti a lei invece poteva vedere Julius Deschain perfettamente calato nella veste di anfitrione, salutava, stringeva mani, si soffermava a parlare con chi, meno frettolosamente, si approcciava a lui. Voleva cominciare a esplorare l’isola nelle sue varie sfaccettature ma il buonsenso le diceva che non sarebbe stato educato farlo senza prima aver salutato e ringraziato il padrone di casa quindi prosegui in direzione del fratello. Una volta raggiunto attese che finisse di salutare/parlare con chi era giunto prima di lei. Nell’attesa Alice osservò la zona intorno curiosa di vedere cosa ci fosse oltre il molo, spostava lo sguardo veloce da un posto all’altro, da una zona all’altra come fosse una bimba in un negozio di giocattoli. Quando il padrone di casa fu libero si avvicinò “Lunga notte Julius, è un piacere rivederti” disse sorridendo e allungando la mano verso di lui “quest’isola è veramente meravigliosa grazie ancora per l’invito” il suo apprezzamento era sincero. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)A Bill Cosby, boni un po'. Sono prima di tutto una persona, solo poi un oggetto di piacere.
Lasciò sfilare via Coleman, solo per girare il capo quando un piccolo uncino percettivo lo tirò per quella direzione. Istintivamente concentrò l'Aruspice su quel sentore, un segno distintivo che registrò per dopo. Corrugò la fronte, chiedendosi tra sé perché quel dettaglio lo avesse così attirato. Aveva imparato da tempo a fidarsi delle sensazioni, anche se inizialmente non riusciva a dargli giusto contesto.CODICEPer favore, fammi sapere se incontri una persona che indossa un grosso cappotto blu, sbiadito sulle spalle. Era vicino a Coleman.
Digitato il messaggio al suo fido Sancho Panza chetò i sensi e tornò prontamente a salutare, stringere mani, imbastire battute e ringraziamenti. Sospinse con gentilezza ognuno di loro verso il punto che più trovava adatto, trattenendosi anche qualche istante in più sui visi più conosciuti; come nel caso di Alice.
"Oh, cara." Due passi verso la ragazza, le suole che crepitavano sul selciato. Indossava dei pantaloni scuri e un maglioncino di un blu poco più chiaro, e ai piedi un paio di utili anfibi. Non indossava i suoi soliti guanti. "Lunga Notte, sono contento che tu sia riuscita a venire." Le strinse dolcemente la mano, con la sinistra a chiudere il tutto. Alice percepì immediatamente un freddo intenso al tocco del Sapiente, non cadavere come tutti loro, ma vero e proprio ghiaccio. "...ho pensato che fosse meglio delimitare, prima di rinsaldare." Disse in merito all'isola, certamente sibillino per i più ma senza mancare della sua cara, spietata convinzione. "Come nel Kintsugi, ecco. Vedremo come si evolverà."
Rizzò d'un tanto la schiena, palmi che si strinsero tra loro sopra i lombari. Qualcosa in lontananza lo stava distraendo, una barca estranea che si accostò docilmente alla sponda. "Oh...il mio vecchio è arrivato." Un sorriso diverso, quello che proruppe. Non gentile come al solito, ma in qualche modo più vivo e viscerale: gli angoli delle nivee si arricciarono tanto quanto la linea dello sguardo si faceva intesa, per fissare sulla retina l'arrivo del suo Sire. "Ti chiedo un attimo, Alice. Devo salutarlo come si deve, per evitare un broncio decennale."
Avanzò verso l'altro Sapiente, uno di quelli veri. Non come lui. Probabilmente non si sarebbe mai reputato al suo livello. "Padre." Si fermò ad un metro da lui, fissandolo. Normalmente una Progenie si sarebbe in salamelecchi ed inchini di fronte al Sire che non vedeva da tanto, ma non Julius. Per la loro cultura nessun uomo libero doveva inchinarsi agli altri. Il rispetto era qualcosa che si dava ogni giorno, in ogni azione, con puro intento.
Lo abbracciò, come un figlio con il padre. Tali erano.SPOILER (clicca per visualizzare)per Alice: il freddo nel tocco di Julius è dovuto al difetto Tocco di Gelo.
Per entrambi: il kintsugi che cito è questo. Mentre il pezzo riguardo al non inchinarsi agli altri è una cosa delle vecchie culture del Peloponneso, soprattutto a confronto ad altre popolazioni.. -
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“ Il merito è delle tue doti organizzative non sarebbe stato così semplice raggiungere questo posto senza il tuo aiuto” rispose Alice.
Un brivido le percorse la schiena e per un attimo si irrigidì al contatto con le mani di Julius, quel tocco così gelido era in netto contrasto con il suo tono carezzevole. “ Quindi i guanti non sono una scelta di stile” pensò.
Rifletté sul fatto che probabilmente in quella stretta di mano si poteva evincere la perfetta sintesi di quell’affabulatore. Il gesto cortese e cordiale come le parole che usava per affascinare, il tocco gelido come la mente fredda e lucida nel valutare.
“ Beh i “cocci” ci sono” disse muovendo il braccio in un gesto ampio ad indicare la zona centrale dell’isola nella quale si radunavano la maggior parte dei fratelli “ speriamo che a lavoro ultimato se ne esca più pregiati che in partenza “ rispose accordandosi alla metafora del sapiente. “ guardare tutti quegli anime non è stato completamente inutile” pensò sapendo che aveva contezza di quanto detto dal sapiente proprio grazie alla sua passione.
Qualcosa dietro le sue spalle attirò l’attenzione di Julius che si mise in osservazione, più che qualcosa fu qualcuno e non certo un “qualcuno” qualsiasi ma bensì Hektor Clay. Vide il viso di Julius illuminarsi in un sorriso meno di circostanza e più di vera felicità vedendo il suo Sire, poteva comprendere quel sentimento anche lei era molto legata ad Axel.
“Non voglio disturbarti Julius fai con com...” inizio a parlare ma le sue parole le portò via il vento perché il sapiente stava già raggiungendo il suo Sire, per poi stringerlo in un abbraccio. -
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Fulmineo arrivò il messaggio di Carlos in risposta al proprio Domitor, che non esitò a mandare un pollice alto in senso di risposta.
La serata era troppo importante per rovinarla, Deschain non poteva assolutamente rischiare che i propri "sospetti" (se di sospetti si poteva parlare) rimanessero non verificatgi.
Ma sapeva che il suo Ghoul ne era totalmente consapevole.
Tuttavia il suo era fatto, il ghoul messo sull'attenti. Ora di julius non rimaneva che la propria umanità, aggrappata con curvi artigli sulla spirale discendente, davanti all'uomo che aveva iniziato la sua nuova strada.
Hektor Clay, torreggiante e dall'aria imperturbabile, avanzò sino a scendere dal proprio molo. Julius. commentò, immutabile nell'aspetto e nel parlato. Una facciata dovuta, l'imperturbabilità dimostrata di fronte a una progenie e di fronte a un clan tutto.
Che tuttavia durò il tempo di un abbraccio fra i due.
Lunga notte, figliolo.
Gli uomini alle spalle di Clay guadagnarono anch'essi il molo. Volti diversi, corpi ed espressioni eterogenee quanto poco conosciute, ma animati dallo stesso sguardo ispirato e incuriosito.
Julius ebbe la sensazione di ricordare uno di quei volti, citato attraverso i decennaili insegnamenti di Clay, ma non gli associò un nome. Era sicuramente un pari di Clay, almeno per sua opinione.
Alice dal canto suo non ebbe il piacere di carpire l'identità di nessuno di loro.
ehm...Hektor? si fece avanti l'antitesi del torreggiante sire di Julius; un ragazzino dall'aria giovane, alto forse un metro e settanta e dai corti capelli biondi. il suo pallore svanì in un blando istante, facendo riaffiorare il lucido rossore della vita.
comprendo i sentimentalismi, mio caro. Ma direi che è il caso di... procedere.
Julius avvertì distintamente il proprio sire sfuggire dal suo abbraccio. Non con paura, non con fretta. Solo con rigore.
Ha ragione. Mi perdoni.
Julius, lascia che ti presenti un ospite d'onore. Clay si fece di lato, lasciando che i due imbionditi si ammirassero l'uno con l'altro. sua maestà, rispettato principe di Richmond...Waylen Bloom
il neo arrivato biondo tirò un mezzo sorriso soddisfatto, e a presentazione ultimata si portò in avanti con il corpo e con la mano tesa.
è un piacere, deschain. Ho sentito parlare di lei dannatamente a lungo. E solo bene.SPOILER (clicca per visualizzare)@riconoscere i presenti: ho fatto un tiro di politica a entrambi, e non è andato bene.
@Riconoscere il nome Waylen Bloom: alice nisba, a parte il fatto che è stato presentato come principe. Julius 2 successi. ti scrivo in privato quello che sai.. -
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Abbassò appena il capo in un assenso, solo per Hektor. Durò qualche secondo, poi si staccò per concentrarsi sui suoi nuovi ospiti.
"Principe Bloom." Tagliò la distanza e strinse con gioia la mano dell'altro biondo, di cui aveva già sentito parlare. "Il piacere è mio. Grazie per essere arrivato fin qui dalla Virginia, mi rendo conto che possa esser stato un viaggio lungo da affrontare." Si scostò leggermente, per lasciargli sguardo libero sulla via e, indicativamente, sull'evento. "Spero che vi troverete bene qui. Ho cercato di riunire quanti più del Sangue possibili, tante voci ed idee strette in qualche chilometro quadrato. Poter parlare con Fratelli da altre realtà farà bene a tutti, ne sono certo. Non vedo l'ora, in verità." Era sincero, tutti potevano capirlo dal tono del giovane Sapiente. "E spero di poterle rubare qualche minuto a serata inoltrata, mi piacerebbe parlare di casa sua."
Edited by Julius Deschain - 17/2/2024, 10:14. -
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Alice era rimasta sulla spiaggia a distanza dal gruppetto che si era formato, incerta sull’attendere o lasciarli tra loro e andare in esplorazione. Oltre al Sire di Julius non aveva la più pallida idea di chi fossero gli altri. Li vide fare le presentazioni, il biondino sconosciuto era il principe di Richmond? Un po’ intimidita dalla situazione si trovò a chiedersi quali altre sorprese nascondesse quel gruppo arrivato appena dopo di lei.
Ora era più incerta di prima non voleva imporre la sua presenza a Julius e ai suoi ospiti importanti ma allo stesso tempo non voleva sembrare maleducata, anche loro l’avevano per forza di cose notata. Cercò velocemente di riflettere sulla soluzione migliore per uscire da quella situazione di stallo. Decise di passare cautamente la palla a Julius, lo aveva visto indicare la strada da percorre ai suoi ospiti probabilmente, trattandosi di ospiti importanti e non vedendo altre barche all’orizzonte, li avrebbe voluti scortare personalmente e lei piazzata li sarebbe stata un ostacolo. Troppo attento ai dettagli per ignorarla e andare avanti si sarebbe dovuto fermare, se l ‘avesse ignorata invece si sarebbe trovato in una posizione sgradevole nei suoi confronti, non che la cosa lo avrebbe scosso ma in ogni caso le sembrava una mancanza non in linea con la facciata che Julius le aveva mostrato fin ora.
Lei poteva solo rendergli la scelta più “leggera”, le venne in mente qualcosa, qualcosa di stupido, sicuramente non il piano del secolo ma non riuscì a farsi venire in mente nessuna brillante idea, tra l’altro gran parte del piano poggiava sul fatto che il fratello riuscisse in una manciata di secondi a comprendere le sue intenzioni, non impossibile, ma complicato quanto meno. Passare per qualcuno che fosse li a fare altro, prese il cellulare con l’idea di utilizzarlo, come se fosse stata congedata dal sapiente e si fosse trattenuta li semplicemente per mandare dei messaggi prima di dedicarsi alla nottata.
In quello scenario proseguire senza fermarsi sarebbe stato normale. Fece due passi indietro per scostarsi dal sentiero principale e restarne a lato. Inevitabilmente al passaggio di chiunque avrebbe distolto l’attenzione dal cellulare prestando attenzione a chi passava, ma anche in quel caso per chiunque sarebbe stato normale proseguire. Sperava che sarebbe bastato un rapido incrocio di sguardi per far comprendere i suoi pensieri al fratello. Non le restava che aspettare e vedere…
Durante l’attesa guardando il cellulare un pensiero le si formò nella mente “Sei la solita paranoica esagerata! Tutto questo film è solo nella tua testa! Perché non aspetti e basta!” Rise sommessamente ma anche quel pensiero non bastò a farla desistere.. -
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Una forte e serrata presa di mano, E il principe si prodigò in un sorriso compiaciuto. Cerco di non perdermi eventuali rivalse del clan, quando posso.
Specie di persone che comprendono il peso dell'ordine, e quale fuoco possa bruciarvi sotto. fece qualche passo in avanti, e arrivò quindi sulla terra ferma, seguito da Clay e dal manipolo di anziani.
Lanciò quindi uno sguardo ad Alice, a cui volse un cortese sorriso Lunga notte... e buon rave. e si portò ancora in avanti.
Sarò a sua disposizione quando vorrà Julius... ma ora vorrei immergermi nello stato del clan di New orleans. Con permesso, a più tardi.
e si incamminò, portandosi dietro il seguito di anziani dopo un rapidissimo ma sentito cenno di saluto all'organizzatore della festa.
Del piccolo manipolo rimase indietro Clay, Julius e Alice.
Nessuna nave all'orizzonte. Forse erano arrivati tutti.
Dunque comincia così... è il momento di dare vita al tuo Rave, Julius.SPOILER (clicca per visualizzare)i png iniziano a essere un po' troppi, quindi inizierò a lasciare uno spoilerino con i tag vocali.
Hektor Clay, anziano brujah, sire di Julius
Waylen Bloom, principe di Richmond
Edited by Kabruki - 20/2/2024, 19:34. -
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Salutato Bloom e combriccola si avvicinò privatamente al Sire e annuì compunto, guardando le rive per qualche attimo in più prima di sussurrare un dubbio in un serrato spagnolo. "Ora devo far si che abbia un futuro. Dare a molte di queste persone uno scopo." Notò che Alice era rimasta lì, e fece cenno a Hektor di accompagnarlo. "Gli altri Fratelli con il Principe Bloom, mi sembrava di riconoscerli ma non al punto da ricordarmi i nomi. Chi sono?" Chiese, ed aggiunse in inglese. "Ti faccio conoscere una Sorella, padre."
Tagliò la distanza che lo separava dalla Neonata. "Alice, scusa se mi sono assentato. Intanto che ci muoviamo verso la villa permettimi di presentarti il mio Sire, Hektor Clay."SPOILER (clicca per visualizzare)Lettura dell'aura su Bloom quando si allontana, se possibile.. -
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Alice vide il gruppetto muoversi verso il centro del rave. Julius e il suo Sire restarono qualche passo indietro lasciando proseguire gli altri da soli.
“ Lunga notte.. grazie mille!! le auguro lo stesso” chinò leggermente il capo e sorrise per rispondere al principe che salutando la sorpassò insieme al suo seguito.
Julius la raggiunse nuovamente, stavolta insieme a Clay. “ Ci mancherebbe, anzi forse avrei dovuto proseguire lasciandovi il vostro tempo” disse un po’ incerta spostando lo sguardo dall’uno all’altro. “E’ un vero piacere conoscerla Sig. Clay” il sorriso che gli riservò fu spontaneo e sincero, allungò la mano verso l'anziano. Nel tempo aveva messo insieme qualche informazione ma non lo aveva mai incontrato. Ora lo aveva fatto, e decisamente era estremamente diverso da come lo aveva immaginato!
Seguì i due fratelli verso il centro pulsante del rave. Una volta giunti a destinazione Alice si congedò educatamente dai due, non prima di aver risposto a loro eventuali domande, per immergersi in quella nottata.
Fece qualche passo avanti guardandosi intorno, annusando l’aria, calandosi in quell’atmosfera così carica. Tra i vari fratelli cercò di individuare le cariche politiche, sicuramente erano presenti, e anche qualche volto a lei noto ammesso che ce ne fossero.SPOILER (clicca per visualizzare)Master per evitare di bloccare il gioco di tutti sono andata un po’ avanti. Non so se ho fatto bene. Ovviamente laddove Julius o Clay mi dovessero dire/chiedere/fare qualcosa gli risponderei. Fammi sapere se va bene fare in questo modo o se devo modificare qualcosa. Grazie. -
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Certo. rispose al dubbio della progenie in altrettanto spagnolo. tecnicamente sono con me, la mia delegazione da boston per vedere il tuo operato. Lambert, Madison, e Walsh, influnenti anziani del clan desiderosi di vedere la mia progenie trionfare. lo sguardo di Clay tuttavia tratteneva a stento un certo livello di delusione. Bloom tuttavia ha un po' monopolizzato l'attenzione. In guardia Julius. non ti darà contro apertamente, ma vorrà constatare di che pasta sei.
Quindi, con fare molto rapido, svicolò all'inglese e tese il suo sorriso migliore. Molto lieto signorina, lunga notte. la cordiale esistenza di clay ammantò di calore la zona circostante, un calore che sembrava essere non scomparso ma leggermente calato quando era arrivato.
Julius nel mentre era riuscito a cogliere i barlumi dell'aura di Bloom, prima che questi si defilasse infilandosi nella bolgia: il pallore della stessa era contraddistinto da una colorazione cielo, azzurro chiaro.
gli ultimi si diressero verso il Rave, ove Alice si potè distaccare, osservando il pieno dell'evento dipanarsi. Poteva vedere distintamente la figura di Ramirez, Lancia dello sceriffato, mentre si esaltava con altri fratelli pronti a gettarsi nella mischia di una scazzottata. Il ring, un punto fondamentale dei moderni rave, forse il più interessante dal punto di vista fisico, era osservato in lontananza anche dalla figura di Cooper, sceriffo della camarilla.
Più volta verso il palco dei musici, si poteva scorgere la bellezza di strada di Michaela Houlbourne, arpia minore, circondata da un piccolo manipolo di fedelissimi, già visti altre volte.
Sbottava e guardava con evidente disprezzo la figura di Faith Lee, non certo una carica ma famosa sul piano mortale,che sul palco stava dandoci dentro con la sua folle e potente musica.
Defilato nell'angolo, occhieggiato da molti ma considerato pressochè da nessuno, la figura che dello status negativo aveva fatto una bandiera: Jeremy Coleman, il più grande spaccaminchia del clan zelota di New Orleans, interessato alla molto scarna assemblea ove pochi individui si abbandonavano a un generico dibattito politico sullo stato del clan.SPOILER (clicca per visualizzare)mi fermo un attimo, poi sta a voi decidere che fare e dove andare.
@Alice: questo è quello che vedi nell'area davanti a te, se vuoi continuare a esplorare puoi farlo, diversamente ti puoi avvicinare a chi vuoi.SPOILER (clicca per visualizzare)Hektor Clay, anziano brujah, sire di Julius
Waylen Bloom, principe di Richmond. -
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"Ha ragione, il fatto che sia tuo figlio non è un'assicurazione; devono conoscermi, capire cosa voglio e in cosa differisco. D'altro canto il fatto che siate venuti metterà sul chi vive i più percettivi, capiranno che la situazione qui ha richiamato attenzioni e non in chiave positiva." Lasciò che Alice si affiancasse prima di procedere con calma verso l'interno dell'isola, senza uscire dalla via principale.
"Non preoccuparti." Fece alla ragazza, prima di spiegarle un po' le varie zone dell'isola. "L'intero posto è per noi, ho allestito alcuni sentieri illuminati e casupole in tutta la zona, attrezzate anche per il giorno." Le mostrò un sentiero delimitato ogni cinque metri da una lampada chimica, circondata dal buio. "Ma penso che inizialmente i Fratelli si raccoglieranno più nella zona centrale, dove stiamo andando."
Una volta arrivato al bivio rallentò il passo e si rivolse ad entrambi. "Potrebbe essere presente una delegazione del Clan dagli Anarchici." La spiegazione era per la Neonata, e mera info per Hektor. "Ho instillato un po' di...curiosità in quelle persone, eventuali aperture o anche semplice quieto vivere. Ma inizialmente potrebbe esserci dell'attrito...vi prego di trattarli come come nostri fratelli, nonostante le differenze." Attese una risposta da Alice, poi salutò i due. "Per qualsiasi cosa chiamate, sarò in giro."
Da lì si mosse con calma verso la zona del palco e limitrofe, per vedere come stava andando in quella zona e far scucire un po' i presenti più defilati..
Bayou Goula Towheadisola vicino a Iberville |
