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La via indicata dalle coordinate era una zona piuttosto residenziale, dove schiere di ordinate e noiose villette degli anni novanta riempivano lo sguardo in ogni direzione.
Lì un ponte superava con tedioso balzo uno dei canali secondari del Mississippi verso il lago Pontchartrain, che dopo Katrina era stato riammodernato con alti argini di cemento contro la piena. Un parcheggio in disuso occupava la riva destra per più di duecento metri, sprazzo nel quale vecchie auto e grossi rifiuti domestici come lavatrici e materassi erano stati abbandonati. Non c'erano recinzioni a delimitare questo campo apolide, se non un po' di erba alta in direzione della schiera di case oltre la strada - distanti una cinquantina di metri o poco più - e l'argine lato fiume, facilmente scavalcabile.
Ad illuminare la scena le luci dalle abitazioni, qualche lampione in preda all'incuria, ma soprattutto una solitaria cabina telefonica accanto alla quale era stata parcheggiata una compianta Silverado priva di pneumatici.SPOILER (clicca per visualizzare)Da qui.
A te la descrizione dell'arrivo, considerando che Elettra ti ha assicurato che lei o chi per lei ci saranno ma saranno opportunamente nascosti. In base a dove o quanto ti avvicinerai, e all'interesse di particolari, amplierò la descrizione.
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L'auto di Vardaman approcciò Epslanade Avenue con calma e a velocità di crociera molto rilassata. Non aveva motivo di andare di fretta, non poteva tradire se stesso e le sue "sorprese", ragione per cui il suo comportamento doveva essere fluido... naturale.
con molta calma si approcciò al parcheggio, ritornando con la mente al pre-katrina ove aveva aderito a una campagna di riqualificazione dell'area attraverso una serie di prestanomi per uno sgravo fiscale.
Fermata l'auto al fianco della cabina telefonica non scese subito. approfittò dei suoi vetri oscurati per guardarsi fugacemente intorno, sviluppando ulteriormente le proprie percezioni con l'Auspex. Gli uomini di elettra, o anche solo la parvenza di una presenza fisica di chicchessia l'avrebbe forse aiutato a riguadagnare metarofici metri di terreno.
Ma indipendentemente sapeva cosa avrebbe fatto in ogni caso.
scese dall'auto, chiuse la portiera. Non si curò nemmeno di attivare la centralizzazione, una persona come la Tanner avrebbe tranquillamente fritto le componenti dell'auto da quindici metri.
Sono qui. disse, a voce bassa. fece qualche passo verso la cabina telefonica, per poi poggiare sul cofano della propria automobile il suo repubblicanissimo culo.SPOILER (clicca per visualizzare)Attendo. come detto mi sono guardato un po' attorno, poi mi fermo e attendo che gli eventi si palesino a me.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Considero auspex 1 attivo su tutti i sensi, perlomeno i più importanti.
Una volta parcheggiato accanto alla derelitta cabina, Jonathan si prese il giusto tempo per osservare la scena attraverso il filtro di anonimato dato dai finestrini oscurati. Quello che vide fu un quartiere noioso e quindi tranquillo, con forse una manciata di persone sparse che passavano a piedi nelle varie direzioni e ancora meno auto. Erano quasi le nove, e le povere anime del popolino con basso reddito tentavano di concludere la giornata davanti alla tv, invece che uscire in un quartiere che aveva poco e nulla da offrire.
Uscito dall'auto percepì nuovi odori, come quello delle acque salmastre dal canalone, o ancora la puzza di immondizia vicina. Borbottii di motori in lontananza, sussurri dai salotti dall'altra parte della strada, ronzii indistinti e squittii delle pantegane del canalone. Seppur fosse sulla via del tramonto, c'era vita attorno a lui.
Parcheggiò le chiappe sull'auto, e attese. Dieci, forse quindici minuti dopo il telefono della cabina squillò. Come insegnato in moltissimi film, non era mai un buon segno quando un telefono pubblico squillava. All'altro capo della linea c'era sempre un bastardo, o una serie di guai.. -
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perchè non mi stupisce? lo sguardo di vardaman andò pigramente a posarsi sulla cabina telefonica.
l'iter era quantomeno scontato. Adesso lei gli avrebbe detto di andare da un'altra parte, di mollare le cose in giro.
ci avrebbe infilato due, tre insulti. due riferimenti all'essere cieco di vardaman, etc.
Ma ancora si credeva in vantaggio, e con rinnovato vigore si approcciò alla simbolica scacchiera, per partecipare alla più stereotipica partita a scacchi mentale della sua non vita.
si avvicinò alla cabina, aprì il portello. Ma non vi entrò. si limitò ad afferrare la cornetta e a tenderla attraverso il cavo ferroso fino al limite della cabina stessa.
Vardaman.
Pedone in E4.. -
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Ad uno sguardo più ravvicinato la cabina era messa male, ma funzionante. Una luce sfarfallante in alto, i vetri ai lati completamente distrutti da qualche vandalo, e anche una piccola primizia che doveva passare inosservata: un bottoncino nero ad altezza d'uomo messo sulla scocca del telefono, che riconobbe come una telecamera. Non c'era nulla che potesse impedirgli di uscire dalla cabina telefonica, nessun blocco, e anche se fosse poteva agilmente passare da dove una volta c'erano i vetri.
Prese la cornetta tirandola a sé, al limitare della cabina. Gli rispose una voce disturbata, che risuonò con secca forza per via dell'Aruspice. "Sei venuto." La voce di Eloise Tanner non lasciò adito a dubbi: non se lo aspettava. "Bene...hai portato quello che ti ho chiesto? Se si, tiralo fuori dalle tasche e tienilo in alto.". -
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pedone in e5? subito?
ignorò la sorpresa, così come la richiesta. le priorità di Vardaman erano nettamente cambiate in quell'istante. portò la mano alla tasca degli amuleti ma esitò all'ultimo, volontariamente. Sapeva di averli, e voleva che anche l'osservatrice capisse che li teneva in tasca. A questo punto sono curioso: cosa mi ha tradito, Eloise? rimase un attimo perplesso dalla richiesta della Tanner, ma nel suo cercare di spiegarsi la mossa esitò quel tanto che bastava da porre la domanda fatidica: come faceva Eloise Tanner a sapere del suo coinvolgimento, del suo possedere gli amuleti?
La legittima curiosità aiutava tono e modi a essere legittimi, mentre con rapide occhiate il vampiro andava a cercare... molte cose. Punti altolocati, riflessi di lenti di videocamere o cannocchiali nel buio, forse anche droni aerei.
Voleva capire dove la donna fosse. o almeno da dove lo guardasse.
pedone in a3. facciamo come Powell, prendiamo tempo...SPOILER (clicca per visualizzare)Auspex vista mentre le chiedo come mi ha sgamato (Fai conto che io mi metterò pure a insistere se non mi risponde) prima di procedere. Se mi da una risposta a questo punto disattivo auspex e tiro fuori gli mnemosyne, tenuti saldamente per le collanine, e tendo la mano in alto fianco cabina telefonica.. -
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"Perdi tempo, Jonathan?" Uno sbuffo contrariato, nel quale l'uomo percepì la sua stessa stanchezza. "So che mi hai riconosciuta lì...e anche io ho fatto lo stesso, dopo un po'. L'aver tenuto i tuoi spostamenti sotto controllo ha di certo aiutato. Inoltre Agniezska ha dato a te il compito di cacciarmi, e al prete quello di trovare tracce dei dissidenti...per cui lui non poteva essere. In quel momento era troppo occupato a torturare dei poveri disgraziati. E, dio del cielo, non ha minimamente la tua capacità di mandarmi in Bestia."
"E se ti chiedi come faccia a sapere del primo che quello stupido ti ha affidato...la prossima volta date per scontato che state parlando in un ufficio pieno di mie cimici."
La Tanner si stava dimostrando una vera maestra nel suo campo, e ovviamente non poteva essere da meno in quel frangente. Jonathan scoprì un riflesso di microcamera sulla portiera dell'auto abbandonata vicino alla cabina, poi uno all'esterno che probabilmente prendeva un campo lungo dell'intero parcheggio. In lontananza c'era una coppia con un cane che camminava con soporifera lentezza, il cellulare puntato in sua direzione.
E ancora, due indistinti movimenti nel cielo. Il ronzio di poco prima.
"Sono costretta a tagliar corto, Vardaman. Non è mia intenzione farti del male, ma se ora toccassi - con delicatezza, mi raccomando - sotto la scocca del telefono noteresti una sorta di pacchetto duro. Non provare a staccarlo, a meno che tu non voglia immediatamente saltare in aria. Attaccare la chiamata e fuggire via, o provare a chiamare qualcuno? Stessa storia."
"Tra poco farò atterrare un mio drone sull'auto lì accanto, metterai gli amuleti lì dentro e avremo finito. Io andrò per la mia strada, tu potrai fingere di non essere riuscito nel tuo compito. Tanto è questione di giorni, e avremo finito."SPOILER (clicca per visualizzare)se ti abbassi puoi anche veder bene questo pacchetto. C'è qualche lucina, molto poco natalizia.
Edit: ho fatto anche tiri di sotterfugio, capisci che sta rimanendo vaga per non spiegare i suoi metodi. Ma è seria sull'ultima frase, e sembra anche sulla cazzo di bomba.. -
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hai perso giorni interi, cosa vuoi che siano pochi minuti?Domandò con innocenza Vardaman, mentre esortava la donna a metterlo di fronte alle sue lacune. Lacune che vennero colmate, e anche abbastanza in fretta. ho il mio talento. ammise annuendo all'aria Jonathan, in relazione alla capacità intrinseca di picchiare sui nervi logori di una fuggiasca. un momento di autostima, che svanì rapidamente nel contesto del secondo amuleto. La mente tornò a quell'istante in cui Malachia gli diede il medaglione, e quasi poteva figurarsi i posti dove la Tanner aveva posizionato cimici e microspie. Delle volte sono anche io un vero imbecille. Vardaman ridacchiò per dissimulare il proprio nervoso. Poteva aspettarsela una cosa del genere, a prescindere dall'aver ricevuto prima o dopo l'ordine di cacciare la Tanner.
richiamato alla realtà dai suoi pensieri dalla palese e aperta minaccia della Tanner. Sottile nel dialogo, poco incline alla stessa sottigliezza aveva minato la cabina telefonica.
Una scarica di paura attraversò la propria persona, la bestia, il suo raziocinio. Sarebbe morto, e sarebbe morto da stronzo. Non importava quanto sagaci fossero le sue citazioni o elaborati i suoi schemi. Non poteva salvarsi da un'esplosione così ravvicinata. La potenza del suo sangue non gliel'avrebbe permesso, neanche spingendo sulla propria natura per uno scatto veloce.
Ma si contenne. Contenne tutto. Rimase calmo e fermo per quanto possibile, mentre abbandonava la scocca del plastico con la mano e abbassava con l'altra gli amuleti.
Tz tz tz, eloise... dieci più alla preparazione, ma come al solito cinque nella pratica.
no, non credo che andrà così la serata.
Vardaman guardò dritto in camera, sia quella nella cabina telefonica che quella sull'auto. Voleva che Eloise guardasse. che capisse l'errore. Poi poggiò la mano piena degli amuleti direttamente sul plastico.
Mi faccia esplodere, coraggio. mi sbricioli. Perda le parole di Maundrell -E l'unico che le ha sentite tra noi- per sempre.
Mi creda se ultimamente sento che la mia morte ultima è cosa che mi tange ben poco.
In compenso La lord riceverà la mia ghoul entro un'ora con tutte le mie scoperte e la consapevolezza della mia morte ultima. Intendiamoci: non le fregherà un cazzo di me e del mio fato, ma saprà per certo che lei è ancora qui, cosa cerca, come si è mossa... e da un'esplosione, non importa quanto remota, si può tranquillamente risalire a un dinamitardo in molto poco tempo.
Mi creda, dopo boston 2013 son diventate brave le vacche, si figuri un tremere iracondo.SPOILER (clicca per visualizzare)l'attentato alla maratona di boston è un evento realmente accaduto. son morte solo 3 persone ma sono state tanate in due ore (per quanto formalmente ufficializzati i video in quattro giorni)
Lasciò fluire la minaccia, e chetare un istante la paura che comunque galoppava in lui. Scommettere la propria non- vita sulla lucidità mentale di Eloise era come scommettere su trump nel 2020. sbagliato, eppure giusto.
Le dico come andrà veramente.
Adesso lei mi convincerà a non strappare un paio di fili a caso Vardaman lasciò i due amuleti appoggiati sul piccolo bozzo di plastico, ma tenendoli comunque per le catenine. Le dita andarono a toccare le spie luminose, sentendole leggermente calde sulla pelle. Raccontandomi cosa cazzo sta succedendo, cosa vuole fare con i due mnemosyne, quale è la chiave di lettura degli appunti di Maundrell e tutte le varie ed eventuali che circondano questa storia.
Poi, se vorrà i suoi amuleti, verrà lei a prenderseli di persona.
Niente droni, niente telefoni, niente microcamere o vaccate della stessa misura.
Parleremo faccia a faccia come si confà a due persone civili.SPOILER (clicca per visualizzare)Anche se si sta cagando in mano, Il coraggio di Vardaman viene da due fattori: il credere di avere il coltello dalla parte del manico e la consapevolezza (almeno in sua idea) che Eloise lo farebbe esplodere comunque, anche se consegnasse gli mnemosyne al drone come richiesto. Dato il fatto che Eloise lo ha "ingabbiato", sta lucrando sulla cosa.. -
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"Non mi prendere per una stupida, Vardaman. L'esplosione sbriciolerebbe tu, la cabina e i pendenti...ma le pietre non possono essere distrutte fin quando non avranno compiuto il loro dovere. Se non ci credi prendi un coltello e prova a scalfirle con tutta la tua forza, o qualsiasi altra cosa che potrebbe rovinare il cristallo. Il Maestro ha creato quelle cose per durare, in qualche modo. Lo so perché io stessa ho provato a distruggerne uno, lo stesso che è stato poi trovato da quel maledetto prete da strapazzo."
Abbassò i toni di una stilla, macchiandoli di arrendevolezza.
"Della vostra Lord...non mi importa molto. Sono pronta a suicidarmi piuttosto che essere catturata da lei, te lo assicuro. E anche del resto...sto mettendo in gioco la mia maledetta vita qui, e non ho intenzione di tirarmi indietro!" La stava mettendo all'angolo, certo, ma con tipi del genere - sciocchi idealisti - si doveva trovare un punto di incontro che solo all'apparenza era a loro pro. Dargli una sensazione di controllo.
"Perché dovrei dirti tutto? Così che tu possa correre da Agniezska e spifferarle tutto, e guadagnare una bella poltrona per quando se ne sarà andata?!" Vomitò parole su parole, piene di sfiducia. Agli occhi della donna Vardaman non era che uno dei tanti soldatini del Clan, burattini mossi dall'alto. "E poi sappiamo entrambi che una persona come me sopravvive proprio perché non è così stupida da farsi vedere di persona...ci metteresti un attimo a farmi bollire il sangue nelle vene!"SPOILER (clicca per visualizzare)Non riesci a capire se stia mentendo o sia sincera riguardo ai cristalli, non è facilissimo "leggere" una persona al telefono. Ma è di certo molto stressata e scossa, nonché stanca mentalmente. E' entrata in tunnel vision, se mi passi il termine, e sai che quando capita bisogna ridirigere la persona nella direzione giusta, facendole credere che sia lei a volerci andare.. -
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ma non mi hai ancora fatto esplodere. lo avrebbe detto ad alta voce, ma trattenne l'ego per le briglie qualche secondo. poteva giurarci? ci avrebbe davvero scommesso l'esistenza?
non gli era passato manco per l'anticamera del cervello di provare a distruggerle, e di sicuro non ci avrebbe provato ora rischiando il bluff.
Eloise, Fingiamo per un secondo di essere entrambi adulti, vuole? il tono civile, e al contempo fermo di una persona non intenzionata a cedere. Bensì dedita a far fluire la peggiore icore in una conversazione tra vampiri: un pizzico di logica.
Primo: se Agniezska sapesse quello che sta succedendo Io non sarei qui e non avrei gli amuleti, ma sarei probabilmente in un'altra città a vedere le vostre minacce attraverso uno schermo mentre sistemo gli accordi tra quatermastri di cappella.
La lord d'altro canto avrebbe triangolato la sua posizione in quaranta minuti e avrebbe spedito il suo mostro volante a prenderla per una chiacchierata molto meno gentile.
Ha triangolato le mie posizioni e spiato le mie conversazioni, sa benissimo che non c'è un tremere che sappia un cazzo di questa storia.
Pausa doverosa. la mano ancora a carezzare il guscio degli mnemosyne.
Secondo: Ho usato gli mnemosyne, ho scoperto le falle della rete interna, e i nomi di alcuni dei traditori.
E nessuno è sparito, o ha raggiunto la morte ultima. Ora, considerato quanto esagerato è il mezzo di spianamento coinvolto, lei crede veramente che quattro tifosi della bundesliga sarebbero rimasti in piedi, liberi di continuare a ordire le proprie trame? lasciò cadere la citazione. Se la Tanner era veramente invischiata in quelle storie sapeva anche dei metodi di contatto.
certo che no. Sarebbero stati spezzati come ramoscelli.
Terzo. inesorabile, come l'avanzare di argomentazioni inoppugnabili Se veramente ho fatto il gioco della Lord e ho portato i risultati di cui già sono in possesso... sarei veramente qui da solo, a farmi minacciare da un telefono minato?
Certo che no; avrei già la mia calda poltrona, e lei starebbe parlando con malachia e un Commando di tremere pronti a spaccarle il culo.
Sa di cosa sono veramente stanco, Eloise? riprese Di fare il galoppino, di non avere il quadro completo. Vedo segreti nell'argento lunare che non comprendo, appunti di rune che mi sfuggono, cospirazioni che arrivano fino a Milwuakee e tornano e questi cazzo di mnemosyne che mi rivelano la storia di Maundrell, ma incompleta.
Chiede se io voglio spifferare tutto alla lord? No, io voglio SAPERE perchè cazzo sono in una cabina telefonica a inculcare buonsenso a una persona intelligente. Agniezska vuole i segreti di Maundrell? Sticazzi. Io voglio sapere perchè la mia Jyhad è stata così bruscamente interrotta, perchè la mia quiete è sulla linea di tiro.
Perchè se c'è una cosa che mi ha veramente stufato è questa. Non sapere.
Quindi finirà in due modi questa notte, Eloise concluse. Lei può confidare nella resilienza di queste due gemme, riattaccare e farmi saltare in aria. Venire a raccogliere i ciondoli dalle mie ceneri a questo punto non sarà un problema... Certo dipende da quanto tempo avrà bisogno per portare avanti il suo piano, perchè altrimenti l'idea di esporsi al sole potrebbe comunque essere vincente. breve rimando alla sua volontà di farla finita piuttosto che cadere in mano ad Agnieszka
Oppure... alla luce di quanto le ho detto, arrivare alla conclusione più logica: sono qui per conto mio e porto avanti i miei affari.. non quelli di Agniezska. Quindi venire a patti con le mie condizioni.
Esitò un altro momento, per poi aggiungere un ultimo pensiero.
Inoltre aggiungerei che lei mi potrebbe fulminare con la stessa velocità con cui io potrei farle bollire il sangue, ma da molta più distanza. concluse le ultime parole con premura, non erano le sue argomentazioni più solide, ma ne erano comunque parte.. -
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"Eppure non fai altro che girare insieme al suo Astor di fiducia, quello scoppiato. Hai idea di quanto sia pericoloso?" Un piccolo passo falso, che metteva in chiaro come Eloise non avesse contezza di chi fosse, sotto sotto, quel pagliaccio di Elias. "E' un miracolo che non abbia scoperto le tue mosse."
Poi si zittì. Troppi rimandi e sottintesi da ignorare, che la costrinsero a tapparsi la bocca e ragionare a mente fredda.
Resto in silenzio. Si potevano sentire i rumori in sottofondo, mezzi in movimenti. Che fosse in tut'altra zona? Oppure vicino? Non sentiva rumori così caratteristici da dargli certezze, anche se probabilmente non si trovava tra la folla.
"D'accordo." A spezzare una pausa troppo, troppo lunga per gli standard di Jonathan. "Ci verremo incontro, Vardaman. Fai le tue domande, risponderò ad ogni cosa senza mentirti...e tu in cambio mi darai i Mnemosyne. Tu avrai ogni risposta che posso darti, disegnandoti da solo sulla schiena un bersaglio ancora più grande, e io potrò farla finita. Ci stai?"
Il ronzio, dapprima lontano, si avvicinò fino a rivelarsi come un drone nero che atterrò con scioltezza sul cofano della macchina distrutta al fianco della cabina. Una cosa non era cambiata, la paura di mettere la testa fuori dal buco.
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Al momento non è Elias che mi ha piazzato una mina sotto la destra. Leggero rimando allo stesso e alle sue mosse. La mano andò istintivamente al fianco, mentre la mente ricorse alla granata al fosforo che sapeva di avere arcanizzato.
La regina rientra, dopo un'avanzata avventata.
Era riuscito a insinuarsi nelle pieghe mentali e nei timori di Eloise, anche se non tanto quanto avrebbe voluto.
I patti con Elettra erano stati comunque molto chiari, aveva diritto a quella conversazione, il che dava tempo per delle risposte ma anche per cercare di convincerla a uscire.
Cominciamo con qualcosa di semplice: Qual è il suo piano? dall'inizio. Cosa se ne farebbe di questi mnemosyne? la prima domanda è semplice, votata a cercare di cogliere il piano di questo sfuggevole coniglio... e capire perchè crede di poterli usare, se i due ciondoli necessitano del terzo e se Elias ha ragione nel dire che il terzo è in mano alla Lord.
Poi voglio che lei mi dica di quella curiosa stanza che c'è nel Bayou. lo studio segreto di Maundrell, con gli appunti che aveva rubato. I contenuti, i segreti, il molosso d'acciaio. Quella porta blindata che non aveva avuto il piacere di aprire.
Voglio sapere per che cosa ho rischiato l'osso del collo, grazie.. -
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"Ancora non ci sei arrivato?" Sbuffò con saccenza, al punto da far fremere le mani persino al pacato Jonathan. Quello sgorbio si meritava davvero un pugno sui denti, che fosse andata bene o male poco importava. "Pensavo che, avendo visto in due su tre...mah, ok."
E iniziò a spiegare.
"Il maestro sapeva di star per morire, e il tempo gli ha purtroppo dato ragione. Ma aveva cose da fare, progetti. Uno di questi era rendere la sua cappella libera dall'influenza della frangia più fastidiosa del Clan. Appoggiare chiaramente le mosse degli Anarchici sarebbe stato un suicidio, lo pensava lui come molti altri nella nostra comunità...ma sarebbe potuto rimanere nel mezzo, e cambiare le cose con gli anni. Protetti dall'ombrello della Piramide, nascosti in piena vista mentre la loro intera struttura perdeva coesione. Quello o un attacco diretto alla Cuspide, ma sarebbe stato infattibile e avrebbe portato ad un'infinità di morti innocenti."
"Il suo lavoro come Alchimista aveva portato i suoi frutti, ma ci sarebbero voluti anni e tanta fortuna per trovare i passaggi finali e spezzare completamente il legame. Per ciò decise di tentare il tutto per tutto, e creare qualcosa di nuovo. Un nuovo Milosh."
Riprese, la voce bassa. Le faceva male parlare di quell'uomo, che tanto l'aveva seguita e istruita.
"Non si può portare indietro un'anima, ma puoi modificarne una usando i ricordi di un altro. Fai tabula rasa e poi pianti il seme, sperando che germogli. Questo è ciò che ha fatto...messo al sicuro i semi, i ricordi, e usato delle conoscenze proibite dalla Piramide per clonare il suo corpo. Alla base un'anima ancora pura e priva di ricordi: un neonato umano abbracciato poco dopo la nascita. Ma il punto importante per lui era che credeva di poter costruire un corpo alchemico molto simile a quello dei Vili, o dei Sangue Debole. Usando la sua formula come catalizzatore principale, poteva rinascere completamente libero da legami. Più debole forse, ma libero."
"Aveva un corpo, un'anima e i rimasugli di una mente. I tre cardini. Voleva che il suo Doppelganger, così lo chiamava, tornasse e riprendesse il controllo del Clan. Un fantoccio di se stesso, ma basato sui suoi migliori propositi, creato per portare i Tremere di New Orleans alla libertà."
"Poi venne il Sabbat, non la fine che temeva ma...la fine. Lo catturarono e torturarono fin quando, credo, lui non rivelò qualcosa del suo piano. La cellula del Sabbat che ha attaccato New Orleans è stata distrutta da Agniezska e il suo cagnolino, e durante gli interrogatori lei venne in possesso del terzo amuleto, o perlomeno credo che sia andata così. La possibilità di ricrearsi, anche se minima, l'avrà spinta ad intensificare la caccia ai dissidenti. Inoltre catturarli, sgominando la loro rete e scoprendo i nomi dei loro sostenitori, l'avrebbe probabilmente resa Pontefice degli Stati Uniti. Meriti, accesso a tutti gli studi degli Anarchici, avversari politici incarcerati per tradimento."
"Ma per evitare che le informazioni trapelassero ha deciso di nascondere tutto ai suoi pari e ai Sette, reputando Milosh ancora prigioniero. In questo modo non è stato subito scelto un reggente di rimpiazzo ma il Lord ha assunto temporaneamente le veci, con la scusa delle indagini per l'attacco, la situazione del Clan, e soprattutto per le prove di presenza Anarchica in zona. Questo va a nostro vantaggio..."
Quando tirò fuori la stanza di Maundrell sentì che era titubante a parlarne, ma proseguì. "Il suo studio privato, si. Non sono ancora entrata lì, ma presumo che ci siano tutti gli ingredienti alchemici e i circoli per tentare la Creazione." Sentendo l'ultima dell'uomo non poté esimersi dal domandare una cosa. "Ti ha attaccato? Come diavolo fai ad essere ancora vivo?". -
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Due amuleti, due frammenti di memoria chiusi in due episodi specifici. Vardaman corresse la Tanner celando quel minimo di soddisfazione. Pur capendo la cronistoria di New Orleans, la caduta di Harriet e i legami con Carna e le sue idee, Maundrell ha dimenticato di incatenare ai due in mio possesso la spiegazione su cosa TU potresti fare con due medaglioni su tre.
Ed è molto poco chiaro questo passaggio, di nuovo. La ammonì, riportandola a non dissimulare informazioni.
rimase quindi in silenzio, mentre gli spiegoni iniziavano a fluire nella sua mente riempendo parte delle lacune, dei buchi. Molte delle cose viste fino a quel momento iniziavano a guadagnare senso nella mente di Vardaman, e per quanto delirante potesse essere il piano finale, Maundrell non aveva fatto altro che cercare di sfuggire alla fine.
Come chiunque.
E quando si ritornò allo studio, Vardaman tentennò sull'argomento, ma riuscì a formulare il pensiero critico. Esatto quello. e se fossi in lei continuerei a non entrarci al momento. Tutti gli stregoni di Nola sono a cercare "qualcosa" nel Bayou. Non credo che sappiano la chiave di lettura, ma se si trovassero una fuggiasca in barca credo che gli autoctoni sarebbero l'ultimo dei tuoi problemi.
mentre sulla domanda aveva già la risposta pronta. ...quando le dicevo che Maundrell non ci avrebbe voluto come avversari dicevo il vero. Che lei ci creda o meno mi è parso irrilevante.
Certo, non avevo forse il legame che aveva lei con lui, ma una persona intelligente sa usare anche i piccoli stralci di informazione ricevuti da un maestro. E quando ho realizzato quale creazione avevo davanti... è stato un attimo farmi riconoscere. lasciò cadere l'argomento. Vago, senza troppi dettagli, ma concreto. Una menzogna sporca ma avvolta in una placida verità: sapeva che il guardiano aveva raziocinio, sapeva di averlo fermato a parole. E anche se non ci aveva cavato un cazzo, il legittimo dubbio doveva crescere all'interno di Eloise.
Non che sia un tipo loquace. Anzi. Ma pur lasciandomi agire mi ha lasciato delle lacune.
Il che ci porta agli appunti di Maundrell.
portò la mancina alla tasca interna, senza però tirar fuori nulla. si picchiettò l'agendina personale presente in tasca da fuori.
Basta solo un accenno.
Quale è la chiave di lettura di questi codici?. -
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Dall'altra capo della chiamata Eloise schioccò in disappunto la lingua, non contenta di farsi rimproverare da Vardaman. Poteva quasi vederla, quel brutto grugno che tentava di reprimere una replica per le rime, indecisa se premere o no il pulsante che avrebbe decretato game over per Jonathan.
"Recupererò l'ultimo, altrimenti userò memorie di lui di terza mano...ma non voglio. Deve essere completo. Non sarà mai lui, ma almeno sarà come ha sperato. Recupererò l'ultima collana." Era la disperazione a parlare, o aveva davvero un piano per fregare il Lord e la sua mostruosa guardia?
Le notizie dal Bayou non erano di certo le migliori, ma la donna non commentò molto in merito. "Tempo al tempo. Non possono entrare lì, a meno che...non hai detto a Malachia come fare, vero?" Il solo pensiero le mise una tale paura da risultare evidente anche al telefono.
Quando poi Jonathan tira fuori i decantati codici la confusione della Magister è palese. "Ma di quali codici stai parlando?".
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