Vampire GdR

Posts written by Ares Dragan

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    Il cambio di paesaggio mi lasciò per qualche istante stordito, almeno finchè non ricordai a me stesso il luogo in cui mi trovavo (o in cui volevano che credessi di trovarmi). Nulla doveva stupirmi insomma, ne la presenza di esseri dagli strani aspetti e comportamenti, ne altro.

    Notando la creatura che a suo modo continuava a seguirmi, decisi di affrettare il passo nel tentativo di seminarla, prestando nel mentre particolare attenzione all'eventuale presenza di nascondigli o anfratti da poter sfruttare come nascondiglio e sfuggire cosi definitivamente alla sua caccia.

    Avrei pensato poi a come muovermi e cosa fare, dato che a quel punto ero perso, in tutti i sensi.
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    Varcata la soglia, il mio sguardo si accese come quello di un bambino appena entrato in un negozio di dolciumi.

    Beh, le cose cambiano in fretta..

    Ragionai tra me e me ad alta voce.
    Il materiale presente sarebbe sicuramente bastato per radere al suolo l'intero complesso di edifici, e non era certo un dettaglio da poco considerando che l'attacco frontale faceva parte delle opzioni che avevamo preso in considerazione.

    Direi che è ben più che un semplice aiuto questo.. Ha tutta l'aria di un invito!
    Esclamai quindi tradendo forse per la prima volta un pizzico di eccitazione.

    D'altronde la chimica, sorpattutto legata agli esplodivi, era sempre stata una mia grande passione fin da ragazzino, e negli anni trascorsi nell'esercito ungherese a combattere sul fronte russo avevo maturato una discreta conoscenza e manualità con quel genere di armamenti.

    Osservai uno ad uno i vari pezzi presenti, cercando mentalmente di farmi una stima di quanti e quali danni potessero arrecare, iniziando anche a pensare a come avremmo potuto utilizzare al meglio tutto quel ben di Dio piovuto dal cielo...
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    Come detto privatamente, Ares segue Harahel come da lui richiesto
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    Figlio di puttana!

    Urlai rancoroso verso quella bestia mentre osservavo il mio braccio dissolversinel nulla.

    Era ormai evidente che mentre l'altra creatura - seppur pericolosa - pareva capace di comunicare, in questo caso avevo davanti un qualcosa di diverso, quantomeno nelle intenzioni. Era rapidamente diventata la più classica delle situazioni combatti o fuggi, e dovevo decidere alla svelta cosa fare.

    Da un lato il mio istinto mi gridava a gran voce di ridurre quella cosa ad una poltiglia. D'altra parte dovevo usare la testa e cercare di evitare azioni avventate. Avevo rammentato bene l'ultima volta che mi ero messo a dar battaglia a qualcosa in quel posto, e non era finita bene. Dal nulla mi ero trovato a combattere un qualcosa di misterioso, imprevedibile e di conseguenza, fuori portata, finendo sconfitto nonostante avessi messo a segno ben più di un colpo. Uno scontro in quel posto poi, seppur mi avesse visto trionfare, sarebbe stata sempre e comunque una mezza vittoria. Non avevo ancora visto neanche l'ombra di una possibile preda, ed ogni scontro, ogni ferita, ogni briciolo di energia spesa, mi avrebbe reso più debole nell'affrontare quella situazione.

    Non potevo cedere al mio istinto, non ancora almeno. Approfittai quindi dello scatto della creatura per ritrarre quella specie di proboscide per farne uno anch'io in direzione opposta, per poi cercare di allontanarmi quanto più in fretta possibile di li. Dovevo liberarmi di quella seccatura e scoprire la realtà dietro quella facciata che stavo vivendo.
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    Incrociai lo sguardo di Ardeth con fare deciso. Avevamo evitato l'attacco frontale, almeno per ora, e la potevo temporaneamente considerare una vittoria.

    Ora la questione era inventarci un modo per stanare uno di quei bastardi senza far incazzare tutto l'alveare.. Ma avevamo tempo di pensarci mentre ci spostavamo.

    Feci un cenno di assenso col capo, rivolgendo l'attenzione nuovamente verso lo Spauracchio.

    Ok, facciamo cosi allora. Ragioneremo meglio i dettagli del piano mentre andiamo, non abbiamo tempo da perdere, meglio iniziare a muoverci.

    Se poi l'appostamento non dovesse funzionare, valuteremo altro.


    A quel punto mi voltai verso la Cappella, cercando segni di Axelle. Era andata già da un pò, mi aspettavo di vederla sbucar fuori quanto prima.
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    Chiedo scusa ma non avevo capito che axelle leggesse ad alta voce i bigliettini, comunque pace ormai è andata cosi xD


    Ascoltai le parole di Ardeth e seguii il successivo scambio con HArahel. Per quanto fosse incredibilmente veloce con quel blocco note, il tempo perso a scrivere, scambiare e leggere bigliettini si faceva sntire come un macigno, specie in un frangente come quello in cui di tempo davvero non ne avevamo.

    Lessi l'ultimo scambio, poi prima che la discussione andasse avanti decisi di intervenire.

    Contantine e gli altri avranno anche agito da ritardati, ma non possiamo assolutamente ignorare il fatto che i Tremere quasi certamente fossero informati dell'attacco imminente. Se come temo qualcuno ha venduto la Spada di New Orleans, possiamo dare per certo che il piano comprendesse quel primo attacco alla Cappella, con la presa in ostaggio di Maundrell, il processo, ed il successivo assalto alla nave per recuperare il grande capo.

    Questo significherebbe che quando Contantine e gli altri sono arrivati, i Tremere sapevano dell'attacco e si sono lasciati sorprendere. Hanno opposto la giusta resistenza per rendere la sceneggiata credibile ed hanno lasciato che il loro capo venisse fatto ostaggio e portato via.

    Insomma, ovviamente sono ipotesi.. Ma bisogna tenerle in considerazione. Non possiamo in alcun modo usare l'esperienza dell'attacco precedente come metro di misura delle loro difese o delle loro capacità. Se come temo fosse tutto orchestrato da loro, di certo non avranno svelato le reali capacità difensive di cui godono nella loro tana del cazzo.



    Tornai ad osservare la cartina, pensieroso.

    Il nostro obiettivo è catturare uno di quegli stregoni, e non ci serve assaltare quella roccaforte per questo. Pur disponendo di tutta la forza del mondo, rimarrebbe sempre e comunque un inutile e rischioso azzardo.

    Lo sguardo si volse verso Ardeth, poi di nuovo sull'univo Vero Sabbat tra noi.

    Di noi quattro l'unico in grado di distinguere al volo un possibile bersaglio sei te..

    Rivolgendomi allo Spaurachcio.

    ... e nel mezzo di uno scontro non saresti in grado di darci questa informazione rapidamente.

    Una brevissima pausa, poi ripresi.

    Quindi quel che dobbiamo fare, secondo me, è un'imboscata.
    Attendere che uno di loro si renda un bersaglio facile, o farcelo diventare con l'astuzia.

    Nella calma potrai facilmente indicarci il nostro obiettivo, ed a quel punto per quanto forte possa essere, sarà da solo, contro quattro di noi.
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    Seguii gli altri verso l'esterno senza aggiungere altro. La mente era già fin troppo occupata a rimuginare su quello che avremmo dovuto fare di li a poco.

    Una gloriosa battaglia ci attendeva, e ne saremmo usciti morti o vittoriosi. La Spada aveva affidato a noi quel delicato incarico, e dopo i recenti sviluppi era fondamentale portare a casa un successo.
    Certo, le modalità che ci erano state imposte non ci lasciavano tutto questo margine di manovra. Probabilmente avendo più tempo a disposizione avremmo potuto optare per un piano più articolato e sicuro.. Ma col poco tempo a disposizione c'era davvero poco da pianificare.

    Osservai la cartina senza badare troppo alle parole di Axelle, che sembrava non aver ancora compreso la gravità della situazione che stavamo per affrontare.
    Lessi i biglietti di Harahel, ma evitai di fare commenti mentre rimuginavo sulle informazioni in nostro possesso e sulle sue proposte d'azione.

    Certo Ardeth non aveva tutti i torti quando diceva che gli Inquisitori erano stati degli idioti, ma d'altra parte visti gli sviluppi non potei fare a meno di pensare che ci fosse una talpa tra di loro, e che il tutto non fosse nulla di più di un astuto ed articolato piano degli stregoni per colpire la Spada di New Orleans. In fondo avevano eliminato tutte le alte sfere al processo, e buona parte del resto dei soldati sulla nave. A conti fatti il Sabbat era stato praticamente raso al suolo, mentre gli stregoni probabilmente non avevano perso nulla più di qualche pedina sacrificabile durante l'attacco al loro rifugio.

    Tutti i frammenti di quella faccenda si incastravano talmente bene da rendere quasi scontata quella deduzione.

    A quel punto però il nostro scopo era quello di focalizzarci sulla missione, e quei ragionamenti non avevano molta utilità, se non quella di portarmi a pensare che le difese del rifugio degli stregoni fossero al momento ben più solide di quanto potessimo ipotizzare dopo l'attacco di Constantine e dei suoi.

    Non so..

    Risposi dubbioso leggendo l'ultimo biglietto dello Spauracchio.

    Sicuramente l'effetto sorpresa è l'unica freccia al nostro arco, e dobbiamo sfruttarla al massimo...
    Ma un attacco frontale di questo tipo temo renderebbe molto difficile rapire - vivo o morto - uno stregone.


    Presi una brevissima pausa per riordinare i pensieri. Il piano poteva anche starci, ma sicuramente prima di caricare a testa bassa era il caso di valutare ogni possibile alternativa, e soprattutto ragionare bene sulle difficoltà che avremo incontrato.

    Quel complesso sarà pieno di nemici..
    Ripresi quindi a parlare, cercando di convolgere gli altri nel mio ragionamento.

    .. e una volta sfondata la prima linea e penetrati all'interno, verremo probabilmente colpiti da qualsiasi sorta di difese magiche, contro le quali saremmo totalmente inermi.

    Inoltre nel caos in cui ci troveremo diventerà impossibile mantenere il necessario ordine, e rischieremmo di lasciare uno dei nostri sul posto vivo. Senza contare che non abbiamo modo di riconoscere al volo un bersaglio. Come potremo distinguere rapidamente uno stregone da un servitore o da una qualsiasi vacca che non sa nemmeno dove si trova?


    Portai una mano al mento, strofinandolo pensieroso mentre gli occhi studiavano la mappa.

    Non abbiamo il tempo necessario per un piano più sicuro, ma magari potremmo escogitare un modo per attirare almeno uno di quegli stronzi fuori da quella fortezza. Già se riuscissimo a spostare lo scontro in campo neutro - o quantomeno ridurre la forza degli avversari - sarebbe qualcosa.

    Non so voi... personalmente non ho idea di che tipo di difese siano in grado di costruire, e se il nostro piano prevederà l'ingresso tra quelle mura, significa che dovremmo attrezzarci per darci eventualmente una morte rapida ed evitare di essere presi come ostaggi. Temo che per loro sia fin troppo facile intrappolarci con qualche trucchetto magico, ed a quel punto sarebbe la fine.


    Sollevai finalmente lo sguardo dalla mappa, in direzione di Harahel.

    Secondo te potremmo riuscire in qualche modo a spostare lo scontro al di fuori del loro rifugio?
    Magari potremmo attendere che uno di loro esca per andare da qualche parte, o attirarli fuori con l'inganno... Di certo sarebbe più semplice e sicuro, il che significa anche aumentare le probabilità di successo...
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    Osservai divertito le prime reali interazioni di Axelle con me e con Ardeth. Probabilmente avevo sopravvalutato il suo addestramento e le informazioni di cui disponeva sulla Spada e sull'essere Vampiri in generale. Da un lato la cosa non mi dispiacque affatto. Significava che sarebbe stata molto più aperta ai miei insegnamenti e meno condizionata da eventuali ideologie inculcatele dalla Maschera nel periodo del suo servizio.

    Dunque stavamo per andare nuovamente a rompere le palle ai Tremere, a poca distanza dal precedente attacco. Seppure i Tremere magari non si aspettassero una nuova incursione, e le loro forze fossero state nettamente ridotte dal precedente attacco, non sarebbe stata una passeggiata, affatto.

    Uno sguardo complice andò a cercare Ardeth. Le nostre vite erano nuovamente in gioco per il bene della Spada, e di certo sarebbe stato necessario coprirsi le spalle a vicenda, ancora una volta.

    Mi congedai dal Priscus con un inchino appena accennato, poi vista la fretta con cui sembrava intenzionata a liberarsi di noi, mi voltai e presi la via dell'uscita.


    Una volta fuori dalla stanza mi avvicinai ad Axelle, cosi da poterle parlare a bassa voce per non violare quel silenzio quasi sacro che aleggiava in quella cripta.

    Abbiamo poco tempo..
    Mormorai amichevole mentre camminando seguivamo la via per l'uscita dalla cripta.

    Stiamo per affrontare un incarico estremamente pericoloso, per cui ci servirà tutto l'aiuto possibile. Per questo verrai con noi, anche se credo che tu non sia pronta a gestire questo genere di cose.
    Cercherò di evitare di metterti in situazioni che tu non possa gestire, devi sopravvivere a questa notte.

    Qualsiasi cosa accada, comportati in modo onorevole. Ti chiedo solo questo figlia mia.


    Lo sguardo serio e deciso incrociò lo sguardo della mia infante, cercando di trasmetterle tutta la serità della situazione e delle mie parole.
    Ascoltai la sua eventuale risposta continuando a camminare verso l'uscita.
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    La scena si svolse in una maniera decisamente rapida, contrariamente a quanto la mole di quella specie di elefante lasciasse intuire.
    Vedendo la creatura con cui stavo cercando di dialogare venire brutalmente sconfitta, il mio primo pensiero fu quello di approfittare di quell'attimo di distrazione per togliermi di mezzo ed evitare ulteriori complicazioni.

    D'altro canto però, mi resi conto che non avevo un posto dove andare o un qualcuno con cui comunicare. Dovevo capire quel mondo, e l'unica cosa che me lo poteva rendere possibile, era interagirci.

    Decisi quindi di tentare il medesimo approccio che avevo usato poco prima, cercando di comunicare col nuovo arrivato.

    Grazie... Puoi aiutarmi?

    Alzai le mani con i palmi rivolti verso la creatura, a mostrarmi inoffensivo ed amichevole.
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    Come desiderate, siamo ai vostri ordini.

    Commentai freddo, ma soddisfatto. La discussione poteva essere rimandata, tanto mi bastava. Inoltre grazie al mio intervento, ci saremmo giocati tutto quella notte. Avremmo recuperato il nostro status, oppure saremmo morti provandoci.

    Di nulla, Linguetta...

    Pensai mentre lo sguardo deciso tornava nuovamente verso Ardeth, a volergli sottolineare e rendere chiaro che solo grazie al mio intervento al termine di quella missione - che in ogni caso ci avrebbero assegnato - il nostro status sarebbe stato ripristinato. L'ennesima volta che lavoravo anche per lui, insomma.


    Avete ragione, non possiamo entrare in azione senza qualcuno che guidi il gruppo.
    Visto il suo status, sono... Siamo disposti ad accettare lo Spauracchio come Ductus, per questa notte.



    La richiesta relativa ad Axelle mi fece per un attimo esitare. La missione era delicata e rischiosa, per una novellina come lei poteva rivelarsi letale, ed il suo apporto sarebbe stato probabilmente nullo. Ma, la Spada era anche questo, sopravvivenza del più forte.

    Axelle verrà con noi.
    Se per voi va bene, vorrei chiedervi di lasciare che sia io ad addestrarla ed educarla, da qui in avanti.


    Detto ciò, chinai il capo in segno di rispetto, nell'attesa che ci desse il via libera.
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    La Maschera ruppe il silenzio che era calato con la fine dello scontro, dandoci indicazioni preziose sui prossimi passi da muovere. Era evidente che quanto avremmo dovuto compiere fosse molto legato a quanto raccontato da Wade, che il Priscus sapesse già o meno di quegli sviluppi poco contava a quel punto.

    Non ci aspettava un compito facile, tutt'altro. Andare a rompere le palle ai Tremere a casa loro, proprio a ridosso di un assalto avvenuto solo poche notti prima, non era per nulla una cosa da poco. Specie viste le nostre forze esigue e la mancanza di reali informazioni sull'obiettivo.

    Iniziai a rimuginare sul come ci saremmo dovuti muovere, quando notai lo Spauracchio iniziare a scribacchiare sul suo blocco note. Nulla di nuovo, a quanto pareva quello era l'unico modo con cui riusciva a comunicare col resto del mondo. Un modo legnoso, lento.. inadatto a situazioni dove non c'era il tempo materiale di mettersi a scrivere e scambiare bigliettini.

    Rimanemmo tutti in silenzio, per tutto il tempo che impiegò a scrivere il messaggio, per poi allungarci il foglietto. Fui il primo a porgere la mano per afferrarlo. Una volta preso lo lessi rapidamente. Chinai leggermente il capo con visibile disappunto, mentre porgevo il biglietto ad Ardeth.

    Da quando avevo lasciato Miami ero stato costantemente sottoposto a gente discutibile. Il ductus dei Butchers in primis, che per risparmiare una giornata di viaggio ci aveva condotto in territori pericolosi causando lo sterminio dell'intero branco. Arrivato a New Orleans avevo conosciuto Constantine ed i suoi.. Un altro bel gruppo di gente strana. Mi risuonavano ancora nella testa le minacce del Lasombra, o i vaneggiamenti senza fine di Herr Nicht. Dulcis in fundo, il mio nuovo branco, gli Arma V. Un sacerdote che si professava cavaliere, totalmente inadatto al ruolo ed indegno di definirsi seguace del sentiero. Un Ductus pazzo evidentemente vittima delle proprie manie, imprevedibile e pericoloso. A chiudere quel teatrino, l'Inquisizione, che pareva giunta più per mietere un certo numero di vittime che per condurre indagini serie e concrete sullo stato della diocesi e dei suoi membri.

    No, non avevo intenzione di accettare di fare da sottoposto ad un Ductus che non ritenevo degno di tale ruolo, o semplicemente inadatto a ricoprirlo.

    Harahel, per quanto fosse un personaggio noto e con una certa fama, non appariva ai miei occhi come un condottiero valido. Non per mancanza di talenti che sicuramente aveva, quanto piuttosto per i suoi palesi limiti. Se fossimo stati attaccati, o ci fossimo trovati in una situazione concitata, avremmo dovuto attendere che scribacchiasse gli ordini per poi passarci i bigliettini? Assolutamente no, non potevo accettare che a guidarci nelle situazioni più critiche fosse un leader totalmente incapace di comunicare. Proprio no.

    Quando fui certo che Ardeth avesse finito di leggere anche lui il biglietto, presi la parola, prima che fosse lui a farlo, rivolgendomi direttamente alla Maschera.

    Siamo pronti a servirla, ed onorati di poter adempiere all'incarico che ci sta affidando.
    E sarebbe un vero onore per noi prendere parte ad una Vaulderie da voi officiata...


    Feci una breve pausa, studiando le giuste parole da scegliere.

    ... mi permetta però di contestare la richiesta dello Spauracchio, benchè la mia condizione attuale non mi consentirebbe tale diritto.
    Egli ci obbliga ad una scelta. Andarcene e trovare altrove occasione di riscatto, o rimanere, recuperare il nostro status e combattere per lei e per la Spada. Ci vincola però ad accettarlo, nel caso, come nostro nuovo Ductus.

    Mi dispiace...
    Riconosco tutta la sua maestria nel combattimento, il suo talento nell'uso dei doni di Caino, la sua conclamata fama tra i membri della Spada, e chiaramente sarebbe un onore essere un suo compagno di branco...

    Ma non penso sia adatto a ricoprire quel ruolo, per via dei suoi evidenti limiti comunicativi.


    Feci una breve pausa prima di riprendere, non abbastanza lunga da dare però tempo agli altri di intervenire.

    Non so quanto questa proposta sia sua e quanto vostra. Ma se ci è dato il diritto di scegliere, io scelgo. Scelgo di non trovarmi a non sapere cosa fare nel bel mezzo di una battaglia perche il mio capo non ha il tempo materiale di scrivere biglietti e farli girare di mano in mano tra tutti i membri del branco. Ho già perso troppi compagni a causa di Ductus non adatti. Un esempio lo abbiamo avuto solo pochi secondi fa...

    Io ho l'ardire di chiedere che ci venga restituito lo status che ci è stato ingiustamente tolto dall'Inquisizione. Che ci venga fatta giustizia. E, anche consapevole anche dell'astio tra alcuni membri di questo ipotetico nascente branco, chiedo di essere io a guidarlo in questo delicato compito che ci vuole affidare.

    Lo Spauracchio è indubbiamente una risorsa preziosa, sia prima che durante qualsiasi battaglia...

    Ma quello...


    Indicai con un gesto del capo il biglietto.

    ... quello non può essere l'unico modo in cui il mio capo può dirmi cosa devo fare.



    O sbaglio Ardeth?


    Chiesi rivolgendomi inquisitorio direttamente al Cobra.

    Tu ti fidi di quel biglietto?
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    La fine di quel teatrino non fu certo inaspettata. Era stato però sorprendente vedere quanto Wade fosse riuscito a mettere in difficoltà non uno, ma ben due avversari di comprovata abilità. Sicuramente se la Spada aveva tollerato la sua follia fino a quel giorno era proprio per questo motivo: si trattava di un temibile guerriero, in grado di farsi valere in modo più che dignitoso persino in uno scontro con un Priscus.

    La carcassa rinsecchita del nostro ormai ex Ductus giaceva a terra a pochi passi da noi. Lo Spauracchio dopo aver inferto l'ultima letale manganellata si era ritirato, lasciando che fosse la MAschera a decidere la prossima mossa.

    Di certo Wade aveva fatto tutto ciò che era in suo potere per firmare la propria condanna a morte, facendo ben capire che oltre ad essere fuori di testa, non aveva alcun rispetto per l'autorità del Priscus, pertanto ritenni molto improbabile che questi potesse decidere di preservarlo piuttosto che distruggerlo immediatamente.

    Non dissi nulla, mi limitai ad osservare la scena con disappunto. La speranza era quella che finalmente si potesse tornare a fare gli interessi della Spada, avevamo già perso fin troppo tempo prezioso in quella cripta...
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    La Mascherà sembrò accusare il colpo infertole, lasciando che fosse lo Spauracchio a finire il lavoro.Fino a quel momento appariva certa della propria superiorità, ma Wade era apparentemente riuscito a distruggere tutte quelle sue certezze in meno di pochi secondi.
    Fortuna, abilità, difficile a dirsi.

    Quello che sapevo per certo era che il Priscus aveva dato sfoggio di un dono che conoscevo molto bene. Ero sicuro che richiedesse talmente tanto potere da essere fuori dalla mia portata, nonostante fossi conscio che il mio sangue fosse ben più potente di quello di molti altri. Dunque, anche un vampiro come lei, con chissà quanti secoli alle spalle, con chissà quali inimmaginabili poteri, nella furia dello scontro poteva riportare ferite cosi facilmente...

    E persino lei parve rendersi conto di quanto, incredibile a dirsi solo pochi istanti prima, fosse stata fortunata che lo scontro fosse ormai praticamente finito. Era rimasta li, immobile, forse addirittura scossa, nonostante Wade fosse tornato a provocarla rabbioso.
    Si limitò ad osservare mentre Harahel finiva il lavoro che lei aveva iniziato.


    Nel frattempo lo Spauracchio si era scagliato ad una velocità incredibile contro quel che rimaneva dell'ex Ductus degli Arma V. Velocità la sua talmente incredibile da fargli persino sfuggire di mano l'arma, senza la quale continuò ad infierire a mani nude. Davvero poco efficace contro l'oramai palese coriaceità di Wade. A quel punto pensai che se non fosse ormai evidentemente arrivato al capolinea, probabilmente Harahel avrebbe avuto una bruttissima gatta da pelare tra le mani.

    Non ho azioni da dichiarare.
    Aspetto che si passi dal sangue alla cenere... 💀
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    Volsi lo sguardo verso quella specie di arpia, fermo e deciso. Ripresi a comunicare con lei in modo che potesse capirmi.

    Adesso siamo amici?

    Le chiesi con tono basso, mentre gli occhi grigio chiaro tornavano rapidi ed attenti sull'enorme creatura che pareva prossima ad attaccarci.

    Di certo non mi sarei messo ad attaccar briga con quella bestia senza un motivo valido per farlo.

    Sembrava il classico schema piramidale preda/predatore, dove l'animale più grande mangia il più piccolo. Le mie esperienze inq uel louogo onirico però erano tali da rendermi consapevole che nulla andava preso per come appariva. Quel mostro avrebbe potuto dissolversi nel nulla, o diventare dieci volte più grande e pericoloso in meno di un battito di ciglia.

    Qualsiasi mossa doveva essere assolutamente ben calibrata, anche perche le mie energie, fino a quando non avessi scoperto di più, erano terribilmente limitate. Non potevo insomma permettermi uno scontro inutile.
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    Come immaginato la situazione degenerò nel peggiore degli scenari possibili.

    Rimasi per qualche istante bloccato a fissare lo svolgersi degli eventi mentre Wade, preda di una furia assoluta, assaltava con ferocia la Maschera Bianca.
    Il tutto fu talmente rapido da rendere praticamente impossibile un qualche tipo di partecipazione attiva da parte nostra.

    Senza contare che il breve lasso di tempo in cui tutto era precipitato, almeno per quanto mi riguardava, non mi aveva dato materialmente il tempo di ragionare su cosa stesse accadendo e come avrei voluto/dovuto pormi io sulla questione.

    Nonostante i pensieri negativi su di lui che mi avevano avvolto da quando ci eravamo finalmente ricongiunti, non potei non provare (probabilmente anche a causa delVinculum) una sorta di pena nei suoi confronti vedendolo andare cosi violentemente incontro alla propria fine.

    Mentre il suo corpo veniva muciullato istante dopo istante da poteri che conoscevo fin troppo bene, non riuscivo a muovermi o dire nulla. Da un lato Wade era un nostro compagno, il nostro ex Ductus, lo conoscevo, avevamo dei legami forti dovuti anche alla Vaulderie...
    D'altra parte il Priscus rappresentava per me l'autorità assoluta in quella stanza e opporsi al suo volere era inimmaginabile, sprattutto in una situazione dove mi trovavo pienamente d'accordo con la sua posizione.

    Wade era oggettivamente un pazzo, lo avevo pensato anche io, ed era "tollerato" per via della sua abilità al servizio della Spada. Ma se la sua pazzia era ormai incontrollabile, non era altro che uno strumento rotto, una spada spezzata, un arco senza più frecce. Inutile. O peggio, persino pericoloso. Sia per i suoi compagni, guidati chissà verso quale folle piano, sia conseguentemente per l'intera setta.

    Il conflitto interiore andava avanti mentre pensieri contrastanti si accavallavano, scontravano ed annullavano tra loro nella mia mente. Nel frattempo di Wade rimaneva sempre meno. Nonostante la sua furia rimanesse inalterata, era evidente come non avesse molte speranze di sopraffare il Priscus. A quel punto mi trovai a rendermi conto che si trattava di una fortuna. Cosa sarebbe successo se Wade, nella sua furia, avesse distrutto la Maschera?

    Chi avrebbe potuto opporsi a lui, a quel punto?
    Per quanto mi trovassi quindi a provare un senso di pena per lui, e volessi porre fine a quello scontro fratricida, realizzai che muovere anche solo un muscolo per sostenere Wade in quella sua personalissima crociata sarebbe stata pura e semplice follia.

    La scena terminò quindi nei successivi brandelli di tempo, prima che si potesse dire o fare alcunchè Wade era in qualche modo riuscito a penetrare l'incredibile potere di resistenza della Maschera e ferirla, arrivando persino a rivelarne il volto che avevo già avuto modo di vedere nel turbinio della Diablerie che avevo consumato.
    Il costo di tutto ciò era stato semplicemente tutto il suo essere. Ormai era a terra, privo di braccia e di buona parte del busto, col cranio talmente fracassato da non riuscire neanche a distinguerne i lineamenti del viso.

    Il Priscus, incassato il colpo, si stagliava ora su di lui in pieno controllo della situazione.

    Fu Ardeth a rompere il silenzio che era calato, rivolgendo parole stranamente sagge per i suoi standard a Wade. Mi voltai verso di lui per ascoltarlo, per poi tornare con lo sguardo sulla carcassa ormai inerme del nostro ex Ductus.

    Avrei voluto dire qualcosa, ma realizzai che non avevo nulla da dire che avrebbe ascoltato con piacere.
    Se fosse morto di li a poco, tanto valeva morisse nella convinzione di essere il prescelto del Padre Oscuro. Se fosse sopravvissuto invece, di certo era meglio evitare di dargli una scusa in più per portarmi rancore da li in avanti.
344 replies since 8/1/2015
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