Vampire GdR

Posts written by Ishumaeru

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    Sarò anche finito pestato nero e addebitato, ma comunque: bella quest, e grazie per la giocata!

    Nota per il futuro: prendere armi a distanza, ecchecca..XD
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    Dove diavolo era finita tutta la sua competenza!? Prima riusciva a tenerle testa come un pesce appena pescato dal fiume, e ora che stava dando fondo alle proprie forze, sentendo il cervello macchiarsi dell'oleosa e infastidente presenza della propria Bestia, neanche riusciva a riprendersi un coltello!?
    Era talmente martoriata che poteva solo arrancare ed assistere impotente: il suo unico alleato si era come minimo rotto il naso con un colpo del genere, colpo che raggiunse poi lei, ancora una volta.
    Ora si che sentiva le ossa già morte da tempo frantumarsi.
    E quella macchia che stava colando sul suo cervello ora l'aveva inondato: la Bestia era troppo chiara e aveva iniziato a legarle gli arti per poi muoverli come una marionetta impazzita.
    Vivienne non poteva fare altro che scappare via, e non poteva certo lasciare che qualcuno la ostacolasse e le facesse perdere tempo. Qualsiasi persona che avesse tentato di bloccarla probabilmente avrebbe ricevuto cazzotti e ginocchiate pur di farla levare di torno.
    Avrebbe dovuto investire in un fucile a canne mozze per lavori come questo...
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    L'ordine con il quale aveva mandato l'uomo a recuperare il coltello era la cosa più logica da fare. E nonostante l'avesse visto fare ciò di cui avevano entrambi bisogno con la vista periferica, il resto del suo campo visivo doveva badare a quella schifosa creatura per cercare di difendersi.
    Nella difesa però, l'istinto che caratterizza tutto ciò che respira l'aveva portata a tentare di dare un pugno che poteva averle fatto il solletico: non sembrava di picchiare carne, ma cuoio spesso.
    Fu la "Kendall", invece, a picchiarla sul serio, perfino per il suo standard di vampira che, a conti fatti, poteva ancora sopportare questo danno senza venire immediatamente spappolato. Un mortale probabilmente sarebbe schiattato al primo dei tre colpi che Vivienne subì, incapace di evitarli, sentendo le ossa frantumarsi dentro di se, forse perforando la carne dall'interno per quanto ne poteva sapere. Fatto sta che era più che malconcia. Avrebbe potuto resistere ben poco con quell'approccio.
    Non poteva più fare economia di sangue, a costo di dover allentare la presa sui suoi freni.

    Vivienne decise di far ribollire il sangue ancora una volta per andarsene dalla portata della creatura, lanciargli la prima cosa che le sarebbe capitata in mano per distrarla e raggiungere l'uomo che aveva raccolto il coltello e strapparglielo dalle mani, per poi attaccare di lato e cercare di fare secca questa dannata schifezza che era davanti ai suoi occhi.
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    Ora la sua mostruosità stava venendo meno, come "aura". Il suo tentare di dimenarsi e non riuscire a farlo la faceva sembrare un pesce tra le mani del pescatore che sta per sventrarlo.
    Una preda che cercava di sgusciare...le dava sui nervi.
    Nervi che vennero distesi con un'altra bella coltellata su quella sorta di proboscide. Maleodorante proprio come un pesce. Il paragone ci stava tutto.
    Ma non stava tenendo un merluzzo, ma uno squalo di terra incazzato: era riuscita a divincolarsi con uno strattone e a toglierle il coltello di dosso. Ed ebbe ancora fortuna da essere mancata, perché stavolta il cemento era crepato.
    Come faceva ad avere ancora tutta sta forza?

    Nel frattempo l'uomo col cappello che aveva tenuto d'occhio per mezza serata si era finalmente palesato. Era ora, dov'era finito, a farsi due bicchierini!
    -Ce ne hai messo di tempo!
    Tu tieni a bada questo schifo; è già ferita e devo solo recuperare il mio coltello!-


    Il piano era semplice: lui avrebbe dovuto tenerla a bada in modo da dare modo a Vivienne di riprendere uno dei due coltelli che aveva usato contro l'aberrazione che era ora la Kendall.

    Chiedo gentilmente al ritardatario di partecipare e cerco di riprendermi uno dei coltelli, che sia quello lanciato o l'altro appena perso. Ci lotto a mani nude se necessario.
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    Però, quella sorta di proboscide mista a pungiglione non era molle, ma tessuto muscoloso che si contraeva sotto la sua stretta.
    Sembrava gracile prima, ma ora il suo corpo era forte, era veloce, molto veloce... ma almeno per ora non era abbastanza di entrambe le cose per sfuggire alla sua presa salda, specie dopo che le aveva inferto un brutto danno che faceva schizzare sangue talmente scuro da passare per inchiostro.
    Iniziava a sentire arsura, non quella mortale. Vivienne capì che non poteva permettersi di dare fondo al sangue che aveva in corpo. Doveva mantenere per quanto possibile la lucidità mentale, non poteva permettersi di essere offuscata dalla fame.

    Per il momento si limitò a infliggere un'altra coltellata alla proboscide, nello stesso punto in cui aveva già tagliato. Forse avrebbe avuto fortuna e l'avrebbe recisa stavolta.
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    Ormai, avendo mostrato il suo vero volto, la Kendall non esercitava più alcun fascino verso Vivienne, tramutandolo in profondo disgusto.
    Ma adesso inganni e fregature sarebbero cambiate: aveva schivato la sua coltellata e, rapida quanto lei, riuscì a colpirle il braccio con una puntura dolorosa. Sperava che non potesse peggiorare nel corso della lotta, quella ferita.
    Certo, un vampiro resiste alle ferite ben più di un mortale qualsiasi, ma non poteva permettersi di prendere la situazione alla leggera.
    Anche lei però poteva fare cilecca, e così fu, quando non seppe usare la sua proboscide e, dall'alto, la fece schiantare a terra ad una certa distanza da Vivienne.
    Bene!
    Il sangue ribolliva in lei, e non si sarebbe fermato! Velocemente, avrebbe tentato di afferrare la proboscide appena schiantata a terra da quel colpo impreciso e infruttuoso, per poi colpirla col coltello, cercando di tagliarla via, o comunque di danneggiarla il più possibile.

    Si riusa velocità, dato che voglio afferrare la proboscide che è appena caduta dall'alto verso il basso, e danneggiarla.
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    Non si riteneva una lanciatrice professionista, ma il suo polso rimaneva adatto allo scopo.
    le danze si erano aperte e ora quella creatura era ferita e incazzata.
    Non ne poteva essere sicura, ma quello sbuffo che proveniva dalla ferita e il sangue scuro e denso non le davano un buon segnale; quella sembrava un insetto, e per quanto ne sapeva poteva essere velenosa come creatura.
    Probabilmente sarebbe scattata quest'ultima verso di lei, e Vivienne non ne voleva sapere di stare troppo vicina; avrebbe mulinato il coltello rimasto nella sua mano per tentare di ferirla qual ora si fosse avvicinata, specie con quella sorta di pungiglione, e nel mentre avrebbe indietreggiato.
    Doveva farla faticare per prenderla.

    non so se sia possibile fare una cosa del genere o sono due azioni attacco e schivata e richiede velocità; in tal caso vada pure per velocità se necessario
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    Mh. No, non ne poteva essere sicura, non era certo una maestra in ammiccamenti. Forse la Kendall era semplicemente stata troppo brava a fare gli occhioni e Vivienne troppo babbea da cascarci.
    Ma riteneva che il suo giudizio non era stato lo stesso per un lasso di tempo.

    In ogni caso, doveva raggiungere la Kendall per un motivo di importanza maggiore, al momento.
    E grazie alla sua velocità, il tallonamento riuscì, disvelando il velo di bellezza di cui si era imbastita quella donna.
    Vivienne era uno stomaco forte, fortunatamente, perché se avesse visto ciò che aveva attualmente davanti ai suoi occhi da mortale, avrebbe vomitato a quel tempo.
    La Kendall con quel pungiglione che le usciva dalla bocca sembrava un misto fra una zanzara e un bocchettone del carburante.
    Mentre la pelle si dipingeva di una tinta malsana e nauseabonda, aveva finito di dissanguare la vittima.
    Il confronto sarebbe iniziato presto, e non sarebbe stato verbale. Con certi mostri non si parla.

    -Naprawdę? Bene allora, vediamo se ti piacerà la specialità della casa: è a base di acciaio!-

    Un coltello le sarebbe rimasto tra le mani, pronto ad essere usato in mischia.
    L'altro invece lo lanciò mirando al volto; che fosse per prendere il pungiglione o il resto di quella faccia di merda, l'importante era farle del male.

    Le lancio uno dei coltelli che ho. evito di andare subito in mischia.
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    La mente si era schiarita: non che prima fosse una marionetta ebete, ma tutta quella premura nei confronti della Kendall era immediatamente cessata.
    Forse un poveretto abbracciato da neanche un mese sarebbe stato confuso, ma Vivienne due più due lo poteva fare: la donna si era divertita un po' troppo con i suoi trucchi.
    Se l'avesse presa, in un modo o nell'altro gliela avrebbe fatta vedere...

    Intanto l'uomo col cappello aveva deciso di mandare a quel paese qualsiasi forma di discrezione, atterrando la guardia che si era lavorata prima. Ora l'attenzione della calca era rivolta a lui e probabilmente qualche denuncia sarebbe scattata.
    Ma prego, continuasse pure a fare casino: meno occhi su Vivienne; anche perché quell'uomo si era messo a vedere tra le tende, posto dove non poteva essere la Kendall.
    La porta sul fondo era aperta.

    Non aveva tempo di tirare per il colletto l'uomo, come si faceva ad un bambino molesto.
    Aveva qualcuno da acciuffare. E alla svelta.
    Il sangue tornò a ribollire.

    Se posso, uso Velocità per arrivare subito alla porta, e tenere pronto uno dei due coltelli.
    E chiedo per sicurezza: non essendo più sotto l'effetto dell'ascendente per ora, il pg è consapevole di averlo subito? In caso contrario modifico il post.
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    Mh. Vivienne era sicura di essere stata in se per tutto il tempo. Ma sentiva anche che qualcosa era cambiato nel suo assetto di pensieri e priorità: stava pensando alla Kendall con molta meno preoccupazione...
    E veniva sostituita da una nuova priorità: capire chi era davvero tale Vermiglio.
    Aveva lasciato l'uomo andarsene tutto di fretta, ormai stava lasciando perdere la discrezione.
    Vivienne invece l'avrebbe mantenuta: avrebbe conservato entrambi i coltelli, uno nella tasca interna della giacca, l'altro messo alla conta, ai fianchi in modo che il vestiario lo coprisse lo stesso.
    Avrebbe seguito l'uomo ma senza urtare la gente: uno solo come lui poteva essere scambiato per un maleducato frettoloso, due invece erano sicuramente un sospetto. E non voleva dare sospetti.
    Quindi, occhio che la folla non avesse deciso di fissarla.
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    Come pensava raccogliere il pugnale era stato come bere un bicchiere d'acqua, permettendole così, in ogni caso, di avere due armi. Una in più rispetto all'altro.
    Quel coltello era interessante: creata in maniera abbastanza fine da sembrare un pezzo di vetro, come le era sembrato in lontananza prima.
    Ma sebbene fosse in vantaggio lato capacità offensiva, non lo era più nella pressione psicologica: l'uomo non era più spaventato, ma incazzato lo era eccome.
    Abbastanza agitato da sembrare un farneticatore catastrofista, ma fin troppo preparato per essere un semplice bugiardo.
    Qualcosa non quadrava: a Vivienne pareva di capire che si riferisse alla Kendall, affibbiandole l'identità di un mostro dissanguatore...che nella logica fredda poteva essere analogo al killer che stavano cercando, anche solo sommariamente.
    Però non poteva essere lei no? Quella dolce ciliegia non era certo una sterminatrice di umani?

    E allora perché un angolo remoto della sua mente iniziava come a prudere?

    Okay tempo di una sezione spoiler lunga perchè devo chiedere tante cose.
    Ora, da quello che ho capito posso spendere volontà per resistere temporaneamente all'Incanto della Kendall.
    Quindi, siccome presumo che se non spendessi volontà non crederei di base a questo uomo, avevo intenzione di spendere volontà in modo da poter concedere il beneficio del dubbio, e proporre di andare a controllare insieme con promessa che se sta mentendo sono cacchi suoi.
    Non l'ho scritto in role per evitare di sembrare autoconclusivo, che voglio fare tutto per benino
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    L'effetto novità della piccola imboscata di Vivienne stava svanendo, e l'uomo sembrava farsela di meno addosso. Peccato, solitamente la paura è un fattore di vantaggio considerevole.
    L'uso un po' particolare del termine "Cainita" a lei pareva un po' fuori posto: lo aveva detto con un tono tale da intendere che fosse usato frequentemente e di certo non in modi lusinghieri. Finora si era limitata a sentire Fratelli come appellativo.
    Comunque, non era cieca e aveva notato che la mano libera era andata nella tasca del pantalone. Siccome non poteva esserne certa, era meglio prendere per assunto che avesse un'altra arma. Considerando che si trattava di una tasca da pantalone, probabilmente era o un altro coltello, forse più compatto, o una pistola molto piccola, forse una calibro .22; in ogni caso doveva essere qualcosa di capacità offensiva relativamente ridotta.

    Vivienne non disse niente, tenendo contatto visivo per vedere l'evoluzione del suo stato emotivo, che in effetti era virato sulla risolutezza.
    Il Vermiglio sarebbe? Non capiva come potesse essere un aggettivo legato alla Kendall. Anzi, non aveva in mente nessuno che potesse essere soprannominato in questo modo.

    -Penso che hai qualche problema nella comprensione d'ascolto: l'ho capito benissimo che non cerchi me. Ma il mio lavoro è impedire di farti giocare al chirurgo con chiunque.
    E se non mi spieghi chi è il Vermiglio, o anche solo il suo aspetto, non posso decidere se avvicinare o allontanare il coltello: guarda che sotto l'ascella è pericolosamente vicino al cuore.
    Quindi spicciati e dammi la buona ragione per cui dovrei lasciarti stare, anche se ho il sospetto che non ci sia.
    -

    Però premette un pochino di più la punta del coltello, per tenergli i nervi sempre un po' tesi.

    -Oh, e attento, potresti farti male all'uccellino li sotto se giochi con quello che hai nella tasca. Sei proprio sicuro di iniziare una lotta armata davanti a tutti? Ti scapperebbe chi cerchi, se sentisse del casino non trovi?-

    E per ulteriore sicurezza Vivienne scelse di usare di nuovo un trucchetto eseguito ad inizio serata, ma invece di spostarsi velocemente, avrebbe tentato qualcosa di diverso: avendo già il piede sul pugnale caduto, decise con un colpo secco sul manico di farlo saltare in aria quanto bastava per prenderlo e subito puntarlo in zona anche, più o meno ad altezza tasche. Doveva toglierlo il modo di recuperare l'arma a terra, e non bastava contare sulla sua destrezza naturale.

    Dopo il discorsone, se posso cerco di recuperare il coltello da terra usando Velocità per garantirmi l'azione in più, in modo da avere più probabilità di farcela
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    Il bastardo avrebbe dovuto imparare a difendersi meglio; faceva talmente pena che probabilmente si sarebbe ammazzato da solo anche se Vivienne avesse tenuto il coltello fermo senza premere. Faceva tutto da solo.
    Si aspettava anche che potesse resistere alla sua dominazione, e invece pareva averlo sopravvalutato: frustrato invece che impaurito, a quanto pareva, senza troppi problemi aveva lasciato cadere quello che era un coltello, su cui Vivienne mise subito il piede per bloccarlo.
    E in tutto questo la clientela continuava a spassarsela senza notarli. Ottimo

    -Mi sa che ti ho sopravvalutato, pensavo saresti stato più furbo. E coriaceo.
    Comunque, non penso proprio che me ne andrò dalla macelleria: se hai intenzione di fare un certo taglio di carne, e sappiamo entrambi quale carne, allora hai anche un problema con me. Non te lo lascerò fare.
    Ti posso concedere due opzioni: o ti lasci consegnare sotto la mia custodia, disarmato, e la macelleria resterà pulita...oppure ci sarai te sul banco da lavoro.-
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    La folla faceva procedere Vivienne a rilento, ma per quanto fosse una seccatura, le concedeva tempo di individuare l'altro nella folla e fare in modo che anche lui potesse rallentare il passo.
    Julia aveva ben più distanza coperta, intenta com'era a portarsi appresso la cena da gustarsi fuori dalla folla. La finestra di tempo nella quale intervenire si era allargata di un pochino...

    ...e ritratta subito. Non era di certo un cellulare quello che l'uomo aveva tirato fuori dalla tasca. Che fosse un coltello o un vetro rotto non importava: sempre un'arma era.

    Vivienne lo avrebbe continuato a pedinare ancora un po', come se nulla fosse: l'obbiettivo era portare entrambi al di fuori della folla, che era impegnata a spassarsela.
    Solo in quel momento, quando avrebbe avuto spazio e più discrezione, grazie al rumore che alle luci che avrebbero dovuto lasciare zone più in penombra, lo avrebbe raggiunto fulminea e avrebbe preso il suo di coltello e puntato sotto l'ascella, senza ancora penetrare ma facendo sentire la punta minacciosa: quell'area era tremenda in quanto a danni che poteva ricevere.
    Non si sarebbe messa direttamente dietro la schiena, ma parzialmente sul lato, in modo da coprire meglio sia l'arma che il gesto dagli sguardi altrui .
    E lasciando sentire il morso della lama senza che lacerasse i vestiti, avrebbe tentato il primo parley; doveva tastare le acque e vedere se la sua mente era elastica abbastanza da fargli gettare via l'arma irregolare che aveva palesato. Tutto sussurrato, del resto la sonorità dell'ambiente l'avrebbe solo aiutata in ciò.

    -Buonasera.
    Entrambi sappiamo che ti ho notato al tavolo, e sei un pessimo attore.
    Adesso stammi bene a sentire: qualunque cosa tu voglia fare, c'è una folla dietro di noi, e se fai troppo casino nessuno qui otterrà un bel niente. E mi dispiace, ma non potrai invitare amichetti alla festa, sempre se ce li hai.
    Incominciamo un passo alla volta:
    Gettalo subito-


    Okay vediamo se è fattibile: intervengo ma non subito, aspetto che si passi oltre il grosso della calca.
    Poi intervengo come scritto, e provo a usare Dominazione per fargli gettare l'arma; almeno in caso di fallimento saprò quanto è schermato su questo fronte.
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    Nella sua testa stava tenendo conto del tempo che trascorreva. Voleva ottimizzare ogni momento in una situazione come questa, e degli scivoli di tempo in ogni azione perseguita avrebbero alzato o diminuito il rischio di fallimenti e altre conseguenze.
    Quel predatore non sembrava star mettendo in piedi una messinscena, ma appena la Kendall si allontanava, sembrava essere meno spaventato e tornare più nel suo assetto naturale. Come se avesse più paura della preda di chi vuole proteggerla.
    Aveva provato pure a far finta di controllare il cellulare; per essere un predatore non si era studiato il terreno di caccia. Sciocco.

    Qualche minuto e si alzò, andando per la stessa direzione della Kendall, e sembrava star rovistando in quella che forse era una tasca interna della giacca.
    Anche se avesse avuto un arma non poteva bloccarlo subito; veloce come poteva essere, c'era altra gente nei paraggi.
    Aspetto quindi qualcosa come trenta secondi massimo, in modo da avere una distanza minima per la quale poteva alzarsi e seguirlo.
    In caso di necessità sapeva come raggiungerlo in fretta.
    Occhio fisso sulla mano che rovistava le tasche.
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