Vampire GdR

Posts written by Jonathan Vardaman

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    Seguendo la scia della convinzione, Vardaman si appropinquò a seguire il primogenito E malachia, lasciandogli rigorosamente il primo posto per una gerarchia che non poteva proprio smettere di venerare come la legge in terra.
    Un moto sottile di frustrazione si mosse fra le intestina morte del tremere di coda, ma cercò di sopprimere il nervoso per quelle ultime quisquiglie.

    Festa interessante, tuttavia. Abbattere la credibilità dell'inetta Michaela era stato un buon diversivo, oltre che un inaspettato regalo del fato. Una consolazione, sebbene volta al sangue del clan, più che a Vardaman stesso.
    Quest'ultimo si fece dunque sfuggire un sorriso, per una volta sincero.
    Quindi, dopo aver volto un cenno di saluto cordiale allo spettro (qualora se lo fosse trovato sulla strada) avrebbe lasciato le sale del ballo. E infine, non prima di aver concluso le facezie con il nuovo siniscalco, se ne sarebbe tornato al proprio rifugio.
    Ben al sicuro dalla minaccia di ballare.
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    Immerso com'era nella calca di complimenti e di lustramenti di uccello, Vardaman si stupì tanto di sentirsi a suo agio fra i rè (col senno di poi fin troppo giustificato) quanto di averci messo così poco a raggiungerlo.
    già tanto che non abbiamo fatto l'alba a contare i metri di lingua osservò tra sè e sè, facendo un ennesimo cenno di piacevole cortesia al suo superiore Malachia per sincerarsi di averne l'attenzione e il permesso a parlare.

    Fatto ciò si protese in avanti con un formale inchino, sfilando la maschera dal volto e mostrandosi in tutta la sua paracula natura.
    Era il suo regno il salotto, quello che più di tutto voleva frequentare. E instillare buoni rapporti era già un inizio.
    Lunganotte, Siniscalco. sorriso raggiante e paraculo il giusto, mano infine tesa per essere stretta, ma non prima di essere stato garbato e rispettoso della carica che si trovava davanti.
    Il clan tremere dividere l'attenzione tra i due, una formazione di base per sincerarsi di rispettare le gerarchie senza farlo davvero, permettendo a Jonathan stesso di poter tenere le redini senza darlo a vedere. voleva congratularsi per l'attribuzione. Meriti fin troppo tardivi ad arrivare, ne sono convinto.

    Fluito il primo scambio e la stretta di mano, il repubblicano D.O.P. non perse tempo: lo span di attenzione di una persona nella posizione di duchamp era potenzialmente molto stretto, e sapeva di dover giocare d'anticipo per evitare di perderlo via nel fiume delle altre attenzioni.
    A tal proposito, senza sembrare scortesi, vorremmo subito farle una comunicazione a nome del clan tutto. Nel rispetto delle nostre leggi, ed essendo vacante il trono al momento, chi meglio di lei? non ammiccò, ma girò la testa di lato di qualche grado, quasi a voler dare la vaga impressione di un accenno. Ammiccare poteva essere volgare e malvisto, ma lasciarlo intendere? le zone grigie del galateo lasciavano a Vardaman molte manovre possibili, sperimentate tutte durante i Tea-party della legislatura Bush padre.

    Magari possiamo spostarci in una sede più privata per qualche minuto?
  3. .
    "si, certo" da dietro la maschera Jonathan Vardaman aggrottò la fronte, dando al suo volto l'espressione incontenibile di scetticismo. "ti hanno cacciata perchè sei una fottuta idiota che non ha mai fatto un cazzo se non ancorarsi alla poltrona e piagnucolare di essere figa e inarrivabile. Hai avuto un benservito tardivo, zingara dei miei coglioni"
    sorrise, tendendo una mano al tavolo per issarsi.
    Signori, signore ammicca al tavolo, senza puntare a nessuno ma rimanendo con garbo La compagnia è stata egregia, ma temo sia arrivato il tempo di salutarci. Con permesso, Lunga notte.

    Poi, senza voltarsi, si dirige verso la figura di Malachia Johnson. Precettarlo e coinvolgere il principe era il piano della serata... ma anche il siniscalco andrà bene.
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    Lode alla camarilla. Vardaman si unì all'applauso della folla senza passione nè risentimento; l'argomento lo toccò semplicemente molto poco.
    Con un sorriso compiaciuto si concentrò tuttavia sulla figura che ora rimaneva tranquilla e serena in disparte. Non certo una risoluzione coerente con chi ha avuto un brutto quarto d'ora con un'arpia brujah in frenzy.

    Ma c'era qualcosa che non andava a prescindere in lei, sin dall'inizio, sin da quando l'aveva vista in quella sala alle spalle di Artemisia.
    Per quel nulla che conosceva il principe, da quando era così... toccabile?
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    Forse non era altro che un'impressione, ma Vardaman si sentì in armonia con quello che vedeva e con Carna stessa. Forse era proprio quello che lei voleva, o forse era una vera unione di intenti.
    Poteva farsi il cruccio di essere stato manipolato in quel momento, ma qualcosa gli diceva che erano solo dello stesso parere.
    mia Lord. il formalismo non era più parte della dottrina tremere, ma di anni passati a costruirlo. Vardaman sentì la presa della sua persona e non più quella del clan, ma certamente era la presa di un repubblicano.
    Chinò la testa in segno di rispetto, e dopo aver dato un ultimo sguardo al tutto, cercò quindi l'uscita.

    Aveva un appuntamento con il suo reggente a cui andare... e anche un amico da salutare. Azione per la quale aveva decisamente poco tempo.

    andrò da Elias per portargli un regalo: un dvd di Colpo Grosso, con l'augurio che si faccia una cultura seria.
    Quindi in cappella, sfumando sul nero.
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    La pietà è per i deboli. furono le uniche parole che scivolarono nella mente di Vardaman. Senza nessuna emozione. solo una citazione a commiato.
    chinò il capo senza volerlo, quasi a senso di rispetto per una persona finalmente caduta, ma niente di più. E l'emozione si fece subito da parte ripensando al fatto che effettivamente l'anziana aveva ascoltato le sue parole, Sentimento al quale decisamente non era pronto.
    Ma non disse nulla. rimirò solo il potere sfoggiato dalla "Lord" e le lasciò l'attimo in religioso silenzio.

    Quindi ascoltò. Pensieroso, assaporava le parole della donna e le ponderava sulla bilancia della propria anima. portando una mano alla vita e cingendo l'altra sul mento, Vardaman rifletteva sulle possibilità che la donna gli dava.
    Voleva solo il silenzio, non lo aveva minimamente negato. Ma quello sembrava raggiungerlo solo in una forma di abbandono del forte, alla quale non poteva più essere vincolato.
    Astuta, ma fin troppo sognatrice. commentò Vardaman Per quanto conosca il clan meglio di quanto io possa sognarmelo, non ci sono dubbi su quanto poco sappia delle implicazioni di cosa suggerisce.
    Reggente poi...
    gli sfuggì un sorriso, tinto tanto di cupidigia quanto id consapevolezza; un paraculo di valore come Vardaman, a comando di una cappella di maghi? non importava quanto fosse protetto da Carna. sarebbe durato dieci minuti, prima di doversi rivolgere a Malachia o a Elin stessa.
    Voi parlate una lingua franca, madama Carna. con rispetto prese la parola solo alla fine mi permetterò quindi di ricambiarle il favore come se prima non lo avesse già fatto dall'ingresso all'ufficio, ma Vardaman non era decisamente in bolla per una conversazione di quella magnitudo.
    Se dicessi che sono immune al richiamo della Jyhad mentirei. Troppi anni da vampiro, Troppi anni con i tremere, Troppi anni con i conservatori, troppi anni in Louisiana, troppi anni come un Vardaman. si concesse l'attimo di pausa, scorrendo con lo sguardo i plichi di tomi, quasi sentendone il peso della conoscenza.
    Ho lottato per tutto questo perchè volevo restare qui. La vostra proposta è genuina e allettante, ma se la accettassi perderei asset enormi. E lo ammetto con sincerità: non voglio.
    ...Ma non posso neanche fare il reggente, Lord.
    aggiunse, senza lasciare pausa. Comprendo la sua verità e il vantaggio di rispondere solo a lei. Ma il clan -e di conseguenza la bella faccia efficiente che mostriamo- ne perderebbe sensibilmente; Maundrell era, mi secca ammetterlo, così imponente che anche una sedia vuota lasciata da lui sarebbe più efficiente di me.

    appannò un momento, togliendosi gli occhiali e pulendoli con un panno apposito tirato fuori dal taschino interno. Le faccio un'altra proposta, se permette. rinfrancò quindi gli occhiali sul naso Rimarrò qui a new Orleans, supporterò Elin in quello che so fare meglio: la politica.
    E mentre sua signoria rimarrà a gestire il clan con più efficacia di quanta io ne avrò mai, io mi occuperò di mantenere la facciata con la società civile e non. gli elisei e gli alleati esterni che abbiamo.
    E mi assicurerò che le crepe lasciate dalla vecchia gestione si risanino. Se il gioiello della Big Easy rimarrà intatto per la camarilla il clan farà ancora meno domande.
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    il cambio netto dall'arrivo degli anziani, dei banditori se vogliamo, si fece sentire in sala con il suo peso e la sua importanza. INquadrato com'era negli schemi della camarilla, Vardaman non potè che rimanere rapito dall'effettiva maestosità dei simboli, e di quello che rappresentavano.
    Artemisia stava mostrandon -Finalmente- la spina dorsale di una camarilla che per troppi anni era stata lasciata in mano a pagliacci.

    Applaudì a Cooper, ma conosceva la feccia fin troppo bene, sapeva chen on avrebbe spiccicato parola. C'era un solo fratello brujah rimasto con la lingua affilata, e tutti sapevano che non contasse un cazzo.

    Si rifece sulla figura di Zane, alla quale non mancò di applaudire.
    è un volto che ho già visto... gli venne in mente, ma non ricordava di preciso dove. Ma ci avrebbe pensato poi, magari quando gli avrebbe fatto i complimenti di persona.
    Annunci importanti, nientemeno. mormorò a mezzavoce, senza un vero interlocutore.
  8. .
    Sollevato internamente dall'essere scampato a una riprogrammazione -a suo dire totalmente meritata- Vardaman si imbambolò un attimo.
    Evidentemente la sua parte irrazionale e razionale erano in disaccordo su come procedere. Da un lato si aspettava la distruzione, dall'altro non gli importava delle conseguenze. La libertà di essere non affiliati era un dolore costante e continuo. bere l'intruglio non era che una manifestazione fisica della cosa, e ora lui ricordava.
    E sperimentava quella posizione con scarsa lungimiranza, come un bambino con troppe caramelle.

    ...oh. beh ehm... annuì senza convinzione alle parole di lode che decisamente non si aspettava. si piantò saldamente l'unghia del pollice nel palmo per sincerarsi di non essere in un sogno lucido, da tanto la situazione stava andando bene. non mi aspettavo... non finì neanche la frase, semplicemente esitò.
    Recuperò la verve dopo qualche secondo, ascoltando ma senza osare ribattere. ma da quale posto è uscita questa? sembra un tremere come io sembro un seguace di cheeney.
    Non... non può essere solo la ribellione...credo?

    Ma non aveva risposte di nessun tipo.

    Egregia, il mio piano era di essere una pedina insignificante in modo che non mi venisse data importanza per la piramide. Agnieszka l'ha scoperto durante gli interrogatori e mi ha punito dandomi DUE cariche. Quindi per essere uno che non vuole giocare al gioco ho già perso. Sono di faccia alla piramide, e dovrò guardarmi anche da gente che mi sta sotto.
    Ma sarò felice di ascoltare la sua proposta, prima di decidere.

    Non era proprio convinto, anzi. Ogni cellula della sua mente ora libera gli diceva che era meglio prendere il piatto povero e andarsene. Ma in uno strano mescolarsi di incredulità e riconoscenza, Jonathan non poteva esimersi. E nonostnte tutto l'allenamento fatto ascoltando le prove dei deputati per le leggi antiabortiste, questa volta doveva ascoltare davvero.

    fossi in lei non staccherei niente, lord intervenne solamente per fermarla dallo staccare alcunchè dagli strani macchinari. Swe ha deciso la strada della prudenza, a meno di essere assolutamente certa di quanto sta facendo, non mi stupirei se spegnere la macchina non attivasse solo l'ennesima contingenza.
    Come ha detto lei, era un genio. E io andrei con i piedi di piombo.
  9. .
    tentennante su quel simbolo di potere e paura che lo circondava, la culminazione di uno studio prodigioso e scellerato di Maundrell e di tutto quello che rappresentava, Vardaman si fece inabissare dalla notizia conciliante che Agnieszka fosse effettivamente morta.
    Non ne poteva essere certo al cento per cento, non ne era sicuro neanche così improbabile. Il clan non aveva mai agito con lo stesso intelletto del partito repubblicano, e questo era sia un giudizio in positivo che in negativo.
    quale storia hanno dato? a che versione hanno associato la sua scomparsa? il suo giudizio offuscato? Se qualcuno dovesse rivedere le sue decisioni? I suoi interrogatori su di me saranno arrivati anche a qualcuno che potrebbe venirmi a cercare?
    Perchè non esiste Twitter anche per il clan tremere?


    non aggiunse nulla, ma annuì alla nuova Lord. L'animo ciarlone avrebbe voluto alzare un calice immaginario in sua direzione, ma la solennità di quello che doveva essere o non essere glielo impedì.
    non è mica una riunione dei conservatori nè un assalto alla casa bianca. si ammonì da solo.
    non ho la piena visuale della cosa, lord, ma sono convinto che il futuro sia più roseo. Almeno, lo sono ora. era vero. Non si trattava di un magheggio, si stava concedendo di essere un pizzico ottimista.

    Ma inevitabilmente si arrivò a parlare di Maundrell.
    Una parte di lui voleva decisamente non arrivarci. Svegliarsi come da un sogno, magari con un "si grazie per avermi accompagnato, ora ciao" per poi dargli la grazia che solo il passare inosservato poteva concedergli.
    Ma non era più cosa.
    Le parole scorrevano dalla bocca di Carna, la Lord Carna, futura portatrice di una vera ribellione nel clan. E Jonathan le conosceva già.
    E privato di un ragionamento vero, privato del tempo vero di poterci riflettere, per lui non era che passato un minuto da quando Elias lo aveva dominato.
    Se da un lato lo aveva salvato, dall'altro aveva reso impossibile ponderare con metodo, cercare di capire quanto efficace fosse il rito. Quanto fosse terribile mettersi contro il clan a quel livello.
    Contro i demoni che l'egomaniaco pensava di poter truffare.

    Grandi figure forgiano la storia cercò di minimizzare, prese del tempo, alzandosi e guardando l'ambiente. nel fuoco della loro natura. Elin e Elias hanno fissato il drago in faccia e hanno mantenuto la prosa. Sono loro il vero fuoco della rivolta.
    Io ho solo avuto il piacere di vedere quella fiamma danzare.

    L'ultimo decennio di Trump aveva disabituato l'osservatore medio al fatto che i repubblicani fossero maestri nello sminuirsi per un vantaggio personale. Non che Vardaman ci avesse messo il cuore sull'essere dimenticato, ma una piccola verve personale gli impediva di arrendersi.
    Lasciò qualche secondo, come a vedere le sue flebili speranze estinguersi. Poi, sinceratosi che non vi fosse spazio per salvataggi in extremis, si arrese alla richiesta.
    Tutto? Egregia... ma che cazzo vuoi che ti dica? ... io non ho niente da dire. Niente che non abbia già sentito e ponderato prima, nella sua mente.
    Potrei elaborare, ma il succo di tutto è che io non vorrei neanche essere qui con lei.
    Sa come cazzo è iniziata questa storia?
    ridacchiò io odiavo il mio sangue e volevo liberarmene come un burocrate si libera di un faldone: mettendolo nei farò e mandando avanti altri lavori. Liberarmi della piramide attraverso la torre.
    Quindi, quando Elias mi fa sbandare col camion perchè mi chiede con un osso delle verità se voglio essere "libero" io gli dico di si. Perchè è vero. Ma di sicuro molto meno sfumato di... beh di questo.
    Ma lo conosce. Fraintende. sente solo quello che vuole sentire.
    E a quel punto che fai? Quando sei una formica che lotta per la sua fottuta briciola tra due leoni?

    nel proseguo del suo discorso, Vardaman sembrava manmano perdere la verve politicante. Fai quello che ti viene più comodo, scappi nella Direzione in cui ci sono meno zampe a calpestarti.
    Di nuovo, non c'è molto di cui fidarsi. c'è solo la paura di vedere il proprio orticello venire distrutto da una psicopatica che vuole rispedire l'assetto più importante della città a Vienna per... boh, motivi?

    Ho fatto cose per questa storia che non avrei mai fatto se non avessi avuto PAURA dello scontro e di perderci qualcosa. E comunque mai spinto da ideali, solo dal terrore cieco di essere libero, ma in mezzo a giganti pronti a schiacciarti, sempre. Non mi fregava un cazzo di Maundrell, di Agnieszka, di lei e di nessun altro all'infuori di me. E credo che questo sia così tutt'ora. Questo mi rende decisamente uguale a Maundrell. e repubblicano.

    E ora lei viene da me, sperando che la fiducia di Elin e di Elias sia ben riposta. Non lo è. non lo è mai stata. il fatto che io appoggi la causa non significa che io ne voglia far parte. E questo fa di me una persona scomoda, che con ogni probabilità verrà distrutta o riprogrammata per sicurezza.
    Non vi biasimo, dico davvero.
    Ma Almeno le sto dicendo con sincerità il perchè non voglio consigliarle nulla.
    indicò il feto l'unica cosa che mi viene in mente è che Maundrell ha fatto patti con i DEMONI e io non me la sentirei di sfidare questo tipo di avversari perchè lui si sentiva più sveglio di loro, ma questa volta a pagarli sarebbe lei.
    Se la sente di correre questo rischio, Lord Carma?

    Chiuse infine la bocca. Non aveva astio, non aveva stizza. Era stato solo molto sincero. probabilmente per la prima volta in anni.
    E delel conseguenze gli importava assai poco, la sensazione era valida. Piacevole.
  10. .
    Con la consapevolezza raggiunta di tutto quello che era successo, con tutti i sè e i ma del caso abbuonati dal ritorno di memoria, per Vardaman fu' relativamente semplice accomodarsi e fidarsi.
    Accantonati i dubbi e le paure del suo "alterego" senza memoria, impostò la rilassatezza come suo unico mood. Solo allo sparire della Carna nel laghetto Vardaman ebbe un secondo di smarrimento. Era evidente che la donna sapesse, ma considerando l'alta idea di sè del repubblicano l'unica conclusione a cui era giunto era che Maundrell gliel'avesse detto, o che la stessa fosse qui da più notti.

    in entrambi i casi contava poco. Vardaman la seguì per ritrovarsi nel delirio della caccia fallita di Agnieszka.
    Si lasciò nuovamente incantare dal tutto, dalla particolare architettura e dal sistema di sicurezza che Maundrell aveva impostato, e anche se mezzo demolito il posto era una meraviglia assoluta.
    Non so cosa abbia lasciato Agnieszka, ma posso presumere che sia meglio così già solo per le difese originali.
    Magari la bestia d'acciaio la possiamo riciclare...

    Avrebbe forse dato più sfogo al suo sarcasmo positivo, adducendo qui e la qualche joke liberatorio e cortese. Ma innegabilmente non potè che farsi meravigliare da quello che si trovava davanti. L'eredità di Maundrell, quella vera, al netto di quei tomi che lui era riuscito a trafugare privatamente.
    L'ufficio, la camera degli esperimenti, quella figura alienante davanti a lui del bambino non nato e di quelle apparecchiature.
    Il piano di contingenza finale di Maundrell.
    Sopravvivere ai demoni. Sopravvivere al clan. Liberarsi di tutto.
    ...non era come me lo immaginavo. sentenziò, dopo un lungo momento, facendo scorrere sulle superfici le dita. Eppure è il succo di ogni parte coinvolta.
    Vedo ogni addendo chiaramente.
    si avvicinò quindi al cilindro con il feto, inclinando la testa come a cercare un senso di tutto.
    Vale la pena? si domandò, per la prima volta in tre mesi. Il martire della causa, che più di tutti però merita la morte. I patti che ha stretto, le creature che cerca di ingannare...
    Le conseguenze, i meriti.
    Le colpe.


    Quando vuole, signora. un rispetto diverso, forse più marcato per la persona che si trovava davanti anzichè per la gerarchia alla quale ricordava di essere incatenato.
    Cercò una seduta, o comunque un appoggio a muro, dandogli lo sguardo.
  11. .
    ...ah.
    riversare una quantità simile di ricordi (per tipo, peso, importanza e numero di giorni soppressi) lasciò vardaman leggermente rintronato. la testa, ondeggiando in avanti, lo riportò a quella fottuta sera in cui elias lo aveva inculato. FOrse salvato.
    ...capisco.
    Vi ringrazio per il ritorno, Madama.
    chinò il capo in segno di rispetto. Di quello era certo, mentre si accomodava un po' meglio sulla barca. Se potesse poi omaggiare Elias di un pugno in faccia, gliene sarei grato. e ciò detto si rilassò fino alla fine del viaggio.
    Forse era la sera in cui Maundrell sarebbe stato riportato in vita? difficile a dirsi. Ma era possibile.
    Il posto in cui navigavano puzzava ugualmente.
  12. .
    incerto sull'agire, Vardaman si avvicinò alla lanterna iridescente e la prese con se, sorreggendola. Il viaggio si sarebbe protratto verso posti terribili, pieni di sacchi di pulci.
    Non aveva idea di chi stesse alla guida effettivamente, ma più che fosse una vampira e che gli sembrasse sincera non aveva in mano nulla.
    Terminologie chiare, precise. Ma perchè non sento niente? la parte più scoinvolgente era questa. Mentre con accondiscendenza si apprestava a seguire le mosse richieste non parlava.

    Con la mano andò a tastare lo mnemosyne, fino a trovarlo. una strana sensazione di familiarità lo avvolse, ma non riuscì a identificarla con niente. FOrse l'eccesso di paranoia l'aveva reso scemo, o forse un'altra dominazione.
    Difficile, forse impossibile a dirsi.

    Rimase in silenzio, impietrito come un cucù a scrutare la donna. Era sincera, in netto contrato con quello che lui sapeva.
    già, e che cambierebbe? si domandò. anche se non lo facessi lo faresti tu per me, e se te lo dessi in mano vorrebbe solo dire rimandare l'inevitabile.
    Ma poi i imiei ricordi? di quando??

    non si preoccupi, faccio io.

    Tentennò tenendfo in equilibrio la lanterna fra le ginocchia.
    Poi si arrese alla curiosità, e spezzò il sigillo.
  13. .
    Ricordava di essere già stato nella community di Michoud, negli anni settanta, per quella che doveva essere un'opera di rinvigorimento culturale con delle scuole locali.
    Poi ci era tornato nel primo decennio di non vita.
    Per chiuderle.
    Aveva perso tempo, soldi e status, ed era ancora in quell'esistenza della non vita che gli faceva pensare alla vendetta come una cosa buona e giusta.
    A seguito non ricordava neanche se il clan lo avesse mandato mai qualche volta per motivi seri nella piccola comunità interna, ma sapeva chiaramente che il posto non era più per lui.

    Ma ora, seguendo la subissante trance della dominazione, si ritrovò a dover fare breccia in un postaccio nel quale aveva messo piede.
    Aveva parcheggiato, aveva finito la sua strada, e si era infilato all'interno del piccolo moletto, riprendendosi solo infine e rimanendo perplesso a dismisura.

    Ma che cazzo tentennò sulla persona, mentre si riprendeva. Era stata lei a dominarlo?! no, non l'aveva MAI vista. E quando sentì il nome lo accolse con smarrimento. Non lo smarrimento dell'ignoranza, quello dell'autorità. L'autorità che non sentiva. ...Ossequi, signora. tentennò.
    Cosa cazzo è successo!? chi è questa? non è una tremere, non è nessuno! è un'impostora?! esitando si guardò attorno, quasi ad aspettarsi un assalto, o qualcosa. Quando questa fece il nome di Elias si irrigidì ancora di più.
    Cosa ha fatto quel deficiente!?! oh... ecco si... io...
    ...Ho appena definito deficiente un astore?

    Con ogni certezza spazzata via e una confusione crescente, Jonathan optò per fare buon viso a cattivo gioco, e si avvicinò. beh, spero che non si stia andando a caccia di gamberi, signora mia tentennò dietro a un sorriso nervoso. Non si rese nemmeno conto di aver detto Caccia e non Pesca, come un coglione qualsiasi. non ho le scarpe adatte. puntualizzò, avvicinandosi. Calma, calma, CALMA.
    possiamo ancora cavarcela. Se tenta una mossa strana possiamo risolverla ancora.
    Salì con un po' di nervosismo sul gommone.

    Confuso, paranoico e con pochi ricordi, ma senza sentire l'autorevolezza che dovrei provare per un reggente, Vardaman valuta di ucciderla o come difendersi. Ma non subito, non è pazzo. nel mentre però Taumaturgia 3 per alzarmi la generazione a schifo.
  14. .
    Piacere, jonathan vardaman. con chi parlo? iniziò come di rito, quando la cortesia era comunque anteposta alla sorpresa che una voce sconosciuta si trovasse dall'altra parte. In quella frazione di secondo stava pensando a una eventuale segretaria di un fratello di Baton Rouge, o magari un ritorno di fiamma di un collega...
    Ma la dominazione lo prese totalmente in contropiede.

    Cazzo. si disse, un secondo prima di annichilire se stesso in favore del comando. procedette quindi a dirigersi verso la fiaschetta a cui mai del tutto aveva pensato sino a quel momento, e con pacata tranquillità ne bevve il contenuto.
    Il comando era così specifico che non si aspettò neanche coscientemente di vomitare. Ma la violenta reazione lo fece crollare a terra di nuovo, nello spasmo brutale che quella sostanza, arrivata al suo stomaco morto, gli trasmise con una scarica elettrica.
    Ma non era finita. Questo lo sapeva bene. Non poteva essere solo misera tortura, non era alcool quello della volgare fiaschetta.
    Quindi prese e uscì.
    La cappella avrebbe aspettato, e Vardaman sarebbe andato a Michoud.
  15. .
    chi cazzo è mo? l'istinto di Vardaman fu quello di ignorare il telefono, di dimenticarsi di leggere e semplicemente di andare per la sua via.
    Ma la ferita era ancora grave. aperta. E il telefono chiamato era quello privato, non pubblico.
    Doveva essere importante. Così, dopo un lungo sospiro, rispose.
    Pronto?
306 replies since 27/3/2021
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