Vampire GdR

Posts written by Alice William

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    Alice non si capacita di come mai Bennet prendesse ogni sua singola parola nel verso sbagliato, ne perchè fosse così tanto sulla difensiva.
    Quell'uomo sembrava sospettoso in maniera eccessiva rispetto alla norma, stante il fatto che ad ogni suo quesito ad ogni dubbio sollevato era stata data una risposta se non esaustiva almeno abbastanza plausibile da chiudere l'argomento.
    Non dovrebbe essere così strano che un medico non conosca i turni di un altro dei tanti medici che lavorano nella sua stessa clinica a maggior ragione se è stato chiaramente palesato che fanno turnazioni opposte! Come non è così strano che non conosca la gestione amministrativa e in ogni caso si era dimostrata estremamente solerte nel fornire aggiornamenti e/o contatti con il reparto idoneo. Aveva risposto ad ogni sua sollecitazione anche se, una volto risposto, sembrava quasi che fosse lei a tirare fuori argomenti non richiesti per intorbidire le acque.
    In ogni caso a torto o ragione la situazione che aveva davanti era questa, e tanto valeva farsela andare bene.

    " Credo che i miei interventi abbiano creato più confusione di quanta non ne abbiano tolta" rispose cortesemente " Non c'è problema, rimandiamo direttamente tutto a domani le ho già fatto perdere troppo tempo questa sera" rispose serafica evitando di aggiungere qualsiasi altra parola che potesse essere vista come un subdolo tentativo di raggiro.
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    Erano molte le cose da comprendere in quella serata…. Soprattutto per chi in quelle sale aveva camminato poco…

    A quanto poté vedere le particolarità di quella serata non si erano fermate alla sorella impalettata e portata via al suo ingresso in sala, quasi era passata in secondo piano, terzo forse… Quasi completamente dimenticata in effetti…

    Nel sondare le reazioni intorno a lei, Alice, posò lo sguardo su Brook che sembrava improvvisamente preoccupato, seguendo il suo sguardo notò che la fonte di tanta preoccupazione era una ragazza che si stava avvicinando al tavolo dei Primogeniti.

    Osservò quel tavolo sentendosi mortificata dal fatto che, mentre tutti gli altri erano visibilmente consci della situazione, di ogni cambio, di ogni annuncio, Lennox sembrava confuso quanto lei, il che, di per se non fu per niente confortante.

    Il Principe diede l’impressione di aver ancora altro da dire, altri annunci seguirono quelli già dati e, come se Zane e Haller non fossero abbastanza, presentò altre due cariche: Duchamp ex Primogenito Ventrue ora Siniscalco e Zachariah Faden Dogma(?) Del Clan Malkavian… Strano a dirsi ma la cosa più strana non fu quello strano titolo che non conosceva, ma il fatto che si avvicinò la ragazza che aveva inquietato Brook poco prima, che pareva essere il guscio(?) Del fratello al momento lontano.

    Era triste ammettere che non capì la metà delle cose di cui parlarono.

    Il Principe iniziò poi un discorso piuttosto strano, stava ripercorrendo gli anni del suo governo fino ad arrivare a quel momento, momento nel quale il suo regno finì.

    La notizia colpì non poco la folla che incredula creò un tale caos da costringere l’ex Principe, ormai solo Dama Artemisia, ad alzare la voce per terminare il suo commiato.

    Alice osservò le reazioni della sala, non i Primogeniti, era già palese che QUASI tutti loro ne fossero già informati, ma i Custodi, le Lance giusto per avere un’ idea di chi sapesse e chi no…

    Ora l’atteggiamento spavaldo di Haller era più chiaro, era già stato deciso da una settimana… Dal Concilio…

    Era quello il motivo per cui Duchamp aveva lasciato la sua Carica non molto tempo fa? Per vestire i panni del Siniscalco e fare spazio a un’altra del suo Clan all’interno del Concilio? “Servire il Concilio” così disse il Principe eppure quella figura in piedi dietro i Primogeniti non le aveva dato l’impressione di non avere voce in capitolo.

    E poi Lennox… Che grande punto di domanda era quell’uomo… Era lì per mantenere la “quota Brujah” per buona pace di tutti gli altri visto che, quello che aveva mostrato finora era la sua inattività? Oppure gli sarebbe stata tolta da li a breve la poltrona da sotto il culo per lo stesso motivo?

    La testa di Alice in quel momento si riempì di teorie, informazioni, presentimenti, domande che si inseguivano, confondevano e assemblavano tra loro senza però fare chiarezza su nulla… Aveva bisogno di calma e tempo per dare un senso a una serie di cose di cui non aveva la giusta conoscenza, e quello probabilmente non sarebbe stato il momento migliore per farlo.

    Quella scena suscitò in lei un lieve senso di sconforto e tristezza, vedere un Principe chinare il capo sconfitto, non tanto per la persona nello specifico che Alice neanche conosceva, non aveva avuto il tempo neanche di potersi fare un’idea, per potersi sentire distrutta o sollevata da questa novità.

    Lei che solo di recente aveva mosso i primi passi in quelle sale, non vedeva che una donna andare via, ai suoi occhi senza infamia e senza lode, colpevole di non essere stata in grado di proteggere se stessa

    Artemisia uscì dalla sala, Alice restò seduta, trincerata dietro quel tavolo che la teneva lontano dalla folla colorata. Salutò Vardaman cordialmente ma ancora immersa nei suoi pensieri.

    A inizio serata aveva pensato di voler intercettare Deschain che le sembrava la persona più indicata per scambiare due parole a proposito del Clan, ma ora, alla luce di tanti cambiamenti, non era certa di possedere la lucidità necessaria per affrontare una chiacchierata con il Sapiente, ne che quest’ultimo avesse tempo da perdere. Per il momento si limitò a osservare la sala cercandolo tra la folla, a ogni modo non si sarebbe schiodata da quella sedia fino a che il “pericolo ballo” non fosse stato scongiurato definitivamente.
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    " Ma che cazzo c'entra?!" pensò senza volerlo e mentre la sua mente formulava quel pensiero le sue parole furono " Preferirei uscire da questo schema che prevede sempre la mia morte..." tono leggero, ma lievemente preoccupato "una notte? neanche troppo sportivo allora " rise " non mi basterebbe, se mi lasciassi una notte tanto varrebbe godermela piuttosto che scappare, tanto poi... mi trovi e mi ammazzi no? " continuò sfociando nel black humor.

    Sembrava che Hiro avesse concluso l'argomento ma poi sembrò quasi ripensarci come se avesse solo in quel momento focalizzato " Non chiederlo a me io non ne ho idea, per questo te lo avevo chiesto.. non solo per la distanza anche per.." disse toccandosi una tempia con le dita " ma.. è una notte troppo bella per morire e vorrei sopravvivere al primo rave sai com'è.." Lasciò in sospeso la frase nel caso avesse voluto aggiungere altro, senza che le desse però un altro motivo per minacciarla. Come faceva Alice non lo sapeva ma aveva la netta sensazione che ci riuscisse in qualche modo.

    Auspex.. avrebbe dovuto informarsi meglio a riguardo ma non voleva tirare troppo la corda. Hiro era sempre molto preso da quello che succedeva nell'Agorà, anche nelle risposte che le dava, le sembrava sempre distratto.

    " No No non ho nessuna intenzione di fare casini, altrimenti mi.." si interruppe " aspetta..non stai parlando con me!?!?" fece un passo verso di lui e finse di non aver compreso subito che non stesse parlando con lei..
    Ci provò... aveva notato che a volte rispondeva senza pensare, distrattamente e magari gli sarebbe sfuggito qualcosa.. anche se nn sapeva dire se quel poco , fino ad ora, gli era sfuggito o semplicemente non aveva interesse a nasconderlo..

    Guardò all' Agorà, la zona era circoscritta ma era comunque piena di gente che , di norma, sbraitava per esprimere un concetto, capire da dove potevano nascere "casini" era praticamente impossibile, così come seguire lo sguardo sfocato di Hiro ma ci provò lo stesso.

    Che poi che cosa intendeva con casini? in che senso? al rave? a lui? Alice non aveva ancora neanche capito chi fosse quel tipo, figuriamoci il resto

    E pensare che prima di intercettare il tipo strano aveva proprio intenzione di raggiungere l'Agorà, zona che ancora non aveva visitato...
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    Alice ascoltò attenta il principe completando quasi totalmente il gioco " associa i nomi alle facce" .
    Fissò mentalmente nomi, clan, cariche che venivano presentate.
    Segui la sala negli applausi, mentre continuava a cercare di mettere ordine tra le varie informazioni.

    Il principe presentò il nuovo Primogenito del Clan Nosferatu, non ci voleva chissà quale conoscenza per rendersi conto che l'aria era tesa
    Ascoltò poi il discorso, a tratti polemico, di Haller.
    Tanti riferimenti ad un passato di cui Alice aveva solo informazioni parziali per averne un'idea precisa

    "Clan Fondatore? è la parola del giorno" pensò " e siamo a tre"

    Guardandosi attorno cercando di leggere sul volto di qualcuno qualche reazione, sentì Smith bofonchiare qualcosa prima e commentare poi.
    Se lei era confusa da tutta la situazione immaginò che lui lo fosse ancora di più, lo guardò senza rispondere ne aggiungere nulla, non trovava saggio lasciarsi andare a commenti.
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    Alice vorrebbe poter gridare in faccia al mandriano ogni cosa, ma non può... è costretta a fare buon viso a cattivo gioco!

    Un gioco che lei odia, trovarsi in difetto con qualcuno non è da lei... è troppo scrupolosa e attenta per farsi incastrare in certi discorsi e non sopporta l'idea di dover passare per quella che non è.

    Il muro Bennet le rimbalza contro altri problemi, ci vuole tutta la sua razionalità per non farsi prendere dalle emozioni. Si prende qualche secondo e dopo un bel respiro..

    " Assolutamente no Signore, stavo solo proponendo tutte le varie possibilità" esordisce calma , compassata "sono una persona pratica e ovviamente cerco di ottimizzare al meglio il mio tempo purtroppo i miei orari mi mettono spesso a disagio capendo che possono creare difficoltà alle persone" non cerca comprensione è inutile davanti a Bennet " Proprio per non farle fare lo stesso giro, che capisco può risultare pesante, le proponevo di visitare i restanti animali, le ho detto che potevo farlo da sola perchè mi rendo conto che dopo una giornata di lavoro è legittimo voler riposare in santa pace. In gestioni del genere solitamente il 90% dei proprietari si limitano a valutare con me i risultati delle visite ma, meno devono intervenire in prima persona meglio è per loro" si interrompe per riprendere subito " Non mi fraintenda, io apprezzo molto il fatto che lei sia scrupoloso con i suoi animali anzi trovo giusto voler supervisionare.." riprende fiato come se ne avesse bisogno

    " Per quanto riguarda Pikachu, come lei, sono estremamente meticolosa e puntigliosa nel mio lavoro" è chiaro dal tono che per lei queste siano virtù nelle quale comprende anche Bennet, ammesso che lo capisca " prima di ogni intervento ricontrollo ogni dettaglio dai valori, agli strumenti perchè la vita dell'animale sul mio tavolo è una mia precisa responsabilità" il tono è fermo , sicuro " responsabilità che mi assumo limitando al minimo le variabili che potrebbero creare problematiche" cadenza le parole " purtroppo ogni operazione, anche la più banale, porta con se un margine di rischio dovuto all'imprevisto, per quanto si possa calcolare ogni cosa ci si può dover trovare ad affrontare delle situazioni impossibili da prevedere" una piccola pausa " motivo per il quale tutto quello che è calcolabile esigo che sia considerato nella mia sala e dalla mia equipe " l'autorevolezza con cui parla è frutto di anni passati a gestire personale medico e dall'esperienza sul campo che va ben oltre la sua età anagrafica.

    " Nello specifico , come le dissi al tempo, alcuno valori ematici risultavano fuori scala, o meglio, non compresi nel range di valori ottimali. Fortunatamente nulla di preoccupante in ogni caso , ma preferisco sempre prendermi un po' di tempo in più per approfondire. L'operazione di Pikachu in se stessa non era particolarmente complicata, ma comunque si vanno a manipolare organi importanti" lascia il tempo di comprendere al mandriano " l'ho chiamata perchè ritengo giusto informare il tutore del paziente e confrontarmi con lui sulle varie dinamiche, avrei potuto aspettare i vari controlli e i risultati prima di chiamarla ? si certo, ma considerando l'orario rischiavo di doverla chiamare in piena notte e ho preferito contattarla subito per spiegarle le varie ipotesi. Fortunatamente i risultati sono arrivati subito e i valori era perfetti , me lo comunicarono proprio prima della nostra conversazione. Oggettivamente mi comporterei alla stessa maniera, mi dispiace se l'ho turbata il mio intento era volto a renderle più chiara la situazione " non sta cercando scuse, ma spiegando il suo punto di vista "Pikachu ha avuto un intervento pulito e a basso impatto emotivo. Già appena sveglio dall'anestesia abbiamo scongiurato anche quelle problematiche intrinseche proprie del subire un intervento." prende una pausa , più che per lei per il suo interlocutore che forse in vita sua non ha mai ascoltato così a lungo una persona

    " Nulla di strano , semplicemente siamo molto attenti ai nostri pazienti" una breve pausa " Se se lo sta domandando , il collega ha decretato Pikachu idoneo all'intervento perchè avendo una piena conoscenza della storia clinica del paziente sapeva che quei valori erano transitori, e " anticipa eventuali richieste " non li ha comunicati perchè non sono richiesti tra i dati da portare in visione. Io come le ho detto sono particolarmente pignola e come faccio sempre incrocio vari dati da cui li ho estrapolati. Il collega ne era a conoscenza e li aveva già valutati. Ma in tutta sincerità rimango del parere che quattro occhi sono meglio di due e uno scrupolo in più fa la differenza in un intervento" la sua esposizione è chiara , sicura, i tempi modulati e nessuna incertezza o titubanza ha macchiato il suo discorso.

    In molti forse sono più bravi di lei come oratori, alcuni li ha conosciuti di recente, ma ha cercato di fare tutto al meglio delle sue possibilità... Forse non riuscirà comunque a togliere i dubbi di Bennet ma onestamente non avrebbe saputo fare di più
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    Un applauso accolse il Principe all’interno della sala. Dietro di lei alcuni fratelli, i primogeniti o almeno così sapeva.

    Di alcuni conosceva i nomi ma non poteva associare un volto. Mentre batteva le mani seguendo distrattamente il ritmo della sala cercò di ragionare sulle informazioni che possedeva. Due donne, una delle due doveva essere la Sire della Delgado e l’altra la Miller che sapeva essere diventata Primogenito dopo aver lasciato il posto di Sceriffo a Cooper. Guardandole decise di associare nome e volto, scommise sulla sua logica …il risultato lo avrebbe saputo poi. I due uomini… Non ne aveva idea…

    Raggiunsero Lennox, evidentemente stufo di aspettare, lo osservò per qualche secondo per vedere come gli altri si rapportassero a lui…

    Quando il Principe parlò la sala si ammutolì ascoltando quanto avesse da dire e Alice fece lo stesso.

    Applaudì lo Sceriffo, unica carica del suo clan a non aver dato adito a chiacchiere quella sera

    Ascoltò la Delgato mettendo in relazione quelle parole con altre già uscite dalla stessa bocca.

    Poi fu il turno di tale Arthur Zane, non sapeva chi fosse ma la cosa non la stupì, erano molti i volti che ancora non conosceva. Una carica importante quella affidata allo sconosciuto, rimproverò se stessa per le sue scarse conoscenze che la mettevano sempre in una situazione di svantaggio.

    Applaudì spostando lo sguardo su Brook per vedere la sua reazione all’uomo che, visto il clan, immaginava conoscesse…
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    Alice avrebbe voluto gridare... e nella sua testa lo fece. Parlare con Bennet era come parlare ad un muro! I cordiali e delicati tentativi di Alice erano stati bellamente sorvolati senza neanche essere presi in considerazione. Sarebbe stato più facile se avesse potuto imporsi maggiormente ma non voleva creare un attrito che poteva creare problemi in futuro. Purtroppo erano in torto e quando sei in torto devi abbozzare e non alzare la voce smuovendo più merda di quanta già non fosse stata smossa da Claus, e in tutto ciò avere a che fare con una persona empatica come un comodino non aiutava! provò di nuovo ad insistere anche se debolmente " Beh se non ci sono altri animali non visitati...posso comunque lavorare in autonomia avendo già visto alcune parti della struttura" disse lasciando intendere, per chi avesse la decenza di coglierlo, che non avrebbe disturbato, lasciò qualche secondo al mandriano e poi continuò "ritornerò in ogni caso anche domani la tenuta è molto grande" sorrise a quell'uomo pur sapendo che a poco sarebbe servito.
    Non aveva intenzione di diventare pedante quindi in caso avesse percepito un rifiuto, lei che non era un comodino, avrebbe desistito muovendosi verso la porta.

    Se, come immagino, Bennet mi da il 2 di picche voglio fare delle azioni durante il percorso dalla scuderia al parcheggio dopo che il mandriano mi lascerà sola.
    ( vorrei provare a richiamare qualche topino e cercare di mettere qualche occhio in più nella scuderia, in effetti quello che voglio fare è un po' complicato e non so se sia possibile magari ti mando mp per spiegarti così poi vedi se si può fare oppure arrivo direttamente al parcheggio)
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    Beau Bennet non era l'uomo più facile con cui parlare. Per quanto Alice provasse a portare la conversazione su un livello più confidenziale quell'uomo non si scomponeva minimamente.
    Notò tra le righe la stanchezza dovuta a una lunga giornata e anche il fastidio già ampiamente manifestato rispetto a questa anomalia per cui in due della stessa clinica dovevano fare lo stesso lavoro

    " Sono qui per quello in realtà ma non vorrei disturbarla troppo... non so se il collega abbia visitato tutti gli animali ma magari potremmo vederne altri... oppure posso tornare domani nessun problema capisco che i miei orari sono particolari" disse con il tono un po' mortificato "mi dica lei da parte mia massima disponibilità"

    Per quanto avesse bisogno di tutte le informazioni possibili , non poteva forzare troppo la mano visto che l'uomo era già abbastanza infastidito dalla presenza di Claus, innervosirlo spingendosi troppo oltre era rischioso.

    Qualche informazione l'aveva trovata quella sera e se non poteva andare oltre lì avrebbe seguito altre piste. Quello che però poteva vedere solo li dentro erano gli animali che controllava Claus. Pikachu era un campione e da quanto le aveva detto Abigail se l'operazione non fosse andata bene avrebbero portato anche lui alla pet heaven, quello che Abigail non sapeva era che se anche l'operazione fosse andata bene il cavallo avrebbe potuto comunque un buon margine di rischio in futuro senza il suo scrupoloso controllo. Che fosse uno schema? che fosse fatto di proposito per avere quel cavallo? magari tra i vari esemplari più vecchi e che non destano sospetti vengono inseriti una tantum cavalli come Pikachu... magari proprio loro li facevano ammalare...
    Inutile pensarci in quel momento... ora doveva capire cosa aveva intenzione di fare il vecchio mandriano..
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    Alice sorrise all’uomo e all’occhiolino che le fece, lui tornò a controllare qualunque cosa stesse controllando, qualcosa lo infastidì ma non era Alice.

    Si lo so scusami… Non avrei voluto…” Balbettò qualcosa, sapeva di aver esagerato, era normale porsi domande meno chiedere troppo direttamente. Hiro continuò a cercare tra la folla non solo con lo sguardo stava continuando ad ascoltare, non aveva mai smesso nonostante Alice fosse una fonte di distrazione. Rifletté sul fatto che con molta probabilità lui non si stava “nascondendo” probabilmente voleva solo evitare rotture, tipo lei…

    Esattamente! E credimi sto cercando di non pensare” disse, ed era vero ma di non facile attuazione “Deve essere una cosa complicata…” Ascoltò la frase seguente e il gesto che l’accompagnò, le lanciò uno sguardo e Alice per un attimo fu terrorizzata da quell’uomo. Arretrò di un passo come se quel misero incremento di distanza potesse veramente tenerla al sicuro. Ma fu una reazione istintiva davanti alla percezione del pericolo.

    Fino a quel momento, nonostante tutto, si era sentita stranamente tranquilla con lui, a parte i suoi modi rudi era stato “gentile”. Avrebbe potuto facilmente evitare del tutto la conversazione, ma non lo fece…

    Ti ringrazio, preferirei evitare la tua lista brutta“ disse con un risolino nervoso “ma potrei chiederti di cosa si tratta nello specifico? So di capacità che amplificano la percezione ma fino a questo punto?” Alzò le mani mostrando entrambi i palmi “questo non dovrebbe essere da lista brutta… È generica giusto?” Per quello che sapeva le avrebbe potuto chiedere un favore a riguardo, l’informazione personale era il fatto che lui la possedesse ma era stato lui a renderlo noto.

    Quell’uomo... Continuava ad avere degli atteggiamenti discordanti per Alice. Continuava a sbuffare annoiato ma, nonostante il suo superficiale atteggiamento, era estremamente attivo. Disincantato, cinico, scettico eppure aveva qualcosa che lo rapiva completamente che “contava di più da tenere d’occhio”. Probabilmente la sua tolleranza verso Alice derivava dal fatto che lei non era una minaccia, sicuramente si poneva varie domande ma se aveva accesso alla sua mente sapeva anche il suo fine.

    Beccato! Questa esclamazione si accompagnò a uno sguardo più tranquillo, aveva trovato quello che cercava… Cercò per quanto poteva di seguire quello sguardo sfocato, quasi più per istinto che per la reale possibilità di capire, ma magari qualcuno/qualcosa le sarebbe saltata all’occhio.


    Ok Master! Dimmi tu quando i tempi si allineano di nuovo.. Grazie
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    Alice risponde con un "Certamente!" sicuro e calmo alla richiesta di Bennet di farlo contattare dall'amministrazione, allo stesso tempo prende nota mentalmente di ricordarsi di avvertire Philip di questa situazione che non poteva evitare se voleva conquistarsi la fiducia del vecchio.

    Bennet è quel tipo di persona, quella con l'empatia di una statua di marmo, motivo per cui non si stranisce davanti alle risposte secche dell'uomo. Lei, al contrario, è molto empatica e si rende conto che le condizioni del cavallo lo rincuorano e rilassano.

    Senza troppe cerimonie , congeda la bionda.

    La donna li lascia ( non nel senso che muore, ma che va via) invitando Alice a contattarla se necessario, e la vampira fa lo stesso invitandola a contattarla se avesse bisogno di consigli per gestire Thor o altri animali. Entrambe sorridono in maniera amichevole. Dopo i convenevoli di rito saluti e buon auguri Alice si trova sola con Bennet.

    Resta molto più distaccata rispetto all'atteggiamento che ha con Abigail seppur cerca di insinuarsi in quella piccola crepa che intravede nello spesso muro di nome Beau Bennet.
    " Beh all 'inizio è dura... ma ci si abitua... per me non è solo lavoro, è quello che sono..." Neanche poteva immaginare quanto fosse vero quello che le stava dicendo, sotto ogni punto di vista " la cosa veramente dura è gestire la vita sociale" disse con una live risata " sa quando ero piccola vedevo mio padre lavorare sempre... anche lui era un medico e non c'era una volta che non rispondesse ad una telefonata o che non ascoltasse qualcuno che gli chiedeva un consiglio medico... ma non l'ho sentito mai una volta lamentarsi... lui mi disse una frase che all'epoca mi sembrò illuminante, scegli il lavoro che ami e non lavorerai un giorno, solo dopo scoprii che non era mio padre l'autore di quella perla di saggezza " sorrise " però anche se nn era lui l'autore della frase la interpretava a regola d'arte" guardò l'uomo dritto negli occhi " sono figlia di mio padre" disse stringendosi nelle spalle "di entrambi" ma questo lo pensò solamente.

    " Purtroppo non ho il tempo per fare tutto quello che vorrei ma come le dicevo ho intenzione di proporla alle associazioni con cui già collaboro... quindi dovrò informarmi bene e anche visitare la struttura per poter presentare il progetto. E' un iniziativa che trovo molto interessante e utile e penso che valga la pena spenderci un pò di tempo. Se vorrà una mia opinione in merito gliela darò con piacere." fece una pausa " non saprei, ma chiederò ovviamente anche alla clinica cosa ne pensa... visti i miei orari non sono molto informata a livello amministrativo, nel mio turno praticamente ci sono solo medici" sorride all'uomo sperando di essere stata tanto esaustiva quanto trasparente sull'argomento
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    Decisamente aveva ragione nel pensare che con il tempo quella sensazione di fastidio nella percezione visiva non sarebbe sparita, come anche del fatto che quel tipo stava decisamente guardando e addirittura ascoltando con interesse qualcosa, seppur come facesse era un mistero per lei. Almeno quel suo “nascondersi” aveva un senso

    Immagino fosse quello l’intento, almeno quello iniziale” rispose prima che il fratello continuasse “ah si? Ti va di raccontare?” Chiese inclinando la testa di lato, “mi manca la base per annoiarmi…. “ Rise “per me ancora è tutto troppo nuovo a differenza tua mi pare di capire…” Disse molto sinceramente.

    Stellina? Veramente ?” Pensò anche se da li a poco se ne sarebbe pentita. “ Ah” esclamò sinceramente sorpresa “Mmmh sicurezza?” Portò l’indice alle labbra in una pausa di riflessione “intendi che non si scannino tra loro o cosa?” Chiese e con la testa indicò l’agorà. Lo sceriffo le aveva detto una frase simile eppure in questo caso le suonava molto diversa.

    Una risatina accompagno il modo in cui venne appellato Deschain, in qualche modo lo trovava adeguato, sempre nello stesso mood continuò “Dici? Ma con me è troppo facile il gioco non lo conosco da molto, sembra che tu lo conosci meglio?” . Continuò a guardare nella sua stessa direzione, ma lei in quel caos non poteva capire se lo attirasse qualcosa in particolare, o il generale.

    Le risultava difficile inquadrare quel tipo probabilmente anche il fatto di non poterlo vedere bene incideva ma, aveva uno strano modo di fare, tra il serio e il faceto, che a volte la rilassava tanto da far scendere pericolosamente il suo livello di guardia, altre volte invece la impensieriva. Era come un giro sulle montagne russe, piacevole ma pericoloso. Spesso durante quella manciata di minuti aveva completamente dimenticato perché era arrivata fino a lui …

    Aveva ancora la risata sulla bocca quando lo sentì dire una frase che la spiazzò completamente. Non se ne era resa conto immediatamente, stava quasi per rispondere quando realizzò che no, non aveva detto quella frase, l’aveva solo pensata … Ancora un attimo e capì cosa era appena successo … Anche se non avrebbe saputo dire come, era sicura, quel tizio le aveva letto la mente.

    Dalle labbra ancora dischiuse, sarebbero dovute uscire parole ma restarono sospese in quella nuova consapevolezza. Istintivamente ripensò alle cose che aveva pensato ma non detto, insieme a una serie di imprecazioni... Errore piuttosto stupido se hai davanti qualcuno che sa quello che pensi. Scosse la testa come se in quel modo avrebbe potuto risolvere il problema.

    Iniziò a parlare come se il filtro bocca-cervello le si fosse momentaneamente spento “ Ora so perché quel sorrisetto prima … Dovrebbe farmi sentire più sicura visto che sei ‘diciamo della sicurezza’!?! “ Disse mimando le virgolette con le dita… Una domanda, un’affermazione non ne era sicura neanche lei.
    Beh … Qualcuna, anche se indirettamente, dovresti saperla…” Una risatina sarcastica“ Sai cosa? Sembri così annoiato da tutto …” Sembrava che avesse da aggiungere altro ma lasciò che la frase terminasse nel silenzio.
    Oggettivamente non so neanche quanto mi “hai letto” quindi non so neanche cosa vale la pena tacere … La verità è che sono arrivata qui con l’unico intento di capire perché, tu, tra tutti mi avessi colpito senza nessun motivo logico … Anche se sembra tu voglia ottenere l’effetto opposto, ah a tal proposito inutile chiederti di smettere immagino …” Una pausa come a prendere fiato mentre con il dito indicava la sua figura sfocata“ e ora non solo non ho capito quello, ma mi hai confuso ancora di più… Sei qui per sincerarti che tutto vada bene ma per chi lo fai?” Chiese e poi ancora “ La domanda più completa forse sarebbe chi sei intesa nel senso più ampio del termine ma ha veramente senso farti questa domanda? Risponderesti veramente?

    Troppo tardi si rese conto che aveva cominciato a parlare molto più velocemente del solito, e di aver parlato più di quanto avrebbe voluto o dovuto. La frustrazione, la pressione che sentiva in quel momento si era manifestata nel modo che Alice più odiava … Perdere la lucidità … Era emotiva anche se odiava esserlo, e a volte la sua logica e il suo raziocinio lasciavano il posto a … Parole in libertà … Si ricompose velocemente, chiuse un attimo gli occhi, una mano leggermente alzata in segno di resa “Scusami, non volevo investirti così ... È che ... Beh la cosa mi ha un po’ spiazzato …” Il tono era tornato tranquillo, un mezzo sorriso tra il rassegnato e l’ironico. Tornò a guardare l’ uomo che non riusciva a vedere
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    La Clark, con la sua solita delicatezza, ribadì il concetto aggiungendo una nota sarcastica in favore di Alice che, se ne rimase colpita, non lo diede a vedere mostrando invece in direzione della donna un bel sorriso che accompagnò con un movimento assertivo del capo.

    Non aveva nessun interesse nel portare avanti quel gioco, il discorso di Lennox era naufragato velocemente grazie anche a lei, inoltre il suo disinteresse all’altra questione sul tavolo era chiaro.

    Come previsto l’argomento proposto e, arricchito da Brook interessò la bionda che, da copione, decantò i suoi meriti e qualità. Alice ascoltò con l’interesse dovuto per non risultare ineducata, trovò inelegante il vantare favori dallo Sceriffo ma non commentò lasciando che i discorsi continuassero.

    Vardaman sembrava non avere più interesse al tavolo e dopo il suo caustico intervento si limitò all’osservazione.

    Brook continuò a ribadire quanto accaduto, anche grazie alle domande di Smith, sottolineando nuovamente il fatto che fosse un piano preciso e studiato dall’Arpia anche se il piano descritto non aveva nessuna base logica. Venne comunque inclusa nella conversazione, evitò di concentrarsi sulla ripetizione preferendo puntare al resto “ed è a loro che dovremmo far riferimento e guardare per migliorarci “sorrise al fratello mentre tirava fuori l’ennesima frase preconfezionata e pronta all’uso.

    Da quando era seduta a quel tavolo non aveva fatto altro che parlare senza dire nulla di concreto, la cosa la infastidì ma evitò di soffermarsi troppo a pensare e ascoltò quanto ancora aveva da dire la Rosa che nel frattempo conversò con la Clark.

    Ascoltò seguendo le sue conversazioni di Brook, annuendo e negando laddove la conversazione lo esigeva fino a che non fu di nuovo chiamata in causa. “ Chiacchiere e fatti… È che più le prime aumentano, meno i secondi sono chiari, e non sempre si ha l’intelligenza o la voglia di scinderle”una pausa e poi riprese” evitando di essere chi le fa circolare, con il rischio di rimanerci incastrata” guardò la Rosa negli occhi un secondo prima di sorridere di nuovo.

    Smith venne scosso da Brook che senza tante cerimonie, ma con il solito tono incantevole, lo invitò a esprimersi.

    Il fratello colse il chiaro invito e cerco di interessarsi alla conversazione, come al solito dimostrò interesse soprattutto per chi tra i fratelli avesse familiarità con le attività dello Sceriffo.

    I discorsi al tavolo vennero interrotti all’apertura delle famose porte, l’interesse del tavolo e della sala si concentrò in quell’unico punto al momento difficile da vedere con chiarezza restando seduti. Alice volse lo sguardo in prima battuta ai vari movimenti in sala, uno sguardo verso Lennox e le sue reazioni, in seguito concentrò il suo interesse sulle figure che fecero il loro ingresso in sala.
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    " Non l'ho convinto cazzo!" Alice cercò di mantenersi sorridente nonostante non gli piacesse per niente quello che stava ascoltando, aveva provato a convincerlo meglio che poteva eppure non ci è riuscita. Vorrebbe evitare di abusare dei suoi dono, Axel le ha sempre ripetuto di risolvere come un'umana i problemi con gli umani.

    " La ringrazio Signore, ma mi sta dipingendo migliore di quanto io non sia" si schernì " come dicevo a me piacciono molto questi ambienti" allargò le braccia a mostrare il posto " quindi sono ben lieta quando posso di poter portare avanti questi incarichi" sorrise
    " certamente nessun problema, lascerò un appunto per l'amministrazione appena rientro in clinica. L'aggiornerò quanto prima oppure se preferisce la faccio contattare direttamente dall'amministrazione mi dica lei.." il tono era sicuro e cordiale. Non si poteva permettere tentennamenti, lasciò a lui la scelta doveva rischiare in caso avrebbe pensato poi a come risolvere eventuali altri problemi " Pikachu si sta rimettendo bene, ancora qualche giorno e tornerà a casa. ( segue un rapporto sulle condizioni mediche) " attese un attimo che le informazioni venissero assimilate "No, in realtà io sono ad inizio turno" rise con grazie " i miei giri di controllo sono previsti tra qualche ora. Tornerò da i miei pazienti una volta finito da voi" spiegò all'uomo.

    Leale alla suggestione della vampira Abigail cercò di supportarla, ma venne zittita velocemente dal vecchio Bennet che sapeva bene dove voleva arrivare e non aveva intenzione di essere deviato. Doveva stare attenta e sfruttare le zone grigie, non poteva dire troppo ma doveva sembrare sicura.

    "Signore non posso parlare per il collega, però le posso parlare della mia esperienza. Anche io collaboro con delle associazioni esterne alla clinica, nonostante sia parte integrante dello staff della stessa, per la salvaguardia degli animali selvatici , prevenzione del randagismo ed altre nell'ambito... è uno dei motivi per cui faccio il notturno in realtà, e credo che io e il dott Claus non siamo gli unici" si interruppe un attimo sistemandosi gli occhiali mentre rifletteva " almeno un altro paio di colleghi so che sono legati a delle associazioni ma non so in che termini..la clinica in questo si è sempre dimostrata aperta ovviamente a patto che questo non incida sul lavoro. Non le saprei dire della Pet Heaven però mi sembra un progetto molto interessante, tanto che pensavo di farlo conoscere anche ad associazioni con cui collaboro, ne parlavo con la Sig,ra Phillips poco fa" inidica Aki " Lui è Aki, è un ex cane poliziotto, è con me da quando è stato congedato.. credo che dopo aver servito si meriti qualcuno che lo ami solo per quello che è, e non solo per quello che fa... come lui sono tanti gli animali che dopo una vita di lavoro di vario genere non hanno più un loro posto...e se questo posto c'è tanto meglio." sorrise dolcemente " infondo il fine ultimo della clinica, dei medici infermieri è sempre quello del benessere e della protezione degli animali, credo che non si sceglie questa strada se non hai questo intento" concluse il suo intervento sperando che il mandriano si convincesse.

    Claus!, quell'uomo si stava guadagnando il risentimento di Alice ogni minuto in più che passava... ancora non sapeva come ma, avrebbe pagato. Quello che aveva sentito in merito a quella pet heaven non le piaceva per niente, cosa facevano con quegli animali? istintivamente non si fidava , c'era qualcosa di sporco nelle loro pratiche, come era successo con suo padre, come disse a lui.. se è troppo bello per essere vero semplicemente non lo è...
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    Appena una parola… “Già” era veramente tutto quello che avrebbe ottenuto da quel tipo? Si disinteressò a lei e ritornò ai suoi affari… Stava osservando l’agorà, si sforzò di osservarlo meglio e… Sembrava che stesse ascoltando? Era impossibile riuscire a capire qualcosa in mezzo a quel groviglio di voci… Eppure dava l’impressione che riuscisse a capire, a scindere le varie voci e a incanalarle in vari discorsi “Ma chi cazzo è questo? Riesce a comprendere quel casino! Non è possibile…” Alice era sempre più confusa, sapeva dell’esistenza di un dono che amplificava i sensi ma a rigor di logica amplificare quella bolgia era un suicidio…

    Proprio mentre pensava che forse restare li, era una perdita di tempo, il tipo parlò… “Hiro” quel nome non le diceva null’ altro che Giappone … “Tranquillo” disse sollevando leggermente le mani e mostrando i palmi, come se si stesse arrendendo. Un passo verso di lui e aggiunse “lo conserverò per le grandi occasioni” disse in un soffio. Un sorriso le si aprì sul volto a metà tra provocazione e battuta. E poi ritornò al suo posto

    La domanda del tizio venne accolta con un espressione confusa da Alice che non capiva come potesse non comprendere il riferimento, poi finalmente sembrò rinsavire “si, è quello il discorso a cui mi riferivo” rispose sorvolando sul resto. Però questo tipo conosceva sia Deschain che Bloom e li in mezzo non molti avevano contezza di chi fossero entrambi

    Seguì lo sguardo di Hiro verso il ring sorridendo compiaciuta, per poi ritornare rapidamente sul fratello sfocato dopo aver sentito il resto dei commenti

    Certo parole… Ma da qualche parte dovrà pur cominciare no?” In altri luoghi e in altri toni aveva già affrontato quel discorso da neanche troppo tempo in effetti “Servono per dare una scossa, per mettere delle realtà scomode davanti agli occhi, per fare un passo verso il cambiamento. Tutto e subito non si può avere…” Scosse leggermente la testa come a dire che era una cosa risaputa ”Poi se a queste belle parole, come le chiami tu, non si dà un seguito… Beh allora è vero quello che dici, sono belle parole e li restano” si strinse nelle spalle “certo è, che se tutti aspettiamo che qualcuno muova il culo al posto nostro…” Buttò la sigaretta ormai finita schiacciandola sotto i suoi anfibi “e’ un po’ troppo facile così no? “ Incrociò le braccia al petto, stava per partire con un lunga, lunghissima filippica ma si bloccò… Non pensava fosse il modo migliore per relazionarsi ad Hiro quello di riempirlo di parole. “ I fatti arrivano dopo le parole. Ma sembri… mmhh… Scettico?!? un motivo in particolare o semplicemente carattere?” Lo guardò, per quel che poteva, con l’intento di spronarlo a parlare“ beh stai sputando in casa tua così…” Disse un po’ piccata “fa bene a restare anonimo… Rischia che qualcuno lo pesti per bene” pensò, prima di continuare “mah… Sinceramente? Non lo so…” Alice era pratica e logica nelle cose e l’idea che si era fatta girovagando per il rave non era delle più confortanti “è che tutti sono presi da se stessi, sembra che si debba scegliere necessariamente tra il proprio e il clan… Ma perché? Chi ha detto che una cosa esclude l’altra?” Sembrava quasi che stesse ragionando a voce alta. Restò in silenzio cercando di rispondere alla sua stessa domanda e sistemò meglio gli occhiali sul naso “spero in un numero sufficiente per fare la differenza… O almeno in sufficiente peso…” Una risatina composta ma genuina “ che poi” disse con una come se si fosse appena resa conto di qualcosa “anche le mie sono solo parole... giusto?” Sorrise dolcemente al fratello diffidente, lei aveva ancora bene in testa quelle parole e ancora di più quelle dello Sceriffo " Se le parole sono solo parole come mai sei qui allora?" chiese allargando le braccia ad indicare in generale il rave ed in particolare l'agorà "solo per la musica e il ring?" il tono era colloquiale e rilassato, era effettivamente curiosa di conoscere meglio quel tipo più che indagare su di lui
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    Alice con un’espressione apparentemente un pò confusa rispose alla sorella “Oh, mi dispiace avevo capito fosse così … Ma se lei mi dice diversamente non ho motivo di dubitare delle sue parole” il suo tono era cortese come al solito, tinto da una punta di contrizione “ci mancherebbe non vorrei mai crearvi disagio, è sicuramente saggio evitare voci visto che prendono delle svolte inaspettate e spesso poi anche fantasiose, anche se come ben dice non ci sarebbe sicuramente nulla di male” parlò guardando entrambi i fratelli coinvolti, i suoi occhi verdi fissi prima su uno e poi sull’altro cercando conferme.

    La realtà è che le interessava il giusto, voleva solo intorbidire le acque, mettere in mezzo discorsi per farne sparire altri. La Rosa in qualche modo si era anche interessata a quel discorso spendendoci qualche secondo in più del previsto, anche facendo domande. Per quel poco che aveva messo insieme su i due fratelli, entrambi sottolineavano spesso i loro trascorsi con lo Sceriffo, e visto che non perdevano occasione per sottolinearlo Alice fu ben lieta di mettere sul tavolo questo comune argomento di discussione.

    Ma la sua calma durò lo spazio di un battito di ciglia, perché Vardaman senza neanche troppa grazia posizionò sul tavolo il famoso elefante nella stanza.

    Senza che se ne rendesse effettivamente conto, si irrigidì sulla sedia e sgranò gli occhi “pensavo che piovesse, non che nevicasse …

    Guardò il Fratello che dopo quell’uscita era tornato a osservare la sala come se niente fosse, come se poco prima avesse solo commentato il tempo … Gli anelli di Alice cominciarono a girare sotto la delicata ma convulsa pressione delle sue dita, quando se ne rese conto portò le mani in grembo nascondendo questo suo sfogo emotivo.

    Le accuse del Tremere erano pesanti, non serviva essere esperti di quei luoghi per capirlo, bastava ascoltare le parole usate. Restò sobrio e lapidario nella sua esposizione, un commento pieno di disprezzo concluse il suo intervento. Sempre nascosto dietro la sua maschera, la donna non poteva neanche provare a leggere le sue espressioni

    La Rosa sembrava non aspettare altro invece, che sfogare quanto trattenuto fino a quel momento, lanciandosi in una colorita e coinvolgente descrizione dell’accaduto piena di verve e particolari sottolineando qua e là quello che voleva evidenziare, il suo non era solo un commento ma una vera e propria spiegazione … È chiaro questo, è chiaro quello … Ad Alice era chiaro solo come volesse incanalare i pensieri dei presenti verso un‘unica verità … La sua. Nonostante questa consapevolezza era difficile non restare incantati dal suono di quella voce. I modi erano diversi ma le accuse risultavano altrettanto pesanti.

    Alice finalmente si era fatta un’idea più chiara di cosa fosse successo in quella serata, ovviamente prendeva per buono si e no il 50% di quanto le era stato detto. Attaccare il principe in un Eliseo con praticamente tutta Nola? Si può essere stupidi ma questo va ben oltre, sfocia nella follia … Inoltre nessuno dei due aveva spiegato qual’era stata la miccia … Le parole della Delgado le tornarono in mente “un'Arpia che, diciamoci la verità, è totalmente inadatta al ruolo.” Parole che rispecchiavano in pieno l’ evidenza dei fatti.

    Capisco la ragione dietro tutto quel trambusto …” Il tono non lasciava spazio a emozioni, Alice parlò lentamente concedendosi pause più o meno lunghe “ Rivestire determinati ruoli mette inevitabilmente chi li ricopre nella posizione di dover essere un esempio, un modello a cui ispirarsi …” Guardò gli altri fratelli mentre continuava “quando questo semplice e fondamentale fatto viene a mancare non solo si disattendono le aspettative di chi ha permesso di arrivare a quei livelli ma l’implicita promessa verso chi si dovrebbe rappresentare“ fredda e distaccata continuò seguendo la logica di quel discorso generale, solo facendo riferimento a quanto detto dai fratelli in precedenza quel discorso assumeva un senso diverso “in base a quanto ci avete raccontato, direi che i comportamenti tenuti sono stati ben lontani da quelli idonei al luogo e allo status anche se non ho compreso le motivazioni che hanno spinto a tali atti, ma immagino che neanche voi ne abbiate contezza, quello che spinge una persona ad agire è difficilmente sondabile ”ostentò una calma e una sicurezza che non aveva, poggiò le mani sul tavolo … Nessuno ci avrebbe visto nulla di strano ma lei stava sfidando le sue debolezze …” Chi di dovere sicuramente prenderà i provvedimenti che riterrà opportuni in merito, come avete detto le capacità dei status presenti hanno bloccato sul nascere ogni possibilità” sorrise cercando di rilassarsi “in ogni caso, per quanto comprendo il fastidio per la situazione subita, credo che in questo momento quello che possiamo fare, a supporto dei compiti ben più importanti di chi deve mantenere il decoro, sia evitare che voci circolino per queste sale, contribuirebbero solo ad aumentare il caos che già è stato creato” disse accarezzando con lo sguardo la sala tutta “e poi” aggiunse con lo sguardo rivolto verso lo stregone “come ha fatto notare il Sig. Vardaman in precedenza, sarebbe incauto aspettare annunci ufficiali tramutando l'atmosfera di questo tavolo in quella di una … Sala d’attesa di un parrucchiere!?!?” sorrise al Fratello, reale proprietario di quelle parole.

    Avrebbe voluto fare un lungo respiro, anche se non ne aveva bisogno, la sensazione dell’aria che le entrava dentro, i polmoni che si allargavano per farle spazio estendendosi fino al massimo della loro capacità per poi far uscire tutto in un unico lungo e liberatorio soffio, forse le avrebbe disteso un po’ i nervi
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