La "Tana"

Rifugio di Spyware

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  1. Spyware
     
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    Il sole era calato già da un po' ma lui non si muoveva da quell'appartamento da quasi tre giorni ormai. Aveva fatto una doccia solo qualche ora fa (dopo un bel po' di tempo a dire il vero) perché s'era reso conto che era diventata una necessità assoluta. Poi aveva indossato solo dei jeans che gli cadevano larghi e si era rimesso al lavoro. R3b3l gli aveva procurato il progetto di un "disturbatore di segnale". In teoria doveva essere un marchingegno in grado, una volta applicato ad apparecchi elettronici, di disturbare eventuali segnali (analogici, digitali o anche wifi) che essi inviavano. Nella pratica? Non era riuscito a combinare un bel niente... c'era qualcosa di troppo sofisticato in quel progetto e, nonostante i numerosi ebook su ingegneria elettronica e ingegneria pratica che aveva scaricato, non era ancora riuscito a capirci un tubo e quindi l'aggeggio, di fatto, non funzionava.
    I monitor erano accesi, uno sul progetto che stava tentando di decifrare in qualche modo, e l'altro sulla telecamere che aveva installato in 4 punti strategici e che (ovviamente) trasmettevano le immagini wifi. Una telecamera inquadrava l'entrata del vicolo, l'altra era all'interno della palazzina e inquadrava l'ingresso, una terza inquadrava il primo pianerottolo e l'ultima inquadrava la porta del suo appartamento al secondo piano. Ovviamente le telecamere erano piccolissime e lui si era premurato di mimetizzarle al meglio. Da quanto Lucille l'aveva salvato da quel casino era diventato più cauto nella scelta e nella protezione del suo "ambiente lavorativo".
    Alzò lo sguardo soltanto ora portando la mano a massaggiare la testa calva e completamente tatuata (come tutto il resto del corpo) mentre dava un ulteriore occhiata al monitor con il progetto. No, c'era qualcosa in quel trasformatore collegato in parallelo al chip che non andava. Forse le saldature non erano state fatte a dovere o forse c'era qualcosa che proprio non riusciva ad afferrare. Distolse lo sguardo limitandosi a gettare un occhiata ai monitor delle telecamere che, ovviamente, non avevano inquadrato niente di strano.
    In quel momento di "pausa" dal suo lavoro si limitò ad afferrare lo smartphone, lo accese tranquillamente per constatare se aveva ricevuto dei messaggi (anche se chiaramente sapeva di non averne in quanto il led non lampeggiava). Era inquieto. Era circa una settimana che Lei non si faceva sentire... sentiva il bisogno della sua vitae diventare sempre più pressante ed osceno. Si riscopriva a svegliarsi sudato e ansimante come un fottutissimo drogato alla quale viene negata la sua dose e in quei momenti, nemmeno i più lunghi sorsi di acqua fresca potevano calmarlo. Quando accadeva si limitava ad accasciarsi nel bagno, con la testa sotto il lavandino della vasca nel tentativo di levarsi via di dosso quel bisogno estremo che aveva di Lei.
    Tuttavia non la chiamò, sospirò chiudendo lo schermo del telefono e posandolo sulla scrivania ma non si permise di chiamarla. Aveva avuto modo di scoprire quanto poteva essere dolce la sua "storia" con lei quando lui si limitava a seguire le sue regole... e aveva anche imparato cosa succedeva quando non lo faceva.



    Edited by Spyware - 10/6/2014, 22:15
     
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    2014-06-11 12:01:43 Spyware rolls 2 dice to Constitution (Diff 5) 9,1 [failure]

    Hai contratto una forma debole di un'Alienazione mentale, in forma permanente fino a quando non dovessi cambiare Domitor o essere Abbracciato. Scegli pure tu l'Alienazione (che sia qualcosa di adatto al tuo personaggio) e fammelo sapere nel prossimo post, poi stabilirò io in che misura sarà più debole rispetto a un'Alienazione normale.



    Spyware aveva appena finito di sciacquarsi la testa sotto l'acqua.

    Prese un asciugamano, se la passò sulla testa e si rese conto che quel genere di cose era solo un palliativo.

    L'acqua non l'avrebbe calmato: lui aveva bisogno di Lei – e del suo sangue.

    Quando l'hacker tornò nel suo studio-laboratorio trovò lo smartphone ancora lampeggiante: una chiamata. Spyware lo prese subito in mano, con un misto di desiderio e timore.

    Era Lei: Lucille gli aveva appena fatto uno squillo. Quando faceva così, di solito voleva essere richiamata.
     
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  3. Spyware
     
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    Uscì dal bagno con l'asciugamano sulle spalle mentre s'asciugava la testa pelata. Gli occhi si mossero verso il tavolo sul quale era appoggiato lo smartphone quando vide il led lampeggiare. Aveva impostato il colore bianco per Lucille e, quindi, quando lo vide lampeggiare su quel colore gli fu immediatamente chiaro che era lei ad averlo cercato. Si lanciò verso la scrivania lasciando cadere l'asciugamano ed afferrando il nexus che gli scivolò fra le mani tremanti per l'eccitazione. Lo riafferrò prima che potesse scivolare giù dalla scrivania ed accese lo schermo: era lei. Averne l'ulteriore conferma visiva lo rilassò non poco. Voleva essere chiamata, chiaramente. Digitò il numero e portò il cellulare all'orecchio con forse troppa foga. Il primo squillo, il secondo squillo. Una dilaniante attesa!



    Alienazione Mentale: Manie Ossessive / Compulsive
    Dimmi se vuoi che ti giustifichi il perché!
     
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    La Mania Ossessivo compulsiva va bene, ma specificami l'insieme delle operazioni che compi quando sei sotto stress.

    Poiché si tratta di una versione più debole dell'Alienazione e poiché comunque sei un Ghoul, se vieni bloccato nello svolgimento delle tue azioni ossessivo-compulsive devi superare un tiro di Self-Control a Diff. 6, altrimenti vai in Frenesia (Sì, anche i Ghoul possono andare in Frenesia ma è molto più difficile, tranne in situazioni particolari come queste).

    P.S.: un'immagine per Lucille? Altrimenti la trovo io.



    La chiamata venne aperta: Spyware bello, lascia i tuoi aggeggi e stammi a sentire.

    La voce, raschiata e leggermente sgradevole, era quella di Lucille. Doveva essere con qualcuno, perché in privato lo chiamava sempre col suo vero nome.

    Lucille ha bisogno di te. Ora, sì?

    Il tono di voce era anche nervoso, come sempre. Lucille era intrattabile, in generale, ma Spyware ormai aveva imparato come prenderla: obbedire ai suoi comandi per fiatare, rimandando i commenti a un secondo momento.
     
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  5. Spyware
     
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    Per L'Alienazione Mentale: In pratica per scaricare lo stress Spyware inizia a massaggiarsi la testa. Lo fa con entrambe le mani e il massaggiare diventa sempre più insistente e strascicato al punto che per soddisfare la Mania deve strofinare (contemporaneamente alle mani) anche le braccia quando l'accumulo è esagerato.

    Lucille:
    2aes93n




    Era ancora a torso nudo ma non lo comunicò alla sua Signora. Ascoltò in silenzio la voce raschiata della sua domitor traendo già soltanto da essa una sorta di cupo respiro. Come se l'esigenza della sua vitae potesse essere soddisfatta dalle parole. Non poteva ovviamente. Si ritrovò a camminare avanti e indietro con passo frenetico. Così frenetico da risultare quasi maniacale. Faceva solo qualche passo avanti e poi si voltava di scatto per tornare in dietro. La mano sinistra (quella che era libera dalla presa dello smartphone) si portò rapidamente alla testa sulla quale prese a scorrere mentre continuava quell'odioso andirivieni. Deglutì un secondo quando lei smise di parlare. La gola improvvisamente secca e ardente per il desiderio di lei. «D-Di... cosa hai bisogno?» balbettò persino nel risponderle. Impercettibile conseguenza dell'estremo bisogno che aveva del suo sangue. La mano che continuava ad accarezzare la testa pelata mentre attendeva istruzioni da lei.



    Edited by Spyware - 13/6/2014, 00:41
     
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    Di teeee! AHAHAHAHAH! La voce raschiata e il ghigno di Lucille avrebbe fatto accapponare la pelle a chiunque, ma non a lui, per cui le asperità di quella voce erano adorabili.

    Prendi le tue cose e raggiungici al solito posto - Riprese in tono più serio.

    Per "solito posto" Spyware sapeva che Lucille si riferiva alla Safe house - rifugio di spacciatori di droga - che il gruppo di vampiri utilizzava per le sue riunioni, nel 9th Lower Ward, e che il Ghoul aveva avuto occasione di visitare già un paio di volte in passato.

    Non metterci troppo, è *importante*.

    Spyware intuiva da sé che fosse veramente importante, non tanto o non solo perché lo diceva Lucille, ma perché ogni volta che era stato convocato alla Safe house c'era sempre stato in ballo qualcosa di grosso.
     
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  7. Spyware
     
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    «Arrivo!» fu la risposta. Ed è chiaro che non poteva esserci altro. Si riscoprì a girare per la stanza con il cellulare ancora all'orecchio. E l'avrebbe tenuto all'orecchio nonostante la chiamata potesse essere terminata. La questione è che la voce di Lucille aveva il potere di rincretinirlo. Quel "di teeee!" che sarebbe stato chiaro a tutti per quello che era, e cioè uno scherzo di una matta, aveva avuto il potere di fargli accelerare il battito cardiaco in modo incredibile. Si ritrovò quindi a rantolare in giro per la stanza, con il telefono ancora all'orecchio nel tentativo di gestire una situazione che era (almeno per quanto riguardava lui) precipitata nel panico totale. Era difficile ragionare ed evitare di sbagliare quando nella mente le parole di lei rimbombavano forti e pulsanti come un fiume in piena.Nonmettercitroppononmettercitroppononmettercitroppo. E non voleva deluderla, ogni singolo lembo della sua carne era teso e protratto nell'idea di non volerla deludere.
    Si mosse veloce verso la scrivania, doveva recuperare i suoi attrezzi e le componenti necessarie. Più di una volta aveva avuto bisogno di saldare qualcosa sul posto, di bypassare dei cavi o di manomettere in qualche modo dei congegni elettronici e non poteva farsi cogliere impreparato. Non se era Lucille a chiederlo. Raccolse tutto nello zainetto blu scuro, lasciando il "prototipo incompleto" sulla scrivania. Raccolti gli attrezzi era pronto per tutto il resto. Afferrò il portafoglio che era appoggiato sull'unità del suo PC e lo aprì. C'era una carta di credito con qualche migliaio di dollari per ogni evenienza, un bel po' di contanti e tutti i documenti di cui poteva avere bisogno. Infilò il portafoglio nella tasca di dietro del jeans. E soltanto adesso si rese conto di avere la mano destra con lo smartphone ancora vicino all'orecchio. Se Lucille avesse deciso di chiudere la chiamata (lui non lo avrebbe mai fatto per primo) soltanto ora si sarebbe ricordato di riporre lo smartphone nella tasca. Aveva il torso nudo, si avviò verso l'armadio inciampando nell'asciugamano che aveva lasciato cadere per terra. Non la raccolse ma aprì l'armadio e strappò con forza una delle sue magliette dal cumulo disordinato che era il suo guardaroba. La indossò velocemente e si voltò a guardare la stanza.
    Respirò forte nel tentativo di calmarsi «Controllati!» bisbigliò mentre entrambe le mani si muovevano verso la testa in una sorta di carezza al capo pelato tappezzato di tatuaggi. Quel gesto inconsulto servì in qualche modo a calmarlo. Si spostò verso la porta d'entrata e dal muro afferrò il mazzo di chiavi. C'erano le chiavi della porta e della sua Ducati (oltre che del piccolo garage sgangherato nel quale la teneva riposta). Infilò anche le chiavi in tasca prima di avvicinarsi al letto per afferrare il giubbotto di pelle che infilò mentre faceva mente locale su cosa avesse potuto dimenticarsi.



    Sarei potuto essere più sintetico, se preferisci dimmelo e la prossima volta evito
     
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