Palazzina in S. Carrollton [ Terzo Piano]

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    La parte migliore di essere me? I baffi, mi pare ovvio!

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    Il suono del clacson dell' ennesimo bus di passaggio riscosse l' uomo dai propri pensieri, facendogli sollevare la testa dal mucchio di fogli e libri aperti accumulati sulla scrivania dello studiolo dove stava lavorando.
    Facendo girare liberamente lo sguardo intorno a se, John Raymond Legrasse contemplò per quasi un minuto la stanza illuminata dalla sola lampada da lavoro posta di fronte a lui: la libreria in legno che copriva tutta una parete, stracolma al punto che i libri in più giacevano impilati sul pavimento e le sedie; le pareti ed il soffitto leggermente ingialliti facevano pensare che l' inquilino della casa fosse un fumatore ma nè il vampiro nè tantomeno il ghoul nell'altra stanza avevano mai fumato lì dentro. Era per questo che la stanza gli era piaciuta: i ricordi...

    Una volta finito di fantasticare, John riportò lo sguardo sul piano della scrivania.
    Mmh... La stesura della relazione è lacunosa e piena di opinioni superflue; ci vorranno ore, per renderla presentabile...
    Il vampiro prese una penna rossa da un cassetto e cominciò a tracciare segni ed annotazioni sul foglio appena esaminato.
    Certo che ne ho fatta di strada, dai tempi dell' Università... sussurrò fra se e se, continuando ad insanguinare la pagina con la bic.
    Per fortuna la scadenza é ancora abbastanza lontana. Implementare gli elementi di ricerca nell' elaborato sarà più complesso del previsto.

    Trascorsa una mezz'ora circa, Legrasse spinse indietro la sedia in legno e si alzò in piedi, posò penna e plico di fogli sulla scrivania e si avviò verso la porta della stanza; passando vicino al cestino, si allungò per gettarvi un foglio accartocciato.
    Una volta nel disimpegno, l'uomo svoltò a destra per dirigersi verso la porta, passando vicino al soggiorno dove, seduto su di una poltroncina dalla tela sdrucita. Charles stava facendo i conti per le spese del mese passato.
    Bravo, Charlyboy. Falli fruttare, i due spiccioli che porto a casa... Nel parlare, John proseguì fino alla porta che dall' appartamento dava sulle scale interne della palazzina, prese un mazzo di chiavi dal piattino ed una giacca beige da indossare per uscire.
    Mise il telefono, il taccuino e la penna nelle tasche della giacca e soppesò con lo sguardo la pistola che giaceva sul mobiletto, vicino al piattino delle chiavi.
    Decise di prenderla, quindi si allacciò la fondina al fianco, sotto l' ascella.
    Io esco. Fai la guardia. prendo la pistola.
    Una passeggiata mi porterà consiglio. Spero solo di non incontrare qualche malintenzionato...
    Sogghignando, indossò la giacca per nascondere arma e fondina, quindi si apprestò a girare la maniglia della porta.

    Edited by Kaspar Hauser - 23/8/2016, 23:09
     
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  2. Doctor_Bees
     
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    La nottata fuori dalla palazzina dove abitava John era tranquilla e serena. Se non fosse per l'inquinamento luminoso di New Orleans sarebbe stata una notte perfetta per osservare le stelle. Gli umani passeggiavano tranquilli, totalmente ignari di ciò che John rappresentava per loro dietro ad un'aspetto apparentemente innocuo. Le persone giravano per il quartiere come ogni sera, se possibile ancor di più data la bellissima serata. Per la città di New Orleans la notte era appena cominciata, sia per gli umani che per la società vampirica. La passeggiata proseguiva senza intoppi, fino a quando il cellulare del Ventrue vibrò. Era arrivato un messaggio. Se il Ventrue avesse deciso di controllare, il contenuto sarebbe stato il seguente:
    Il messaggio è da parte del tuo Sire. C'è solamente scritto: Dobbiamo vederci. Vieni al mio appartamento.
     
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    Una comitiva di studenti in serata libera oltrepassò una fermata della Canal Streetcar, cantando una canzone ed indulgendo in bagordi che sicuramente erano solo all' inizio.
    Forse per i fumi dell' alcool, forse per l' allegria dei loro schiamazzi, i ragazzi sussultarono al suono della suoneria di un cellulare proprio a due passi da loro...
    J.R. finse di svoltare in una stradina laterale, allontanandosi dalle Vacche che ormai si erano accorte di lui, prima di vedere il messaggio. Quando il suo volto fu fuori vista, si conceese un sorrisetto sotto i baffi, all' idea che, prima o dopo, li avrebbe trovati ed istruiti sul galateo a cena.
    Vorrà dire che scoprirò un' altra volta da quale zona della città provenite, fanciulli...

    Una volta allontanatosi, il vampiro estrasse il telefono dalla tasca della giacca ed aprì il messaggio appena giunto.
    Dobbiamo vederci subito. Vieni al mio appartamento.
    Una chiamata di Mr Palomer. Legrasse accelerò il passo, imboccando una parallela che gli avrebbe permesso di raggiungere più velocemente il parcheggio della palazzina in S. Carrolton, dove lo attendeva la sua auto.
    Meglio muoversi; non ha mai amato aspettare...

    Impiegò circa 5 minuti a raggiungere la cancellata del parcheggio cementato, ne aprì i battenti in metallo e si diresse verso la vecchia BMW Serie 3 parcheggiata in un angolo del parcheggio: la vernice rossa si era leggermente ossidata in un punto, lasciando una fastidiosa macchia marrone sullo sportello del passeggero.
    Annotazione mentale: dire a Charles di far sistemare lo sportello.
    Una volta salito, John inserì la chiave nel quadro, accese il motore in un paio di tentativi e fece manovra per uscire dal parcheggio, direzione Upper 9th Ward.
     
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  4. Doctor_Bees
     
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    Continua qui

    Edited by Doctor_Bees - 17/9/2015, 17:36
     
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    La sensazione di bruciare dall' interno era accecante e insopportabile al punto da spingere Legrasse sull' orlo di una crisi. Il corpo del non- morto, che in teoria non avrebbe dovuto cedere al dolore così facilmente, si adattò al processo di somatizzazione indotto dalla mente del Ventrue, generando una pulsazione di agonia inconcepibile prima di quel momento.
    La mente, ormai priva della forza necessaria anche solo a formulare un pensiero elementare, si ripiegò su se stessa un attimo prima di cedere.
    John Raymond Legrasse ebbe solo il tempo di scoprirsi intento a formulare una qualche forma di patetica supplica o preghiera ad un qualche dio barbuto e privo di ironia.

    John spalancò gli occhi - li aveva mai chiusi ? - e vide il soffitto butterato di piccole macchioline di umidità che vedeva ogni sera al proprio risveglio.
    Sollevò una mano che si aspettò quasi di trovar madida di un sudore denso e scrosciante ma che gli apparve pallida e secca come sempre; quasi non si rese conto di esser disteso su di un letto finché non cercò di muovere un passo.
    .... Ma che succede? Sono nell' Umbra, non devo farmi ingannar-
    No. Non era più in quel piano esterno, lo sapeva.
    Il dolore atroce che ricordava così vivido, si rese conto, non lo aveva abbandonato, anzi lo stava tutt' ora lacerando e la Bestia, compagna mai dimenticata, ruggiva ferocemente in un impeto di autoconservazione. Era decisamente tornato.

    Sollevatosi a sedere e constatato di sentirsi peggio di uno straccio da pavimento usato, John studiò meticolosamente il proprio corpo per capire quale parte della storia si fosse perso e come fosse passato dal terrificante colloquio con l' Osservatore alla propria camera da letto.
    Furono due le cose che poté constatare al di là di qualsiasi dubbio: la prima fu che i vestiti da lui indossati in quel momento erano quelli che aveva nel momento in cui era entrato da Antiqueries; la seconda fu la mancanza di qualsiasi forma di ferita fisica sul proprio corpo.
    Eppure il senso di oppressione è reale oltre ogni dubbio.
    Mi sembra di aver davvero attraversato un muro di fuoco! Sono questi i momenti i momenti in cui rimpiango il vecchio corpo. Vorrei poter vomitare...

    Anche se a fatica, il Cainita ferito nell' intimo si alzò in piedi e poté gustare la breve soddisfazione di sentire nuovamente la forza di gravità come la ricordava.
    La casa intorno a lui giaceva immota e silenziosa, le finestre erano come sempre chiuse con le ante pesanti in legno sigillate per non far filtrare i nocivi raggi del sole. Tutto normale, quindi.
    Ho di nuovo dimenticato di arieggiare la stanza. Charles mi farà una testa così sull' immagine da dare agli "ospiti", che poi mi si guasta il drink.
    Charlyboy... Sarà in giro a caccia di mortali? Mi pareva di avergli chiesto qualcosa di simile tipo un secolo fa. O magari solo qualche ora...

    Fece per avviarsi al bagno per darsi un' occhiata allo specchio ma si fermò di colpo quando l' occhio gli cadde sul libro abbandonato sulla seduta della sedia ai piedi del letto.
    Era proprio lui, il manoscritto che aveva rinvenuto mesi prima in quel rifugio setita. E la promessa dell' Osservatore era racchiusa in esso.
    Non poteva essere un sogno. I sogni non provocavano ferite gravi come le sue, pensò.
    Se Charlyboy è davvero fuori a caccia, forse potrò iniziare a guarire queste ferite. Comunque non potrò uscire per diversi giorni.
    Del resto, il dovere mi chiama.

    Allungò una mano verso il libro, lo raccolse e lo portò alla scrivania, si accasciò meditabondo sulla sedia ed aprì il tomo, ansioso di penetrarne i segreti.
    Distrattamente, con la mano sinistra estrasse il cellulare dalla tasca e lo sollevò all' altezza degli occhi per comporre il numero del ghoul.
    Solo allora notò che l' Osservatore, di parola, si era preso il talismano di Maman Brigitte, che ora non pendeva più dal polso dello storico.

    Direi che contatto rapidamente Charles, il mio ghoul, e gli ordino di rimorchiare qualche studentello/a da portarsi a casa, narcotizzare e farmi suggere avidamente. Prima di bere, naturalmente, inizio il processo di guarigione degli aggravati spendendo il sangue necessario.
    Impiegherò il resto della nottata a studiare il tomo, in quanto a Legrasse non frega un accidente del destino di Vincent.
    Prima di andare a dormire al mattino, impiego un punto di Willpower per guarirne uno in più da subito.
    Ripetita iuvant, io continuo così fino alla guarigione. O almeno questo è il piano. Ti sfido a rovinarmelo. XD
     
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    dai a un pirla i poteri da master e otterrai un master pirla.

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    Il disprezzo che ho per voi

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    Andata. Dato che non ti interessa del destino di Dupree possiamo andare avanti Offscreen.
    Recuperi i tuoi aggravati, il sangue e i successivi wp.
    ci metterai qualche notte per riprenderti appieno, ma avrai tutto il tempo di studiarti il bel libro.

    Troverai nel cellulare un sms di Jergal, che il giocatore provvederà a girarti. La collana di perle non è più in tuo possesso.

    La valutazione la troverai qui
    Il contenuto del libro nei giorni a seguire.
     
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  7. Dottor Jergal
     
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    Circa tre settimane più tardi...



    La moto del dottore si muoveva a gran velocità nella notte, d'altronde ogni saggio vampiro sa che, quando il sole cala dietro l'orizzonte e si ha quindi l'occasione di affacciarsi al mondo esterno, bisogna dar priorità alle faccende in sospeso risolvendole il più in fretta possibile, l'alba fa presto ad approssimarsi. L'indirizzo dell'appartamento e rifugio privato del professore John Legrasse, o quello che era, lo conosceva ormai piuttosto bene, si era recato spesso da lui, così come probabilmente di quando in quando era avvenuto il contrario, durante i mesi in cui avevano approfondito le loro ricerche circa l'occulto e tutta la storia dei ninnoli strappati dalle mani dello straniero. Posteggiò quindi la sua Harley Davidson in un vicolo in cui sapeva che passava poca gente e in cui quindi non vi era alcun rischio di furti o quant'altro. Scese dal mezzo, spense il motore e, portandosi appresso il casco tenendo con lo stesso palmo una busta con quelli che dovevano essere dei libri, si avvicinò alle scale anticendio sfruttando le zone d'ombra e poco illuminate di quel lato del palazzo. Estrasse il cellulare dalla tasca con la mano libera , scorse lungo i contatti e scrisse rapidamente un messaggio.

    CITAZIONE
    To: John Legrasse

    Sto salendo dalle scale anticendio, stai pronto ad aprirmi la finestra.

    Controllò un ultima volta che nessuno lo avesse seguito, salendo il più silenziosamente possibile fino ad arrivare al piano in cui si trovava i bilocale altrui. Attese sulle rampa d'acciaio che gli fosse aperta la via.
     
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    La parte migliore di essere me? I baffi, mi pare ovvio!

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    Il messaggio di Jeremy venne letto in fretta da un affaccendato Legrasse, impegnato com' era nel preparare il materiale da presentare al dottore, soprattutto gli appunti ottenuti dal breve colloqui con Vincent.
    Si diresse dunque con passo tranquillo alla finestra del soggiorno, dove si trovava la finestra che dava sulla scala esterna.
    Non gli ci volle molto per notare la sagoma massiccia del Brujah oltre il vetro leggermente opaco mentre spostava il tavolo adiacente per evitare che l' ospite lo sporcasse entrando.
    Legrasse apparve oltre il vetro con indosso uno dei suoi discutibilissimi completi in tweed, stavolta arancione a reticolo verde, camicia nera e papillon verde. I baffi perfettamente pettinati e lucidi.
    Bene. Vediamo di sbrigarcela in fretta.
    Ho mandato Charles a svolgere il solito giro di perlustrazione nel quartiere universitario, quindi avrò poche ore se voglio evitare di far presentazioni che gradirei evitare.

    Aprì la finestra e si fece da parte cedendo il passo a Jeremy.
    Ben arrivato, dottore.
    Mi perdoni ma temo di non avere molto tempo da dedicarle poiché, proprio come lei, ho impegni da onorare.
    Ho comunque ritenuto giusto ritagliarmi il tempo per proseguire nelle nostre comuni ricerche, a maggior ragione per l' interesse che ci unisce in quest' intento ed il rispetto che ho per lei e la nostra inedita amicizia.

    Sorrise di una gioia quantomai falsa osservando il Fratello.
    Più che altro sono curioso di vedere quanto questa ricerca oscura potrà corrompere il mio integerrimo amico. Anche io ho bisogno di un passatempo, dopotutto...
    Gettò uno sguardo al tavolo che ora si trovava in posizione obliqua rispetto alle pareti, le sedie appoggiate contro la parete est della stanza.
    Sul ripiano del tavolo giacevano, ordinati, gli appunti relativi la collana di Maman Brigitte con i cenni che la collegano a Baron Samedì, i tomi rinvenuti nel rifugio del setita ( eccettuato il manoscritto in sanscrito, del quale Jeremy non sa niente sin da principio ) ed il pendolo che entrambi sapevano appartenere ad un set Ouija.
     
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  9. Dottor Jergal
     
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    Nel sentire quelle parole tanto ben confenzionate da parte del Ventrue, il buon dottore non poté far altro che abbandonarsi in un sospiro, passarsi una mano sul volto ed infine tirar tra sé e sé le spalle verso l'alto, evitando di commentare come probabilmente avrebbe voluto fare quei modi, come al solito, deliziosamente leccaculo, ma d'altronde quella era la danza macabra dei vampiri, no? Era lui quello strano, e lo sapeva piuttosto bene. Quando John si fece da parte, lui scavalcò l'ingresso iniziando a guardarsi attorno, cercando eventuali dettagli diversi rispetto all'ultime volta che si era recato lì, non fece ancora casa alla mancanza della collana di mamam, non essendo al momento il suo primario interesse il destino dell'oggetto. Prima di fare qualunque altra cosa, allungò il sacchetto al padrone di casa, rivolgendogli un cenno di capo.

    John. Questi sono gli ultimi tomi che avevo io, me li sono letti tutti al momento ed in queste ultime notti li ho esauriti del tutto. Posso affermare, senza alcun problema, che teoricamente al momento dispongo delle medesime conoscenze che possedeva il nostro amico setita prima della sua dipartita. Questi testi non hanno nient'altro da offrirmi, per sicurezza me li sono comunque fotocopiati.

    Tirò su le spalle, certamente in questo ambito il dottore non peccava di modestia, era consapevole delle sue grandi capacità logico-memnominiche, e far finta che così non fosse, non rientrava nel suo carattere a tratti saccente. Vestito con abiti piuttosto casual, pantaloni di jeans, maglia a maniche corte marrone e cintura in cuoio da cui spuntava comunque una coppia di pugnali, uno dei quali era chiaramente l'oggetto conosciuto dall'altro.
    Poggiato sul tavolo o, nel caso, lasciato tra le mani di John, si avvicinò, mollando il casco a terra in un angolo della stanza, al grande tavolo iniziando a dar un ampia occhiata di quello che era ivi presente, soprattutto gli appunti erano al centro dei suoi interessi, che magari l'altro avesse capito qualcosa di interessante?

    Come ti ho anticipato, sò dove si rintanano i Samedì in città. E ci è voluta una notte di caccia a un infante perduto di una...ormai ex...anziana Brujah. Infante che era già morto. Ma non voglio annoiarti con dettagli inutili, è una storia piuttosto noiosa ed indegna di essere raccontata. Sappi solo che ho parlato ad un Samedì "amico" del Principe, con tanto di pezzo di carta a testimoniare questo legame con le alte sfere, riguardo la collana di mamam brigitte, la sfera ed ill misterioso individuo.

    Lo guardò. Tacendo per un breve momento, guardandosi attorno alla ricerca di una sedia a portata di mano.

    Mi ha detto che i Samedì non hanno ricevuto alcun furto ed era onesto, di questo ne sono sufficientemente certo. Mi ha detto che portandogli tutti gli oggetti potrebbe comunque aiutarci a capirne qualcosa...infine, mi ha detto di non parlare di quella sfera. Ma, cazzo, più tutto ci da da credere che quella sfera sia un oggetto da cui stare lontani più ho voglia di capire, date le rinnovate informazioni, cosa diamine fosse.

    Edited by Dottor Jergal - 25/8/2016, 11:27
     
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    John osservò quietamente il dottore farsi largo nella stanze e si limitò a passare al Fratello una delle sedie annesse al tavolo.
    Il misterioso individuo che ha prelevato l' oggetto in questione è stato chiaro, mi pare. Non credo sarebbe saggio e nemmeno consiglierei a chicchessia d' inimicarsi gli Stregoni senza un motivo specifico e supportato da valide prove.
    Suggerirei di ascoltare il consiglio del Samedì e di non parlarne in pubblico.
    Passando ad altro, vedo che si è dato da fare, in questo periodo e vorrei mi spiegasse bene quali sono i suoi attuali rapporti con il Clan.
    Il motivo del mio interesse, amico mio, è che credo di aver vagamente intuito cosa mirassero a fare i disgraziati che hanno rapito Ohrx.

    Parlò con voce a metà fra l' eccitato ed il misterioso, volendo attirare la curiosità di Jeremy per distrarlo dalla collana mancante ancora un poco, percorrendo a lunghi passi la distanza che lo separava da un' altra sedia , che afferrò con gesto deciso per poi sedercisi sopra con le gambe rigidamente accavallate.
    Si da infatti il caso che io abbia incontrato un essere misterioso che un tempo era un Samedì di nome Morlock.
    A sentir lui, dopo aver recuperato un certo pugnale antico, avrebbe compiuto chissà quale rito di oscura magia del sangue per risvegliare un' entità nota come l' Impostore, uno spirito di enorme potere che in passato si sarebbe finto il dio Quetzalcoatl per potersi nutrire dei sacrifici offertigli.
    Scoperto e scacciato, sarebbe rimasto alla fame per secoli e secoli, finché il povero Morlock non ha compiuto un nuovo sacrificio per poi venir posseduto dall' entità.

    Si prese una pausa per lasciare al dottore il tempo necessario a digerire le informazioni.
    Purtroppo non posso spiegarle le circostanze di questo incontro ma le basti sapere che, per poter sopravvivere, ho dovuto far ricorso al potere della collana di Maman Brigitte, che ho scoperto essere appunto un potente talismano protettivo.
    La sfortuna ha voluto che l' essere, nel momento di allontanarsi, me la strappasse, forse con l' intento di disfarsene, ammesso che gli sia possibile.
    Avrà certamente notato che la collana difatti non è qui.
    Tornando a ciò che il setita e compagni cercavano di fare poco prima che li stanassimo, credo si trattasse di un qualche tentativo di replicare il misterioso rito sacrificale con il quale Morlock ha evocato l' Impostore, o almeno una qualche fase di preparazione al rito.
    Segua il mio ragionamento, Mr Jeremy: ciò che abbiamo rinvenuto pareva un insieme di ricerche atte ad ottenere ingredienti ad un qualche rituale molto specifico, ed uno dei materiali è quel pugnale che lei porta al fianco.
    Si tratta chiaramente di una imitazione non perfettamente riuscita ma non ho dubbi che lo scopo fosse riprodurre quello di Morlock, mentre la fiala di sangue che abbiamo trovato doveva essere un qualche tipo di catalizzatore o magari l' offerta sacrificale, mentre Ohrx avrebbe benissimo potuto fungere da ospite all' entità evocata, la quale, indebolita dalla fame, avrebbe certamente giovato di una possessione facilitata dalla mente remissiva della povera creatura.

    Così è perfetta. Pare una confezione regalo e non si tratta neanche di bugie...
    Sorrise ancora, stavolta di sincero divertimento.
     
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  11. Dottor Jergal
     
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    Presa la sedia, vi si sistemò rapidamente, poggiò i gomiti sul tavolo ed cominciò a seguire con interesse tutto quel magico turbinio di racconti ad opera dell'elegante professore ventrue, limitandosi al momento semplicemente a lasciar che l'altro esaurisse le sue parole, prima di intervenire con eventuali repliche che evidentemente stava trattenendo, a giudicare dall'espressioni del volto che in alcuni momenti si facevano più dubbiose. La prima cosa che fece al termine del lungo sproloquio fu quella di guardare un pò in malo modo, in parte ostile in parte offeso, John (che molto probabilmente stava puntando esattamente su questo genere di reazione da parte sua, così da tentare ancor più di distrarlo).

    I disgraziati che hanno rapito Ohrx? John, veramente...?


    Arcuò io sopracciglio chinandosi un poco verso di lui, squadrandolo ben bene in attesa di eventuali reazioni. Facendo schioccare la lingua all'interno del palato, abbozzando un orrendo mezzo sorriso, vagamente divertito.

    Capisco che nei tuoi pensieri, comuni comunque alla maggior parte degli altri fratelli, tu possa associarmi ad una sorta di strambo dottore non morto tanto idiota da immolarsi per le cause altrui invece di farsi i cazzi suoi, il che può essere pur vero in parte. Ma, la sfortuna vuole che io non sia un coglione. Confezionarmi storielle con tanto di...tensione o stronzate simili da teatro, non è un bello spettacolo da vedere per qualcuno che dovrebbe essere un serio letterato e studioso. I "disgraziati che hanno rapito Ohrx". Se era una maniera per empatizzare con me, era una maniera di merda. Sappiamo entrambi che a te non è mai fregato un cazzo di quella storia ed il tuo unico obbiettivo era quello di prendere il libro, che io ti ho dato.

    Abilmente giocherellava con una penna durante quel dialogo, tenendo, grazie probabilmente anche alla sua buona dose di carisma, gli occhi dell'altro incollati ai suoi, per fissarne in via diretta le reazioni.

    Seguo il Giuramento di Ippocrate ancor dopo la morte e ciò non mi consente a livello etico di infierire sui vivi e sui mortali, sarei un ipocrita a gettar all'aria tutta una vita di studi, sacrifici e tutto il resto, solo perchè adesso so saltare più in alto degli altri e fare un paio di trucchetti. Riguardo a voi vampiri?

    Chiede, alzando appena un sopracciglio, gli scappa da sorridere, sembra che si astenga dal proseguire oltre con quella mimica facciale tanto sardonica.

    Potete crepare,. Non tutti, sia chiaro, ma la maggior parte. Questo perché quasi tutti sono attratti dal potere e dalla voglia di dar uno scopo alla propria vita, vita che si esaurirà a tempo zero (ricordiamo d'altronde che il tempo è relativo), senza rendersi conto che così facendo il sentierò dell'umanità™ è sempre più distante da loro. Ed io ho giurato da prestar soccorso agli umani, non aa individui che si deprivano della propria individualità, lasciando che la Bestia e la loro condizione li faccia annegare. Perchè però ho aiutato Ohrx ed il tremere nonostante tutto? Perché loro hanno aiutato me a non allontanarmi dal sentiero. Mi hanno aiutato a ricordare che un sentimento come l'amicizia sincera, il coraggio e la voglia di combattere contro cause fottutamente più grandi di noi. Perché ho aiutato Harlot ed Al? Perché ho visto del vero dolore da parte di una madre che sarebbe morta pur di vendicare il figlio. Loro sono stati umani, più di me e te, due macchine. Sono smielato? Ma tant'è... Tu...

    Lo guarda adesso, indicandolo con la mancina, serio.

    Che come me insegui il sapere e che probabilmente sotto i baffi deridi il mio modo di vita, John, hai tanta premura di annullarti? La curiosità ti spinge a proseguire assieme alla voglia di espandere il tuo sapere, quello è umano. Ma attento che prima o poi arriverai a far patti col diavolo pur di bruciare rapidamente le tappe e prendere le strade facili, come ogni altro Ventrue (e non solo) e, lo sai, in quanto razionale come me te ne rendi conto: ogni passo cieco può portare ad inciampare e da lì a perdere se stessi nel vuoto ci vuole poco. Tu sei quello che sei non perchè sei il Ventrue John Legrasse, prole del tuo sire, ma perché eri l'umano John Legrasse, professore, studioso e letterato, figlio di tua madre e tuo padre, nipote di tuo nonno e di tua nonna, persona che si è fatta un culo tanto per arrivare ad avere tutte le lauree che ha avuto. Non ti manca il sapore del cibo? Il calore della pelle di qualcuno? Respirare a pieni polmoni con soddisfazione? A me si e non dirmi di no, perchè saresti un fottuto bugiardo. Non ti dico che sia sbagliato ora inseguire il potere, data l'eternità che hai davanti a te, come rivalsa magari di vita ingiusta, d'altronde noi accademici siamo sempre stati sottopagati, lo capisco...

    Decisamente ironico, scuote un paio di volte il capo, abbandonandosi per un momento a fissare il nulla.

    Ma nel farlo. Rimani fedele al tuo passato e quello che sei stato. Seguire il copione di qualunque altro figlio del tuo clan o nostro fratello, non ti porterà a diventare speciale o migliore, ma rimarrai semplicemente un altro Vampiro molto potente che ha dimenticato il vero motivo per cui tutti è cominciato. Trai forza dalla tua individualità ed umanità, conserva la sanità mentale che ancora hai, solo così potrai rendere felice il John Legrasse di ora e del passato remoto e raggiungere l'obbiettivo della sapienza assoluta...con coscienza. Non il manichino gerarchizzato di un governo di creature magiche non morte.


    Lascia andare adesso la penna.

    Da scienziato a scienziato. Da letterato a letterato. Da intellettuale ad intellettuale. Ragiona su questo, perché è la conclusione più logica, quella di essere illogico e fidarsi di qualcun'altro e ridere in maniera sincera una volta ogni tanto. Perché sono queste le cose che ti terranno in futuro ancorato alla ragione...Così come questa pseudocollaborazione e piùomeno rispetto che c'è tra noi, se coltivato davvero, potrebbe far si che un giorno, se tu dovessi scomparire in maniera definitiva, invece di essere inutile polvere, qualcuno rammenterebbe della tua esistenza e di cosa sei stato e di cosa hai fatto, così come potresti chiedere a qualcuno di assisterti, senza l'ansia perenne di contrarre debiti.

    Terminò quel lungo discorso, di quelli per cui altre persone magari ne sarebbero uscite fuori stordite, ma non il buon John, autore, come già detto più volte di torpiloqui della medesima "lunga lungezza". Non sembrò accennare almeno per il momento alla collana, quasi non fosse il suo pensiero principale.

    Edited by Dottor Jergal - 25/8/2016, 11:26
     
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    John Raymond Legrasse rimase perfettamente immobile durante il lungherrimo discorso del dottore, che nel frattempo si era persino alzato in piedi per enfatizzare il momento catartico.
    E poi sarei io quello che imbastisce scenette teatrali da due soldi?
    Ma pensa che ipocrita, questo tizio. Viene a casa mia, mi sporca il parquet con gli scarponi, deposita quel casco come un escremento, in un angolo a fare odore, e poi mi fa persino la predica?

    Si rese conto di essersi perso una parte del monologo ma pensò che il succo fosse sempre il solito.
    La mia umanità? Ma pensa...
    Fa molto "to be or not to be", il che abbassa la qualità della sceneggiatura al livello di qualcosa scritto da un ghost writer sottopagato che non ha idee migliori che ficcare concetti stereotipi dove capita per rispettare il limite di cartelle ordinate.
    Si... sono figlio dei miei genitori.. e nipote dei miei nonni... e sono anche il fratello del pro- pronipote del cognato della bis-nonna dell' uomo che ha scopato mia madre in un momento di erotismo a Woodstock. Conterà?

    Jeremy aveva appena finito di parlare quando John trovò la risposta.
    No. Perché sono figlio unico...
    Comunque vediamo di esser seri per un momento. Questa faccenda mi sta rovinando la serata e non vorrei che questo tizio si facesse prendere dal fervore religioso nel mio salotto- cucina.


    Sorrise in modo crudele ed inclinò leggermente la testa da un lato come un pescecane che fissa la famiglia di Ellen Brody.
    Trovo lusinghiera la considerazione che ha nei confronti della mia persona, Dr Coleman, ma temo lei abbia frainteso completamente le mie parole di poco fa.
    Li ho chiamati "disgraziati" perché mi pareva un termine calzante per dipingere gli idioti che si sono chiusi in buco con una bestia che non potevano controllare al 100% per praticare un rito di sangue talmente assurdo che anche l' unico altro mentecatto ad esservisi dedicato è finito posseduto dallo spirito invocato.
    Ed è vero che il mio interesse verte su quello in quanto lei stesso sostiene che non mi sia mai importato di Ohrx o Diedrich o Ditolungo o chicchessia.
    La mia esposizione dovrebbe averle fatto capire che il mio interesse verte sulle conoscenze che posso accumulare e che esse stesse sono il mio obiettivo ed il movente delle mie azioni.
    Passando invece al discorso in perfetto stile "Avventisti del Settimo Giorno" che mi ha imbastito sulla salvezza della mia umanità e della mia anima, invece...

    E qui si alzò anche lui in piedi, pur non potendo certo sperare di appuntare il suo sguardo in quello di Jeremy vista la differenza di altezza.
    ... posso solo ridere del suo totale fraintendimento.
    Trovo deludente che lei non abbia compreso che la mia ambizione personale è quanto di più umano si possa trovare in me.
    Io non voglio il potere e basta. Io voglio il potere che deriva dalla conoscenza perché intendo amministrarlo al meglio delle mie possibilità e non intendo permettere a lei o a nessuno di paragonarmi alle vecchie mummie che reggono le fila della Camarilla senza possedere l' intelletto per farlo come si deve.
    E precisiamo anche qualcos' altro. Lei, Mr Jeremy, sarà anche un nevrotico perché i Brujah hanno questa brutta malattia dall' epoca di Cartagine ma io NON sono ambizioso in quanto Ventrue. Io sono un Ventrue per via della mia ambizione e delle mie capacità.
    Per quanto riguarda l' attaccamento alla mia vita mortale, poi, sappia che fu proprio una mia preferenza nei confronti del sapere a discapito del prestigio a mettere in moto gli eventi che mi hanno reso il magnifico individuo che ha davanti.

    Quelle parole sferzanti uscirono dalla bocca di John come veleno accumulatosi in lui dagli anni della sua vita precedente, quando il mondo lo schiacciava sempre più e nessuno dei suoi sforzi o delle sue decisioni si rivelava mai abbastanza giusto o significativo.
    In effetti si rese conto di doversi fermare prima di aggravare la situazione, in quanto non stava certo parlando solo al cocciuto Dr Coleman ma a schiere di ipocriti sentenziosi che gli avevano reso la vita un supplizio inenarrabile.
    Stupidi ignoranti... Ma ora io ho vinto la mia seconda chance mentre voi marcirete in una fossa.
    Si pose una mano sul torace per calmarsi e fissò il dottore con uno sguardo freddo, un ghigno sterile ed un folto sopracciglio inarcato.
    Mi scusi per lo sproloquio ma - vede ? - temo che lei abbia il talento innato di irritare la brava gente con cui parla.
    Ricorderà certo di esser stato lei a beccarsi un paletto nelle fogne, no?
    In ogni caso, sappia che io rispetto la sua integrità morale, per quanto non mi sia possibile condividerla, in quanto essa le fornisce una bussola affidabile con la quale muovere i suoi passi nella notte. Un pò come la mia ambizione, se mi concede il paragone.
    Io intendo perseguire i miei obiettivi senza cedere niente alla Bestia, quindi mi aspetto che lei rispetti le mie scelte così come io ho rispettato la sua riguardo Diedrich e Ohrx a suo tempo.

    Distolse lo sguardo nel momento in cui si volse e raggiunse la scrivania, dove appoggiò una mano per indicare ciò che vi era posto sopra.
    Ora, per favore, mi dica ciò che intendeva dirmi e mi esponga pure le sue considerazioni sulla mia "storiella", che le assicuro essere la pura verità.
    Non ho bisogno di confezionarle alcunché, in quanto è ciò che è accaduto. L' unico neo è che non posso darle altri dettagli per motivi non dissimili da quelli per i quali non sarebbe consigliabile che io o lei si parli troppo in giro del Monsignore, se capisce cosa intendo.
     
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  13. Dottor Jergal
     
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    L'espressione del viso del dottore non sembrò mutare in alcuna maniera, statuario nonostante il crudele sorriso, anticipo probabilmente di un discorso non propriamente simpatico che sarebbe giunto in risposta al suo lungo discorso da uomo illuminato di sto cazzo. Quando l'altro si alzò in piedi, il dottore rimase per qualche lungo momento ad osservare il vuoto, forse un cumuletto di polvere sulla sponda opposta del tavolo, forse un particolare elemento della dimora del professore che aveva attirato la sua attenzione, ma la distrazione era chiaramente solo fisica, con le orecchio ed il cervello era evidente che stesse ascoltando le parole del padrone di casa.

    Ridi pure, io avrò frainteso ma anche tu cadi in errore. Mai ho detto nel mio discorso che il tuo interesse e la tua sete di conoscenza non siano aspetti dell'umanità, tutt'altro. E cazzo, nessuno ti sta paragonando ai tuoi anziani, per il momento. Il mio era un avviso per il futuro, perché ora come ora sei una persona che rispetto, abbiamo studiato per mesi assieme d'altronde e che non vorrei mai veder soggiogata dal sistema o dal mondo di tenebre che ci circonda. Il mio consiglio è sempre il solito "volare bassi". E' un consiglio che non seguo mai...ma beh, non per questo non devo darlo. Ipocrita? Si. Del resto lo siamo tutti un pò, no?

    Tirò su le spalle, facendo ciondolare il capo, tirando fuori la lingua, bagnandosi il labbro, ed infine scuotendo la testa.

    Irrito le persone? Irrito Lon Chaney? Sarà perché sotto sotto sanno che il dottore rompicoglioni non ha poi tutti i torti durante quei suoi sproloqui tanto noiosi. La mia lingua lunga mi ucciderà un giorno, ma chi mi conosce sà che, da me, ci si può aspettare solo...me. Nella nostra società è indiscutibilmente un problema, me ne rendo conto. Ma se dovessi andarmene per la mia boccaccia o per le mie azioni contradditorie contro la logica, almeno me ne andrei sapendo di aver prestato fede a quello che sono fino all'ultimo. E che mai sarà? Sono giò morto una volta John, da morto tanto non avrò di che preoccuparmi degli errori commessi.

    Sorrise appena, un sorriso piuttosto amaro, si mise a fissare solo ora gli occi dell'altro, il veleno che l'altro gli stava gettando contro non sembrava sortire in lui alcun effetto, nonostante la sua natura di Brujah.

    Se mi dici che non serve che io ti dica queste cose e che già stai intraprendendo una tua vita, mantenendoti saldo di nervi, mi fido e non posso che essere felice per te.

    Era serio, per quanto si rendeva perfettamente conto che all'altro poco importasse del suo sostegno morale o fisico, il buon dottore sapeva che non tutte le persone potevano voler essere salvate dal medico di turno, ma lui aveva fatto il giuramento di ippocrate e, volente o nolente, lui non avrebbe mai aiutato un essere umano a morire, specie per lasciare spazio ad un mostro.

    La collana è andata perduta. Avrei gradito che tu mi avvertissi, qualora fosse nelle tue possibilità, di questo dettaglio affatto irrilevante. Capisco quello che stai cercando di dirmi, posso solo chiederti di dirmi almeno se il costo di averla persa ti ha portato del profitto?
     
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    La parte migliore di essere me? I baffi, mi pare ovvio!

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    John scosse le spalle con enigmatica flemma all' ultima domanda d Jeremy.
    La storia che ti ho raccontato non è forse sufficiente, come profitto? Sappiamo qualcosa che forse i Samedì neanche sospettano e che implica il loro Clan con quello Tremere per via indiretta, nonché con macchinazioni dei Setiti.
    Mi pare una discreta leva da usarsi in una trattativa orale, non crede?
    Inoltre abbiamo anche una teoria che prima ci mancava ed il nome di un' entità che potrebbe essere al centro di tutto, ossia l' Impostore nel corpo di Morlock.

    Si diresse nuovamente verso la propria sedia e ivi si sedette con compostezza mentre continuava a fissare il dottore.
    Che ne dice se continuassimo le ricerche separatamente, in questa fase? Mi pare di capire che lei sia in grado di ottenere qualche informazione dai Samedì, quindi inizi a chiedere di questo Morlock.
    Se le chiedessero dove ne ha sentito parlare, dica solo che New Orleans sussura, oltre a suonare buona musica.

    Legrasse si concesse un sorrisetto di autocompiacimento che rivolse anche a Jeremy.
    Dal canto mio, credo che avrò un bel pò da fare, nelle prossime notti, ma poi mi dedicherò ad altrettante indagini partendo da ciò che non ho potuto rivelarle per i motivi che sa.
    Ci terremo aggiornati con ragionevole regolarità ed io le riferirò il possibile.
    Mi dovrà perdonare alcune omissioni ma credo abbia compreso che non mi piace rischiare inutilmente in prima persona.

    Attese la risposta di Jeremy con calma glaciale, sapendo che non vi era altro che egli potesse concedere al dottore, in termini di spiegazioni.
     
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  15. Dottor Jergal
     
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    Si lisciò il mento nell'ascoltare la risposta dell'altro, arrivando e superando il punto il cui il professore gli propose di proseguire in maniera autonoma gli studi della materia, un modo come un altro per avere più libertà per entrambi di scegliere come meglio agire e se agire per tentare di arrivare ad una verità circa quanto erano venuti in contatto. Mettendosi ora in piedi, incrociando le braccia al petto, il dottore passeggiò attorno al tavolo, sembrò aver cambiato di espressione in maniera definitiva, riacquistando completamente la pace ora che quel breve scambio di battute era terminato, lui tanto quello che aveva da dire l'aveva detto.

    Sta bene. Il ragionamento che hai fatto con le informazioni su Morlock potrebbe calzare. La fiala di sangue che ho nel frigorifero da me in conserva, è un dettaglio che ancora ci sfugge ma come dici tu potrebbe essere un catalizzatore, eppure non è sangue trattato comunemente ma a livello alchemico. Ora,: il pugnale potrebbe essere parte del rituale, così come il pendolo potrebbe essere invece una maniera per evocare quello spirito o entrare in contatto con lui. Ohrx come simulacro? Possibile, oppure il sangue potrebbe appartenere a lui, d'altronde i Garguglia si sa come sono creati e ciò che scorre nelle loro vene potrebbe avere natura differente, anche se lo escludo...mi sa più di qualcosa trattato in tempi successivi, si spiegherebbe la grande quantità di alambicchi.

    Si fermò, chinandosi per raccogliere nel mentre il suo casco. Girandoselo tra le mani.

    Quel setita, sembrava essere decisamente troppo poco lungimirante per lavorare da solo. Abbiamo un numero di telefono ancora nell'Ohio e poi c''è il libro, quello dove dialogava con una persona che a questo punto mi sento di escludere fosse il nostro amichevole stregone. Tu sei un esperto di libri, se ti capita prova ad indagare su quel tomo in maniera approfondita.

    Guardò l'altro arcuando il sopracciglio.

    Mi chiedo se esista un modo per rintracciare una persona usando una fiala di sangue, magari capendo a chi appartiene potremmo avere maggiori risposte di quello che è accaduto, però queste sono informazioni a cui solo qualcuno che sguazza in cose come i rituali taumatologici potrebbe aver accesso. Infine ho come l'impressione che anche quel ciondolo, in tempi non troppo lontani, potrebbe rivelarsi qualcosa di più importante di quello che fino a questo momento abbiamo creduto. Insomma basta davvero un semplice pendolo per evocare uno spirito? Non credo. D'altronde gli altri due oggetti che lo accompagnavano si sono rivelati decisamente fuori dal comune.

    Era a fianco dell'uscita.
     
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