Holy Cross - Laboratorio di Samael

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  1. Samael-
     
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    CITAZIONE
    Il mio corpo e la mia anima appartengono alla Spada di Caino, signore. Se ritenete la mia morte o la mia tortura una punizione sufficiente, che venga da un vostro ordine o da parte di sua Eccellenza, l'accetterò. Se invece posso esservi utile, vi seguirò fino alla mia morte in battaglia. Sono asservito dal sangue, è vero, ma sono qui anche per la mia volontà. Ho scelto volontariamente di servire la Spada e i suoi membri. Qualunque cosa vogliate, obbedirò.

    Appartenere alla Spada... cosa significava appartenere alla Spada di Caino, per lui?
    E cosa voleva dire, invece, per Samael?

    Il terrore provato dall'umano lasciava l'Assamita piuttosto indifferente da un punto di vista emotivo.

    Nella sua ricerca della perfezione nella condizione vampirica aveva fatto dell'estraneazione ai sentimenti umani uno dei suoi dogmi.

    Sentimenti come la compassione o il rimorso andavano eradicati per assurgere alla vetta del Padre e persino aldilà di essa.

    Si, poichè Samael, sebbene credesse nell'esistenza di un Primo Vampiro, che si chiamasse Caino o Kahyyn o Hrakoth non aveva importanza,
    Vedeva nella fede noddista la strada da intraprendere per imparare dal primogenitore.

    Apprendere i propri limiti fisici, mentali e spirituali. Ma soprattutto apprendere come superarli.

    La loro esistenza era dannata, la loro condizione imperfetta.

    Samael puntava ad oltrepassare i limiti della Maledizione Cainita.
    A diventare tutt'altro.

    Che Caino fosse stato maledetto da Dio o che le conseguenze dell'evoluzione o di chissà cos'altro avessero generato la loro "specie" a Samael poco importava.

    Egli vedeva i "difetti" del vampiro come la manifestazione concreta dell'incompletezza del loro essere.

    E tutti quei limiti andavano abbattuti, infranti, oltrepassati.

    Che la chiamassero golconda o illuminazione, anche questo poco importava. Ma era il concetto stesso del raggiungimento della perfezione l'obiettivo a cui il cainita anelava.

    I dogmi di fede del Sentiero del Sangue Assamita, tanto caro al proprio sire, non erano dissimili dai precetti del Sentiero di Caino, il Sentiero del Padre.

    Ma Raggiungere quel fantomatico stato di unicità con Haqim, e tornare alla sorgente, tornare Al Sangue, non era per lui condizione sufficiente.

    L'Antenato poteva aver anche trasceso il proprio stato ed essersi evoluto, diventando altro ma le risposte, per Samael, non sarebbero certo giunte attraverso lui ma attraverso se stesso.

    L'Angelo di Caino non aveva scambiato la venerazione di uno degli antidiluviani in favore della venerazione del Primo.

    Salire la scala generazionale dal terzo gradino al primo non avrebbe fatto alcuna differenza in senso filosofico.

    Ricercare l'unicità con Caino o attraverso Haqim erano concettualmente la stessa cosa.

    Samael puntava a trascendere in toto la propria condizione, non a diventare un tramite altrui.

    Il concetto di fede Noddista in lui e nella sua continua ricerca della verità erano espressioni simboliche della sua ambizione. Non tentava di emulare Caino o le sue azioni. Tentava di imparare tutto il possibile su di lui e sulla sua condizione per riuscire a trovare una risposta. La rivelazione su cui potesi innalzare e divenire lui, a sua volta, altro.

    Le leggende su Caino attecchivano e scemavano da tempo immemore. L'unica cosa certa di un essere tanto antico e tanto potente, poichè quale che fosse il nome Un Primo c'era stato, era che la sua apparente assenza dal mondo fisico era senz'altro più attendibile di quanto non fossero i suoi presunti avvistamenti.

    E chi poteva dubitare del fatto che, con eoni di storia alle spalle, una creatura come lui non fosse riuscita a trascendere ad un nuovo stato?

    Questo era solo uno degli interrogativi che guidava l'esistenza di Samael e la sua continua ricerca.

    Ora, tornando coi piedi per terra, Samael si scoprì a fissare il capitano mentre la sua mente vagavaa fra spazio e tempo e la matassa dei suoi pensieri si dipanava.

    E guardare quell'uomo fece rinvenire in lui la consapevolezza che, del resto, tutti loro prima erano stati qualcos'altro...

    C'era forse mai stato qualcuno che fosse nato vampiro?

    No, a quanto ne sapeva.

    E come tale, se la condizione umana poteva trascendere la propria natura e liberarsi dalla mortalità e dai propri limiti, divenendo altro, allora c'era speranza anche per i vampiri di trasmutare.

    Guardò di nuovo l'umano. Analizzandolo.

    Non ne biasimava il timore, sia alla luce delle sue capacità che degli effetti che la sua presenza potesse provocargli.

    Eppure l'umano diceva di aver scelto. Diceva che quella fosse la sua volontà.

    Lo stregone non disdegnava il genere umano. Semplicemente, sapeva di non farne più parte.
    E come il predatore non si mescola alla preda, così egli non aveva più a che spartire con lui.

    Ma cos'erano i ghoul, se non l'anello di congiunzione fra mortali e cainiti?

    Certo, ghoul normali come lui potevano forse dirsi schiavi del sangue o umani drogati, dipendenti dalla vitae. Mentre coloro che venivano definiti Revenant appartenevano a tale condizione di intermezzo fra umani e vampiri sin dalla nascita ma, concettualmente parlando, i ghoul potevano essere definiti come una sorta di "anello mancante" o di "congiunzione" fra il mondo dei mortali ed il popolo della notte.

    Quell'anello che ancora mancava per congiungere gli umani e la loro evoluzione dalle scimmie...

    Invece il passo successivo della linea evolutiva era ben chiaro all'apparenza.

    Umano, revenant, vampiro.

    Ma se fossero i revenat l'anello successivo?

    Del resto, godevano dei benefici di entrambe le razze e ne condividevano solo parzialmente le debolezze...

    Samael si appuntò mentalmente quell'osservazione come un argomento da approfondire nei suoi studi della condizione cainita. Ma quello non era nè il tempo nè il luogo per simili dissertazioni.

    Inoltre, c'erano dei vantaggi presentati dal possesso di un normale ghoul.
    A differenza dei revenant, il cui asservimento e stasi di invecchiamento erano comunque dati dal domitor vampiro, il semplice ghoul non poteva permettersi lussi cui potevano accedere i revenant.

    Il suo asservimento era pressochè totale, pena una morte rapida una volta oltrepassati i propri limiti di vita umana.

    Ma, anche questo, era argomento per un altro giorno.

    Tornando al qui ed ora, Samael si chiese se la fede cieca nella Spada di quell'uomo non gli ricordasse il fanatismo di taluni membri della casta guerriera del proprio clan.

    Certo, pareva conservare ancora una certa lucidità ed un certo qual distaccamento logico dal fanatismo estremista di taluni esponenti religiosi.

    E questo lo notava dal fatto che non si fosse offerto volontario per una missione suicida o avesse tentato di fare ammenda automutilandosi o commettendo altri atti simili.

    Certo, aveva ribadito la sua piena disponibilità quale che fosse stata la sua sorte, ma il timore che provava era il sintomo del suo spirito di autoconservazione che lo portava a tentare di perdurare.

    Era possibile cogliere quella scintilla ancora inestinta di speranza. La speranza che, rimettendosi alla superiore volontà di chi aveva di fronte, avesse potuto godere di un'occasione piuttosto che scegliere arbitrariamente di lanciarsi in mezzo alle fiamme ed a morte certa.

    Quest'umano pensò Sembra dimostrarsi meritevole di un'analisi più approfondita. Chissà che non si guadagni l'opportunità di essere introdotto al sangue...

    CITAZIONE
    Posso portarvi col blindato della sicurezza. Se desiderate un mezzo più veloce posso procurarmelo.

    Prima ancora di un mezzo veloce o sicuro, preferisco una vettura che non dia troppo nell'occhio.

    Disdegnerei di annunciare il mio arrivo in modo così grossolano.


    Dicendo così, la mente dell'assamita si mise in moto ed iniziò ad ordire qualcosa...

    Capitano

    Ancora non aveva chiesto il nome a quell'uomo.
    E non l'avrebbe fatto.
    Non ancora.
    Doveva ancora guadagnarsi di avere un nome.

    Prenda lei il blindato. Prima si sinceri che non vi siano altri ordigni su di esso e poi ci salga.

    Una volta a bordo, si diriga alla Tulane University e attenda.

    Resteremo in contatto con l'apparecchio che mi ha fornito.
    Le darò istruzioni quando sarà il momento. Per ora non aggiungerò altro.

    Vorrei evitare il ripetersi dell'increscioso incidente di prima dove veniva dominato.

    Quindi le fornirò il minor numero possibile di informazioni.

    Non le può essere estorto qualcosa che non sa.

    Detto ciò, mi mostri a quali altri mezzi ha accesso.


    Nella mente del cainita si era delineata un'idea ben precisa.
    Era tempo di passare al contrattacco e, se la sua idea si fosse dimostrata efficace, avrebbe preso in mano lui le redini della situazione.
     
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    Fammi sapere se va bene, se ti serve sapere qualcosa o altro.

    Inoltre sentiti libero di apportare tutte le modifiche che riterrai opportune.
     
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    dai a un pirla i poteri da master e otterrai un master pirla.

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    Il disprezzo che ho per voi

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    Long Story Short: Quest Conclusa prematuramente per ritiro del master.
    Samael non troverà il suo avversario. Questi, dopo l'attentato all'Holycross si dileguerà nel nulla. Eventuali ricerche dello stesso si rivelano infruttuose, probabilmente grazie a una buona combinazione di taumaturgia e tempistiche. Samael guadagna un ghoul (che successivamente provvederà ad addestrare).
     
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32 replies since 11/11/2015, 22:17   454 views
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