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I discorsi vennero interrotti dal Brujah che impaziente ma educato decise di terminare li la conversazione.
Inoue, volutamente, non restituì feedback alla frase di complicità che il signor D rivolse a B ma ricambiò il saluto dei due con un rispettoso inchino.
Senza fare perdere tempo al Brujah, si alzò e si preparò a seguire Brook verso l uscita.
Quest'ultimo sparí nella notte come fosse un ombra guizzante che Inoue guardò con meraviglia.
Sistematosi la giacca, si allontanò a passo lento, perdendosi a sua volta fra le ombre e luci di quei luoghi.SPOILER (clicca per visualizzare)Grazie mille ad entrambi 👍
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SPOILER (clicca per visualizzare)Midnight Radio - Inizio quest
Ore 21:05
È una notte tranquilla, al Mobilis. Lontano dal fervore di salotti e dal vigoroso rumore che solo il suo clan è capace a generare, Julius Deschain ha passato diverse notti in relativa calma. Accompagnato nella notte dal rumore di fondo dei macchinari necessari al rimessaggio di una due posti di inizio duemila e da una vecchia radio nell'angolo che gracchia un po' di Jazz leggero, regalo della New Orleans Capital Radio ai suoi ascoltatori notturni.
Una quiete laboriosa certo, ma pur sempre quiete. Solitaria, lontana dalla coterie, lontana da tutto. Considerando anche l'assenza di lavoratori esterni e di Carlos, lasciato alle sue faccende ma sempre pronto a un rapido intervento.
Ma non è che un breve intervallo, ed il figlio della furia lo sa fin troppo bene.
Due notti addietro la camarilla aveva presentato l'ennesimo conto alla persona di Julius. La torre d'avorio, immobile e mai ferma, aveva dato un tiro di corda al cainita, ricordandogli che non di soli diritti era composto il suo trono, ma di doveri.
E quella sera in eliseo, nella vece del nuovo primogeno Ventrue Susan Miller, il dovere era stato reclamato.
La torre necessita il controllo di una posizione L'altezzosa voce di Susan Miller gli poteva battere sui timpani tramite la memoria pure in quel momento e si richiede che il viadotto sia sicuro per il trasporto di una nave. Niente di particolare, raggiungere lo scalo, sincerarsi che non vi siano vacche vagabonde o spiacevoli sorprese, comunicare varie ed eventuali, ritorno. Ma non c'era nulla di facile nello scendere sino a quella zona del Mississippi, così vicina alle paludi e piena di tratti bassi dove il rischio di incaglio era alto tanto quanto quello di piantare la barca in un posto molto poco incline al dialogo con un non morto.
Per cosa poi? controllare un vecchio sbarco industriale abbandonato da quarant'anni?
Un rapido sguardo all'orologio. Almeno altre due ore prima di dover partire. Un'ora e mezza se proprio per paranoia si voleva muovere prima.SPOILER (clicca per visualizzare)Di fatto sei incastrato in questo impegno, e stasera è la sera. Descrivi pure, se vuoi, la situazione, i pensieri etc, e poi vedi se vuoi far qualcosa prima di partire.. -
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Seduto per terra a gambe incrociate, Julius studiava gli ultimi scampoli di quella che fino a pochi giorni prima era una grossa crepa nella vetroresina. Uno squarcio, ad essere precisi. In quel momento non ve ne era più nessuna traccia, solo un lievissimo smottamento percepibile solo ad un tatto esperto, con un pizzico di baro sovrannaturale. Passò il palmo in orizzontale fino a scovare il punto interessato, vi premette con forza per scoprire eventuali cedimenti del nuovo strato, fatto ciò spalmò un po' di vetroresina gel. Tra una passata e l'altra ciondolava il capo al ritmo imposto dalla radio, dilatato dalla sempre più rara quiete.
Stesso passaggio, stesso rito su altri due punti. Senza alzarsi da terra, se non per prendere lo stucco epossidico sul ripiano accanto alla radio. Se fosse dipeso da lui avrebbe passato l'intera sera lì, da solo, cullato dal solitario chiacchiericcio dei suoi stessi pensieri. Ma molto spesso il mondo dimostrava poco rispetto per il tempo del Sapiente, parandogli davanti al naso fastidi, rogne, tediose incombenze. Molto spesso queste avevano forma umana, ma non quella sera. "Non capisco proprio che ci trovi in quella." Pensò ai danni della Ventrue che lo aveva incastrato, ma anche ad una conoscenza malamente fissata con quella donna composta in egual misura da pelle, tessuto grasso e ristrettezza mentale. Sbuffò nella pausa tra due brani, sapendo bene che per quanto la rigirasse era suo compito. Senza di lui metà dei trasporti privati sarebbero finiti chissà dove, e in chissà quali mani.
In attesa che lo stucco asciugasse chiuse con il piede la porta dell'officina, anche se dava sul buio ed ampio cortile del Mobilis, e sollevò con una mano il pesante motore della barca che aveva lasciato da parte giorni prima. Lo lasciò nell'altro locale, dove i suoi operai si occupavano principalmente di motori e parte elettrica, poi tornò vicino alla carena per assicurarsi di aver riparato la crepa.
"A posto, diamole il tempo di fissarsi."
Guardò l'ora. Troppo presto, era sempre così quando sapeva di avere qualcosa da fare...finiva tutto in fretta e furia e poi doveva starsene in attesa, in un limbo. Si issò sul banco di lavoro e rispose a qualche messaggio, tra strane richieste di materiale da Jonathan su cui preferì non indagare e l'invito di André alla riunione mensile della sua associazione. "Potrei portare Skaduwee, amerebbe quei tipi." Borbottò inviando un pollice alto, e aggiungendo se a tempo perso poteva far per lui alcune ricerche.
"Prepariamoci." Si spronò, iniziando a preparare la barca per quella serata e il materiale che avrebbe potuto fargli comodo. Dopo aver alzato il volume della radio andò a cambiarsi, mettendosi una cerata scura adatta per i lavori in barca, e riempiendo uno zaino anch'esso in cerata con un cambio semplice, tuta e scarpe per dopo il lavoro.
Prese la solita cassetta degli attrezzi, il satellitare e un piccolo prepagato. Portò il tutto ad una delle sue barche, una quattro metri con scafo piatto pensata per navigare in acque poco profonde. Una volta fatto il pieno, controllato l'ecoscandaglio e la radio caricò anche una canna da pesca e una rete; una scusante, ma data la noia di certe serata probabilmente si sarebbe messo veramente a pescare.
"Che poi, vacche..." Ricordandosi le parole della Miller. "Potrebbe anche evitare di parlare come una maledetta Sabbat." Un pensiero un po' a caso, per mettere in chiaro con se stesso quanto poco gradiva certi individui. Soprattutto quando erano in posizioni di potere. "Unica nota positiva, è precisa."
Ma Julius, sua croce e delizia, lo era ancora di più.
Tornò in officina e prese una mappa del punto indicatogli, controllando la zona dello sbarco. In che quartiere fosse, cosa e chi vi fosse vicino. Profondità attorno ai moli interessati e soprattutto il tempo previsto, per non farsi trovare impreparato da una secca improvvisa. "La marea dovrebbe essere a posto, almeno fino a notte inoltrata...dovrei controllare il transito di altre navi da quelle parti, e quale dei nostri trasporti passa solitamente per quel punto."
Si mise di buona lena, occupando il tempo con la solita preparazione e anche qualcosa in più. Era un suo dovere, ma solo uno stupido avrebbe accantonato quante possibilità gli dava quel particolare compito nella Torre. Una volta fatto tutto salì in barca, in anticipo rispetto alla tabella di marcia.SPOILER (clicca per visualizzare)Piccolo spoiler riassuntivo
Prendo le solite cose che possono servire in barca, più quelle descritte e un onnipresente coltello. A quello aggiugnerei il gps portatile, una copia di Endimyion da leggere, qualcosa da mangiare e una bottiglia d'acqua perché fa strano uno stronzo che esce in barca senza da bere e da mangiare, una torcia e la mappa cartacea se l'ho trovata.
Prima di partire faccio, ove possibile, le ricerche descritte in pensato e ragiono su che carichi passiamo per quei lidi.
La cosa che chiedo ad André, l'altro mio ghoul, è una sciocchezza messa giusto per fare corpo. Un controllo preliminare sulla Plant per quella vecchia faccenda, visto che prima o poi dovrò interessarmene. Ma ripeto, non è importante. Solo contorno.
Edited by Shaitan - 11/3/2024, 19:18. -
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Con attenzione e perizia per i dettagli, Julius si era preparato tutto il necessario per fare una corretta esplorazione e al contempo per garantirsi alibi blindati per ogni evenienza; se l'interlocutore eventuale avesse avuto voglia di parlare, una risposta e qualche oggetto di contorno avrebbero garantito per il brujah senza lasciare adito a sospetti.
Scorrendo le carte geografiche il vampiro scorse che quella particolare ramificazione del delta era decisamente poco battuta; gli anni sessanta/settanta erano stati più generosi con la zona, approvando diversi tentativi di bonifica finanziati da governi sotto più cocaina che buon senso, e aggiungendo scali portuali minori per le consegne lungo i piccoli insediamenti lungo il delta.
Il pensiero di Julius andò a Vardaman istintivamente: forse lui poteva avere un'idea di che cazzo di idea fosse passata al municipio del tempo, con la popolazione in netto calo e la centrificazione sulla terra ferma, ma al tempo stesso doveva essere certo di volerlo sentir ridere sguaiatamente per diversi minuti sulla storia repubblicana di Nola.
Quello che lo preoccupò erano le carte topografiche. Quella particolare zona, dopo il dissesto geologico a seguito di Katrina, era diventata una brutta via di mezzo tra un pantano e un viottolo d'acqua molto triste, percorribile solo da imbarcazioni di piccola taglia, e seguendo tratte molto specifiche onde evitare di incagliarsi male e dover passare ore nel fango per riprendere la marcia.
Di buono c'era che Julius era riuscito a identificare solo un paio di "clienti" con gli affari in quella zona. difficile risalire alla specifica rete di prestanomi, ma Solo Nosferatu e Samedi si intrallazzavano in quella tratta. Una sola spedizione esulava dai due sangue citati: anni novanta, clan gangrel.
Finita talmente male che anche Julius ne sapeva molto poco, ma centravano delle bestie decisamente non normali.
Si interrogò a lungo su quanto valesse la pena procurarsi un paio di scudi umani, o quantomeno un armamento pesante, ma fu trattenuto dalle informazioni ricevute via chat. Il suo ghoul produceva, e produceva bene.CODICEOssequi, signore.
Non sono ancora riuscito a risalire alle teste riguardanti l'officina Platt, ma devo dire che sono rimasto sorpreso dalla codifica di certi ritrovamenti che ho potuto reperire in archivio. A quanto pare la polizia locale sa qualcosa già dell'officina, e per quanto secretato sia è stato semplice reperire un plico di informazioni fiscali legate ai beneficiari dell'industria. Sento che potrei darle qualche informazione aggiuntiva in seguito ad approfondite e dettagliate analisi anche solo di questi documenti, in meno di quattro settimane.
Conoscendolo era assai serio, il che voleva dire che quei documenti fiscali erano molto poco su cui lavorare o talmente tanto da rendergli difficile il lavoro rapido.SPOILER (clicca per visualizzare)Ti lascio un post di risposta se vuoi aggiungere qualcosa alla luce di quello che hai appena scoperto/sentito, poi ti sposto.. -
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Prima di tutto rispose ad André. CODICEFai con calma. Ti farò spedire altri documenti che probabilmente hanno la stessa codifica, generalmente con più fonti si hanno più chiavi. Sono documenti riservati, fai attenzione per favore. Grazie mille.
Poi si concentrò sulle carte.
"Stare vicino ai punti più civilizzati dovrebbe evitarmi qualche fastidio, perciò..." Studiò una rotta adatta, che lo tenesse al largo più dovuto e gli offrisse una via diretta per lo sbarco industriale. "Scali, scali...tanti scali significa una tratta. Chi c'era in quegli anni dal nostro lato della barricata? E in quello umano?" Mandò un messaggio a Jonathan, preparandosi mentalmente per quelli che sarebbero stati i minuti più Bush padre della sua non-vita. "Colleghiamo i nomi, è passato tanto ma potrei ricavarci qualcosa."
L'utilizzo di quella via così poco battuta coincideva troppo bene con il ritorno in auge dei Celati, ma per il momento relegò quel pensiero ad un angolino della mente. Doveva lasciar spazio ai fatti. "Vediamo, si." Passò qualche minuti ancora a studiare la rotta migliore, e capire quale dei moletti avesse anche delle strade che lo servissero. Si accodò ad una piccola imbarcazione in entrata ai canali, pescatori di gamberi.
Proseguì con calma, attento a non attirare l'attenzione e cercando di evitare non solo le secche, ma soprattutto lagune. Più restava defilato più possibilità aveva di non entrare in territori estranei, e risultare semplicemente di passaggio.
Decise di non tornare indietro per qualche uomo in più; non solo sarebbe stato difficile procurarsi del personale non direttamente legato a lui, ma l'andirivieni gli avrebbe preso del tempo. Poteva usare eventuali del luogo, forse qualche disgraziati dato dal caso, ma di certo non si sarebbe fermato a combattere un Garou nella sua zona. Doveva ricordare loro che non era un pericolo o una preda, come non lo era stato per tutti gli anni passati nel Bayou.
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