Slidell-Acadian estates

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    Ethan si accigliò nuovamente, e sentì la propria inquietudine crescere ancora...era evidente che qualcosa non andava nella testa di Santiago...ma non in modo naturale, molto peggio...

    "Con cosa diavolo abbiamo a che fare?" Si domandò facendo una smorfia.

    Osservando il giovane ispanico il cainita temeva che fosse ormai prossimo al punto di rottura, non voleva che lo sforzo rischiasse di rompere definitivamente qualcosa nella sua testa.

    "D'accordo...credo tu mi abbia detto abbastanza, non c'e' bisogno di sforzarsi ancora..." Disse in tono conciliante sollevando appena la mano destra.

    "North Shore Square Mall, lungo la dodicesima...mi sembra un buon posto da cui iniziare"

    Si appoggiò nuovamente allo schienale con un lieve sospiro misto di frustrazione e rassegnazione.

    "Credo tu stia facendo bene a startene rintanato qui per un po'...questo genere di shock...ha bisogno di un po' di tempo e tranquillità per regredire...è successo a molti ragazzi in Iraq...e ci sono passato anche io...vedere orrori così grandi che gli altri riescono a stento ad immaginare...ti fa credere che nessuno possa darti una mano, che tu debba risolvere tutto da solo..."

    "Però la famiglia è importante...è quella che può veramente tirarti fuori dalla merda...io ho perso la mia...mi rimane solo il club, ma tu dovresti cercare di dare retta a tuo nonno...è uno a posto, con due belle palle quadrate"

    Un sogghigno gli increspò le labbra

    "D'accordo...ora la pianto con le prediche..."

    Inclinò appena il capo rimanendo in attesa di vedere se il ragazzo avesse altro da dire o volesse richiamare Herman
     
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    Santiago non gli rispose. Rimase seduto in quella scarna e vecchia cucina, osservando il linoleum del mobilio con sguardo assente...cercando di estraniarsi da quei pensieri, ricordi.

    Riprese il flacone di tranquillanti e si alzò dalla sedia, gettando un ultimo sguardo impaurito verso Ethan. Aprì leggermente la bocca, come se volesse dirgli qualcosa. ... Niente. Si chiuse in una bolla di silenzio, preferendo chiudere il tête-à-tête con un duro cenno ed un dietrofront, in fuga dalla cucina.
     
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    Ethan imprecò mentalmente mentre guardava il ragazzo richiudersi nuovamente in sé stesso e andarsene...

    "Che cazzo ti hanno fatto?"

    Rimase seduto mentre attendeva che Herman tornasse in cucina, e approfittò del momento per estrarre lo smartphone dalla tasca dei jeans.

    Con un paio di tocchi veloci arrivò alla schermata dei contatti recenti, selezionando il numero di Nick per avviare la chiamata.

    Appoggiò la schiena contro la vecchia seggiola, guardandosi intorno con aria inquieta ed incupita, mentre ascoltava il ritmico segnale della linea telefonica, aspettando che l'amico accettasse la chiamata.
     
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    Cinque, sei squilli. Ethan! Fiatone, stava correndo. Ho avuto un casino, c'era un tizio stranissimo che mi ha preceduto, stava facendo domande al tipo del Domino's! Il forte rumore di fondo rendeva la telefonata confusa. Tutti io li trovo, cazzo! Mi ha puntato una pistola, quella testa di cazzo! Breve pausa, riprese. Poi ho sentito delle sirene, penso che ci sia una pattuglia di ronda da queste parti, sicuramente per via del casino. Meglio che mi allontani da Slidell, se mi controllano la fedina passerò la notte al fresco!

     
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    Ethan trasalì sentendo la concitazione dell'amico dall'altro capo del telefono.

    "Cazzo..."

    "Si si Nick, porta il culo via di li più in fretta che puoi. Io ho avuto qualche dritta dal nipote di Herman, rimarrò in zona per vedere se riesco a scoprire ancora qualcosa...ci vediamo alla Club House appena ho finito"

    Il Vampiro si sentì sollevato nel sapere che Nick se ne sarebbe andato da Sildell, per quanto il suo aiuto potesse essere utile, il pericolo che avrebbe corso sarebbe stato di gran lunga superiore.

    "Senti, prima che te la squagli...sai dirmi qualcosa del tipo con la pistola...che cacchio vuol dire "stranissimo"?"

    Rimase in attesa, mentre guardava ansioso l'entrata della cucina, in attesa del ritorno di Herman.
     
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    Non lo so cazzo, so solo che mi ha guardato e me la sono fatta addosso! Non scherzo Ethan, mai provata tanta paura in vita mia. Rumore di qualcosa infranto a terra, sirene in lontananza. Non si è fatto problemi a colpire in faccia il tizio usando il calcio della pistola, gli ha fatto volare via tutti i denti... Nick si ammutolì improvvisamente, per poi bisbigliare dopo pochi secondi. ...aspetta, zitto un attimo.

    Ethan sentì un rumore indistinto dall'altra parte, sempre più vicino. Un motore al minimo, di passaggio. Venne meno dopo un interminabile minuto, permettendo a Nick di proseguire. Ecco, se ne sono andati. Secondi di nulla, cercando di tornare al punto. Prima che si accorgesse di me gli stava facendo domande sull'incidente, a quanto ho potuto sentire le registrazioni delle telecamere sono rovinate, o roba simile...

    Mi raccomando Ethan, sta alla larga dal tipo. Nel mentre Herman rientrò in casa e lo guardò con fare piuttosto interrogativo. Bianco e con la barba, girava con un completo da poco. Io torno alla moto prima che la pattuglia ripassi dalla via, ma tu sta attento!

    Que pasa, Ethan? Gli fece il vecchio, sedendosi al tavolo.
     
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    Ethan ascoltò con attenzione, e una certa dose di apprensione, la voce dell'amico dall'altro capo del telefono.

    "D'accordo Nick ho capito, ora squagliatela, veloce come il vento" Disse prima di riattaccare.

    Dalla descrizione il tizio che aveva incontrato Nick non sembrava proprio essere il "mostro" delle corse.
    E poi perchè sarebbe dovuto andare in giro a fare domande sulle registrazioni delle telecamere?
    No...era più probabile che qualcun altro lo stesse cercando oltre a loro...

    "Merda, sempre peggio..."

    A Ethan venne in mente una battuta di un vecchio film anni novanta, tratto dal fumetto "Dick Tracy", in cui il detective si arrovellava interrogandosi da solo...mormorando di continuo una frase

    "Il Nemico del mio nemico è mio amico" salvo poi concludere "Il nemico del mio nemico...è mio nemico"

    Solo che in tutta questa faccenda non era chiaro se ci fossero nemici...figuriamoci amici o nemici di nemici...

    Perso in quei pensieri, probabilmente con un'espressione ebete sul volto, il vampiro fu interrotto dal ritorno di Herman.

    "...Ah Herman...scusami"

    Sollevò la testa a guardare il vecchio ispanico

    "Ho parlato con Santiago...in effetti il ragazzo è parecchio scosso...ma chi non lo sarebbe? Credo abbia solo bisogno di un po' di tranquillità per ora"

    "Però mi sembra uno tosto, mi ha dato qualche dritta...dove poter trovare qualche altra risposta...però non voglio che continui scarrozzarmi in giro...preferirei che mi riportassi a recuperare la moto, da qui in avanti me la dovrei cavare da solo."

    Non voleva certo mettere in pericolo Herman, e comunque dubitava che avrebbe potuto dargli una mano.
     
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    Bien, certo...ma cosa ti ha detto? Devo preoccuparmi? Gli fece cenno di seguirlo verso l'esterno, verso l'auto. Prese il posto di guida e con calma fece il percorso inverso, per far recuperare ad Ethan il proprio mobile. El hecho che ti abbia parlato è già qualcosa.

    aggiornato l'orario nello specchietto laterale ;)
     
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    Ethan prese posto accanto ad Herman sul pick-up.

    "Ha subito un bel trauma...l'incidente...è un miracolo che sia vivo..."

    Il vampiro era poco incline al dialogo, perso in mille congetture mentre guardava fuori dal finestrino.
    Ma soprattutto non aveva un'idea precisa di cosa fosse successo a Santiago...di certo gli avevano fatto qualcosa...non era del tutto certo che la sua testa sarebbe tornata del tutto a posto...

    "Per ora lascialo tranquillo per un po'...col tempo dovrebbe migliorare...parecchi di noi ci sono passati, dopo l'Iraq"

    Fece una breve pausa controllando l'ora dal cellulare

    "Mi ha dato un indirizzo comunque...andrò a vedere se qualcuno mi può dire altro a riguardo...se scopro altro ti faccio sapere Herman...lasciami il tuo numero in caso"
     
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    Herman corrugò la fronte, tacciando molto di quello che avrebbe voluto dire. I suoi erano dubbi e paure oltremodo lapalissiani, soprattutto per chi come Ethan aveva avuto modo di conoscere ed inquadrare il messicano.

    Spense la radio e si lasciò andare ad un unico commento, ripulito dalla sua lingua madre. Sarebbe dovuto morire. Non disse altro, concentrandosi sulla guida.

    Fu così che i due macinarono la strada del ritorno, con Herman chiuso in una meditabonda censura fino a quando non parcheggiarono vicino a dove era stata nascosta la moto. Ethan...aspetta. Scrisse su un foglietto il suo numero di telefono e glielo porse, per poi indicare dietro, il cassone. C'è una cosa para ti qua dietro, se pensi che le cose possano andare male. Non è registrato. Gli lasciò il tempo di decidere se prendere o meno quello che c'era nella sacca, un Remington 870 a cui era stata tagliata la canna e abrase le varie matricole.
     
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    Il Vampiro osservò il contenuto della sacca per qualche istante.

    Quel cannone avrebbe potuto spargere budella su un muro con la facilità con cui ci si sarebbe potuta spiattellare una torta...sinceramente sperava non si sarebbe dovuti arrivare a tanto...ma dai racconti di Santiago e di Nick era meglio andare sul sicuro.

    Si chinò prendendo il fucile dalla sacca.

    "Grazie Herman...spero proprio che non mi serva"

    "Ti chiamo allora..."

    Aggiunse poi dandogli un colpo amichevole sulla spalla col pugno.
    Quindi con umore cupo si diresse verso la moto, infilando il Remington nella sacca laterale prima di mettere in moto...

    Il rombo del bicilindrico risuonò nella notte, accompagnandolo in direzione del North Shore Square Mall...

    Edited by Nekro83 - 3/1/2021, 01:10
     
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    Ti metto il fucilozzo in equip. E' come il remington base solo che ha gittata dimezzata e fa un danno in più, oltre ad essere più comodo per il trasporto..

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26 replies since 25/11/2020, 23:25   286 views
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