Rive del fiume Mississippi

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    Huitzilopochtli sama

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    CITAZIONE (Shaitan @ 25/1/2021, 01:18) 



    Le rive del fiume Mississippi sono piene di zone lontane dalla civiltà, dimenticate da tutti. Il paesaggio è costituito principalmente dalle sponde paludose del fiume. La vegetazione, alta almeno fino alle ginocchia, copre le zone fangose e ricche di pericolosa fauna locale, come alligatori, coccodrilli e serpenti.
    Queste zone paludose sono illuminate solo dal pallore della luna, durante la notte, ed è praticamente impossibile riuscire a vedere a più di mezzo metro di distanza.

    Il punto in cui Bannister porta gli altri tre vampiri è parecchio fuori in periferia, il caso ha voluto portarlo cosi lontano dalla civiltà per svolgere i suoi.. Affari personali. Il silenzio è rotto solo dal rumore di grilli e altri animali piu o meno notturni che vivono la loro vita indisturbati, se non per la presenza dei Cainiti.

    Il fiume è calmo, è una bella serata, la luna alta nel cielo coperta solo da poche nuvole qua e la, niente di preoccupante. Per quanto non ci sono molte indicazioni attorno, Nicholas è sicuro che quello è il posto giusto. Come dimenticarsi della notte passata la?
     
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    Quando vide la Smart accostare, Ethan la imitò fermandosi a pochi metri di distanza. Lasciò che Delaney mettesse via il casco da sola, mentre lui controllava l'ora sul cellulare, per poi riporlo in tasca.

    Era un posto tranquillo e isolato, quello. Quasi pittoresco, se non fosse stato per il fantasma e il cadavere che dovevano essere a poca distanza.

    Personalmente, lui lo detestava, il Missisippi. Era fangoso, putrido, e puzzava. Ed il suo fondale era pieno zeppo di corpi, armi da fare sparire e carcasse di veicoli lasciate ad arrugginire. Era una discarica e niente altro, secondo lui.

    Si guardò attorno, in cerca di punti di riferimento o luci sulla strada. Voleva accertarsi di essere soli, in quel momento, e voleva ricordarsi di quel punto. Gli era venuta un'idea.

    Si avvicinò con aria cupa agli altri due, Lee e Bannister. Poi, rivolgendosi a lui, chiese senza tanti giri di parole"È qui che hai parlato con quello ?"

    Scelse la parola QUELLO con attenzione. La sua mente, ancora razionale e legata al passato da vivo, faticava ad accettare che ora stessero per cercare la testimonianza di un fantasma. uno spirito, una presenza sovrannaturale. Roba che cinque anni prima lo avrebbe fatto sogghignare di compatimento al solo sentirlo raccontare da qualche drogato o qualche ciarlatano in cerca di notorietà.

    Ora le cose erano cambiate. Erano lì per un motivo, e bisognava fare quel che andava fatto.

    Aggiunse, con un tono più basso, "Dai, facci vedere.". Ed era difficile stabilire se stesse parlando tra se e se, o se lo stesse effettivamente chiedendo al Toreador.
     
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    Durante il viaggio aveva raccontato di nuovo a Leffe tutta la storia...non era stato piacevole ricordare di nuovo gli eventi della sera prima (LA SERA PRIMA...sembravano passati dei mesi) ma comunque meglio che starci a rimuginare da solo.
    Con amara ironia pensò che forse dopo tutto, avevano ragione i cattolici con quella storia della confessione e aveva davvero un potere, se non assolutorio, almeno catartico.
    Una volta riconosciuto il posto accostò e vide quasi contemporaneamente arrivare la moto con a bordo Ethan e Mylene.
    Ethan lo avvicinò, scorbutico e sbrigativo come sempre e allora decise di mettere subito in chiaro un paio di cose.
    "Vi ho già ripetuto 1000 volte che non so se si manifesterà di nuovo ma, nel caso lo facesse vi prego...siate gentili ed educati. Non voglio commenti sarcastici- e lanciò un'occhiata a Leffe- ne cazzate da macho - e guardò Ethan.
    Aspettò un attimo per assicurarsi che lo avessero capito, quindi in silenzio si diresse verso il punto dove aveva incontrato Mandy la sera prima e (incrociando le dita) provò a chiamarla.
    "Mandy, sono Nicholas...per favore ho bisogno di parlarti..."
     
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    Lei era una Brujah e il suo clan non era mai stato schizzinoso sui luoghi da frequentare, normalmente anche lei sapeva adattarsi molto bene, anche in luoghi molto lontani dalle aspettative di comodità e lusso a cui era abituata ma la palude le stava davvero sul cazzo.

    Cos'è questa? Terra o merda? Non si capisce.

    Arriccia il naso mentre mette i piedi a terra e comincia a camminare a fatica per raggiungere il gruppo. La fanghiglia del luogo le ha già inzaccherato le scarpe e i rumori della natura a cui non è abituata la inquietano, obbligandola a controllare l'ambiente circostante ogni qual volta sente uno strisciare o un ribollire o un ramo spezzarsi.

    Spero ne valga la pena, non amo le scampagnate.

    Ha già la faccia incazzata, il viso contrito e un broncio marcata ad esprimere il disprezzo per la natura selvaggia. Cammina con le braccia leggermente alzate, tiene in salvo così la borsetta e il cellulare, appare effettivamente come presa in ostaggio da un mondo che è l'opposto del suo. I capelli colorati e i vestiti griffati sono un pugno in un occhio per chi volesse osservare il gruppetto.

    Va bene, va bene, niente sarcasmo.

    Forza un sorriso e annuisce alle parole dell'altro, quindi prende posto a fianco del primo vampiro che le capita e attende in silenzio, paziente, sostando su un pezzo di terreno completamente solido per non sprofondare con i piedi.
     
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    La notte fonda non aiuta la scampagnata dei poveri Vampiri che si trovano tra le fratte di questo posto dimenticato da Caino. Sono diversi minuti di camminata dal bordo della strada alla riva effettiva del fiume, Nicholas si ricordava una camminata decisamente piu breve, ma probabilmente è perché quella sera andava parecchio di fretta, date le sue intenzioni di scaricare un cadavere nel fiume.

    Una volta arrivati al "luogo di interesse", il Toreador cerca di richiamare le attenzioni di quella bambina. Inizialmente, non sembra che funzioni.
    Ma dopo qualche secondo, la superficie dell'acqua si increspa leggermente, a qualche metro di distanza da loro. I tre non riescono a vedere molto, per via del buio piu totale, ma hanno la terribile sensazione di essere spiati, osservati, da qualcuno, qualcosa.

    "Non sei solo..." la voce risponde, una specie di lamento piu che una vera e propria argomentazione.
     
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    Camminarono per un pò, non molto in realtà. Lasciò che la loro guida trovasse il punto che stava cercando, lo stesso in cui aveva parlato con quel... fantasma.

    Lo seguì senza fretta, con le mani nelle tasche del giubbotto. Non sapeva cosa aspettarsi, quindi rimase in disparte ad osservare la scena. Forse l'ambiente si sarebbe fatto gelido, come in certi film. Forse sarebbe apparsa qualche sagoma semitrasparente, oppure si sarebbe trattato di una possessione ? O forse quelle in TV erano solo cazzate. Possibile. Probabile.

    Lee si mise accanto a lui, ma non si rivolsero la parola. Forse entrambi stavano provando le stesse cose, quel misto tra curiosità e nervosismo. Paura no, non proprio. Dopotutto cosa poteva mai fargli un fantasma... spaventarlo a morte ? Ultime notizie: era GIA' morto. Ucciso (quasi) da una umanissima, concretissima pistola, giusto due minuti prima del suo Abbraccio.

    Niente cazzate da macho. Ma per chi diavolo mi ha preso, per Action Man ?, pensò tra se e se dopo l'ammonimento di Bannister. Consiglio inutile, ma poteva accettarlo. Dopotutto la prima volta che si erano visti, Ethan gli aveva quasi sparato in faccia.

    Quando arrivarono, il Toreador si avvicinò all'acqua, mentre loro altri rimasero indietro come semplici spettatori. Non ci fu nessun rito, nessuna candela o sacrificio di sangue o altra cazzata cinematografica. Quello la chiamò e basta, con una semplicità disarmante.

    Passò del tempo, secondi che sembravano minuti, e non successe nulla. Tanto che lui stesso stava quasi per intervenire e dirgli di riprovare, o lasciare perdere... poi successe.

    Qualcosa nell'acqua si mosse. Ethan pensò per un istante che magari si trattava di un alligatore. Che figura da fessi, se fosse spuntata qualche bestia e avesse agguantato Bannister per portarselo in acqua ! Nessuno dei tre era attrezzato per dargli una mano, nel caso.

    E invece no. Qualcuno (o qualcosa), rispose al suo richiamo. E puntualizzò che non era solo, riferendosi al Toreador."

    "Beh, cazzo.", sussurrò impercettibilmente. Gli occhi fissi sull'increspatura dell'acqua, le mani fuori dalle tasche. Stava assistendo a qualcosa che andava oltre ogni sua fantasia.
     
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    Nicholas rilassò le spalle e si lasciò sfuggire un lungo respiro (ricordo di quando era vivo), accorgendosi solo in quel momento di quanto fosse in tensione aspettando che Mandy si manifestasse. Riuscì perfino a fare un sorriso sincero a Ethan quando si lasciò sfuggire quell'imprecazione, nessun "te l'avevo detto", era solo sinceramente sollevato.
    "Buonasera Mandy, grazie di essere venuta. Loro sono miei amici e mi stanno aiutando a dare la caccia a quello che ti ha fatto del male"
    Tacque un momento, dall'ultima volta aveva imparato che Mandy aveva i suoi "tempi" di reazione ma poi aggiunse "Sono andato all'Apollo House, come avevi detto ma sono arrivato tardi e LUI era già scappato. Ora non sappiamo come trovarlo e abbiamo pensato che forse potevi aiutarci"
    Ora era davvero il momento di tacere e lasciare che quelle parole risuonassero in Mandy per darle il tempo di rispondere...
     
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    Un dito gelido lungo la schiena le fa stringere i denti, la voce incorporea che li raggiunge la inquieta e immediatamente si sente a disagio, comincia a guardarsi intorno per individuare la fonte delle parole, inutilmente.

    Ma dov'è? Non dovrebbe fare tipo una fiammella o simile?

    Silente, sgrana gli occhi per guardarsi attorno stringendosi le mani al petto quasi a ripararsi.
    Decisamente i fantasmi non le sono mai piaciuti, preferisce di gran lunga gli zombie, comunque sia non ha nessuna intenzione di scappare, anzi alla fine alza vaga una mano con l'indice e il medio tesi in segno di pace e porge così un saluto allo spettro ipotizzandone la presenza nei paraggi.
    Ascolta le parole di Bannister e attende in trepida attesa un segnale o una risposta dall'essere ectoplasmatico.
     
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    La voce sembra provenire dallo specchio d'acqua increspato, ma i vampiri non riescono a vedere molto altro. Anche Delaney sembra completamente sconvolta al punto che non apre bocca.

    La voce continua ad arrivare alle orecchie dei vampiri.
    "Ho... immaginato..." un velo di tristezza si percepisce nella sua voce.
    "So che ha colpito di nuovo.. è venuto prima... ha scaricato un altro... pacco..." la voce spezzata da quelli che potrebbero essere dei singhiozzi.
    Ovviamente la cosa è strana. Come è possibile che l'uomo è tornato in questo posto a scaricare una vittima, se poche ore prima si trovava all'apollo house?
     
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    Nessuno di loro disse nulla, ammutoliti davanti alle parole di quella presenza.

    C'era tanto che avrebbe voluto chiedere. Chi eri ? Da quanto sei qua ? Ce ne sono altri ? Com'è possibile che riusciamo a vederti e sentirti ? Le domande si accavallavano una sull'altra, in un tornado confuso. Troppe informazioni da sapere, troppe cose da chiedere.

    Aveva una voglia irrefrenabile di farsi avanti e parlare direttamente con quella cosa, ma la straordinarietà dell'evento lo faceva esitare. Temeva, irrazionalmente, che alla sua prima parola quella COSA sarebbe fuggita via, scomparsa per non tornare più.

    Per questo motivo si costrinse al silenzio, con un violento atto di autocontrollo. Lasciò che Bannister facesse le prime domande, quelle riguardo il motivo per cui erano qui.

    Come spettatore, lui rimase al suo posto con il compito di assimilare informazioni. Il killer aveva colpito ancora, e da quello che gli era sembrato di capire aveva scaricato proprio da quelle parti un altro corpo. Una persona che sarebbe stata dichiarata scomparsa, cercata da decine di persone, attesa in casa da una famiglia spaventata, attaccata alla speranza come un malato terminale si attacca alla vita.

    Ethan sentiva una sottile, crescente rabbia che cresceva dentro di lui. Aveva sete di sangue, la stessa giustizia perversa di quando era vivo... ma accentuata dalla sua nuova natura da essere che si nutriva letteralmente del sangue delle proprie prede.

    Malato bastardo. Quando ti trovo ti faccio ingoiare i denti.

    Si accorse che stava stringendo rabbiosamente il pugno della mano sinistra, una cosa che gli capitava quando aveva troppa rabbia repressa addosso.

    Doveva concentrarsi sul proprio lavoro. Si avvicinò molto cautamente alle spalle del Toreador, e disse qualcosa con un tono stranamente calmo. Con un sussurro che solo il suo orecchio avrebbe potuto sentire, gli disse "Chiedile se lui è venuto qui altre volte."

    Sperava con tutto se stesso che la risposta fosse stata un SI. Sarebbe stato tutto molto più semplice, per loro. Lo avrebbero aspettato lì, proprio nel posto dove si sentiva più sicuro, proprio dove veniva a scaricare le proprie vittime... e loro sarebbero stati lì per lui.

    Lo avrebbero fatto a brandelli. Lo avrebbe fatto lui personalmente.
     
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    Allunga il braccio verso Ethan e lascia schioccare la mano con fare poco amichevole, è il chiaro segnale per indicare di rilassarsi con le domande e glielo dice anche verbalmente con uno stringato...

    E cazzo Ciccio! Fai solo quelle intelligenti.

    Scuote la testa, disapprova l'ansia improvvisa da interrogatorio del Fratello di Notte anche se persino lei avrebbe alcune domande da rivolgere allo spettro. Non vuole però diluire l'intensità del legame tra Nicholas e l'invisibile Casper con cui si trovano a colloquio ed eccola ora invitare l'altro a parlare.

    Prego Nicholas.

    E' improvvisamente seria ma forse potrebbe esserci qualcosa di più. Fatica a mantenere l'aplomb da bella e famosa, l'eterea entità nei loro pressi la inquieta in modo particolare, ha i nervi tesi e continua a guardarsi intorno senza trovare infine un centro per l'attenzione dello sguardo. La voce eterea senza manifestazione le scombussola l'interazione sociale, per così dire, e la obbliga a fissare a vuoto piante e fanga disgustosa.

    Che schifo la palude!

    Si ritrova a pensare, nota che questa situazione le scombussola i pensieri, zero concentrazione, è molto confusa, a fatica tiene in riga i propri pensieri.
     
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    Nicholas non era sicuro se i vampiri potessero avere crolli nervosi, ma lui vi era pericolosamente vicino.
    Troppe emozioni da processare in ( se ne rendeva conto ora) troppo poco tempo.
    Aveva dovuto abbandonare la sua città e la sua amata Anneke, e ne nel giro di neanche 2 notti complete aveva ucciso ... AVEVA UCCISO, un'innocente per errore e si era trovato coinvolto nella caccia a un serial killer seguendo le indicazioni dello spettro di una delle sue vittime.
    Ora , nello stesso luogo dove appena la notte precedente, si era sbarazzato del cadavere della sua povera vittima si sentiva paralizzato dal senso di colpa e npn aiutava sentire la tristezza nella voce di Mandy e le notizie sconvolgenti che stava rivelando.

    "LUI" era stato di nuovo li quella stessa notte con un altro cadavere? Al di la del nuovo enigma che si veniva a creare, Nicholas riusciva a pensare solo che non era a riuscito a impedire DUE omicidi e che quella belva fosse ancora in libertà.

    Le emozioni lo sovrastavano e solo con uno sforzo enorme divenne vagamente consapevole di quanto stavano dicendo Leffe ed Ethan.
    Fece un cenno con la mano ad Ethan come a dire "dopo ti spiego" e con uno sforzo di volontà ancora maggiore cercò di continuare a parlare con Mandy.

    "Significa che ha ucciso UN'ALTRA persona oltre a quella che abbiamo trovato all'Apollo House?" era un ribadire l'ovvio ma gli serviva per schiarire le idee.
    "Ascoltami bene Mandy. Noi vogliamo impedire a questo bastardo di fare ancora del male ma non abbiamo idea di come trovarlo. TUTTO quello che ci puoi dire di lui può essere utile. Come è fatto, perchè uccide...qualunque cosa . Se sai dove colpirà ancora..." e mentre lo diceva gli si spezzava la voce, ormai pensava che ogni nuova vittima di quel bastardo sarebbe stata in parte colpa sua.
     
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    La voce smette di essere solo una voce e una flebile luce appare nel lago, quella che sembra essere la testa di codesta bambina che esce dall'acqua, a qualche metro di distanza dalla riva, pallida ed eterea.

    Un piccolo cenno del capo che va ad increspare la superfice dell'acqua. "Non potevo prevederlo... Non credo fosse un'uccisione che ha pianificato..." risponde, spiengando quello che pensa. "Ha addirittura guidato con una grossa macchina fino quasi alla riva, da qui riuscivo a vederlo mentre scaricava il corpo, proprio li!" un braccio etereo esce dall'acqua e la manina chiusa a pugno con l'indice estroflesso va ad indicare un punto che dista un paio di metri dal gruppo di vampiri. Non ci vuole molto a capire che l'assassino ha probabilmente un suv o qualcosa del genere, se è in grado di guidare l'auto fino a quel punto, e dei grossi solchi nella vegetazione confermano questa teoria.

    "C'era qualcosa di strano, solitamente non porta la vittima cosi vicino... E questa volta, era un uomo..." la voce si fa piu flebile, un tono triste.
     
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    Mentre Bannister portava avanti l'interrogatorio, lui prese il cellulare e si mise a scrivere appunti. Ogni informazione, anche minima, poteva essere utile: avrebbero senza dubbi rivisto quegli appunti in seguito, e sarebbero stati oggetto di discussione.

    Per prima cosa salvò sul cellulare la posizione attuale. Era fondamentale, se volevano tornare lì in seguito. Il GPS del cellulare aveva una precisione di una decina di metri, ed era una buona approssimazione.

    Poi, aprendo la app di testo (dopo qualche tentativo), si mise a scrivere man mano che la loro testimone parlava.

    -Uccisione non pianificata. Qual'è il piano ?

    -Apollo House, corpo non spostato. È stato un imprevisto ?

    -Grosso veicolo, forse un SUV o un Pickup. Fino quasi alla riva del fiume.


    Dopo aver scritto l'ultima riga, Ethan abbassò lo sguardo sul terreno. Loro avevano parcheggiato i loro veicoli più indietro, quindi ogni traccia di pneumatici doveva per forza essere del veicolo del killer.

    Dopo un esame durato una decina di secondi, riprese a scrivere.

    -Corpo scaricato nel fiume, vicino alla vicina di casa di Bannister.

    Si bloccò di nuovo, quando la loro testimone uscì parzialmente dall'acqua. Il suo braccio, e la testa... si trattava di una bambina. Ethan la fissò, incapace di parlare o di muoversi per un pò.

    Era solo una bambina. E forse, se il suo spirito era ancora lì, c'era anche il suo corpo. Forse i suoi genitori la stavano ancora pensando, e la aspettavano di notte. Forse a suo padre pareva di vederla ancora, abbottonandosi la camicia davanti allo specchio, e forse sua madre aveva ancora un sussulto al cuore ogni volta che il telefono di casa squillava. Forse, in un angolo remoto della sua testa, una crudele speranza le diceva che forse con quella chiamata le avrebbero detto che sua figlia era stata ritrovata viva, o forse che era morta e potevano smettere di cercarla.

    Tutto a un tratto la rabbia, vecchia amica del Brujah, sparì. Sentiva solo un'infinita tristezza, che lo svuotava da tutte le energie. Avrebbe voluto entrare in acqua, trovarla ed abbracciarla. Darle di nuovo la vita, lui che non aveva più nemmeno la sua.

    Fu con un certo senso di autocontrollo che, dal fissarla, tornò ad abbassare lo sguardo sul cellulare.

    -Ce ne sono altri. Un gruppo ? Una setta ? Non è la prima volta che scaricano corpi, ma non qui vicino.

    Sospìrò tra se e se, più per abitudine che per bisogno. Stava diventando troppo sentimentale, quella sera. Meglio darsi una regolata.

    Con Lee alle sue spalle, pronta a redarguirlo ancora se avesse fatto altre domande, rimase in silenzio a digitare sul cellulare. Toccava a Bannister, ora: meglio per lui se avesse fatto domande sensate. La loro caccia dipendeva da lui.



    Vorrei fare un test per cercare le tracce sul terreno. Molti pneumatici cambiano a seconda della marca o del tipo di veicolo, e questa potrebbe essere una buona traccia.

    SE Ethan trova qualcosa, la fotografa un paio di volte col cellulare usando il Flash.
     
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