Strade di Kenner

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    Kenner (Cannes-Brûlées) è la più grande città della Parrocchia di Jefferson ed il secondo sobborgo più grande di New Orleans; sorge sulle sponde del lago Pontchartrain, originariamente abitato dagli indiani Tchoupitoulas.
    Oggi ospita diversi luoghi interessanti, tra i quali il Louis Armstrong International Airport e l'Ochsner Medical Center.
    La popolazione, al censo del 2010, sta a 66702 abitanti su una superficie di circa 15.1 miglia quadrate sul livello del mare.


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    [Continua da qui]
    Si mise quindi in movimento per le strade quasi ormai totalmente deserte del Kenner. Poca gente era ancora in giro a piedi, prettamente gente che andava o tornava dai ristoranti o da lavoro. Forse qualcuno si stava già recando in discoteca, soprattutto i giovani, e poi c’erano quelli come lui che si radunavano in qualche luogo sperduto della città a fare cose losche. C’erano diversi punti caldi, zone che cambiavano di mese in mese, a volte di settimana in settimana per essere meno sospette. Per quella settimana il raduno doveva essere vicino al cimitero monumentale degli indiani Tchoupitoulas, o forse nel parchetto pubblico adiacente. Era una zona verde con diversi alberi e panchine. C’erano anche dei giochi per bambini tra cui delle altalene e uno scivolo. A parte il sentiero battuto c’erano pochi lampioni, quindi l’atmosfera risultava più cupa rendendolo un posto perfetto. Si sarebbe diretto in quella direzione sperando di trovare qualcuno da adescare.



    Edited by Spyro17 - 7/4/2021, 13:32
     
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    Nei pressi del cimitero indiano


    Più cupa, invero. Il luogo è ben curato, pacifico ed ameno. Tuttavia le ombre si allungano e tutto il luogo è permeato da un silenzio quasi innaturale. Il breve, docile stormire dei rami e dei getti che li punteggiano per esito della Primavera appaiono come gli unici testimoni di un cenno di vita.

    Nell'avanzare lungo il perimetro per poi fare ingresso nel memoriale dei Tchoupitoulas, l'aria si cheta di colpo, come se Ryan stesso fosse entrato in una sorta di vuoto atmosferico. Lo spirare è assente, l'aria è completamente ferma, fredda come quando si apre il frigo e si resta a fissarne il contenuto per indecisione, o perché ci si è resi conto che è vuoto.
    Non saprebbe delineare un vero motivo, per la reazione emotiva tinteggiata di flebile timore istintivo, spontanea e lesta a svanire nel tempo di un altro passo; forse la fame, od il desiderio di altro a Ryan molto affine; non erano rari in vita i momenti di tremore, brividi e paure che costellavano le episodiche prese di coscienza della sua condizione e che stimolavano per diretta conseguenza il bisogno di un altro giro.

    L intermezzo ha però vita breve, e tenendo fede alle proprie priorità, Ryan sarà in grado di inquadrare dopo qualche minuto una faccia conosciuta, quella di Phyllis. Dio, se si è ridotto male, da quando è passato al crack. Se ne sta rannicchiato nei suoi vestiti che non hanno più neppure la pretesa di essere casual, tanto sono consunti; deve proprio aver abbracciato con convinzione una filosofia laissez-faire.
    Un po' di roba seria saprà certamente tirarlo su come si deve.

    Guarda chi ha pensato di passare, mister pezzo grosso! Come te la passi? Biascica, tentando di rimettersi in piedi.


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    Il parco era sempre ben tenuto, elegante e di giorno era un ottimo posto per passare il tempo sia per i bambini che per gli anziani. Di notte invece cambiava aspetto e diventava più scuro e tetro. Condizionava molto la vicinanza con il cimitero indiano, giravano storie sul posto, si diceva che fosse infestato. Ad Halloween i mascalzoni ne approfittavano per idearci prove di coraggio. Ogni altra notte dell’anno invece era solo tetro e abbandonato. Era come lui, come Ryan, come i vampiri, tanto attaccati al mondo dei viventi tanto quanto staccati da esso. C’era un tocco poetico in tutto quello, un tocco che forse con qualche droga pesante in circolo anche Ryan avrebbe potuto capire e apprezzare.

    Il vampiro bazzicò per il deserto verde, senza nemmeno troppa fretta. Non aveva così troppa voglia di andare ad incontrare i fratelli, almeno non al momento. La prospettiva di poter in futuro chiedere un favore alla lancia non era male, ma non risolveva la fame e lo sballo.

    Girovagando incrociò gli occhi con una figura abbandonata contro un albero, forse un ubriaco o uno sballato già messo KO da qualche sostanza. Poi però lo guardò meglio, non era KO e non era uno sconosciuto. L’altro lo riconobbe per primo e dalla voce finalmente Ryan capì chi aveva incontrato. Era Phyllis, diamine se si era ridotto male…

    Il suo stile casual era degenerato brutalmente, gli occhi erano incavati, il volto asciutto. Non se la doveva star passando troppo bene. Per non parlare de modo ondulante in cui cercava di muoversi e il modo biascicante in cui parlava.

    - Mister pezzo grosso? Andiamo Phil, ho solo fatto l’affare giusto, al momento giusto, con la persona giusta. Potresti provarci anche tu se non ti lasciassi andare così allo sfacelo... che diavolo ti è successo?-

    Lo sapeva in realtà quello che gli era successo, o almeno poteva intuirlo. L’ultima volta aveva tipo accennato di aver provato del crack e probabilmente aveva continuato ad andarci giù pesante. Cosa però lo aveva spinto a conciarsi a quel modo restava un mistero. Forse era stato lasciato dalla fidanzata? I cari mammina e papino non lo aiutavano più economicamente? Lo aveva beccato la polizia? Ryan si avvicinò cercando di aiutarlo a rimettersi in piedi in maniera più decente, sistemandogli la giacchetta alla bene e meglio.

    - Non lo so phil… sta filosofia dell’hakuna matata non credo faccia per te. Ti stai distruggendo amico, abbi un minimo di istinto di conservazione. Pensala così, se muori, poi, come fai a divertirti? Comunque Io non posso lamentarmi, potrebbe andare decisamente peggio. E’ una bella serata, sono in libera uscita, il lavoro procede bene… -

    Mentre si fa raccontare da Phyllis cosa gli fosse successo e di rimando mentre raccontò di come andasse la sua di vita, il vampiro aveva attivato i propri doni vampirici e aveva aumentato la capacità della sua vista. Tramite i suoi ora super occhi cercava di osservare intorno a se, scrutando le ombre, i movimenti tra gli alberi, dietro le panchine, in ogni luogo dove potesse nascondersi qualche altra persona del suo gruppo o di altri. Se fosse stato da solo il caro Phil poteva diventare un buon pranzetto, ma doveva assicurarsi di non essere visto prima di tutto.



    Ryan usa la disciplina di clan Auspex, primo pallino, per amplificare il senso della vista e cercare la presenza di altri intrusi, alleati o meno, nelle vicinanze.


    Edited by Spyro17 - 7/4/2021, 13:32
     
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    Ryan viene occhieggiato da modi che un tempo si sarebbero detti pungenti, ma che ora manifestano solamente le vestigia di uno spirito vivace, a stento ancora pervaso di una urticante sagacia. Con un po' di sforzo Ryan potrebbe persino ricordarselo, a dispetto della qualità della reference che gli si sta parando davanti.
    Mettici un'altra casualità ed avrai un percorso del domino... Mima il pistoletto per far cadere la serie di tessere immaginarie. Segue una smorfia che sa di vaffanculo, uno di quelli sinceri da non prendere sul serio. Aah, provarci. L'andare al diavolo quindi è sottinteso. Una storia triste. Sto cercando di uscirne ma il down è duro da mandare giù. Quella merda è all'altezza delle voci che non gli fanno una buona pubblicità. Non il mio genere, proprio non il mio genere...

    Sarà pure, ma quello che Ryan vede è che questa decisione così ferma e mascolina è stata presa forse ieri, al massimo.

    Mi conosci però, sono un narratore. Produce un sorrisetto pallido, evanescente, mentre oscilla da sinistra a destra, sul posto, restando però incredibilmente padrone dei propri equilibri. C'è questa crack house, ci ho bazzicato sai com'è, e di recente c'è stato un cambio di gestione. Viene fuori che ho tanti debiti anche se... Ci pensa, ci pensa seriamente. Il silenzio cimiteriale riempe il vuoto. Cazzo, giuro che ho pagato. Con un drogato è sempre difficile, uno non ci crede ma sono dei professionisti, e Ryan lo sa bene. Proprio per questo è preso in contropiede da quella che è una verità. Ma sai come funziona. Nuova gestione, devono sventolare il pacco come un capo randagio... Quelle cazzate da alpha lì, ed io ci sono lì, capisci, e me lo dicono. Lo dicono a me e ad una ragazza che secondo me lì non ci sarebbe nemmeno dovuta essere, insomma, la guardavo e mi dicevo "che ci fa una così in un posto come questo?" Chiarissimo. E quindi eccomi che cerco di togliermi dalla testa i cristalli, per far salire un po' il livello di grano capisci, per tenermeli buoni. Preferisco altro... Ma sono contatti capisci, passaparola, notizia, una mano lava... Mh. Per non farsi pisciare addosso come un lampione... Professionale.

    Si da una ramazzata alla zazzera paglia e si ficca le mani in tasca. C'è da essere fieri: quel tizio resta in piedi, si piega ma non si spezza. Un maestro dell'equilibrismo chimico. Un guru.

    Vero. Vero. La testa si muove come una bubble head. Ma sì te l'ho detto non fa per me. Se devo buttarmi sugli eccitanti una neve come si deve... He, neve come si deve... E' ok, sì, invece quella roba è solo derivata e fatta male. Insomma non gli piace, anche se deve aver attecchito nel suo curriculum. Hakuna matata... Per forza, devo prendermi un altro appartamento ma o pago quelli o... Insomma s'è capito. Un onesto tossicomane ha comunque a che fare con i problemi di un qualunque lavoratore, forse più grossi come nel caso di Phyllis. Che ci vuoi fare. Apprende sulle situazioni di Ryan con partecipata passività, da buon bollito quale è. E non avete sentito di movimenti nel giro? Sti tizi nuovi... Perché se lo chiede.

    I dintorni sono silenziosi e sicuri; non un passo od una presenza percepibile, nessun scomodo testimone. La possibilità Phyllis è pulita come una maniglia appena lucidata.
     
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    Poteva essere il suo nuovo maledetto sangue, anzi era sicuramente la maledizione vampirica quella cosa che gli faceva percepire quella frase dell’umano come pura poesia, arte ad alti livelli. “Sono un narratore” aveva detto liberando la mente di Ryan dalle briglie della realtà. Phyllis veniva immaginato come uno scrittore, un creativo, un visionario, uno di loro un toreador. Era solo un modo di dire ovviamente, ma suonava bene. Ryan cercò di mandare a memoria quella frase ripetendola un paio di volte nella propria mente. Suonava proprio bene.

    Phyl parlava anche di una ragazza che frequentava il suo stesso postaccio, ragazza che forse gli piaceva o che lo compativa molto più da vicino. Parlava del suo debito di denaro, cosa non così strana per quelli del loro giro, ma Phyl sembrava stranamente serio, sincero. Forse era vero che aveva pagato, il dubbio sfiorò la mente del vampiro; Se Phyl stava coscientemente mentendo riguardo l’aver pagato era un bravo attore oltre che narratore. Forse il ragazzo doveva darsi alle arti teatrali o del cinema.

    - Ah si? E chi sarebbero sti tizi nuovi? Qualcuno ci ha avuto contatti? Sono pericolosi?- Facce nuove nel giro erano sempre pericolose. Poteva essere chiunque da un disonesto rivale ad un poliziotto sotto copertura. Nel secondo caso avrebbe sentito qualcosa alla centrale, magari davanti alla macchinetta del caffè, tipica zona di chatting. In ogni caso erano gente da tenere strettamente sott’occhio.

    - Comunque Phyl, sai di cosa ha bisogno un buon narratore?- E si bagnò le labbra di questa poetica parola, sentendosi solcato da un brivido di piacere – di un colpo di scena. E si da il caso che posso fornirtene uno. – Scavò quindi nella giacca, nella tasca dove aveva nascoste un paio di dosi di coca e ne prese due. Con l’altra mano avrebbe preso la mano di lui per il polso tirandola verso di se per mettergli le due bustine nel palmo, e quindi chiudergli la mano attorno ad esse. – Queste te le regalo, fanne buon uso, mettiti in pari con quei tizi o vendile, come ti pare. – Sorrise battendo la mano sulle nocche di lui prima di lasciarlo completamente a gustarsi il regalo.

    Avrebbe osservato la reazione, soprattutto se avesse dato l’impressione di volersi fare una o mezza delle dosi immediatamente. In quel caso il vampiro avrebbe aspettato che l’altro si divertisse prima di avvicinarglisi all’orecchio e sussurrare:
    - e tienimi aggiornato su questi nuovi amici, ok? – gli avrebbe sussurrato subito prima di azzannarlo al collo per succhiare u po’ di sangue dal non così malcapitato.



    Edited by Spyro17 - 7/4/2021, 13:32
     
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    Non penso più della media. Gli scappa da ridere. Gestiscono territori, spacciano, brutalizzano. Qualcosa della sua vita, prima della Grande Scelta, deve aver fatto. Phyllis è percettivo ed attento, e non manca di narrare appunto, non senza biascichii, ciò che ha notato, le sue impressioni sulla vicenda. Ma consideriamo il campo, capisci? Il loro ramo lavorativo. Fatica a non ridere ancora, facendosi intimo nel voltare il busto presso Ryan. Sono ciminali, e si sono appena ritagliati l'angolo di strada della crack house, ci sei? E quindi che fai, con gli inquilini persi che ci trovi? Tossici, per inciso, grandi chiacchieratori che spargeranno la voce. Sottolinea. Li spremi e se devi rompi qualche ginocchio senza conseguenze. Niente screzi con gang più forti, niente di altro. Solo voci, e paura di ciò che possono fare. Rivela una certa ammirazione infastidita. Non fossi tra quelli che spremono, ci sarebbe da complimentarsi. Quelli che ho visto sono un paio di gorilla ed un tipo più sveglio, ma non meno preparato, se capisci che intendo. Messo bene, ma gli altri due sono certamente i muscoli, ah sì.

    Sulle domande più specifiche Phyllis vaga. Non so amico, se non ne sai niente tu... In questi giorni ho preferito muovermi con calma capisci. Lento come la melassa... Non ho fatto troppe domande. So che si fanno chiamare An... glez... Tipo? Gesticola animatamente Angelz. Angelz "qualcosa". C'è che ho sentito, si dice che prima di Chalmette, è lì la crack house, ci provarono con i ragazzoni di Little Woods ma quelli... Oh, quelli sono animalacci amico, sono molto meglio inseriti te lo dico io, e si parla di grandi calci in culo... Forse per questo hanno cambiato tattica. Dal racconto di Phyllis risulta plausibile che questi Angelz o come si chiamano siano effettivamente dei nuovi arrivati. Farsi un nome, roba economica, spremere il più possibile i vecchi clienti dei precedenti affittuari. Roba che hai già sentito, cose da nuovi del giro.

    Di che? Fa lui ingenuo od ancora preso dagli strascichi del pettegolezzo, o sorpreso dal contatto. ...Whoa, sei... Sei un grande! Amico, ora dovrò faticare davvero per non farmela, sto gestendo capisci...? Forse una e una, una la tengo per festeggiare e l'altra ci pago... I nervi di Phyllis, Ryan può sentirli chiaramente nella sua presa, si tendono immediatamente. La reazione fisiologica alla sola presenza e dal senso di possesso delle dosi è evidente.
    Solo... Solo un assaggio, per superare la notte. Si morde il labbro inferiore, vinto. Schiude la bustina e raggomitolatosi fa una tirata piccola, controllata. Phyllis è uno di quelli che riesce a tenersi, il più delle volte. Oddio che mano santa... Amico, Ci voleva. E sì, ti dico se sento altro, figurati se non lo faccio. Ryan è pronto. Phyllis richiude la bustina. Te ne devo una grossa, sul serio... Qualche centone ce lo alza, quello poco ma sicuro. Ciò che alzerà Ryan di contro, è un po' di Vitae alterata. Superare la notte, sì, Phyllis ha ragione.


    Il Bacio va a buon fine, neppure è necessario un tiro. Ryan è consapevole di ciò che comporta "prelevare troppo" da un soggetto, quindi mi rimetto a te per la quantità. Ti ricordo che in un singolo turno un vampiro è in grado di sottrarre alla sua vittima sino a 3 Punti Sangue.
     
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    La preda più facile della sua non vita. Phyl si era così concentrato sul regalo fattogli che non si era minimamente reso conto del vampiro che gli si avvicinava pericolosamente al volto sfoderando i canini. Con una mano sulla nuca gli aveva mosso leggermente la testa in modo da liberare il collo da qualsivoglia impedimento. Quindi una mozzicata secca alla vena pulsante. Aveva scelto di non andare diretto per la giugulare, non voleva ucciderlo, anzi. Phyllis gli serviva vivo, gli aveva appena fatto un favore piuttosto grosso che voleva sfruttasse bene. Nell’ipotetica partita a scacchi, l’umano aveva reagito esattamente come il vampiro voleva. Aveva previsto ogni sua mossa, manco gli fosse entrato nel cervello.

    Phyl aveva preso il dono, se n’era cibato, anche se in quel caso Ryan avrebbe quasi scommesso Phyl ne approfittasse di più di quella sniffata molto controllata che l’altro aveva invece fatto. Gli era sembrato più debole, molto più bisognoso di una dose, molto più malleabile, ma Phyl era riuscito a sorprenderlo con un ottimo autocontrollo, uno che il vampiro ancora non poteva vantare. La bestia dentro di lui ancora prendeva il sopravvento quando la fame iniziava anche solo a farsi sentire e con lei anche il bisogno di droga che il suo corpo morto non poteva più assumere autonomamente.

    Aveva bisogno di Phyl e di altri come lui: tenerli buoni felici e soprattutto vivi era la cosa più importante. Non poteva permettere a dei tipi nuovi di maltrattare la sua cena.

    Bucata la pelle iniziò a succhiare poggiandovi le labbra con attenzione curandosi di non farsi scappare nemmeno una goccia. Succhiava lentamente godendosi appieno l’attimo intimo. Il sapore del sangue che scorreva nella sua gola, caldo, con quella scintilla di brio gelato della cocaina. Lo sentiva, ad occhi chiusi ancora di più, quel gusto sopraffino, quell’odore che così tanto gli mancava. Bere era sempre una soddisfazione, l’unica che gli rimaneva. Era ancora ripugnante l’idea di doversi cibare di un umano, ma non poteva farne a meno, la bestia lo chiamava, la bestia glielo ordinava dal fondo delle viscere. Cibarsi era l’unico modo per metterla a tacere, almeno per un po’. Avrebbe bevuto quel tanto che bastava per riempire il proprio corpo di sangue nuovo, giusto per silenziare almeno momentaneamente quel mostro ed assumere quanto più possibile la poca droga che il caro Phyl aveva deciso di assumere. Di sicuro non poteva rubare troppo a Phyl. Riempirsi completamente, per quanto sarebbe stato molto allettante, era fuori discussione. L’umano gli serviva vivo ed in forma. Non poteva farlo spedire all’ospedale per direttissima, luogo dove gli avrebbero sottratto il suo regalo senza pensarci due volte. No, non poteva permetterselo. Non sarebbe stato pieno, non del tutto almeno, ma poteva sempre trovare un altro “volontario” più avanti durante la notte, soprattutto considerando che era probabile dover sfoderare i propri poteri vampirici per quel lavoretto propostogli da Ramirez o anche solo per difendersi da questi Angelz di cui parlava Phyl.

    Quella polvere bianca regalatagli sarebbe stata pagata in sangue, anche se Phyl non lo avrebbe mai saputo. Per lui sarebbe stato uno straordinario regalo, uno di quelli che ti cambia la vita, e così sarebbe dovuto restare. Si sarebbe poi ritirato da lui, ma non prima di avergli leccato la ferita per bene in modo da mascherare il suo prelievo. Aveva preso già troppo dal suo amico, ben più di quanto fosse normale per un umano maschio perdere in così poco tempo. Se fosse stato una femmina ancora ancora poteva sostenere quel peso, ma non Phyl. Sarebbe potuto apparire come una persona in botta forte e molto probabilmente si sarebbe presto ripreso senza conseguenze, o almeno così si augurava Ryan. Avrebbe accompagnato il suo corpo fino a terra, nella posizione rannicchiata e seduta in cui l’aveva trovato.


    Ryan succhia 3 punti sangue a Phyllis, non tanto per il sangue in se', ma per il brio della droga.
     
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    La Sete e la Scimmia discutono in grembo alla Bestia su chi tra i due ha finalmente raggiunto per prima lo stato di illuminata completezza; Questa, materna e paziente, guarda le due litigare e bisticciare fino a stancarsi, come una coppia di bambini vivaci. Compiaciuta, borbotta di soddisfazione tutta ferale, nelle viscere di Ryan, abbracciando ciò che abitava ben prima l'essenza del Toreador, e ciò che è venuto dopo l'Abbraccio.
    L'orribile immagine onirica scompare, deglutita assieme al sangue arricchito di Phyllis; il tossico si rilassa con velocità sorprendente, instupidito dal piacere ultraterreno del Bacio e dall'eccitante, sensazioni estreme in lotta tra loro.
    Il blackout sarebbe a lui inevitabile anche senza averlo privato di una nutrita quantità di fluido sanguigno; levando le labbra Ryan fa ritrarre le zanne estroflessesi, pone cura nel cancellare le proprie tracce ed adagia il suo pollo dalle uova dorate nella medesima posizione di poco prima; sarà estremamente facile che attribuisca il tutto ad una svolta sregolata del loro incontro.
    Sin troppo facile, ma d'altronde è proprio per questo che si coltivano i giri di conoscenze.


    Ryan recupera 3 punti sangue; a minuti potrà provare una sensazione molto simile alla classica botta da cocaina, anche se edulcorata sia dal sangue che dalla modica quantità assunta dalla vena. Guadagna temporaneamente 1 dado aggiuntivo su Prontezza.
     
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    Ryan avrebbe preso un bel respiro ad opera compiuta, se ancora ne fosse stato capace. Il suo amico stava bene, svenuto, ma non sarebbe di certo morto per qualche goccia di sangue in meno. Aveva bevuto fin troppo da lui, ma quella dolce sostanza era così necessaria al suo animo che non aveva saputo fermarsi. Assicuratosi che il suo amico fosse in una posizione stabile si sarebbe allontanato da lui verso l’uscita dal parco mentre l’effetto radioso della polverina bianca iniziava a farsi sentire. Era una splendida serata e stava andando tutto meravigliosamente bene. Adesso avrebbe preso un mezzo di trasporto e si sarebbe diretto all’elysium come programmato, avrebbe svolto quel lavoro di poco conto per la lancia e sarebbe tornato a casa con un futuro favore da chiedere al vicesceriffo bruhja. Tutto andava bene. Certo, non aveva ancora idea di cosa esattamente l’altro vampiro volesse da lui, aveva solo accennato ad una giovane donzella, ma non poteva essere roba difficile, no? Non avrebbe chiesto l’aiuto di vampiri nuovi se fosse stata una questione spinosa e complicata. Doveva essere solo qualcosa che gli rodeva il culo, qualcosa di noioso di cui voleva lavarsi le mani. Per Ryan però era un favore in attesa di essere compiuto, una piccola scalata nella società vampirica. Era la droga a parlare, ma era certo che sarebbe stato divertente.

    Uscito dal parco e riportatosi più verso l’ingresso del cimitero avrebbe preso il suo cellulare per vedere se ci fosse un tram lì vicino nello spazio e nel tempo o un uber in zona prima di passare al servizio taxi, che in genere costava di più e a parer suo erano meno efficienti. L’elysium, l’hotel Sheraton era praticamente dall’altra parte della città, non un punto facilmente raggiungibile con la sua macchina che era ancora a casa parcheggiata nel vialetto. Di sicuro non voleva tornare a casa a prenderla, anche perché la zona attorno allo Sheraton non era la migliore tra vicoli ricchi e malfamati spalla contro spalla. Se poi quello che diceva Phyllis era vero potevano esserci nuovi mascalzoni in agguato per quelle vie.



    Ryan cerca un mezzo di trasporto più economico in fatto di tempo e costo tra il cimitero nel kenner e lo sheraton.
     
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    Verso Sud Est, in direzione dello Sheraton, le fronde del cimitero si innalzano improvvisamente scosse da un gradevole refolo, ancora pungente dei mesi passati; il gentile luogo di riposo, turbato dalla sola presenza del vampiro, è l'unico testimone di quanto appena accaduto a Phyllis.
    Nel tornare sui propri passi, Ryan non manca di fare le dovute considerazioni sul resto della serata e della notte; intuitivamente, non gli è necessario tornare indietro a reperire la propria auto, così si affida a soluzioni alternative.

    Gli sarebbe possibile fare una corsa in taxi sino al city park e lì reperire un tram, una sorta di patteggiamento tra le sue due ipotesi, oppure - riflette - potrebbe tentare la sorte con un uber od ancora optare per il taxi, senza mezzi termini.
    Sicuramente cambiare mezzo a metà strada può essere interessante, un modo per passare una serata... Diversa. Tuttavia allungherebbe i tempi di percorrenza, forse ben oltre la ventina di minuti necessaria ad arrivare allo Sheraton in auto.
    Ci sono un paio di uber disponibili tra qualche minuto, gli dice il luminescente touchscreen mentre spunta sul marciapiede, di nuovo in strada: non c'è che da scegliere se preferire Kaya o Timothy.
     
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    C’erano tanti modi diversi per raggiungere lo Sheraton in fondo come si dice tutte le strade portano all’Elisyum o qualcosa del genere. Tante opzioni, da quelle più interessanti per non far seguire le proprie tracce così facilmente a quelle più rapide. Aveva già perso un sacco di tempo dietro a Phyl, non che gli dispiacesse, ma forse non era il caso di sprecare così il tempo di una lancia. Aveva bisogno di un mezzo rapido ed efficiente. Uber o taxi, uber o taxi? La scelta era ardua. Chiamare un professionista pagato per portarti in giro o chiedere un passaggio ad un povero cristo che ha la sola sfortuna di passare vicino a te in quel momento? La seconda opzione. I taxisti sapevano essere molto chiacchieroni, ma in genere erano le chiacchiere degli stranieri, dei ricchi. Il popolino si faceva di Uber e chissà poteva incontrare un nuovo membro da aggiungere al suo gregge o un nuovo amico e alleato.
    Kaya o Timothy? C’erano due uber per strada vicino a lui. Dannazione odiava queste scelte così a caso. Kaya o Timothy, Kaya o Timothy? Il primo sembrava un nome straniero, non era uno di quelli che sentivi spesso, mentre il secondo era decisamente più americano. Non era razzista, ma il nome americano suonava meglio, più sicuro, più fraterno, più affidabile. Lo contattò sull’applicazione del cellulare, selezionando che aveva bisogno di un passaggio per una strada parallela allo Sheraton. Mica poteva sbandierare ai quattro venti che andava all’hotel. Sarebbe andato al Palace Cafè, un ristorantino di fronte allo Sheraton, in fondo era ormai ora di cena, quale posto migliore per farsi accompagnare?
    Avrebbe quindi aspettato il suo taxista improvvisato e quindi sarebbe salito sul suo mezzo.
    - Buonasera e grazie mille per il passaggio, non sapevo proprio come fare senza. -
     
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    Insomma, un nome più bro. Tim, El Timo, Timon e così via. Un bro, ci siamo capiti.
    Ed un bro fa meno domande... Di solito, perlomeno. Spostatosi di un isolato o due, per raggiungere il luogo prefissato, Ryan imbocca su una Toyota Avensis blu notte metallizzato guidata da un trentino più cinque, t shirt camicia aperta e pantalone kaki sportivo che ascolta l'ultimo di Miley Cyrus, un album insospettabile.


    Ammetto candidamente che così sui due piedi non ho voglia di cercare una faccia per El Timo, ma se a Ryan può interessare quello che gli è capitato come ipotetico contatto futuro ne riparleremo ;)

    Ryan rolls 4 dice to Chiacchiere 10,6,8,10 [4 successes]


    Ci vuole un po' a rompere il ghiaccio in quei primi minuti, si sa, ma viene fuori che Tim è in effetti un tipo ok, alla mano, e Ryan non ha troppa difficoltà a spillargli qualche informazione più o meno personale con un paio di battute mirate.
    Quell'album è della sua ex, e lui anziché restituirglielo se lo è fregato. Dice male che vada posso farle ridere quando si rendono conto che ascolto Hannah Montana. Una strategia come un'altra per gestire i propri appuntamenti mondani. Rottosi ampiamente di arrancare sotto responsabili inetti nel settore immobiliare, con la voglia di cambiare aria a seguito della rottura con la donna ha recentemente deciso di cambiare lavoro ma - un po' come accade con i compagni di letto delle fasi da single - finiti gli spasimi della novità ci si rende conto che tutto sommato ma chi ti vuole intorno. A prescindere da ciò che si possa pensare di certi atteggiamenti, in breve è la fine che fa anche il suo nuovo, eccitante impiego temporaneo da riempitore di distributori automatici. Una roba indegna.

    Così scommette, se la gioca con un piccolo finanziamento ed entra nel campo immobiliare per conto proprio, perché in fondo era bravo e non vedeva la ragione per mollare del tutto. E viene fuori che è pieno di giovani che come lui non hanno la benché minima voglia di stare alle tradizionali strategie di vendita degli old timers del settore, perciò non fatica a trovare altri affamati di realizzazione... Un periodo sacrificato, economicamente, ma che sta iniziando a rendere bene e, Tim prevede, continuerà a farlo sul lungo periodo.


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12 replies since 22/3/2021, 18:53   176 views
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