Night Owl

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    Il Night owl è un night club di una certa eleganza, uno dei vari gestiti da Clarence, a SoHo. Aperto sino alle ore piccole e piuttosto frequentato dagli appassionati di musica dal vivo (jazz ma non solo), comprende un salone principale con palco, zona bar e vari tavolini, più una zona privé e i servizi. Sul retro, oltre i camerini, ci sono altre stanze utilizzate dallo Staff e da Clarence stesso.

    Oltre all’accesso principale, aperto fino alle tre del mattino, al locale si accede anche direttamente dall’uscita sul retro che dà sul garage.


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    Clarence vi ha presentato come membri del suo Staff e vi ha dato le chiavi del retro (raccomandandovi di entrare da lì soprattutto dopo le tre). Dall’entrata sul retro accederete a un corridoio: la vostra stanza è la prima sulla sinistra, sarà la vostra base operativa. Contiene tutto l’essenziale: scrivanie, raccoglitori, un telefono e persino un PC, ma c’è spazio in abbondanza se voleste aggiungere altro. Potrete utilizzarla anche come Rifugio secondario (c’è un divano letto e la stanza non ha finestre), ma solo in caso di necessità e stando sempre attenti.

    Clarence vi ha chiarito che la gestione del locale resta a lui e che il Night owl è suo territorio esclusivo: vi è proibito Cacciare, cercare di farvi Ghoul o condurre affari d’altro tipo nel locale – se non quelli, ovviamente, legati alle vostre attività.

    Perché una base operativa con tutte queste limitazioni? Perché, vi spiega, dà meno nell’occhio. Vi avrebbe potuto dare anche una proprietà disabitata o dismessa dove sareste stati più liberi, vi dice, ma i vostri spostamenti avrebbero comportato maggiori rischi per la Masquerade – e voi più di tutti dovete dare il buon esempio. Né, peraltro, un magazzino abbandonato o un’attività dismessa si confà al vostro rango.

    Tutto il resto di SoHo, già zona industriale e oggi mecca di artisti squattrinati e di gallerie d’arte, è a vostra disposizione per la Caccia: difendetelo da Anarchici e altri intrusi. Questo discorso non vale per gli Anziani: se doveste pescarli a Cacciare nel vostro territorio, vi raccomanda Clarence, limitatevi a segnalarglielo perché sia lui a prendere provvedimenti, senza intervenire direttamente.

    Edited by Ater Pater - 6/4/2021, 19:49
     
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    Capitolo 1. L'oscura catena.





    Dalla sera in cui siete stati inseriti nella Maschera è passato circa un mese: è stato più che altro un riscaldamento, utile soprattutto per capire in cosa consiste il vostro lavoro, nonché per conoscervi meglio tra di voi.

    Sono da poco passate le undici e l'ultimo di voi è arrivato quando il telefono inizia a squillare.

    Una chiamata di Clarence, certamente.


    Se c'è qualcosa di voi stessi (es. il vostro Clan, chi è il vostro Sire, ecc.) che avete voluto comunicare agli altri, e non si tratta di informazioni contenute nella Role Code o nella Firma, potete farlo in Spoiler adesso. Solo se lo desiderate.


    Edited by Ater Pater - 6/4/2021, 20:06
     
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    nome Corey Hart
    Descrizione fisica Giovane teenager, biondo e riccioluto con capigliature anni '80. Ray-ban neri spesso indossati, camice sgargianti, fisico molto magrolino
    Carisma 4 | Aspetto 4
    Abilità /
    Background
    Status 1


    Quest Humanity


    Ero convinto che sarebbe stato tutto differente. Ero sicuro che mia madre fosse ancora viva, con mio fratello, nelle grinfie di quel cane bastardo di Emerson. Invece era tutto diverso.
    Assai peggiore.

    La consapevolezza arrivò come una mazzata fra capo e collo, proprio come un film di Romero. Solo che al posto degli Zombie c'erano i vampiri. E non si parlava di mazze da baseball chiodate, redneck impazziti di gioia e centri commerciali come oasi di sopravvivenza. Bensì morte. Morte vera.
    Ci misi un pò a capire che era tutto vero. Sopratutto accettare che mia madre fosse davvero morta.

    Tutto il resto, ovvero che i Vampiri erano TANTI, ovunque nel mondo e potenti, tanto potenti, da gestire chissà quanti governi mondiali, venne di seguito. La crisi URSS-USA non era finita a suon di neutrini grazie alla politica, ne ero sicuro a quel punto: eravamo sopravvissuti solo perchè servivamo come Riserva di Cibo.
    Blob non era niente a confronto. Altro che alieni, i mostri magici erano qui. Fra noi.
    Essi vivevano.

    Il passaggio da umano a Vampiro era stato brutale. Una punizione inflitta da Emerson per il nostro - il mio e quello di mio fratello - tentativo di ucciderlo durante il sonno. Di giorno. C'erano tanti "Manuali d'uso" per poterli battere, ma nessuno di questi diceva la verità. E riguardo a quello, avrei rimesso i puntini insieme soltanto dopo gli eventi di quelle prime notti. No, la verità era che quegli esseri erano letali come bestie feroci.
    Lost Boys docet.

    Solo che non era stato Emerson. Nella sua malvagità, aveva optato per farmi vampirizzare da mia madre. O quello, o la morte. La mia intendeva. Così, la scelta fu obbligata. In realtà era andata così: Donna, scegli fra i tuoi figli. Uno diventa vampiro, l'altro Ghoul. Così mi offrii volontario, per il destino peggiore. Si perchè se mio fratello maggiore era sempre stato quello forte, quello coraggioso, alla fine dei conti si rivelò come quello disperato. Perso.

    E alla fine dei conti, non era servito a niente. Anzi, aveva peggiorato le cose.

    Solo che non sapevo ancora quanto.

    Me lo disse "Lo sceriffo". Il tizio che mi venne a prendere a casa Hart era un mastino da guerra. Un vampiro con tante cicatrici da poterci contare le centinaia di anni sulla gobba. Ma lui non parlò in verità, mi stese e basta. Lo sceriffo era Clarence. Uno che poi, col tempo, avrei imparato ad apprezzare.

    Detta così suona facile, ma non era ASSOLUTAMENTE quella la situazione. Io odiavo i vampiri. Li odio tuttora, se è per questo, solo che.. ironia della sorte.. ora difendo le loro tradizioni.

    Quando c'era stato il processo ero finito a un passo dal perdere la testa. In tutti i sensi!! Alla Higlander, per capirsi. Ne resterà soltanto uno e non ero io. Ad averlo saputo prima, che non servivano solo i paletti a far fuori un vampiro, ma anche una "Katanata" tirata bene.. Ad ogni modo, se sopravvissi fu solo per culo. Culo di essere figlio di una figlia di un CLAN, che, CULO alla seconda, era quello "regnante".

    Clan, famiglie, regni. I Vampiri erano fermi al medioevo e portavano avanti tradizioni millenarie. Una "Linea di sangue" per unire due "Fratelli", ognuno con "generazioni" proprie.. e un casino di BLA BLA.

    TUTTA ROBA CHE ODIAVO, sia chiaro, ma che al contempo non potevano non affascinarmi. Creature che si aggiravano sulla terra dai tempi dei Romani, giusto per dirne una.

    Il processo, perchè quello fu, finì quindi a mio favore. Ancora non capisco come siano andate esattamente le cose, nè conosco il volto del PRINCIPE, so solo che sono Vivo. O Non morto. Uno zombie figo, per capirsi.
    Un brillante giovane vampiro, che può festeggiare tutte le sere, per l'eternità, con uno scopo ben preciso: ammazzare un giorno EMERSON e tutti quelli che ci sono "indietro", per spezzare la maledizione.

    Oh si, perchè sono convinto, e nessuno degli anziani lo dice ma è così che funziona, che uccidendo tutta la stirpe di CHI-HA-CREATO-CHI si rompe l'incantesimo maligno e la tua anima torna nel tuo corpo dall'inferno.
    E tornerò umano, vendicandomi di ciò che mi hanno fatto.
    Che mi ha fatto.
    E mi riprenderò mio fratello, già.

    Uniti i puntini, ricordate?, ora so come stanno le cose. Ci sono delle tradizioni, delle regole da rispettare e sono regole IMPOSTE. Create ad Hoc per tenere gli umani all'oscuro - ahha - della nostra natura. Sono vivo solo perchè mi hanno "concesso" di proteggerle, onorarle e rispettarle, ma non sanno che così mi hanno dato un occasione. Proprio a me.
    Uno che le regole non le ha mai amate e che nutre un profondo odio per quella schiera di egoisti assassini.

    Ok, c'è da dire che sono come loro. Che se voglio vivere fino al giorno della vendetta finale, dovrò sopportare e adeguarmi..

    Ok.

    Avrei imparato. Avrei acquisito forza e potere. Sarei diventato la cosa che più odiavo al mondo, per poi annichilirla per sempre..

    Ma...

    E se poi mi fosse piaciuta?
    E se poi fossi diventato come loro?

    Se avessi perso un giorno la mia UMANITA'?


    ***



    Dentro la saletta eravamo di nuovo tutti insieme. Lo avremmo dovuto fare per un anno e una notte, tutte le notti, e avremmo ripagato il nostro debito con la "società vampirica" per i nostri crimini. O almeno, quello era il mio scotto da pagare. Non sentivo però che anche gli altri fossero messi tanto meglio..

    Avevo la netta sensazione che non sarebbe mai stata a quel modo, che la Camarilla non ci avrebbe mai lasciato scodinzolare a nostro piacimento nel loro giardino, ma me lo tenevo per me. Un anno sarebbe stato NIENTE, in quella nuova vita.

    QUALCOSA invece erano i rischi che correvamo nella nostra missione. Nostra, perchè eravamo un Team. Una "covata" di rampolli vampiri, pronti a menare le mani - ehm, io no, al massimo potevo prendere qualcuno a sassate! - in difesa delle tradizioni e del territorio. E ovviamente, "dall'altra parte", c'erano congreghe di vampiri di altra "concezione" e spirito, pronti a farci la fottuta festa.

    Per non parlare dei lupi mannari e degli spiriti, che manco i Ghostbuster sanno quanti ne esistono al mondo.

    Ad ogni modo, quelli che erano con me avevano più o meno la stessa storia. Erano stati strappati alle loro vite, o c'erano infilati dentro senza una vera scelta. Se l'avevano avuta, non erano di certo venuti a dirmela così, ecco. Ero, sembravo, il più giovane di loro. Ero mingherlino da non far paura neanche a una mosca, ma occhio a non dare troppa importanza alle apparenze, quando si tratta di vampiri.

    Quando squillò il telefono, rimasi dietro i miei occhiali scuri, con le gambe accavallate sulla seggiola di legno che facevo dondolare all'indietro, masticando una Big Babol. O due.
    Se è per me, dite che sono in bagno.. dissi sogghignando al resto della banda, incrociando le mani dietro la testa. Gomiti alti. Sguardo strafottente e mandibola in movimento sguaiato.

    - Il mio pg non ha mai nascosto la sua "antipatia" per i vampiri, seppur solo con battutine acide, insolenza di vario tipo e cosette così. Ha un atteggiamento anarchico ma è ben piazzato nel riguardo delle tradizioni (lo status 1 conferma che sono "conosciuto" ecco). Sguazza nel suo aspetto (sia perchè piacente, sia perchè non fa nulla per dimostrare di essere più anziano,ma usa spesso ASCENDENTE) e tende a fare confusione o parlare a voce alta. Ha un accento marcatamente Newyorkese, con un inflessione tipica di Philadelphia (è uno slang un pò più becero)
    - Del passato non ha detto niente, assolutamente niente. Ovvero, tutti sanno che deve un favore maggiore al Principe e del suo anno "sabbatico" (ahha), ma non le ragioni che stanno dietro (almeno, lui non le ha dette)
    - E' magrolino e senza muscoli, quindi punta tutto sul potere di Ascendente. In caso di scontro, rifugge sempre il fisico e colpisce con una FIONDA gli avversari, a sassate. Possiede una balestra, sanno anche questo, e con entrambe ha buonissima mira.
    - Le discipline che non si possono nascondere sono note a tutti: Ascendete in primis, Velocità in secundus.



     
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    Il ticchettare del tacco si placò solo quando giunsi alla porta d'ingresso del Night Owl dove, per rispettare gli accordi imposti da Clarence, dovevo entrare a far non avevo ancora capito esattamente cosa se non perdere il mio prezioso tempo. Per l'ennesima sera l'orologio, un elegante quadrante nero tenuto sul polso dal sottile cinturino giallo oro leggermente largo, mi rivelava che erano le undici...quasi precise.
    Magnifica come sempre, sapevo che ero una dea tra i mortali e sicuramente più degna di altre sciacquette di baciare le labbra di Luke Perry. Misi una ciocca di capelli mori e ondulati dietro l'orecchio prima di attraversare la porta, senza dar poi così tanto interesse a chi mi facesse passare. La vista del mio fondoschiena era un pagamento ben al di là di ciò che meritavano quelle persone.
    Mi guardai intorno nella sala, per andare verso gli altri che erano già in sede.
    I mortali si lasciava trasportare dai ritmi del locale e dalla sua umanità, trasudante odori a tratti appetitosi. Trovare l'aroma delle persone, un tempo etichettato come sudore di chi doveva farsi una doccia prima di avvicinarsi a me, gustoso mi dava sempre un brivido di terrore e disapprovazione personale. Ero diventata un mostro e, nonostante gli anni passati dal giorno dell'Abbraccio, ancora la cosa mi faceva effetto. Sicuramente in futuro avrei trovato un modo per abituarmi alla necessità di bere sangue, ma, per il momento, era qualcosa di strano e inconsueto. Al contempo sapevo che voler dare adesso una ragione pratica alla domanda non aveva senso, ormai ero una succhiasangue e quindi dovevo solo aspettare di farci il callo.
    Gli artisti si esibivano sul palco ed io non potei far a meno, per l'ennesima volta e per l'ennesima sera, di osservare il microfono, riprendendo così il mio interiore botta e risposta mentale di chi inizialmente si incupisce per non aver studiato canto, ma che subito dopo capisce che tanto non sarebbe servito a nulla vista la svolta che l'esistenza aveva preso.
    Chiusi per un paio di secondi le palpebre ed inspirai per ossigenare il cervello. Non sapevo che il gesto era inutile, non mi sarebbe comunque interessato saperlo visto che semplicemente mi andava di farlo. Poi proseguii per recarmi nella zona privata.
    Mi accomodai sul divano-letto, attendendo che anche gli ultimi si facessero vivi e, al contempo, seccata di doverli aspettare. Incrociai le braccia al petto sotto il seno, che così veniva messo inevitabilmente in risalto, per poi accavallare una gambe sull'altra. La gonna del vestito fatto di morbida seta, ricadeva dal ginocchio della più alta, lasciando scoperto il polpaccio tornito, affusolato e ancora di un colorito piccanti per i ragazzi. Nella non vita ero giovane del resto ed il pallore degli anziani non faceva ancora per me, pur se la cosa iniziava già a preoccuparmi visto che a lungo andare sicuramente avrei dovuto spendere molto più in creme di quanto non facessi in vita. Quella del resto era una delle tante cose che il mio sire doveva scontare, ma tempo al tempo. Ai piedi le mie Burberry di pelle nera mi stavano da dio, parevano disegnate effettivamente per me. Erano scarpe così costose che sembrava dicessero "a che serve un tetto sulla testa se non calzi qualcosa che ti rappresenti davvero?".
    Erano già cinque minuti che l'ultimo di noi era arrivato, quando finalmente il telefono si mise a suonare. Guardai gli altri perchè rispondessero, io non avrei di certo sollevato la cornetta alzandomi dal mio comodo posto.

    Mi sono presentata come Valery Klein del clan Ventrue. Sono sempre elegante e ben truccata. Caratterialmente sono abbastanza snob, spesso annoiata da ciò che mi circonda. Sin dal primo giorno è evidente che mi aspettassi di venir riconosciuta, dato che da viva ero un'attrice. Riguardo a questa mia ex professione, che non ho continuato per ovvi motivi di non-morte, ho parlo, ma non sono scesa nello specifico dei film interpretati, annoiandomi in fretta della discussione.
     
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    nome Jon Trupp
    Descrizione fisica Maschio, 35 anni, testa rasata, veste militare, sguardo a volte assente perso nel vuoto.
    Carisma 3 | Aspetto 2
    Abilità [Autorità 1 Intimidazione 2 | Background


    Quest Humanity


    Clarence aveva detto di essere a disposizione per le 11, ogni sera, nel locale di sua gestione: il Night owl. Jon era arrivato almeno con mezz'ora di anticipo rispetto all'orario indicato. Era entrato tenendo tra le mani una semplice cartellina (vuota) presa dalla sua macchina e tenendo un comune cappello da baseball sulla testa, come solito aveva parlato a uno dello staff fingendosi un fattorino e si era fatto indicare il retro, così che nessuno degli eventuali ospiti del locale potesse semplicemente chiedersi chi fosse o degnarlo di uno sguardo più lungo di qualche istante. Passato sul retro, si diresse subito alla stanza che da un mese fungeva da "base per le operazioni" e lì attese, in piedi in un angolo, che altri di quel gruppo creato da Clarence si facesse vivo. Per così dire. Braccia incrociate al petto, aveva atteso l'arrivo di tutti i membri del gruppo in silenzio, limitandosi a un cenno del capo in segno di saluto verso chi, mano a mano, arrivava. Cenno identico per tutti, sia per l'attrice che per il ragazzino che per gli altri, ritardatari o meno. Come suo solito, veste abiti di taglio militare e all'interno di quella stanza si è tolto il cappellino, ora legato all cintola sul fianco destro, motrando un viso del tutto comune e il cranio rasato anche se non di fresco. Stava fissando il vuoto davanti a se, quando il telefono si mise a squillare.
    Non un commento al giovane e ne un cenno all'attrice.
    Il telefono non farà un secondo squillo.
    < Jon here...> *
    Staccandosi dalla sua posizione raggiunge il telefono e prende la cornetta, affrettandosi a rispondere. Che sia o meno Clarence non importa, gli era stato detto di attendere ordini e tale ha fatto. Ora forse sono arrivati. Per essere quello che è (un uomo grosso e ben piazzato) si è mosso con adeguata velocità e rapidità dimovimenti. La voce è del tutto comune, anche se ogni tanto gli sfugge, o naturalmente esce, un tono leggermente rauco. Forse dovuto al servizio militare, si sa che i militari devono sembrare dei duri.

    Il mio PG si è presentato come Jon Trupp, anche se non lo ha detto apertamente è facile intuire il suo passato da militare. E' ben piazzato e robusto, ma non per questo lento. Ogni tanto si fissa a guardare il vuoto, sopratutto nei momenti "di attesa" e tende ad essere silenzioso se non interpellato (non è l'anima della festa). In questo mese avete compreso che "basta chiedere" e lui dà una mano volentieri, se la richiesta non è strana o stupida. Vi ha riferito di poter affrontare un avversario a mani nude, con armi bianche o armi da fuoco e su quest'ultime è specializzato. Ha "occhio" e sa fare vari piccoli lavoretti, che spaziano dalla riparazione di apparecchiature elettroniche al primo soccorso. Non parla molto di se stesso.





    * So che gli anglosassoni rispondono così al telefono invece del nostro "pronto" ^^
     
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    nome Arthur Graymoor
    Descrizione fisica Uomo alto e allampanato, 38 anni apparenti. Aria spesso annoiata ed espressione quasi perennemente accigliata, come se le cose non fossero al giusto posto.
    Carattere Architetto
    Carisma 3 | Aspetto 2
    Abilità Intimidazione 1 Galateo 2 | Background Fama 2, Status 1 Prestigio di Clan 1


    Quest Humanity


    Arthur fu l'ultimo ad arrivare, bardato di occhiali da sole e cappotto lungo, con il colletto sollevato a coprire il volto. L'orario in cui arrivava era spesso variabile, poiché doveva concludere i suoi affari della sua attività "alla luce del sole", e capire il momento opportuno per entrare nel locale senza rischiare di farsi riconoscere.
    Entrò nella stanza, si sfilò gli occhiali da sole, rivelando un paio di occhi a palla adombrati da qualche tipo di cruccio, o dolore metafisico.

    Buonasera.

    Salutò con voce tanto bassa da risultare roca, quasi un rantolo, mentre si sfilava il cappotto, al di sotto del quale sfoggiava un blazer grigio e un dolcevita nero, entrambi firmati. Appoggiò a terra la valigetta di cuoio, simile a quella dei medici del secolo scorso, e ne estrasse il laptop - un modernissimo Toshiba Portege - per appoggiarlo sul tavolo e avviarlo. Accompagnato dal rumore dell'hard disk che girava e le ventole che si avviavano, tirò fuori dalla borsa anche un libro piuttosto voluminoso: Folds, Bodies & Blobs : Collected Essay; ma non fece in tempo a mettersi comodo prima del trillare del telefono.

    Arthur è del Clan Toreador, Progenie di Isobel, sua Gransire è lo stesso Principe. È un architetto famoso, e mantiene ancora la sua identità mortale, nonostante sia ormai passata una decade da quando è stato Abbracciato. È consapevole che presto non gli sarà più possibile mantenere la sua facciata Mortale, ma per ora sta cercando di ritardare il momento dell'abbandono. È uno specialista dell'Auspex, e raramente gli sfuggono dei particolari. Ha sempre un'aria tormentata, e volte si comporta da vero stronzo, ma non si tratta sempre di un atteggiamento voluto. Sembra sempre tormentato da qualcosa.


     
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    Nome Jacob
    Descrizione fisica E’ un individuo sulla trentina. Magro e longilineo. Una folta chioma nera come la pece gli incornicia il volto squadrato. Due folte sopracciglia sovrastano i suoi occhi, anch’essi neri. Labbra carnose risaltano sul suo pallido viso, sovente increspate in un accennato sorriso talvolta beffardo. E’ solito vestirsi con completi eleganti d’alta sartoria ma non disdegna nemmeno abbigliamento più’ sportivo ma sempre griffato. Sul suo braccio sinistro risalta un Rolex. Un anello di liscio metallo brunito gli cinge l’anulare della mano destra.
    Carattere Fanatico
    Carisma 3 | Aspetto 4
    Autorità 2 | Intimidazione 3 | Galateo 2


    Quest Humanity


    Una berlina nera di grossa cilindrata si ferma di fronte al locale. Portiera che viene aperta dall’interno e scarpa nera che ne esce andando a saggiare il terreno. Jacob ne esce fuori, lentamente. Mani che vengono portate al petto andando a chiudere la giacca anch’essa nera mentre con sguardo accigliato osserva per un attimo con finta noncuranza l’insegna del Night Owl. Costeggia la fila, ignorandola, e si avvicina all’entrata mentre la macchina si allontana. Il buttafuori lo intercetta con lo sguardo e apre la catenella ancor prima che questi possa dire alcunché. Lo fa passare annuendogli a mo’ di saluto per poi riportare lo sguardo e giudicante sulle persone in attesa.
    Si ferma un attimo sull’uscio passando in rassegna velocemente i presenti in cerca di qualcosa o qualcuno che potesse destare la propria attenzione. Negativo. Si lascia quindi l’ingresso alle spalle e si muove verso il retro del locale senza degnare nessuno della propria attenzione. L’interesse dei primi giorni era sfociato nella routine.
    Percorre il lungo corridoio con passo lento e cadenzato. Porta che viene aperta e chiusa dietro di se.
    Osserva i presenti e la bocca si increspa in un ghigno divertito “Credo potrei davvero abituarmi a questo nostro appuntamento serale…” esordisce annuendo mentre li passa in rassegna “buonasera a tutti”. Sguardo che si posa su Valery Klein avvicinandosi. Mano che viene mossa a sbottonare la giacca mentre le si siede vicino sul divano-letto. “e buona sera a te, sorella.” labbra che vengono distese in un sorriso compiaciuto. Il trillo del telefono e la reazione di Jon attirano la sua attenzione.

    Jacob progenie di Logan, clan Ventrue. E' un ricco rampollo che si affaccia alla società Vampirica. Sebbene appaia sarcastico e snob si è dimostrato particolarmente lucido e pragmatico quando impegnati nel portare avanti quanto richiesto da Clarence.


     
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    nome Clarence
    Descrizione fisica Un uomo dalla stazza imponente, apparentemente sui quaranta. Stempiato e dali occhi porcini, è solito studiare chi ha di fronte, spesso senza farlo notare. Dietro lo sguardo duro e a tratti ferale affiora, a volte, un guizzo di ingenuità, perfino di stupore.
    Carattere Burbero
    Carisma 5 | Aspetto 3
    Abilità Autorità 5, Intimidazione 5, Galateo 3 | Background Fama 1, Status 3 (Braccio destro del Principe)


    Quest Humanity


    ...Jon?

    Un attimo di esitazione, poi:

    Ascoltami, Jon, prendi appunti. Anzi, mettimi in vivavoce.

    Era Clarence, ma il suo tono era più agitato del solito.

    C’è stato un incidente sulla ventiduesima ovest, al 305.

    Il Braccio destro del Principe parlava in fretta.

    Sospetta violazione della Masquerade. Un testimone ha sentito urla terribili e ha visto un folle sfondare una finestra, per poi fuggire per strada – completamente sporco di sangue.

    Magari è un falso allarme, non so. Ma se non lo è…


    Il tono di Clarence si fece più cupo:

    …Cercate di capire chi è stato o come raggiungerlo.

    Sul posto troverete Reyes, è uno dei miei. È lì per ripulire.

    Mi raccomando, cercate di essere discreti nell’entrare e uscire, come sempre.


    Il Toreador concluse tagliando corto:

    Correte! La polizia è già stata avvertita.

    Chiamatemi appena avete scoperto qualcosa.


    E chiuse.




    Casomai fatemi sapere anche con quali e quanti mezzi andate


    P.S.: dimenticavo, tutti partite con il vostro massimo di Punti Sangue -2


    Edited by Ater Pater - 8/4/2021, 08:10
     
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    nome Corey Hart
    Descrizione fisica Giovane teenager, biondo e riccioluto con capigliature anni '80. Ray-ban neri spesso indossati, camice sgargianti, fisico molto magrolino
    Carisma 4
    Aspetto 4
    Carattere Buffone
    Abilità /
    Background Status 1
    Punti Sangue 11


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    Dal mio - basso - punto di vista, avevo sempre l'occasione di poter osservare attentamente i miei compagni. Non venivo mai preso troppo sul serio - e quindi rimanevo sempre in "seconda fila" -, per svariati motivi: primo fra tutti, il mio carattere atteggiamento.

    Sbruffone, caciarone, canterino, irrequieto e sprezzante nei confronti di un pò TUTTO. Troppo tutto.
    Non prendevo mai sul serio le cose - quelle che difendevamo, mi limitavo a "celebrarle", come da "accordi-salvaculo" - così, spesso, risultavo arrogante e/o irritante. Lo sapevo, ma ero fatto così. Era più forte di me.
    Inoltre c'erano cose latenti che non potevo spegnere così, da un giorno all'altro. Se poi ci mettevamo anche la continua sensazione di onnipotenza dovuta - giornalmente? - al potere che potevo sfoggiare con gli umani..

    Secondo, il mio aspetto. Era quello di un ragazzino. Per sempre. Peccato che avevo sulle spalle una decade - wow! direbbe un anziano - di esperienza, e di anni in più. Sapevo che sarebbe rimasto eternamente quello e, seppure fosse un'ottima alternativa a sembrare per sempre un vecchietto decrepito di merda, mi faceva apparire "inesperto", "inaffidabile", "troppo giovane per questo e per quello". Del tipo "Che ne sai tu ragazzino!".
    Fanculo.

    Terzo, il mio aspetto. Ehm, nel senso completo. Sembravo più giovane che mai, con quell'aria eterea, i capelli angelicamente biondi, la bocca spesso semiaperta, come a sembrare sciocco, o assorto in chissà quali FANTASIOSI pensieri. E le braccia.. braccine, meglio dire. Fini come stecchi e lisce come quelle di un bambino. Nessuno pelo, da nessuna parte, al pari dei MUSCOLI. Difatto, una mezzasega.

    Ah, senza scordarsi il fatto che mi avrebbero chiesto il mio fottutissimo ID, ogni singola volta, per compare una birra, una sigaretta o entrare in un cazzo di locale a luci rosse. Vedi il night owl, in cui per tutti ero il nipotino del padrone.

    Che ero buono a fare per il team? Frequentare posti da pischelli, intrufolarsi alle feste dei BIG come fossi il figlio di X, sedurre la ragazzina - o il ragazzino - di uno che dovevamo "berci", il tutto senza destare alcun sospetto.

    DA un lato, era fighissimo. Dall'altro, non lo era per un cazzo, vedi Valery e il desiderio di avere una come lei per una notte, oppure per i miei piani futuri. Spesso, si tramutava in un muro di gomma impossibile da abbattere.

    Già, il mio team.

    Se Valery era un gran fica, dalle forme rotonde al posto giusto e l'aria da eterna imbronciata che avrebbe fatto impazzire chiunque di desiderio, gli altri stentavano "a decollare". Almeno secondo i miei gusti. Una Ventrue ben piazzata sullo standard di quel Clan, ma non così da rendersi insopportabile o inavvicinabile. Il mio aspetto ogni tanto risvegliava in lei istinti materni - e lei in me altri - e non c'erano mai stati screzi.
    Con lei mi ero limitato a un cenno con la testa, una sguardata da dietro gli occhiali abbassati e un sorrisetto sghembo.
    Che donna!

    Suo Fratello di Clan era Jacob. Un tizio che invece RISPECCHIAVA totalmente i canoni estetici e pratici di quel gruppo di Vampiri, che avevo imparato a conoscere come ambiziosi e puntigliosi. Troppo.
    Ehyla bello! lo salutai a mio modo, come risposta al suo di saluto, alzando un cinque allampanato.

    Mio fratello di Clan invece era Arthur. E Cristo Santo se adoravo quel tizio. Un fottutissimo Indie, che avresti definito pure Freak o Nerd, con l'aria di chi è felice per la morte di qualcuno, e triste per la tua vita. Che dura troppo. Lui era la chiave di giunzione fra me e il Clan. Continuava a portare avanti la sua vita mortale, come Architetto, passando un sacco di tempo "perso" al pc. Durante ogni pausa, o quando non cacciava, si dedicava al disegno e al lavoro VERO. Assurdo. Stoico. Spettacolare.
    Perchè mi piaceva? Perchè era uno stronzo. Un vampiro si, ma al punto di non esserlo quasi per niente. Era dannatamente umano con quel suo atteggiamento, che sapevo avrei potuto affrontare a colpi di Rap e infamate in rima per tutta una notte, senza che provasse alcun MINIMO risentimento.
    Inoltre, era la via più veloce al cuore non pulsante del Clan. Un contatto da sfruttare in ogni modo, per i miei piani..
    Ciao Bro! Progetti nuovi? mi limitai a dirgli una volta che fu entrato.

    Per ultlimo, ma non per importanza, Jon. Fu lui a rispondere al telefono per tutti. Jon era il muro dietro cui nascondersi. La "Lama" dal gruppo. Il lato veramente forte, sia fisicamente che "a primo impatto". Non c'era bisogno di dire che se io ero in fondo alla catena di comando, lui e Jacob se la giocavano continuamente. E avrebbe vinto Jacob, ma solo perchè Jon era troppo perso nel suo mondo. Avevo come la sensazione che fosse un reduce del Vietnam. DI sicuro era stato un militare e se i calcoli non erano sbagliati, doveva aver vissuto del tempo nella giungla.
    E quel posto, tutti lo dicevano, era l'inferno in terra.
    Quando ebbe finito di parlare - Jon, parlare.. vabbhè -, anzi di ascoltare, annuì con un MPF e poi ci mise al corrente dei fatti.

    GRANDE GIOVE!! Sembra che abbiamo una missione gente!! dissi saltando via dalla sedia, che si schiantò a terra subito dopo. Mi voltai un secondo verso di lei, poi tornai al gruppo facendo una smorfietta colpevole e spallucce.
    Un tizio completamente coperto di sangue non passa inosservato così facilmente direi.. Dobbiamo passare da Reyes per forza? Non è meglio un giretto in macchina prima?

    - non ho una macchina, quindi mi rimetto OVVIAMENTE alla decisione degli altri, incondizionatamente. Quindi cosa decidono loro a me va bene.






     
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    Nome Jacob
    Descrizione fisica E’ un individuo sulla trentina. Magro e longilineo. Una folta chioma nera come la pece gli incornicia il volto squadrato. Due folte sopracciglia sovrastano i suoi occhi, anch’essi neri. Labbra carnose risaltano sul suo pallido viso, sovente increspate in un accennato sorriso talvolta beffardo. E’ solito vestirsi con completi eleganti d’alta sartoria ma non disdegna nemmeno abbigliamento più’ sportivo ma sempre griffato. Sul suo braccio sinistro risalta un Rolex. Un anello di liscio metallo brunito gli cinge l’anulare della mano destra.
    Carattere Fanatico
    Carisma 3 | Aspetto 4
    Autorità 2 | Intimidazione 3 | Galateo 2


    Quest Humanity


    Lo sguardo si alza su Jon e lo osserva nell’avvicinare la cornetta all’orecchio. Curioso. Il vivavoce viene attivato e la voce di Clarence si propaga nella stanza trasudando un’inaspettata agitazione. Fronte che viene increspata, appena, nel processare tutte quelle informazioni che si stavano susseguendo l’una dopo l’altra. Sguardo che viene passato sui suoi compagni come a volerne carpire reazioni e pensieri prima di ritornare a fissare il telefono.
    *click* la chiamata viene troncata bruscamente nel silenzio generale.
    Un rumore sordo spezza quella stasi, una sedia a testa e Corey in piedi accanto ad essa. “Lo so, è pesante” gli direbbe di rimando distendendo le labbra in un sorriso mentre si rialza in piedi, ben dritto. Poi si schiarisce appena la voce e inizia a sciorinare una lucida analisi dei fatti “Quindi, ricapitolando: potenziale violazione della masquerade. Gravità della violazione da valutare. Se l’uomo ha sfondato una finestra al piano terra è un conto, se ne ha sfondata una al ventesimo… è un’altra. L’uomo è sporco di sangue e questo fa presagire un omicidio, se siamo fortunati. O un massacro, diversamente. ”. Jacob parla osservando i presenti, serio, restando ben fermo sul posto. “La polizia è stata avvisata e abbiamo poco tempo a disposizione. Forse potremmo rallentarla con qualche chiamata ma è altamente probabile che Reyes, essendo sul posto per ripulire, si sia già occupato di ciò e quindi muoverci ulteriormente potrebbe avere un effetto opposto. Siamo cinque, propongo di muoverci con una sola macchina per non dare nell’occhio. Farò avvicinare comunque una delle mie alla zona in modo tale da averne un’altra a disposizione qualora avessimo la necessità di dividerci. Servirebbe una macchina comune, che non desti attenzioni particolari. Chi di voi è venuto in auto?” chiede, infine, scartando di fatto la sua.


     
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    Ricambiai i saluti con leggere e furtive occhiate più o meno languide, per poi quasi appoggiarmi al mio pari clan. Mi serviva un senso di protezione ed i ventrue sono famosi per questo tipo di capacità. La telefonata rovinava i miei piani di andare dentro la sala del club a fare un po' di vita sociale. Quella sera, a quanto pare, non voleva essere liscia come le altre purtroppo! Roteai gli occhi all'idea di dovermi muovere. Magari c'è qualche locale per il dopo lavoro visto che dobbiamo lasciare questo Borbottai, mentre fissavo le scarpe per qualche secondo. Le avevo pagate un occhio della testa e apparire è tutto nella vita. Adesso chissà in che posto mi sarei dovuta cacciare e poi per cosa? Mi alzai aggiustandomi la gonna e poi sistemandomi i capelli. Le dita tra questi sciolsero ulteriormente le onde, accarezzandomi la cute per pochi secondi. Poi presi la pochette di pelle abbinata con il vestito. Portai il peso tutto sulla gamba sinistra, per poggiare la mancina su quel fianco e lasciare la mandritta invece lunga a reggere la borsetta. Guardai gli altri e non mi esposi a consigli di sorta, parevano già tutti dentro la questione e quindi non aveva senso distrarli. Di una cosa ero però certa, tutti loro nella mia sola macchina non sarebbero fisicamente entrati, a meno di non voler restare come sardine. Inoltre avrebbero di certo criticato la mia guida sportiva.Secondo voi perchè Clarence era così tanto agitato? Non penso sia la sua prima violazione della Masquerade, altrimenti non avrebbe avuto bisogno di creare questa coterie Mi affidavo a loro per qualsiasi cosa che fosse vagamente un impegno cognitivo, di quelli noiosi insomma o semplicemente di quelli che meritavano una risposta migliore di una mia scrollata di spalle.
     
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    nome Arthur Graymoor
    Descrizione fisica Uomo alto e allampanato, 38 anni apparenti. Aria spesso annoiata ed espressione quasi perennemente accigliata, come se le cose non fossero al giusto posto.
    Carattere Architetto
    Carisma 3 | Aspetto 2
    Abilità Intimidazione 1 Galateo 2 | Background Fama 2, Status 1 Prestigio di Clan 1


    Quest Humanity


    Alla domanda di Corey, Arthur rispose scrollando le spalle e concentrandosi sulla schermata di caricamento del laptop. Magari avesse avuto dei progetti nuovi! Nuovi sul serio, innovativi e visionari. Invece si ritrovava a seguire il binario tracciato da altri, prima di lui. Una sensazione spiacevole, una sensazione aliena.
    Ascoltò con attenzione ciò che aveva da dire Clarence.

    Ricevuto, Clarence.

    Arthur rispose solerte alla voce del Fratello, senza essere sicuro che il suo tono basso e il timbro baritonale si potessero udire a quella distanza, attraverso l'apparecchio.
    Ripose il libro e richiuse il laptop, mantenendo l'espressione accigliata inalterata.
    La novità della serata lo eccitava, anche se non lo dava a vedere. Col passare delle notti, stava cominciando a temere di dover trascorrere un anno a eccitare le pulsioni più oscure della Bestia nel cercare di comprendere le nuove architetture del secolo, riportate in foto nei manuali; invece la chiamata all'azione avrebbe potuto dargli l'ispirazione che stava cercando da un decennio: lo stimolo per continuare.

    Posso guidare.

    Disse, rivolgendosi agli altri, dopo essersi alzato dalla seduta e cominciando già a indossare occhiali da sole, cappotto e foulard di seta a coprire il volto.

    Ma meglio andare almeno con due automobili e avere più libertà.

    Poi, per rispondere ai dubbi dei suoi compagni di Coterie:

    Immagino che non sapremo nulla fino a che non saremo sul luogo del delitto e non avremo parlato con Reyes. Se volete fare un giro di ricognizione, possiamo dividerci in due gruppi. Io vado diretto da Reyes.

    Si era già diretto verso la porta d'uscita, tutto bardato e con la valigetta in mano. Si fermò, aprendola, e si voltò verso l'interno della stanza.

    Chi vuole venire con me, mi segua.

    Disse, per poi prendere la via d'uscita.

    Per informazione: la sua è un'Audi V8 Nera, perciò una berlina di lusso, forse un po' vecchiotta.
     
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    nome Jon Trupp
    Descrizione fisica Maschio, 35 anni, testa rasata, veste militare, sguardo a volte assente perso nel vuoto.
    Carattere Conformista
    Carisma 3 | Aspetto 2
    Abilità [Autorità 1 Intimidazione 2 | Background


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    Subito, alla richiesta di Clarence, Jon osservò per un istante il telefono e, riconosciuto il tasto, premette rapidamente così che tutti potessero sentire quanto il loro "capo" aveva da dire. La questione di per se era spinosa, sia per l'infrazione grave alla Masquerade e sia per quello che poteva implicare: Sabbat o Anziano? oppure semplice vagante?
    Lascia gli altri alle loro elucubrazioni più o meno private, lui nel mentre ragiona sull'indirizzo e, dopo un attimo...
    < E' nel Chelsea...>
    Lo dice per tutti, nominando un quartiere del posto.
    < Benestante, villette a schiera...forse case con giardino.>
    Non era certo ci fossero complessi condominiali a più piani. Il problema era il divieto lì vigente. Volge lo sguardo verso la Ventrue.
    < E' la riserva del Principe...è vietato cacciare.>
    Rispondendole, ricordando quanto Clarence stesso gli aveva insegnato in quell'ultimo periodo, dal suo "reclutamento". Si volta dunque verso Jacob, pone solo una aggiunta (non tanto una correzione) a quello che ha detto.
    < La gravità è alta, se non massima. Dobbiamo capire se è un caso, oppure è voluto.>
    Era il territorio di caccia del Principe dopo tutto, infiltrarvisi era un insulto bello e buono. Osserva poi i vari presenti e...
    < Voi...>
    Indicando rispettivamente Jacob, Arthur e Valery.
    < Sembrate gente del quartiere, dovreste andare assieme...semplici curiosi attirati dal ruomore o altro.>
    Poi osserva Corey
    < Noi siamo fuori luogo, ma ho già fatto per loro servizio di sicurezza anni addietro...potrebbe esserci utile.>
    Quindi, osservando tutti e nessuno in particolare.
    < Se non c'è nulla in contrario, io prendo Corey e vi precedo...saremo due del "servizio di vigilanza" di un altro quartiere, allarmati dall'accaduto.>
    Osserva un attimo Corey, senza alcuna malizia sul volto o altro, solo soppesandolo un istante e...
    < O forse io e mio nipote...lo stagista.>
    Il giovane purtroppo sembrava "troppo" giovane in ogni caso per fare la guardia notturna, cosa diametralmente opposta a Jon. Ma non pare troppo preoccupato della questione, sapeva che Corey era in grado di convincere chiunque che la luna fosse fatta di formaggio, in caso di necessità. Torna con l'attenzione sui presenti.
    < Io ho la macchina...>
    Ovviamente la sua autovettura non era minimamente adeguata agli standard dei due Ventrue o del Toreador, motivo per cui non ha proposto di prender su uno di loro oltre Corey.
    Arthur sembrava pronto a partire e, se non vi fossero state obbiezioni di qualche sorta, Jon avrebbe fatto un cenno a Corey di seguirlo fino all'esterno, alla sua macchina (parcheggiata qualche decina di metri più indietro rispetto alla loro ubicazione).

     
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    Spesso i vampiri sono irosi e collerici nel sentirsi dar ordini su cosa sia meglio fare, con molti della specie che chiedono chi sia l'altro per fare una strategia o dettar regole. Fortunatamente io non ero di quel tipo ed anzi fui ben contenta di vedere le chiavi dell'Audi sventolate da Arthur, visto che significavano lusso e anche la possibilità di distendere le gambe su sedili di morbida pelle tedesca. Sorrisi e mi incamminai per mettermi a braccetto con lui. Spero non vi dispiaccia se sto davanti, soffro il mal d'auto dissi con voce civettuola ai presenti, così da lasciar sottinteso che ero pienamente d'accordo ai piani pronosticati e che li trovavo intelligenti visto che non proferivo voce a riguardo. La balla sul malessere invece era ovviamente solo una menzogna senza peso, facilmente identificabile come tale visto che tutti non avevamo più problemi con il movimento dei veicoli stante il nostro organismo da non morti, ma io amavo quella posizione perchè avevo davanti uno schermo gigante e la possibilità di stare in prima fila nel godermi il viaggio similmente a quello che accade ad un cinema...eh già... Il cinema!
     
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    @Mjolnheim: modifica il tuo Role code, come detto non hai occhi dalla pupilla ferina ma semplicemente occhi gialli.


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    Edited by Ater Pater - 10/4/2021, 14:26
     
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