305, 22th Street West

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    I componenti della Maschera uscirono ad uno a uno dall’uscita dal retro: prima Jon e Corey, sulla Ford e poi, a distanza di pochi istanti, gli altri – sull’Audi di Arthur.

    Era tarda sera e arrivare a Chelsea fu questione di pochi minuti.

    Arrivati sul posto e parcheggiata l’auto, Jon e Corey scesero e si guardarono attorno.


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    La 22° strada era caratterizzata da case a schiera di pietra arenaria, di due o tre piani, tipiche di questa parte di Manhattan.

    L’ingresso del 305 era al piano rialzato, cui si accedeva tramite una mezza rampa di scale. Ai lati sinistri e destri dell’ingresso, le finestre: una delle quali chiaramente sfondata.

    Sotto la scala, a un piano leggermente seminterrato, la porta di servizio. Per accedervi bisognava aprire un cancelletto o scavalcare una ringhiera di circa mezzo metro.

    Non c'erano altri lati della casa.

    Il contesto, attorno, appariva piuttosto tranquillo: c’era qualche luce accesa qui e lì, ma al momento non c’era nessuno affacciato.

    Anche i passanti erano pochi: giusto una coppia già oltre il 305 e un anziano, cappotto messo direttamente su quello che sembrava un pigiama, che stava portando a passeggio il cane dall’altro lato della strada.


    Prima Jon e Corey (in qualsiasi ordine). Poi arriveranno anche gli altri.


    Edited by Ater Pater - 10/4/2021, 14:17
     
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    nome Corey Hart
    Descrizione fisica Giovane teenager, biondo e riccioluto con capigliature anni '80. Ray-ban neri spesso indossati, camice sgargianti, fisico molto magrolino
    Carisma 4
    Aspetto 4
    Carattere Buffone
    Abilità /
    Background Status 1
    Punti Sangue 11


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    Ce li hai i Nirvana?
    Risposi, quando Jon si era "offerto" per darmi un passaggio. Non avevo obiettato minimamente e non solo perchè non avevo un mezzo - e lo sapevano tutti, come sapevano che nemmeno mi interessava: prendere i mezzi pubblici a sbafo era troppo divertente per sceglierlo al posto di un comodo sedile poco frequentato. L'unico vantaggio erano le cassette personalizzate, al posto del rumore altalenante del bus a marce automatiche - ma anche perchè mi sarebbe stato bene qualsiasi cosa.

    Poi mi ero incamminato dietro di lui, seguendolo infine in macchina. Come si dice? Collina e Fossa fanno pari? Io e Jon eravamo perfetti insieme. Ossimori viaggianti e con poca propensione alla sopraffazione reciproca. Cosa che, avevo avuto chiaro sin dal primo momento, sembrava essere un MUST vamprico. Le bestie che albergavano nei nostri petti, sembravano guidarci alla testa "del gruppo". Ad essere il maschio - femmina - Alpha, a scapito - OVVIAMENTE, ma GUAI A DIRLO - degli altri. Jon non lo pareva proprio. Io figuriamoci, perciò ci infilammo in macchina come fossimo migliori amici e ci facemmo tutta la strada da lì al posto prestabilito - che io avevo eraso dalla mente circa un nanosecondo dopo che ce lo avevano detto - in una sorta di bolla di "niente".

    C'ero io che parlavo, a nastro, di tutto e di niente. E lui. Di niente. Ero stato a un passo - giuro, la smetterò un giorno - dal farmi i cazzi suoi e chiedergli qualcosa del suo passato, ma la radio mi aveva tenuto troppo occupato. Non aveva i NIRVANA, ovviamente, ma cercando qua e là, stazione per stazione, li trovavi. E quando li trovavo, o trovavo gli Stone Temple Pilot, oppure i Sonic Youth, cantavo. Quelle distrazioni potenti - eh si, mi ero appassionato di tutta la musica di Seattle e mi ero giurato che tra un anno-ungiorno-equalcosaltro, ci avrei fatto una capatina - avevano impedito al mio ciarlare di finire su quegli argomenti di cui ero certo Jon aveva brutti ricordi.

    Poi arrivammo sul posto. Scesi per primi, mentre gli altri parcheggiavano, avevamo avuto il tempo di ambientarci e osservare la situazione. Mi sgranchii - fintamente - la schiena e le braccia, masticando sguaiatamente la gomma. Tolsi gli occhiali e diedi un'occhiata ai dintorni, stringendo gli occhi come ci fosse una tempesta di sabbia, ma fingevo altrettanto stupidamente: i miei sensi andavano ben oltre la normale visione e il buio non era uno dei miei problemi.

    Una coppia in lontananza, una finestra rotta, un signore col cane, un quartiere anonimo.
    Bella storia amico! Ci abbiamo messo uno sputo ad arrivare, guidi da Dio! indicai la macchina, poi il tizio col cane
    Autoctoni. Sanno sempre tutto, mai che si facessero i cazzi loro. sorrisi sornione
    Fai passare gli altri dalla porta, tu dai un occhio giù, ok? Io faccio due chiacchiere con quel tizio vestito di merda, k??

    - IN OGNI CASO, andrei di Investigare poco prima di andare dal vecchio, in cerca di qualsiasi cosa stoni nella zona finestra rotta (vetri insanguinati, se sono stati spazzati via, o se erano pochi per essere stati "sfondati" da quel lato, artigliate sugli stipiti o sul punto di atterraggio, insomma: details)
    - POI, se niente e nessuno in contrario, andrei ad attaccare bottone col tizio del cane a passeggio




     
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    nome Jon Trupp
    Descrizione fisica Maschio, 35 anni, testa rasata, veste militare, sguardo a volte assente perso nel vuoto.
    Carattere Conformista
    Carisma 3 | Aspetto 2
    Abilità [Autorità 1 Intimidazione 2 | Background


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    <chi?>
    Differenze di età, non solo nella non-vita, rendevano impossibile per Jon sapere i nuovi nomi sulla scena musicale. O semplicemente i nomi famosi del tempo. Sfarfallò una mano in direzione della radio della macchina, aveva ovviamente il posto per la musicassetta, ma non c'erano cassette in giro a vista. La radio, se accesa, era posizionata sul notiziario locale. Jon era un vecchio, se non di età in generale almeno lo era dentro di se. Notiziario, al posto della musica, e giornale posto nel porta oggetti invece di riviste o altro. La sua auto era una classica macchina "da lavoro", con fogli, cartine della città con le vie, guide automobilistiche e poco altro. Unica nota, appena entrati, Jon prende un pacchetto di gomme da masticare dal suo lato e lo porge a Corey.
    < Gomma?>
    Jon non ne prende per se, il gesto inoltre sembra meccanico, come se fosse stato imparato a priori e rifatto mille volte. Una sorta di ricordo "umanizzato" di una convenzione sociale che non vuole perdere o, magari, che vuole mantenere a discapito della sua natura.
    Lasciato il comando della radio a Corey, Jon si limitò a fare qualche commento sulle canzoni: "troppo triste", sempre detto sui Nirvana (anche qualche "cazzo urla" quando la musica cambiava) e cose del genere per ogni nuova canzone che Corey trovava e su cui si soffermava. Jon era proprio "sordo" alla bellezza musicale, a quanto sembrava.

    Arrivati sul posto, lascia scendere Corey e poi si sposta un poco con la macchina, giusto di qualche decina di metri per non sembrare troppo interessato: sapeva quanti metri avrebbero meso i poliziotti, come perimetro, quindi si occupa di tenere la macchina fuori da esso. Meno domande, in caso di ritardo e arrivo della polizia. Scese dalla macchina non mancando di recuperare dal vano porta oggetti della macchina la sua arma (la sua pistola) e prende i regolari documenti di detenzione della stessa. La terrà nascosta sotto la giacca. Non ha altre armi o oggetti particolari, non era preparato a una missione di cattura dopo tutto. Ma la pistola è sempre con lui, o quanto meno a portata di mano, dopo tutto il suo lavoro lo richiede.
    Corey aveva già notato tutto quello che c'era da vedere, Jon lo osservò e annuì: ormai aveva capito che lui aveva gli occhi buoni per certe cose. Al suo commento sulla guida.
    < Dovevi vedermi a Mogadiscio...>
    Non aggiunge altro per il momento e nota anche lui quello che il ragazzino aveva già visto. Un uomo con il cane, due persone che stavano passeggiando e il luogo del misfatto. Quello che gli dice Corey gli sembra adeguato, aggiunge solo una cosa.
    < Dobbiamo trovare Reyes...lo cerco, se arrivano gli altri fagli un cenno tu se non sono tornato.>
    Reyes poteva anche non essere facilmente reperibile, oppure essersi già dileguato, Jon non aveva idea di quanto tempo ci avrebbe messo. L'idea di Corey gli piace, ha solo migliorato la situazione in caso di imprevisto.
    < Urla se ti serve aiuto...>
    Gli viene naturale fare da "fratello maggiore" verso Corey, anche se sa che probabilmente il ragazzino potrebbe facilmente abbattere un Navy Seal ben addestrato. Detto ciò, lo lascerà andare a fare le chiacchiere mentre lui si avvierà verso la casa in questione, cercando questo Reyes con lo sguardo e, in caso, anche chiamandolo se non sarà in vista rapidamente. In ogni caso, se dovrà entrare nella casa, prima di farlo controllerà attorno a se di non essere tenuto sott'occhio dai curiosi vicini e entrerà in maniera furtiva, per quanto possibile.





    Io cerco Reyes (se servono tiri chiedi pure, nel caso debba entrare in casa prima controllerò di non essere fissato da curiosi e poi entrerò magari in maniera furtiva)
     
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    Io cerco Reyes (se servono tiri chiedi pure, nel caso debba entrare in casa prima controllerò di non essere fissato da curiosi e poi entrerò magari in maniera furtiva)

    Ok ma il punto è: entri da dove? vedi descrizione che ho fatto.

    Deus Irae vai con Arthur, prego. Poi, in qualsiasi ordine Valklein e Hybris
     
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    Eh...dipende da dove è Reyes, se mi risponde. Nel caso in cui debba scegliere io, entrerò furtivamente dalla porta di servizio.
     
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    nome Arthur Graymoor
    Descrizione fisica Uomo alto e allampanato, 38 anni apparenti. Aria spesso annoiata ed espressione quasi perennemente accigliata, come se le cose non fossero al giusto posto.
    Carattere Architetto
    Carisma 3 | Aspetto 2
    Abilità Intimidazione 1 Galateo 2 | Background Fama 2, Status 1 Prestigio di Clan 1


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    Arthur guidò con la giusta disinvoltura, nel traffico serale newyorkese. Non dava attenzione alle seppur notevoli grazie femminili di Valery, seduta accanto a lui, preferendo dedicare la sua attenzione alle luci delle città, e al mutare dell'ambiente e degli edifici che li circondavano. Spostarsi tra i diversi quartieri della città era come attraversare dei portali dimensionali che conducevano a pianeti alieni, ciascuno con la sua cultura, e ciascuno con il suo spirito, il zeitgeist. Ma il Toreador non era più in grado di leggerlo, quel zeitgeist, e il viaggio un tempo così entusiasmante, diventava un'esperienza vuota, priva di sentimento.

    Ecco, quello l'ho costruito io.

    Ogni tanto indicava a vantaggio dei passeggeri, quell'edificio, o un altro. A volte delle fontane od opere pubbliche.

    Con quel progetto ho vinto il premio Aga Kahn.
    Laggiù, invece, uno delle mie prime realizzazioni. Ci ho vinto una borsa di studio per il dottorato.


    Quegli onori appartenevano al passato, e al passato sarebbero rimasti.
    Infine giunsero a Chelsea, sulla 22esima, una terra architetturalmente desolata, devastata dal grigiore della banalità borghese.
    Arthur fermò la macchina non distante dal luogo del delitto, in una via secondaria. Si sporse in avanti sul volante, per osservare l'ambiente, e ne fu profondamente deluso.

    Che tristezza.

    Mormorò a sé stesso, prima di fare un cenno ai due passeggeri e scendere dall'automobile.
    Se Jon e Corey fossero stati visibili, si sarebbe avvicinato a loro, guardandosi attorno per rilevare la presenza di Reyes.
     
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    Nome Jacob
    Descrizione fisica E’ un individuo sulla trentina. Magro e longilineo. Una folta chioma nera come la pece gli incornicia il volto squadrato. Due folte sopracciglia sovrastano i suoi occhi, anch’essi neri. Labbra carnose risaltano sul suo pallido viso, sovente increspate in un accennato sorriso talvolta beffardo. E’ solito vestirsi con completi eleganti d’alta sartoria ma non disdegna nemmeno abbigliamento più’ sportivo ma sempre griffato. Sul suo braccio sinistro risalta un Rolex. Un anello di liscio metallo brunito gli cinge l’anulare della mano destra.
    Carattere Fanatico
    Carisma 3 | Aspetto 4
    Autorità 2 | Intimidazione 3 | Galateo 2


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    Jacob è seduto sul sedile posteriore della macchina, seduta a cui lui è abituato e preferiva, quando è era alla guida. Osservava silente le luci di Manhattan mentre Arthur arrivava a destinazione. Ogni tanto quest’ultimo indicava un edificio reclamandone la costruzione. “Complimenti Arthur, sapevo fossi un architetto ma non avevo capito quanto tu potessi essere un artista, da questo punto di vista. Mi piacerebbe parlarne meglio e approfondire la faccenda, quando questo sarà finito. Se ne hai piacere” sguardo che si sposta nuovamente sull’edificio indicato che diventava via via più piccolo “sono un appassionato d’arte e credo che la City ne abbia davvero bisogno.” Aggiunge infine d’accenno, lasciando il resto ad un’occasione migliore.
    Arthur arriva a destinazione e la macchina si arresta. Sportello che viene aperto e Jacob che esce. Osserva la scena che gli si prospetta davanti come se stesse studiando un’opera d’arte e nel mentre si abbottona il cappotto. Studia la scena incriminata cercando di cogliere qualcosa che possa attirare la propria attenzione.
    “Dobbiamo trovare Reyes.” dice in direzione dei compagni “forse stara’ già analizzando la scena del crimine?”
    Nota Corey parlare con un anziano e gli annuisce qualora dovesse incrociarne lo sguardo. Non gli si avvicina e non lo distrae oltre certo del fatto che il ragazzo avrebbe spremuto quel vecchio come un’arancia matura.
    Qualora dovesse vedere Jon si avvierebbe nella sua direzione, altrimenti si muoverebbe in direzione della rampa di scale.
    Nel mentre Jacob cerca tracce di sangue fresco per la strada e, se trovate, cercherebbe in base ad esse di capire la dinamica di quanto accaduto.


     
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    Sei molto caro Jacob ad avermi accontentata gli dissi, notando che mi lasciava il posto anteriore come avevo chiesto, terminando la frasse con un sorriso a labbra schiuse dove i denti bianchi come perle erano a mala pena visibili. Salii sulla macchina, ben più lussuosa rispetto a quella che guidavo, godendomi appieno la sensazione che solo costosi sedili tedeschi possono dare. In macchina ne approfittai per rifarmi il trucco, abbassando il coprisole da cui feci uscire lo specchietto nascosto. Avrei volentieri usato quello retrovisore, ma non ero io a guidare e immaginavo servisse ad Arthur. In quel momento ero più interessata a sistemare le labbra con il lipstick, non sbagliare nel contorno degli occhi con l'eyeliner, scegliere precisamente i colori migliori dalla palette; molto meno a dar conto di questo o quel palazzo Tesoro, se vuoi conquistarci con questo tour delle tue meraviglie, gradirei molto di più che lo facessi una sera in cui possiamo dedicar loro il giusto tempo. Contami in tal caso sorrisi, scostandomi per pochi istanti dalla cura della mia persona Oh una proposta d'affari in piena regola! Ne terrò conto per voi se volete! Spero proprio che si concluda favorevolmente perchè solitamente ne seguono feste a cui, come sapete, adoro partecipare! feci una risatina bassa e melodiosa. Fortunatamente il viaggio finì nei giusti tempi ed io aprii la portiera facendo uscire prima le lunghe gambe e poi appoggiandomi con le mani per tirarmi su. Arthur e Jacob si iniziarono a guardare attorno Jon aveva ragione constatai sul fatto delle villette a schiera e feci quel che il militare aveva disposto all'Owl Night, vale a dire curiosare in giro come una ficcanaso. Per mia volontà il mio sguardo, e solo quel senso, si acuì, ma ciò mi fece improvvisamente girare la testa... quel potere era così strano che ancora mi stordiva usarlo. Però era perfetto per notare subito quel che va notato. Mi appoggiai al cancelletto di ferro per reggermi, così da non cadere per il malore momentaneo, ma dando occhiate attorno e, in caso avessi visto Corey e Jon, discretamente far loro notare la nostra presenza.

    Master se vedo Corey mi faccio notare in modo non sfacciato. Altrimenti faccio quello che aveva detto Jon e curioso in giro seguendo Arthur e Jacob che cercano Reyes
     
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    Osservando quello che c’era sotto la finestra sfondata, Corey poté notare vari pezzi di vetro e tracce di sangue, per lo più aldilà della ringhiera che delimitava la proprietà – ma qualcosa era finito sul marciapiede.

    Il “ragazzino” provò ad avvicinare il vecchio col cane ma quello, vedendolo, si strinse nel cappotto e si avviò nella direzione opposta, affrettando il passo: non aveva nessuna voglia di parlargli, poco importava che l’aspetto di Corey fosse amichevole o innocuo. Se il Toreador gli avesse voluto parlare, avrebbe dovuto inseguirlo.

    Anche Jacob trovò le stesse identiche tracce già riscontrate da Corey, ma l’unica cosa che si poteva capire da lì era che qualcuno era caduto o si era lanciato attraverso la finestra.

    Jon guardò in tutte le direzioni, ma non c’era nessuno che potesse corrispondere a Reyes.

    Il Fratello si mise allora a chiamarlo, cercando di non fare troppo rumore. Inevitabilmente, però, qualche finestra di fronte iniziò a illuminarsi…

    …Solo a quel punto Jon poté scorgere una figura indistinta all’interno della casa, di lato dalla finestra sfondata, che gli rispose tra i denti:

    Fai piano cazzo! Vuoi svegliare tutto il vicinato??!

    Jon si ricordò in quel momento di come Clarence avesse loro raccomandato la massima discrezione.

    Di qua, fate presto.

    Per poi sparire e andare ad aprire, giusto di pochi centimetri, la porta principale.

    @Corey ma vale per tutti: non ditemi “andrei di Investigare” né richiedetemi tiri.

    Descrivetemi le Azioni che fate (es. “investigo”, “mi guardo attorno”, ecc.) e, eventualmente, specificatemi se ci spendete Forza di Volontà.

    Poi sarò io a stabilire se e cosa tirare. In generale vale la regola che se la Riserva di dadi per una certa Azione è pari o superiore alla Difficoltà fissata, l’Azione riesce senza tirare. Ciò non vale se siete sotto stress.
     
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    Ater Pater chiarissimo, sorry. Era perchè ero stato vago nella descrizione, quindi specificavo. Ora sarò più diretto, thanks!!




    nome Corey Hart
    Descrizione fisica Giovane teenager, biondo e riccioluto con capigliature anni '80. Ray-ban neri spesso indossati, camice sgargianti, fisico molto magrolino
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    eh..uh.. mi scu...
    DIO CHE FASTIDIO.

    Rimasi col ditino in alto, in cerca di attirare la sua attenzione, ma il tizio allungò il passo. GIURO! Allungò il passo, pur di non cacarmi. La sua orribile mise, fatta di ciabatte, cappotto e PIGIAMA, più il suo atteggiamento, mi fecero passare immediatamente la voglia di insistere. Ma ero anche convinto che fossimo già abbastanza numerosi per incontrare Rey e investigare AL DI DENTRO. Serviva qualcuno di discreto che sondasse il fuori.

    Avevo già notato qualcosa. Qualcosa che confermava come qualcuno fosse USCITO dalla finestra, invece che entrato. Cose semplici, ma come ogni buon film alla Die Hard o simili, il diavolo si nasconde nei dettagli. La ringhiera era il punto di "atterraggio", poi il tizio era saltato sul marciapiede. Prima che il buon vecchio - ma poi, chi cazzo era Reyes? - Rey avesse ripulito il tutto, saremmo dovuti andare a spulciare quel ferro, magari in cerca di impronte digitali o altro..

    Tornando a me, il tizio mi stava sfuggendo. Qualche finestra si illuminò, come anche gli altri arrivarono con le loro macchine e si radunarono davanti. Anche in maniera un pò caciarona. A quel giro, non sarei stato il responsabile del macello, e la cosa mi rincuorò, nonchè strappò un sorriso.
    Guardai loro, salutandoli e inviando un bacione a Valery, poi tornai al tizio del cane.

    E' la 22esima questa, giusto? Mi scoccia disturbarla, mi chiamo William, William Anderson e sono uno stagista presso il Daily .. posso farle qualche domanda veloce??
    praticamente lo dissi inseguendolo, col ditino alzato in cerca di attenzione
    le rubo solo un minuto, Giuro!! dissi con una mano sul petto e l'altra in alto, solennemente. Ero ancora a distanza di sicurezza, ma non avevo alzato troppo la voce per non fare troppa confusione, visto che già le prime luci si erano accese.

    Ero intenzionato a strappare qualsiasi informazione sapesse, quindi sfoggiai tutto il mio carisma per convincerlo a fermarsi.. e se - FASTIDIOSAMENTE - non ci fossi riuscito, allora avrei optato per cercare nel dettaglio, altre informazioni sul luogo dell'atterraggio, la ringhiera e quantaltro. Poirot era una bella serie televisiva e quel cicciottino VESTITO DA DIO, era un amante dei dettagli.

    Dettagli.
    Dettagli.

    E inoltre si vestiva davvero da Dio.

    - non uso ancora Discipline, per il momento



     
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    nome Jon Trupp
    Descrizione fisica Maschio, 35 anni, testa rasata, veste militare, sguardo a volte assente perso nel vuoto.
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    Abilità [Autorità 1 Intimidazione 2 | Background


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    Un rischio, di certo non calcolato, quello di chiamare a voce il nome di Reyes. Poteva sembrare un cane smarrito? il nome era particolare e non il classico che ci si potesse aspettare. Ma in qualche modo dovevano trovarlo e andare direttamente a bussare alla porta della casa in cui era successo il fattaccio non gli sembrava la soluzione migliore. Clarence aveva chiesto discrezione, forse era stato un errore chiamarlo. Reyes non manca di farglielo notare e, non appena adocchiato, Jon smetterà immediatamente di produrre rumore per poi seguire quanto gli veniva detto dall'uomo e entrare dalla porta principale direttamente. Cercherà di essere furtivo o quanto meno starà attento alle varie nuove luci che si sono accese li attorno, onde destare meno sospetti possibili. Prima di entrare definitivamente, e socchiuderla come aveva fatto lo stesso Reyes, Jon cercherà di guardare i suoi compagni di Coterie, in caso siano in vista o lo stiano guardando. Se così sarà, farà loro cenno di venire dentro, visto il plurale usato da Reyes.
    < Scusa, ma sarebbe stato più sospetto se mi fossi messo a girare attorno alla casa...>
    Almeno così aveva pensato lui. Jon prese da una tasca dei comuni guanti (niente lattice, comuni guanti di stoffa) e se li mise, pronto a dare una rapida occhiata in giro e cercare qualche dettaglio in più, certo comunque che Reyes abbia già trovato il trovabile.
    < Scoperto qualcosa?>
    Gli chiede, sussurrandogli quelle parole, stava "ripulendo" quindi probabilmente aveva già dato una occhiata approfondita a tutto, Jon doveva ancora iniziare ma sicuramente Reyes poteva condividere quanto scoperto al suo arrivo, sopratutto se aveva poi modificato la scena e "ripulito" appunto. Attenderà informazioni da Reyes prima di mettersi a fare qualcosa, onde evitare di lasciare impronte (magari su pozze di sangue) o fare qualche danno.

     
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    Nome Jacob
    Descrizione fisica E’ un individuo sulla trentina. Magro e longilineo. Una folta chioma nera come la pece gli incornicia il volto squadrato. Due folte sopracciglia sovrastano i suoi occhi, anch’essi neri. Labbra carnose risaltano sul suo pallido viso, sovente increspate in un accennato sorriso talvolta beffardo. E’ solito vestirsi con completi eleganti d’alta sartoria ma non disdegna nemmeno abbigliamento più’ sportivo ma sempre griffato. Sul suo braccio sinistro risalta un Rolex. Un anello di liscio metallo brunito gli cinge l’anulare della mano destra.
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    Carisma 3 | Aspetto 4
    Autorità 2 | Intimidazione 3 | Galateo 2


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    Jacob percorse la strada, silente. Mani che si alzarono al petto andando a chiudere la giacca all'altezza della pancia.Serio e attento seguì a ritroso quelle macchie di sangue fino ad avvicinarsi alla villetta a schiera. Una voce, la voce di Jon attirò la sua attenzione e vide quest’ultimo guardare in direzione della finestra infranta prima di dirigersi verso la porta d’ingresso principale e sparire dietro di essa. Si avvicinò alla finestra in questione indagando con lo sguardo in cerca di qualcosa che potesse destare la propria attenzione. Si avvicinò a Valery “tutto bene Sorella?[/quote] disse osservandola e increspando la fronte nel vederla vacillare un istante [color=orange]Qualcosa ti ha dato fastidio? Hai notato per caso nulla di particolare? chiese per poi aggiungere a voce bassa "Jon è andato di la’…” indicando con un’alzata del mento l’ingresso principale “come avrai potuto sentire anche tu. aggiunse "Entriamo anche noi.” Le porse il braccio come a volerle fare strada e si voltò in direzione di Arthur per avvisarlo con lo sguardo qualora non avesse visto il compagno entrare e poi si avviò dentro la villetta.

     
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    Approfittai subito della cortesia del caro Jacob quando mi porse il braccio nulla di importante, ho solo preso effettivamente coscienza che addirittura qui possiamo essere in pericolo e, per dar ragione al mio dire, osservai verso la casa. intanto il mondo continuava ad essere ai miei occhi fin troppo definito. Se mi concentravo su un albero mi sembrava di poter contare le zampette delle formiche in movimento sulla corteccia, mentre in cielo le stelle erano quasi raddoppiate. Strizzai gli occhi, cercando di dare il giusto tempo alla mente per capacitarsi della sensazione, sfruttando il sostegno del mio compagno ancora per il tempo necessario. Decisi dunque di seguire i due maschi e sostenerli con le mie abilità dobbiamo andare a prendere informazioni in zona parlando con i passanti, che ne pensi? Qui non mi pare ci siano negozianti

    ma a Manhattan degli anni '90 ci sono le videocamere di sicurezza? Altra cosa, attorno a noi, oltre quello che hai visto, ci sono per caso negozi o cose simili?
     
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    nome Arthur Graymoor
    Descrizione fisica Uomo alto e allampanato, 38 anni apparenti. Aria spesso annoiata ed espressione quasi perennemente accigliata, come se le cose non fossero al giusto posto.
    Carattere Architetto
    Carisma 3 | Aspetto 2
    Abilità Intimidazione 1 Galateo 2 | Background Fama 2, Status 1 Prestigio di Clan 1


    Quest Humanity


    Arthur rispose all'interessamento per un tour delle sue creazioni con scarso entusiasmo:

    Chissà, una notte di queste...

    Si era reso conto che quando era stato in vita, non sarebbe mai tornato e rivedere i suoi vecchi progetti. La mente rivolta al futuro preferiva lasciare ciò che era stato realizzato, al passato al quale apparteneva. In quella condizione, invece, il passato era tutto ciò che rimaneva.

    Lasciò i due Ventrue allontanarsi insieme, a cercare testimonianze tra le persone. Lui preferiva parlare con gli edifici. In particolare, quella finestra infranta sembrava poter essere davvero eloquente, e per raggiungerla avrebbe dovuto passare da dentro.
    Senza esitare raggiunse Jon, a cui rivolse un cenno con la testa.

    Buonasera.

    Salutò Reyes, e restò ad ascoltare la risposta alle domande di Jon. Mentre Reyes parlava, si sarebbe spostato all'interno dell'abitazione, verso la stanza con la finestra infranta, per fare autonomamente le sue valutazioni sullo stato delle cose e gli indizi da trovare.


     
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    Corey raggiunse l’anziano col cane. Aveva toccato le corde giuste, perché al solo sentire del Daily l’uomo si fermò e apparve un attimo – ma solo un attimo – più collaborativo.

    Va bene, va bene…

    …Un minuto soltanto però.


    Se non altro, Corey era riuscito ad avere la sua attenzione.


    *
    **
    ***
    **
    *




    Gli altri entrarono in casa e si ritrovarono in un grande open space di circa dieci metri per cinque, quasi interamente bianco, compresi gli arredi. Sulla sinistra una zona salotto con divani e poltroncine, al centro la tromba delle scale (verso il piano superiore e verso il seminterrato), sulla destra il tavolo da pranzo e l’angolo cucina, in fondo al centro un piccolo ambiente separato da una porta. L'illuminazione era bassa, e proveniva da due piantane agli angoli opposti dell'ambiente.

    Arthur, che conosceva bene la struttura di quelle case, capì immediatamente che quella casa aveva subito una profonda ristrutturazione: tutti i muri non portanti erano stati abbattuti e della disposizione originaria erano rimaste solo le scale – anch’esse ritoccate. Lo stile minimalista degli ambienti e degli arredi diede al Toreador la certezza che quella casa aveva subito un intervento da parte di un architetto di interni, anche di un certo livello.

    Reyes, aria visibilmente scocciata, li fece entrare per poi richiudere la porta dietro di loro.

    a32a45a140b0016d3bfadc764cea3ef9

    nome Reyes
    Descrizione fisica
    Uomo di mezz'età, sovrappeso, casacca da cacciatore e occhiali dalle lenti gialle. Riservato e dai modi professionali, ha un'aria rassegnata, quasi stoica, dipinta sul volto.
    Carattere Critico
    Carisma 2 | Aspetto 2
    Abilità Intimidazione 1, Galateo 1 | Background


    Quest Humanity


    CITAZIONE
    < Scusa, ma sarebbe stato più sospetto se mi fossi messo a girare attorno alla casa...>

    L’uomo non sembrava per nulla impressionato e non perse tempo a rispondergli:

    Attorno dove scusa? La casa ha una sola facciata…

    Poi, vedendolo indossare i guanti, disse con espressione un po’ sorpresa:

    …Bravo, non si è mai troppo prudenti.

    CITAZIONE
    <scoperto qualcosa?>



    Reyes rimarcò un po’ acido:

    Non è compito mio. Tuttavia…

    L’uomo sospirò e fece uno strano segno con la mano, invitandoli ad avvicinarsi alla zona cucina: per terra c’erano i corpi di un uomo e una donna – questa già sistemata dentro un borsone. Reyes completò la frase assumendo un tono più neutro e professionale:

    …Alcuni dettagli sono evidenti.

    Così dicendo si piegò sul corpo della donna, visibilmente esangue e con due piccoli fori rossi sul collo. Il volto era distorto da un’espressione difficilmente decifrabile, a metà tra il godimento e l’orrore.

    Stessa cosa poteva dirsi dell’uomo.



    Valery notò un altro dettaglio: il viso della donna, benché distorto da una smorfia, aveva qualcosa di familiare. Val aveva già visto quella donna, ma al momento non riusciva a ricordare in che contesto.

    Arthur si era avvicinato alla finestra sfondata: dal fatto che i frammenti di vetro caduti dentro fossero molti meno di quelli caduti esternamente, era evidente che chi l’aveva sfondata l’aveva fatto da dentro verso fuori, e non il contrario. Per provare a capire di più, però, Arthur avrebbe dovuto toccare il vetro insanguinato, rischiando così di tagliarsi.

    Il resto avrebbero dovuto scoprirlo da soli, e in fretta.



    2021-04-15 06:26:35 Corey rolls 6 dice to Carisma + Recitazione (Diff 8) 8,4,8,7,1, 10 [2 successes]



    @Valery: nel 1991 le telecamere esistono ma sono decisamente più rare, in generale le trovi solo nelle banche, nelle carceri e in posti di massima sorveglianza, non certo in una zona residenziale come questa.

    Come detto siete in una zona residenziale, quindi i negozi sono pochissimi, da qui non ne vedi e probabilmente se ci fossero a quest’ora sarebbero chiusi. (Non è zona di 24 ore e simili).

    Per tutti: avete un numero di round limitato, ma non vi dico quanti esattamente. Nel vostro post, dichiaratemi 1 Azione per round.

    Ordine libero.
     
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51 replies since 10/4/2021, 12:43   1060 views
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