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Louise piegò la testa poggiandola sulla porta, piegata dal dolore. Solo loro due! Gridò con voce rotta, non facendolo arrivare al tre. Solo Kamilah e Michelle! Ma non diranno niente, te lo giuro!
Sentiva il pulsare di lei nella presa, il cuore veloce come quello di un fringuello.
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Molto bene. commentò mentalmente, senza nulla temere. Hagos aveva già preventivato ogni cosa. La verità era infine fluita dalla bocca della bagascia alle sue orecchie, rivelando la presenza di un ulteriore testimone.
Una delle ragazze di Kamilah, con ogni probabilità. e a giudicare dal colore del derma, la madre citata poco prima del piccolo bambino dal Ghiberti strangolato.
Occorrerà agire in fretta. concluse il vampiro. la sua testa si avvicinò all'orecchio della donna.
Grazie per la collaborazione. sibillò con tono neutro nel suo orecchio. Ecco il dono di Kamilah.
Addio Louise.
E senza attendere risposta, Hagos inflisse una rapida e precisa coltellata alla base del collo della donna.. -
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La lama si conficcò di sbieco tra clavicola e spalla, affondando dolcemente fino a quanto non incontrò chissà quale osso. Dalla ferita fiorì un gorgoglio di sangue arterioso che macchiò la mano del vampiro e il muro di fronte, sospinto dai febbrili battiti del cardio. Quando la ragazza tentò un grido, o anche solo una semplice reazione le scappò nulla più di un catarroso tossire. Aveva la gola piena di sangue, così le labbra. Scendeva giù fino al mento, mischiandosi alle lacrime.
Tentò di scalciare, ma Hagos la sentì cedere e pesare. Le gambe le avevano ceduto. I suoi ultimi gesti furono di alzare una mano verso il buco alla base del collo e poi abbandonarsi, sfiorando il ventre nemmeno accennato...i suoi ultimi sentimenti furono pentimento, e infinita paura.
Louise morì tra le braccia del Becchino, anima tra tante. Solo un evento da osservare, e catalogare.
Trenta, quaranta secondi di pace. Di studio. Poi un improvviso sbalzo, come mancato battito. Il frammento di Macuahuitl nella sua borsa sembrò tremare a tempo con lo stesso Ghiberti, che percepì distintamente la Cosa incrociata nelle strade. Violenta come non mai, affamata come pochi, anticipata dal Profumo di sangue e seguita da un lamento basso...di molti.
Fu allora che Hagos comprese: tutto il dolore e il sentimento che tanto la morte, quanto la vita creava non svaniva nel nulla, non transitava completamente oltre il Velo, giù nella Tempesta. Ma rimaneva nell'aria, suppurandola come una spora nociva che appesantisce il respiro. Ogni azione lasciava una traccia nel mondo, resti di vite spesso buttate nel dimenticatoio. Adesso quel piccolo appartamento era colmo di dolore e paura, di...entropia.
Ed era per quello che aveva percepito l'essere minuti addietro, quando aveva tentato di comprendere il Velo. Tutto ciò era collegato al Guanto...era il vento che lo trainava, la burrasca che lo strappava.
Per lo studioso fu una rivelazione, di quelle che lasciano a bocca aperta. Proprio lui, che poteva percepire con così facilità le catene e il Velo grazie alle arti della sua Famiglia non si era mai reso conto di una simile sottigliezza. Fuori dalla mera accademica, lontano dai dettami dei più comuni Negromanti si stagliava un mondo di percezioni diverse, fatto di vera sostanza.
Ma non era il solo a percepire quella nuova realtà. La Cosa, l'Evento si stava avvicinando attirato da ciò che aveva combinato in quella casa. Doveva decidere cosa fare, prima che quel malevolo Profumo lo catturasse di nuovo.
Andarsene o rimanere? Sopravvivenza o Conoscenza?SPOILER (clicca per visualizzare)Ti spiego alcune cose in pvt. -
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La morte, nel suo sacro e indistinguibile calare, aveva portato infine un momento di quiete nella mente del Ghiberti. Egli, padrone della verità Ossium, non aveva fatto che un singolo cenno di dissenso quando il sangue aveva toccato la sua mano e il pavimento.
Devo seriamente dedicarmi agli studi anatomici. commentò, allontanandosi dal corpo sanguinante, ormai morto. Non è possibile fare ogni volta questo casino.
I suoi argomenti erano praticamente finiti. Nulla lo teneva ancora in quella casa. Ed infatti Hagos Ghiberti, sazio della fame di morte per quanto i suoi doveri lo obbligavano, si concesse un respiro. Finto, artefatto e forzoso come tutti. Quasi fosse un modo per scaricare una tensione inesistente.
Tutto era andato per il verso giusto. Tutto sembrava muoversi per le strade da lui percorse.
Ed in quel momento di rilassamento, quando lentamente iniziava ad estrarre dalla borsa il sacco, la reazione violenta della Macuahuitl lo colpì con l'impatto di un martello.
La sua mente, aperta e deduttiva a quanto stava accadendo in quel momento, lo aveva portato a una sfolgorante scoperta. Una realizzazione ben distante da quei semplici "giochi" che realizzava con l'ausilio del Cenotafio, non al suo livello.
L'essere che aveva percepito poc'anzi esisteva.
Il profumo inenarrabile e antico che i suoi sovrumani sensi avevano percepito non era un singolo fuoco, fisso e locato in un punto in cui il velo poco spesso facea filtrare l'odore.
Era qualcosa di più. Un rantolo antico di una creatura vera e propria. Un'essenza forse, predatrice e autocosciente, capace di nutrirsi di morte. Forse autogeneratasi da quell'incidente di Storyville... se non direttamente responsabile di averlo causato.
Le realizzazioni furono ingenti, e in quel momento il doppio sangue si sorprese con le mani sulle tempie quando riaprì gli occhi. la deduzione era stata improvvisa, e ancora fremeva nel suo cerebro non morto.
Ma con essa, la grande consapevolezza di insieme lo aveva raggiunto.
La creatura si nutriva dell'entropia rilasciata dall'anima che spirava. Poco importava se la morte violenta generava un soldato per la corte del sangue. Qualunque cosa si stesse avvicinando, era oltre le sue semplici capacità.
Parlarci non ha funzionato prima, e credo fosse solo di passaggio. Che venga direttamente qui a nutrirsi potrebbe comportare un numero incredibile di varianti.
Ma se è un predatore vero e proprio, questo vuole anche dire che non si sposterà.
Che lo potrò ritrovare.
Ritrovare...
Con fare deciso, Hagos si rialzò in piedi. Il piglio di chi era di fretta lo aveva animato. Doveva uscire velocemente dalla casa, dalla zona di caccia. E doveva farlo in fretta.
questa devo annotarmela. si disse, mentre senza troppo sentimento stendeva il sacco con l'ausilio dell'aria e si apprestava a recuperare il cadavere del piccolo impiccio nella cassettiera.
ho poco tempo.SPOILER (clicca per visualizzare)Allora:
con fare rapido io infilerei il nano e Louise nel sacco (che ricordo aver preso proprio a dimensione cadavere quindi almeno in questo non dovrei perdermi a ripiegarla come un foglio o che so io), darei una veloce chiusa al sacco con il nastro adesivo e poi prenderei la scala di servizio.
Per quanto il sangue di Louise sia impossibile da pulire nei pochi secondi che mi rimangono, cerco di non lasciare altre tracce del mio passaggio. Quindi non calcio via ninnoli o giocattoli presenti, cerco di non spaccare niente etc.
All'uscita mi calerei il passamontagna sul volto per sicurezza.. -
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Messi i cadaveri nel sacco e nastrato il possibile per evitare perdite il vampiro, nascosto dal passamontagna, aprì la porta d'ingresso e imboccò le scale esterne, diretto verso la strada.
Una delle luci che illuminava la scala sfarfallò infastidita, e scoppiò. Stessa sorte toccata alle luci attorno, che si spensero come lucciole invernali.
Finite le scale si ritrovò dove poco prima aveva controllato la palazzina.SPOILER (clicca per visualizzare)Mi fermo qua, così mi dici se vuoi adottare altre accortezze, che strada/direzione prendi etc.. -
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Muoversi attraverso il territorio di caccia di un predatore simile poteva essere una sensazione nuova per il becchino in fuga.
Non appesantito (non molto) dai cadaveri che si portava via, venne allarmato dalle luci scoppiate. Il segno che qualcosa di grosso si stava avvicinando.
La paura non faceva parte del suo codice morale, non più. Temere la morte voleva dire sbagliare.
Ma considerando i pochi mezzi a sua disposizione e l'impellente fretta, il vampiro avrebbe preferito di gran lunga disquisirne in successiva sede, magari con l'ex mentore più navigo ed esperto.
Roberto, sono certo, apprezzerebbe questa visione oltre il velo. rifleteva, mentre si allontanava dall'appartamento.
Non poteva attardarsi. Troppo tempo era già stato speso, e troppe energie non potevano essere buttate per quello che pareva un lavoro libero e pulito.
Si ricordava della ronda di polizia, ma così notò anche che le luci scoppiate giocavano a suo vantaggio esclusivo.
E così dicendo si ridiresse per la strada id vicoli imboccata all'andata.SPOILER (clicca per visualizzare)Se le luci scoppiano mi fanno dei bei coni di buio. Supero la strada sfruttandoli e mi reinfilo per vicoletti. quando sono nei pressi dell'auto mi sincererò di togliere il passamontagna.
Se il carico di Louise e Nano fosse troppo, appena sono nei vicoli approfitterei del primo momento di quiete per scaricare Winston tra i rifiuti. altrimenti ciccia e via come un'anguilla!. -
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Districandosi ancora una volta tra viuzze e ronde, e stando ben attento a prendere la direzione contrario a quel Profumo di sangue il Ghiberti riuscì a tornare alla macchina, parcheggiata al limitare di quel quartiere disastrato.
Una volta messo il particolare bagaglio al sicuro poté mettersi alla guida, e allontanarsi una volta per tutte da quel pericolo.SPOILER (clicca per visualizzare)Fatto dei tiri di furtività (difficilotti visto il bagaglio ingombrante, anche se non pesante per te) e di sesto senso. Superati entrambi, ti permettono di startene lontano dalla zona di influenza dell'evento ma anche di evitare delle pattuglie.. -
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Tutto come programmato.
Hagos, compiaciuto di quello che aveva ottenuto e dei pochi ostacoli incontrati.
Rimessosi al volante si trattava soltanto di stabilire l'ordine per concludere il lavoro.
Avrebbe raggiunto la Cattle Company, nella sua comoda periferia lontana da occhi indiscreti.
Avrebbe spogliato i due cadaveri avvalendosi dell'affilato coltello, e con la stessa lama avrebbe mozzato la mano destra della donna.
Il post mortem non importerà nè a Kamilah, nè tantomeno a Louise. bofonchiò.
Quindi avrebbe proceduto a sfilettare lembi di carne, per attirare i maiali su entrambi i corpi.
E a quel punto li avrebbe abbandonati alla mercè delle stesse bestie.
l'allevamento a cielo aperto avrebbe cancellato quel minimo di prove sui due corpi, che poi sarebbero diventati solo due anonimi cadaveri nel mucchio dei mille scomparsi di NOLA.
I maiali avrebbero mangiato.
La mano invece sarebbe stata poi avvolta nelle vesti di lei prima e nel sacco poi, per limitare la diffusione dell'odore. quindi sarebbe stata consegnata a Micheal in persona. Hagos non aveva compreso a fondo i riti intimidatori della mano nera, ma sapeva come fare un lavoro che avrebbe compiaciuto poi Micheal.
Immagino che poi la darà a Marco. Se ho intuito cos'è successo a inizio serata, ci terrà i testicoli.
Accese il motore.
Partì.SPOILER (clicca per visualizzare)faccio quanto detto, per poi muovermi al porto, dove potrei trovare i miei contatti contrabbandieri.SPOILER (clicca per visualizzare)A seguito di una vocale fatta con il master, Hagos ha conseguito un contatto con un elemento fra le sue influenze. il soggetto (Leeroy) ha avvertito Hagos di un cambio al vertice nel sindacato dei portuali. Non è più McConaghy (e quindi tale Ettore) a gestire tutto e quindi a imporre i blocchi, ma è un avvocato di cui hagos non ha un nome ma un'accuratissima descrizione (indiano importato).
Grazie alle sue influenze Hagos organizza un salvacondotto per cugini e seguaci più o meno vari all'indomani sera, in modo tale da ottenere quanta meno resistenza possibile. Poi offre al suddetto Leeroy di portare un messaggio a McConaghy. 50 dollari per lo stessoe se viene parlare con lui in nottata, nello stesso pub, privatamente e con il suo capo Ettore. Nessuna info aggiuntiva, Hagos è sicuro che McConaghy capisca al volo.
Fatto questo, si alza e va a raggiungere i suoi cugini che lo dovrebbero aspettare per fare il punto della situazione...
Edited by Hagos Ghiberti - 2/9/2021, 14:57. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Hagos continua qui.
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