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La Galleria Sutton è una delle vecchie eccellenze della Big Easy, con una gestione familiare che va ormai avanti da più di un secolo. La Sutton rappresenta numerosi artisti, siano essi locali, nazionali o internazionali. La si può trovare nel quartiere Francese, in Royal Street.
L'ingresso della galleria è molto semplice, d'altri tempi. Un'insegna in legno laccato appesa sopra alla porta, quattro ampie vetrate da cui si possono adocchiare le ultime opere in vendita ma anche un curioso scorcio degli interni, ben più ampi di quanto si potrebbe inizialmente pensare. Basta qualche passo oltre la soglia per accorgersi che la galleria si allarga di molto all'interno, con le sue due ampie sale solitamente riservate per presentazioni di nuovi artisti e mostre collettive, il piano superiore con soppalco dove vengono tenute le opere più preziose, e anche i laboratori di restauro sul retro della galleria. Questi ultimi vengono solitamente preclusi al pubblico, ma non è raro vedere qualche giovane artista cittadino farvi la spola nel tentativo di "rubare con gli occhi" un po' dell'esperienza gelosamente costudita dalla Sutton.
A dispetto delle apparenze la Galleria non ospita solo quadri, ma ogni genere d'opera d'arte e ogni stile in voga tra gli artisti e i mecenati di New Orleans. Contemporanea, Barocca, Futurista, Gotica, Bauhaus. Opere in rilievo, sculture dal tono classico o art-deco. Tutto è ben accolto, celebrato e unito nell'Arte.SPOILER (clicca per visualizzare)@julius: continua da qui
dopo essersi lasciato abbandonare poco indietro dal taxi, raggiungere la galleria Sutton non fu' nemmeno troppo elaborato come compito. Julius notò immediatamente un discreto fermento nell'aria, mentre si approcciava alla stessa. Non era solo la movida solita, anzi: leggermente maggiore rispetto al solito, quasi ci si preparasse a un chissà che evento.
All'esterno della galleria, parcheggiato ignobilmente, un furgoncino nove posti sembrava impegnare l'accesso del pubblico, e dei faccendieri si stavano sudando la paga portando dei voluminosi cassoni all'interno della stessa.
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Dopo una mirabolante serie di doppi cambi d'abito, noiosi tallonamenti in auto e un fugace svicolare tra le vie più turistiche della città era finalmente arrivato nella parte più a nord del Quartiere Francese, a poche traverse di distanza dalla galleria Sutton. Prima di uscire dal taxi si levò occhiali e cappello e si rimise giacca e cravatta, poi lasciò il dovuto al tassista.
Aveva fatto del suo meglio per levarsi di torno eventuali curiosi, ma non poteva certo esserne totalmente sicuro. L'unica cosa che poteva fare era di tenere la guardia alzata, e proseguire con la serata.
Sulla via della Sutton notò movimento, e non solo negli operai. Più persone del solito giravano per la via, adocchiando la galleria e portando il Brujah a fare altrettanto. "Una mostra?" Si chiese, cercando nelle vetrine eventuali locandine per un evento e tentando di capire se al momento l'ingresso principale fosse chiuso.
Tagliò poi le distanze con uno degli operai di ritorno verso il furgoncino, per fargli qualche domanda. Scusa se ti interrompo mentre lavori... Un largo sorriso, di quelli che ormai la gente non fa più agli sconosciuti. Sai se alla galleria ci sarà qualche evento o mostra in particolare? Ho notato la calca di curiosi.SPOILER (clicca per visualizzare)la targa la mando a Rebecca così che mi faccia un controllino, se non si può/preferisci di no mando a Carlos.
Edited by Shaitan - 8/3/2022, 00:39. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)l'ignobile problema di avere degli amici deve finire Julius, questo è certo. comunque Carlos lo può aggiungere alla lista di cose da fare. Non è proprio il suo campo, ma può provarci.
L'uomo interpellato da Julius, un nero sui venticinque anni con un caso terminale di capelli di merda parzialmente occultati da un berretto, sembrò non essere scontento della cortesia di Julius.
Tuttavia, per quanto uomo di fatica della galleria, non aveva molto di che dirgli.
eh? ah boh, ma che ne so. Immagino, visto che ci stanno a far smontare il carico del magazzino da questo pomeriggio. Ma non è che ci dicono che eventi ci saranno o meno a noi, ahah.
Del resto era anche difficile verificarlo da fuori. La galleria aveva belle insegne esterne per indicare gli eventi che occorrevano al suo interno. Ma in questo momento le locandine indicavano date precedenti, o erano già state ripulite dei vecchi annunci.
Comunque l'ingresso sembrava ancora libero, almeno a giudicare da quel paio di civili che scartarono il camioncino a destra e si infilarono all'interno tranquilli e sereni.
Gli operai parevano fare un ingresso comune e poi portare le loro casse in una sala sulla destra, sorvegliata a vista da un modesto energumeno incravattato, mentre i curiosi e gli intenditori d'arte potevano raggiungere la sala principale, da dove si poteva comunque notare l'illuminazione accesa e qualche opera ancora in esposizione.. -
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Allora darò un'occhiata all'interno. L'annuire lieve, poi il distacco. Grazie e buon lavoro! Lo salutò e si diresse verso l'interno della galleria, sfoggiando lo sguardo proprio del curioso e puntando alla sala aperta.
Un primo guardarsi attorno, per prendere sia dimestichezza con la Sutton che cercare di scorgere qualche viso conosciuto tra i ranghi delle Rose.
Alla sala sorvegliata solo un lieve accenno, mascherato in mezzo allo studio delle tante opere esposte.SPOILER (clicca per visualizzare)Perdona sia l'attesa che l'azione risicata. Sono mai stato alla galleria, magari anche da ghoul? Conosco chi se ne occupa, che sia vampiro o semplice asservito? Questo in modo da sapere a chi rivolgermi.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)La galleria Sutton è un posto che il tuo sire e precedente Domitor non era solito frequentare. Alla fine te ne ha anche parlato, ma sai quello che sanno tutti: è un luogo di ritrovo di toreador relativamente giovane, nella quale il potere è molto ridotto dall'assenza di un primogeno.
Sai tuttavia che ci sono regole di pax da rispettare e che ci sono anche umani.
A gestirla, solitamente, è un ghoul e un servizio di sicurezza non informato. Il ghoul, al momento, non è a vista.
Superare l'ingresso non si rivelò di nessuna difficoltà, per julius, ma per quanto i volti oltre la porta sembravano familiari, nessuno dei presenti aveva un vero e proprio nome risuonante in testa.
Le luci accese e i muri chiari permettevano una distinta illuminazione della sala. circa una dozzina di persone camminavano tranquillamente tra le opere, perdendosi in discorsi di chiara natura futile. Solo un paio di elementi se ne stavano in disparte: Un uomo massiccio sulla trentina, chiaramente posto a sorvegliare la sala e una ragazza sui tardi vent'anni, dall'abito elegante e dall'aspetto spigliato.
Oltre alla sala una porta con un cartello "ingresso del personale" e una porta per i bagni.. -
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Ancora un leggero vagare, più sui nomi degli artisti esposti che sulle opere vere e proprie. Dei vari addetti presenti nessuno dava l'idea di essere il curatore della Galleria Sutton, ma tra i due decise di avvicinarsi alla giovane in disparte.
Signorina. Quando fu a qualche passo dalla donna. Posso disturbarla con una domanda? Schiuse un sorriso furbesco, per non farsi relegare a semplice turista incuriosito. Il curatore della galleria è presente stasera? Lieve divagare della destra, a riempire la pausa, l'interrogativo. Avrei piacere di parlarci, sempre se possibile.. -
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La donna davanti a Julius attraversò un paio di passaggi attraverso lo spettro emotivo razionale mentre metteva a fuoco Julius.
Dalla sorpresa (ma chi cazzo è questo?) passando per lo straniamento (ma perchè lo chiede a me?) fino a farsi tuttavia irretire dal modo garbato e dalle parole gentili. Non abbastanza da lasciarsi andare completamente, ma quantomeno da rispondere con ricambiato garbo.
beh, non lavoro esattamente qui ma... vediamo... la signorina Sutton era qui nella sala, stava disquisendo delle opere esposte di Saffilon. un'ultima occhiata, prima che vengano portate via... emise un delicato sospiro di tristezza velata.
Invero molto triste rispose alle spalle di julius una voce molto più matura e impostata. Lì, avvolta in un elegante tailleur scuro, la signora Sutton era comparsa alle spalle dello zelota, esattamente come la ricordava all'epoca del loro ultimo incontro accidentale quando ancora entrambi erano mortali.
tuttavia Mounsier Saffilon ha esposto per ben due settimane, e ora ci deve lasciare per affrontare il pubblico a baton Rouge. da lì poi, se avrà successo, gli si apriranno molte porte.
Un sacrificio che dovremmo fare con dolore, ma ne varrà la pena per spronare la sua creatività concluse.
La ragazza interpellata da Julius era rimasta ammirata dalle affermazioni -eleganti, per quanto banali- della donna, che ora dedicava un po' del suo tempo a rimirare l'opera davanti a sè, prima di entrare nell'orbita del cainita.
Buonasera signor... aspettò un istante, increspando un sorriso di circostanza. mmmh... sento che dovrei conoscerla, eppure ora come ora.... -
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Ah, pardon. Una leggera scusa per la gaffe, dopodiché accantonò un attimo la ragazza per concentrarsi sulla voce alle sue spalle. Si girò per guardare meglio la Sutton e ricavò un sorriso curvo dal sembiante incuriosito, riconoscendola nonostante gli anni trascorsi.
Julius Deschain. Si presentò. Effettivamente ci siamo incontrati non pochi anni fa, se ben ricordo non eravamo qui ma allo Sheraton Hotel. Un dettaglio da poco, che però avrebbe potuto farle intendere molto. Non essendo un abitué della sua galleria non abbiamo avuto molte altre occasioni per incontrarci Cenno del capo, poi guardò un'opera appesa alla parete. Non sapevo che quest'oggi ci fosse una mostra -ammise, con un lieve strascico mascherato da impaccio-, spero comunque di poterle rubare un po' del suo tempo e, perché no, della sua arte.
Edited by Julius Deschain - 20/5/2022, 15:02. -
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il sorriso sagace e caloroso della signora Sutton non mancò comunque di quella dose circostanziale di buone maniere. e la stessa curatrice della galleria tinse il suo volto sostituendo la curiosità e la sorpresa a un ben più conviviale approccio. ma le pare, signor Deschain. Avevo soltanto il nome sulla punta della lingua, e non me ne voglia se non sono stata veloce abbastanza.
Porse la mano con gentilezza allo stesso, mentre con controllo volse lo sguardo appena verso la ragazza. mia cara, continueremo più tardi. Continua il giro, non mancherò di raggiungerti. apostrofò. La ragazza, recependo l'invito cortese della padrona di casa, si mosse scartando Julius di lato, facendo soltanto un cenno di saluto.
come dicevo... questa sera c'è soltanto una chiusura di una mostra. l'inizio della prossima sarà molto...
esclusivo.
Ma ciònonostante conta l'oggi. e oggi posso dedicarle più che volentieri qualche minuto. si rivoltò verso l'opera che Julius aveva appena scrutato, ne rimase ammaliata per qualche estatico secondo e infine tornò sul non più ghoul Allora, signor Deschain... a che devo la cortesia della visita?. -
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Strinse con leggerezza la mano della donna, senza però levarsi il guanto che era solito portare. E quando la ragazza venne mandata via con garbo dalla gallerista Julius le sussurrò un leggero ringraziamento.
Mi chiami solo Julius, la prego. Cordiale, con liscio proseguo. Sono nel bel mezzo di uno studio, se così si può definire. Uno studio della nostra città, dei luoghi più importanti e significativi e dei protagonisti che hanno scolpito la Big Easy. La galleria Sutton esiste da molto tempo, e so che ha spesso avuto un ruolo centrale e un'importanza rilevante, che voglio documentare.
E' per questo che sono qui. La storia va ascoltata da chi meglio la conosce, signora Sutton.. -
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tentennando sui lineamenti dello zelota, la Sutton espresse un delicato cenno di assenso. felice di sentirlo. Non ha sbagliato del resto. volse quindi le sue attenzioni alla volta della galleria, scrutandone il soffitto con aria nostalgica, quasi quelle travi a vista rivelassero i segreti della struttura.
Deve sapere Julius, che la la galleria della famiglia è stata la principale destinazione per l'arte a New Orleans per più di 100 anni. sebbene sia stata riconosciuta solo nel 1911 come struttura reale ha visto la sua nascita ufficiosa qualche anno prima del 1900, ed è diventata il fulcro dell'arte locale e nazionale nel 1948, grazie a generosi interventi dei nostri mecenati. Oggi, la galleria Sutton rappresenta numerosi artisti non solo locali, ma anche nazionali e internazionali. Ci dedichiamo all'arte fisica, ma anche alla poesia e alla letteratura...
Il candore e l'entusiasmo con cui rovesciava su Julius quelle informazioni, probabilmente ripetute decine di volte a decine di astanti, tradiva un ingenuo piacere nella propria posizione, ma anche un certo, legittimo riserbo a parlare di informazioni più dettagliate e probabilmente legate al popolo della notte. Informazioni che se non ricordava male, lo zelota poteva dare per certo essere in possesso della donna, dal momento che la signora era stata ghoul da molto prima dello stesso.
mi segua aggiunse, dopo qualche presentazione ancora sugli artisti più recentemente esposti il mio ufficio è da quella parte. così mi dirà meglio di che informazioni posso meglio adornarla.. -
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Il Sapiente seguì, o meglio accompagnò il racconto della ghoul con un interesse strutturato, leggeri cenni del capo e sguardo fisso, all'apparenza catturato. Ecco, su queste ultime sono già un po' più ferrato. Ammise quando la Sutton parlò delle altre arti. Non quanto vorrei, non sono certo un professionista ma tento.
Si accodò a quanto snocciolato sugli artisti in voga, e poi la seguì in un luogo più appartato. Molto gentile, grazie. Facendosi guidare nei meandri della Galleria.. -
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Superata la modesta ma adornata sala di esposizione, Julius venne condotto dalla "donna di casa" lungo il lato opposto dell'ingresso, sino a giungere a una porta di vietato l'accesso al personale.
Lì, con l'ausilio di un badge passato a fianco di un impercettibile lettore di carta, finemente mimetizzato in un incavo del muro, aprì la porta e fece passare lo zelota attraverso una zona decisamente più... spoglia.
Mura bianche illuminate di luce al neon che conducevano in quello che pareva più l'anticamera di una zona di uffici, oltre il quale si potevano notare una sobria macchinetta del caffè e tre porte in legno laccato nero. da quella posizione la signora Sutton scivolò verso la prima porta sulla sinistra, aprendola e invitando con eleganza il vampiro a entrare.
dopo di lei, Julius aggiunse, melliflua ma già qua le nostre chiacchiere sono molto più private.
Superò la scrivania, e fece per accomodarsi, non prima che lo avesse fatto il vampiro stesso.
dunque... Julius. che posso fare per lei quindi?SPOILER (clicca per visualizzare)Uffici di design senza grosse finestre laterali pare non ne facciano più. fai conto che è una stanza chiusa. ha dei condotti di aerazione e una modesta finestra di quelle alte e strette.. -
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Accodatosi alla ghoul finì in una zona da addetti ai lavori, che studiò con vispo interesse sin da quando Marianne usò una card magnetica per l'accesso. "Beh, sono messi piuttosto bene sul lato sicurezza. Alla Factory usano ancora le assi da inchiodare alle entrate..."
Quando entrò nell'ufficio della gallerista si concesse una leggera, ma panoramica occhiata dell'ambiente. Elegante, di rappresentanza. Ben diverso dal suo studio, caotico e vissuto. Si sedette accennando un ringraziamento e lasciandole inizialmente la parola, rispondendo solo dopo qualche istante per non mostrare fretta, bisogno.
Le spiego. Tirando fuori un'agendina per appunti a dir poco illeggibili. Ultimamente mi sto interessando molto alla storia cittadina, e come la parte mortale si è avvicendata a quella dei Fratelli nell'ultimo secolo. La parlata si fece già più melliflua, come a spingerla all'interno del discorso. Ci sono dei luoghi piuttosto importanti dove questo avviene più spesso, che sia per caso o volutamente. La Tulane, lo Sheraton Hotel, alcuni storici club blues nel quartiere francese, la Galleria Sutton. Il tono sull'ultima calibrò interesse, importanza. Tutto per l'ego e il pro della ghoul. Mi piacerebbe riportare parte di questi eventi, per valorizzarli e mostrare ai più giovani come la città avanza e cresce, anche quando non in vista.
Le andrebbe di parlarmi della sua galleria, delle personalità che vi si sono avvicendati e dei fatti che più l'hanno resa ciò che è tutt'oggi?SPOILER (clicca per visualizzare)L'obiettivo è giocare sul suo ego, sia personale che riguardante la galleria di famiglia. Farla beare, quindi parlare facendole credere che sia tutto a suo pro. A fine quest con tutta probabilità userò davvero le informazioni non scottanti per pubblicizzare quei luoghi, e voglio usare il tutto come specchietto per le allodole. Tento quindi di apparire fidato, preso dal suo discorso e dalla sua storia per farle credere di avere il controllo.
Quando entro nella stanza attivo i sensi amplificati, udito e vista alla ricerca dei soliti elementi interessanti per poi concentrarmi sul viso e suoi gesti di Marianne, per catturare espressioni o toni contrastanti.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)ho fatto un paio di tiri
Accomodatasi sulla sedia di comando, probabilmente una formalità considerando la società della notte a cui entrambi facevano parte e di cui entrambi palesemente conoscevano la scala gerarchica, la sutton rilassò la schiena sulla seduta e meditò sulle velate parole di Julius. Difficile dire quanto un ghoul di quell'esperienza ed età potesse prendere in considerazione, e di quanto potesse mangiare la foglia sulle vere intenzioni dello Zelota.
Tuttavia la leva sull'ego sembrò avere una certa presa, e le sue labbra si dischiusero rapidamente in un sorriso rapito.
lei mi lusinga, signor Deschain, e lusinga anche questo luogo. Non rimarrò certo da meno a dire che la Galleria Sutton NON rappresenta il meglio del meglio ma... ammiro quando una persona di gusto ci rivolge un complimento.
Senza fermarsi, occhieggiò una foto posta sulla sua scrivania, che la ritraeva con qualche anno di meno, abbracciata a un paffuto ed elegante signore dai capelli grigi. gli occhi saettarono ulteriormente nella stanza, come a rendersi conto di eventuali presenze, o trappole. Ma infine iniziò a parlare. se vogliamo parlare della Galleria Sutton dobbiamo tributare tre grandi nomi. William Sutton, mio padre, benedetto al vincolo a inizio del 1900 e fiero sostenitore dell'arte e della sua diffusione. Il suo domitor, che voi forse ricorderete come un primogeno delle rose all'epoca: Grégoire Fournier che foraggiò il mio defunto padre per stabilire la galleria e fornì le prime opere.
E naturalmente Abel Thomas, sempre una rosa, che ne congegnò la struttura architettonica e ne fece dono per il clan.
Mi perdoni fin da subito se ne parlerò come fosse una cosa mia, ma è per semplificare aggiunse con un sorriso.
come dicevo. la congiunzione del lavoro di queste tre grandi menti fondò la galleria, e ne aprì le porte alla nobiltà del quartiere francese, agli artisti ma soprattutto al beneficio personale del clan. per più di 100 anni siamo stati aperti, abbiamo superato depressioni, crisi, guerre, tsunami e anche attacchi dei nostri nemici... e a differenza di altri ne siamo usciti sempre e comunque indenni.
Le nostre forti doppie mura hanno resistito quando un branco di anarchici ha provato a entrare di prepotenza con un auto nelle nostre sale. sibilò le ultime parole, ricordandole quasi con collera e pronunciando a mezza bocca un mormorato dannati animali. per poi riprendere un tono di conversazione normale La struttura è munita di una cantina isolata e di un sistema di ridirezione dell'acqua che nulla ha da invidiare alle strutture dello sheraton. Le opere esposte sono sempre al sicuro.
Così come abbiamo fornito supporto e accesso alla società a coloro che hanno accettato di portar beneficio al clan stesso ci siamo anche impegnati a fondo per far splendere di fasti e sicurezza questo tempio, votandoci alla causa.
Se ha tempo dovrei anche avere delle foto e dei vecchi ritagli... continuò, sbattendo le ciglia un paio di volte, civettuola..
Galleria Sutton |
