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Nonostante i vari posti di blocco e le pattuglie incontrati lungo la strada, nessuno fermò William, probabilmente la sua auto non destava sospetto. Giunse quindi in pochissimo tempo a destinazione. Come abitudine entrò nel parcheggio interno custodito e vi lasciò l'auto, per poi dirigersi a piedi nell'edificio.
Lecruas non passava il suo tempo in ufficio, anzi... Tutt'altro. Lo faceva solo quando doveva sbrigare degli affari, era una sorta di luogo istituzionale dove contrattare e discutere, accordarsi e raggiungere accordi. Insomma, il fatto stesso che lo avesse chiamato all'appello proprio in quel posto, la diceva lunga a William circa le intenzioni del suo sire.
Non appena varcò la soglia dell'ufficio, notò Jack alla finestra, intento a scrutare il suggestivo panorama notturno.
L'ufficio di Jack era molto confortevole, era sempre sua premura mettere a loro agio i suoi ospiti cosi da favorire la conclusione di possibili vantaggiosi affari.
Evidentemente doveva già essere a conoscenza dell'arrivo imminente del suo infante, dato che la porta dell'ufficio era aperta e che Jack non si voltò sentendolo varcare la soglia.
Ben arrivato William.. Accomodati pure!
Infine si voltò. La sua espressione era come al solito cordiale e amichevole con la sua progenie, eppure William che lo conosceva bene poteva notare una vena di preoccupazione nei suoi occhi.
Ci sono dei recenti sviluppi nei miei affari di cui vorrei informarti.
Detto ciò invitò William a sedersi con un gesto, e si mise seduto su una poltrona di fronte a lui, accomodandosi ed incrociando le gambe. Con la mano destra giocherellava con un antico orologio da taschino.
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Vedendo il proprio sire preoccupato crebbe la curiosità di William ma ora era mista ad un minimo di preoccupazione.
Cosa vorrà dirmi? Cosa lo preoccupa? penso William.
Chiuse la porta dietro di se e salutò il proprio sire
Buonasera Jack, è sempre un piacere vederti.
Velocemente si levo il cappotto e lo poggio sul porta abiti, e cosi fece anche con la propria giacca. Era un gesto che William faceva spesso; quando era ancora un mortale ed era in ballo qualcosa di importante e c'era da lavorare sodo William sentiva sempre caldo e si toglieva la giacca o il maglione che indossava. Ora non sentiva più caldo ma non aveva perso questa abitudine.
William si sedette quindi di fronte al proprio sire e mentre si sistemava in una posizione comoda disse con un tono di voce calmo ed amichevole:
Eccomi qui, posso esserti di aiuto in qualche modo?
Si sistemo quindi i polsini della camicia, era pronto ad ascoltare con attenzione il proprio sire.
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Jack sorrise alle parole di William. Si piegò in avanti, giungendo le mani davanti a se.
Si William... puoi esserlo. Altrimenti non ti avrei chiamato! Eheh
Rispose scherzoso, evidentemente quale che fosse la faccenda che lo preoccupava, non aveva intaccato il suo buonumore.
Seriamente...
Ho investito molto in questa azienda. Azienda che ha vinto molte battaglie e superato sfide impensabili...
Ora...
A New Orleans c'è una sfida che la città sta perdendo, quella per la ricostruzione dopo Katrina.
Tornò a rilassarsi sulla poltrona appoggiandosi con le spalle allo schienale. Mentre parlava agitava la mano destra in aria accompagnando e dando forza alle sue parole.
E l'affare è grosso... Molto.
Eppure pare che nessuno ci si riesca a fiondare sopra. Nonostante si tratti di appalti multimilionari, prospettive di lavoro a lungo termine con annessi possibili contratti di gestione... Insomma, si sa come vanno queste cose.
Sorrise compiaciuto verso la sua progenie.
Dimmi... Secondo te perchè nessuno ha ancora preso il controllo della situazione?
Lo sguardo sembrò divertito, mentre studiava la reazione della sua prole. Probabilmente Jack non voleva perdere l'occasione di valutare le capacità di William.
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William era un uomo di scienza e affrontava ogni problema o questione con metodo, esaminava la situazione, identificava le variabili, definiva le condizioni al contorno e risolveva l'equazione.
Questa volta qli elementi che gli aveva fornito il proprio sire non erano sufficienti per rispondere con certezza, doveva usare il suo intuito.
William alzo leggermente la schiena dalla poltrona ed inizio a parlare: Bhe non sono esperto come te del settore ma vediamo ... disse William accennando un sorriso, e dopo una piccola pausa continuò il proprio discorso
Vedo due possibili scenari, da un lato se tutto il mondo è paese immagino che per fare andare in porto quest'affare ognuno vuole guadagnarci la propria fetta di torta. La cosa che mi domando è ma quante persone ci vogliono mangiare sopra? Disse il Ventrue accompagnando le proprie parole con dei gesti della mano destra.
Oppure c'è qualcuno che vuole tutto il dolce per se e sta ostacolando la chiusura del'affare finché non si farà alle sue condizioni. . Continuò William questa volta accompagnando il proprio discorso con la mano sinistra.
Il ventrue incuriosito e voglioso di sapere altri elementi su questa storia rimase in silenzio in attesa delle parole del proprio maestro. Rimise quindi con la schiena appoggiata allo schienale della poltrona.
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Il sire di William sorrise alle parole del proprio infante.
Hai tirato nel mucchio William, ed hai colpito un pò tutto... Eheh..
In effetti entrambe le tue considerazioni sono in parte vere ed in parte inesatte.
In questa città l'edilizia non è mai stata un settore molto.. come dire, remunerativo. E'una città vecchia, circondata dal mare, dalle paludi e da parchi nazionali. Non ci sono molti posti dove un bravo speculatore possa investire. Anzi, diciamo pure nessuno.
Fino a poco tempo fà c'era poca domanda, e di conseguenza poca offerta. In questa città alla gente piacevano quelle casupole orrende vecchie e traballanti che amavano definire "edifici storici".
Ah.. quanto amavano quelle baracche!
Non c'era verso di far partire un piano di riqualificazione del territorio degno di tale nome.
Sul suo volto apparve un ghigno che presto divenne un'espressione palesemente divertita.
Ebbene, quelle instabili ed insicure baracche sono crollate come fossero di cartapesta di fronte alla potenza di Katrina.
Si piegò in avanti tornando a parlare con le mani giunte.
A distanza di dieci anni, dieci, lunghi, anni... E'ancora tutto fermo. Ci sono intere aree dove bisgnerebbe radere al suolo i ruderi e ricostruire da zero ma nulla si muove. Questo perchè, come hai intuito, ci sono molti avvoltoi che svolazzano sopra quelle macerie. Ognuno a reclamare il proprio boccone, William.
E poi, sempre come hai detto te, ci sono avvoltoi più grandi di altri che vorrebbero papparsi tutto senza lasciar nulla agli altri.
Solitamente queste situazioni si risolvono con la semplice legge del "pesce grande che mangia il pesce piccolo". Ma qui i pesci piccoli si sono organizzati per farsi più grandi, e non ci sono squali abbastanza grandi da sbaragliare la concorrenza.
Insomma, abbiamo passato gli ultimi sette od otto anni in un'impasse, William.
Ora siamo ad una svolta però. Sta per essere istituita una commissione straordinaria per la ricostruzione di alcune aree. Aree che sono proprio quelle di mio interesse. Inutile dire che riuscire a piazzare un MIO uomo su quella poltrona mi garantirebbe esattamente ciò che voglio: una vittoria schiacciante.
Mi segui?
Jack si fermò un attimo, lasciando al suo infante il tempo per capire il discorso. In realtà per William non era la prima volta che parlava col suo sire di quell'argomento, seppur era in assoluto la prima volta che Jack andava cosi nel dettaglio circa quali fossero i suoi obiettivi ed i suoi piani.
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Il ventrue rimase qualche secondo in silenzio, Katrina come scordare quell'uragano, la sua non vita comincio proprio in una di quelle notti in cui l'uragano colpì con violenza inaudita New Orleans. William ripercorse in pochi secondi quei momenti, un velocissimo flashback.
Jack lo aveva salvato da mote certa e gli aveva donato una nuova vita, nuovi poteri, nuovi mezzi per raggiungere i propri obiettivi, William aveva in immenso senso di gratitudine verso il proprio sire, la faccenda si stava facendo interessante , era ben felice di aiutare il proprio sire ma sopratutto sapeva che se le cose fossero andate nel verso giusto avrebbero fruttato anche a lui.
William sorrise e rispose:
Si, ti seguo Jack e la faccenda sembra essere interessante, molto interessante.
e dopo una breve pausa continuo:
Spiegami meglio la faccenda, sai che amo entrare nei dettagli e conoscere i particolari che spesso possono fare la differenza. Immagino che già si conosca la lista dei potenziali candidati, ma conosciamo qualcosa di loro? Chi vuoi far vincere?
Lo sguardo di William era acceso d'entusiasmo mentre parlava al proprio sire, e continuò con altrettanto entusiasmo:
Inoltre dato che non siamo i soli a competere, secondo te conviene cercare di stringere un compromesso con qualcuno o lo ritieni troppo rischioso?
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Jack ascoltanto le parole del suo infante si alzò dalla poltrona raggiungendo la vetrata. Una volta li iniziò a scrutare le luci colorate ed in continuo movimento della Big Easy con aria pensosa.
Passarono alcuni secondi, poi si voltò tornando a guardare William.
E'quello che ho fatto fino ad ora, cercare accordi e strette di mano. Ma in questa vasca chi diventa troppo grande attira le attenzioni del resto dei pesci e finisce col trovarseli tutti contro.
Non abbiamo molto tempo per i dettagli, adesso.. Il tempo stringe William..
Sorrise, andando a gurdare l'ora dal suo orologio da taschino.
Parleremo dei dettagli quando arriveranno gli altri. Ora parliamo del perchè sei qui.
Ho bisogno che tu prenda parte ad un'operazione che sto organizzando per dare una spintarella agli eventi.
William aveva avuto tempo e modo di conoscere il suo sire, e poche volte lo aveva visto cosi su di giri e al contempo quasi preoccupato. Poteva rendersi conto da solo facilmente che Jack doveva aver scommesso molto su quel cavallo che stava per correre.
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gli altri? chi sono gli altri ? penso william
Sai che ho sempre piacere ad aiutarti Jack e come sempre puoi contare su di me, sembra una situazione molto interessante per gli interessi di tutti. Disse il Ventrue.
Sembrava una situazione davvero promettente, grandi opere, posti di lavoro, ne avrebbero parlato molto in città. Oltre a fare un favore al proprio sire avrebbe potuto ricavare anche lui qualcosa di buono, ad esempio sicuramente qualche società sarebbe stata interessata a sponsorizzare i cantieri per farsi pubblicità.
William aveva imparato a conoscere Jack, sicuramente già aveva un piano meglio scoprire il più possibile in modo da deludere le sue attese.
William quindi continuò il suo discorso.
Spiegami quale sarà il mio ruolo, come posso aiutarti sire e con chi dovrò lavorare. Stai certo che farò del mio meglio.
Concluse accennando un sorriso mentre guardava il suo sire in attesa di scoprire altri elementi su questo situazione.
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E'un lavoro delicato William, molto delicato. Per questo ho deciso di ricorrere ai servizi di gente esperta, che non ha paura di sporcarsi le mani se necessario dietro un giusto compenso.
Avrai sentito parlare delle gesta di quel Richard Lonegate, e del suo manipolo di aiutanti. Personalmente non ritengo che abbiano fatto chissà quale impresa, ma comunque hanno dimostrato un minimo di capacità.
Ne hai sentito parlare, Lonegate è un anziano nosferatu giunto a New Orleans per guidare un gruppo composto principalmente da nosferatu, che ha indagato, scoperto e sventato un piano cospiratorio atto ad eliminare soggetti coinvolti con la camarilla. La cosa non riguarda direttamente questa storia, ma in caso se ti servono o vuoi altre info chiedimi pure. 
Si fermò un attimo osservando la propria progenie, poi si sistemò la giacca.
Sarete te ed alcuni di loro. Lavorerete gomito a gomito. Ti farà bene, penso che potrai imparare molto da quella gente. Ed inoltre potrai e DOVRAI tenerli d'occhio, evitando che facciano i furbi o peggio che facciano qualche cavolata.
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Visto che sono novellino qui se il mio personaggio può conoscere qualche informazioni in più in merito a questo gruppoi e cosa hanno fatto in città ben vengo, non so ad esempio la cospirazione che è stata sventata da chi era stata organizzata (altri camarilla, sabbat, anarchici, ...). Chi hanno salvato della camarilla? Oltre ai nosferatu quali clan fanno parte di questo gruppo? cosa hanno ottenuto a seguito delle loro imprese?
Il mestiere si impara con gli occhi William! Nella mente del Ventrue riecheggiarano queste parolo che ripeteva sempre suo padre quando era bambino, e William aveva fatto suo questo insegnamento; nel lavorare con qualcuno cera sempre qualcosa da imparare o in positivo o qualcosa di negativo da non fare.
Interessante, sono proprio curioso di incontrare questo gruppo di vampiri e di lavorarci a quattro mani insieme per capire se quello che dicono in giro è vero.
William sorrise a Jack e rispose:
Sai che gestire e controllare le "risorse" è il mio forte. Da quello che si dice in giro e come mi hai spiegato anche tu sembra trattarsi di professionisti; e se questo è vero penso che il mio compito dovrà orientarsi più sul controllo. Ma se le voci che girano non sono vere sai che so farmi sentire per raddrizzare le cose e condurre la nave in porto.
William continuò il suo discorso, questa volta però non più sorridendo ma con una leggera preoccupazione:
La situazione ora mi è molto più chiara, non so quanto tempo ci è rimasto per parlare in privato Jack. Immagino che queste persone saranno qui a breve e che dovremo metterci subito al lavoro; ma volevo capire un ultima cosa a quattrocchi con te Jack.
Dopo un secondo di pausa terminò il discorso
Contro chi ci metteremo Jack? Da chi ci dobbiamo guardare le spalle?
Meglio conoscere subito i potenziali pericoli e a chi pesteremo i piedi. Pensò il Ventrue prima di ascoltare la risposta dei proprio sire.
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Jack sospirò mentre il suo sguardo cadeva sul parcheggio del palazzo.
Hai colto il punto... Contro chi ci metteremo? Bella domanda.
Te l'ho detto, è una vasca di squali, ci sono molti che hanno giocato le loro bellissime carte e sono finiti a gambe all'aria, vittime degli attacchi di tutti gli altri. Alla fine siamo rimasti in pochi in corsa, e siamo proprio quelli che hanno saputo starsene buoni, sottovento... Senza far vedere che siamo un passo avanti agli altri.. Magari evitando di farlo quel passetto se poteva essere rischioso.
Questo non è il primo tentativo che faccio, William. Avevo già preso accordi con altri per assicurarmi il successo, e chiunque siano i miei vversari sono riusciti a bloccare il mio uomo, in qualche modo. E non si trattava certo dell'ultimo arrivato.
Sono soggetti pericolosi, bisogna stare attenti a come muoversi... O si potrebbe finire male. Non ho idea di che fine abbia fatto la persona che stava lavorando per me, ma se hanno scoperto che c'ero io dietro a lui, è indispensabile muoversi alla svelta. Ogni notte che passa è un rischio. Potrebbero avere un grosso vantaggio su di me.. su di noi. Bisognerà agire in fretta, con un basso profilo e con la massima attenzione.
Con questi non si scherza, ragazzo.
L'espressione di Jack era visibilmente preoccupata e seria.
Se hai altre domande falle pure, gli uomini che ho contattato saranno qui a momenti.
Per maggiori informazioni circa la faccenda del "complotto" sventato, ti rimando a QUESTA discussione. Nel post linkato troverai un breve riassunto della situazione e degli esiti. Ovviamente il tuo personaggio non conosce tutti i dettagli, ma è bene che tu abbia un'infarinatura generale circa cosa è successo e quali siano stati i riconoscimenti che sono stati dati ai partecipanti. I nosferatu ad esempio sono tornati ad avere un rappresentante, seppur ufficiosamente. |
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La risposta a tratti elusiva del suo sire lo lascio pensieroso. Rimase quindi alcuni secondi in silenzio, secondi in cui diversi pensieri passarono per la sua mente:
Non si fida di me? Perché non vuole fare nomi? Deve esserci in ballo molto e vorrà essere estremamente prudente, forse teme che potrei divulgare troppe informazioni a queste persone che dovrò controllare.
William spazzo via questi pensieri dalla mente dato che stimava Jack ed in passato i suoi consigli gli aveva solo portato solo benefici. Il Ventrue decise quindi di approfittare di quelli che probabilmente sarebbero stati gli ultimi minuti di conversazione privata della serata per chiedere le ultime cose al suo sire.
William riprese a parlare con tono calmo e cordiale:
Jack, capisco che si tratta di una questione molto importante e che probabilmente non puoi rivelare nemmeno a me troppi dettagli. Vista la pericolosità della situazione la mia domanda era più una richiesta di consiglio, la tua saggezza in passato mi hanno sempre evitato guai. Se non puoi rivelarmi i nomi che devo temere, almeno puoi darmi qualche consiglio?
Dopo di che continuo il suo discorso questa volta utilizzando un tono di voce entusiasta ed ottimista,
Sai che amo pensare in grande, bisogna sempre prefiggersi un obiettivo sfidante per tirare fuori il meglio noi. Quando porteremo questa nave in porto Jack secondo i tuoi piani vedi delle opportunità anche per me nella ricostruzioni di questi quartieri?
William cerco di riportare un po di entusiasmo ed ottimismo nel discorso da un lato perchè voleva in qualche modo cercare di tranquillizzare la preoccupazione di Jack, e dall'altro perchè voleva tranquillizzare anche la propria preoccupazione. William era sicuro che si stava cacciando in una faccenda alquanto complicata, meglio quindi motivarsi al meglio pensando a quelli che sarebbero stati i priori profitti se le cose fossero andate bene.
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Jack si diede una sistemata al vestito firmato, poi iniziò a camminare avanti ed indietro per la stanza.
Non ti nascondo nulla William. Non ho idea di chi si nasconde dietro ai candidati rivali, ma so bene che non intendo far salire in pole position il mio uomo se non a pochi giorni dalla nomina. Altrimenti qualcun'altro metterà nel mirino me.
Siamo al culmine di una lotta decennale William, una lotta in cui ci siamo tutti armati di ogni mezzo per occultare i nostri movimenti agli altri. Nessuno sa chi c'è dietro ai vari candidati, ma puoi scommetterci quello che vuoi che ognuno ha dietro un grosso sponsor.
Potrei farti diversi nomi di fratelli della città, ma non ho alcuna certezza circa il loro coinvolgimento. Magari alcuni si sono messi in società in segreto e nessuno li reputa una minaccia.
Nel mentre continuava a camminare lentamente per la stanza, come se il muoversi lo aiutasse a pensare.
Ti posso fare un solo nome certo... Milton Morrison.
E' il mio uomo, il mio cavallo vincente. Ho scommesso molto, forse anche troppo su di lui e sulla sua nomina.
Ormai non posso più tirarmi indietro. O la va o la spacca.
Attualmente quasi tutti sanno però che ad essere nominato sarà George Robins... Ovviamente però è tutto da vedere. Non sarebbe la prima volta che l'uomo designato viene demolito politicamente e costretto a ritirarsi dalla corsa. Ed è per questo che non intendo piazzare in prima fila Milton finchè la gara non sarà al capolinea. Chiunque stia correndo, in questo momento ha il fucile puntato su Robins. Magari qualcun'altro lo farà fuori prima di me, chi può dirlo. Ma se dovrò essere io a farlo, voglio che alla fine dei giochi non diventi il mio, l'uomo nel mirino di tutti.
Mentre Jack parlava, a William divenne ancora più evidente come fosse stato tutto già pensato più e più volte, ragionato, soppesato. Muovere publicamente un colpo basso ad un avversario non sarebbe stato molto furbo. Chiunque in quella gara aveva scommesso ben più di quanto fosse saggio fare - Jack compreso - e di certo non avrebbe lasciato impunito un simile sgarbo.
Qualsiasi mossa avrebbe dovuto essere precisa e mirata. Il minimo errore poteva costare molto caro, alla missione, cosi come al suo sire.
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William apprezzo il consiglio del proprio sire,
Grazie, sai che ogni tuo consiglio per me è estremamente prezioso. Si tratta di una situazione estremamente complicata vedo; servirà prudenza, un ottimo piano d'azione, un organizzazione perfetta.
Il ventrue concluse e si sistemo i polsini della camicia, le parole del suo sire erano state preziose ma la vicenda era estramamente complicata, sapeva che avrebbe dovuto fare del suo meglio affinchè il piano di Jack vada in porto.
Inizio quindi ad osservare pensieroso le luci fuori della finestra, la preoccupazione non era scomparsa nei suoi pensieri anzi era aumentata.
William amava avere tutto sotto controllo, ma da buon osservatore una volta entrato in questa nuova vita aveva capito subito che gli intrighi dei discendenti di caino erano imprevedibili, alcuni fratelli apparevano immobili nel tempo ma muovevano ed articolavano i proprio piani nel corso degli anni studiando ogni piccola mossa. William era abituato ancora al mondo mortale, cosi dinamico cosi impaziente. Doveva imparare questa fine arte che aveva permesso agli anziani di sopravvivere nei secoli.
Per guadagnare potere si doveva rischiare qualcosa ed il Ventrue era giustamente preoccupato perchè ogni cosa dovera essere perfetta per uscire il più puliti possibili da questa facenda. Inzio quindi a provare a capire quali potessero essere le prime mosse di questa partita a scacchi ma non aveva ancora tutti gli elementi per prendere le giuste decisioni, avrebbe lavorato con altre persone, doveva capire chi fossero, come agivano e quali erano le loro attitudini.
Una cosa era sicura un buon piano non sarebbe bastato per venire a capo di una situazione cosi complicata, occorreva valutare ogni singolo rischio ed aver pronti dei piani di emergenza.
William distolse lo sguardo dalla finestra e guardo nuovamente il proprio sire,
C'è altro che è bene che sappia prima di incontrare gli altri?
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Beh, come ho già detto, dovrete fare attenzione. Molta attenzione.
Perchè con questi non si scherza.
A quelle parole suonò un bip sulla scrivania di Jack. Questi si avvicinò e premendo un tasto aprì la comunicazione con l'interfono.
I suoi ospiti sono arrivati, signore.
Era una voce di donna, che William riconobbe essere quella della segretaria del suo sire.
Perfetto Jennifer, li attendiamo.
Detto ciò chiuse la comunicazione e tornò alla finestra ad osservare pensoso ed in silenzio le luci della città.
William poteva quasi sentire le rotelle nel cervello del suo sire che macinavano pensieri a gran velocità.
Neanche pochi istanti che si udirono dei passi di tacchi femminili per il corridoio, accompagnati da altri meno acuti. Dalla porta aperta si udì la stessa voce dell'interfono che invitava delle persone ad entrare. William voltandosi potè vedere un tipo ispanico in carne ed un pelato col volto mezzo sfigurato varcare l'ingresso dell'ufficio.
Thomas ed Alvaro, dopo aver superato i controlli all'ingresso ed aver seguito la segretaria, giunsero finalmente all'ufficio di Lecruas.
Entrando videro che c'erano due persone. Entrambe erano vicine alla finestra e osservavano l'esterno. Una di loro sentendoli entrare si voltò.
Dopo un paio di secondi anche l'altro si degnò di voltarsi. Sorrideva, ed aveva un'espressione abbastanza rilassata e amichevole.
Benvenuti signori, e grazie di aver risposto cosi celermente alla mia richiesta di aiuto.
Permettetemi di fare le presentazioni. Sono Jack Lecruas. Questi è il mio infante, William Black.
Poi si voltò verso William.
I due signori sono Alvaro Sanchez e Thomas Warthon.
Prego, accomodatevi pure...
Aggiunse poi indicando una specie di piccolo salottino all'angolo dell'enorme open space, composto da un divano ad angolo ed un paio di poltrone, con al centro un tavolino basso.
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